2016 - il sistema del velo systeme du vo
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euro 26,00
I SAGGI DILexi / 19 LEXS19| I SAGGI DI exi
a cura disous la direction de
Massimo LeoneHenri de Riedmatten
Victor I. Stoichita
IL SISTEMA DEL VELO
SYSTÈME DU VOILE TRASPARENZE E OPACITÀ NELL'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
TRANSPARENCE ET OPACITÉ DANS L ’ ART MODERNE ET CONTEMPORAIN
I l s i s t e m a d e l v e l o / S y s t è m e d u v o i l e a c ur a d i M .L e on e ,H . d e R i e d m a t t e n , V .I . S t oi c h i t a
A RA C NE
Il sistema del velo / Système du voile
C iò che viene nascosto affascina. Il velo è, per tradizione, manifestazionedi meccanismi di ostensione e occultamento presenti in seno all’ope-ra. Esso prende parte, inoltre, alla dinamica paradossale secondo la qualenecessariamente si produce un’insistenza dell’attenzione visiva proprio suciò che si vorrebbe coprire. Il volume si propone dunque di esplorare le stra-tegie di velamento/svelamento dell’identità nella pittura, nella fotografia,nel cinema, nella letteratura, attraverso dispositivi, artifici, maschere, tes-suti e altri ornamenti, specie in relazione al viso.
Le caché fascine. Le voile est par tradition la manifestation de mécanismesde monstration et d’occultation présents au sein de l’œuvre. Il participe
également de ce jeu paradoxal qui veut que l’on marque nécessairement uneinsistance focale sur la partie que l’on prétend couvrir. Ce recueil se propo-se d’explorer les stratégies de voilement/dévoilement de l’identité dans la pein-ture, la photographie, le cinéma, la littérature, par le biais d’accessoires, ar-tifices, masques, tissus et autres ornements, au visage notamment.
M assimo Leone è professore di Semiotica dell’Immagine presso l’Università di Torino, dovepresiede il Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione e Culture dei Media. Ha pubbli-cato diverse monografie e numerosi saggi sulla semiotica della religione, della cultura, e dellacomunicazione visiva.
H enri de Riedmatten è professore assistente post-dottorale presso l’Istituto di Storia dell’Ar-te dell’Università di Zurigo. È stato responsabile del programma accademico dell’Istituto Sviz-zero di Roma.
V ictor I. Stoichita è professore di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Friburgo (Sviz-zera). Ha pubblicato vari libri riguardanti la storia delle idee artistiche, tradotti in una de-cina di lingue, e un racconto di formazione (Oublier Bucarest ), laureato dall'Académie Françai-se. È socio straniero dei Lincei.
In copertina
Una Venetiana da Duolo, Beinecke MS 457, Mores Italiae , f. 76 [5?], c. 1575,acquerello e gouache, New Haven, Yale University, Beinecke Rare Book andManuscript Library.
