sistema pratico 1955_03

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    In questonumeroAlia ricerca dell'Uranio con un con-tatore GeigerMuller . 98Bobi:natrice per avvolgimenti a nidod'ape 102Linee parallele 104Contro i tarli 104Per i vetrili . 104Un proiettore per negativ; 0 diape-sitive cinematografiche . ~05Prepar iarno i richiami per Ia cacciain palude .108Ricevitore super a 5 valvole model.

    10 A22 . 110Seelta e impiego dei flltrj di luee . 116Un rHspositivo di sfcurezza per gl i

    scooter 119

    Pag.

    Pag.Microscopio per dilettanti con ill uminazicne elettrica 120Smaltiarno Ie fotografie . 122Storte e alambicchi Alcune sern-pliei esper ienze 123Due ricevitori a transistori . 124Eliminiamo i difefti di riflessione neltelevisore . 126Un caleidoscopio 128Un pluviometro 129Modellismo La messa a punto 130Come costruire una piccola sega da

    traforo con una vecchia macchinacla cucire 134Alimentatore per piccoti treni. 135Per il vostro trenino . Un dispositivoautomatico di arresto . 137Come dotare la nostra radio di cc-chio magico)) 140Consulema 142

    neIpro S5im0numero -. .

    Alcuni deglt orlicoli pitt interessantiche apparirOl1no net prossimi nume"i

    Impianto eleftrico a rele.Microscopio pfofessionaleTelescopio terrestreMotori piu veloeiTrasmettitore per radiocomandoTrasmettitore telegraficoSaldatu ra elettrieaMinireflex a corrente alternataSega circolare per piccole officineTelescopio 1SO ingrandimentiEffetti di lueeCome ritoccare Ie fotografieUn idrovolanteFlash elettronico a baHeriaSobinatriceABC della radio

    Tuui i d.irilli di riproduziooe e eracu-xione "I:ono vietari a rermtne di h..gge.

    Trivalvolare con antenna a ferroxcube

    oAu[orinazioZlc del "lribunate Crvite dilIologna N. 2210 in da,a 4 agosfO 1!l5~

    DIREZIONl'. AMMINISTR,IZIONVi I'tr,ruello. 26 . JMUI.t\ (Bologna)

    !IIGIUSEPPE MUNTUSCHI

    Dirett or T'ecnico J.lespo1lSllbiJ,~ JCom: es sIO,M ,. i,a p er 1 1 . 1 di,Hrib,4iI()fU! !.II Ittl~ilt ~ aU ' Es tero :M E SSAG G E R I j,_ IT 1\ .1 A N J: s, p. II. - . ' e r , ,.1 P8y;~d,ci - 1'1;, 1'. Lomazzo . n, 1.)01' I Ii' H.HI lULl- .,. (;A:.~;AI I. - IMULA MILANI>

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    -- - -- -----Un numero L. 100Arretrati L. 150

    Anno III - N.3Marzo 1955ABBONAMENTI: 12 Numeri L. 1000 - 6 Numeri L. 600ESTERO: 12 Numed L. 1400 - 6 Numeri L. 800Versare limporro suI Conto. Corrente Postale 8.22934intestato a Montuschi G. II modulo viene rilasciatogratit da ogni Ufficio Post-ale. L' abbonamento puo de.correre da qualunque numero, anche dai pdmi due at-

    retrati, Per cambiamento d' iodirizzo inviare sempre itnuovo e vecchio indir'izzo accompagnari da L. 50 an-che in francobolli. - E' gradita la co Ilaborazione deilector;' Ogni articolo pubblicato sari! ricompensaro -Per pubblicita rivolgersi a R.T.S .. SISTEMA PRATICO. Pubblicita . Via Framello . IMOLA.

    I I I ~ E!1 l 1 1 l l l r l l l l l l r 1 I I I I I t I I I I I I I ( ) 1 I I I I I t ! ! ! ~ 'A seguito delle richieste che molti lettori ci hanno formulato, la Direzione diSistema Pratico e pervenuta alia decislene di aumentare il numero delle paginedella rivista che, con il prossimo Aprile, uscira recando, probabilmente, otto facciatein piu che speriamo attenueranno un poco la sete inestinguibile dl sapere che lode-volmente anima Ii nostri letter], La decisione presa e stata anche incoraggiata dalfatto che molti ci hanno fatto notare la assoluta mancanza, nella rivista, di quell aehe e una pres.entiliicme, almene somma ria, dei campi IOcientifici principali che ogg;interes_sano large parte ciell'opin one pUbblic-a. Non vorremmo pera che questo atfliggesse i nostri bravl arra-!'Igisti e costruttori ai qualt, per aU'ro, la rivista "imanesempre dedicata; infatti 110n si tratteranno argoment! troppo a$trattj 0 riguardanticel'ti caviUiche posson6 ii1teressare seltanto it etasslee tfopo- dj btblioteca, ma 51cerllhera dl ma"teT}llrsi sernP'J'e su di un piano molto concreto e interessante perogni ceto di persone. .Ad ogni .modo, pill di ogni nostra presentazione, Yarra, a determinare il sueeessedell'idea, II giudizio dei lettor;" ognuno dei quali potra scriverci in merito, certoche il suo parere sara tenuto nella massima considerazione.Purtroppo, a questo punto, e necessario affrontare un argomento, un poco menonobile, rna pure necessario.E' ovvio che aumentando il numero delle pagine crescono Ie' spese almeno perI' acquisto della carta e per la stampa, per cui si e stati costretti :ad aumentare ilprezzo della rivista per quel tanto ehe vale a ripagarci esclusivamente delle spesesuaccennate, Questo, per dire che il preuo della rivista, da 100 lire, sara portato,col prossimo aprile, a lire 120.Prima di passare all' esposizione dei nuovi canoni d' ebbenamente eec., ci sem-bra opportuno ripetere 'e precisare che il numero delle pagine che, nella vecchiaedizione, venivano dedicate all-a r-adiotecnica e simiH, saranne mantenute se nonaumentate, quindi, come si vedra, iI cambiamento della rivista non potra che essereritenuto un migliciramentci euncompletamento della stessa anehe de parte del radioamaniaco piu patito, e questo 10 diciamo noi che da radiomania siamo aff_etti fino al-I'inverosimile.Ed ecco, tradotto in cifre, il lato peggiore che il lettore trovera nel cambiamento.

    P E R l ' I T A l iA P E R L ' E n E R OAbb. annuale L. 1.200 L. 2.000 semestrale L. 700 L. 1.100Un fascicolo L. 120 L. 180 arretrato L. 200 L. 250

    Coloro che entr~ iI 20 marzo risultano regolarmente abbonati per il 1955 rtee-veranno ugualmente i 12 numeri.

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    "I ',La vecchia pass~one, che ani-:mo Ie ricerche di. tanti pionler;del passato iattrattf dal miraggiodell'oro e del petrolio, come fen-te di inestimabili ricchezze, rt-vive oggi, seppure alimentata daun diverso miraggio, ad opers,della quasi recente scoperta ,~el-le proprleta radioattive dell'Ura-:nio. Infatti il verttglnoso pro-gresso della scienza che ha por-tato a conoscere quali meravi-gliosi impieghi possa avere laenergia emessa da queste ra,diazioni, ha conferito al metalloche le emette un tale, inestima-bile. valore al cospetto del Qualeanche i metalli pru preztosi,quali: l'oro, il platino, ecc., di-vengono inutili gmglllt rilucentidotati di un valore puramenteeonvenaionale.Ma col cambiamento di in-~irizzo delle ricerche sono cam-blat] anche i metodl di ricerca;infatti, mentre un tempo si cer-cavano l'oro e il petrolio con:picconi e setacci, ora i cercatoridi Uranio sono provvisti di stru-menti elettronici dei piu perfe-zionati che facilitano Ie loro ri-cerche.

    Tali strumenti vanno identi-ftcati nei famosi CONTATORIGEIGER-MULLER che tanta [m-portanza hanna assunto con l'av-vento dell'era atomica, in quan-ta capaci di mettere in evidenzaqualsiasi oggetto emanante ra-diazioni radiottive. E', infatti,con uno di questi strumentt cheiGiapponesi controllano, dopo Ieesplosloni atomiche avvenute su-gli atolli circostanti, i pesci de-stinati ai mercati, 'onde evitareche qualche pesce radioattivopossa contaminare, con conse-98

    cIllLacon un contatoreGEIGER - MU LLER

    pieta descrizione di ogni parti--uros II I 1llO.rud sun Ul 'a.ru{o;)plicita della realtzzazione fannosi che anche i1 dilettante menoesperto possa intraprenderne Iacostruzione, sicuro del successo.E an cora una volta cl per-mettiamo di dire che e que-sta una nota caratteristica diSistema Pratico di cui i letto-ri vanno orgogliost.Una cosa assolutamente in-dispensabile, per montare ilno-stro apparecchio, e il tubo diGeiger-Muller, ma non si spa-ventt. il lettore, poiche, per l'ac,quisto di tale tubo, bastera ri-volgersl alIa Ditta Philips, Vi;!IV Novembre, Milano, che 10fornira ad un prezzo che, a Sf,-conda del tipo, varia dalle lO .OOI)aIle 15.000 ire.

    ..,LA Hi ""'-T

    TUBD G(l(,(R- MULLER TIPO 18502Fig. 1. - VALORE DEI COMPONENTI: Rl, 1 megahom L. 35

    R2 0,5 meqaohm L. 35 R3 5 meqaohm L. 35 - Cl 20.000 pf.L. 35 . C2 50.000 pf. L. 35 - C3 10.000 pf. L. 35 C4 2000 pf.L. 35 - 51.52 interruttori semplici a pallino L. 250 - Zl impedenza di Bassa Frequenza L. 550 - 2 zoccoli per 354 L. 80 . Valvola354 L. 1200 1 pila da 1,5 volt L. 60 1 pila da 67 volt L. 1250 -1 Tubo di Geiger-Muller (Ieggere articolo).N. B. - Occorre tenere presente che il filamento della seconda354 e preelsamente .il. piedino N5 va collegato a massa, come delresto si potra notare nello schema pratico.

    guenze letali, qualche ignaroconsumatore,Vista la grande importanza diquesti CONTATORI GEIGER_MULLER, ei accingiamo a pre-sentarvene la realizzazione certtdi soddisfare il desiderio e lacuriosita dei molti che seguonoda vicino il progress a di que-sta particolare teeniea.Premettiamo che la realizza-zione del nostro progetto non ri-ehiede una serrata corrispon-denza con eventual! par enti 0amici, residenti in America, neun eceessivo tramestio per l'ae-quisto del materiale. Infatti, ilprogetto studiato e reallzzato,come di consuetudirte, da, nostrttecnici, utilizza materiale cornu-nlssimo che ogni negozio radiopuo fornire.La schema chiar issirno. la com-

    2'

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    Tlpo Radiazioni Tensione Tensione centroa cui e sensibile del 'ptanerettolci soglta18500 Raggi X - Neutroni - Raggt Gamma 900 volt 110018501 Reggl Beta 900 volt 110018502 Raggi Gamma - Beta 300 volt 35018513 Raggi Alfa - Beta 575 voli 72518514 Raggi Alfa - Beta 650 volt .~ 750L~!.."': --

    FUNZIONAMENTO 01 UNCONTATORE GEl GE RMULLER.11 tubo di Geiger-Muller e ;:0-

    stituito da un tubo di vetro in-ternamente al quale sono p(;~~idue elettrodi: CATODO e ANO-DO. Sempre nell' interno del

    Nel nostro progetto abbiamoadottato un tubo 18502 che, 01-tre ad essere sensibile aIle ra-dlazionl GAMMA e BETA, ri-chiede, per l'alimentazione, unatensione relativamente basaa,

    Quando una radiazione col-pisce il tubo, il gas, posto nel-l'interno, viene Ionizzato pro;vocando un flusso di correntefra i due elettrodi; questo flus somomentaneo produrra nell'am-plificatore il caratteristico CLOKche sara tanto piu frequentequanto maggiore sara l'Intensitadelle radiazioni.

