sistema pratico 1955_01

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    ,, -In ques~onumeroSateltifi artificiali 0 naturali?Per sincroninare i' flashUn ingrand itore p.er I" Leiea ..8agni di sviluppo e fissaggioAndiamo in scooter sull a neveL'ABC della radioSak!atore eJettrico per bassi voltaggi 12Un Acquario per ornamentoTutti prestigiatoriIndovinare i punti di un dadoRicevitore portatile con antenna in-

    terna 19II mio primo aeromodello 23

    Block Notes eter)1o. ..

    pay.13469

    1Q

    Per stampare preparate questo po-ligrafo 27

    Facciamo i lavori una sola volta 29Come difendere il pollaio dalle ma-

    lattie piu' mieidial i 30ln+er+onc senza commutazione 31Fiamme colorate 32Una pi 1 0 1 si costrujsce cosi . 33Un voltohmmetro elettronico ad u-

    scita eatadiea141718

    Lo scooter deH'aria . 39Elettricisti si diventa - Per accen-

    dere una lampadina da due punti 41Disegnateri ecce il pantografoPedale p er cambie luceConsulel'1:ta

    nel prossimonumero -. .

    Alcuni degU articoli pit! in.teressantiche apporiranno 11m prOssimi numeri

    L'ABC dena RadioUn Flash elettronice a corrente alternateI filtri colorati in fetografiaUn Telescopio' per tuttiUn cerca-rnefall iMisuratore d' usdta improvvisatoMadelle cli rnotoscafoLe elkh::! per i nostri aeromodelilL:quod d'arancioAlia ricerca dell'Uranio con un conta-tore di Geiger-MullerSbrte ed alambicchi - Nitfobem.olo, es-

    senza di MirbanaCuma ricaricare Ie car+ucciePill televisori con un unica antennaUr.3 bobinatrieeTutti prestigiatoriCome callegare I'ocehio magico alia radio

    I'urr i I \hflui ui ripr('K1u~ionee rrnou-aione ~Onf" vreene i o : l : eermme d,l h:-gge.

    Ili/UHOrJZ2.HZlOn.e ,-te l I nhllm~'e CIvile;- 01Bolounn N. 2210 In dam 1ugosto lY....

    DIRE7.fOI\'/i e AMM1NISTRflLf().,\'P'v ia Fmmello, 111 . IMOlA (UoloS'na)

    e(,;1 ~I!PI'c ~7U.vTU~t;HI

    Drrortor e 'Tecnrco Rtlsf'QIIUlhile

    pag.26

    34

    434445

    ~~~~~~~~~~~~~~~----~--~JCom~es.

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    Anno I I I; N. 1Gennaio 1955

    Un numare L 100Arretrati L 150

    ABBONAMENTl, 12 Numer-i L. 1000 6 Numeri L,600ESTERO: 12 Numer-i L. 1400 . 6 Numeri L. 800Vcrsare I"imporlo sui Como Corrente Poscale 8.22934intestato a MOD rusch i G. It ; l } lO,d"J, , ; viene rilttSdt#oIf""h d., Olt"; Ufficio Postale. 1" abbonamenro PUQ de-correre da qualu rique numero, anche dai primi due nr-

    rerrari. Per cambiamemo u'indiritw inviare sempreilnuovo e vecchlc indui:z:w accompagnad da L. '0 an-che in francobolli. - E gradi.a JacoHabo."~ionc delI."ori. Ogn; arucolo pubblkaLO Sara rtcompeasaro ,-Per pubblic;,il rivolgersi a R:T.S . SlSTE1I'lA PRATICO- Pubbljci,il . Vi" Frarnetlo IMOLA.

    SatellitiFino da tempo imrnernnrabi-

    1e gli stud] a

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    "Velocita orbltale sufficiente ad.ann ullare la fo rza di attraziune'della terra stessa, Ono di essie state chlamato Pluto .tncltre, Popmtone dl multi-astrcnnrn ie scienzra ti e che an-che J a terra, come tutti g11 altripiarieti, sia circondata da di-vers; satalllti, non ancora indi-viduati per le r agionl cue spie-gheremo in segulto,E' note, Infatti, che Marte'ha due plccoli satellitL: PHO-BOS e DElMaS, Ie cui dlmen-sinni: Km. is cil diametro u!primo e Km. 9 !l secondo, non])ermettooo dl classiff car l! come'L'une, rna, ptuttosto come F'ram-mentl Planetari.

    Glove ha addirtttura 11 sa-telJiti, di CUl due: GANIMEDE-e CALLISTO, hanno un diarne-tro conslderevole: circa 5000.Km., rnentre gIl altrl sl );)OSSO-

    JnQ consider-are Frarnmentt Pla-.netari per le loro dimension;insigllifi can ti.

    Cio avvalcra I'tpotesi che.anche la terraabbla divers, sa~1:elliti, che, per Ie dimension il .nslgnit i.can ti e \' e ccessrva \~i~-cinanzaad essa, difficilmente'J)ossana essere avvista tL

    Infatti, la loro velocita el iTotaziane ~ inversarnente pro--porz.jonrue alla distanza che es-s! hanna dalla terra; val e a di-re che un satellite distante cir-ca Km. 2000 ruoterebba intornoal nostro planeta in poco me-

    no e li due are e mezzo, can unaveloctta, cloe, dl ben 20.000 Km,all' ora. E' questa la ragione percui non sono mal stati avvistatlne da osservaztont astronornt-che, oe da osservazton! fotogra-fiche, in quanta, per la lora ec.,cessiva velccita, non rtesconoad irnpr-esslonare le lastrs fol'o~gr-al1cbe comunemente usateriegl i osserva to d. Inoltre per-correndo Ia lora orbita, essl rt-mangono lungamenta nel connd'ombra .fcrmato dalla terra, eil periodo di tempo in cul pas-sono essere visibili e brevtssimo,

    Abbiamo molte ragtcni dicredere, peril, che COD gli stru-menti moderni a disposlaioue diastronomi e sci enzratt, tali sa-telliti, se esistcno, non potran-no sfuggi re all'osservazlono del-l'uomo, e ehe, prima 0 poi, esstverranno individuati.

    Col Radar ad esernp!o, si epotuto constatare che la super-fj cie terrestl'e va soggetta < ' I d unbombardamento di ben 100.000atomi di polvere meteorica alsecondo. Col metodi .Radioastro-nomic; gl\ scienzlati hanno po-tuto scoprtre ed indlviduaremeteore che erano sfuggite al-le rpill attente osservaztont te-lescopiche,

    Forti di tali espertenze, gliStat! pill potent! e pili rlcchidella terra scandagltano mrnu-ztosamente it cielo, tutti nel-l'intento di scoprtre prima deglialtri qualcuno di quesfi plane-

    toldi, per servirsens come na-turali stazloni interpl anetarre .

    Su di esse ancne se di pic-cole dtmensioni si costrutruunoquartiert di vita e di lavorc Incui, alloggiare una spedizicnescientlflca, ruerrtre sari! eltmlna-10 l'assl llante problema di tra-sportare centtriaia di rntghaiadi tonnell ate di materiale e dtstrutture ,per la ccstruztone diuna base ar-tificiale.

    Una volta scoperto uno ditali planetoldi, subentrera unaltro problema molto intrjcato:htsognera trovare, ctce, ilsiste-ma di agganclara iJ planetordee di vmceme la forza di attra-zione: gli sclenzfati, pero, sonoalacrernente al lavoro, e siarnocertl che riuselranno a supera-re anche questo grande ostacolc,dopo ,di che pntremc dire rl iessera mclto vicini alla realix-zazione del grande sogno.I presuppostt 5U cui bas are i

    preparatlvi per la apedtzlone in-ter planetarla vanno alfargando-st e prendendo consistenza; at-tendtarno dunque fidudos! ilgran-de giorno ill cui potrernoIibrarci, liberl, nella spazto .. ver.,so nuove mete!Potrernc allora finalmente al-largare gli ortzzonti iiiquesta pic-cola terra ogni giorno pi,) insuf-ficieote a soddisfare Ie ambizlontd! eoriquista degll uomint!Ancora una volta l' uomo ri-prende iI volo di Icaro, gJi sfbruceranno di nuevo Ie ali?

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    Per SIOerODIZZare DashSappiamo che ognt rnaccmna Iotugrafica, prov.,

    vis ta di flasn, deve ess~re sine rcn izzata in mo-do che alia massima lumtnoslta del lampo cor-rlsponda Ia ruasstrna apertura dell'obtettivo. None sernpr e delta pero che agni macchtna sla per-fetlament.e siricronlzzata col nasi) e questo in-conveniente pub dar luogo a una esposizione sba-glia ta 0, peggi 0 ancora, all a non im presstcne del-la negativa. La 5;ncrcnizzaziolle fra il lampe dlelflash e I'apertura dell'obtetttvo, puo essere rego-lata faci lmen te agenda sul peru etto di regtstra-zione che allontana 0 avviclna, a seconda del bi-sogno, Ie puntrna metall.che da cui tr.aeorigil1eil contatto ele!l,-iCO che accend lu lampadn flasb.

    Quest.e due puntine a seconds del modello, sitrovano entre Ia macchina stessa 0 a parte, nelsin cron lzzatore.Normalmenle questa si ncrontzzaainna si otrie-

    ne perIetta dopo aver effeUuato molteprove edopo aver, naturalmente, consumato rnolta pel-licole; q uesto spreco pero non e indispensabile esl puo trovar e Ja g\ us ta 5i n c ronizzazione ado ttan-do, per esempio il rnetodo che ora il lustr erernocon la rnaggior chlar'ezza posslbile.

    FenTI::! rest ando la prectsaztone, passiamc adillustrare l'elernenrare- sistema da appllcare,

    Dopo aver regulate l'otturatore della macchlnafotografica alla vetoct til rnassima ehe Il tipo di mac-china permette, st disponga la Iarnpada flash irmanziana macchina in una pcstzione tale che I'ampol-la della lampadina venga a trovarsi nel puntopiu vlclno possibt le all'obiettivo rna pur sempre

    ilpertettarnente a fuoco, Questa eccessiva vlcmanzae necessaria per ctteners l'immagine della Iam-pada abbastanza grande e poterne cosi declfraretactlments Ie caratteristtchj, tanto Important! perQ uesta reglstraaione.OCCDrre inoltretogliere daUa stanza qualslassoggetto che possa provo care riflessi.

    Aprendo quindl al masslrno II diafrarnrna del-la macchlna, 51 scatted. la fctografia. La pellico-Ia vena allora rlleva ta e si sviluppera il Ilega-tivo che ci bastera per avere un response circala sincrcnizzazione raggl unta dalla macchina co}"flash. Infatt] se jJ lampo avviena troppo in an-tictpo sutl'apertura dell'otturatore, 51 otterra unaimmaglne strni le a. quella che appar e in alto (IIsinlstr a e contrassegnata con A, rnentre se tllampoavvieue in rttardo, l'immagine risulterasimile a quella che abbiamo contrassegnato conla letters B.Quando Ia macchiria invece sara perfetta-mente slncrcnlzzata, dara un'immag,ine del bulbodella lampadacompletamente nera presentandoun piccolo alone bianco attcrno al bulbo stesso.A secorida poi che si deduca dalla fotograf;ascattata che il flash funziona in anticipo 0 inriardo sull'otturatore della maccbrna, si agidtsul pernetto che regola le puntme metaIliehe delcon latta per I'accenstons del flash; pernetto checi servl ra per discos tare tra di lora le pun tinese il flashe in anticipo, 0 che, viceversa, cl per-mettera dj avviclnarle qualora 1 1 lampo si ef-Iettu] con un certo ritardo sull'apertura dell'ot-turatore.

