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ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L’Alchimia PARANORMALE: Il sottile confine del tempo GLI SPECIALI: Le profezie di Malachia LUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati Periodico di informazione culturale curato dallAssociazione Culturale Dal Tramonto allAlba ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L’Alchimia PARANORMALE: Il sottile confine del tempo GLI SPECIALI: Le profezie di Malachia LUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L’Alchimia PARANORMALE: Il sottile confine del tempo GLI SPECIALI: Le profezie di Malachia LUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati Oltre il confine n1. Rivista telematica a cura dell Associazione Culturale Dal Tramonto all-Alba Oltre il confine n1. Rivista telematica a cura dell Associazione Culturale Dal Tramonto all-Alba

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Page 1: Periodico di informazione culturale curato dall ... · criptozoologia e tutte le fiscienze di con-finefl che il mondo accademico non vuo-le assolutamente canonizzare. E™ vero,

ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboliESOTERISMO : L'AlchimiaPARANORMALE: Il sottile confine del tempoGLI SPECIALI: Le profezie di MalachiaLUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati

Periodico di informazione culturale curato dall�Associazione Culturale Dal Tramonto all�Alba

ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboliESOTERISMO : L'AlchimiaPARANORMALE: Il sottile confine del tempoGLI SPECIALI: Le profezie di MalachiaLUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati

ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboliESOTERISMO : L'AlchimiaPARANORMALE: Il sottile confine del tempoGLI SPECIALI: Le profezie di MalachiaLUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati

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Oltre il confine.Oltre quella soglia che il raziocinio ci im-pedisce di guadare, oltre quel sottile veloche separa il possibile dall�impossibile,oltre la visione preconcettuale di un mon-do basato su archetipi dogmatici; oltre,fino al �Vero�.Questo progetto nasce con lo scopo diapprofondire quei temi studiati oramai daanni dallo staff e dai collaboratori di�Daltramontoallalba.it�: parapsicologia,ufologia, esoterismo, archeomitologia,criptozoologia e tutte le �scienze di con-fine� che il mondo accademico non vuo-le assolutamente canonizzare.E� vero, siamo nel ventunesimo secolo,eppure la scienza ufficiale grida ancora�all�eretico� quando tentiamo di docu-mentare seriamente il possibile interven-to dell�energia psichica sulla materia;minimalizza i centinaia di avvistamentiUFO comprovati che ogni giorno si re-gistrano in ogni parte del globo;ridicolizza coloro che, a seguito di unserio percorso meditativo, asseriscono disviluppare una forza terapeutica in gra-do di sanare qualsiasi male fisico.Perché, invece di scartare a priori questifenomeni, non si cerca di affrontarli con

EditorialeEditoriale

il dovuto rispetto? Forse perché, canoniz-zando una sola di queste �teorie di confi-ne�, le convinzioni e i dogmi della scien-za materialista contemporanea si sgreto-lerebbero in un batter d�occhio.Il periodico sarà prodotto dalla neonataAssociazione Culturale Dal Tramonto al-l�Alba (http://www.daltramontoallalba.it/associazione), Associazione nata propriocon lo scopo di studiare, indagare e di-vulgare le tematiche che rientrano nel-l�ambito della parapsicologia, ufologia edesoterismo, sarà liberamente reperibile dalnostro sito internet solo per i primi trenumeri, dal quarto, ogni edizione saràesclusivamente scaricabile dai soci e daalcuni siti che collaborano strettamentecon il nostro portale e la nostra Associa-zione.Al suo interno saranno inseriti i miglioriarticoli di ogni aggiornamento di�Daltramontoallalba.it� e tutti i lavori (ar-ticoli, dossier, relazioni, indagini) prodottidai soci dell�Associazione, il giornale in-fatti è anche il mezzo che permette al so-cio di pubblicare e divulgare le proprieteorie o studi. Concludo invitando tutti inostri soci, collaboratori o semplici visi-tatori a non rinunciare mai allo studio diqueste tematiche solo perché non si ap-partiene alla ristretta cerchia del mondoaccademico, chiunque può dedicarsi conesiti positivi a questo tipo di ricerca, oc-corre solo volontà ed impegno.

Michele MorettiniPresidente dell�Associazione CulturaleDal Tramonto all�Alba

Copertina: Massimiliano Lo Cicero

OLTRE IL CONFINE

Rivista telematica a cura dell�Associa-zione cuturale Dal Tramonto all�Alba

Anno I° N.ro 1

Direttore testata: Massimiliano Lo Cicero

Progetto grafico: Massimiliano Lo Cicero

Collaboratori n.1: Paolo Petitto, MircoNiero, Stefano Tansini, Simone Marcelli,Elisa Palmieri

Pubblicità: [email protected]

Lo Staff di Dal Tramonto all�Alba declina ogni responsa-bilità, sul contenuto degli articoli redatti dai collaborato-ri.

