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Anno XII numero 3-4 bimestrale - dicembre 2015 www.cimop.it Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Roma LA BANDIERA DELLA DIGNITÀ PRIMO APPUNTAMENTO DEL 2016: IL CONGRESSO NAZIONALE CIMOP A ROMA, IL 23 E 24 GENNAIO FOCUS

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Anno XII numero 3-4 bimestrale - dicembre 2015

www.cimop.it

Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonam

ento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, com

ma 2, DCB Rom

a

LA BANDIERADELLADIGNITÀ

PRIMO APPUNTAMENTO DEL 2

016:

IL CONGRESSO NAZION

ALE CIMOP

A ROMA, IL 23 E 24 GENNAIOFOCUS

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L’ESECUTIVO NAZIONALE CIMOP

PRESIDENTE ONORARIODott. BIANCO SPERANZAVia S. Maria Assunta, 28-C24022 Alzano Lombardo (BG)Tel. 06 5004063email: [email protected]

PRESIDENTE NAZIONALEDott. PIETRO PICERNIVia Orzali 31 II trav. 55100 LUCCATel. 347 913184email: [email protected]

SEGRETARIO NAZIONALEDott. FAUSTO CAMPANOZZIVia Cardinale Mimmi, 15-A

70124 BARITel. 06 5004063email: [email protected]

V. SEGRETARIO NORD ITALIADott.ssa CARMELA DE RANGOVia Val di Fassa, 20 – 25123 BRESCIAemail: [email protected]. 368 3937798

V. SEGRETARIO CENTRO ITALIADott. STEFANO NERIVia Cesare Pavese, 360 - ROMAtel. 338 263497500153 ROMAemail: [email protected]

V. SEGRETARIO SUD ITALIADott. GIACOMO CRUDELEVia G. Cucci, 6 Pal. Supino84014 NOCERA INFERIORETEL 3281015682email: [email protected]

SEGRETARIO AMMINISTRATIVODott. LUCA PUTIGNANOVia Principe Amedeo, 770121 BARITel. 06 5004063email: [email protected]

SEZIONE MARCHESegretario: dott. ROSSELLA FORTUNAVia Traversa Loreto, 1 – 62020 CALDAROLA (MC)Tel. 335 326348 - E-mail: [email protected]

SEZIONE LAZIOSegretario Regionale: dott. STEFANO NERIVia Cesare Pavese, 360 - 00153 ROMATel. 338/2634975 – E-mail: [email protected]

SEZIONE ABRUZZOSegretario Regionale: dott. FRANCESCO FALZANIVia L. Polacchi 48 – 65132 PESCARATel. 348 3518660 – E-mail: [email protected]

SEZIONE MOLISESegretario Regionale: dott. PAOLO BELLANTONIOLargo Selvaggi, 7 – 86027 (S.MASSIMO) CAMPOBASSOTel. 3496480156 - E-mail: [email protected]

SEZIONE CAMPANIASegretario Regionale: dott. PIETRO OTTOMANOVia P. Giannone, 33/a – 80141 NAPOLITel. 081 294488 – E-mail: [email protected]

SEZIONE PUGLIASegretario Regionale: dott. MICHELE VENTUROVia P. Amedeo 7 – 70122 BARIE-mail: [email protected]

SEZIONE CALABRIACoordinatore pro tempore Dr. MUSOLINO GIUSEPPEVia S. Sebastiano 19 98122 MESSINA (ME)Cell. 347/4689610

SEZIONE SICILIASegretario Regionale: Dr. MUSOLINO GIUSEPPEVia S. Sebastiano 19 98122 MESSINA (ME)Cell. 347/4689610 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SARDEGNASegretario Protempore: dott. GIUSEPPE PILOvia Principessa Maria 56 - 07100 SASSARI tel. 338.6606343

L’ORGANIZZAZIONE REGIONALE CIMOP Nominativi, indirizzi e numeri telefonici dei Segretari regionali della CIMOP, ai quali i medici interessati possono fare riferimento:

SEZIONE PIEMONTESegretario Regionale: dott. RICCARDO IULIANIc/o ospedale Cottolengo, 9 – 10126 TORINOTel. 348 5247010 – E-mail: [email protected]

SEZIONE LIGURIACoordinatore pro tempore Dr. VENTURO MICHELEVia Cesare Pavese n. 360 - 00144 ROMA (RM)Tel. 06/5004063 - E-mail: [email protected]

SEZIONE LOMBARDIASegr. Reg.: dott.CARMELA DE RANGOVia Val di Fassa, 20 – 25123 BRESCIATel. 368 3937798 – E-mail: [email protected]

SEZIONE VENETOSegretario Regionale: dott. ANTONIO MAESTRIVia Martiri di Libertà, 299 - 30030 FAVARO VENETO (VE)Tel. 06.5004063 – E-mail: [email protected]

SEZIONE FRIULI VENEZIA GIULIASegretario Regionale: Dr. PIER GIOVANNI BIANCHIpresso Reparto Chirurgia - Casa di Cura San GiorgioVia Gemelli 10 PORDENONE - Tel 0434 519410

SEZIONE EMILIA ROMAGNASegretario Regionale: dott. FABIO CAMMIVia Don Conti, 6/429015 CASTEL SAN GIOVANNI (PC)Tel. 3355620367 – E-mail: [email protected]

SEZIONE TOSCANASegretario Regionale: dott. GIUSEPPE BONGIOVANNIVia San Salvi, 33 – 50126 FIRENZETel. 055.6811900 – E-mail: [email protected]

SEZIONE UMBRIASegretario regionale: dott. DINO BIAGINIvia Pieve di Campo, 65 – 06087 PONTE S. GIOVANNI (PG)Tel. 340.0659533 – E-mail: [email protected]

CIMOP – SEDE NAZIONALE: VIA CESARE PAVESE, 360 – 00144 ROMA – TEL. 06.500.40.63; FAX 06.502.21.90

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L’EDITORIALE

Cari Colleghi,sono giorni di fuoco questi, che non danno segnali di tregua, e che stannocaratterizzando “l’autunno caldo dei medici italiani” , che ormai da mesi inuna rinnovata alleanza fra FNOMCeO e sindacati, trasversalmente riuniti in

tutti i settori di rappresentanza(dipendenti, convenzionati, odontoia-tri, libero professionisti, ecc.), stannocercando di contrastare la pericolosaderiva cui sta andando incontro ilServizio Sanitario Nazionale, immo-lato dalla politica sull’altare della“sostenibilità economica” determina-ta da tutte le norme legislative chesono state varate dai governi che sisono avvicendati negli ultimi 10 anni,al di là della connotazione politica. Itagli al finanziamento della SanitàPubblica, cui il settore PrivatoAccreditato appartiene a pieno titolo,sono noti e sono sotto gli occhi ditutti, e sono responsabili del depau-peramento del S.S.N. e della carenzaormai cronica di risorse che costrin-ge i medici a operare in condizioni diobbiettiva difficoltà per garantire aicittadini quei livelli minimi di assi-stenza e cura, cui la parte politicaspesso si riferisce sul piano normati-vo, ma che altrettanto spesso non satradurre nella pratica quotidiana. Da alcuni mesi, inoltre, abbiamoassistito, attraverso l’introduzione diuna serie di norme legislative, a un

vero e proprio attacco all’autonomia della professione del medico. Sono esempi evidenti l’introduzione del “comma 566 nella Legge di stabilità2015 applicativa del Patto della Salute 2014/2016, col quale in sostanza ilGoverno e il Parlamento hanno deciso di ridefinire a termine di legge le com-petenze professionali delle altre professioni sanitarie, limitando quelle deimedici “all’atto medico complesso”, ampliando così la sfera delle competenzedelle altre professioni, in particolare degli infermieri;il recente DDL sull’Appropriatezza prescrittiva, di fatto, vincola l’autonomiadel medico (sia per gli esami diagnostici, sia per i farmaci) a criteri predeter-minati, finalizzati solo ed esclusivamente al contenimento della spesa, rispettoalla valutazione clinica del paziente.;l’esasperazione degli obblighi burocratici che distraggono sempre più il medi-co dal progetto di diagnosi e cura del paziente e dai percorsi assistenziali che