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    'U n i"4.af14,i~u"e! la

    LEIUn piccolo ingranditore par-

    tlcclarrnente adatto per Ie pel-licole di 36 mm. torria utile aldilettante quando, dcpo aversviluppato Ia pell+cola, deslderaingrandif!1e l'Immagtrie.

    Costruire un ingranditorenon comporta una spesa ecces-Siva specie poi se, come avvie-ne nel nostro progetto, si uti-

    Fig. 1 - P

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    faremo praticare da un torni-tore un foro centrale di dia-metro tale che nella sua estre-rnita inferiore possa trovarvi po-sto il particolare C che, comeognuno puo vedere, e un grossoanello di ferro 0 di altro me-tallo nel quale, dopo essere sta-to installato nella parte infe-riore del legno B, andra avvi-tato il particolare D portantel'obiettivo ingranditore.

    Svuotato cosi it blocco di le-gno in senso longi tudinule, do-vremo sezionarlo trasversalmen-te per quasi tutta la sua lar-ghezza nel punta indicato daldisegno, praticando un'aperturaalta, nel nostro progetto, 17 mrn.,e nel quale preridera posto ilportanegativo.Il port.anegativo, particolaredi maggior importanza dell' in-granditore, si trarra da un bloc-chetto di legno a forma di pa-rallelepipedo (vedi fig.) nel-l'interno del quale si pr aticher aun'apertura di mm. 25 x 35.Da un'assicella di legno tr-arr e-mo un rettangolo (part. F) chedov ra entrare perfettamentenella parte superiore di E.Anche questo rettangolo ver ra

    Fig. 3 - II portanegativo neisuoi due particolari.provvisto di foro centrale iden-tico a quello del particolare Ecol quale dovr a perfettamentecombaciare. Siccome poi fraquesti due pezzi scor rera la pel-licola, dovremo far in modo cheness una superficie ruvida possascorrere sulla negativa; alIoscope, tratteremo con carta ve-trata tutte Ie parti in legno.Per far si poi che i1 negativepassi ben teso sutla finestra

    rna e dimensioni sono chiara-mente visibili riel disegno, do-vra essere costruito dopo cheavremo terminato il partico-lare D per fare in modo chequest' ultimo possa essere per-fettamente contenuto da C.

    Terminati questi particolartnon occorre altro che avvitarenel portalampada, una lampadalatte (cioe bianca e non smeri-gliata) della potenza di almena60 Watt.

    Si faccia attenzione nellascelta della lampada poi che que;sta non dovra portare al centrodel bulbo nessuna scritta; que-sta, infatti, potrebbe venir ri-prodotta sulla carta.

    Inoltre la lampada, se te-nuta accesa per molto tempo,rf scalder a un poco ilnostro in-granditore, inconveniente chepotra essere evitato praticandoalcuni fori alla estremlta supe-riore del particolare A.

    Prima di montare ogni cosasara bene passare internamenteuna mano di vernice nera inmodo da evitare qualsiasi ri-flesso -,

    Da ultimo l'ingranditore do-vra essere fissato ad un pianocompleto di asta come ogni nor-male ingr andi tore. Tralasciamocomunque la descrizione anchedi questa supporto perche lasua costruzione sara talmentesemplice che ognuno potra ef-fettuar la seguendo ilproprio gu-s10 senza tema di incorrere inerror!.

    = Fig. 4 - II portanegativo completo.dell' ingranditore, si appliche-ranno sulle parti E ed F, duevetrini che andranno incastratinel legno; per impedire ancorache ilvetro possa rigare il ne-gativo si ricopriranno i bordidel vetro con carta gommata 0con panno che servira ancoramegl io ad impedire che il ve-tro roviru la superficie dellapellicola.PARTE INFERIORE E POR-TAOBIETTIVO.Prima di costruire i due pez ,zi C e D, btsogna pro cur arst

    . l'obiettivo 0 almeno conoscerneiiI diametro esterno. Nel no-stro progetto abbiamo utilizza-to l' obiettivo della stessa mac-china fotografica e Ie misureche riportiamo sono quindi pu-ramente indicative e possonoessere modificate a seconda deldiametro dell'obiettivo che slusera.Faremo preparare da un tor-

    nitore il pezzo D che avr a ildiametro interno uguale al dia-metro esterno dell'obiettivo.

    Questo pezzo dovra avereall'esterno una vite a profiloquadrato mediante il quale siavvitera in C. Questo pezzo C,mediante la vite, dara Ia pos-sibi li ta di avvieinare l'obietti-vo alla pellicola e permetterecost la messa a fuoco dell'im-magine. S' intende che al Ia e-strernlta di D oecorre piazzaredelle viti mediante Ie quali fis-sare l'obiettivo.II partieolare C, la cui for-

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    B A G N I 0 1 S V l l U P P O E F I S S A G G I OE' nota che tutti i bravi di-

    lettanti fotografi traggono grandediletto anche dal fatto di petersviluppare da lora stessi Ie fotoscattate durante le lora escur-sioni. Questi cultori dell'arte fo-tografica sapranno certamentequanta sia facile e comodo ac-quistare Rivelatori e Fissatorigia perf'ettamente dosati coiquali eseguire Ie lora opera-ztoni ; molti dei nostri lettcri pero,dopo aver accolto con piacere1a nostra pubblicazione sul mo-do di sviluppare a domicilio ne-gative e positive (numeri 2-53 e2.-54~, cl hanno ripetutamentemanifestato il desiderio di co-noscere nuova formule con cuitrattare le lora pellicole, cer-cando forse la possibili ta di ot-tenere nuovi contrasti e sfu-mature.

    Eccoci dunque prontt ad ac-contentare questi artisti dellefoto con una trattazione che.soddtsfera, speriamo, i desideridella maggior parte di essi.8AGNI 01 SVILUPPO PERNEGATIVI

    Le pellicole negative fornitedaUe Case Costruttrici sonomolto diverse tra di lore per1e caratteristiche di morbidezzache le contraddtstinguono, e

    inoltre, potche dalla maggioreo minore morbidezza della pel-licnla dipende la maggiore 0minore rapidita di svi luppo, 0-gni Casa fabbrica pellicole ditipi diversi, dalle piu morbi dealle piu brillanti e persino du-re oLa durata di svi luppo di una

    pellrcola dipende appunto dallasensi bili ta e dalla marca delmateriale, nonche dalla qualitadel bagno di svi luppo, che con-tribuisce notevolmente alla ve-Iocita di sviluppo di una pel-licola qualora venga scelta laformula piu adatta al tipo dipellicola da svil uppare.

    Mentre la pellicola di ele-vata rapidita si puo svi lupparecon un certo bagno della dura-ta, per esempio, di 10 minuti,allo scopo di ottenere un nega-tivo di mtensita e contrastonormali, quando tale negativosia stato eseguito con materialedi minore rapidita deve esse resviluppato piu brevemente perottenere un uguale rrsultato.

    Per ogni formula di bagnodaremo approssimativamente larelativa durata della sviluppocon un minimo e un massimo,intendendo la durata piu breveper le pellicole piu lente e lapiu lunga per Ie ptu rapide.

    .SVILUPPO PER NEGATIVIOESTINATI ALL'INGRANDIMENTO.11 rivelatore di cui ora da-

    remo Ia formula e particclar-mente adatto per 10 sviluppo dinegativi bene equilibrati e de-stinati di solito all'ingrandimen-to; esso infatti da negattvi dicontr asto normale ed ha granamolto fine. Lo sviluppo si ef-tettuera alla temperatura di18 e con una durata che varrada 6 a 8 minuti. Con negativisottoesposti il tempo di svi lup-po puo essere prolungato sen-za danno.Ed ecco la formula del rive-

    latore:Metolo gr. 5Solfito di Sodio Anidro 100Soda Solvay 5Bromuro di Potassio Acqua litri

    Si sciolgano in 60 0 grammidi acqua tiepida (45-50 gr adi)progressivamente e nell'ordineindicato dalla formula, tutti icomponenti; si aggiunga poi ilrimanente dellacqua, che po-tra anche essere fredda, perraggiungere il Iitro, Prima del-I'uso, filtrare tutta la soluzione.

    C o m e c r e a r s i u n a v v e n i r e ?S e g u i t e iI ( o r s o d i R a d i o - E l e l l r o n ic a - T e l e v i s i o n ea l v o s t r o d o m i d l i o c o n s p e s a r a t e a l e s e n z a im p e g n o

    Eseguirete esperienze pratiche, montaggi ecc. ecc.con ilmateriale donato dall'Istituto con Ie lezioni.Richiedete subito il Programma gratuito a:ISTITIJTO TE{:~I(;O EIJDESA - HODla, Via FlaDllnla, :t5 SP

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    ~Met:~~LUPPO NORMAL:~. 2Solfito di Sodio Anidro 100Idrochinone 58 8litri 1BoraceAcido BoricoAcqua

    )}

    In 400 cc. di acqua tiepida(45-50 gradi) sciogliere progres-sivamente il Metolo, il Solfito l'Idrochinone. In altri 400 cc.di acqua calda (50-55 gradi)sciogliete il Borace e ]'AcicloBorico. Si versi quest'ultima so-luzione nella precedente e siaggiungano 200 cc. di acquafredda. Filtrate la soluzioneprima dell'uso. Durata dellasviluppo da 6 a 10 min uti aliatemperatura di 18.SVILUPPO PER PELLICOLE

    01 PICCOLI FORMATIQuesto rivelatore e indicato

    'Per 10 sviluppo di pellicole diformato ridotto e, in generale,quando si vogliono otten erenegativi morbidi e finegranula-ti.MetoloSolfito diAcqua

    ... gr. 5Sodio Anidro 100 Iitri 1Si sciolgano componenti,

    nell'ordine indicato dalla formu-la, in liz lltro d'acqua tiepida(45-50 gradi); si aggiunga il ri-manente dell'acqua (fredda) fil-trando poi il tutto prima del-l'uso.La durata dello sviluppo va-ria da 10 a 15 min uti alla tem-peratura di 18.BAGNI 01 FISSAGGIO PER

    NEGATIVIIposolfito distallizzatoBisolfito dinidroAcqua

    Sodio CriSodio A- gr. 400 50litri 1

    Si sciolgano progressivamen-te e nell'ordine indicate i dueprodotti in 700 cc. di acqua tie-pida a 45-50 gradi, cioe primaI'Iposolflto poi il Bisolfito; siaggiungano i rimanenti 300 cc.di acqua fredda.BAGNI 01 .SVILUPPO PERCARTE

    Vi sono molti fotodilettant.iche usano uno stesso bagno disviluppo tanto per la negativache per la positiva; coloro, pe-

    ro, che intendono otten ere ri-sultati migliori, usano per ognitipo dicarta un bagno di svi-Iuppo particolare.

    Diamo qui di seguito Ie mi-gliori formule per i diversi ti-pi di carta.BAGNO 01 SVILUPPO PER

    CARTA AL BROMUROCon questo bagno si ottengo-

    no immagini di bellissimo tono.Metolo gr.Solfito di Sodio Anidro IdrochinoneSoda SolvayBromuro di PotassioAcqua

    )} 0,3litri 1

    Si sciolgano i prodotti pro--gressivamente e completamentein 600 cc. di acqua tiepida (45-50 gradi); si aggiunga poi il ri-manente dell'acqua (400 cc.)fredda. Filtrare la soluzione pri.,rna dell'uso. La durata del tem-po di sviluppo varia da 50 a .70 secoridi. alla temperatura di18.RIVELATORE PER CARTA.AL BROMURO240530La formula del bagno adot-

    tato per la carta al cloruro puoservire anche per la carta albromuro, qualora la soluzionevenga dilulta, Per cio, prendendo1 f2 litre (500 cc.) della soluzio-

    V O L E T E F A R .E F O R T U N A ?. '...,,,,,,,, rat e -nA.III 0 T I~1.1': "I S If)N": I~L 1~'I''1'IUII\".I(~.\.cv II. ,.,., ....~ I 1'~I('O " ..:TUIII) '1'1'.0111("0 l"R.t.TU'O t'.O'"""Q~L'l"'~ '" '.'" S('uola. 'l~ diG t:1""ra '"''0.''''''' P . " . . , ~ , -:;''U .!J(InU ..J,.A1':l'n~LlU,H,:r:U'uo~:t' ,. if,a. . e . ~ il.l'll" ot Ihn.1;l po,,:, ii i .:Ia.rip("(;S 1'1':O'L .. ;I'ES.... R,\TIo:III.F. E 5EN7.,I['H

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    ne precedente e aggtungendo aquesta:Bromuro di Potassio . gr. 0,35Acqua .' litri 1.sl ottiene un ottimo bagno perIa carta al bromuro.