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Sommario

10

88Il sottile confine del tempo

10Le Profezie di Malachia

1212

44La Qabbalah e i suoi simboli

1414L �alchimia

Sommario

Cimitero dei frati Capuccini

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Esoterismo

La Qabbalah e i suoi simboli«Non esiste altro mondo fuorché il mondo spirituale. Quello che noi chiamiamo mondo sensibile è il Male

nel mondo spirituale.»FRANZ KAFKA

uando Mosè, il grande iniziatoebreo, scese dal monte Sinai con le

sue enigmatiche tavole, forse esitò nelmostrarle al suo popolo. Da una partev�era il sospetto che esso potesse frainten-derle; dall�altra egli era consapevole delfatto che senza un�ulteriore spiegazioneera pressoché impossibile decidere a cosaalludessero con quei precettiapparentemente così chiari e � in tutti isensi � lapidari.Dunque l�insegnamento segreto di Mosè,di colui che aveva conosciuto l�Egitto dapadrone ed ora Israele da profeta efondatore, fu trasmesso da lui ai settantaanziani ebrei affinché essi lo tramandas-sero di generazione in generazione.Qabbalah (è questa la traslitterazione piùcorretta dall�ebraico) significa semplice-mente �tradizione�, ma si presume latradizione per antonomasia, la tradizionedi vera conoscenza che, per via orale, ègiunta fino agli ebrei contemporanei. Tuttisanno che le tradizioni, per quanto protette

da vari e a volte ingegnosi riti, inesora-bilmente cambiano. O, peggio, sideteriorano, fino a tradire il messaggiooriginario.Ora, è sempre arduo investigare le volontàaltrui, specialmente se tali volontà si

ritengono occulte o comunque destinatea pochi. Il paradosso di ogni disciplina

esoterica si rivela in modo lampante nellostudio della Qabbalah: più ci si concentrasulla lingua ebraica e sui suoi fonemimisteriosi, più il legame che esiste traparola e parola, tra versetto e versetto, tramaestro e discepolo appare come unenigma irrisolto. Io non conosco la linguaebraica, la lingua parlata � si favoleggia� dagli stessi angeli per la sua bellezza eper la sua capacità di evocare lo spirito;eppure, i pochi suoni che ho avuto laventura di ascoltare mi richiamavanoverità perdute, sepolte sotto la polvere deltempo.Insomma, Mosè avrebbe tenuto per sé eper pochi adepti le verità, o meglio lenozioni più importanti attraverso le qualiinterpretare il Pentateuco (i primi cinquelibri della Bibbia, la Torah, il sapereessoterico), che anche i cristiani sonocostretti a rileggere non senza un brividometafisico. Molte infedeltà riguardano letraduzioni (come nel caso della celebrecostola di Adamo, nel testo ebraico in

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Esoterismo

realtà il cuore, o dell�altrettanto celebremela del Genesi, mai nominata nell�origi-nale,anche perché è più probabile chel�albero intoccabile fosse un fico), ma piùnumerose sono quelle che ci narrano deltentativo di scoprire il vero significato delmondo attraverso il linguaggio, quellostesso linguaggio con cui Adamo conoscele cose e gli esseri attorno a lui nomi-nandoli per la prima volta. Il linguaggioha un valore sacro che noi moderniabbiamo quasi del tutto perduto in quanto,invece di considerare la parola comeevocativa, la consideriamo mero strumen-to dei nostri desideri o, peggio, dellanostra brama di potere.Gershom G. Scholem ha ipotizzato che laQabbalah sia nata nella Francia meri-dionale, nell�età in cui i Catari dif-fondevano il loro credo. Dunque per luisi sarebbe verificata una sorta di osmositra le due dottrine, che non a caso sipropongono essenzialmente come inter-pretazioni della Bibbia. Con la Qabbalahnasce una nuova bibbia, sebbene essa noncònfuti quella originaria (ma qual è poi ilLibro Sacro Originario?): i cabalistiaffermano che esistono cioè due possibililetture, una destinata al popolo ed unadestinata agli iniziati. A dire il vero, se

dovessimo esaminare la storia delleinterpretazioni cabalistiche da Isacco ilCieco in poi, dovremmo ammettere che,più che proporre nuove interpretazioni,essi cercano tutti i possibili nomi di Dio,

degli angeli e dei dèmoni che paiononascosti nel testo, nomi che consentonodi dominare il mondo e l�uomo. LaQabbalah è un�interrogazione continua. Sipensi che il valore numerico della parolauomo, in ebraico, è lo stesso della paroladomanda, come a sottolineare chel�essenza della nostra condizione risiedenel chiedere, nel pregare, nel provocarepersino.Ora, il cabalista può creare o distruggereun mondo, può creare o distruggere ungolem. Può dar vita a una zolla di terra ostaccarla dal suo contesto, renderla cioèinsignificante, tramite il potere dellaparola, del flatus vocis, del Verbo cheacquista senso solo se qualcuno glielo dà.Abûlâfiya sosteneva che esistono tre vieper l�elevazione spirituale: la via ascetica(negativa), la via filosofica (di pocomigliore) e la via cabalistica, la quale siserviva della scienza della combinazionedelle lettere (hok-mat ha-tseruf ); lo Zôhar,l�opera più importante della misticaebraica e testo canonico della Qabbalah,ci fa sapere che Adamo, prima diassaggiare il frutto che lo perderà, avevatracciato sul volto le ventidue letteredell�alfabeto ebraico: in seguito il loroordine, sconvolto, sconvolgerà a sua voltail suo essere morale.

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Come gli gnostici e lo stesso Kierkegaard,i cabalisti credono in un Dio straniero, difatto inaccessibile alla mente umana, unasorta di Infinito (Çn-Sôf ) che non si lascianominare né afferrare dalle filosofierazionalistiche dell�Occidente: si rap-presenta l�Altissimo, che ama le perìfrasi,con le quattro lettere IHWE (Iawhé,Jeovah), di cui solo gli iniziati sannol�esatta pronuncia. Se e quando l�Infinitosi degna di apparire ai mortali, esso