A fianco degli altrisindacati in difesadi medici e cittadini

Fausto CampanozziSegretario nazionale Cimop

Organo ufficiale d’informazionedella Confederazione Italiana Medici

Ospedalità PrivataPeriodico bimestrale

Direttore: Fausto Campanozzi

Direttore responsabile:Roberto Violante

Vice direttore:Pietro Picerni

Redattore capo:Luca Putignano

Editore:Confederazione Italiana Medici Ospedalità

Privata (C.I.M.O.P.) via C. Pavese, 360 - RomaRedazione:

via C. Pavese, 360 - RomaProgetto grafico e desk:Società Editrice Nicholausvia Dante 277/a 70122 Bari

tel-fax 080 5275879 [email protected]:

Grafisystem snc, via dei Gladioli n.6 - Z.I.70026 Modugno - Bari

Registrazione Trib. di Roman. 531/2001 del 4/12/2001

Iscritto al Roc in data 05/11/2013 con numero 23964

In tipografia: 20 dicembre 2015 segue a pagina 30

Occorre garantireautonomia, libertàe responsabilità allanostra categoria erispettare il dirittocostituzionale allasalute degli italiani

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UN PAESE PER CHI?CHE COSA SPINGE MIGLIAIA DIMEDICI A SFILARSI I CAMICIE A SCENDERE IN PIAZZA, ASCIOPERARE, A SFIDARE ILGOVERNO?TAGLI, CONDIZIONI DI LAVORO,RETRIBUZIONI, CAUSE, PRECARIETÀ. MA NON SOLO.IL DIFFUSO MALCONTENTORACCONTA UNA CATEGORIA INCRISI DI IDENTITÀ CHE RIVELALE SUE FRAGILITÀ. UN FENOME-NO INEDITO PER L’ITALIA. E PER COMPRENDERLO È UTILE -COME AL SOLITO - PARTIRE DAIDATI. QUELLI DEL CENSIS, PERESEMPIO.

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La fine dell’anno rappresentada sempre il tempo dei bilancie a questo non si sottrae il

CENSIS che, come di consueto, pre-senta il suo 49° Rapporto Annuale

sulla situazione sociale del Paese.La spesa sanitaria pubblica nell’ulti-mo anno si è attestata a 110,3miliardi, in tendenza con la riduzio-ne registrata negli ultimi quattro

anni, ma comunque superiore ai101,9 miliardi del 2007, mentre laspesa sanitaria privata degli italianisi è incrementata da 29,6 miliardidel 2007 ai 32,7 del 2014, rappre-

Fausto CampanozziSegretario nazionale Cimop

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Ecco in sintesi alcuni dei punti salientievidenziati dalCensis nel capitolo che riguarda il welfare:

1Gli italiani ribadiscono - secondo il Censis -l'importanza del ruolo svolto dal medico di fami-glia: il 57,3% afferma che dovrebbe essere suala responsabilità di dare informazioni circostan-ziate ai pazienti e guidarli verso le strutture piùadatte.

2Il 42,6% ritiene che gli Uffici relazioni con ilpubblico e gli sportelli delle Asl dovrebberooffrire informazioni più precise e articolate. Unitaliano su 5 vorrebbe anche disporre di gradua-torie sui servizi e la loro qualità basate sui giu-dizi dei pazienti.

3Accanto a quelle di tipo informativo, le diffi-coltà che i cittadini sperimentano nel rapportar-si al Servizio sanitario nazionale sono anche dicarattere pratico, legate ai tempi di attesa primadi accedere ai servizi richiesti.

4Tra le persone che hanno effettuato visite specia-listiche e accertamenti diagnostici, rispettiva-mente il 22,6% e il 19,4% ha dovuto attendereperché privo di alternative. E quando l'attesa c'èstata, è stata consistente: in media, 55,1 giorniprima di effettuare una visita specialistica e 46,1giorni per un accertamento.quelle del 23 e del 29aprile 2015

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LE RILEVAZIONI DELCENSIS NEL SUO 49° RAPPORTO ANNUALE

NELCENTRO-SUDVA SEMPRE PEGGIO

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

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sentando così il 22,8 % della spesa sanitaria totale.Il 66,7% delle famiglie a basso reddito presenta alme-no un membro che ha dovuto rinunciare, o comun-que rinviare, a curarsi. Il 42,7% degli Italiani pensache la sanità nel nostro paese stia peggiorando (il64% al Sud), mentre, desta allarme, il dato che pocomeno di otto milioni di cittadini Italiani si sianoindebitati o abbiano chiesto aiuto economico perpoter far fronte a cure mediche. Fra costo dei ticket e tempi lunghi d’attesa s’inseri-sce la capacità del privato puro di offrire prestazio-ni con tempi d’attesa quasi nulli e a costi contenu-ti. Infatti il Rapporto evidenzia come per una colon-scopia nel pubblico si spendono 57 euro conun’attesa in media di 87 giorni, mentre nel priva-to si spendono 224 euro con un’attesa di 8 giorniin media. Situazioni analoghe si riscontrano per

GLI ITALIANI HANNO FIDUCIA DEL MEDICO DI FAMIGLIA

QUANTE DIFFICOLTÀ NEI PERCORSI DI CURA

Il presidente del CensisGiuseppe De Rita e il rappor-to annuale del 2015

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

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l’esecuzione di una risonanza magne-tica che nel pubblico costa 64 euro diticket con un’attesa di 74 giorni,mentre col ricorso al privato costa142 euro con un tempo di attesa dicinque giorni. E’ evidente che a condizionare la scel-ta del cittadino verso il privato sono itempi di attesa, inversamente pro-porzionali ai costi. Tra le persone che si sono sottopostia visite specialistiche e accertamentidiagnostici, rispettivamente il 22,6%

e il 19,4% ha dovuto attendere inassenza di possibilità alternative discelta, attendendo in media 55 giorniper effettuare la visita specialistica e46 giorni per un esame diagnostico.Il Rapporto riserva anche una parti-colare attenzione alle difficoltàriscontrate dai cittadini nei percorsidi cura. Il 57,3% degli intervistatirileva l’importanza che dovrebbeavere il Medico di Medicina Generalenel fornire le informazioni più adattee guidare gli assistiti verso le struttu-

re più adatte. Il 42,6% ritiene che gliURP (ufficio relazioni con il pubbli-co) delle ASL dovrebbero fornireall’utenza un’informazione più preci-sa e articolata.Mi piace rilevare come il Rapportodel CENSIS non distingua dal com-parto della sanità pubblica il settoreprivato accreditato, riconoscendogliimplicitamente una funzione oggetti-vamente pubblica, mentre distinguaabbastanza chiaramente cosa siintenda per “ricorso al privato”.

n 211 mila posti letto (70% pubblici e 30% privatiaccreditati nel loro complesso), che fanno capo a1.125 strutture ospedaliere e che producono com-plessivamente 67,9 milioni di giornate di degenza;

n spesa ospedaliera pubblica pari a 61,6 miliardidi euro, di cui il 14,4% fa capo alle strutture pri-vate accreditate nel loro complesso, le quali perògenerano il 27,3% delle giornate di degenza;

n quadro di spesa sanitaria che risulta essereoggi la più bassa (7,0%), pur tenendo conto di unPil nazionale in contrazione, rispetto alla mediadei Paesi Ocse (7,8%) e dei Paesi del G7 (8,0%),oltre che risultare in progressiva contrazionenegli ultimi anni;

n presenza di quasi 650 mila addetti (il 16,6% ècostituito da medici, il 40,9% da personale infer-mieristico e un ulteriore 42,5% da altro persona-le) che forniscono le loro prestazioni professio-nali per ‘servire’ il flusso annuale degli utentisopra menzionato;

n flusso di 14 milioni di pazienti che ogni annoentrano in una struttura ospedaliera (a cui siaggiungono familiari e accompagnatori) per effet-tuare visite, diagnosi, processi di cura, interventichirurgici, prestazioni di Pronto Soccorso e cosìvia.