    Per maggior chiarezza, dia-rno qui Ia formula completa del-la soluzlone per 10 sviluppo del-la carta al bromuro:Metolo gr.Solfito di Sodio Anidro 20IdrochinoneSoda SolvayBromuro di PotassioAcqua

    2,5 1 5 0,5litri 1

    In 600 cc. di acqua tiepida,(45-50 gradt) si sciolgano pro-gressivarnente le sostanze sopra-elencate; si aggiunga poi l'ac-qua rimanente fredda. Come al.solito, st filtri la soluzione pri-ma dell'uso. La durata di svi-Iuppo varia da 3 a 4 mlnuti a18 gradi di temperatura.BAGNO 01 SVILUPPO PER

    CARTE AL CLOROBROMU-RO.

    Metolo . gr. 1,70Solfito di Sodio Anidro 30ldrochinone 7Soda Solvay }) 40Bromuro di PotassioAcqua

    litri 1

    Si sciolgano progressivamen-te queste sostanze in 600 cc. diacqua tiepida (45-50 gradi): siaggiungano i rimanenti 400 cc.di acq ua fredda. Si filtri 1a 50-Iuzione prima dell'uso. La du-rata della sviluppo e di 2 mi--nuti alla temperatura di lB'.BAGNO 01 FISSAGGIO PER

    CARTA11 bagno che ci ha eempre

    dati imigliort risultati nel fis-.saggio su carta risponde a que-sta formula:Iposolfito di Sodio Cri-stallizzato gr. 300

    30cido BoricoAcqua . litri 1

    Si sciolgano perfettamente icomponenti, nell'ordine indicatodalla formula, in 600 cc. di ac-qua calda (50-55 gradi); si ag-

    8

    giunga poi l'acqua rimanentefredda.Prima di passare ad alcuni

    consiglt che possono sempre es-sere utili specie ai meno esperti,vogliamo suggerire una formulaassai comoda che puo servi retanto per 10 sviluppo del nega-tivo che del ipositivo, senza di-menticare che I'acqua in cuisciogliere i vari componenti do-vra essere alla stessa tempera-tura gia ricordata nelle f'ormu-le precedenti e precisamente a50.Metolo gr. 2Solfito di Sodio 40Idrochinone 4Carbonato di Sodio 30Bromuro 2Acqua litri 1CONSIGLI UTILI

    Tutte Ie sostanze indicatedalle varie formule si possonoacquistare in farmacia, oppurein un negozio fotografico, dove,probabilmente si possono averead un prezzo inferiore.

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    prontate, devono essere mante-nute in bottiglie scure ermeti-camente chiuse; inoltre, dettebottiglie dovranno essere man-ten ute sempre piene, perche Iesoluzloni e in special modoqueUe di sviluppo, rtmanendoper lunge tempo a contatto CDnI'arra, si deteriorano, e la loraefficacia ne risulta compro-messa.

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    Questo piccolo veicolo di facile realizzazionee stato studiato appositamente per gli appassionatidi sport invernaliGli sci del nostro veicolo sono costruiti con pro-filato di fer ro; nel nostro caso puo servire egregia-mente una foglia di balestra.Le misure dei varl pezzi sono indicate neldisegno, per CUi riteniamo superfluo i1 rlpeterle,tanto piu che esse possono essere modificate senzache la buona Iunztonalita della scooter venga com-promessa.E' importante tener presente, durante 10 co-struzione dello sci 0 pattine anteriore, che e ne-cessario saldare sotto di esso una strtscia di ferro,la Quale servira a mantenere la slitta nella dire-zione voluta.Chi dispone di una vecchia bicidetta dalla qualepossa asportare 10 sterzo, ha gia risolto i1 pro-blema della guida del quale brevemente ora cioccuperemo.

    Ad ogni modo la costruzione di tale elemento,anche se si otterra piu rozzo, e una cosa moltofacile. Si prendera per prima cosa un tubo dellalunghezza eli 15 cm. che si fissera, mediante sal-datura, ad una barra di ferro orizzontale che an-lira fissata al sedile. II tubo dal quale ottenere 10sterzo dovra entrare esattamente in quello pre-cedentemente fissato e in questo modo la seriedi tubi funzlonera da ottimo sterzo. S'Intende chenella parte inferiore del tubo che funzionera dasterzo si dovra applicare qualche rondella che di-rninutra l'attrito della rotazione, inoltre si appli-chera, sopra e sotto i1 tubo centrale della sterzo,una coppiglla d'acciaio che manterra i1 complessonella posizione voluta,II manubrio costruito a trapezio Quale vedesi inftgura e senz'altro consigliabile per il fatto chenella parte oizzontale inferiore vi si potranno sl-stemare i piedi coi quall fare forza quando sidebba voltare.II sedile, con forma e dimensioni quali appaiononel disegno, si trarra da una robust a asse di legno.Come ben si puo arguire, ilpilotaggio di que-sto veicolo e identico a quello della bicicletta della"Quale pero si presenta forse piu instabile consi-derando l'elemento su cui viaggera,Per coloro che preferissero un mezzo meno in-stabile per soddisfare Ie loro velletta scllstiche, sao.ranno accontentati con un semplicissima modi-,fica: bastera infatti che nella parte posteriore della.sci-scooter applichino due pattini piuttosto che unoe la lora sicurezza personale andra a braccetto conl'ebbrezza della velocita, formando un connubio ar-.monico, piacevole a vedersi e ancor piu a provarsi.

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    Abbiamo vis to nella precedente puntata-dell'ABC, che e possibile variare la corrente.anodica, in una valvola, aumentando la ten-sione di placca. Cioe: tanto maggiore e latensione anodica, tanto maggiore sara lacorrente che circola attraverso la valvola.

    Interponendo fra la placca e ilcatodo unterzo elettrodo, la griglia, (dal diodo pas-

    Fig. 1. - Lasciando la griglia allo stato neutrodi elettricitil si avril un passaggio medio dielettroni.siamo percio al triodo, si veda la puntata ap-parsa sul N. 10 a pag, 438) si e trovato chela corrente che circola attraverso la valvo la,puo essere regolata facendole assumere ten-sioni differenti, rispetto al catodo, pur man-tenendo costante la tensione di placca. Peresempio, quando la griglia (Ia griglia e co-struita a forma di spirale (vedere fig. 3 apag. 439 del N. 10) onde permettere ilpas-saggio degli elettroni attraverso di essa egiungere alla placca) essume una tensionepositiva rispetto al catodo, la corrente di

    Fig. 2. . Inviando una corrente positiva aliagriglia, I'amperometro segnera il passaggio diun numero elevato di elettroni.

    10

    deUa rodi., "placea risultera notevolmentei maggiore diquella di una v~lvola sprovvista di griglia.Infatti con la griglia positiva gli elettroni,cariche negative, vengono attirati nel loromoto verso la placca ed in questa caso lacorrente anodica aumentera; quando invecealla griglia e applicata una tensione nega-tiva, gli elettroni trovano un certo impe-dimento ad attraversare la griglia (come siricordera le cariche della stesso segno sirespingono) e pertanto una sola parte deglielettroni in movimento, rtuscira ad attraver-sare la griglia e a raggiungere la placca.

    Valvola amplificatriceDane considerazioni sopra esposte, pos-siamo dedurre che la griglia, in una val-

    vola, si comporta come un rubinetto in unaconduttura d'acqua poiehe, come quello, essa

    Fig. 3.. Caricando la griglia negativamente essaopporril un ostacolo al passaggio degli elettroniche passeranno quindi in minor numero comechiaramente rileva I'amperometro.regola il passaggio degli elettroni attraversola valvola.

    L'esperienza ha dimostrato che le varia-zioni della tensione di griglia, hanno sullacorrente anodica, un effetto molto elevatoche non ha una variazione della tensione diplacca.

    Spieghiamoci con un esempio teorico:supponiamo di avere un diodo, cioe una val-vola munita di catodo e di placca, e cheapplieando a quest' ultima una tensione di100 volt si abbia una corrente di un milliam-per. Per portare il valore di questa correntea 2 milliamper, oecorre aumentare la ten-sione di placca a 200 volt.

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    Se invece introduciamo nella valvola unterzo elettrodo, cioe una griglia, si troverache sara sufficiente aumentare di un solo voltilpotenziale di griglia (mantenendo la plac-ca a 100 volt) per avere una corrente ano-dica di 2 milliamper.

    Il fatto che una piccola variazione di ten-sione sulla griglia produca 10 stesso effettodi una grande variazione di tensione sullaplacca ci permette di avere una amplificazione.Che sarebbe come dire: Generazione di unagrande quantita di energia partendo da unapiccola quantita.

    E tutti gli usi della valvola elettronica inqualsiasi apparecchio radio e basato su que-sto sistema di amplificazione.COS!,ad esempio, se applichiamo sulla gri-glia di un triodo, un segnale molto debole

    quale puo essere quello di un microfono, noi10 ritroveremo, sulla placca della valvola,amplificato, con un'intensita, cioe, superiorea quell a applicata precedentemente sulla gri-glia. II segnale prelevato dalla placca puoessere poi successivamente amplificato por-tan dolo sulla griglia di una seconda valvolae prelevandola dalla placca di quest'ultima.

    Per prelevare il segnale amplificato dallaplacca di una valvola occorre pero inserireun'impedenza, cioe un filtro che, lasciandopassare la tensione anodica, impedisca al se-gnale di passare attraverso ad esso. Questo

    filtro si chiamera impedenza di Bassa Fre-quenza se si desidera prelevare il segnale-di Bassa Frequenza; sara invece un'impeden-za di Alta Frequenza se il segnale da prele-yare dalla placca e di Alta Frequenza.

    Tale impedenza e necessaria perche senon fosse presente nel circuito, il segnale am-plificato si riverserebbe sulla pila anodic a dimodo che, evidentemente, non potrebbe es-sere utilizzato.n segnale desiderato verra prelevato dal-la placca della valvola tramite un condensa-tore piazzato, s'intende, prima della impe-denza.

    In molti circuiti, l' impedenza di Alta eBassa Frequenza viene sostituita da una co-mune resistenza che ne esplica ugualmente-bene il compito; si notera, guardando qual-siasi' schema elettrico, che in ogni valvola epresente tale resistenza 0 impedenza con re-lativo condensatore che preleva il segrialedalla placca della valvola per andarsi a col-legare con la griglia della seconda valvola.

    Si usa, come avremo occasione di vederein seguito, 0 le impedenze di Bassa Frequen-za 0 le resistenze come carico a seconda del.circuito che utilizzeremo. Vedremo in unaprossima puntata i vantaggi e gli svantaggiproprii di entrambi i sistemi.

    Abbiamo gia spiegato nel corso dell'articolo, la fum:ione delle impedenze e la loro impor-tanza; riportiamo qui 10 schema elettrico del loro montaggio e la rappresentazione pratiea.Questo, sempre allo scopo di diradare Ie dense nebbie.