    COme ben si comprendera,occorre percio, in un contatoreGeiger-Muller, un alimentatoredi ALTA TENSIONE e un AM-PLIFICATORE DI BASSA FRE-QUENZA adatto a rivelare gl!impulsi del tubo e renderli sen-sibi li in cuffia 0 in altoparlante.

    In fig. 1 posslamo notare l'am-plificatore necessarto, Si e fattouso di due valvole 3S4 facilrnen-te reperibili, di una comune cuf-fia da ricevitore a galena (500-1000 0 2000 ohm) che potra, al-I'uopo, essere sostituita da unpiccolo altoparlante magnetico,da 100 mm. di diametro, com-pleto di trasformatore d'uscitaadatto alIa 384.

    E' bene che il lettore ricordiche le valvole 384 sl possonosostituire benissimo con dueDL92 senza che queste ultlmartchiedano alcuna modiflca del-10 schema.

    La prima 384, applicata alcircuito, funziona da preampli-ficatrice di Bassa Frequenza; al-

    tubo st trova un gas che, "-seconda della. sua compostelone,rende il tubo sensibile ad anadata radiazione. Non e possibileinfatti trovare un tubo sensl-bile a tutte Ie radiazioni ma, co-me si puo rilevare dalla tabelladelle caratteristichs dei vari tubi

    (tutti disponibili presso la dittaPhilips), 5j puo notare ad' esem-pia che il tubo 18500 avverte iRAGGI X - NEUTRONI - RAG-GI GAMMA; mentre con il tu-bo 18514 si avra invece una par-ticolare sensibiltta alIe ~e ra-diazioni ALFA e BETA ..

    TUBI GEIGER-MULLER

    10 scope di diminuire il consumedella pila di 1,5 volt, addetta al-l'alimentazione del filamenti, sie fatto uso di una sola sezionedel filamento della 3S4.

    Dalla placca di questa pri-ma 384, attraverso i1 condensa-tore C3, preleveremo il segnalepreamplificato e 10 applichere;mo alla griglla della seconda 3S4amplificatrice finale di potenza.

    8ulla placca della prima 3S4bisogna Inserire un' impedenzadi Bassa Frequenza, Zl, che puo,in ..2..gni caso, essere sostituita da

    un vecchio trasformatore d'usci-tao Nel nostro progetto anzi, ab-biamo fatto uso di un trasrorma-tore d'uscita, GELOSO n. lOOT8.000, del quale abbiamo lasciatolibero, s'intende, il secondariocheandrebba alla bobina mobiledell'altoparlante. ,

    Particolari che possano Ia-sci are dubbiosi circa an'esattainterpretazione dello schema, cipare non ce ne stano altri, tran-ne forse una piccola precisa-zione, concernente l'alimenta-zione dell'amplificatore, per la

    AL TUBO GEIGER MULLER~ .~ Y ..:. .:r~ - = -~ ~

    Fig. 2. - Questa la disposizione pratica di tutti i compo-nenti 'he costituiscono il Contatore di Geiger.Mulier. Le due bee-cole a: slnlsrra servono per applicare l'Alta Tensione necessariaper alimentare II tubo.

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    quale abbiamo usato una pilada 67,5 volt e una da 1,5 voltper tutti i filamenti.

    Occorre poi ancora, nel cir-cuito, un interruttore Sl, neces-sario per interrompere la ten-sione ai filamenti, quando non si

    di queste, fisseremo altre dueboccole nelle quali inseriremol'ALTA TENSIONE necessaria,come si diceva, per I'allmen-taztons del tubo Geiger-Muller.

    Sulla parte anteriore del te-laio fisseremo invece un RAe-r-~~-..~~",.~."f")I .z==" ~ .f ~ .. . . , . , . . _ . l I " I ~ ,r~ e

    i

    Fig. 3. - Inserendo in serie 5 pile da 67,5 volt si ottiene...el piu semplice del modi l'Alta Tensione necessaria per ali-mentare il tubo di Geiger-Muller.desidera far usa del contatore.

    Nello schema che' presentia-rno, non appare Ia parte addettaall'alimentazione ad ALTA TEN-SlONE, indicata con 1 (POSITI~VO) e 2 (NEGATIVO), che puree necessaria per il funziona-mento del tuba di GEIGER-MULLER. Questo si e fattoperche, come vedremo in se-.guito, l'alimentatore deve esserepreparato a parte e i due capiverranno inseriti nell'amplifica.tore nel modo indicato e cioe,j] NEGATIVO a massa e i1 PO-SITIVO a un lato di Rl. l'altrolato della quale, andra poi araggtungere il centro del tubodi -Geiger-Muller.Facciamo presente che perportare la tensione agli elettrodidi tale tubo, si far a usa di uncavetto coasslala da 100 ohm (u-sato anche in televisione) il cuifilo interno andra a collegarsicon R1 e C1 mentre la calza me-tallica si eolleghera con iltelalometallico dell'amplificatore.REALIZZAZIONE PRATICA

    Si costruira I'ampliflcatoreusando un piccolissimo telaiometallico suI quale, la disposi-zione dei due zoccoli e le varieconnessionr si effettueranno co-me chiaramente risu1ta 1a1 di-segno.

    E' bene 'ricordare che 1a plac-ca della 3S4 e collegata sia alpiedino 2 che a quello 6 oer cuist puo far uso delluno -0 delI'altro indifferentemente.

    Sulla destra del telaio metal-lico 'applicheremo due boccoleisolanti da galena, alle quali ap-plicheremo la cuffia. Alla destra

    100

    CORDO 0 BOCCHETTONE percavo coasstale, elemento Iacil-mente reperibiIe presso qualsia,si negozio radio 0, comunquepresso la ditta Geloso. Nellastessa facciata si inseriranno ail-cora due interruttori a Ievettauno dei quali servira ad inviarel'alta tensione al . tubo Geiger-Muller mentre l'altro regoleral'accensione dei filamenti dellevalvole,

    Per portare, all'amphficatore,Ia tensione sia della pil i da67,5 volt che di : quella da 1,5volt, si tara usa di due fili che,partendo dall'ampliflcatore si ..,1-Iaccino alle singole pile

    T1ZO CCO lO PER VIBRATO REGELOSO 1463/6

    ALiMENTATORE ALTA TENSlONEOa un rapido sguardo 'lila ta-

    bella delle carattertstiche deitubi Geiger-Mullere facile de-durre che non tutti rtchiedonola stessa tensione, vi sono in-fatti di quelli che funzionanocon 300 volt, altri che ne assor ,bono 575, altri an cora 90') ecc.

    Nel nostro complesso abbiu-mo utilizato un tubo 18,,02 lacui tensione di funzionamentosi aggira sui 300 volt.

    Questo fatto rende possibrle,nell'alimentazione, I'implego diun cornplesso di 5 pile ria t,7,5volt che semplificano enorme-mente Ia realizzazione del no-stro progetto.

    Si potra obiettare che que-so ststerna di pile comporta unaspes a rilevante, eppure la soluztone adottata, oltre che esserela pili pratica, e anche Ia piusemplice e Ia piu sicura. L" pi-le, del resto, non e necessariosiano di prima qualita (" poicheil consumo e rrumrno, anchequeUe di basso costo av r announa durata oltrernodo lung". .

    Come mostra la figura, I::!pilesono collegate in serie onde rag-giungere la tensione necessar!a.

    Se questo sistema si prescntacomunque como do .per un tuboa basso voltaggio, non e certa-mente da consigliarsi quando sivoglia applrcare, all' ar.ipllftca.,

    Fig. 4. - Per ot,tener.e ten-Sloni s-upel"io~i a 300 volt sarapene u.sare ~ uesto saecnde , al imlilntatore a V,,,riltore.VAlORE DEI COMPONENT!: Rl SO ohm R2 2 111llg,lhom R,3 2 mesaohm ". R4 2 megaohm . RS pofenriometro da2 megaehm > R6 1000 ohm 1 Watt. . C1 25.0000 pf,.. C2 0.2 Mf .. C30,2 Mf . 11 ,Impedema Geloso N. 17516 ,(Geloso, Viale Bren'ta 29,Milan D ) n trasformatore alimentazione p'lr Vi"ratore cheeroghi nei seeendari 900 volt per l'A~taTensione e 6,3 volt perit filamento delle; EY'Sl (leggere arficolol- - 1 Vipr-atori Gelo~o1463/6 . 1 valvola EY51.

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    tore, un tubo che richieda unatensione supertore, In questo 5e-condo caso infatti, e bene uti-lizzare un alimentatore a vi-bratore. un alimentatore cioe,

    quando vi occorra un trastorma-tore di un facile acquisto, po-trete rivolgervi aUa ditta succi-tata, sicurt di essere esaudltl inogni vostro desiderio.

    +VIlLT

    Fig. 5. - Schema pratico di montaggio dell'alimentatore avibratore per il Contatore di Geiger-Muller. II vibratore 1463/6va innestato nell'apposito zoccolo octal indicato a sinistra net.disegno. Mentre la EY51 va fissata con una fascetta di cartoneal telaio.che, mediante una pila da 0 vult0, molto meglio, una piccota but-teria da 6 volt, innalzi la ten-sione fino a porta rIa ai :JaO voltrichiesti.

    Occorre percio un vibrator>.un trasformatore elevatore. unavalvola raddrizzatrice ed una p'_la da 6 volt.n vibratore sara Geloso r,u"",mero 1463/6 e nello schema e-lettrico ne abbiamo Indicate all-che il collegamento delle zoe-colo. IItrasformatore T1 si tro-vera difficilmente in cornmer-cio rna, in compenso 10 st potracostruire facilmente. Pert anto,attorno ad un nueleo di 4,5 crnq.si svolgeranno, per il prlrnarlo,60 spire di filo smaltato, del dia,metro di mm. 1,20 con presacentrale; mentre per il .q~COn-darla occorrono 5000 spire difilo smaltato dal diametro di0,1 mm.

    Chi fosse impossibilitato a co-struirlo potra pero rtvolgerslalia ditta SENORA, Via Riva-reno 114, Bologna, che, attrezza;tissima per la costruzi one diqualsiasi trasforrnatore, ebenlieta di mettersi a dispostzlonedei lettorr di Sistema Pratico;quindi, sia detto per inciso,

    La raddrizzatrice da noi adot-tata e Ia EY51 che viene uti liz-zata anche in televlsione, Chinon la trovasse presso qualche

    negozi o potra richiederla atladitta Forniture Radioelcttr iche,C.P. 29, Imola, cne potra for-nirla al prezzo dl L. 147u.

    Dopo il filtraggio, l'alta ten-stone prelevata dal potenzio-metro R4 che serve. nel ci r-cui to, per variare Ia tenst oned'alimentazione e portarla da300 a 900 volt in modo da poteradattare I'alimentatore a tutti itubi che si desidera uti lizzare,

    L'alimentatore deve essere si-stemato entro una piccola sca-tole metallica onde impedire cheeventuali dlsturbt giungano al-'l'amplicatore.

    Scelto I'alimentatore piu ido-neo, racchiudererno iltutto e'1LrOuna piccola valigetta che porte>,remo nelle nostre esercursiontcon Ia speranza di trovare qual-che giacimento d'uranio oppureper rilevare Ia radioattivita diqualche prodotto.

    A titolo di cronaca diremo,per finire, che con questo str u-mento, abbiamo rilevato diversevolte, leggere tracce di radtoat-tivita nell'acqua piovana. Zsp

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    Ilmovirnento dell'albero pr incipale ver ra ua-smesso all'auslltario per mezzo di due ingranaggiconlci, che devono avere un diverse numero didenti; precisamente, I'Ingranaggio Iissato sull'al-bero portarocchetto deve avere 1 a 2 denti in piudi quello dell'albero ausiliario.

    Allo scope, potra servire ottimamente l'attac-co dt un contachilometri da motocicletta, quellaparte cioe che e applicata sulla ruota anteriore;non ci sara difficile trovare uno di quest] conge-gni, anche usato, in una qualsiasi officina di ri-parazioni moto,

    Sull'albero ausiliario (vedl Iig.) si appiicherauna camma, costituita da un disco di Iegno 0 al-Iumiriio, avente una finestra tale da peter esserefissata con un dado all'albero ausiliario, fuoricentro. II diametro della camma e di circa em. 8suscettibi le di aumento 0 di diminuzione, qualo-ra si vogliano ottenere bobine pia lunghe 0 piucorte.