IL SISTEMAOSPEDALIERO ITALIANO

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

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COSA INTENDE IL CENSIS PER “RICORSO AL PRIVATO”

Per capire il ricorso al privato, va considerato il trade off tra costo e tempi di attesa che, con la capacità del privato di offrire pre-stazioni a prezzi sostenibili e la lunghezza delle liste di attesa nel pubblico, si risolve spesso nella scelta dei cittadini di pagare perintero di tasca propria le prestazioni. Ad esempio, per una colonscopia nel privato si spendono 224 euro e si attendono 8 giorni,nel pubblico con il ticket si spendono 56 euro e si attendono 87 giorni; per una risonanza magnetica nel privato si spendono 142euro e si attendono 5 giorni, con il ticket si pagano 63 euro e si attendono 74 giorni. Costi e tempi di attesa hanno andamentiinversi nel passaggio dal pubblico al privato, poiché all’aumentare dei costi delle prestazioni nel privato corrisponde una diminu-zione dei tempi di attesa e viceversa; si è infatti visto che una colonscopia nel privato richiede circa 169 euro in più rispetto alpubblico e riduce i tempi di attesa di 80 giorni; per una risonanza magnetica nel privato la spesa è di 79 euro in più con una ridu-zione dei tempi di attesa di 69 giorni.È chiaro che i tempi di attesa sono oggi il costo sommerso che come un macigno condiziona le scelte dei cittadini e che rende ilricorso al privato, conveniente o comunque praticabile per tante situazioni che solo qualche anno fa non sarebbero state possibi-li. Se le dinamiche finora descritte sono trasversali alle macroaree, va specificato che emergono significative differenze territoria-li sia per i tempi di attesa nel pubblico e nel privato, sia per le tariffe, che generano trade off territoriali diversificati.

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Questo non esime chi scrive a ripor-tare un dato, già pubblicatodall’AIOP, che dimostra come lestrutture private accreditate in Italiaeseguano circa il 25% delle prestazio-ni sanitarie (per alcune specialitàaddirittura il 40%) rappresentandosoltanto il 15% dell’intera spesa sani-taria.Inoltre il Rapporto si sofferma sugliaspetti previdenziali e pensionistici.

Il 39,6% dei cittadini non è a cono-scenza della propria posizione previ-denziale, e di questi il 21,5% ha un’i-dea piuttosto vaga di quanti contri-buti ha versato e di quanto ammon-terà la propria pensione, mentre il18,1% non ne ha alcuna idea.Questo dato spiega il successo di cuigodono i patronati nel rapporto fracittadini ed Enti di previdenza.Infatti, il 73,7% degli Italiani dichiara

di conoscere i patronati, il 56,1% diessersi rivolto almeno una volta aessi e, di questi, il 92,2% esprime ungiudizio positivo sulle loro attività. Lamaggioranza degli intervistati espri-me la generica convinzione che lepensioni del futuro saranno più bassedi quelle attuali, e non crede che laprevidenza complementare possacambiare questa tendenza, giacchénon riesce ad affermarsi come secon-

Il sistema ospeda-liero italiano (cuiafferiscono 60,5

miliardi di euro di spesa pubblica e in cui operano 650mila addetti complessivi) è stato messo sotto osservazioneanche quest’anno attraverso il 13° Rapporto “Ospedali &Salute”.Il presidio interpretativo 2015 resta stabilmente ancorato adue punti di vista: quello di far dialogare la sanità “reale”(costituita da pazienti, cittadini e dipendenti) con la sanità“finanziaria” (attenta ai livelli di spesa e all’efficienza di fun-zionamento) e quello di garantire un migliore equilibrio delsistema misto pubblico/privato, previsto dal D.Lgs 502 del1992 e peraltro percepito ed utilizzato come tale da utenti ecittadini.In questo quadro si è posto l’accento innanzitutto sulla per-cezione del progressivo logoramento dei servizi ospedalieripubblici e del Sistema Sanitario Nazionale nel suo insieme, acui cittadini, utenti e care-giver hanno risposto con un’accre-sciuta tendenza a valutare pre ventivamente le alternative e acomportarsi di conseguenza. Inoltre i care-giver sottolineanoesplicitamente l’esigenza di un ripensamento delle funzioni,

dell’organizza zione e del rapporto tra costi, finanziamento eservizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale.Successivamente si è affrontato un tema tipico da sanità“finanziaria”: quello della presenza di possibili inefficienze darecuperare e quello della non sufficiente trasparenza deibilanci. A tale scopo sono stati affrontati il tema dei sovraco-sti, l’ammontare e la collocazione contabile degli ammor -tamenti, la dimensione (esplicita ed implicita) degli oneri dipersonale, analizzati attraverso i Conti Economici 2014 ditutte le Aziende Ospedaliere italiane. Lo scopo è semprequello di procedere lungo la strada di un possibile recuperodi risorse e di un (auspicabile) confronto sul piano dell’effi-cienza, della trasparenza dei bilanci e del tipo di riconosci-mento economico riservato alle strutture pubbliche e allestrutture private accreditate.Dall’insieme dei dati emerge come il sistema ospedalieropubblico abbia bisogno di affrontare una profonda revisione,non rimandando l’onere di ristrutturazione e di riorganizza-zione che gli compete, tanto più che esso utilizza l’86% dellerisorse economiche pubbliche per l’ospedalità contro il 14%della componente privata accreditata, la quale continua afornire peraltro il 27% delle giornate di degenza complessiva.

Gabriele Pelissero, presidente Aiop

DUE SANITÀ CHE NONDIALOGANO FRA LORO: QUELLADEI PAZIENTI E DEGLI OPERATORI E QUELLA DEI BILANCI

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

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do pilastro in grado di compensare lariduzione del valore delle pensionifondate sul primo pilastro. Il 78% deicittadini si dichiara contrario all’in-troduzione dell’obbligatorietà dellaprevidenza complementare.I rapporti annuali sullo stato di salutedel nostro SSN, in particolare il CEN-SIS, ma anche il RapportoOspedali&Salute, commissionato daAIOP, che giunge quest’anno alla sua13° edizione, rappresentano unafonte di dati importante e sotto certiaspetti irrinunciabili per chi ha l’am-bizione di fornire il proprio modestocontributo al paese attraverso l’atti-vità e l’impegno sindacale. Alla luce di questi dati è opinione dichi scrive che anche il ruolo del sin-dacato e il suo indiscusso valoresociale diventino oggetto di una seriariflessione e di dovute considerazio-