    ANIC LETTOAIn otiInuno dei numeri gia apparsi di SISTEMA PRATICO pUG esserci un

    articol. ehe a Voi intere5sa. Non dimenticate di eompletare cosl la vostra collezione,e richiedet. lmmedlatsmente 099i stesso i numeri rnancanfi,

    Circa I' invio dei numer] arretrati facciamo presente eh. ognuno di questi costaL. 150. Coloro che riehiederanno non meno di 2 numeri per volta, in via .eenional.Ii rie.veranno a L. 160 eadauno.

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    clc"'i~~fJper ha66i voltaggi

    Tra gli inconvenienti che d1solito presenta il comune sal-datore elettrico a voltaggio nor-male, i1 pill grave e certamentequello di vedersi sovente bru-dare la resistenza. 11 saldatoreche proponiamo ai let tori conquesto artlcolo, pur non diffe-rendo sostanzialmente dai co-muni saldatori, presenta garan-zie di lungo funzionamento chealtri, di tipo normale, non pos-sono offrire.11saldatore in questione fun-ziona con bassa tensione 12volt,per cui e necessario usare, perIa sua costruzione, ,una resisten-za con filo di nichel-cromo didiametro non indifferente, cioche Impedira al saldatore d1bru-ctarsl,Avremo si, chi oblettera che

    Fig. 1.tale saldatore non sara moltopratico, perche non 10 si po-tra usare nella rete luce, al con-trario usando il trasformatoreriduttore avremo la possibilitadi inserirlo a tutte Ie tensionidi linea, e regolarne Ia tem-peratura, anche se la tensionedi linea fosse troppo debole 0elevata.Siamo convinti cosi che laspes a del trasformatore che ne-cessariamente occorre acquistareper far funzionare i1 saldatore,ricompensera Ie 300 lire 0 pillche di volta in volta occorronoper l'acquisto di una nuova re-sistenza.II trasformatore dovra essere

    adatto alla potenza del saldatore,volendo, per esempio, allmentars

    12

    un trastormatore da 50Watt, OC_corre un trasformatore da 50Wattprovvisto cioe di un secondarioche eroghi 12 volt 5 Amper.Vantaggio maggiore st avra

    Fig. 2.se, costruendo i1 trasformatore,provvederemo il secondario deltrasformatore di prese a 10-12-14 volt, con tali prese sara pos-sibile, come gia si diceva, rego-lare la temperatura del saldatoreanche se la tensione di lineanon fosse costante.Coloro che lavorano nelle au-tomobili (elettrauto - meccanici)possono con profitto alimentaredirettamente il saldatore preIe-vando la tensione di 12 volt daun qualsiasl accumulatore.II saldatore che propon.amooltre ad essere, come si vedra,

    di facile attuazione, e altresi a-datto per coloro che lavorano inlocali umidi, poiche mal vi sa-ra il timore di ricevere scosseelettriche; e noto a tutti cne u-na tensione di 12Volt non vienedal nostro corpo mtnlmamenteavvertita.Un saldatore da 50Watt e pill

    Fig. 3.

    che sufficiente per piccole e me-die stagnature, cioe e il piu a-datto per usi dilettantistici.Chi desidera un saldatore dipotenza inferiore 0 maggiore do-vra variare la Iunghezza e ildia-metro del filo di nichel-cromonecessario per costruire la resi-stenza.Elencheremo per costoro unapiccola tabella 'con Ie misure ne-cessarie alla costruzione del sal-datore rispetto ai Watt deside-rati.

    W aH D i am . d e l f ilo L u n g h . f i l o A m p e r e s V o l ti n m m . i n 1 m .

    30 0,30 28 2,50 1250 0,45 38 4,15 1275 0,60 44 6,25 12100 0,75 53 8,30 12150 1,00 62 12,50 12COSTRUZIONE.La prima operazione da fareper costruire tale saldatore e

    Fig. 4.queUa di procurarsi un cilin-dretto di rame del diametro di8-10 mm. e della lunghezza di110mm. (questo nel caso di unsaldatore da 50 Watt). II cilin-dro di rame sara sagomato, aduna estremita, a punta, (fig. 1), equindi rlcoperto per meta da unsottile strato di cementa mesco-lato in parte uguale a terra re-frattaria, che potrell!0 acquistarein ferramenta.Quando il cemento si sararappreso, e questa si avra dopo

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    48 ore circa, po tremo av-volgervi sopra il filo di nichel-cromo, cercando di tenere Ie va-rie spire leggermente distanti tradi loro, in modo da impedire chepossano toccarst (fig.2). Se ilfilodi nichel-cromo risultasse troppolungo, 10 si avvolgera prima amolla poi, cosi ritorto, 10 Si av-volgera direttamente sul cilindrodi rame. Dopo aver nvvolto tut-to il filo di nichel-cromo.. affo-gheremo la resistenza nello stes-so eemento, mescolato a terrarefrattaria, usato in preeedenzae con questa proeedimento ren-deremo Isolante la resistenza.Ad operazione finita avremoun tondino di rame con attornoun bloeehetto di cementa nell'm-terno del quale si trova eementatala resistenza di Nichel-Cromoche scaldera il rame (fig. 3).Dallo strato di eemento u-sciranno pertanto i due fili diNichel-Cromo ehe saranno colle-gati ad una sorgente di 6 0 di 12volt (fig. 3). Sara bene tenere leestremita dei due fili abbastanzalunghe per poterle poi collegaredirettamente al cordone di a-

    limentazione. r . e due estremitadel filo che rimarranno scoperteverranno rivestite con perlinedi vetro (fig. 5) ehe impedirannoat due fili di entrare in eontatto

    un tubo di ferro che abbia ildia-,metro interno atto ad alloggiar-10. II manico del saldatore s1potra ottenere adattando ilmil-nico di una lima che sl potr~

    fra di loro, qualora si avvicmas-sero troppo. Sara bene rico-prire tutto il cementa con unalamiera (Fig. 5) fissandola poicon due fascette fermate da dueviti, oppure rivestendo iltutto con

    Fig. 5.

    acquistare presso qualsiasi fer-ramenta. Tale saldatore si potrausare poi soltanto quando il ce-mento sara ben asciutto.Dopo di che ci affidiamo aUa

    perizia del costruttore,

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    l'altezza di 20 cm. ed una lar-ghezza di 15 em.Si trarra quindi da alcune

    assi di legno una cassetta, aventele dimensioni che vorremo dareal fonda dell'aoquario e in quel-la coleremo cemento misto ad unprodotto idrofugo che renderaimpermeabile il cemento.

    Primache ilcemento si sec-chi, vi si conflcchera un piccolotubetto che servira, piu tardi, aspurgare l'acquario. In ognunodei due lati piu stretti della cas-setta si conficcheranno, nel ce-mento, ancora fresco, dei fiIi diferro.

    Sempre nel cemento ancorafresco sl conficcheranno, paral-lelamente at due lati maggtori,due vetri che avranno una lun-ghezza leggermente inferiore aquella dell'aoquario e un'altezzache si scegliera in base all'al-tezza che si vorra dare all'ac-quarto. Tali vetri 0 cristalli sa-ranno affondati nel cemento perla profondita dicirca 3 em. esaranno mantenuti parallel! fradi lora da un rettangolo di la-miera della forma che si vede infigura.Costruire un acquarto con le Eseguite tali operazioni sulla

    proprie mani presenta indubbia- gettata di cementa che costi-:m~nte ~ol,ti va~taggi, il prlm~ tuira il fonda dell'acquario, a-de 1 ; 1 1 1 : 1 . 1 ! c senz altro.. quello d i spetteremo, per tre 0 quattro-ottenere con un

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    l'acquario sia pieno; infatti stpresentera un'illusione ottica cheravvicinera i piani di circa n50% e questa e senz'altro unaragione piu che sufficiente pernon costruire un acquario troppostretto.E' consigliabile inoltre usare,anziche vetro comune, un buoncristallo poiche questa e piu so-lido, piu trasparente e permetteuna perfetta visibi lita,

    Ma vediamo ora come si pre-para il fonda dell'acquario. 8uLIa base di cemento si stenderauno strato di 1 em. di sabbiae su questa, uno strato di ter-riccio che avra uno spessore va-riante da 2 a 4 em.; il tutto sicomprimera poi con una pic-cola mazza che nel nostro casopotra essere rappresentata an-che da un manico di badile 0di altro simile utensile.II terriccio verra ricopertoda uno strato di 2 0 3 ern. di

    sabbia setacciata eben pulltae parimenti ben compressa intutta la sua superfice.Per quest'ultimo rivestimento,

    alcuni usano anche ghiaia, rna lasconsigllamo vivamente perchegli steli esili delle piantine cheandranno a popolare il fondomal sopportano una divers apressione at vari lati. Inoltrequesti agglomerati calcarei trat-tengono nel loro interstizi ma-terie in decomposlzione che in-quinano presto l'acqua che, in talmodo, viene a costituire un pe-ricolo per i pesci qualora nonsl provveda, can malta solerzla,a cambiare I'acqua.

    Le piante acquatiche scelteaccuratamente eben pulite sipianteranno comprimendo benela sabbia attorno alla loro ra-dice. Dipsponendo Ie piante, sievi ti di farne filari ben dirittia di disporle in modo geome-tr ico, si creino piccoli bo-schetti con piante di una solaquah ta, Iasciando ampi spazi li-beri per Ie passeggiate subac-quee dei pesci; per essere piuprecisi, consigliamo di lasciarecirca un terzo di tutta Ia su-perfice libera da ogni pianta, esi otterra cosi una magnifica ra-dura che dara anche un tonorealistico a quel tratto di marea domicilio.. Una volta sistemate Ie piantesuI fondo dell'acquario, si ver-sera l'acqua con un piccolo im-

    buto in modo che I'acqua, ca-dendo, non deturpi l'ordine crea,to in fondo. 8i eomtncera quin-di a versare l'acqua lentisstma-mente facendola scorrere lun-go Ie parett; una volta che l'ac-quarto sia pieno, sl raddrizze-ran no Ie piantine che 51 fosseropiegate. Dopo questo maneggio,

    I'acqua dovra essere aneora lim-pida, poiche la sabbia non do-vra andare in sospensione.AERAZIONE

    L'aerazione artificiale non estrettamente necessaria; un pe-sce puo vivere benissimo deglianni senza luce e senza aera-zione, rna c1uesto si puo verifi-care alla sola condizione che sicambi l'acqua molto spesso, fre-quenza che, specie in estate, rag-

    giung-e Ie due 0 tre volte a1gi011no.

    D'aItra parte l'ae,razione !a-cillta l'us el:tli. dell'anldrld~ ear-bonl:c:a cl;'eJl~a .dal)'acquae que-st a S.UII.:Eunzione , e Meara plu.iml?ortan:te ehe l'apPol'to de1l'Qs-sigane.L'ae;.azione constate nel man-

    dare nellacquarlo, per mezzo diapparecchi speciali, aria sottodeb ole pressione; aria che sispande poi nell'acqua grazie adun diffusore_ che puo essere rap-presentato da una pietra porosao da legno di bosso.