    Sulla camma poggia un braccio 0 leva, tenu-to pigiato da una molla; questa leva comanda i1guidafilo. La molla, anziche essere apph cata co-me sui disegno, puo essere fissata direttamentetra la leva e la tavola di legno; e questa la solu-zrone piu semplice, in quanto, la moJla cilindricada usare e molto piu facile a trovarsi.

    E' ovvio, che, ad ogni giro di manovefla, lacamma costrmgera la leva a compiere uno spo-stamento complete di andata e ritorno alla po-sizione primitiva, facendo in modo che i1 filo,chs passa entro un foro svasato praticato nel

    Tutti colore che dedicano Ia lora attivita a.realizzazioni radiotecnica si saranno certamentetrovati qualche volta di fronte alla necesstta diusare- bobine a nido d'ape, piuttosto difficili atrovarsi in commercio.

    E' per questo che unasemplicissima bobina-trice capace di costruire bobine di questo tipo,sara molto apprezzata dai dilettanti che, in bre-ve -tempo e con poca spesa, potranno procurarsiun attrezzoassolutamente indispensabile net lora.laboratorio,

    Eccovi qumdi come realizzare questa stru-mento tanto utile: Irmanzi tutto, to necessarioprocurarsi una tavola di legno delle dimensioni-di em, 23 x 15 e dello spessore di em, 2; essa saraN basamento di tutta la bobinatrlce.

    Da una sbarretta di ferro prepareremo poi i-quattro supporti destinati a sostenere l'albero delllortarocchetto e quello auslltario.

    'l're di questl supporti dovranno essere pi ega-ti ad una estrernlta per poter essere fissati, condue viti ciascuno, alla tavola di Iegno , l'altroinvece, senza essere pi ega to, va applicato, comevedesi in fig., su dl un Iato della tavola per mez-zo di una vite a legno molto lunga. Questa siste-zione e necessaria per poter togliere agevolmenteIa bobina ultimata.

    L'aIbero portarocchetto dovr a essere filettato,per dare la posslblltta di Ierrnaro la bobina tradue dadi; un'estrernita di questo albero verrapiegata a squadro, in modo da formare una speciedi rnanovella,

    Albero portarocchel1o

    ~--""" ....,! ; .= "'''''"'.

    102

    auailiario

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    .gutdafilo, si disponga regolarmente c uniforme-mente sulla bobina,Diamo ora alcuni suggerimenti a colore chenon hanno mal costruito bobine a nldo d'api,suggerimenti senza i quali r iuscira lora impossi-bile costruire tali bobine.II filo da us are dev'essere ricoperto di coto-ne: ottimo per Ie nostre reallzzazionl sarebbe i1filo LITZ; rna essendo questa costostsslmo, stpotranno otten ere bobine di buon rendimento an,che con filo comune ricoperto di seta 0 cotone,II supporto della bobina sara di cartone ba-chelizzato, oppure, di materiale plastico; nel prt-mo caso, dovremo rendere ruvida la superficie,

    togliendo la parte lucida con carja vetrata.Si passi sopra la superficie ruvrda un po' di~colla di celluloide (preparata sciogliendo dei pez-zetti di celluloide in acetone; se ~i usa dellapellicola, e necessario togliere dalla sua superfi-cie la gelatina). Si iniziera Il: prlmo strato della.boblna, avendo cura di spennellare sulle spire unpo' di colla di celluloide per evitare che la. spi-re st muovano.Terminato il primo strato, lascieremo che iii

    colla Sj secchi, dopo di che passeremo al seeondestrato, avendo cura, come detto precedentemente,dr passare un po'. di colla su ogni strato di spJ-re, per evitare che esse abbiano a cadere.

    '.l , , 1 "gazzi avete tutta la nostrIL sim"patia e, nel limite d.elle possi-bUita, il nostro incondizionatoappoggio. .i.)

    ( I u ~" ~ i I t e m a ~ r a t i [ O "Come l'eco risponde ad un ri-chiamo lanciato verso il fondovalle, cosi da varie parti d'Ita-lia risponde l'i:nteresse dei let-tori all'idea della costituzione di

    1 1 . 1 1 . club di Sistema Pratico inogni citta.Da Torino ci scrive infatti ilsig. Nicolino Agagliati - :Via Car-re'Ta 40 - per sapere se nella suacitta esista gin un club di S. P.Purtroppo non possiamo dargliLa ri'posta desiderata perche nonabbiamo avuto sentore di nessu-na costituzione del genere; il vo-lonteroso torinese potrebbe co-munque [arsi promotore di que-sta utile iniziativa nella sua cit-ta e certo non mancherebbe ditrovare l'interesse dei moltissimiabbonati e lettori torinesi.Del consiglio suggerito al sig.Agagliati sembra non averne bi_'ogno il sig. Antonino Tatajiore- Via Crispi 76 tel 486996 Roma -il quale ci scrive appositamenteper invitarci a pubblicare il suoindirizzo in modo che ogni ro-mano, che I> i interessi aHa co-stituzione di un tale club, possamettersi in contatto con i!suc-citato concittadino che gentil.-mente si presta a fare da pro-motore ana iniziativa.Come gia si e detto, il sas-

    salina' gettato nello stagno dalsig. Fedel di Trento, comincia asuscitare i primi increspamentidella superfice, [orzo: dunque ra-

    C O R S O R A D I O

    .... _.eJa "Im.nda: 8 Irra.d erle di materiali pel'

    piGell 100 moa&accl r.dlo ......rlmeat.lI; I .pp .... ee.. lo II .abo~ II.... _e doiida; I tee.tor I pro ....... I..llfl IpDeroredlHcoall modu....... Una anrf'lla(UI.a proleofi,

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    Linee paralleleEcco un sistema molto comodo e semplice

    che puo essere utile a colore che devono tirarelinee rette e par-allele, e in special modo sar a~radito ai maestri. poiche, col suo aiuto, evite-ranno di [are brutte figure di fronte agli sco-lari.Questo espediento consiste in un'asta, di legnoo metallica; fornita a uri'estremtta di uno squa-dro. che scorre sulla cornice superiore della lava-gna,

    Sull'asta si praticheranno dei fori, a pia cere,tali che in essi possa entrare un pezzo di gesso,E' evidente, che facendo scorrere 10 squadro

    del l'asta sulla cornice tenendo il gesso spintocontro la Iavagna, si otterranno !inee rette eparallele.

    Per vetralColoro che devono portare continuamente lastre

    di lamiera 0 di vetro rischiano di rovinarsi lemani, mentre sono costretti ad uno sforzo con-tinuo per mantenerle in equilibrio.

    Con un'adeguata attrezzatura, perc, e possibileovviare a tali inconvenienti e lavorare con unacerta comodita.

    Con una lastra d'acciaio ripiegata ad L soste-nuta da un sistema di cinghie (ved. fig.) saramolto facile tenere in equilibrio Ie lastre sud-dette, mentre il peso e sostenuto completamentedalle spalle; per questo, in corrispondenza dellespalle, le cinghie sono fornite di due spallinedel tipo di quelle usate dai fotograft per soste-nere il fotoflash, che eliminano ildolore prodottodalle cinghie per il movimento impresso 101'0durante il trasporto del peso.104

    CO~TBO I TABLIUna buona misura prevent iva contro I'attacco

    dei tarli e quella di somministrare aile superfictdel mobile un buon encaustico, e cercare di te-nerlo isolato dal pavimento ricoprendo i SUOtpiedi con un buon strato di cera.

    Ma quando ilmale e gia radi cato, non rimaneche ricorrere ai mezzi drastici che si conven-gono.II rimedio piu efficace sperimentato con sue-cesso, consiste nell'iniettare in ogni foro, 8er-vendosi di una siringa a beccuccio molto fine,una soluzione di sublimato (bicloruro di mercu-rio) a deb ole concentrazione. Siamo cer ti chein questo modo Ie larve e gli insetti verrannoinfallibilmente distrutti; ~uttavia, e necessario u-sare questo preparato con molta precauzione, per-che esso e nocivo.

    Terminata I'operazione, si chiuderanno i foricon un po' di cera dura, che tingeremo di uncolore uguale a quello del legno del mobile,

    In luogo del sublimato si potra us are unasoluzione liquida di DDT al lOo/r, oppure essenzadi trementina, 0 olio miner-ale,

    Si rinnovi il trattamento ogni anna per due otre anni di seguito, e si puo essere certi che ilmobile sara salvato, senza che ilsuo valore ven-ga sminuito sensibilmente.

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    perPBOJETTOBE

    Poter proiettare su un piccolo quadro una ne-gativa 0 una diapositiva di qualche fotografia, esempre una cosa piacevole anche per il fatto cheper alcuni minuti si possono rivedere, a gran-dezza notevolmente ingrandita quei luoghi 0 quellepersone la cui immagineabbiamo voluto affidaread una fotografia per non dimenticarla.Disponendo gia di una macchina fotografica.potrete avere in breve il desiderato proiettore,fornendovi di un po' di legno, di due lampadineelettriche e di un pezzo di Iamiera cromata 0 dialluminio lucidato. .Vediamo ora come si possa ottenere Ia cassettache dovra contenere Ie lampadine e che, come

    IFig. 1 - La forma normalissima che I I I cassettadovra assumere fa si che nessuno possa trovaredifficolta nella sua costruzione.vedesi in fig. 1, avra la forma di un parallele-pipedo.Le dimensioni che dovremo attribuire a talecassetta non sono critiche ma bastera costruirlain base alle dimensioni della macchina fotogra-fica che si intende adibire, di volta in volta, atale uso.Per colora comunque che si trovassero ugual-mente imbarazzati nella determinazione di talimisure, riportiamo quelle che piu sl addiconoad una macchina 6 x 9; lunghezza cm .25, al-tezza em. 16, larghezza em. 14.Nel centro esatto dl una delle facciate mag-

    giori della cassetta, si pratichera un'aperturaavente, all'incirca, 10 stesso formato della parteposteriore della macchina. In tale apertura vainserita, come si vede a fig. 2, una specie diguida, indispensabile per la sistemazione del ne-

    d t d tees IWI0 IOpO~iI IweelneIDstoajraflehe

    gativo ilquale dovra essere disposto fra due ve-tri applicaU ad un piccolo telaio (fig. 3).Nell'interno di questa cassetta va fissata, co-me indica la fig. 4, una superfice riflettenteche, nel nostro progetto, e costituita da una la-

    Fig. 2 - Nella parte esterna della cassetta, e difronte alia finestra praticata, si fisseranno que-ste guide, anch'esse in legno, nelle quali seer-rera il telaio portante iI negativo.

    DFig. 3 - La funzione di questo telaio, cost i-tuito, come si vede, da un rettangolo di car-tone piegato in due, ha 10 scopo di presentare,ai raggi luminosi, il negativo perfettamenteteso. Nelle aperture del telaio si flsseranno duevetri che bastera fermare con qualche trattodi carta gommata.

    103

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    miera di ottone cromato; pensiamo comunque-che anche una lastra di alluminio, lucidata daun bravo artlgiano, possa servire ugualrnente al-10 scopo, dato che quello di questa lamiera con-.siste nel convogliare ilmaggior numero di raggiluminosi sul negativo.Circa la disposizione da dare alla lastra.metallica entro la cassetta, piu di ogni spiega-zione, Insegnera la figura 4.