4) CHESED, Amore5) DÎN, Giustizia (Giudizio severo)6) RACHAMÎM, Pietà7) NEZACH, Eternità8) HÔD, Maestà9) JESÔD, Fondamento10) MALKÛTH, Regno.Nel simbolo dell�albero l�En-Sof rap-presenta la linfa vitale e le radici, mentrele Sephirôt i rami. Ma l�uomo stessodiviene, anzi è un simbolo, per cui l�alberosefirotico si trasforma apparendo cometesta, braccia, sesso e piedi dell�Adamoceleste, modello dell�Adamo terrestre. Lastessa preghiera, per i cabalisti, assumeun�importanza che va al di là dellasupplica o dell�inno: essa cioè diviene untentativo di provocare le dieci Intelligenzeche stanno a metà strada tra l�uomo e Dio.Mediante il nome del Creatore, lapreghiera modifica positivamente l�ordinedel mondo in quanto restaura l�assettocosmico primigenio, la tradizione che siè spesso tentati di non seguire, per spiritodi rivalsa, di rivolta o, peggio, per inten-zioni malvagie.I simboli più importanti della Qabbalahsono dunque quelli che hanno a che farecon le Sephirôt: il poeta catalano JuanEduardo Cirlot1 ha messo in luce iltentativo di identificare tali simboli delpotere divino con le divinità mitologiche,ma io penso che essi valgano di per sé,quali ipostasi che acquistano significatosolo quando vengono �messe alla prova�dai desideri e dai peccati dell�uomo. Ilsimbolismo della Qabbalah è complesso

diventa Shìkînâh, l�aspetto femminile diDio che crea il mondo e si lascia vederedagli uomini solo prima di morire.L�Infinito si dispiega attraverso i primidieci numeri, le dieci emanazioni ointelligenze pure, le Sephirôt, non moltodiverse dalle Idee di Platone, che dannoun senso alla dialettica tra essere e non-essere.Le Sephirôt sono le sfere o attributi divinidi cui parla la Qabbalah, che possoneessere considerate simboli esoterici apieno titolo, in quanto esse non solorappresentano il mondo, ma lo ricreanodi continuo attraverso nuove e a volteinaspettate relazioni. Dico esoterici perchécoloro che ne conoscono o almeno neintuiscono la vera essenza se ne servono� se così si può dire � ai fini di accorciare,senza ridurlo, il proprio cammino versola verità. Come scrisse Rudolf Steiner,filosofo iniziato a più di un mistero, «lascienza occulta non impone a nessuno unaverità, non proclama nessun dogma;indica una via. Chiunque � forse peròsoltanto dopo molte incarnazioni �potrebbe trovare questa via da solo; maciò che si acquista con la disciplina occultaabbrevia il cammino.»1

Non a caso quella ebraica è una dellelingue più belle ed evocative che si abbiala fortuna di ascoltare: gli angeli stessil�hanno adottata.I dieci simboli sefirotici sono:1) KETER, Corona Eccelsa2) CHOKHMAH, Sapienza3) BINAH, Intelligenza

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kierkegaard

Esoterismo

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e quasi impenetrabile, anche e soprattuttoper chi conosce l�ebraico, in quanto il suolinguaggio è al tempo stesso tanto paleseda apparire invisibile e tanto oscuro dasvanire. Ecco perché alcuni esimi studiosie filosofi del Rinascimento, come Picodella Mirandola, credevano di riconoscerenel sistema cabalistico la sintesi miglioredel simbolismo comune a tutte le grandireligioni, un simbolismo che consentivadi interpretare simbolicamente il Numerodi Pitagora non meno delle Sephirôt.La Qabbalah pertanto è una teologiasimbolica in cui non solo le lettere e i nomisono simboli delle cose, ma anche le coserappresentano emblematicamente le ideedivine.Éliphas Lévi, un cabalista dell�Ottocento,considerava la Qabbalah una specie dialgebra della fede, e nella sua visionariaerudizione fuse i suoi simboli con quellidella magia, fino a credere che si potessecreare una sintesi universale: solo graziealla Qabbalah tutto avrebbe unaspiegazione ed ogni antitesi può esseresuperata e conciliata. È una dottrina chevivifica e feconda tutte le altre; nondistrugge nulla, anzi offre una ragiond�essere a tutto ciò che è. In questo sensosecondo Lévi la vita e la morte, l�anima eil corpo ritornano a una condizione loropropria, a patto che ci accetti la veritàfondamentale secondo la quale tuttomuore perché tutto vive: se fosse possibileeternare una forma si fermerebbe ildivenire e saremmo di fronteall�unica vera morte. Questodunque è il compito della

Qabbalah: restaurare la tradizione di veritàche considera il movimento (leggi: lacreazione) un�emanazione della divinitàstessa.«L�anima senza corpo sarebbedappertutto, ma in misura talmenteridotta che non potrebbe agire da nessunaparte; sarebbe perduta nell�infinito eassorbita e come annientata in Dio.Pensate ad una goccia d�acqua dolceracchiusa in una sfera e gettata in mare;finché la sfera non si rompe, la gocciad�acqua rimarrà della sua vera natura,ma se si rompe provate a cercare la gocciad�acqua in mare.»1

Un esempio di come le Sephirôt possanoessere ancora vitali come simboli ci vienedal romanzo Il pendolo di Foucault diUmberto Eco2. I tre protagonisti, redattorieditoriali della Garamond, finanziata daun istituto di psicologia, sono alla ricercadi quel cammino abbreviato di cui parlavaSteiner: sia Jacopo Belbo, �spettatoreintelligente� e pessimista dal sarcasmomelanconico, sia Casaubon, il narratoreche si laurea in filosofia benché siadefinito �barbaro� dai compagni per la suaincredulità, sia Diotallevi, devoto lui sìalla Qabbalah, ma sostanzialmente ateo,di un�indulgenza intellettuale che puòapparire persino offensiva, tutti e tre iprotagonisti sono coinvolti in una ricercacabalistica incentrata sulle dieci Sephirôt,le quali si manifestano nei modi e neitempi più diversi e sorprendenti, quasi chele fantasie degli gnostici del II secolo dopoCristo o la storia dei Templari, quella deiRosacroce o quella di qualsiasi gruppo

esoterico abbia operato sulla terra,non fossero altro che diverse epifaniedelle Idee divine. Il sincretismo ètipico dei cabalisti e in

genere degli

Gershom Scholem

Foto Tratte da:

iniziati, ma Eco non fa che metterlo inridicolo, così come la pretesa d�inter-pretare ogni simbolo come fosse un�illu-minazione in miniatura. «Il problema �dice a un certo punto Casaubon � non ètrovare relazioni occulte fra Debussy e iTemplari. Lo fanno tutti. Il problema ètrovare relazioni occulte, per esempio, trala Cabbala e le candele dell�automobile.»3