ni, affinché esso non sia staticamenteingessato sulle proprie fondamenta,ma abbia la volontà e la capacità dimodificare le dinamiche relazionalicon i propri associati, con leIstituzione e con il mondo imprendi-toriale, in conseguenza dei cambia-menti del contesto sociale. L’interpretazione dei dati numerici,non soltanto in termini di economiadi sistema, ma anche e soprattutto intermini di aspettativa dei cittadini,devono orientare a mettere in campopolitiche sindacali e strategie idoneea raggiungere gli obbiettivi propridelle parti sociali che non possonoessere altro che di giustizia sociale,solidarietà e tutela a favore dei citta-dini bisognosi di cure e dei lavoratoriimpegnati quotidianamente in que-sta missione.Stesse riflessioni mi farebbe piacere

fossero fatte dalle Associazioni chespesso, impropriamente definiamo“controparti imprenditoriali”, e chealtrettanto spesso e impropriamentealzano ottuse barriere e inutili murialle rivendicazioni che provengonoda parte dei lavoratori, nel nostrocaso dei medici, senza nemmeno ten-tare di capire il disagio che essi rap-presentano e che involontariamente,ma altrettanto inevitabilmente, siriflette sulla qualità delle prestazionie sull’immagine delle strutture.Forse è giunto il tempo che si pensi anuovi modelli di relazione fra partisociali e Istituzioni e/o imprendito-ria, scevri da pregiudizi e contrappo-sizioni di carattere ideologico, nelsolo interesse del sistema paese, diquesto paese che Dio solo sa quantoabbia bisogno di cambiare.

Fausto Campanozzi

il 50,2% delle famiglie con una persona non autosufficiente (di contro al 38,7% del totale delle famiglie) ha a disposi-zione risorse familiari scarse o insufficienti. Per fronteggiare il costo privato dell’assistenza ai non autosufficienti910.000 famiglie italiane si sono dovute “tassare” e 561.000 famiglie hanno utilizzato tutti i propri risparmi e/o dovutovendere la casa e/o dovuto indebitarsi.Si stimano in 4,7 milioni gli anziani che sarebbero disponibili ad accettare una soluzione residenziale, a patto che laqualità sia migliore.

I

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

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È IL MOMENTO DELLARICOSTRUZIONE

Una sanità a pezzi, quellaitaliana. Per questo lamobilitazione professio-

nale dello scorso 21 ottobre hainteso mettere un punto e tesse-ra una “tela unitaria” per rilan-ciare il Servizio Sanitario nazio-nale, rifiutare una professionegovernata dai decreti, dire no alsottofinanziamento che portaallo smantellamento e al razio-namento dei servizi al cittadino,e sbarrare la porta a quegliobblighi amministrativi che tol-gono tempo alla relazione dicura. Sono queste le richiestebasilari formulate in occasionedegli Stati Generali della profes-sione medica e odontoiatrica,andati in scena lo scorso 21 ottobre all’Auditorium Loyoladi Roma.Un’occasione, proficua e costruttiva, per dibattete sullatraccia rappresentata dallo slogan “Regione che vai,Sanità che trovi…” e con l’hashtag #iomimobilitoetu. LaFNOMCeO e i sindacati medici hanno messo la primapietra per un “punto di partenza per altre tappe”, ha pre-cisato Roberta Chersevani, Presidente FNOMCeO,secondo cui occorre compattarsi in questo delicatissimo

momento. Primo punto la richie-sta al governo di risposte concre-te, anche perché questo “non èpiù il tempo della diplomazia”.Nell’occhio del ciclone la legge distabilità, varata dal governo che,in attesa di capire con quale for-mula giungerà in Parlamento,già oggi evidenzia una serie didiscrepanze: si veda alla vocetagli. Un disagio quanto mai dif-fuso e trasversale, come dimo-stra la partecipazione compattaanche da parte degli odontoiatri,con il Presidente nazionale CAOGiuseppe Renzo convinto che“61 mila odontoiatri in tuttaItalia, che esercitano la profes-sione in regime libero-professio-

nale, attendono scelte serie in termini di programmazio-ne e di percorsi formativi pre e post laurea, nonché lariforma dell’articolo 348 del codice penale, riformaurgente perché oggi viene punito più severamente chiruba un’arancia al mercato che chi esercita abusivamentela professione di odontoiatra”.Agli Stati Generali hanno preso parte esponenti delmondo politico e istituzionale, come la Presidente dellacommissione Igiene e Sanità del Senato Emilia Grazia

#IOMIMOBILITOETU, OVVERO COSA CHIEDONOGLI STATI GENERALI PER UNA SANITÀ A PEZZI

Francesco De Palo

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

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De Blasi (Pd) e il senatore Andrea Mandelli (ForzaItalia), che hanno preceduto gli interventi di numerosissi-mi esponenti dei sindacati medici e delle società scientifi-che. Presenti i vertici della Cimop, con il SegretarioNazionale, Fausto Campanozzi, i vice segretariStefano Neri eGiacomo Crudele, che al termine degliStati Generali celebrati all’Auditorium Loyola, hannovoluto sottolineare l’importanza della coesione. “Siamo presenti agli Stati Generali della Professione – haosservato Campanozzi – in rappresentanza di 20.000 col-leghi. Sono tutti quei medici che ogni giorno lavoranonelle Strutture private Accreditate e garantiscono il 25%delle prestazioni sanitarie che sono rese dal S.S.N. Nonsiamo qui per rappresentare le nostre problematiche, cheposso assicurare, sono numerose ed articolate, bensì perconfermare tutto il nostro impegno e l’incondizionatosostegno, articolato e costante, alle iniziative che sarannomesse in campo a difesa della Professione, ma anche, e

L’assemblea degli Stati Generali riunita nell’audito-rium Loyola di Roma. A destra, il segretario CimopFausto Campanozzi e il vice Stefano Neri a margi-

ne della manifestazione.

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CINQUE “NO” E CINQUE “SÌ”IL DECALOGO DELLABUONA SANITÀ

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soprattutto, a difesa del S.S.N., i cui principi diUniversalità e Solidarietà non possono, a nostro avviso,essere messi in discussione.”L’obiettivo è stato non solo quello di sciorinare tutte ledifficoltà che la professione accusa, ma anche metaboliz-zare un fatto circoscritto: che il trend gestionale intrapre-so nell’ultimo decennio ha causato, oggi, l’incontrollatoaumento delle diseguaglianze nel comparto sanitario.Secondo Luigi Conte, Segretario della FNOMCeO fino aieri la dominanza del medico-chirurgo era limitata dal-l’art. 99 del T.U. delle leggi sanitarie (R.D. 27 luglio 1934),mediante il riconoscimento legale delle professioni ausi-liarie di levatrice, assistente sanitaria e infermiera diplo-

mata. Quello il momento in cui si raffigurava plasticamente lascala gerarchica degli operatori sanitari, posti su tre gra-dini ben distinti: le professioni principali, le professionisanitarie ausiliarie, le arti ausiliarie delle professionisanitarie. Ma in ogni caso, è stato il ragionamento, ilmedico-chirurgo restava "il dominus sia nella linea delleattribuzioni proprie, che in quella dell’affidamento deicompiti". In seguito alla legge 502 del 1992 e alla legge 19novembre 1990 (Riforma degli ordinamenti didattici uni-versitari) ecco l'arrivo delle lauree specialistiche in ambi-to sanitario, per arrivare, a partire dal 1994, ai profili pro-fessionali propri di ogni professione sanitaria. Il proble-

FNOMCeO

FNOMCeO Federaz ione Nazionale degl i Ordin i de i Medic i Chirurghi e degl i Odonto ia t r i

Piazza Cola di Rienzo, 80/a – 00192 Roma – Tel. 06.36 20 31 Fax 06.32 25 818– e-mail: [email protected] – C.F. 02340010582

10 punti per progettare il futuro del

Servizio Sanitario Nazionale

NO al sottofinanziamento che porta allo smantellamento del SSN ed al

razionamento dei servizi al cittadino

NO alla Professione governata per decreti ed a protocolli di Stato suggeriti da chi è

lontano dalla relazione quotidiana con le persone

NO agli obblighi amministrativi che tolgono tempo alla relazione di cura

NO a una formazione che non si confronta con i bisogni di salute

NO a una politica ostile al medico e poco attenta alla sicurezza delle cure

SÌ a una Professione libera di curare in un SSN che offra equità e pari opportunità di

accesso SÌ a una formazione finalizzata ai bisogni di cura ed alla coerenza tra accesso allo

studio, al lavoro e al ricambio generazionale

SÌ a una informatizzazione che offra anche occasioni di conoscenza dei bisogni di

salute SÌ alla verifica, tra pari, dei comportamenti professionali ed alla meritocrazia

SÌ ai medici per la Persona e con la Persona

VOGLIAMO DAL GOVERNO RISPOSTE CONCRETE.