ISBN 978-88-548-8838-8
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I SAGGI DI LEXIA
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Direttori
Ugo VUniversità degli Studi di Torino
Guido FUniversità degli Studi di Torino
Massimo LUniversità degli Studi di Torino
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I SAGGI DI LEXIA
Aprire una collana di libri specializzata in una disciplina che si vuole scien-tifica, soprattutto se essa appartiene a quella zona intermedia della nostraenciclopedia dei saperi — non radicata in teoremi o esperimenti, ma nep-pure costruita per opinioni soggettive — che sono le scienze umane, è ungesto ambizioso. Vi potrebbe corrispondere il debito di una definizione del-la disciplina, del suo oggetto, dei suoi metodi. Ciò in particolar modo peruna disciplina come la nostra: essa infatti, fin dal suo nome (semiotica osemiologia) è stata intesa in modi assai diversi se non contrapposti nel se-
colo della sua esistenza moderna: più vicina alla linguistica o alla filosofia,alla critica culturale o alle diverse scienze sociali (sociologia, antropologia,psicologia). C’è chi, come Greimas sulla traccia di Hjelmslev, ha pretesodi definirne in maniera rigorosa e perfino assiomatica (interdefinita) princi-pi e concetti, seguendo requisiti riservati normalmente solo alle disciplinelogico–matematiche; chi, come in fondo lo stesso Saussure, ne ha intuitola vocazione alla ricerca empirica sulle leggi di funzionamento dei diversifenomeni di comunicazione e significazione nella vita sociale; chi, comel’ultimo Eco sulla traccia di Peirce, l’ha pensata piuttosto come una ricer-ca filosofica sul senso e le sue condizioni di possibilità; altri, da Barthes
in poi, ne hanno valutato la possibilità di smascheramento dell’ideologiae delle strutture di potere... Noi rifiutiamo un passo così ambizioso. Ciriferiremo piuttosto a un concetto espresso da Umberto Eco all’inizio delsuo lavoro di ricerca: il “campo semiotico”, cioè quel vastissimo ambitoculturale, insieme di testi e discorsi, di attività interpretative e di pratichecodificate, di linguaggi e di generi, di fenomeni comunicativi e di eff etti disenso, di tecniche espressive e inventari di contenuti, di messaggi, riscrittu-re e deformazioni che insieme costituiscono il mondo sensato (e dunquesempre sociale anche quando è naturale) in cui viviamo, o per dirla nei ter-mini di Lotman, la nostra semiosfera. La semiotica costituisce il tentativoparadossale (perché autoriferito) e sempre parziale, di ritrovare l’ordine (ogli ordini) che rendono leggibile, sensato, facile, quasi “naturale” per chici vive dentro, questo coacervo di azioni e oggetti. Di fatto, quando con-versiamo, leggiamo un libro, agiamo politicamente, ci divertiamo a unospettacolo, noi siamo perfettamente in grado non solo di decodificare quelche accade, ma anche di connetterlo a valori, significati, gusti, altre formeespressive. Insomma siamo competenti e siamo anche capaci di confronta-re la nostra competenza con quella altrui, interagendo in modo opportuno.È questa competenza condivisa o confrontabile l’oggetto della semiotica.
I suoi metodi sono di fatto diversi, certamente non riducibili oggi a unasterile assiomatica, ma in parte anche sviluppati grazie ai tentativi di for-
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malizzazione dell’École de Paris. Essi funzionano un po’ secondo la meta-fora wittgensteiniana della cassetta degli attrezzi: è bene che ci siano cac-ciavite, martello, forbici ecc.: sta alla competenza pragmatica del ricercato-
re selezionare caso per caso lo strumento opportuno per l’operazione dacompiere.Questa collana presenterà soprattutto ricerche empiriche, analisi di casi,
lascerà volentieri spazio al nuovo, sia nelle persone degli autori che degliargomenti di studio. Questo è sempre una condizione dello sviluppo scien-tifico, che ha come prerequisito il cambiamento e il rinnovamento. Lo èa maggior ragione per una collana legata al mondo universitario, irrigidi-to da troppo tempo nel nostro Paese da un blocco sostanziale che non dàluogo ai giovani di emergere e di prendere il posto che meritano.
Ugo Volli
Questo volume riprende in forma rivista e accresciuta le relazioni presentate inoccasione del convegno internazionale Il sistema del velo: trasparenza e opacitànell’arte moderna e contemporanea / Système du voile : transparence et opacité dans
l’art moderne et contemporain, tenutosi il e ottobre presso l’Universitàdi Torino (CIRCE, Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione),in collaborazione con l’Istituto Svizzero di Roma e l’Università di Friburgo. Gliatti del convegno vengono pubblicati con il contributo economico dell’IstitutoSvizzero di Roma, che i curatori ringraziano sentitamente.