Sempre per una sorta di sfida intellettualee ironica, Belbo farà corrispondere infattialle dieciSephirôt le dieci articolazioni dell�auto-mobile che compongono l�albero-motore(l�Amore, ad esempio, sarà la frizione ela Giustizia diventerà il cambio�).Gershom Scholem, il fine storico,traduttore e interprete della Qabbalah,avrebbe sorriso sia del tentativo romanticodi eternare i simboli cabalistici rendendoliarchetipi senza tempo, sia del tentativo diEco di criticarli in modo razionalistico:soltanto coloro che si avvicineranno allamistica ebraica con l�atteggiamentoconsapevole di non svelare il mistero delVerbo potranno forse penetrare, quasisenza accorgersene, nel tempio dellaVerità. Forse.

A cura di Paolo Petitto

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http://www.science-et-magie.com/tablindex/tablealchimie.htmlwww.crystalinks.com/ kabala.htmlhttp://blogoexisto.blogspot.comhttp://perso.club-internet.fr/hdelboy/atalanta_xxxvii.htmlwww8.plala.or.jp/.../ sub2-siryou03_tarot.htmlhttp://www.signahominis.ch/Templari_a_Suio.htmhttp://lgxserver.uniba.it

Esoterismo

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Paranormale

Viaggio tra veggenza ed intuitivitàIl sottile confine del tempo

Viaggio tra veggenza ed intuitivitàIl sottile confine del tempo

a veggenza è la capacità �intuitiva�di percepire ciò che stà accadendo

o dovrà accadere.La veggenza �deduttiva� è invece, lacapacità di analisi dei fatti oggettivirealmente accaduti.L�analisi obbiettiva degli eventi puòportare a logiche conclusioni che possonoavere in taluni casi corrispondenza con glieventi che si andranno a determinare nelfuturo. La veggenza deduttiva o analisideduttiva, è prevalentemente basata sulcalcolo, sul ragionamento, sul buon sensoe su buone capacità di giudizio; è unosforzo prevalentemente affidato allamente razionale e cosciente. La veggenzaintuitiva invece è la capacità di percepireistintivamente fatti o accadimenti cheandranno a verificarsi nel futuro anchesenza il supporto analitico e deduttivo direaltà oggettive che in qualche modopotrebbero aver determinato tali eventi.Tale capacità di intuizione è una proprietàprevalente della mente irrazionale esubcosciente. In altri termini, la capacitàdeduttiva si basa sul ragionamento chedice: �Se ci sarà una tal causa, pro-babilmente ci sarà tale effetto�.La capacità intuitiva invece dirà: �Ci saràquesto effetto, probabilmente determinatoda tale causa�. Specificando ulteriormen-te, la mente subcosciente può prevedere e

prevenire effetti, senza bisogno di cono-scere le cause che li possono in qualchemodo determinare. Io perso-nalmente,non disgiungo quello che comunementeviene chiamato in forma volgare:�sestosenso� dai sensi comuni o da quelli nonordinari e pertanto nemmeno dal conscioo dall�inconscio. Il �sesto senso� è lacapacità istintiva di percepire immedia-tamente eventi che si possono verificarenell�imminente futuro: pericoli incipienti,eventi gioiosi, risultati sportivi, ilsopraggiungere di amici o persone care e

quant�altro; nonchè la capacità istintivaed immediata di leggere nel cuore enell�animo delle persone e di prevederefatti e accadimenti riguardanti la loro vita.E� dunque una questione di tempo; la�concentrazione� della mente offrel�opportunità di vedere �qui e ora� la realtàche ci circonda, mentre �l�espansione�della mente offre l�opportunità di vederein ampiezza verso ciò che è già stato inpassato o ciò che potrà essere in un futuropiù o meno prossimo. La pratica mentaledi espansione e di concentrazione, intesa

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come esercizio di meditazione, èampiamente nota nelle pratiche orientali,filosofiche religiose e marziali, nonchèmarziali-esoteriche. In oriente infatti, ledoti taumaturgiche ed intuitive di certimonaci o mistici come il giapponese:Kobo Daishi, erano addirittura leg-gendarie. Le doti di prevenzione intuitivadel pericolo di certi maestri e guerrieri,erano considerati addirittura alla streguadi doni divini. In occidente invece, questedoti naturali ed Universali, vengonoassurdamente e contestualmente catalo-gati nell�ambito dei �misteri� ovvero diciò che non si conosce o si conoscepoco...oppure tra le favole della magia dabaraccone o addirittura fra le malattiementali. Presumo che ciò, sia dovuto dalfatto che la civiltà occidentalizzata hasempre temuto e pertanto combattuto ciòche la sua tanto osannata �razionalità� nonpuò spiegare. In effetti, pensandoci bene,mi chiedo: �Quanto può atterrire alrazionalismo più radicale ammetterel�esistenza di un elemento sconosciuto epertanto non gestibile con la sola forzadella ragione?� E� forsanche per questomotivo, che molte persone non voglionoammettere la realtà del �Destino�? Moltidicono e affermano che il destino nonesiste! Aborrono l�idea di non poterdecidere o disporre della loro vita se nona loro personale piacimento. Altri diconoche è inutile darsi troppo da fare...tanto,tutto è stato già scritto! Pertanto, diconseguenza a tale modo di pensare,finiscono per vivere se non in formapassiva...accettando tutto con fatalismosenza pensare di cambiare niente. IBuddisti spiegano con la parola �Karma�una sorta di legge �causa-effetto�, ilperchè di ciò che ci stà accadendo e danno