NON È PIÙ IL TEMPO DELLA DIPLOMAZIA SIAMO ORGANI AUSILIARI DELLO STATO QUANDO QUESTO STATO CI

CONSIDERA RISORSE FUNZIONALI ALLE POLITICHE PER LA SALUTE,

NON CI RICONOSCIAMO COME TALI SE SIAMO SOLO STRUMENTI PER

TAGLI AL SSN. Sempre SÌ al nostro impegno professionale, civile ed etico

Roma, 21 ottobre 2015

Il documentofinale stilato altermine degliStati Generali,da cui trae ori-gine la manife-stazione dipiazza di tuttele sigle sinda-cali del 28novembre aRoma.

A destra, lapresidentedella commis-sione Igiene eSanità diPalazzoMadama,Emilia GraziaDe Blasi (Pd) eil senatoreAndreaMandelli(Forza Italia)

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ma è che in quelle norme per il medico-chirurgo mancaqualsiasi passaggio che ne definisca i compiti. "Quello cheinizialmente poteva apparire come un riconoscimento perla professione medica (spesso tutelato solo dai giudici) difatto è diventato un vulnus per l’azione della politica sani-taria e dell’Università" aggiunge Conte.Da qui la richiesta che non sia sottratta al medico alcunaprestazione nell’ambito della sanità e che siano riservateal medico le competenze relative alla diagnosi, alla lea-dership di ogni procedura assistenziale e del governo cli-nico, alla relazione con il paziente (definita nell’ambitodell’informazione e del consenso/dissenso quali basedell’alleanza terapeutica), agli indirizzi di cura e ad ogniattività che esiga una “base cognitiva complessa”. La tesiè che la responsabilità dei percorsi diagnostico terapeuti-ci assistenziali del paziente debba riservata esclusivamen-te al medico, mentre può essere delegata ad altri profes-sionisti in autonomia gestionale la responsabilità di pre-stazioni all’interno di tali percorsi. La mobilitazione romana degli Stati Generali, oltre alladecisione di promuovere una grande manifestazione dipiazza, ha prodotto un vademecum: dieci punti per pro-gettare il futuro del servizio sanitario nazionale. Si partecon un rifiuto sistematico al sottofinanziamento che con-duce solo allo smantellamento del SSN ed al razionamen-

to dei servizi al cittadino, osservano i promotori. Seguitoda una chiusura netta verso quell’idea che vuole la profes-sione “governata per decreti e con protocolli di stato sug-geriti da chi è lontano dalla relazione quotidiana con lepersone”. Un altro no è pronunciato con forza verso que-gli obblighi amministrativi che tolgono tempo alla rela-zione di cura al pari di una formazione che non si con-fronta con i bisogni di salute. Un panorama a cui si aggiunge il no ad una politica “ostileal medico e poco attenta alla sicurezza delle cure”, da con-trobilanciare con una professione libera di curare in unSSN che offra equità e pari opportunità di accesso; sì auna formazione finalizzata ai bisogni di cura e a una coe-renza tra accesso allo studio, al lavoro e al ricambio gene-razionale; e ad un processo di informatizzazione che offraanche occasioni di conoscenza dei bisogni di salute. E ancora, spazio ad una verifica, tra pari, dei comporta-menti professionali ed alla meritocrazia; sì ai medici cone per le persone, nella consapevolezza che i medici chie-dono “al governo risposte concrete perché non è più iltempo della diplomazia: siamo organi ausiliari dello statoquando questo stato ci considera risorse funzionali allepolitiche per la salute, non ci riconosciamo come tali sesiamo solo strumenti per tagli al SSN”.

twitter@FDepalo

Roberta Chersevani, presidente della FNOMCeO, e Luigi Conte, segretario della FNOMCeO (la federazione nazionaledegli Ordini dei medici chirurghi e Odontoiatri).

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"Il Governo è più preoccupato della dignità dei ragionieriche della dignità dei medici". Giacomo Milillo, segretarionazionale della Fimmg (la federazione italiana dei medicidi famiglia) non usa troppi giri di parole per commentare"l'assordante silenzio del Governo" sulle note questionisollevate dai medici negli ultimi mesi, dall'appropriatezzadelle prescrizioni ai tagli alla sanità. Segretario Milillo, non ha ritenuto sufficiente laproclamazione dello sciopero nazionale del 16dicembre per smuovere il governo?"La situazione è tanto allarmante da rendere inevitabileun momento di protesta, che non può esaurirsi in un solo

Nicola Berardini

PARLA IL SEGRETARIO NAZIO-NALE DELLA FEDERAZIONEDEI MEDICI DI FAMIGLIA: “LO SCIOPERO NON BASTA”

Il segretario Cimop Fausto Campanozzi a colloquio conil segretario nazionale della Fimmg Giacomo Milillodurante la manifestazione in piazza Santi Apostoli aRoma il 28 novembre scorso.

Milillo: “La dignitàdei ragionieri èpiù importante diquella dei medici?”

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L’INTERVISTA

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sciopero. Lo sciopero del 16 dicembre è stata solo unatappa di un percorso. La lotta dura senza paura adessoriguarda tutti noi. Tutti i sindacati uniti, infatti, si fannocarico di questa protesta".Cosa considera più allarmante per la categoria deimedici?

"L'allarme riguarda soprattutto i cittadini. Stiamo lancian-do un grido d’allarme ai cittadini perchè, in mancanza diun progetto nazionale di sostenibilità del Servizio sanita-rio nazionale, si avrà una drastica diminuzione delle pre-stazioni per i cittadini stessi, che presto potrebbero dover-si trovare a constatare che lo stesso Servizio sanitario pub-

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Ha toccato il 75% l'adesione allo sciopero di medi-ci, pediatri e veterinari del servizio pubblico indettoil 16 dicembre scorso, secondo i dati diffusi dai sin-dacati.Pesanti le conseguenze dell’agitazio-ne: almeno 40mila interventi chirurgi-ci sono saltati, secondo il presidentedell’Aroi (sindacato degli anestesi-sti), Alessandro Vergallo: «Noi siamola categoria più interessata dalleragioni dello sciopero, abbiamoavuto un‘adesione altissima,dell’80%, di tutti i medici che nonpotevano essere precettati, siamoriusciti a garantire comunque senzaproblemi le urgenze» ha spiega Vergallo. Sono state annullate anche 1,3 milioni di visite deimedici di famiglia, 350mila visite e150mila contatti telefonici per ipediatri.“Rischiamo di diventare come eranogli Stati Uniti d'America, perché lìstanno cercando di cambiare, men-tre qui rischiamo di tornare indietro”ha detto Giacomo Milillo, parteci-pando al presidio di protesta orga-nizzato all'ospedale San Camillo diRoma in occasione dello scioperodei medici. Questi “denunciano ilrischio che i cittadini domani si sve-glino e scoprano che il Servizio sanitario nazionale

non c'è più, e debbano pensare alla loro salutequasi esclusivamente attraverso le proprie risorseeconomiche o le assicurazioni”.