    Ricordi il lettore che il coperchio di tale-cassetta e mobile e cto, perche si possano age-r--------- .",.\

    V[TRO

    Fig. 4 - Questo il disegno schematico della cas-setta nel quale, oltre aile misure, si vede' ladisposizione della lastra riflettente.volmente sostituire le lampadine che eventual-mente si potessero brueiare e per montare quelleche a questo lavoro sono destinate.Seconda operazione da eseguire e quella ditogliere il coperehio dal retro della macchina Io-tografiea in modo da poterla eonvenientementeappoggiare alla cassetta ehe contiene Ie lampadine.Anche attorno alla macchina fotografica sarabene costruire una cassetta cosi, fissata quest'ul-tima a quella eontenente Ie lampadine si avril lacertezza che anche Ia macchina fotografiea sitrovera nella posizione voluta (fig. 5).Per impedireche il calore delle lampade rr-scaldi troppo il negative, si praticheranno, soprae sotto la cassetta, presentata in fig. 1, dei foriche andranno POi debitamente schermati in modo-da impedire qualsiast 'fuoriuscita di luce da altreparti che non siano la finestra sulla quale e col-Jocato il negattvo.Ma siccome, nonostante un certo numero di

    "---'''',::... . . . . . . . . . .,I -.... -....t .. . . . . . . . . . - - ... . . - .. .- . . _ . . . . . . '". ".-~I ...._.... IIIIIII

    t , - : ; . , _ . . 1' ~ . . . - . . . - -Fig. 5 - La seconda cassettina, che qui appare, quella che contiene la macchina fotografica eI.. manterra fissa in posizione.

    106

    fori, non si riuscirebbead avere it negativeimmune da un surriscaldamento assai .pertcolosc,abbiamo adottato un dispositivo suggeritoci daun lettore il cui nome risponde 'a quello di Ma-rio Guerra residente a Lugo di Romagna. 11 di-spositivo consiste in una piccola camera di coi-benza, collocata sulla finestra prima della 'pel-licola, formata da due vetri paralleli posti aduna distanza di 2 ern, disposti in un telaio dilegno (fig. 6). In questo modo il calore cheraggiunge il primo vetro riscaldandolo, non rie-

    L EGNQ_VETRa

    .LEG_"!_O_ /Fig. 6 Questa e la camera di coibenza. Le di-mensioni dovranno essere all'incirca uguali aquelle del negativo.

    Fig. 7 - II falegname ha finito e questa e Issua opera ultimata.~-~-Fig. 8 - In questo consiste tutto I'impianto elet-trico da effettuare per il proiettore.

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    sce ad attraversare 10 spessore di aria che separaj due vetri cosi che il secondo di questi rimanea temperatura normale.

    Applicata la camera coibente, potremo fissa-re la cassetta portante Ia macchina fotografica aquella in cui sono fissate Ie Iampade, come risultadalla fig. 7.

    Si costruira ora i1 portanegativo per la cuirealizzazione si utilizzeranno 0 due las trine divetro 0 due pezzi di cartoncmo provvisti dl unafinestra uguale, per dimensioni, .alla pelllcolache si vorra proiettare.In fig. 3 e visibile un portanegativo costruito

    con due pezzetti dt cartone uniti, da una parte,con carta cellophane in modo che Ie due metapossano sovrapporsi e serrare la pellicola,

    Le due lampadine da sistemare nella cassettaavranno una potenza di 70-80 watt e sarannosmerigUate. Se l'obiettivo fosse poco luminoso,si sostituiscano Ie Iarnpade con altre due dellapotenza di 100 0 pili watt.

    Montate Ie lampadine, potremo inserire il ne-

    Fig. 9 ' Nei disegni della cassetta, vista di so-pra e di fianco, abbiamo raffigurato iI preeessedei raggi luminosi.gutivo e collaudare il progetto puntando la mac-china fotograrica contro una parete bianca diuna stanza completamente buia.

    Per Ie prime volte sara bene provare a pochimetri di distanza dallo schermo eereando di otte-

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    nere una perfetta messa a fuoco ruotando I'Irr-dice regolatore della distanza focale dell'obiet-tivo.

    Altro particolare import ante e quello di aprire

    ..'Fig. 10 . Quando si fruisca dell'opera di unobiettivo fotografico, la cassetta cui questo Itfissato sara divisa in due parti rientranti unanell'altra, e cio per dar la possibilita di metteresempre a fuoco I' immagine.al massimo il diaframma in modo da ottenere.la massima Iuminostta.

    Non tutti pero possono disporre di una vecchiamacchina fotografica da adibire a tale uso. Manon per questa saranno costrettj a rinunziare aquesto piccolo piacere.

    Infatti per costoro presentiamo questa plccolamodifica al progetto originale che risulta cos! pilieconomico rna non meno efficaee. E' ovvio cheuna lente di macchina fotografica e sernpre in-dispensabile, percio sara quella la prima cos"che avranno cur a di procurarsi recandosi da qual-che amico fotografo ehe certo dlsporra di qual-ehe obiettivo di macchina fotografica ormai seas-sata disposto a cedere per un prezzo abbastanzamodesto, oppure rivolgendosi alla Ditta Croce.via Raffaello Sanzio 6, Milano.

    In fig. 10 st vede chiaramente eome Ia lentedi tale obiettivo venga fissata suI davanti diuna scatola, la quale deve potersi avvicinare 0allontanare a quell a precedentemente preparatain modo da peter mettere a fuoco il negatlvo.

    La modifica non consiste quindi se non nelfar della cassetta pili piccola una specie di ru-dimentale maeehina fotografica che deve esseremobile unieamente per dar modo di otten ere sulloschermo un'Immagine ben definita nei suoi con-torni. Cia fatto, non vi resta che ammrrarvlcomplaciutl.

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    r-I i

    PftEPt\ftlt\N10 I ItICI-II' ~ J 'E' nota 1a premura che 0-

    gni cacciatore pone nella pre-parazione degli utensili per Iacaccia per ogni tipo della qua-le essi variano in ispecie e di-mensione.

    La caccia in palude, che equella interessata al nostro ar-gomento, richiede un'attrezza-tura particolare, costituita inispecia1 modo, dai Iichiami vi-vi, in numero di 3 che, postiin mezzo a numerosi stampidisposti sull'aequa, attlrano, collora richiamo, l'attenzione deivolatili di passaggto i quali ri-cevono la netta sensaztone ditrovarsi di fronte ad un bran-co di anitre vero,

    E' ovvio che non possiamornsegnare nessun sistema pra-tico per entrare in' possesso del-le anitre vere con:' poca spesa,ragion per cui dedicheremoqualche riga al modo di otte-nere gli stampi senza rlcorrereall'opera di qualche esoso com-merciante.

    Le anitre finte e faci lisstmocostruirle, ~ano infatti po-chi attrezzi da falegnama e unpo' di pazienza per ottenernedi quelle che nulla hanno dainvidiare a queUe che si ae-quistanc, a prezzi abbastanzaelevati, nei negozi di articclida caccia.

    Seguendo il metodo che viindicheremo, sanl facillssimocostruire tutti I tipi di ani tree di oche che si vogliono. ba-stera variare Ie rnisure e i ri-sultati saranno brillantissimi.

    Si prendano tre assicelle di

    108

    legno di pine, Iunghe cm. 30,larghe em. 8 e alte cm. 5; siincollino perfettamente insieme(vedi fig. 1) in modo da otte-nere un blocco ornogeneo dicm. 30 x 15 x 8. Dopo aver trac-ciato a matita, su tale blocco,la sagoma del corpo dellostampo (fig. 2), Ia taglieremocan una sega 0, in mancanzadi questa, can uri'accetta (fig. 3).

    INelle figg. 4 e 5 la secondasagomatura da praticare suIblocco nel senso dell'altezza.

    Usando quindi sgorbia, seal-pello e, infine, carta vetrata,daremo una linea perfetta eben levigata allo stampo (fig.6) cui non manchera che latesta per essere completo.

    Intaglieremo anche questaultima parte da un pezza di pi-no della spessore di cm. ri (fig.7) e la sagomeremo a piacere

    can un coltello (fig. 8), dandogli ultimi ritocchi e la Ieviga-tura finale con carta vetrata.Un piolino del diametro e l i1 cm., fissera la testa al corpo(fig. 9), cosi che tutto 10 stam-po sembrera formato da un u-nico blocco.

    Una finezza da non dimen-ticare e quella di fissare, ne-gli appositl forellint della te-sta, due piccoli occhi di vetroche sembreranno dar vita allostampo.

    Per alleggerire il cornplessoe metterlo 'in grade di galleg-glare piu facilmente. pratiche-remo, come mostra la fig. 10,alcunt fo,ri del diametro di ern.2; quindi incolleremo sul fon-do una assiceUa della spessoredi circa 1 cm., sostenuta da unaspecie di chiglia di em. 14 x 2che potra essere sostituita canpiombo nel casu Ie anitre, causaforte vento si rovesclassero.

    Per rendere il legno imper-meabile all'acqua, applicate duemani di olio di lino; quindi, convernice all'olio di Iino unita IItrementina, che renders la su-perfice opaca rna compatta eliscia, st dipinga 10 stampo inmodo da renderlo i1 piu possibt-Ie simile all'animale di cui vor-rete che abbia Ie sernbianze.

    Quando avremo costruitoalcuni di tali stampi, potremodire di essere sufficientementeattrezzati per la caccia in vallee non ci restera quindi che augurarci una buona fortuna eun buon colpo .... d'occhio.

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    R I C E V I T O R E S U P E RA 5 VALVOL

    MODELLO A22Questo Super modello A22, per quanto di pic-

    -cole dlmensionl, riunisce in se tutte Ie caratteri-.stiche tecniche che gli garantiscono un ottimo fun-zionamento. tanto che ben poco ha da invidiareai pill completi e pill costosi apparecchi di pro-porzioni normali.

    Esso ha il pregio di essere state studiato erealizzato con la massima cura, per cui affre Ie

    'Fig. 1 Ecco come si presenta iI ricevitore, 'visto di fronte.migliorigaranzie di un funzionamento ineccepi-'bile, in ossequio alla serieta e alle capaci ta cheguidano i nostri tecnici ogntqualvolta si accingonoalIa realizzazione di un nuovo progetto,

    II Super modello A22 e in grado di soddisfarei desideri sia di coloro che desiderano servirseneprivatamente, mstallandolo in salotto 0 nellapropria camera da letto, sta di col oro che inten-dono servirsi del nostro schema per costruire ap-pareeehiettt, dl lussO da mettere, in vendlta all:l 'ezz.i modlCi ( oU l- ,Z O .O I lO 11 rc ) , m a strffimenti pergarantt'te un bUOD margine a t guadag-no. A llue-sta jl l 'QPoslto facclar:tlQ notare che m1l'Uh I,'P.qio-.amatO.d, acqutstande Ia scatola -di montll2l 0 presso1a Dtt1.4 Fomih.rn.' EI",ttriahc, e,p, 29 - LMOLA(Bologna), hanno potuto reallzzare numemst :1 ;[ -ctJ'literi c it blcile smer~o, cneper 1e Ioro. qualhtt'te.cnIehe (ottimaresa, lIelet\lv~~. fede!'ta. ecc.)~1te all' incl.iscutiblJe gusto estetiqG dw mopt-Ietto, hanno incontrato la simpatia dei compratori.

    Nella realizzazione di questo ricevitore i nostritecmci hanno particolarmente curato Il , circurtoelettrico, allo scope di soddisfare, nel mlgliormodo possibfle, le esigenze del radioamatore in

    110

    relazione alle ridotte dimensioni del l'apparecchio.Prerogativa fondamentale della popolarita di que-sto ricevitore e il costo contenuto entro limitibassissimi (L. 14.500 circa, valvole e mobile com-presi), grazie a speciali accorgimenti escogttati insede di progetto.

    Condizione fondamentale, che garantisce unlargo margine di sicurezza per Ia res a rlell'appa-recchio e per la contlnuita del funzionamento, eil tipo di vaivole usate e Ia lora disposizione suicircuito.L eccezionale senslbilita dell'apparecchio 115si-cura la perfetta sintonizzazione e rlceztone di ogniemittente.

    Quanto detto testimonia che I' A22 e in con-dizioni di poter captare, con la massima sicu-rezza e stabiltta, Ie trasmissioni effettuate sia sullagamma delle Onde Medie che 5U quclla delleOnde Corte. Cio significa, che l'utente puo di-sporre dt tutti i programmi irradiati dalle emit-tenti italiane ed europee, oltre alle prf ncipali emit-tenti oltreoceaniche.

    I rtsultati pill che soddisfacenti etten uti du-rante Ie sperimentazionieffettuate net nostrt la-bora tori. ci danno Ia sicurezza di aver soddisfattonel modo rnigliore le esigenze e : desideri deinostri lettori.VALVOLEL e valvole da noi usate hanno caratter istichetali da assicurare un ottirno rendimento anche

    " r IFig. 2 Le piecele diinensioni dell'apparecchio,e la disposizione razionale dei componenti, dan-no luogo a un complesso apprezzabile ancheesteticamente.