spiegazioni sul perchè della�reincarnazione� e altro. Di fattocredo, che qualsiasi spiegazionepiù o meno accettabile contengain sè il germe della parzialitàumana o umano-divina. Il chenon vuol dire che tutto ciò, oaltro sia negativo, anzi. Ritengoche tutto ciò serva ad incentivarelo studio e la conoscenza sinceridi un qualche cosa che ciriguarda direttamente e cioè: �Illato mistico ed invisibile dellanostra esistenza�.

kobo daishi

a cura di Mirco Niero

Foto Tratte da:www.organisatieburoangi.nl/ paravaria.htmgdr.net/vitesospese/ immagini.htmhttp://www.tarots.info/people.brandeis.edu/.../ kobo_daishi.htmlhttp://www.psycodelica.com/http://portrasdosolhos.weblogger.terra.com.br/

Paranormale

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Le profeziedi

MalachiaPietro II: l�ultimo dei Papi

aolmhaodhog ua Morgair, un nome oscuro, perso nelle nebbie delmedioevo più buio e dimenticato. Un uomo fondamentale nella

storia religiosa dell�Irlanda, la cui opera evangelica portò allosmantellamento dei riti pagani della liturgia celtica. Una personalità illustredella religiosità medievale, la cui eco è ancora presente al giorno d�oggi,seppure ammantata da un�aurea di esoterismo tale da far passare insecondo piano la grandezza di una vita passata sempre al servizio di Dioe della sua Chiesa. Il monaco irlandese Malachia, questa la latinizzazionedel gaelico Maolmhaodhog ua Morgair, è, al giorno d�oggi, escludendola ristretta cerchia di pochi studiosi e storici che ben conoscono lacomplessità di questa figura, entrato nell�immaginario comune in virtùdi una nota profezia sulle sorti del papato e della cristianità che, perconsolidata tradizione, porta il suo nome. Concentrandosi sull�aneddotoprofetico in sé è però inevitabilmente relegata alla �damnatio memoriae�la sua vita trascorsa come monaco e priore a Bangor, come vescovo aConnor (1124) e a Armagh (1132) e, infine, come primate d�Irlanda (1138).La sua indefessa attività religiosa lo portò a conquistarsi, in virtùdell�assidua opera evangelica e del suo instancabile fervore religioso, ilrispetto e la stima delle massime autorità cristiane del tempo, papaInnocenzo II e Bernardo da Chiaravalle su tutte.

Malachia, nel corso della sua attività, sia civile che religiosa, seppe sempredistinguersi ed eccellere, anche come importante riformatore della vitaclericale e fondatore di molteplici comunità monastiche, imponendosisempre come esempio di umiltà e rettitudine morale, e lasciandotestimonianze del suo pensiero in diversi testi religiosi nei quali non ebbemai timore di affrontare temi molteplici e di grande impatto sulla mentalitàreligiosa medievale. Ma, nonostante tutto, l�aspetto più caratteristico dellavita di Malachia è la profezia sui papi che porta il suo nome. Secondo latradizione, al termine di un lungo pellegrinaggio che portò il monacoirlandese ed alcuni suoi discepoli a Roma nel corso del 1139, Malachiaavrebbe avuto una sorta di visione che, dopo averlo fatto cadere in unprofondo stato di trance, avrebbe svelato gli eventi futuri della Chiesa,fino alla sua fine. A colorire ulteriormente la leggenda subentrò poil�aneddoto secondo il quale Malachia fu così turbato dalla visione dacadere in un profondo ed irreversibile stato di malattia che, da li a poco,

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Speciali

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Speciali

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lo condusse alla morte, amorevolmenteaccudito dal sua amico San Bernardo.Tuttavia, l�esperienza mistica del monacoirlandese, ammettendone la veridicità,visse a lungo nell�oblio, dimenticata nellenebbie della storia per secoli e solo nel1595, e fu solo grazie al benedettinoArnold de Wion che iniziò a circolarediffusamente la leggenda dell�ultimopapa. Wion, nella sua opera �LignumVitae� ci riferisce di Malachia in questomodo: �San Malachia, Irlandese, vescovodi Down.Monaco a Bevehor e arcivescovo diArmagh, dopo aver svolto questo ufficioper molti anni, abdicò alla propria caricaattorno all�anno del Signore 1137 e,ritiratosi a Down, vi rimase fino al terminedella sua esistenza. Morì il 2 novembre1148, stando alla biografia che ne scrisseSan Bernardo. Lui stesso scrisse unaprofezia di cui io non ho potuto leggerenulla, all�infuori di una certa profezia cheriguarda i sovrani pontefici. Questaprofezia, dato che è breve, e poiché non èmai stata data alle stampe moltidesiderano conoscerla, io la riproducoqui�.