Ai medici in sciopero ha risposto ilministro della Salute: «Le risorse perle assunzioni ci sono, perché il fondosanitario è superiore di 1,3 miliardirispetto allo scorso anno; inoltrevanno considerati i risparmi che sonolegati all’applicazione delle riforme -ha detto Beatrice Lorenzin -. Nel pattoper la salute abbiamo stabilito la fatti-bilità di risparmi nel settore sanitario,somme che si sarebbero reinvestitenella sanità stessa; stiamo individuan-

do le leve del risparmio. Questo vuol dire - ha chia-rito - che si applicano le norme, si risparmia e si

reinveste in sanità». Il punto è che «sideve innescare un meccanismo virtuo-so, ma se le leve non vengono applica-te, le risorse non basteranno mai». E ha concluso: «Bisogna fare riformedi sistema per garantire la sostenibilitàdel Servizio Sanitario Nazionale, ma infuturo dobbiamo dirci chiaramentequanto siamo disposti a spendere perla sanità, togliendo da altri settori, afronte di un aumento della domandasanitaria per l’invecchiamento dellapopolazione». Questo, ha concluso,

«sarà il lavoro per il 2016 e il 2017».

SALTATI 40MILA INTERVENTI PER LO SCIOPEROIL MINISTRO PROMETTE: “I SOLDI CI SONO”

Giacomo Milillo

Beatrice Lorenzin

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IL REPORTAGE: LA CIMOP ALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

blico non c’è più, ed è stato pienamen-te sostituito dai privati.La privatizzazione è un rischio?"Il rischio è che il cittadino domani siaccorga che il Servizio sanitarionazionale non c’è più, perché di fatto

è stato diluito e sottratto alla funzionedi tutela della salute. E questo non èsolo un timore: quotidianamente,infatti, assistiamo a convegni fatti daiplayer assicurativi nazionali che guar-dano già con grande appetito solo alla

spesa privata. Credo che il rischio,allora, sia quello che si stiano attrez-zando per l’erogazione diretta delleprestazioni anche sostitutive delServizio sanitario nazionale”.Non crede che la manifestazione

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del 28 novembre a Roma abbia in qualche modoconfermato che la categoria dei medici sia parti-colarmente eterogenea, forse poco compatta, inquesto momento storico? "La categoria dei medici ha posizioni diverse e interessidiversi, ma siamo unanimi nel considerare la sanità e la

cura del cittadino uno standard nazionale e non regiona-le. La manifestazione di sabato 28 novembre ha rappre-sentato una straordinaria espressione di senso civico cheha portato in piazza il disagio di una categoria professio-nale, centrale in tutti i sistemi sanitari, cui è affidato ilcompito di rendere esigibile il diritto alla salute dei citta-

A sinistra la delega-zione della Cimop altermine della mani-festazione del 28novembre in piazzaSanti Apostoli aRoma.

In basso, il presi-dente nazionaleCimop PietroPicerni

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dini. La diminuzione del perimetro della tutela pubblica,infatti, anche a fronte di indicatori economici del Paeseche si descrivono in crescita, alimenta una prospettiva diulteriore taglio dei servizi e limitazione dell’accesso allecure, lasciando meno personale, e sempre più vecchio, atenere in piedi quello che resta del SSN".

Che cosa ha raccontato la manifestazione in piaz-za Santi Apostoli a Roma?"Sono soddisfatto della manifestazione. Non c’erano folleoceaniche, complice anche il clima di tensione innegabiledopo i fatti di Parigi. Lo sapevamo e del resto non eraquello lo scopo primario. Quello che volevamo mettere

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IL REPORTAGE: LA CIMOP ALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

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davanti in evidenza è l’unità straordinaria della categoriamedica. In piazza sabato c’erano tutti: convenzionati,dipendenti, privati. Rappresentati da tutti i sindacatimedici e dalla nostra Federazione degli Ordini. Uniti edeterminati e siamo solo all’inizio. Purtroppo le Regioni eil Governo hanno fatto di tutto per creare conflitti tra

medici e professioni sanitarie, e questo ha impedito vifosse un’unitarietà in partenza. Indubbiamente i temi allabase della mobilitazione dei medici, pur emergendo dalvissuto e da un’identità precisi, penso possano essere per-cepiti e sostenuti anche da altre professioni. Sarebbe belloche, anziché cadere nella trappola della divisione, medici

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e altre professioni sanitarie riescano a compattarsi controchi ha cercato di dividerli".C'è davvero una sanità diversa per ogni regione,come recitava lo slogan della manifestazione diRoma?"Purtroppo, dobbiamo riscontrare che il peggioramento è

generale. Persino quelle che una volta erano le regionivirtuose, oggi non lo sono più. E' evidente che la riformadel Titolo V della Costituzione è stato deleterio per ilServizio Sanitario Nazionale. Adesso tocca a noi. Tutti isindacati uniti, infatti, si stanno facendo carico di questaprotesta. E questa battaglia riparte a gennaio. Appena i

IL REPORTAGE: LA CIMOP ALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

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termini della legge sullo sciopero lo consentiranno rilan-ceremo con altri 2 giorni di sciopero e anche altre formedi protesta. Abbiamo in programma una mobilitazionearticolata nei prossimi mesi. Non molleremo fino a quan-do il governo non incontrerà i sindacati dei medici per unpatto serio sulla professione".

Anche rispetto alla questione della cosiddettamedicina difensiva?"Le norme relative alla responsabilità medica contro ilfenomeno della cosiddetta medicina difensiva sono salta-te perché nessuno ha ritenuto credibile il meccanismoeconomico che partendo dai risparmi ottenibili con tali

Nelle pagine preceden-ti: la piazza gremita dimedici e rappresentantisindacali per protestarecontro i tagli del gover-no alla sanità; i dirigen-ti nazionali della CimopLuca Putignano,Stefano Neri e GiacomoCrudele (a destra).In basso, un momentodella manifestazione:sul palco il reading diRosanna Banfi.

Nella foto a sinistra ilsegretarioCimop PugliaMicheleVenturo.

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norme avrebbe dovuto finanziare le assunzioni del perso-nale sanitario. Piuttosto che trovare soluzioni, l'impres-sione è che il governo cerchi di mettere toppe. Abbiamosollecitato il Governo e il ministro Lorenzin a rispondercicon chiarezza e con i fatti, ma siamo fermi alle belle paro-le rassicuranti e forse a qualche biscottino per tenerci

buoni. Le risposte vere non arrivano. Faremo di tutto perfar cambiare la politica del Governo in modo da riconsi-derare la sanità come una delle grandi questioni apertenel Paese. Che riguarda tutti gli italiani, non certo solo imedici e gli altri operatori sanitari.”

Nicola Berardini

IL REPORTAGE: LA CIMOP ALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

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Alle 10 circa di una tiepida mat-tina di fine novembre, i com-ponenti dell’esecutivo nazio-

nale della Cimop si ritrovano a Roma,nella sede di via Pavese, faccia a fac-cia per l’ultimo appuntamento del2015.

È il traguardo di un percorso intensoe faticoso iniziato dodici mesi orsonocon una agenda a dir poco “bollente”.Ma è anche il punto di partenza peruna nuova stagione che si annunciaparticolarmente complicata e conun’agenda da aggiornare.

L’autunno caldo della sanità ha con-tributo a tenere alta la temperaturadelle vertenze sindacali non ancorarisolte: a cominciare dagli StatiGenerali per finire al rinnovo del con-tratto collettivo nazionale, ormai sca-duto da un decennio.