    In questa espansione si a-vranno bollicine grandi e pic-cole e, mentre queste ultime sa-ranno molto piu utili a1 precisoscopo che ci prefiggiamo mentre

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    Numero Potenza della Distanza DIMENSION! DELL'ACQUARIOua lampadadelle lampade Iampada esuperliceelettriche inwatt dell'aequa Lunghezza Larghezza Altezza1 25 5 cm. 36 25 202 40 5 em. 50 30 301 40 5 em. 60 20 252 40 5 cm. 70 30 251 100 15 em. 70 70 502 60 10 em. 100 45 452 100 15 em. 140 70 60

    sono anche piu decorative, queUepiu grosse invece hanno, negli ac-quari di una certa dimensione,.la funzione di mescolare l'acqua., ILLUMINAZIONE

    La migliore illuminazione che'lSi possa Impartire ad un aequa-'lI"ioe senz'altro rappresentata da

    Fig. 2. - Per dare una migliorevisibilita all' aeqtiario, si pUGclisporre il forido abliquamente,rialzandolo nella parte poste-riore.quella solare. 8i puC>quindi e-aporre l'acquario in pieno soleaenza tema di arrecare dannoat pesci; e perc consigliabile, spe-cie durante l'estate, proteggerel'acquario con un paravento dicartone 0 di seta. II calore so-lare infatti potrebbe raggiun-gere una temperatura troppo in-tensa che i pesci non sopporte-rebbero.Alla eventuale mancanza delsole eomunque, si supplira conuna lampadina elettrica che nonbisognera allontanare troppo dallasuperflce dell'aequa ne avvici-narvela troppoperehe it calore16

    da essa emanato potrebbe ina-ridire Ie piante.E' aneora indlspensablle col-Ioeare un coperchio sopra l'ac-quarto per impedire che i pesci,guizzando, non vengano a saltarfuori dalla sede ereata apposl-

    tamente per loro e anche per e-vitare ehe la polvere vada adinqUinare I'aequa.RISCALDAMENTOII mezzo piu sieuro per ot-tenere un buon risealdamento euna buona resistenza elettricaeomandata da un termostato; ta-le apparecchio innesta automa-ticamente il contatto al momenta

    in cui la temperatura dell'ac-qua discende a1 di sotto di uncerto grado, e ugualmente in-terrompe Ia corrente al momen-to ehe si raggiunge Ia tempera-tura normale.Le lampadine usate per l'il-luminaztone, sono, i1 piu dellevolte, sufl'icienti per mantenerela temperatura costantementefra i 24 e i 25 C. .

    NUTRIMENTOGli a:bitatori degli acquari vi-vono, di preferenza, di vermi dimelma, di pulci di mare e di al-,

    tri piccolissimi eorpuseoli esi-stenti nell'acqua. Ogni riven-ditore di mangimi potra comun-que consigllare quale sia ilnu-trimento da somministrare divolta in volta.

    Fig. 3. - Le lampadine per l'iI-luminazione e iI risealdamentodevono essere applicate in mo-do ehe i raggi colpiseano obli-quamente il fondo.

    SISTEMAFate conoscere ai vostri amici

    .PRATIOOVi ringrazieranno e.; vi ringrazieremo pure noi.

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    1U1'1P f t STIGIATOf t l

    La carta ubbidienteAvere una carta che, ad

    un comando dello spettatore,esca dal mazzo a destra 0 asinistra oppure salti in altocon violenza, non e poi unacosa delle pili comuni e far acerto una grande impressioneeseguire ilgiuoco in pubblico.

    Questo, si capisce, per chiignori il trucco elementaris-simo che permette 10svolger-si del giochetto stesso.

    Si tratta infatti di pre-parare anche stavolta il maz-zo in modo che sembri do-vuto a nostra arte se la cartaubbidisce ai nostri comandi 0a quella di chiunque voglia a-vere la soddisfazione di sen-tirsi obbedito da quel piccolopezzo di carta.

    Si tratta dun que di acqui;stare un comunissimo elasti-co, pili sottile che sia possi-bile, che qualsiasi cartoleriapotra fornirci. Di tale elasticosi prendera un frammentodella lunghezza che trovere-mo pili opportuna quando citroveremo a montarlo; si do-vra infatti .applicare fra duecarte fissate al centro dell'unae dell'altra come vedesi in a;gura.

    Per far S 1 che l' elastico,che certamente occorrera infi-lare in un foro praticato nellacarta, non debba sfilarsi, sipotra fareun piccolo nodo inentrambi i capi.

    Le due carte a cui avremopraticato i fori, e fissato I'ela;stico, andranno poste al cen-tro del mazzo; dopo di che

    si preghera uno spettatore discegliere a piacere, nel mazzo,una carta. Una cosa da evi-tare che 10spettatore che see-gliera la carta non prendaproprio una di queUe prepa-rate; cosa che, oltre a ren-dere impossibile l' esecuzionedel gioco, farebbe scoprire iltrucco. Questo dunque si puoevitare aprendo le carte aventaglio e presentando allospettatore preferibilmente laparte delle carte che si trovasopra a quelle preparate in

    modo che chi dovra sceglierenon abbia nemmeno I'incer-tezza sulla scelta che puo fa-re a noi comodo.

    Si collochera la carta scel-ta in mezzo aUe due port antil'elastico cercando che, nono-stante la pressione verso l'altoche l'elastico esercitera sullacarta, questa si inserisca com-pletamente nel mazzo senzalasciar adito a sospetti nellamente del pubblico.

    Quando questa operazionesi sara svolta secondo i no-stri desideri, chiederemo allospettatore di ingiungere alla,carta di uscire dal mazzo inuno dei modi che l'azione del-

    l'elastico permette cioe: dallasinistra, 0 dalla destra 0 ve-locemente verso l'alto.

    Se 10 spettatore vorra chela carta esca dalla sinistra delmazzo si esercitera pressioneunicamente sull' angelo sini-stro inferiore del mazzo; iastessa operazione si fara in-vece sull'angolo destro qua-lora si voglia veder uscire lacarta daIla destra. Circa que-ste pressioni riteniamo inutile

    17

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    -dilungarci sembrandoci la 10-:I'Ofunzione assai chiara.Quando si voglia veder Iacarta uscir verso l'alto, siavra soddisfazione allentando1:emporaneamente la stret-rta del mazzo e 1a carta uscira

    lentamente dalla cima dellastesso; aJIentando invece ra-pidamente la stretta, I ii cartabalzera addirittura fuori delmazzo con gran meraviglia dichiunque abbio assistito aldiabolico giochetto.

    +! . . .+ 3 + 3 +: ++

    Indovinarepunti di un~dado c

    11 giochetto che vi inse-gneremo e molto facile e sibasa sul fatto che la numera-zione delle faccie di un dadoe fatto in modo che ilnume-

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    ro di una faccia, piu il nu-mero posta sulla faccia oppo-sta da sempre come somma ilnumero 7. Prendiamo ad e-sempio un dado; noteremoche, se in una faccia c'e iln. 1, in quella opposta si trovainevitabilmente il 6; se c'e i13, avremo, dalla parte OppO-

    sta, il 4; pertanto 1a sommadei punti delle faccie oppostee sempre 7.Tutti avranno quindi facil-mente compreso come si svol-ga ilgioco. Quando noi avre-mo gia segnato su di un foglioil numero 7, faremo gettareun dado da uno spettatore.Faremo prendere nota del nu-mero uscito e di quello Ia cuifaccia appoggia sul tavolofatta poi la somma dei duenumeri, si avril immancabil-mente, come risultato, 7. Nonvi rimarra allora che mostra-re trionfanti il. biglietto sutqua1egia prima avevate scrit-to n numero risultante dallasomma.Volendo ripetere 11 gioco,10si faccia usando due dadi;e in questo caso Ia sommasara 14.Altra variante potra esse-re anche quella di togliere al

    numero uscito una cifra davoi indicata, come ad esempio3 - 5 - 1 ecc. In tal caso, nonessendo sempre uguale la ci-fra da indovinare;-"sarii--'pitldifficile per gli astanti venirea capo del mistero per ilqua-Ie voi potete indovinare unnumero che apparentementesembra governato esclusiva-mente dal capriccio della sor-teo

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    R I C E V I T O R E P O R T A T l l Econ antenna internaUn ricevitore porta tile e l'aspirazione di quan-

    ti amana portare nei lora viaggi, scampagnate 0gite un arnico fedele e per niente fastidioso, cheallieti q uel le ore di vacanza e ai uti a trascorrerenel modo pill piacevole quelle giornate di riposoe di tranquilltta,Pur non, presentando sostanziali novita, que-

    sto apparecchio radio e riuscito molto semplicee sufficentemente sensibile; dopo una serie diesperimenti infatti, siamo riusciti ad oUenere daun tre valvole un ricevitore supereterodina ad al-to rendimento, e cio grazie all'arnplificazione ri-flessa utilizzata appunto per aumentare il rendi-mento.

    Per o.ttenere Ia doppia arnplificazione in Mediae Bassa Frequenza st e fatto usa della vaivoia1S5 (DAF91). Osservando 10 schema, si notera chenella val vola IS5, la grrglia schermo funziona daplacca: praticamente questa vaivoia lavora cornePentodo in Media Frequenza e come Triodo inBassa Frec;uenza.Con questa accorgimento, si e riusciti ad otte-

    nere da una sola val vola una doppia amplifi-cazione con risultati soddisfacenti.

    II diodo della 1S5 ha poi la sola funzione dirivelatore, poiche non si e ritenuto necessarioapplicare il controllo automatico di volume alia1R5..Le medie frequenze MFI e MF2 utilizzate nel

    nostro schema sono di piccole dimension! e ta-rate per 467 Kc; si scelgano fra i vart tipi di MFquelle adatte per ricevitori a Corrente Continua,perche molto pill sensibili. II condensatore varia-bile da utilizzare per il nostro ricevitore saradel tipo Emerson, cioe con una capacita di 300pF per la Sin toni a C2, ed una capacita pill pic-cola di 130 pF per Ia bobina os cilia trice C3. Labobina L1 che funziona da antenna telaio vienecostrui ta con estrema semplicita avvolgendo suun cartoncino sagomato come in fig. 2, 38 spiredi filo di rame di 0,6 mm. di diametro rivestitodi cotone. II telaio antenna viene applicato diret-tarnente, a seconda della realizzazione, 0 sui re-tro dello chassis del ricevitore 0, come nel nostrocaso, nel coper chio della piccola valiaetta checontiene il ricevitore. La bobina oscillatrice com-posta dell'avvolglmento L2 L3 deve essere neces-sariamente acquistata in negozio, oppure to Ita daun vecchio gruppo ad alta frequenza. Consrglia-mo, in caso di acquisto, una bobina oscillatricedella Ditta Mycrodin e precisamente la bobina022. Questa dovra essere inserita nel circuito esat-tamente come indicato nello schema e cioe: ilterminale B (bianco) dovra essere applicato aC4 e C3, il terminale V (verde) a massa, il ter-minale G .(giallo) alla grtglia 2-4 (piedino 3) del-la valvola lR5, il terminale A (azzurro) tra R3e C5; in caso questi accordi non avvenissero

    come indicato, la valvola 1R5 non sara in gradodi oscillare e non si avra quindi la possibtlita diricevere nessuna stazione.

    Nel caso si utilizzassero bobine diverse daquelle indicate 0 il ricevitore non funzionasse,occorrera ricordarsi di invertire i collegamenti:della bobina L3; nel nostro caso qualora il rice-vitore non funzionasse, non si riuscisse cioe a:ricevere ness una stazione, si potra, come prova,collegare nella bobina L3, il terminale A alIagrtglla 2-4 della lR5 e u terminale G tra R3 eC5. \

    Se anche con tale modifica iI ricevitore non,ricevesse ugualmente nessuna stazione si dovrarlvolgere l'attenzione a qualche altro componenteche sara senz'altro difettoso, oppure si tratteradi qualcha errore di montaggio. Facciamo pre-sente che Ia bobina L2 e L3 pub essere auto-costruite: a questo scopo su ad un tubetto di ba-chelite di 2 em. di diametro verra avvolto.per la L2 74 spire filo 0,25 smaltato e per IaL3 18 spire filo 0,25 smaltato; tra i due avvolgi-mentl dovranno intercorre circa un mezzo em. didlstanza, l'avvolgimento potra essere a nido d'apio cilindrico.