Le présent ouvrage reprend dans une forme revue et augmentée des contributionsprésentées lors du colloque international: Il sistema del velo: trasparenza e opacitànell’arte moderna e contemporanea / Système du voile : transparence et opacité dans l’art moderne et contemporain, qui s’est tenu les et octobre à l’Université de
Turin (CIRCE, Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione), encollaboration avec l’Istituto Svizzero di Roma et l’Université de Fribourg. Les actesde ce congrès sont publiés avec le soutien financier de l’Istituto Svizzero di Roma.Qu’il en soit ici chaleureusement remercié.
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Il sistema del velo
Système du voile
Trasparenze e opacità nell’arte moderna e contemporaneaTransparence et opacité dans l’art moderne et contemporain
a cura di
sous la direction de
Massimo LeoneHenri de RiedmattenVictor I. Stoichita
Contributi di
Martina CorgnatiLucia Corrain
Gianluca CuozzoRuggero EugeniNicolas Galley
Massimo Leone Atsushi Okada
Peppino OrtolevaHerman Parret
Henri de RiedmattenVictor I. Stoichita
Ugo Volli
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Copyright © MMXVI
Aracne editrice int.le S.r.l.
via Quarto Negroni, Ariccia (RM)
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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: gennaio
http://www.aracneeditrice.it/http://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/[email protected]://localhost/var/www/apps/conversion/tmp/scratch_1/[email protected]://www.aracneeditrice.it/
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Indice
Introduzione / Introduction Massimo Leone, Henri de Riedmatten, Victor I. Stoichita
Ringraziamenti / Remerciements Massimo Leone, Henri de Riedmatten, Victor I. Stoichita
Parte IRivelazioni: il velo tra occultamento e rappresentazioneRévélations : le voile entre occultation et représentation
Voile de mort. Un spectre médial chez Claude Monet Nicolas Galley
Il velo della pittura. Tra opacità e trasparenza, tra presenta-zione e rappresentazione
Lucia Corrain
Parte IIVelamenti di luce: il velo tra dissimulazione e spettacolo
Voilements de lumière : le voile entre dissimulation et spectacle
Veli, nebbie, travestimenti. Il caso di Meret Oppenheim Martina Corgnati
Il velo immaginario. Rappresentazione dell’ipnosi e fantasmidello schermo nel cinema dei primi tempi
Ruggero Eugeni
Microanalisi del velo. Verso una semiotica del drappeggio Massimo Leone
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Indice
Parte IIIVelamenti dello sguardo: il velo tra sparizione ed esibizione
Voilements du regard : le voile entre disparition et exhibition
Le lever du voile. Voir, être vue, se montrer : le costumeféminin à Venise et Padoue (-)Henri de Riedmatten
Du visageVictor I. Stoichita
Il velo di Mosè e altri filtri ottici nella Bibbia ebraicaUgo Volli
Parte IVVelare il senso: il velo tra testo e tessuto
Voiler le sens : le voile entre texte et tissu
L’immagine come diafano
Atsushi Okada
Il velo: una metafora dell’apparireGianluca Cuozzo
Un sottile strato di plastica trasparente. La velatura sinteticadegli oggetti
Peppino Ortoleva
Histoires et images du voile de MayaHerman Parret
Note bio–bibliografiche degli autori / Notices bio–bibliogra-phiques des auteurs
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Il sistema del velo / Système du voile ISBN 978-88-548-8838-8DOI 10.4399/97888548883881pag. 9–14 (gennaio 2016)
Introduzione / IntroductionM L, H R , V I. S
Questo volume intende esplorare, da un punto di vista interdiscipli-nare (storia dell’arte, semiotica, letteratura comparata, filosofia), la
figura del velo come sintomo ed espressione delle modalità più ri-levanti nella percezione e nella rappresentazione visiva moderne econtemporanee.
Ciò che viene nascosto aff ascina. Il velo è, per tradizione, manife-stazione di meccanismi di ostensione e occultamento presenti in senoall’opera. Esso prende parte, inoltre, alla dinamica paradossale secon-do la quale necessariamente si produce un’insistenza dell’attenzionevisiva proprio su ciò che si vorrebbe coprire. Il volume si proponedunque di esplorare le strategie di velamento/svelamento dell’identitànella pittura, nella fotografia, nel cinema, nella letteratura, attraver-so dispositivi, artifici, maschere, tessuti e altri ornamenti, specie inrelazione al viso.