CRONACA DI UN AUTUNNO CALDO

SI RICOMINCIA

DA ROMA

L’ESECUTIVO NAZIONALE DELLA CIMOP NELLA SUA ULTIMA RIU-NIONE DEL 2015 TRACCIA IL BILANCIO DELLE ATTIVITÀ SVOLTE EFISSA LE SCADENZE PER IL 2016: PRIMA TAPPA IL CONGRESSO

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E dunque, come puntualmente ripor-tato e documentato dal nostroNotiziario (anche con un ricco corre-do fotografico), attorno al tavolo sisono trovati il segretario nazionaleFausto Campanozzi, il presidentenazionale Pietro Picerni, il segretarioamministrativo nazionale Luca

Putignano, il vice segretario per ilNord Italia Carmela De Rango, il vicesegretario per il centro Italia StefanoNeri e il vice segretario per il SudItalia Giacomo Crudele, tutti sottol’occhio vigile e verbalizzante diPatrizia Di Lelio. Il 2016 inizia per il sindacato con un

appuntamento di grande rilievo: ilCongresso Nazionale. Si terrà proprio a Roma il 23 e 24gennaio, nell’Hotel Ibis Styles, inzona Eur, facilmente raggiungibiledall’autostrada e a poche centinaia dimetri dalla sede della Cimop.Il congresso si svilupperà secondo il

LADUE GIORNI DI CONGRESSONAZIONALE:23 E 24 GENNAIO ALL’HOTEL IBIS STYLE EUR

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seguente programma: alle 9,30 èprevista l’apertura dei lavori e laverifica dei partecipanti; alle 10 l’ini-zio vero e proprio dei lavori congres-suali. Seguiranno gli interventipreordinati di indirizzo politico-sin-dacale per il triennio 2016-2018.

Dopo la pausa pranzo, il dibattitoriprenderà nel pomeriggio, coninterventi a richiesta. Si procederàall’approvazione del bilancio con-suntivo del triennio 2013-2015. Poisaranno eletti il collegio nazionaledei revisori dei conti e il collegio

nazionale dei probiviri.La chiusura della giornata è previstaverso le 20, con la tradizionale cenasociale. Il giorno seguente, è fissatala riunione del Consiglio direttivo esuccessivamente la chiusura deilavori congressuali.

Il vice segretario nazionaleper il Nord Italia Carmela DeRango, il presidente nazio-nale Pietro Picerni e l’ordi-ne del giorno dell’ultimo

esecutivo del 2015.

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Interpellanza della Cimop al Ministero delLavoro, nella quale chiede chiarimenti al dica-stero retto dal ministro Poletti (nella foto) inmerito alla non chiarezza della legge sullaapplicabilità delle norme anche nelle case dicura private accreditate, prestando così ilfianco ad interpretazioni difformi e talvoltaopposte. Ecco il testo.

Il sottoscritto dott. Fausto Campanozzi,segretario nazione della CIMOP(Confederazione Italiana MediciOspedalità privata), organizzazione sindacale maggior-mente rappresentativa sul piano nazionale, nonché fir-mataria del CCNL per il personale medico dipendenteda Case di cura, IRCSS, presidi e Centri di riabilitazio-ne, sottoscritto unitamente a AIOP (AssociazioneItaliana Ospedalità Privata), ARIS (AssociazioneReligiosa Istituti Socio Sanitari) e Fondazione Don C.Gnocchi, è con la presente a formulare, ex art. 9Decreto Legislativo n. 124/2004, come modificato dalDecreto Legge n. 262/2006,Istanza d’interpello per conoscere il parere di CodestaDirezione in ordine alla corretta interpretazione delladisciplina di cui all’art. 14 (Disposizioni in materia diorario di lavoro del personale delle aree dirigenziali edel ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale.Procedura di infrazione n. 2011/4185) della legge 30ottobre 2014 n. 161, entrata in vigore il 25 novembre2015.

Il CCNL CIMOP, sottoscritto in data 19 gennaio 2005,all’art. 13 (Orario di lavoro), comma 5, recita testual-mente:Ferma restando la durata normale dell’orario settima-nale, il medico ha diritto ad almeno nove ore di riposoconsecutivo ogni ventiquattro ore, salve ulteriori dero-ghe stabilite in sede di contrattazione aziendale con laRSM Cimop sulla base di peculiari situazioni locali.

Si era in tal modo realizzata una deroga all’art. 7 delD.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66, ma in ottemperanza a quan-to previsto dall’art. 17, 1° comma, della medesimadisposizione legislativa, che recita:Le disposizioni di cui agli articoli 7, 8, 12 e 13 possonoessere derogate mediante contratti collettivi o accordi

conclusi a livello nazionale tra le organizza-zioni sindacali nazionali comparativamentepiù rappresentative e le associazioni naziona-li dei datori di lavoro firmatarie di contratticollettivi nazionali di lavoro o, conformemen-te alle regole fissate nelle medesime intese,mediante contratti collettivi o accordi conclu-si al secondo livello di contrattazione.

Con l’entrata in vigore della Legge 30 ottobre2014, n. 161, il comma 3, seconda parte, del-l’art. 14 prevede la decadenza delle disposi-

zioni contrattuale in deroga alla normativa del D.Lgs.66/2003:Nelle more del rinnovo dei contratti collettivi vigenti, ledisposizioni contrattuali in materia di durata settimana-le dell’orario di lavoro e di riposo giornaliero, attuativedell’articolo 41, comma 13, del decreto-legge 25 giugno2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge6 agosto 2008, n. 133, e dell’articolo 17, comma 6-bis,del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, cessano diavere applicazione a decorrere dalla data di abrogazio-ne di cui al comma 1.

In tale disposizione di legge viene citato l’art. 17,comma 6-bis (Le disposizioni di cui all’articolo 7 non siapplicano al personale del ruolo sanitario del Serviziosanitario nazionale, per il quale si fa riferimento allevigenti disposizioni contrattuali in materia di orario dilavoro, nel rispetto dei principi generali della protezio-ne della sicurezza e della salute dei lavoratori), ma nonanche il 1° comma dell’art. 17, che pertanto è tuttora invigore.

Un ulteriore punto, che ha sollevato e solleva dubbiinterpretativi, è se nel “personale delle aree dirigenzialie del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale“,di cui all’art. 14 della Legge 30 ottobre 2014, n. 161,rientrano anche i medici che operano nelle strutturesanitarie private accreditate.

Questa Organizzazione sindacale, in ordine alla plura-lità di pareri, anche autorevoli, e tra di loro per lo piùcontrastanti, ritiene doveroso rivolgere a CodestaDirezione generale una istanza d’Interpello per cono-scerne l’autorevole parere.

LA CIMOP ALMINISTERO DEL LAVORO: FARE CHIAREZZASULL’ORARIO DI LAVORO DEI MEDICI NELLE CASE DI CURA

VITA SINDACALE

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Un triste compleanno: quello del ContrattoCollettivo Nazionale di Lavoro scaduto dadieci anni.L’amara ricorrenza è stata ribadita della lette-ra indirizzata dalla Cimop al PresidenteNazionale A.I.O.P.,Prof. GabrielePelissero, e finalizza-ta all’apertura dellatrattativa per il rinno-vo del CCNL deimedici dipendenti.Lettere dello stessotenore sono stateinviate anche a ARISe a Fondazione donGnocchi. Ecco iltesto.