Il testo della profezia riprodotto da Wionè piuttosto ermetico e, pur denotando unaprofonda conoscenza e una notevoleincisività, di primo acchito è del tuttocriptico per un lettore occasionale. Laprofezia è esposta sottoforma di una benprecisa successione di 111 motti simboliciin latino maccheronico sintetizzanti lapersonalità di ogni singolo papa a partireda Celestino II fino all�era contemporaneae culminanti con un�oscura frase profeticasulla fine dei tempi e la caduta del papato.I motti designano i pontefici in modofigurato o allusivo, non eccedendo maidue o tre parole. Generalmente la frase ècomposta da due nomi spesso uniti da unasemplice preposizione o da un nome edun aggettivo oppure da due nomi ed unaggettivo. Tutti i verbi che compaiono neimotti sono participi presenti o passati,quasi sempre con valore di aggettivi, emolto spesso il verbo stesso è sottinteso.Spesso la designazione del pontefice faesplicito riferimento allo stemmagentilizio del papa, ma non sono pochi icasi in cui l�allusione è alle qualitàspirituali del pontefice o a particolari

episodi della sua vita. Non mancanoinoltre motti più misteriosi e sibillini, aiquali, al giorno d�oggi, non è possibiledare un esaustivo significato. Inquest�ultimo caso è tuttavia probabile chemolte designazioni indecifrabili siano talisolo per noi, ignoranti, nel presente, dimolti particolari della vita e delle attivitàdei singoli pontefici del passato.

Gli scettici considerano questa profeziaun apocrifo composto in pieno sec. XVIe posta sotto il nome di un monaco famosoper far trasmettere il testo sotto unaparticolare aurea di �sacralità� e autorità.Secondo altri il testo attribuito a S.Malachia sarebbe un documento redattodurante il conclave nel quale fu elettoPapa Gregorio XIV e diffuso dai partigianidel cardinale Simoncelli come strumentodi corruzione elettorale. Per coloro cheapertamente denigrano la profezia delmonaco irlandese, la prova maggiore dellasua falsità è data dal fatto che il motto dialcuni papi sia elaborato sulla base diindicazioni biografiche, alcune delle qualierronee, fornite da Panvinio, storicocontemporaneo di Arnold de Wion. Tuttii Papi precedenti il 1595, sono chiara-mente indicati da un motto che nesintetizza il casato o lo stemma, quellisuccessivi a tale data lo sono invece quasitutti per elementi eterogenei. Laspiegazione più logica sembrerebbequesta: Malachia, o chi per esso, ha potutoelaborare il motto, per quanto riguarda ipapi regnanti prima del 1600, in base auna biografia, quella di Panvinio, mentreper quelli successivi si sarebbe affidatoalla pura fantasia.

Petrus romanus: l�ultimo Papa Il nome è quanto mai suggestivo: Pietrofu il primo pontefice, un altro Pietro saràl�ultimo. A costui Malachia non hadedicato un semplice motto, bensì alcuniversi latini: �In persecutione extremasacrae romanae ecclesiae sedebit Petrusromanus, qui pascet oves in multistribulationibus; quibi transactis, civitasseptis collis diruetur, ed Judex tremendusjudicabit populum suum. Amen.�(Durantel�ultima persecuzione della Santa RomanaChiesa, siederà Pietro il romano, chepascerà il suo gregge tra molte tribo-lazioni; quando queste saranno terminate,

la città dai sette colli sarà distrutta, edil temibile giudice giudicherà il suopopolo. E così sia.).

Non dovrebbe mancare molto all�av-verarsi della profezia� o alla suadefinitiva demistificazione. GiovanniPaolo II sembra ormai prossimo alla finedel suo lungo pontificato. Il suosuccessore potrebbe regnare, facendo unasemplice stima statistica, una decinad�anni al massimo, se non meno, poi saràfinalmente l�ora dell�Ultimo Pietro. Se Laprofezia di Malachia fosse vera potremmoveramente essere testimoni di un eventodalla portata biblica, testimoni dell�epilo-go di una storia iniziata 2000 anni fa.

a cura di Stefano Tansini

BIBLIOGRAFIA·Le profezie sui papi di San Malachia(vescovo) - R. Ernst·Le profezie di Malachia - T. Alfred ·L�Ultimo Papa - J. Hugh

www.pamparato.com/.../ sanmalachia.htmlhttp://www.ecclesiaonline.ithttp://www.vitella.it

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Cimitero dei frati Capuccini(Roma)

Cimitero dei frati Capuccini(Roma)

n luogo veramente misterioso emacabro al tempo stesso è il

cimitero dei frati cappuccini situato neisotterranei della chiesa di Santa Mariadella Concezione, a Via Veneto in pienocentro di Roma. Nonostante questa sia unazona molto frequentata dai turisti chevengono a visitare la Città Eterna, questoluogo conserva intatto il suo fascino dapiù di tre secoli ed è geloso custode delmistero della morte...e non solo. La chiesafu fatta costruire nel 1626 dal cardinaleAntonio Barberini, fratello del papaUrbano VIII e membro di una delle piùpotenti famiglie nobili di Roma. Le cinquecappelle sono interamente ricoperte daiteschi e dalle ossa di 4000 frati cappuccinie poveri di Roma morti tra il 1525 e il1870 e qui si trova un vero e propriomuseo di �arte delle ossa�: vertebre,rotule, falangi e femori, infatti, sono statidisposti in modo da formare decorazioniveramente straordinarie, e addiritturalampadari funzionanti. Inoltre, in apposite

U

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nicchie sono stati sistemati gli scheletridei frati con ancora indosso il loro saiousato in vita e trattato chimicamente percontrastare l�azione inesorabile del tempo.Alcuni di questi corpi sono mummificati.Le 5 cripte (più una cappella per la messa)che compongono il cimitero sono:1-Cripta della resurrezione nella quale leossa formano la cornice della tela cherappresenta Gesù che resuscita Lazzaro inrappresentazione della fede cristiana nellaresurrezione2- Cripta dei teschi dove nella nicchiacentrale si può osservare una clessidraalata (fatta con scapole) simboleggiantela fugacità del tempo (il tempo vola) esotto di essa tre scheletri di cappuccini inpiedi mentre nelle nicchie laterali ve nesono due in atteggiamento di riposo3- Cripta dei bacini in cui c�è un grandebaldacchino composto da bacini e sipossono notare delle croci appese cheportano la lancia e la spugna in cima adun�asta, simboli della Passione di Cristo4-