Frutto di una collaborazione internazionale e interdisciplinare, lepagine che seguono vertono su un elemento–chiave dei regimi moder-ni e contemporanei della visione: il velo come dispositivo che modulala percettibilità dell’oggetto osservato, come pure la sua relazionenarrativa (mancanza, nostalgia, desiderio, etc.) con il soggetto osser-
vante. Se la modernità si annuncia anche in quanto cambiamentonella maniera di vedere, osservare e rappresentare la realtà (soprattut-to nel discorso visivo delle nuove scienze), il velo allo stesso tempoincarna e rende visibile il paradosso di questo passaggio. Di fronte auna pulsione sempre più anatomica nella rappresentazione visiva deicorpi, le arti scoprono o riscoprono il fascino per ciò che nascondee viene nascosto, tra questo occultamento e il desiderio di visione econoscenza, o persino di ostensione, che ne deriva.
Da un lato, le arti della modernità si rifanno ai tropi classici delvelamento e alle loro incarnazioni visive (dal mito di Timante fino al-
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Massimo Leone, Henri de Riedmatten, Victor I. Stoichita
l’iconologia dell’anima in Cesare Ripa); dall’altro lato, gli esperimentiaccumulati dalla prima modernità a proposito delle ambiguità dellavisione — il velo essendone l’incarnazione più compiuta — costitui-
scono la base sia storica che estetica di tutta una serie di filiazionisuccessive, le quali introducono l’epistemologia del velo. Un tale vi-luppo inestricabile di trasparenza e opacità, conoscenza e ignoranza,desiderio e frustrazione strutturano i regimi scopici del ventesimo eanche del ventunesimo secolo, specie nei velamenti della fotografia,del cinema e delle arti digitali.
Il volume si prefigge di render conto delle ricerche già condottesulla storia e l’estetica del velo, di agevolare una riflessione trasver-
sale su questa modalità della visione e di incoraggiare l’apertura dinuove prospettive sui paradossi e le ambiguità che segnano il passag-gio dall’epistemologia visiva medievale a quella di epoca moderna econtemporanea.
Pur privilegiando gli sguardi incrociati e gli approcci interdisciplina-ri, il volume si articola in quattro sezioni, le quali intendono aff errarele dinamiche culturali alla base del funzionamento del velo in quantodispositivo di visione e rappresentazione.
La prima sezione, intitolata Rivelazioni: Il velo tra occultamento e rap- presentazione, si accosta all’utilizzo del velo come figura centrale dellapittura moderna e contemporanea. Oggetto–simbolo dell’ambivalen-za della visione alle soglie della modernità, il velo assume lo status distrumento sperimentale, attraverso il quale il pittore mette alla provala sua epistemologia della rappresentazione e gioca al contempo conle abitudini scopiche del proprio tempo. I saggi di Nicolas Galley eLucia Corrain vertono su un corpus pittorico vasto e articolato, cheessi esplorano obliquamente, in modo da scovarvi l’emergere del velo
quale nuova sfida della creazione pittorica.La seconda sezione, intitolata Velamenti di luce: Il velo tra dissimu-lazione e spettacolo, propone una riflessione sul modo in cui i nuovimedia della fotografia e del cinema raccolgono la sfida della pittura,proseguendone gli esperimenti attraverso i giochi della luce in movi-mento. Da sempre sensibile alla dialettica fra campo e fuori–campo,la fotografia prima, e in seguito il cinema, stimolano una rinnovataconsiderazione sulla capacità del velo di negare la visione pur creando-vi — attraverso tale sottrazione scopica — il desiderio dello spettacolo.Gli articoli di Martina Corgnati, Ruggero Eugeni e Massimo Leone si
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Introduzione / Introduction
concentrano su svariate istanze del trattamento fotografico e cinema-tografico del velo, al fine di cogliervi lo specifico dell’opacità e dellatrasparenza nel confronto con i velamenti di altri mezzi espressivi.