    Nel nostro schema abbiarno montato Ie valvoledella serie miniatura tipo 1R5. 155, 3V4; Ia lR5-utilizzata come eptodo convertitrtce di frequenza,la 155 come diodo pentodo, rivelatrice-amplifica-trice di Media Frequenza e Bassa Frequenza ela 3V4 pentodo, come amplificatrice finale dipotenza. Questa serie di valvcle pub essere sosti-tuita senza nessuna difficolta e senza modifichedalle miniature tipo europeo: DK91, DAF91, eDL94. Abbiamo utilizzato nella schema la 3V4 inIuogo della piu comune 354 perche la prima a,differenza della 3S4, ha un rendimento superiore.

    Chi desidera pero utilizzare la ' 3S4 in luogodella 3V4, dovra modificare nello schema pra-tico i collegamenti dello zoccolo, e allo scopeconsigliamo consultare il :N. 1-1954 pag. 44 diSistema Pratlco.

    Con un altoparlante di diametro 80-100 mm.a magnete permanente e dotato di trasformatored'uscita Tl con una impedenza di 7000 ohm, si :

    19

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    S2

    II

    Fig. 1. - Schema elettrico del ricevitore portatile. Permontaggio. valori vedere 10 schema pratico di

    e otten uta una soddisfacente po tenza d'uscita.Consigliamo pero se 10 spazi o 10 permette, diutilizzare un altoparlante con diamtro maggioree precisamente di circa 125 mm.

    Per quanta rrguar da l'alimentazione dei fila-menti .posti in ser ie) abbiamo utilizzato una pi lada 6 Volt; per l'anodica invece si e ut.ih zzatauna batteria tipo Emerson da 67 Volt.Con l'antenna a telaio non e necessar-io uti-

    lizzare nessuna antenna esterna; e sufficente corueper tutti gli appareccht por tati li, ruotare pel otte-nere la rnassima potenza del ricevitore il telaioLl verso la stazione trasmittente. Si cornprendernche Ie stazioni captabili con antenna a telaio sa-iarmo infe rior i a quelle che cornunernente si po-t.rebbero captare con una antenna esterna; perquesta abbiamo provveduto a munire il ricevi-tore di una pres a per antenna esterna riel casesi desitlerassero captare pili stazioni e con po-tenza superiore.

    REALIZZAZIONE PRATICAPer la realizzazione pratica ocorre costruire

    uno chassis in alluminio, Ie cui dimensioni sa-r anno tali da permettere a questa ultimo di en-trare nel l'astuccio che 10 dovra contenere.

    L'astuccio che deve contenere i1 nostro rice-vi tore puo essere dello stesso tipo di quelli ch enormalmente si usano in commercio per i radio-ricevitori, con doperchio apribile per l'appJicazio-ne dell'antenna a telaio 1.1, e per la sostituzionedelle pile ogni qual volta si esauriscono. Chi perildisporra di una piccola valigetta potra, comenoi, inserire tutto il complesso nell'interno, col!o-cando I'antenna nel coper chio,

    In commercio si trovano graziose valigette epi-ccolissimi mobili radio in bachelite che potr an-no comodarnente essere adattati al nostro ricevi-

    20

    lore. Nella nostr a realizzazione pratica non ab-biamo uti lizzato ness una scala parlante, ma chine dispor ra, potr a servirsene con profitto; in casoconlrario una manopola graduata tipo Galen"potra servIre allo scope. Nello schema pratico sinotera pertanto come verigono disposti gli zoccoli,il variabile C2 C3, I'interruttore doppio Sl S2,il potenziometro del volume R5 e Ie Medi e Fre-quenze MFI IvIF~'. Que~ t" ultimo dovrarino esser epiazzate come indicate nella schema, cioe con iterminali contrassegnati dai numeri 2 e 6 voltatisempr e verso la valvola lR5. Per effettuare icollegamenti occorre usare filo di rame rrcoper todi cotone 0 di materiale pl asti co ; soltanto percollegare il piedino N. 5 della MFI al potenzio-metr i H5, occor rera fare uso d: un piccolo ca-vetto schermato, r icor daridos] di collegare, comeJ---------cm24-------

    ~Eu

    IFig. 2.. II cartone che dovra servire per rae-cogliere la bobina L1 sara sagomato e tagliatocon Ie misure indicate in figura.

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    ben visibile nella schema, la calza metallica e-sterna di eodesto fila,. a massa. Per questa sanadisponibili in vari punti basette in ottone fissateal telaio can viti a ferro. Corne punti di appog-gio per I'alta tensione abbiamo tatto uso di pic-cole basette di bachelite. Quanto aile pile e al-l'altoparlante complete di trasforrnatore d'uscita,ssi verranno posti al di fuori della chassis e a.seconda dei cast verranno collocati nella spaziodisponibile.

    MESSA A PUNTORealizzato il rrcevitore, la prima eosa che si

    fa per vedere se I'appareeehio funziona, e quelladi aeeenderlo per mezzo dell'interruttore doppioSl-S2. Dopo di che si ruotera i1 pdtenziometro

    Fig. 4. . Come si presenta iI ricevitore finito.R5 al massimo, 'Poi si appoggera un dito suI ter-min ale del potenziometro (lato dove e eollegatoC8): se sl udra nell'altoparlante un forte ronzlo,cia denotera il buon funzionamento della BassaFrequenza del rieevitore; nel frat tempo si potraquindi controllare e mettere a punta la parteAlta Frequenza.

    Se perc, toccando su R5 non si ode i1 ronziodel ricevitore, sara bene eontrollare tutte Ie ten-sioni sulla lS5 e sulla 3V4. Per I'Alta Frequen-:~a si insertra una lunga antenna nella boccolaindicata con A.

    Si ruota il variabile C2-C3 fino a che non sioda qualche stazione radio; captata una stazione,si faranno ruotare con un eacciavite i nucleidelle Medie Frequenze comineiando dalla MF2 e1vIFl. Tali nuclei verranno quindi ruotati lenta-mente fino ad ottenere la massima senslbiltta.Chi dispone di un oscillatore modulate potra ta-rare Ie Medie Frequenze con piu precisione sullafrequenza di 467 Kc, rna anche con i1 primo SI-stema, senza cioe oscillatore modulate, i risultatinon potranno essere inferiori.

    Se non si riusctsse a captare ness una stazione,.se ne cereheranno le cause fra altri fattori ehe iI22

    piu delle volte potranno essere i seguentr:1) La bobina L3 non e stata inserita neI gi u-

    sto senso, per cui si dovra invertire G con Ae A con G.

    2) La careassa metallica del variabile C2-C3non e s'tata collegata a massa. Controllate quindiqueste parti, il rlcevitore funzionera, s'intendepero sernpre se non si sono inserite nel circuitcresistenze di valore errato oppure addirittura in-terrotte.Sintonizzata cosi la stazione, toglieremo l'an-

    tenna Iunga e proveremo a captare la stazionecon l'antenna a telaio; occorre qui fare presenteche la ricezione sara massima quando il telaiosara ruotato in direzione dell'emittente. Captatauna stazione regoleremo nuovamente e con mag-giore precisione i nuclei delle Medie Frequenze,fino ad ottenere la massima senslbihta. A questo-punto occorre pero una pr ernessa: si sara infattinotate che Ie due Iinguetts d'attacco dei variabiliC2 e C3 sono sistemate in modo da funzionareanche come compensatori, compensatori che van-no regolati durante la fase di mess a a pun to.

    Si regolera quindi la vite di C2 fino ad otte-.nere la massima sensibilita, Puo suecedere cheruotando questo compensatore non si ottengamessun risultato; cia sara dovuto senz'altro 0 ailetroppe 0 aile poche spire present! nella bobinaLl. Con una semplice prova sara poi facile de-terrninare se si devono togliere 0 aggiungere spi.,re alla bobina Ll. Se poj anche col variabile 0tutto aperto 0 tutto chiuso, la stazione vienecaptata difficilmente, occorrera ruotare il eom-pensatore di C3; nel caso non si ottenesse aneoranessun risultato, soddisfacente sipotra ruotareil nueleo della. bobina L2-L3.IMPORTANTE, se per errore Ie pile venisseroinvertite, cioe la pila da 67 volt venisse appIi-

    eata in luogo di quella da 6 volt, tutte le val-vole sl brucierebbero con il rtsultato poco lusin-ghiero di doverne aequistare una seconda serie.Le pile vanno inserite nel circuito con i term i-nali + e - come indicato nella schema elettricoe pratico,

    La ditta FORNITURE Radioelettriche ci co-muniea ehe i1materiale e disponibile, e che l'or-dinazione sara evasa non oltre 15 giorni.

    SISTEMA.PUATI()O e 10 verbaI'DoleD rlvlsta ehe loseuoa

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    Ai piu giovani fra i no-stri lettori, a colora cioe chesi avvicinano pieni di inte-resse al campo dell'aeromo-dellismo e che ammirano stu-piti i perfetti modelli creatidalla perizia eel veterani de-dichiamo la presentazione ela minuziosa descrizione diquesto aeromodello.Ma prima di entusiasmar-

    ci all'idea delle imprese fu-ture, vediamo come Sl 1mZ1ae come si realizza ilsemplice

    ta 0 di un rasoio e sopra tut-to di molta cura e di moltaprudenza per non tagliare Iabalsa in modo errato e pernon tagliarsi le mani, Non sitenti mai di tagliare con unalametta le curve di un dise-gno rna si pratichi sempre iltaglio lungo una linea dirit-ta come si vede in figura 1sul disegno dei timoni. Mol-to import ante, nel taglio del-la fusoliera, e il piano incli-nato in cui poggeranno gli e-

    progetto che abbiamo in pro;gramma questa volta.

    Bisogna procurarsi dellaBalsa (Iegno leggerissimospeciale per aeromodellismo,in vendita pres so i negozi dimateria1e modellistico) di 5mm. di spessore per la co-struzione delle Ali e dellaFusoliera, mentre trarremo itimoni, da balsa di uno spes-sore di 1,5 mm. In fig: 1 sipuc. vedere come si debbanodisporre Ie misure sul fogliodi balsa che poi dovra esseretagliato seguendo il disegnotracciatovi sopra.

    Per tagliare la balsa oc-corre, come ben si vede infig. 2, far uso di una lamet-

    FI .. 1 .stremi delle ali; occorrerapertanto misurare molto at-tentamente prima di prati-care l'incisione inclinata poi-che, e evidente, da quelladipende poi l' inc1inazione eil conseguente funzionamentodel modello.

    Per guidare il taglio dellalametta ci si servira in ognicaso di un righetto.

    Per otten ere Ie curve chemode llano i timoni e Ie aliin particolare e anche Ia fu-soliera useremo una lima alegno abbastanza fine. Perrifinire poi tutto ilmodellouseremo carta vetrata incol-lata su di un'asta di legno

    seguendo ilmetodo illustrate-nella fig. 3.

    Con carta vetrata di di-

    Fig. 2.versa grana, sara bene pre-.pararne diverse di tali minu-.scole raspe in modo da po-ter rifinire ilmodello fin nei.minimi particolari.

    Sempre aiutandoci con,questa genere di raspe, trat-teremo il dorso dell'ala in,modo che quest' ultima rag-giunga una sezione quale si.vede in fig. 4. Alle estremitadelle ali andranno attaccatsgli alettoni, la cui forma e Iaposiziorie in cui verranno fis-sati si vedono in fig. 5; questisi ricaveranno un foglio dibalsa della spessore di mm,1,5.

    Con balsa dello stessospessore prepareremo il ti-mone vertic ale e quello oriz-zontaIe, ultimati i quali avre-mo a nostra disposizione tut-ti i pezzi quali si vedono afig. 6, che dovranno poi es-sere rifiniti con carta vetratafina.