Sono trascorsi ormai10 anni dalla sca-denza dell’ultimoCCNL siglato dallenostre rispettive Associazioni,mentre soltanto nel 2009 si è provveduto adefinire un incremento salariale attraverso un“Accordo Ponte” a valenza esclusivamenteeconomica, applicato integralmente tra l’altrosolo nelle Regioni del Nord Italia. Del tuttoinvariata dal 2005 è rimasta la parte normati-va del contratto dei medici. La crisi economi-ca, che ha coinvolto tutti i settori produttivi delnostro paese, ma in particolar modo la Sanitàattraverso i tagli lineari al finanziamento delleRegioni effettuati dai Governi che si sono suc-ceduti, hanno determinato un congelamentodel rinnovo contrattuale e una fase di stallonelle relazioni sindacali.

La situazione dei medici dipendenti nel nostrosettore è diventata insostenibile, e temiamoche il disagio che i nostri iscritti quotidiana-mente ci rappresentano, involontariamente,

ma altrettanto inevitabil-mente, possa rifletter-si sulla qualità delle Iprestazioni erogate esull’immagine dellestesse strutture sani-tarie in cui lavorano.

Riteniamo che il rinno-vo del CCNL non siapiù differibile, e cheesso debba necessa-riamente tenere contooltre che degli aspettieconomici, anche delleindispensabili e nonpiù rinviabili modifichedella parte normativa,

conseguenza dei cambiamenti intervenuti nelcorso degli anni sia nella organizzazione dellasanità nel nostro Paese, sia nella legislazionedel Lavoro.Alla luce delle considerazioni esposte e confi-dando nella Sua sensibilità per l’argomentorestiamo in attesa di cortese riscontro.

Il Segretario Nazionale della Cimopdr. Fausto Campanozzi

IL TRISTE COMPLEANNODEL CONTRATTOSCADUTODA 10 ANNI: LA LETTERA ALL’AIOP

Nella foto, Fausto Campanozzi durante i lavori dell’ultimo esecutivo Cimop nel qualesi è parlato anche di rinnovo del contratto.

VITA SINDACALE

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A fianco degli altri sindacati in difesa di medici e cittadini

ad esso sono correlati;e a rendere sempre più difficile e complicato il nostrolavoro concorre l’esposizione ai rischi connessi allaresponsabilità professionale in assenza di norme legi-slative chiare che tutelino l’operato del medico durantel’attività professionale quotidiana;non per ultimo il congelamento dei Contratti CollettiviNazionali di Lavoro, sia nel pubblico che nel privatoaccreditato, che sicuramente concor-re a non rendere sereno il lavoro delmedico.La CIMOP è da sempre fermamenteconvinta del valore universale delnostro Servizio Sanitario che si rea-lizza nei principi fondamentali ecostituzionali di egualità e solida-rietà, per cui ha trovato del tuttonaturale collocarsi fra quelle forzesociali che hanno deciso di lottareper evitare che esso sia smantellato,o fortemente ridimensionato, afavore di una sanità del futuro, pro-babilmente governata dalle “lobbyassicurative”. Pertanto la CIMOP continuerà alottare insieme alla FNOMCeO eagli altri sindacati perché i medicipossano lavorare in autonomia, libertà e responsabi-lità, con il solo fine di tutelare il diritto costituzionalealla salute dei cittadini, perseguire il miglioramentodelle cure e porre in equilibrio questi valori con una piùefficiente distribuzione delle risorse. Le questioni più generali che attengono la nostra pro-fessione non mettono comunque in secondo piano iproblemi e le criticità proprie del settore dell’ospedalitàprivata, alle quali la CIMOP è, comunque molto atten-ta.Le priorità nell’agenda del sindacato sono:- Il rinnovo del CCNL, che deve tenere conto oltre chedegli aspetti economici, con gli indifferibili incrementisalariali, anche delle indispensabili e non più rinviabili

modifiche della parte normativa in conseguenza deinuovi modelli organizzativi delle strutture sanitarie. Atale scopo è stata inoltrata la richiesta di avvio dellatrattativa alle controparti datoriali ed è già al lavoroda alcuni mesi una Commissione ad hoc nominata inoccasione dell’ultimo Consiglio Direttivo Nazionale perdisegnare un nuovo modello progettuale di CCNL;- la lotta al lavoro medico precario e sottopagato, che

con l’avvento della crisi economica èaumentato a dismisura determinan-do un “imbarbarimento” del settorecon il blocco quasi totale di nuoveassunzioni e il ricorso a oltranza arapporti di lavoro di natura liberoprofessionale, remunerati con tariffevergognose, soprattutto per quantoriguarda il servizio di guardia, moti-vo per cui la CIMOP ha sollevato ilproblema all’Ordine Professionale neltentativo di identificare, nel rispettodell’attuale normativa di legge, una“tariffa minima deontologica”;- la difesa dei livelli occupazionalinelle strutture, e sono tante, nellequali è dichiarato uno stato di crisi eavviate procedure di riduzione di per-sonale.

Su tutti questi problemi, sulle politiche e sulle strategieche il sindacato dovrà mettere in campo nel prossimotriennio, si confronteranno il 23 e 24 gennaio 2016 idelegati CIMOP che giungeranno a Roma da tutte leparti d’Italia in rappresentanza della propria Regionee, com’è ormai consuetudine consolidata, daranno vitaad un appassionato e costruttivo dibattito.

Giungano a voi e alle vostre famiglie, da parte mia e ditutta la Redazione di Notiziario, gli auguri più sentitiper un sereno Natale e un Nuovo Anno foriero di sod-disfazioni.

Fausto CampanozziSegretario Nazionale

Editoriale/ da pagina 3

IN CHIUSURA

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ALTRO CHE INTERVENTI CHIRURGICI, IL GOVERNO CON I SUOI FAMIGERATI “TAGLI LINEARI” AFFONDA NELLA CARNE VIVA DELLA PROFESSIONE MEDICA, ACCANENDOSI SULLA SANITÀPRIVATA (AL CONTRARIO DI QUANTO ACCADE IN ALTRI PAESIEUROPEI PIÙ EVOLUTI).I RISCHI DI INAPPROPRIATEZZA DELLE CURE VENGONOSCARICATI DIRETTAMENTE SUI MEDICI, ORMAISENZA CONTRATTO DA OLTRE DUE ANNI.AUMENTANO LE VERTENZE, CRESCELA MEDICINA DIFENSIVA.

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C.I.M.O.P.FEDERAZIONE REGIONALE......................................................................................

SCHEDA DI ADESIONE E DELEGA

Il Dott. .............................................................................................................................................

nato a................................................................................................il ............................................

Indirizzo: Località (c.a.p.)..................................................................................................................

Via ................................................................................................................n. ..............................

operante presso la Casa di Cura ......................................................................................................

sita in .......................................................................con qualifica.....................................................

Specializzazione in............................................................................................................................

in regime di lavoro dipendente

in regime di lavoro libero professionale coordinato e continuativo

ADERISCE ALLA CIMOP E AUTORIZZA

l’amministrazione ad effettuare sulla propria retribuzione una trattenuta mensile in favore della CIMOPstessa e nella misura che annualmente sarà comunicata. Il sottoscritto/a dichiara che la presente delega:1) ha efficacia dal mese di firma in calce2) ha validità annuale3) si intende tacitamente rinnovata anno per anno4) potrà essere dallo stesso revocata entro il 31 ottobre, affinchè cessi agli effetti a partire dal 1 gennaiodell’anno successivo, con comunicazione scritta inviata all’amministrazione della casa di cura ed allaCIMOP.

IN FEDE

..........................................................(firma leggibile)

Data...........................................

Si prega di scrivere a macchina o in stampatello.

tempo pieno

tempo definito

part time a....................................ore

PER ADERIRE ALLA CIMOP

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