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    con tensioni di alimentazione molto basse.Le funzioni di convertitrice di frequenza ven-

    gona svolte elii una . UCH\l2, mentre .ma 'Oli'4-~ tun. .ge da mnp1ifi~ce di Media Freque'nu; i: dop-pjo dl-od.l!ltrlodo UBC~l ha le ,J:untt,onj III rJvela-tore, di oontrollo QuWm.atico di volume, e el ipreamplifica,toEe di B~ Erequenza; )/amplifica-tHee finale e una UL41; ~ lnfrne. 1a radlil'iY.;a- trice e una UY41.n circuito elettrico, studiato appositamentj, infunzione delle valvole us ate, ofire Ie rnigliori ga-: ranzie del massirno rendimento dell' appar )~chio,~sia per la bonta, che per la dur ata di tutto ilrom-:plesso.GRUPPO AtTj~ f'RF.QUEnl/o,

    Per 10 stadio AF abbiamo usato un piccologruppo a due gamme d'onda: Onde Medie ed OndeCorte; una terza posizione del commutatore ci dilla possibl lita di inserire un Fono esc1udendo con-temporaneamente la parte radio; cia elimirta con-seguentemente i disturbi che essa potrebbe arre-care durante Ia rtproduzione del dischi, opera-zione per la quale entra in funzione soltanto laparte Bassa Frequenza costituita dalle valvoleUBC41 e UL41, II gruppo AF da noi usato serveunicamente per un variabile doppio da utiiizzarejn un ricevitore a due sole garnme d'onda.W,E)[E Hi:EQUENZI

    I trasformatori di Media Frequenza da uti liz-'Zare sono tarati ad una frequenza ji 467 Kc.; e.questo un particolare di grande impor tanza, inquanto, il modello A2Z" funztoria soltanto conrnedie frequenze smtontzznt- a 167 Kc.. mentre

    112

    non ha alcuna irnpo rtanza la provenrenz a ditali trasformatorLC'Il(r":UITO ELETTR1CO

    II segnale AF captato dallantenna v iene ap-plicato, attraverso il condensatore Cl, al grup-po AF, e precisamente al morsetto mdicato colN. 6; il condensatore Cl ha ilcompito di bloccareIa tensione di rete, per evitare che chi tccca I'an-tenna corra ilr ischio di ricevere una forte scossaelettrica.

    II gruppo AF, insieme al condensatore C2-C3,mette la val vola UCH42 in condizione di captaretutte le stazioni comprese nelle gamme delle DndeMedie e Corte. ~hij vatvalll' (tInvertltoe.e -UCH42 rteeve. dalmorsetto N. -1 del gru-ppo AF, i] segnaie seieziG-"ll,atO a . a ! gruJ;!Po stesso ~ dal vat!j,apl1~ C3; ['al-b,s s~on,& del variablle C2 , ehe tunge da osetl-

    Iatrlee; genera UD BegwIle AiF, che mescalato.l),ell'lhlerno de'lla valvola UCH~ eon -U segnale AFin arrivo, genera un battimento; da questo haorigine una terza frequenza del valore di 46'7 Kc.,con la quale sono accordati i trasformatori di MF.

    La placca della UCH42 e col legata al trasfor-matore di MF e precisamente al capofi lo indicatocon i N. 6, mentre la tensione che serve ad ali-mentare la placca viene applicata al capofilo N. 2della stessa MF.1.

    Al secorido avvolgimento della MF.l e col le-gata Ia grtglia della val vola UF41, che cos tituisce10 stadia ampliftcatore di Media Frequenza.

    La MF.2 si trova tra Ia UF41 e Ia UBC41; dalcapofilo N. 3 di tale MF.2 preleviamo il segnaledi Alta F'requenza da applicare al diodo dellaUBC41 per la rivelazione, mentre dal capofilo N. 5

    I

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    parte it segnale di Bassa Frequenza, che, dopoessere passato attraverso un flltro costituito daC-8-C9-R6, avente la funzione di eliminare i re-sidui di Alta F'requenza, viene applicato ad unpotenziometro R8, per mezzo del Quale si regolail volume ..L'altro diodo della UBC41 serve per :l controllo

    automatico di volume, percio va collegato al ca-pofilo N. 5 della MF.l e al morsetto N. 5 del grup-po AF.

    II segnale di Bassa Frequenza, prelevato dallaplacca della UBC41 attraverso ilcondensatore Cll,viene appl icato sulla griglia della UL41 pel' es-sere nuovamente amplificato. Sulla placca dellaUL41 si trova percio un segnale di Bassa Fre-quenza gia abbastanza potente per far funzio-nare un altoparlante. Per accordare l'impedenzadell'altoparlante con quella della valvola, si in-serisce un trasfonnatore d'uscita uguale a quelloindicate sullo schema con T2. Si usera un alto-parlante 3 watt di tipo magnetico del diametrodi mm. 100.

    II circuito di alimentazione e costituito da unpiccollsslmo autotrasformatore da 30 watt e dauna valvola UY41.

    L'autotrasfonnatore dev'essere provvisto di un~olo primarto, che, iniziando da Zero (filo colorNero), eroghi: 6 volt (filo color Bleu); 110 volt(filo color Rosso); 115 volt (filo color R0~SO); 125volt (filo color Giallo); 140 volt (ftlo color Ver de):160 volt (filo color Gr igio): 220 volt (filo ('0101'Marronel. 11 filo che eroga i 115 volt va appl+catoal fil3.mento della UY41, mcntre i filamenti dellevalvole vanno tutti collegati in serte, secondn ilmetodo e l'ordine indicato nel nostro schemaelettrico e pratico.

    11 filo dell'autotrasformatore che porta i 6 voltha unicamente la funzione di far accenderc unalampadina da 6 volt, posta ad iIluminare il qua-drante della scala parlante.

    Tutti gli altri fili vanno collegati ad un cam-biatensione che ci permettera di collegare ll ri-cevitore a qualsiasi linea elettrica, sia essa da110 volt, oppure da 125 - 140 - 160 - 2 : ! . O volt.

    Facciamo notare, che l'autotrasformatore nondeve necessartamente disporre della presa per i1155 volt, rna esso puo essere sostituito con unaltro mancante di tale tensione; nel qual caso sicolleghera il filamento della UY41 alla presa del110 volt. Abbiamo ritenuto conveniente, sullo sche-ma elettrlco, disegnare le MF e ilgruppo AF pra-ticamente, per renderne piu facile "intcrpreta-zione.11 potenziometro RS, che funge da regolatoredi volume, e provvisto dell'Interruttore SI, cheserve ad accendere e spegnere l'apparecchio.

    E' consigltabile, quando I'apparecchio e in fun-zione, non toccare 10 chassis metallico, poiche, es-sen do questo collegato ad un capo della rete, sicorrera .il rischio di ricevere qualche scarica eJet-trica.MONTAGGIO

    II montaggio di questo modello A2:.1 e notevoI-mente semplificato dalla faciltta e chiarezza della

    schema da seguire, oltre che dal fatto, che sfpuo avere 10 chassis gia sagomato, forato, e com-pleto di scala parlante; inoItre, gli zoccoli per levalvole sono gia fissati con gli appositt rivetti,in modo che ci si puo accingere al montaggic sen-za Ia preoccupazione di dover approntare 10 chas,sis, operazione questa che si presenta spesso lrtadi dtffi colta, specie quando viene affront ata dadilettanti alle prime arml,

    Si tnizia ilmontaggio fissando al telaio l'auto-rasformatore Tl, le MF e ilvariablle doppio C2-C3,che si fissa al telaio con due viti sotto Ie qualisi dispongono due spessorl di ottone, aventi 1afunzione di tenere ilvariabile dlstante dallo -bas-sis di circa 1 cm. II gruppo AF e il potenzio--metro RS st installeranno sotto il telaio.

    Una volta fissati tutti i pezzi, st passera ui col;Iegamenti. avendo cura di seguire minuziosamen-te le indicazioni delle schema pratlco, onde evi-tare possibili errori; i disegni dei collegamentlmterni e della veduta superiore deU'appnrecchiosaranno certamente di valida aiuto nell'interpre-tazione ed effettuazione del montaggio.Effettuando i collegamenti con ordine, si evitera.

    di incorrere in Insuccessi mcresciosl. II flIi do-

    Fig. 5 - Lo chassis con tutti i suoi component[visto dalla parte posteriore. La Valvola UCH42rimane nascosta dalla MF1.vranno essere allineati eben tesi aderentl alIochassis.

    Per evitare che in seguito ad un urto sl, creila situazione poco brill ante di un corto ctrcurto,sara bene che Ie resistenze e i condensatori, di-sposti secondo l'ordine indicato sullo schema, nonabbiano possibllita di spostarsi eccesstvamente:la miglior soluzione e di flssarli in modo chesiano pressoche immobili.

    Nelle saldature, sl usi, in sostituzione degllacidi corrosivi, pasta salda in piccolissime quan-tita: ilminimo indispensabile per far coiare 10stagno, Si presti la massima attenzione, quandosi effettuana i collegamenti dello zoccolo, a nonfar cadere qualche goccia di stagno fra due pie-dini: cio li metterebbe in corto circuito. Puliteogni saldatura asportando con un piccolo pennellola parte eccedente di pasta sa Ida.

    Facendo tesoro di tutti questi suggerimenti, sitenga per certo che, una volta ultimato i1 rnon-taggio, I'apparecchio funzionera immediatamente.

    Se durante ilmontaggio, eseguito seguendo 10schema pratlco, sorgera quaiche dubbio 0 Incer-113

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    "1ezza, uno sguardo a110 schema elettrico potra-chiartre .le idee, mettendoci in coridizione di con-tinuare.I collegamenti si efiettueranno secondo l'or-dine seguente: prima si collegheranno i fiji chevanno al cambiotensione, poi tutti i filamenti dellevalvole; al tempo stesso, collegheremo tra diloro i piedini delle valvole che devono trovarslin contatto (ad esempio, i piedini 3 e 7 della UY41;i pledlni 1, 4 e 7 della UBC41, ecc.).Una presa di massa servira per collegare altelaio i negativi dei condensatori C3 e C14; aItreprese si fisseranno sotto le vitiche serVOI1O fer-mare allo chassis gli zoccoli; cio permettera diportare a massa, con piccoli spezzoni di filo, i'piedini della zoccolo che necessltano di tale col-Iegamento. Si effettueranno poi i collegamenti ditutti i fili rimanenti: ad esempio, i fEo che partedalla basetta isolante su cui sono inser+tl Rll-e CI3 si colleghera al capofilo 2 della MF.2 e al-capofilo 2 della MF.l; ilpiedino 6 dello zoccolo',della UBC41 alcapofilo 5 della MF.l ed al mor-ssetto 5 del gruppo AF.E' chiaro quindi. che quando cominceremo ad.lnstallare Ie resistenze e i condensatori, dovremogill aver efietuati tutti i collegamenti; solo se-guendo quest'ordine avrerno un montaggio pulito-e perfetto, mentre sara pressoche impossfblle com-mettere errori.Per , cnllegamenti useremo filo rigido specialeper radio, ricoperto di cotone oppure isolate conmateria plastlca, Ripetiamo che tutti i fHi devonoessere perfettamente tesl e adagiatl sullo chassis;mslstiamo su questi suggerimenti anche a rischiodi divenire pedanti perche l'esperienza msegnache un apparecchio, costruito con criteria e conla massima attenzione, difficilmene non e coro-nato da successo.Facciamo notare che i fili che partono daimorsetti 3 e 4 del gruppo Alta Frequenza vannoa collegars] ad una sezione qualsiasi del conden-aatore variabile C2-C3, mentre i fili che partonodal pledino 2 della UL41 e dal piedlno 3 dellaUY4I vanno collegatt al trasformatore d'uscita T2:applicato sull'altoparlante.Terminata cosi I'operazione di cablagglo, po-

    tremo cominciare ad inserire nel circuito 'e re-ststenze ed i condensatori. Lo schema indica chia-ramente il metodo da seguire in questa opera-

    Fig. 6 - Veduta superiore dello chassis; si notila disposizione degli zoccoli rimlock.