Cripta delle tibie e dei femori nel cuipavimento si trovano diciotto crociindicanti altrettante sepolture e in fondoè raffigurato lo stemma francescano (ilbraccio osseo nudo di Cristo incrociatocon quello osseo ma vestito diS.Francesco d�Assisi)5- Cripta dei trescheletri dove si trova ciò che a mio avvisocolpisce di più: guardando in alto si puòosservare un piccolo scheletro che tienenella mano destra una falce e nella sinistrauna bilancia (il tutto composto da soleossa!) e viene subito da chiedersi a chiapparteneva quel corpicino; si tratta di unaprincipessina della famiglia Barberini ela falce rappresenta la Morte mietitrice divite mentre la bilancia è simbolo delleopere buone e cattive valutate da Dio nelgiudicare l�anima; il piccolo corpo ècontenuto in una mandorla composta daossa (simbolo della vita nascente) e inoltresi può notare un orologio ad una sola sferasimboleggiante la vita eterna e due piccolischeletri (anch�essi della famiglia

Luoghi misteriosi

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Barberini) sulla parete di fondosorreggono un cranio alato.Forse non acaso questo sito singolare e, comeabbiamo visto, riccamente simbolico sitrova nella strada-simbolo della �dolcevita� come invito cristiano carpe a goderedella vita seguendo la parola di Dio datoche la morte alla fine trionfa sempre ed èl�unica certezza della nostra vita e comerecita la scritta su una lapide in una dellecappelle: �Ciò che voi siete noi eravamoe ciò che siamo voi sarete� (il tema delhodie mihi cras tibi - oggi a me domani ate - è presente anche in altre chiese romaneche prossimamente descriverò) eguardando le orbite vuote degli scheletriè impossibile non fermarsi a riflettere inquesto posto macabramente incantevole.La chiesa non è nota solo per i lugubrisotterranei, ma anche per la leggenda diGuido Reni, autore di un quadroraffigurante il demonio abbattutodall�arcangelo Michele (ora esposto soprail primo altare a destra) riguardo il qualesi dice che l�artista abbia tratto ispirazioneper il volto del demonio dal cardinaleGiambattista Pamphili (in seguito papaInnocenzo X) che aveva parlato male dilui; interpellato per questa singolaresomiglianza, lui non negò ma risposeall�accusa affermando che l�arcangeloMichele gli era riuscito molto bello perchénon avendolo mai visto si era affidato allafantasia, mentre il diavolo lo incontravaspesso e aveva modo di guardarlo molto

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bene, per questo gli era stato possibileritrarlo fedelmente. Il cimitero deicappuccini è facilmente raggiungibile:una volta arrivati a Roma bisognaprendere la metro (Linea A), fermarsi allastazione metro Barberini e iniziando acamminare per Via Veneto si può trovarela chiesa di Santa Maria della Concezionesulla destra (Via Veneto 27). Il sito ègestito dai frati, è aperto a tutti e l�ingressoè gratuito (tuttavia è consigliabile unapiccola offerta ai frati che mantengonocosì bene il sito�se la meritano!); orariovisite: da maggio a ottobre 9-12 e 15-18(Giovedì chiuso); attenzione:momentaneamente è chiuso (da dicembre2003) per lavori di �consolidamento dellestrutture�. Nell�attesa e nella speranza cheriapra presto, invito tutti gli appassionatidel mistero come me a visitare questoluogo estremamente affascinante.

BIBLIOGRAFIA·�Guida insolita ai misteri, ai segreti, alleleggende alle curiosità e ai luoghidell�Italia dei Diavoli� di Ireneo Bellotta- Newton & Compton editori - 2003

a cura Simone Marcelli

http://www.stuardtclarkesrome.comhttp://www.songsouponsea.comhttp://www.ladefuncion.com

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L �alchimia

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Esoterismo

Il termine alchimia, derivato dall�arabo al-kimiya (che a sua volta proviene dal grecobizantino xumeia, mescolanza, infusione),denota il complesso di nozioni e ditecniche con cui si pensò, per secoli esecoli, di poter trasformare qualsiasimetallo in oro. Pur non potendo venireconsiderate come autenticamentescientifiche, le ricerche degli alchimistihanno apportato notevoli scoperte nelcampo della chimica. Se è vero che lanascita di questa scienza richiese nonpoche polemiche , non è meno vero chele reazioni ed i processi osservati e

riprodotti nell�illusoria speranza discoprire la pietra filosofale � che avrebbedovuto trasformare qualsiasi metallo inoro - costituirono l�indispensabile puntodi partenza delle nuove indaginiscientifiche. Le origini dell�alchimiarisalgono alle civiltà egiziane, babilonesee indiana, le sue ultime propagginigiungono alla metà del XVII secolo. Allaricerca della pietra filosofale e dell�elisirdi lunga vita si accompagna spesso, findalle origini della letteratura, alchimistica,la credenza che alla trasformazione deimetalli e al prolungamento infinito della

vita umana si potesse giungere solomediante il favore divino. Questacredenza costituisce il nucleodell�alchimia mistica o esoterica, checoncepiva la trasformazione dei metallicome rappresentante simbolicamente latrasformazione dell�uomo in essereperfetto. Alchimia mistica ed empirica sipresentano, nella maggior parte dei testi,strettamente intrecciate: il linguaggioalchimistico è in ogni caso enigmatico,pieno di allegorie, metafore, allusioni edanalogie. Già in Egitto veniva assegnataall�alchimia un�origine leggendaria e