La seconda parte del volume, anch’essa suddivisa in due sezioni,è consacrata agli equivoci del desiderio che certi dispositivi visivi,adottando il velo, sono in grado di far sorgere presso lo spettatore.
La terza sezione, intitolata Velamenti dello sguardo: Il velo tra sparizio-ne ed esibizione, si concentra dunque sul ritmo passionale che le dia-lettiche velamento–svelamento, opacità–trasparenza, occultamento– esibizione suscitano in seno al rapporto tra immagine (pittorica, foto-grafica, cinematografica) e sguardo. Concepita attorno a un corpus sia
diacronico che intermediale, la sezione cerca di individuare i mecca-nismi antropologici che sottendono la fortuna del velo nelle culturevisive della modernità. I saggi di Henri de Riedmatten, Victor I. Stoi-chita e Ugo Volli off rono punti di vista incrociati e complementarisulla lunga durata antropologica del velo, sulla sua capacità di attra-versare le epoche storiche costituendovi l’espressione di una modalitàcentrale del rapporto fra sguardo e oggetto.
La quarta e ultima sezione, intitolata Velare il senso: Il velo tra testo etessuto, permette simultaneamente di chiudere e rilanciare la riflessio-
ne sul velo, mettendo in evidenza le due polarità fondamentali dellasua significazione: legato alla materialità della propria tessitura, il velosi trasforma da tessuto in testo, giacché i due artefatti condividononon soltanto la stessa etimologia ma anche lo stesso principio produt-tivo. Designando ciò che si nasconde, e dunque ciò che si mostra, siproduce senso; il velo diventa allora metafora centrale di ogni puntodi vista strutturale sulla significazione. I testi di Atsushi Okada, Gian-luca Cuozzo, Peppino Ortoleva, e Herman Parret sviluppano questa
prospettiva, sbrogliando i fili intrecciati che legano i veli intessuti dallaletteratura, dalla filosofia, e dalle arti.
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Le présent ouvrage entend explorer, selon une perspective interdis-ciplinaire (histoire de l’art, sémiotique, littérature comparée, philoso-phie), la figure du voile comme symptôme et expression des modalitésmajeures de la perception et de la représentation visuelle moderne etcontemporaine.
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Introduzione / Introduction
l’épistémologie visuelle médiévale à celle de l’époque moderne etcontemporaine.
Tout en privilégiant les regards croisés et les approches interdis-
ciplinaires, l’ouvrage s’articule en quatre sections, censées saisir lesdynamiques culturelles qui sont au cœur du fonctionnement du voileen tant que dispositif de la représentation et de la vision.
La première section, intitulée Révélations : le voile entre occultation et représentation, aborde l’utilisation du voile comme figure centrale dela peinture moderne et contemporaine. Objet–symbole de l’ambiva-lence de la vision au seuil de la modernité, le voile acquiert le statutd’outil expérimental, par lequel le peintre teste son épistémologie de
la représentation et joue en même temps avec les habitudes scopiquesde son époque. Les contributions de Nicolas Galley et Lucia Cor-rain portent sur un corpus pictural vaste et articulé, qu’ils explorentde façon transversale, songeant à y débusquer l’émergence du voilecomme nouveau défi de la création picturale.
La deuxième section, intitulée Voilements de lumière : le voile entredissimulation et spectacle, propose une réflexion sur la façon dont lesnouveaux médiums photographique et cinématographique prennentla relève du défi pictural, en en poursuivant les expériences par les jeuxde la lumière en mouvement. Depuis toujours sensible à la dialectiqueentre cadrage et hors–cadre, la photographie puis le cinéma stimulentune nouvelle considération sur la capacité du voile à nier la vision touten y créant — par cette soustraction scopique — le désir du spectacle.Les articles de Martina Corgnati, Ruggero Eugeni et Massimo Leonese concentrent sur plusieurs instances du traitement photographiqueet cinématographique du voile, dans le but d’y saisir la spécificité del’opacité et de la transparence, confrontées aux voilements d’autres
médiums.La seconde partie de ce recueil est dédiée aux équivoques du désirque certains dispositifs visuels usant du voile sont susceptibles dedéclencher chez le spectateur.