    114

    zione; tuttavia, facciamo notare a colore che. sonoaile prime arm! e che percio difettano di espe-rrenza, che i condensatori Cl e CI4, essendo elet-trolitici, vanno collegati: col polo positive alIatensione anodica, e col polo negative a massa. IIcondensatore C6. dovendo essere collegato tra itcapofilo N. 5 della MFI e la Massa, va saldato alIasquadretta metallica che sostiene il gruppo AF.per avere una eomoda disposizione. Per ll colle-

    Fig. 7 . Una squadretta ed una striscia di al-luminio (vedere a sinistral sono necessari, as-sieme a due lunghe viti per fissare I'altopar-lante allo chassis.gamento a Massa di C7 ci si serve del morsettodel fono, che e collegato al piedino 7 dello zoe-colo della UF41; essendo tale piedino collegatoa massa e evidente chs il collegamento a massadi C7 avviene per via indiretta. II collegamentoa massa di C9, che dall'altra parte e collegatoalla resistenza R6, si ottiene portandolo a con-tatto defl'Interruttore SI del potenziometro; taleinterruttore, infatti, e collegato al piedino 3 dellaUF41, che a sua volta e collegato a massa, 11condensatore C4, Per evitare complicazioni cheavrebbero potuto pregludicare Ia chiarezza del di-segno, e stato disposto in modo diverso da ccmedev'essere in pratica; esso, infatti. va coltegatodirettamente tra il piedmo 4 della UCH42 ed itpiedino 3 del gruppo AF.Al condensatore Cl va collegata I'antenna, percui salderemo ad una sua estremita un sottilefilo isolato, che uscira dal mobiletto di plasticaIMPORTANTE!!! Abbiamo visto che ilgruppoAF e provvisto della presa di FONO, che puoessere inserita facilmente; basta, infatti, coilegaroi due fiji del fono, che escono da sotto il grup-po AF, uno al morsetto libero della targhetta

    FONO , e l'altro al contatto del potenziometro,esattamene dove sono inseriti R6 e C9.Tuttavia, faociamo presente at lettori, che IIgruppo AF e molto sensibile e di ottimo rendi-mento per la ricezione tanto delle Onde Medie.quanto delle Onde Corte; ma non altrettanto benesi puo dire che funzioni nella posizione FONO.Noi possiamo dire che su tre montaggi espert-

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    mentatl in laboratorio, uno solo funzionava nellaposizione FONO; anzi, in un gruppo AF, colle-gando il FONO, il ricevitore diveniva muto an-che in radio nelle gamme medie e corte.

    Consigli arno, percio, i lettori, di provare adinser ire i iiE del fono :soltanto quando avrannotarato il ricevitore, potranno cosi renders! per-fettamente conto se, inserendo i lUi del fono.il ricevitore continuera a funzionare 0 meno.TARATURA E MESSA A PUNTO

    Prima di iniziare la messa a punto vera epropria, installeremo la funicella in modo che,ruotando il perno della demoltiplica, il variabilepercorra regolarrnente un mezzo giro.

    Facendo uso di una piccola antenna, si cerchidi sintomzzare l'apparecchio con una qualsias!emittente a frequenza nota; can un piccolo cac-ciavits per taratura st ruotino, sui gruppo AF.i!nucleo e la vite iridicata con O-Medie, fino atar corrispondere, sulla scala parlante, la lan-cetta col quadratino corrispondente alia staztonein questione. Per esempio, se la stazione localee Milano I, porteremo la lancetta in corrispon-denza di questa stazione sulla scala parlante,mentre faremo ruotare il nucleo e la vite sud-detti, fino ad udire chiaramente la stazione de-siderata.

    Sintonizzata cosl la stazione, ruoteremo al mi-nimo il controllo di volume (potenziometro R8)fino ad udire debolmente la stazione stessa; ruo-teremo poi i nuclei della MF2 (la piu vicina alpotenziometro) fino ad ottenere la massima In-tenslta sonora. A questo punto, ruoteremo i nu-clei della MFI (che si trova vicino al gruppo AF)fino a raggiungere ancora la massima intensitasonora.

    Regoleremo poi il nueleo O-Medie del grup-po AF su di una stazione sintonizzata tra i 451)e i 500 metri, mentre la vite A-Medie dello stessogruppo va regolata su di una stazione sintoniz-zata tra i 200 e i 300 metri; ruoteremo poi ilnu-cleo A-Medie fino ad ottenere la massima po-tenza sonora su ambedue i puriti suddetti,

    Terminata in questa modo la taratura delleOnde Medie, passeremo a tar are Ie Onde Corte(Ie Medie Frequenze non devono piu essere re-go late per ness una ragione),Nelle bobine Onde Corte mancano i nuclei, percui effettueranno la taratura operando soltantosulle viti O-Corte ed A-Corte. Ruotando la viteO-Corte (oscillatore) faremo coincidere la Ian-cetta della scala parlante con Ia corrispondentestazione sintonizzata, come si e fatto per Ie Onde-Medie; la vite A-Corte, invece, ci serv h-a per unaperfetta sintontzzaztone della bobina d'aereo.

    Quando avremo portata a termine la taraturadell'apparecchio, avremo praticamente finito ilnostro lavoro; infatti, non ci resta che montare-ilricevitore nel rnobi letto di plastica, dopo di chepotremo piazzarlo dove megllo ci aggrada, pergoderci i risultatt del nostro lavoro.

    Facciamo presente, che 10 stesso montaggio sipuo effettuare su chassis di altro tipo e di dimen-sioni maggiorr, installati entro mobili di legnodl qualsiasi dimensione.

    Ed ora, buon lavoro e .... tanti auguri!II prezzo della scatola di montaggio completa,

    comunicatoci dalla ditta Forniture Radioelettriche.e di lire 14.500, compresi imballo e spese di con-trassegno,

    II prezzo di ogni singolo componente si trover-adi seguito al valore di ognuno di essi in fig. 5.

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    ~eellaRiguardo all'impiego dei filtrl colorati, esiste

    un 'prmcipto, secondo n quale: UN FILTRO CO-LORATO ASSORBE E TRATTIENE TOTAL-MENTE 0 IN PART~, LE RADIAZIONI DELCOLORE COMPLEMENTARE, MENTRE PER-METTE ALLE RADIAZIONI DEL PROPRIO CO-LORE DI RAGGIUNGERE L' OBIETTIVO., Cio significa, che, ad esempio, se una radia-zione azzurra incontra un filtro gtallo, viene as-sorbita daI filtro, per cui raggiunge, molto inde-bolita, l' emulsione fotografica; pertanto, suI ne-gativo, i toni azzurrt risulteranno molto chiarie scialbi, e, per contrapposto, appariranno scurtsulla posi tiva.

    Con un fiItro rosso viene assorbito, oltre al-l'azzurro, anche i1 verde, e questi suoi colori com-plementari verranno assorbiti in gran parte, tantoda risultare, sulla 'Positiva, molto scurr 0 quasinert.

    In commercio, si trovano due tipi' di filtri c,,-'lorati: i piu economici consistent! in due dischidi vetro incollati l'uno sull'altro, in mezzo aiquali viene spalmato un sottilissimo strato di gela-tina colorata; e i piu costosi, consistenti in ununico disco di vetro.. a facce perfettamente pa-.rallele, Iavorato e colorato otticamente nellamassa.

    L'uso del fiItri colorati comporta, ovviamente,un aumento dell'esposizione del negativo, inquanto i raggi luminosi, passando attraverso ilfiltro, diminuiscono notevolmente d'Intensita ejrnpressionano piu lentamente il negative.

    Ogni fiItro richiede, quindi, un aumento deltempo. di posa 0 una maggiore apertura del dia-framma, secondo un rapporto determinato dettoe eoefficiente 0 fattore di posa , Ad esempio,un filtro giallo comune ha il coefficiente di po-sa 2, per cui l'esposizlone devv'essere raddop-piata, e cio si ottiene 0 raddoppiando il tempodi seatto, oppure passando da una data diafram-matura a quella immediatamente piu aperta.

    Diciamo, per inciso, che i1 filtro arancione ri-ehiede un coefftciente di posa 3 0 4, quello rosso4, 6 od 8; tuttavia, queste cifre sono puramenteindicative, in quanto, il coefficiente deve variarea seconda delle diverse ore della giornata (con-siderazione questa che perde valore, quando s;faccia 'Usa del fotometro) e della sensibihta cro-matica della pellicola usata. Per evitare il pro-blema di queste differenze nei coefficienti di posa,consigliamo di usare esc1usivamente pellicole pan-cromatiche.

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    e lmp_lego-dei 811rl di Inee

    CORREZIONE DEI CO L O R IAlcuni colori non vengono riprodotti dall'emul-

    sione fotografica cost come Ii vede il nostro oc-chio. L'intonaco giallo di una casa sullo sfondodel cielo azzurro cclpira il nostro occhio per lachiarezza dei toni gialli e I'intensita di quelli az-zurri, rnentre, sulla positiva, troveremo questi co-lori esattamente Inver titi a causa dell' estremasensibiltta della pellicola per Ie radiazioni az-zurre. In questo caso, st rende necessarro I'usodi un filtro giallo, 0 .addirittura rosso od aran-done, che trattenga piu 0 meno, Ie radiazionl az-zurre e perm etta H passaggio di quelle gialle 0rosse.

    Per la stessa ragione si consiglia di usare unfil tro giallo, rosso ad arancione quando Si vuolemettere in paricolare risalto il gioco delle nubl ;infatti, ilfiltro trattiene in parte Ie radiazioni az-zurre, per cui, sulla positiva, il cielo viene sot-toesposto, dando maggior risalto al gioco dellenub!.INTERPRETAZIONE DEI CO L O R IL'Irnpiego piu interessanta dei filtri coloratt e

    certamente quello di permettere un'interpretazionesoggettiva della r-ealta. Dare una completa ras-segna dei vari critert da seguire a seconda delleoccasioni che si presentano e materialmente im-possibile, in quanta troppo vasto e ricco di impre-visti e il campo da trattare. Tuttavia, daremo al-cune delucidaziont con relativi esempi, in mododa mettere i1 dilettante in condizione di otte-nere brillanti risultati dalla sua attivita foto-grafica.

    Con I'uso dei filtr] colorati, infatti, si puo met-tere in particolare risalto una vela stagliata con-tro il cielo, un capanna sullo sfondo della pra-teria, una persona centro uno sfondo di colorediverso; si possono eliminare particolari di undato colore, sottoesponendoli con l'uso del filtrocomplementare; si puc) eliminare 0 accentuare lafoschia nello spazio; si possono creare effett] not-turni in pieno pornertggio scleggiato. In una pa-rola, si puc) creare un'ambientazione surreale efantastica del soggetto. tale che offra la possi-bilita all'osservatore di comprendere 10 spirito delfotografo.

    II filtro e ilmezzo piu idoneo per modificare ilsoggetto secondo la propria fantasia. A volte, ri-maniamo colpiti dal biancore di una piccola velasulla immensa superficie grigia del mare. Nonci sara difficile dare risalto a questa immagine,

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    Fig. 1 - Senza filtro Fig. 2 - Filtro giallooscurando ilcolore del l'acqua con un filtro giallo,oppure annerendolo totalmente con un filtro rosso,ed eliminando, in questo modo, molti particolariritenuti superflui.

    A volte, rimaniamo affascinati dalle delicatis-. sime sfumature verdi di colline scaglionate sullaprorondrta di uno stupendo paesaggio; pel' darerisalto al particolare useremo un filtro verde, checontr ibui ra ad oscurare il cielo, portandolo aconfondersi con l'orizzonte. Si otterra certamenteun ottimo effetto di un particolare sculoreo che sistaglia contro il cielo, creando un'ambientazionepiu espressiva e interessante, con l'uso di unfiltro rosso, che mettera in particolare risalto lapurezza del marmo sulla sfondo di un cielo plum,beo e misterioso.Non potendo dare consigli precisi in merito al-l'uso dei filtri. in quanto essi devono essere usatia seconda delle necessita contingenti, ci limite-remo ad elencare Ie varie prerogative di ogni fll-tro colorate, e da queste indicazioni ogni buondilettante potra trarre sufficiente profitto per dareun tono artistico alle sue fotografie.