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Esoterismo

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mistico-religiosa. Le tecniche delle tinturae della trasformazione dei metalli eranostate trasmesse ai mortali da ErmeteTrismegisto, ipostasi egiziana diMercurio, personificazione della sapienzadivina. Dell�alchimia del mondo antico sihanno scarse e confuse notizie. Unici testioriginali sono i cosiddetti papiri di Leidae di Stoccolma rintracciati a Tebe erisalente al III secolo d.C. vi sonocontenute ricette per tintura dei metalli,per lavorare i metalli e le leghe (bronzo eottone). Nei due secoli successivi (IV EV) l�alchimia trovò il suo maggior centrodi diffusione ad Alessandria d�Egittoaccanto al nome del greco Zosimo sonoda ricordare quelli di Sinesio, diOlimpiodoro, di uno pseudo-Democrito.L�idea della possibile trasmutazione dei

metalli era pervenuta all�Ac-cademia alessandrina proprioper il tramite della filosofiaclassica greca e della fisicaaristotelica. Nei quattro fonda-mentali elementi che costi-tuiscono la realtà materialeAristotele aveva visto leesteriori espressioni di un�uni-ca materia prima. Ricondu-cendo ad essa, mediantespeciali accorgimenti, le variesostanze Date in natura, sareb-be stato possibili sovrimporrea quelle sostanze diverse enuove nature. Nelle civiltàromana l�alchimia non trovòsostanzialmente posto, perquanto non mancasseronell�età imperiale i suoicultori. Tiberio e Claudiocondannarono all�esilio icultori di alchimia e al fuoco itrattati alchemici, vedendo inessa un pericoloso mezzo di arric-chimento, di perturbazione dell�equilibrioeconomico e dell�ordine sociale. Cosìcome ai romani l�alchimia pervenne agliarabi dai bizantini, proprio nella civiltàaraba essa trovò grandissimo sviluppogiungendo negli scritti di abu-MusaGiabir ibn-Hayyan (Geber) del secoloVIII al suo più alto grado di complessitàtecnica. Giunte in Occidente attraversol�influenza araba, le dottrine alchimistichesuscitarono l�interesse di non pochi deimaggiori esperti del pensiero medioevale:da Alberto Magno a Ruggero Bacone aRaimondo Lullo. Gli scritti di Arnoldo daVillanova e di Basilio Valentino ebberovastissima diffusione. Condannata dallaChiesa come empio tentativo di sovvertirele strutture di una realtà creata dallasapienza divina, l�alchimia fu, nella civiltàmedioevale, combattuta e rigettata conviolenza ai margini della cultura. Non acaso, dopo la polemica contro la filosofiascolastica ed il nuovo atteggiamentoinaugurato dagli umanisti, essa troverà nelRinascimento pieno riconoscimento egrande sviluppo mescolandosi allarinascita dell�ermetismo, al rifiorire dellamagia, al rinato interesse per l�astrologiae per la cabala. La gigantesca opera diParacelo, gli scritti di Isaac Hollandus edi Cardano le dettero nel secolo XVIgrande diffusione mentre si moltipli-

cavano, in tutta Europa, le edizioni di testi,le traduzioni, i ricettari. Solo nel secolosuccessivo la polemica cartesiana ebaconiana contro la sterilità e l�illusorietàdella ricerche alchimistiche, lacontrapposizione di un ideale �pubblico�della scienza alla segretezza tipica deiprocedimenti alchimistici, il rifiorire delleteorie atomistiche tradizionalmenteavverse agli ideali dell�alchimia esoprattutto la critica di Boyle (con il qualecomincia l�era della chimica) le detteroun colpo mortale. Le stesse ricerchealchimistiche di Newton, per quantointeressanti, appaiono l�ultima eco di unatradizione ormai spenta. La presenza diuna vena empirica nel pensiero alchemicorisulta documentabile. Attribuivano ilsesso alle sostanze e vedevano nella

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fusione l�accoppiamento dei segniastrologici, gli alchimisti contribuirono adaccrescere in notevole misura laconoscenza del mondo materiale. Iprocedimenti di metallurgia, dellaceramica, della ricerca e il ritrovamentodelle sostanze coloranti (indaco, porpora,robbia, oricello ecc.) di alcuni composti(sale ammoniaco, allume); l�introduzionein medicina dell�aurum potabile, lafabbricazione dell�alcool, dello zuccherodi canna, del tannino; l�allargamento delleconoscenze concernenti gli alcali fissi el�ammoniaca, gli acidi minerali, i saliammonici (cloruro e carbonato), il nitratod�argento, gli ossidi di ferro (caputmortuum e Colcothar), l�ossido di zinco(lana philosophica), diversi compostidell�antimonio e dell�arsenico, l�eteresolforico; svariate operazioni come il

riscaldamento a bagno di sabbia e abagnomaria, la distillazione, la sublima-zione:tutto ciò risale all�alchimia che siricollega in tal modo, per questi suoi nonmarginali aspetti, alla nascita dellachimica moderna.

a cura di Elisa Palmieri

BIBLIOGRAFIA

·Stillman J.M., The story of alchemyand early chemistry (New York1960)·Giua M., Storia della chimica(Torino 1946) ·Berthelot M., Lesorigins de l�alchimie (Parigi 1885)

http://www.uh.eduhttp://www.dimoradeisaggi.ithttp://mephisto.altervista.org/http://www.minerva.unito.ithttp://xoomer.virgilio.it/http://www.comune.san-leo.ps.it

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