    Una grande attenzione sidovra usare arrotondando Ieestremita delle ali che do-

    Fig. 3.

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    vranno riuscire perfettamen-te uguali.Se ne trovera quindi la

    .rneta esatta, per ilverso del-

    Fig. 4."Ia Iunghezza, e si tagliera inmodo che si possa poi confe-rire alle due parti I'mclina-zione che occorre alle ali diogni modello,

    Per questa operazione oc-corre appoggiare una metadeIl'aia su di un piano ed al-zare l'altra meta ponendolesotto un blocchetto di legnoche ne mantenga l' estremitadistante dal piano di 76 mm,In tale posizione le ali ri-marranno finche non si siaseccato il collante che abbia-mo posta a meta delle ali nel-l'incisione che abbiamo pra-ticato. (Nel particolare difig. 7 sono visibili Ie parti daasportare incidendo I'ala).

    Una volta che questa par-te essenzia1e del modello ab-bia preso una stabile posizio-ne, la fisseremo alla fusolie-ra e COS! faremo dei due ti-rnoni. La tecnica da seguir'

    -Fig. 5..in questa montaggio e chiara-mente illustrata in fig. 8 rnavale la pena chiarirla ulte-~riormente. Con a1cuni spill"fisseremo la fusoliera ad unpiano e ad, essa fisseremo Ieali e i timoni: per far S1 che

    24

    questi pezzi conservinn la 10-1'0 posizione di perfetto equi-librio, fino a quando non ab-bia fatto presa il collante, si

    che, nella sua parte iniziale,e del tutto identica a quell ache viene normalmente adot-tata per i modelli ad elasti-

    disporranno sotto gli stessidegli spessori che logicamen-te saranno uguali a due adue in modo che i due ele-merrti dell'ala e quelli del ti-

    Fig. 7.mone abbiano la stessa incli-nazione,

    Quando tutto il collantesi sara fissato, potremo rifi-'nire ilmodello ,con un'ultimapassata di carta vetrata fineconcludendo cosi le operazio-ni della costruzione vera epropria.

    Alla costruzione succede-ra la fase di messa a punta

    co Si Iancera il modello inaria calma, con il muso rivolto'eggermente in basso; un'incli-so di 10 sara piu che suffi-ziente per ottenere un Ian-cio corretto,Osserveremo attentamenteilmodello in vola e, a secon-da delle evoluzioni che com-pira, apporteremo le variemodifiche,

    Se Ilmodello tende a ca-brare intervallando le. impen-nate con piccole picchiate sidedurra senz'altro che il ba-ricentro del modello e spo-stato troppo indietro e 10 sipotra fare avanzare confic-cando sul muse piccoli chiodio pezzetti di piombo.

    Altro modo per ottenere10 stesso effetto puo esserequello di arretrare un pocoIe ali rna questa sistema e e-videntemente pili labor iosodel prime,

    Se ilmodello tende inve-ce a picchiare, trovandoci dironte al difetto conrario alprecedente, dovremo dimi-nuire ilpeso del muse 0, se

    Fig. 8.

    t\

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    dopa vari tentativi il difet-to rim anesse quasi identico,avanzare l'attacco delle ali.

    Non e necessaria elencarcora gli altri difetti che pos-

    traettoria di un lando per-fetto; ilmodello deve satirefino a che non gli venga me-no la spinta dopa di che pla-ner a dolcemente in larghe

    ~\, \, \, "~-----~----~--------// .~, ~ . ~ . - = ~ : s :~ - - - - - - - - ~'_\I~)~(~.~,~);~..i~~.~Mi~'~~.&t"

    Fig. 9.sono arrecare squilibrio almodello poiche la lora r ipa-razione sara del tutto intu l-tiva.IImodello sara perfetta-mente centrato quando pla-nera dolcemente percorr endocirca 8 0 10 metri scgueridoalf'incirca la traettoria dimezzo delle tre ilustrate ,)fig. 9.Per i primi lanci sara, be-ne scegliate un prato moltoerboso e senza alberi in mo-do da salvare il modelJo finoa quando non avrete irnpara-to a lanciarlo con arte e finoa quando sopra tutto non si

    1 1 4

    spire protraendo notevolrnen-te 1a durata del volo,

    Volendo, si potra corr cg-gere ulteriormente il vola delnostro modello abbassando 0alzando gli alettoni posti aI-le estrcmita di ogni ala, r i-cordando che abbassandoli ilmodello ricevera un impulseverso il basso, alzandoli inve-ce si otterra l'effetto contra-rio. Queste modifiche non in-cideranno comunque in mododecisivo sul vola del model-10 ma si adotteranno unica-mente per cambiare qualchefase del Yolo.

    Terminiamo 1a nostra

    siano eliminati quei difettiehe potrebbero farlo improv-visamente sbandare verso untroneo 0 che 10 porterebbe-1'0 a sfasciarsi contro un ra-mo. In fig. 10 vediamo la

    spiegazione sottolineando lafig. 10 nella quale '2 chiara-mente visibile il modo di irn-pugnare i modello onde im-primergli una buona spinta eIan ciarlo correttamente.

    Fig. 10.

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    C . . . _ _ B _ I _ o _ e _ k _ ~ _ o _ t ~ e _ 8 _ e _ t _ e _ r _ n _ O _ jFacilissima e la realizzazio-

    ne di questo taccuino poi che ivari elementi che 10 cornpongo-no sono di facile reperiblltta

    SuI foglio di cartone si col-loca la carta paraffinata fa-cendo attenzione che la paraf-fina sia rivolta verso l'alto e

    dolo con alcune gocce di colla;quando anche il listello sarastato disposto convenientementesl sovrapporra al tutto, il fo-glietto di carta lucid a che ri-sultera piu lunge degli altri duedi circa 1 cm. per parte. Pie-gheremo allora i lemhi chesporgono e Ii incolleremo rielretro del cartone.

    Quando la colla si sara a-asciugata, ilnostro taccuino sa-ra pronto per l'uso. Con unapenna a sfera scarica 0 con unpezzetto di legno - debitamenteappuntito si scriver a sopra lacarta trasparente, Quando vor-rete utilizzare di nuovo i1 tac-cuino non avrete che da farscorrere, dall'alto al basso 0 vi-ceversa, I'anello di cartoncino e,come per magia, il taccuino rt-torn era nuovissimo.

    ANEL LO S CORREVOL Em CARTON"" 7

    f

    L EMBI OA INCOL lA jRO IETRO IL CARTONE,

    LCARTA NERAPARAFFINATA

    CARTA TRAS PARNT OA OISEGNO

    per chiunque si aceinga a co-struirlo.Procuratevi un pezzo di car-ta trasparente per disegnatcri(carta Iucida) non troppo fine,e rrtagliatela secondo la misuradesiderata.

    Quindi un foglio di carta dadisegno nera 0 di altro tipopurchs sia di colore scuro (ot-tima anche la carta bleu in cuie avvolta la pasta napoletana);infine un pezzo di cartone dellespessore di 1 0 2 mm.

    A titolo di esempio rtpor+ia-mo qui Ie misure che ivari ele-menti potrebbero avere, e ovviooomunque che ognuno potravariarle a piacere:Carta da disegno trasparen-

    te cm. 8 x 13 - Carta nera 0bleu cm. 8 x 11 - Cartone cm.8 x 11 - Un listello di car-toncino em. 1 x 18.

    Con un ferro da stiro si ri-scaldi poi il rettangolo di car-ta nera e vi si spalrni sopra(da una sola parte) un po' diparaffina in modo che questasi disponga in uno strato omo-geneo con uno spessore di cir-ca 0,50 mm.

    Orache tutto e pronto si.passa al montaggto.

    non verso il cartone. Si prendepoi il listello di cartoncino e simetta ad anello attorno ai duerettangoli, ora disposti, ferman-

    (Raffaello Gattaelli.)Virenze

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    Per stampare"'~'-::~.~.::...'"

    Tutti gli artigiani 0 commercianti, pubbli-cisti e segretari di club 0 associazioni, sannoquanta costosa e intrigante sia la riproduzio-ne in varie copie di formulari e avvisi, con-vocazioni 0 pubblicita. E' molto semplice, in-vece, riprodurre disegni e scritture con unsistema molto economico e di facile realizza-zione: il metodo della Policopia.

    Questo metodo e utilizzato generalmenteper un numero di riproduzioni che non su-perano ilcentinaio.COMPOSIZIONE DELLA PASTA POLIGRAFICALa pasta poligrafica si trova facilmente

    in comrnercio. IIsuo costo molto elevato pe-ro, consiglia di prepararla da se, in quanta sipuo avere un notevole risparmio con gii stes-si risultati.

    Questa pasta, la cui preparazione e moltosernplice, e costituita essenzialmente di Colladi pesce e di Glicerina, che al momento op-portuno verranno mescolate insieme. Le gela-

    nOLOGON GE lA1 IKA

    Fig. 1.tina 0 Colla di pesce si acquistera in droghe-ria sotto forma di fogH sottilissimi la cuitrasparenza indica ilgrado di purezza di que-sta sostanza, mentre la glicerina 5i .potra ac-quistare in farmacia.

    Innanzi tutto, si procedera al rammo lli-mento della colla di pesce, che, spezzata inschegge finissime, verra messa in bagno inun recipiente contenente acqua fredrJ.a. Sottol'effetto dell'umidita, la gelatin a si gonfieraconsiderevolmente, e quando il suo volumesara diventato massimo, si mettera a bagno-

    maria, come visibile in fig. 1; si immergeracioe il recipiente in un secondo contenenteacqua e posto sul fuoco, .per impedire un con-tatto diretto della gelatina con la fiamma, chealtrimenti la cuocerebbe rend endola inservi-bile al nostro uso. Circa la quantita di acquae gelatin a occorrente nel composto, precise-remo le proporzioni nelle formule che espor-remo nel corso dell'articolo.

    Contemporaneamente, verseremo la glice-rina in un tegame, senza pero aggiungere ac-qua, e la metteremo a riscaldar a bagnomaria.

    Quando le due sostanze saranno ben cal-de, le verseremo in un terzo recipiente me-sco1andole intimamente tra di lora (fig. 2).Ottenuto un perfetto amalgama, e dopo avermesso a" bagnomaria per qualche istante an-che questa terzo recipiente, verseremo iltuttoin una bacinella. In questa operazione do-vremo fare in modo che 1a bacinella vengadisposta in posizione perfettamente orizzon-tale per far si che 1a pasta raffreddandosi siaben disposta nel recipiente.

    Notate che per ottenere un ottimo lavoro, occorre che la pasta raffreddandosi prendala consistenza del bianco di un uovo sodo.La pasta, prima di essere usata, dovra essere1asciata in riposo almena per 12-24 ore.

    Puo fungere da bacinella una comune ba-cinella da fotografo, oppure il coperchio diuna scatola metallica, le cui dimensioni do-vranno necessariamente essere superiori aquelle del documento da riprodurre; per ilformato commerciale, cioe per la riproduzionedi disegni 0 di scritti redatti su di un comu-ne foglio da macchina da scrivere, si userauna bacinella delle dimensioni di cm. 24 x 30.

    Per 1a preparazione della pasta poligraficasi potra usare qualsiasi recipiente di metallo,alluminio 0 jerro smaltato, purche esso siaben pulito e privo di impurita.

    Durante ilperiodo in cui gli ingredienti(gelatina e glicerina) sono sul fuoco a bagnomaria, occorre tenere la fiamma molto deboleper permettere al tutto di sciogliersi lenta-mente.