    FILTRO GIALLO: E' il colore piu usato nel-I'impiego dei filtri in quanto corr egge l'eccessivasensibi lita per Ie luei azzurre (prerogativa que-sta comune a tutte le pellicole), senza alterareeccessivamente le sfumature cromatiche della real-tao I filtri gialli si trovano nelle diverse grada-zioni: GIALLO CHIARO; GIALLO MEDIO;GIALLO SCURO. L'aumento d'Intenstta del co-lore comporta un aumento di contrasto nella fo-tografia, per cui, il filtro giallo chiaro serve adequilibrare e perfezionare la sensibihta ai coloridell'emuisione rispetto allo sguardo umano. E' par-ticolarmente indicato al mattino e nel tardo pomeriggio, e nella riproduzione del controluce.

    II filtro giallo medio serve ottimamente nellevedute con neve; infatti, in paesagg] del gener e.riproducs esattamente le ombre, che, essendo az-zurre in una foto normale non apparirebbero.

    Inoltre, rende iJ cielo incupito, dando risalto aiparticolari di colore giallo e rosso.

    Per otten ere forti effetti di nuvole, e metterein particolare risalto Ie distese di acqua sottoil cielo, e necessario us are un filtro di coloregiallo molto intenso. Esso servira ottimamenteanche neUe rlproduztoni di quadri.

    Non e consigliabile usare questa filtro 31 tra-monto, in quanto il sole basso all'ortzzonte creagia un'atmosfera gravida di radiazioni gtalle erosse che e superfluo mettere in risalto.Riassumendo: il filtro giallo incupisce i toniAZZURRI ed esalta quelli GIALLI e ROSSI;oscura il cielo e pone in evidenza Ie nubi, fa-vorisce la riproduzione della neve.

    FILTRO VERDE: favorisce il passaggio delleradiazioni verdi, e parzialmente, di quelle gialleed azzurre, mentre assorbe queUe rosse, aran-eione e violette; di conseguenza, e indicato nellariproduzione det colori verdi, quando cioe I'Im-magine e dominata da vasta superfici di questocolore: ad esempio, quando si vogliono mettere inparticolare risalto divers! piani di colline sea-glionate in protondita e distinte I'una dall'altrada delicate sfumature di verde.

    E' molto indicato quando si usa una pellicolapancromatica eccessivamente sensibile al rosso eall'azzurro, e nell'effettuazione di fotografie allaluce artificiale, che e eccessivamente car-lea di1adiazioni rosse.

    FILTRO GIALLO-VERDE: e particolarmenteindicate in piena estate e viene usato come scher-mo universale per i paesaggi, in quanta acco-muna Ie proprieta del filtro giallo e di quelloverde; inoltre, non accentua che in minima partei contrast] della fotografia.

    Riassumendo: il filtro Verde favorisce i toniVERDI, GIALL! e in parte gli AZZURRI, men-tre assorbe le radiazioni ROSSE, ARANCIONE eVIOLETTE. Attenua i contrasti, e indicato perle vaste superftci verdi (campagna) mentre e

    F ;g. 3 - Filtro rosso Fig. 4 - Filtro verde

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    - - - - - - - - - = = - - - ~ ~ - - - - ~ - - - - - - - - - - - - - - - - ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

    sua relativa Intensita, non annerisce eccesstva-mente l'azzurro del cielo. A differenza del filtrorosso, conferisce tonalita piu calde alla foto-grafia, e 10 si puo usare con dtsinvoltura quandonon vi e eccesso di superf'ici verdi e azzurre.

    Riassurnerido: H filtro Arancione agevola indi-stintamente il passaggio delle radiazioni ROSSE,GIALLE ed ARANCIONE e, in parte, queUe VER-DI, mentre assorbe totalmente queUe AZZURREe VIOLETTO. Si presta per la riproduzione te-dele dei parttcolari di sfondo nelle panoramiche.FIL TRO ULTRA VIOLETTO: le fotografie scat-tate in alta montagna (oltre i 2.000 m.) presentanola superficie come rivestlta di un vela uniforme,che le rende grigle e pallide.

    Cio e dovuto ai raggi ultravioletti che si tro-vano in abbondanza a simili altezze e che nonvengono assorbiti, che ~n minima parte, dai filtrigialli, arancione e rossi.

    Con un filtro ultravioletto si elimina tale in-conveniente in quanto, tali raggi, vengono com-pletamente assorbiti, mentre l'immagine non su-bisce variazioni cromatiche, essen do, i1 filtro ul-travioletto, pressoche incolore.

    Un filtro di questo genere e utilissimo per lariproduzione scrupolosa di particolari immersi finoad una profondita di 1 m. nelle acque tranquil!e

    di un lago 0 di uno stagno: alghe, pesci, sabbia,ecc. In questo caso, l'obiettivo vede plu chiara-mente dell'occhio umano.

    In breve: il filtro Ultravioletto impedisce cheneUe fotografie, scattate in alta montagna, i raggiultravioletti velino I'ernulsione,FILTRO AZZURRO: si comporta esattamente

    al contrario del filtro arancione, in quanto fa-vorlsce i1 passaggio delle radiazioni Bleu, Vio-lette e, in parte, di quelle Verdi, mentre assorbetutte le a1tre.11 suo usa e molto limitato, poiche tutte le pel-licole sono molto sensibili all'azzurro, per cuinon e necessario mettere tale colore in ulteriorerisalto. Tuttavia puo servire ottimarnente nellariproduzione di paesaggl autunnali, in cui tl pre-.gio fondamentale e dato dalla riproduzione esatta .della nebbiolina che fa da sfondo.

    Un ottimo impiego del filtro aZZUITO si hanella ripresa di fotografie a Iuce artlflciale, inquanto contrtbuisce a smorzare 1'eccessivo con-trasto fra Ie lab bra, che rlsulterebbero troppocbiare, e gli occhi, cbe rtsulterebbero troppo .scuri.

    Riassumendo: il filtro Azzurro favorisce tl pas-saggio delle u-adiaztont AZZZURRE, BLEU e VIO-LETTE nonche. in parte .di o uelle VERDI, mentreassore i raggt ROSSI, ARANCIONI e GIALL!.

    di sicurezzascooter

    Un dispositivoper'gli

    L'inconveniente pili increscio-so che possa capitare ad un mo-tociclista e queUo di trovarsi perstrada con una gomma a terra,

    specie se manca la gomrna discorta. In questi cast si e co-stretti a spirigere Ia motociclettaper tratti d] strada piu 0 menolunghi, fino al pili vicino vulca,nizzatore.

    Col disposittvo che ora pre-senteremo, una gemma a terranon dar a piu alcuna preoccupa-zione; infatti, l'abbassamentodella ruota e ridotto a soli30 mm., col risultato di impe-dire 10 sbandamento del veicolo,mentre la larga superficie d'ap,poggio del dispositivo stesso per-mette di continuare agevolmente11 percorso a discreta velocitaanchs per tratti abbastanza lun;ghi, senza a1cun danno alle co-perture.

    Esso conslste in un cerchio inlega di alluminio, avente la se-zione a T, applicato alIa peri fe-ria del cerchione della ruota;esso rimane nell'interno del co-pertone ed e corredato da una

    speciale camera d'aria da sosti-tuire a quella normale.

    Quando la gemma si sgonfia,esso entra automaticamente inazione, sostituendo la sua super-Dcie d'appogglo a quell a dellacopertura sgonfia, impedendo al-la gomma di strisciare e logo-rar si velocemente.

    Il dispositive e di facile mon-taggio e smontaggio e puo essereinstallato su qualsiasi cerchio econ coperture normali.

    Maggiori dettagli in merito sipotr anno avere .interpellando laDitta Vtensilerie Meccaniche Mi-lanesi (Piazza Duca D'Aosta, 10- Milano) cbe ticne l'escIusiva divendita per l'Italia di tale cer-chio 'per ogni tipo di veicolo.

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    M I C R O S ( O P I O P E R D I L E T T A N T ICetJIt illuminaeione elettriea.

    11 mondo microscopico, per-quetl'alona di mistero che 10ci.rconda e 10 fa immaginare cO-me pervaso da fremiti arcani e.regolato da leggt incomprensibiliall'uomo, esercita un fascino:particolare anche su coloro chedella scienza non conoscono che:il nome.

    E' comprensibile, del resto,-che chiunque desider] approfon-

    I~ LENTE\..Jf60",,"1--__ ~C"'\__,I LC"'EI I l(101E~7mm

    ~'LENT[

    7mmVETRO

    SMERIGlI l ITO

    Fig. 1 Si osservi la disposi:zione degli elementi principali-clel microscopio. Le distanzesono quelle che hanno dato.a noi i migliori risultati.dire Ie sue conoscenze, anche sepill. per curiosita che per scopiscientiftci, attribuisca grandeimportanza alIa possibiltta diconoscere nei minirnt particolarila costruzione del tessuto di unafoglia e la disposizione delle suecellule, oppure Ia natura e lac:onformazione dei pill. svariatitnsetti, ecc.

    Per soddisfare questa sete diconoscenza, pero, e necessario120

    possedere un apparecchio moltocomplicato e costoso, che pochis.,simi hanna la fortuna di averea disposizione: il MICROSCO_PIO .

    Esso, Infatti, e patrimonloquasi esclusivo degl' istitutt edegli uomini di scienza, che,scrutando in esso i misteri delmondo microscopico, creano ipresupposti per ilprogresso del-le scienze e, di conseguenza, peril benessere dell'umanita.

    Vista I'Imposstbiltta, o quasi,di venire in possesso di un mi-croscopio autentico, potra ser-vlre, a soddisfare i desideri deicuriosi, il tipo di microscopioche presentiamo e che, oltre alfatto di avere un prezzo moltobasso, e anche meglio in ca-rattere con gli scopi meno su-blimi di colora che se ne ser-viranno.

    II nostro microscopio e co-stituito da quattro lenti il cuiprezzo complesslvo ammonta a

    L. 500. Dette leoti ci son a statecortesernente inviate da anaDitta di materiale ottico, cheprovvedera a spedircene un di-screto quantitative per la rea-lizzazione di altri' apparecchi.

    Se qualcuno avra Ia possibi-lita di farsi preparare Ie lentida un ottico, tenga presents chequesti sono i requisiti che ognu-na di esse deve avere: per 1'0-cuI are necessitano due lenttpiano-convesse del diametro dlmm. 6, fuoco 12 mm., da 75 dlot-trie; Ie altre due lenti, pure pia-no-convesse, avranno un dla,metro di mm. 14, fuoco 20 mm.,50 diottrie.

    Per la costruzione, sarebbemolto semplice adottare Ie di-

    Fig. 2 La sovrapposizione di diversi volumi puC>offrirci uncomodissimo dispositivo per individuare Ie giuste distanze chedevcmo. separare Ie varie lenti.

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    " 'stanze che noi abbiamo consta-tato essere ottime nel nostroprogetto, e che abbiamo ripor-tate esattamente in fig 1; es-sendo molto difficile perc, tro-yare lenti che non abbiano unminima di tolleranza., consiglia-mo di procedere per tentativi

    Fig. 3 - Part. 1: tubo metallicoesterno; part. 2: tubo metallicointerno mobile; part. 3: tubodi cartoncino nero, portante Ielenti pi" grandi; part. 4: pri-ma lente dell'obiettivo; part. 5:seconda lente dell' obiettivo;part. 6: raccordo di legno per-tante Ie lenti dell' oculare;part. 7: lente interna dell'ocu-lare; part. 8: lente esterna del.I'oculare.fino a stabilire la esatta distanzache deve mtercorrere tra le va-rie lenti, prima di montarle de-finitivamente.

    Per quest'operazlone si potraadottare questa sistema moltosemplice: si prendano quattrocartoncini al centro di ognunodei quaJi fisseremo una lente.