La troisième section, intitulée Voilements du regard : le voile entredisparition et exhibition, se concentre sur le rythme passionnel queles dialectiques voilement — dévoilement, opacité — transparence,occultation — exhibition suscitent au sein du rapport entre image(picturale, photographique, cinématographique) et regard. Conçueautour d’un corpus à la fois diachronique et intermédial, la section
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Massimo Leone, Henri de Riedmatten, Victor I. Stoichita
tente de cerner les mécanismes anthropologiques qui sous–tendentla fortune du voile dans les cultures visuelles de la modernité. Lescontributions d’Henri de Riedmatten, Victor I. Stoichita et Ugo Volli
off rent des perspectives croisées et complémentaires sur la longuedurée anthropologique du voile, sur sa capacité à traverser les époqueshistoriques en constituant l’expression d’une modalité centrale durapport entre regard et objet.
La quatrième et dernière section, intitulée Voiler le sens : le voile entretexte et tissu, permet à la fois de conclure et relancer la réflexion sur levoile en soulignant les deux pôles fondamentaux de sa signification :lié à sa matérialité texturale, le voile se transforme de tissu en texte,
les deux artefacts partageant non seulement la même étymologie maisaussi le même principe producteur. En désignant ce que l’on cache, etdonc ce que l’on montre, on produit du sens ; le voile devient méta-phore centrale de tout point de vue structural sur la signification et surle sens. Les textes d’Okada Atsushi, Gianluca Cuozzo, Peppino Orto-leva et Herman Parret développent cette perspective, démêlant les filsenchevêtrés qui lient les voiles tissés par la littérature, la philosophieet les arts.
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Il sistema del velo / Système du voile ISBN 978-88-548-8838-8DOI 10.4399/97888548883882pag. 15–15 (gennaio 2016)
Ringraziamenti / RemerciementsM L, H R , V I. S
Ringraziamo l’Università di Torino, CIRCE – Centro Interdipartimen-tale di Ricerca sulla Comunicazione, l’Istituto Svizzero di Roma e ilsuo direttore, Prof. Michele Luminati, nonché l’Università di Fribur-
go (CH) per il prezioso appoggio all’organizzazione del convegnointernazionale Il sistema del velo: trasparenza e opacità nell’arte modernae contemporanea / Système du voile : transparence et opacité dans l’art mo-derne et contemporain, tenutosi il e ottobre presso l’Universitàdi Torino.
Esprimiamo la nostra gratitudine altresì verso Felix Thürlemann eTristan Weddigen per la loro partecipazione al convegno.
Infine, porgiamo i nostri ringraziamenti a tutti coloro i quali hanno
contribuito all’organizzazione dell’evento: Eleonora Chiais, Alessan-dra Chiàppori, Gabriele Marino, Simona Stano e Mattia Thibault aTorino; Tiziana Dionisio a Roma.
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Nous remercions ici l’Université de Turin, CIRCE – Centro Interdi-partimentale di Ricerca sulla Comunicazione, l’Istituto Svizzero diRoma et son directeur Michele Luminati et l’Université de Fribourg
pour leur précieux soutien au colloque international : Il sistema delvelo: trasparenze e opacità nell’arte moderna e contemporanea / Systèmedu voile : transparence et opacité dans l’art moderne et contemporain quis’est tenu les et octobre à l’Université de Turin.
Notre gratitude va aussi à Felix Thürlemann et Tristan Weddigenpour leur participation à ce colloque.
Enfin, nos remerciements vont à toutes les personnes qui ont con-tribué à l’organisation de cette manifestation : Eleonora Chiais, Ales-
sandra Chiàppori, Gabriele Marino, Simona Stano, Mattia Thibault àTurin et Tiziana Dionisio à Rome.
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