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    Vediamo ora qualche formula per 1a pre-parazione della pasta poligrafica:l.a FORMULAAcqua litri 1 - Gelatina gr. 200 - Glicc-

    rina gr. 500. .2.a FORMULA che da 1a possibilita di ot-

    tenere un maggior numero di esemplari, mail cui prezzo diventa leggermente pili altoper la maggiore percentuale di glicerina:Acqua litri 1 - Ge1atina gr. 350 - Glice-

    rina gr. 650.Con queste due prime formule la fedelta

    di riproduzione e identica.3.a FORMULA in cui interviene un terzo

    elemento per ridurre la quantita di glicerinaed aumentare la f'edelta di ripruduzione.Acqua gr. 40 - Gelatina gr. 75 - Gliceri-

    na gr. 280 - Sciroppo di zucchero gr. 50.PROCEDIMENTO PER LA RIPRODUZIONEPreparato il decumeato o j cui si voglio)ll."Qriprodurre le ,copje pi1~,avanti, indicj1ereme D

    proeedlmento cia seguin:, e I'inehlcslro cia u-s!U'Si per Tedi.g~J:e- i1 docunllfuto, aa d;pl!l!lciuI:-re), inj.l!lDlQil'emo cen una spugna 13 superfi-cie della pasta, che si e gia rafreddata nellabacinella, e poi asciugheremo I'eccesso di ac-qua servendoci della stessa spugna ben spre-muta. Dopo di che, i1 documento da ripro-durre sara appoggiato sulla superfir-ie dellapasta poligrafica: 1a pasta dovra impregnarsiconvenientemente di cia che e scritto sul te-

    Fig. 2.sto origin ale, percio, prima di togliere il do-cumento occorrono all'incirca dieci minuti.

    Mentre si attende che I'inchiostro veugaassorbito, E o necessario incidere tutt'attorno alIoglio una traccia con un chiodo od altro, inmodo da peter avere un punto di riferlmentoquando inseriremo i fogli da riprodurre; in-fatti, in mancanga di un punta di riferimento,28

    pUO accadere che i fogli non vengano appog-giati alIa piastra poligrafica come il testaoriginale, con il risultato Iacilmente prevedi-bile, di ottenere 10 scritto non pcrfettamenteparallelo ai bordi del foglio,

    Dopo circa una decina di minuti, toglie-remo il teste cercando -di sollevarlo da un an-

    (

    Fig. 3.golo, e tirando con delicatezza per non 1'0111-pere ilfoglio. Toito I'originale, noteremo che10 scritto e rimasto stampato sulla pasta: nonci resta ora che applicare uno alla vclta su l-a superfice i fogli bianchi 8U cui von' emmaimprimere ilcontenuto del testo originale. Ilfoglio messo a contatto con la superficie del-la pasta dovra essere pigiato e fatto ader ireperfettamente per mezzo di un ru110 di gorn-ma 0 di una stecca di Iegno, rivestita allaestremita con un pezzo di feltro 0 gomma, perimpedire che il legno nudo rompa il foglio.

    Quando, dopo aver riprodotto un certo nu-mere di copie, la ristampa non sara pili sur-ficientemente marcata, oppure, quando avre-mo gia tirato i1 numero di copie necessarie,si procedera a cancellare immediatamente dal-la superfice della pasta 10 scritto che nonserve- pili. Se non si procedera a cancellarlocon premura, esso continuera a macchiare,con il risultato di non poter stampare nuoviscritti senza che essi risultino inquinati dairesidui della scritto precedente.Per cancellare il testo inservibile dalla su-perfice della pasta poligrafica, occorre logi-camente togliere l'inchiostro, operazione chesi potra eseguire molto facilmente, passandosulla superfice una spugna impregnata di ac-qua bollente. Essa togliera 10 spessore di pa-sta impregnata d'Inchiostro, dopodiche, si ri-sciacquera la superfice can acqua fredda esi mettera la bacinella a riposo affinche Iapasta ridiventi liscia e levigata. Evitate inol-tre la formazione di bollicine d'acqua che

    (continua alta {Jag. segaent e)

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    Facciamo I lavoriIl dover rifare un lavoro e cos a certamente

    poco simpatica, specie quando si e costretti asvolger lo stando esposti al vento gelida che disolito accompagna una nevicata.

    lntendlamo rUenr!;l a'tla spalatura della. neveper llbet'sre J'Ul!lclta dJ !ronte. ~U a 'l1'('!stra !\_bita-0ione dopa un'abbondante neVicata. Iavoro quest".o:;he rtcalede temp!.! e :flltlC3j ma se, ,dlagra::z.!ata-mente, appena ultimata U nostrc lavere, pas&evll)0 snarttneve a pullre 18 strada, saremo c.ostn1tia l'ipulire una buo~ pal'te, se non Li)tLO. 10 spa-zio liberato precedentemente.

    C'e tuttavia un metodo molto sernplice per evi-tare questa inconveniente; basta infatti, praticareun intaglio nella neve come indica la freccia nel-la figura grande,

    Cio perrnettera alia neve trasportata dallo spar-tineve di scaricarsi completamente in questa SPa-zio Iibero, mentre i1 varco da noi aperto rtmarraperfettamente pulito, come dimostra la fi gur a pi.upiccola.

    una volta

    P E R S T A M P A I E P R E P A R A T E U N P O L I G R A F Ocomprometterebbero la perfetta rcgolar ita delpiano. Quando poi la pasta non ci dad pilluna riproduzione esatta, perche la superficec diventata treppe irr egolare, la pasta dovraessere di nuevo fusa a bagnomaria per evi-tare che cuocia. Approfitteremo di questa operazione per rigenerare la pasta aggiungendoun po' di glicerina. Facciamo present cheper disciogliere la pasta e necessario tog1ierladal tegame e ridurla in pezzetti prima di ri-metterla in esso, e riscaldarla; per impedir'epoi che la pasta diventi troppo densa aggnin-geremo alIa pasta ridotta a pezzetti del l'ac-qua pura

    Diremo ora che gli inchiostri pin usati perredigere il teste originale che si desidera ri-produrrc in varie copie non possono essereinchiostri comuni.

    L'inchiostro generalmente p iu usato vie-ne chiamato in commercio inchiostro ETTOGRAFICO. Esso si trova in commercio 0 pres ,so un tipografo; ma per col oro che desidera-no preparare ogni cosa da SOIl, in dich iamo lo-rn le ricette pili convenieni:

    INCHIOSTRO VIOLETTOVioletto di metileAlceol puroGlicerinaZuccheroAcqua calda

    gr. 2025

    (continuaz, dalia pag. precedente]INCHIOSTRO BLEU

    Bleu di metileneAcido aceticoAlcool puroGlicerinaZuccheroAcqua calda

    gr. 121

    2010560

    INCHIOSTRO RO'SSOFuscina in polvereAcido aeeticoAlcool puroGlicerinaAcqua ca lda

    gr. 151

    2010,. 7 0

    105

    l O O

    Per preparare questi inchiostri, si sciolgai!colore d'anilina nell'alcool, quindi si dilui-sea il tutto in un po' d'acqua calda (pre-feribilmente distillata); si aggiunga poi 13glicerh.a sciolta in acqua calda, quindi 10 Z11C-chero, la cui presenza nella soluzione serve afiss-ir e meglio i COI01'isulla carta.

    Gli inchiostri ETTOGRAFICI si usano conuna penna d'oca, 0 con un pennello, se si de-sidera disegnare: volendo invece scrivere amacchina si usera una carta impregnata diinchiostro (come ad esempio una carta car-bone). Altro inchiostro che si potrebbe usareper scrivcre le copie originali da riprodurre,e I'inchiostro da timbri, rna esso permette distampare un numero limitato di copie, e per-do va scartato a priori.

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    [ o r n e ~ i f e n ~ e r e i I ~ o l l a i o~ a l l e 8 l o l a t t i e ~ i u m i [ i ~ i a l i

    E' davvero sconcertante, tanto per l'alle-vatore _in grande stile, quanto per Ia semplicemassaia, vedersi in pochissimi giorni il pol-laio depauperato di tutti i suoi elementi, percause ignote.

    Specialmente quando l'allevatore ha i14-vestito molto denaro in dotazioni od acqui-sti di animali. II fattore pill scoraggiante poista nella constatazione che queste perdite siregistrano precisamente quando gli animalisono nel pieno del lora sviluppo, e quandola lora produzione dovrebbe rimunerare leansie di tanti mesi di cure e di attesa. Viesporremo ora sinteticamente le malattie pillperniciose, assicurandovi che per allontana-re gli animali da cortile dal peri colo di con-trarre tali malattie, e sempre meglio pre-venire che curare. A questa scopo appenavi accorgerete che fra alcuni eIementi delvostro pollaio si verificano stati di anorma-lita, provvedete ad uccidere i soggetti colpi-ti inesorabilmente: soltanto agendo energies-mente fin dall'inizio, potrete riuscire ad in-terrompere il corso della malattia 0 alla peg-gio utilizzare ancora per Ia cucina le lorocarni, purehe si abbia la precauzione di get-tare via con Ia cura pill scrupolosa, iviscerie le penne.

    Ecco alcune fra Ie malattie che pill difrequente colpiscono i nostri pollai:

    La Laringo:-Tracheite e un contagio chetrionfa fra i polli ed igiovani tacchini: quan-do il contagio fa Ia sua apparizione, si ve-dranno Ie bestie colpite, respirare in ma-niera anormale, con la bocca aperta, il chedimostra la Ioro grande sofferenza.

    Un altro sintomo aella malattia sara quel-10 di vedere gli animali reggersi in piedicon grande difficolta, dopo di che soprav-verranno fenomeni paralizzanti e quindi Iamorte.

    Altro morbo micidiale e i1 Colera chepuo spopolarvi il pollaio in brevissimo tempo,e che agisce senza fare distinzioni fra le va-rie razze di pennuti, che vedrete rimanerestecchiti col gozzo pieno. Molti allevatori

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    per prevenire tale malattia, ricorrono alladisinfezione delle ciotole dove i polli 'usano.bere, mediante 10 scioglimento di solfato diferro al 3 per mille (cioe 3 gr. in un Iitro diacqua) oppure di sublimato corrosive al-l'uno per cinque mila (grammi uno in unlitro di acqua): rna cia purtroppo serve sol-tanto come palliativo. Infatti l'una e l'altraformula servo no soltanto come semplici di-sinfettanti da usarsi ogni tanto negli alle-vamenti ad uso precauzionale, _rna non costi-tuiscono cura specifica contro Ie infezionidegli animali da cortile.

    Si ricorra piuttosto al vaccino anticolericoed antilaringotracheitico, somministrato ognisei mesi e preparato da case farmaceutiche diprimissima fama, senza prest are orecchio aI-le chiacchiere pubblicitarie che invogliano adacquistare una determinata merce della cuiefficacia non si e sicuri.

    Ma in casi disperati e meglio non ricer-rere ai su elencati disinfettanti che possononon essere bevuti dagli animali gia colpiti,rna alla somministrazione air etta di sostanzepill efficaci, quali ad esempio la AmuchinaZ da usarsi in dose di un cucchiaio al giornoper ogni elemento e cia per diverse giornate.

    Una terza maiattia meno pericolosa e ladifterite 0 vaiolo i cui sintomi sono i seguen-ti: sulla bocca del pennuto appaiono mem-brane giallastre, oppure si manifestano bol-le sui bargigli e sulla cresta.

    Questa malattia potrete curari a senza ap-prensione, specialmente se sarete tempestivi:prendete un paio di pinze ed asportate lemembrane dalla bocca e dalla gola noncheIe bolle esterne della cresta e bargigli. Clofatto si disinfettino Ie parti in cui e statafatta l'asportazione con penneltature di [odie glicerina (in proporzioni uguali ).

    Un consiglio molto utile per le massaiee per gli allevatori e di non ammettere nelproprio pollaio alcun nuovo ospite se nondopo avergli fatto fare una ve:ltina di gior-ni in luogo isolato. (Angiolo Massabo)