    Disporremo poi i cartoncini,portanti una lente tra le paginedi un libro, all'incirca come sivede in fig. 2, spostandoli di

    qualche pagina per volta fino adottenere un forte ingrandimento,e a fuoco, di un insetto 0 diun granello di polvere posto so-pra un vetrino smertgliato, si-tuato sotto Ie lenti, Sotto il ve-tro smertgliato collocneremo unalampadina da 4 volt che, ali-mentata da una pila quadra, ha10 scopo esclusivo di illuminareilvetrino su cui e collocato l'og-getto in osservazione.

    Stabilita la distanza esattache deve inter correre tra le va-rie lenti, ci accingeremo ad ap-prontare il supporto che 10 dovracontenere.

    Si acquisti un tubo di ottoneo di alluminio (particolare n. 1)del diametro interno di mm. 14;un' secondo tubo del diametroesterno di mm. 16 (tubo dell'o-culare, particolare n. '2); in ter,ramenta acquisteremo poi unmaschio ed una madrevite 16MB,vale a dire che il diametro e-sterno della fllettatura e di mil-limetri 16 mentre il passo dellafilettatura e di mm. 1,5. E' ov-via che col maschio filetteremoil part. 1 mentre la madrevitefilettera il part. 2.

    Appronteremo ora un tubetto-di carta 0 di cartoncino coloratoin nero (particolare n. 3) taleche possa infilarsi esattarnente-nell'interno del primo tuba; lalunghezza di questo tubetto do-vra corrispondere esattamentealla dlstanza che deve intercor-rere tra le due lenti, e che ab-biamo trovata con l'operazioneprecedente (vedi fig. 2). Alle e-stremita del tubetto fisseremo.con un po' di cementatutto lelentl n. 4 e n. 5, tenendo pre-sente che devono avere Ie faccecurve rivolte verso I'interno. Lelenti prima di essere montate.dovranno essere ben pulite concarta velina per togliere Ie irn-pronte digitali, facendo in modoche non abbiano piu a sporcarsianche durante ilmontagglo.

    II particolare n. 3, completodelle lenti, dovra essere infilato.entro il tubo n. 1 e fissato concementatutto.

    Preparato in questo modo ittubo n. 1, passeremo alla siste-rnazione dell'oculare (tubo n. 2);,essendo il diametro interno dh

    (continua alia /Jag.. eguent e

    Fig. 4 . II sistema di montaggio e 10 schema elettrico ~ qui'illustrato con molta chiarezza per cui, dilungarci ~ lnutlle;

    121

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    S m a l t i a m o I e t o t o g r a t i eI dilettanti che sviluppano da soli Ie loro

    fotografie difficilmente dispongono di una smalta-trice con cui asci ugare ~ smaltare Ie fotografie.

    Vi e un metodo molto semplice e che tuttipossono mettere in pratica, per supplire a tal;-deflcienze di attrezzatura, col quale si possono ot-tenere ottimi risultati.

    Quasi tutti dispongono certamente di un ferroda stiro elettrico: esso potra servire ottimamentc.al nostro scopo. Infatti, sulla sua superficie benlucida e ripulita, applicheremo, quando il ferro.sara caldo, la fotografia con I'Irnmagine rivoltaverso ilmetallo, per la smaltatura, oppure col re-tro a contatto del ferro se intendiamo soltanto.asclugarla. Quando il ferro accennera a diven-tare troppo caldo, toglieremo la presa di cor-rente.

    Per spremere tutta l'acqua di cui sl e imbe-vuta Ia fotografia durante i1 bagno di rfsclacqua-

    tura, vi passeremo sopra un rullo di gomma,spingendolo con forza.

    Con questo sistema molto semplice, ogni dilet-tante potra ottenere positive, che nulla hannoda inviidare aUe migliori fotografie dei profes-sionisti.

    M i t r o s ( o p io p er d il e l l a n li ( o n i I I u m i n a z i o n e e l e l l r i c a (continuaz. dalta {Jag. precedente)ogni qualvolta non si ha pitt bi-sogno del microscopfo.

    La lampadina ha la funzionedi Illuminare il vetrino smeri-gliato, suI quale si colloca ilcorpuscolo da osservare.

    II vetro smerigliato dovra es-sere bianco-Iatte per impedireche la luce emessa della lam-padina colpisca direttamentel'occhio abbagltandolo,

    Facendo uso di un vetrinotrasparente, e necessario spo-stare Ia lampadina in modo chela luce illumini il vetro iridi-rettarnente.

    Per fermare il microscopical supporto, fisseremo un ton-dino al supporto dl legno, su cuibloccheremo, con I'aiuto di f:l-scette il tubo n. 1; la distanzache divide il tubo dal vetrinodovra essere uguale a quellache ci e risultata migliors du-rante Ie prove.

    L'oggetto da osservare verdiposta suI vetrino, dopo di cheruoteremo l'oculare finche nonavremo la perfetta mess a a fuo-co dell'apparecchio; in questecondizicni l'oggetto apparrrachiartssimo,

    La lunghezza del tubo n. 1dev'essere inferiore alia distanzache deve intercorrere tra Ie

    -questo tubo molto pitt grande diquello delle lenti relative, e ne-cessario costruire un riduttore(partlcolare n. 6) di legno duro'0 di alluminio, praticandovi nelcentro un foro del diametro dimm. 5, le cui estremita devono'essere leggermente svasate perpotervi installare le lenti n. 7-e n. 8.

    La lunghezza del riduttore-dovra corrispondere esattamentealIa distanza che deve intercor-rere tra le due lenti, come vistoprecedentemente.

    Anche in questo caso la partecurva delle lenti sara rivolta'verso I'interno.

    Chi 10 desidera potra mon-tare sopra l'oculare un piccoloparaocchio di legno 0 di metallo.A questa punta passeremo apreparare il supporto completedel sistema d'illuminazione.

    Questo particolare potra es-sere anche rudimentale; infatti,potra servire ottimamente unacassettina di legno che possacontenere una lampadina da4 volt e la ' pi la quadrata da4,5 volt.

    Sara comodo inserire sui fili uninterruttore, onde evitare di do-ver staccare un capo della ptla

    lenti n. 4 e n. 8, in modo che,ruotando I'oculare, si possa otte-nere una perfetta messa a fuoco.

    Importante: I'interno del mi-croscopio andra verniciato innero.

    Con questo microscopio sipossono ottenere ingrandimentidi circa 80 volte l'originale.

    In un prossimo numero pre-senteremo un microscopio an-cora pitt perfetto che ora stla-mo sperimentando.

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    D U E R I C E V I T O R Ia\._ _)

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    Ora che la ditta Forniture Ra-dioelettriche - C. P. 29 Imola -ci ha messo a disposizione, adun prezzo conveniente. i famosiTRANSISTORI, possiamo intra-prendere Ie nostre esperienzecon queste nuove, miracolosevalvole e presentare at lettorinuovi circuiti, scrupolosarnentecollaudati, e quindi tali da Ispi-rare la massima fiducia a chivoglia clmentarst nella loro rea-lizzazione.

    Per una prima apparizione cislamo preoccupati soprattutto dinon present are un rlcevttoretroppo difficile e che richiedesse

    (1

    un par ticolare tipo di trasfor-matore (che in Italia non vieneancora costr uito); e cosi ci siamolimitati alIa progettazione di unpiccolo ricevitore che, mentre sipresent a abbordabile anche daun prtncipiante, ;presenta tutta-via un notevole interesse ancheper i piu quotati intenditori.

    II ricevttora dunque che siotterra e del tipo subminiaturae, costruendolo con la bobinapresentata a fig. 3, sara possibileportarlo addirittura in tasca eascoltarsi comodamente, in cuf-fia, la stazione locale consu-mando una quantita limitatissi-

    CK722

    R2

    VALCRE E PREZZO DEI COMPONENTI.Cl 500 pF ad aria (L. 600) 0 a mica (L. 250) - C1 conden-

    sator'! a carta 0,25 mF: L. 50 - Rl 0,1 megaohm: L. 35 - R225.000 ohm: L. 3S . DG diodo di germanio: L. 600 . Pila da4,5 volt: L. 9S 51 interruttore sempJice: L. 250.

    OC12 (CK722): L. 3100 (rivolgersi Forniture Radioelettriche).

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    ma di corrente giacche, comeognuno sapra, i Transistori nonhanno filamento e cio significache una pila puo funzionare perparecchi mesi.

    Coloro che dispongono di unagalena 0 di un ricevitore a diododi germanio, che funzioni bene,potranno applicarvi la sola partecomposta dal Transistore e dallapila e l'audizione aumentera no-tevolmente.

    Si tenga presente che, i trefili che raggiungono gli elettrodidel transistore, vanno semprecosi classlficati: (per la lettura,si disponga il transistore can idue fili piu vicini rivolti versodestra, come indicato nel dise-gno), Primo filo, ELETTRODOEMETTITOH8; secondo filo, E_LETTHODO BASE; terzo filo, E-LETTRODO ::;OLLETTORE.REALIZZAZIONE PRA TICA

    In fig. 1 vediamo 10 schemaelettrico dell' apparecchio cheverremo costruendo. La bobinaLI-L2 si costrulra avvolgendo,su di un tuba di cartone ba.chelizzato, per Ll, 60 spire confilo smlatato da 0,20 mm. e,per L2, : W spire con filo smaltatoda 0,40 mm.Lo spazto che divide i dueavvolgimenti dovra essere a1-l'incirca di 5 mm.; il senso deidue avvolgimenti non ha ecces-siva importanza.

    In parallelo alla bobina Ll in-seriremo un varia bile da 500 pFche potra essere anche a micarna che, per un migljor funziona-mento dell' apparecchio, e benesia ad aria. Ad un capo dellabobina L2 applicheremo inveceun Diodo di Germanio, dopoquesto, la resistenza Rl quindi

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    Un difetto malta diffuso fragli apparecchi televisor! e 10sdoppiamento dell'immagine cherende estremamente faticoso esgradevole segul re 10 spettacolo,~ifiALL ' ANTENNA

    : j f~j PIATTINAiJ BlflLARE, . l j. . J BASSA

    "IMPEDENZA

    R1 R2ALTAIMPEDENZA

    ENTRATAlELEVISORE

    Fig. 1Questa difetto ad altro non e do-vuto se non alla riflessione, aquel fenomeno particolare cioe,che provoca l'entrata del l'Imma.,gine nel televisore a pili riprese

    eti,.i,ua,,.o. i di~ettidi " - b / - t e r J . d - i o . h - e Mt t e t e I J . i r J . o . u

    provocandons, cosi una visionemultipla che si e solitt definireappunto riflessione dell' irnma-gine.

    Gia nel numeroz-tsa della no-str a rivista, parlando del difettidi riflessione, si disse che Ia loraorrgine e da ricercarsi nella ri-flessione 0 rifrazione dell'ondaad opera di palazzi aIti 0 dimontagne che si comportano canIe onde televtsive come 10 spec-chio can i raggi luminosi.Ma nel le riflessioni, non solomontagne 0 fabbricati sana im-putabili, rna anehe la stessa li-nea di alimentazione, quando nonsia perfettamente adattata aliaimpedenza del televisore, puodar luogo a riflessioni molto pro-nunciate,

    E' possibile, ad esempio, tro-yare antenne ehe, avendo unaimpedenza di 300 ohm, rlchie-dono Iogicamente una piattina didiscesa da 300 ohm, mentre puoverifiearsi il caso ehe il tetevt-sore riehieda invece una disce-sa di 150 ohm.

    Cosi, inserendo la piattina da300 ohm in tale televisore, slha un disadattamento d'impeden-za che, cltre ad inevitab.lt per-dite di Alta Fr-equenza. puo pro-durre anche i fenomeno di ri-flessiorie.

    In altri cast e possibile tro,yare ante nne per Ie quali siTABELLA N

    deve far usa di un cavetto co as-stale schermato da 75 ohm, men,tre il televisore richiede un'Irn,pedenza da 300 ohm.

    Per ottenere, in tale evenien-t~ ALL'ANTENNA

    '\.

    PIATTINABlflLARE!

    R1

    BASSAIMPEDENZAENTRATATELEVISORE

    Fig. 2za,' un perfetto adattamento d'rm-pedenza, senza incorrer a in per-dite eccessive, si fa usa di resi-stenze inserite in modo da adat-tare I' impedenza della piattina a

    lmpedenv.a Piattina :BUi1tte I100 150 300