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3 MARTEDI’ 6 MARZO 2018

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    MARTEDI’ 6 MARZO 2018

  • Un po di storia…

    • 1826 - Prima (?) fotografia 1826 con Joseph Nicéphore Niépce

    • 1835 William Henry Fox Talbot realizza il primo negativo

    • 1837 Louis Jacques Mandé Daguerre realizza il Dagherottipo

  • KODAK1885 l’Invenzione di un porta rullino - George

    Eastman

  • Boom-l’età modernafotografia artistica - documentaristica - pittorica - viaggio

  • Il colore?La prima fotografia a colori è stata realizzata dal fisico matematico, James Clerk Maxwell e fu mostrata ad una conferenza nel 1861 alla "The Royal Institution". L'inventore della SLR, Thomas Sutton, fu l'uomo che premette il pulsante di scatto, ma la foto fu accreditata a Maxwell poiché inventò il processo scientifico che la rese possibile. L'immagine raffigura un fiocco di tre colori.

    Nel suo procedimento l'oggetto colorato veniva ripreso su tre diverse lastre attraverso tre filtri di colore blu, verde e rosso; venivano poi ricavate tre diapositive che, proiettate a registro su uno schermo mediante tre proiettori muniti degli stessi filtri usati per la ripresa, riproducevano a colori il soggetto.

    Poiché le lastre fotografiche di Sutton erano insensibili al rosso e poco sensibili al verde, il risultato di questo esperimento pionieristico fu lungi dall'essere perfetto.

  • A Lione, in Francia, Auguste e Louis Lumière, inventori del primo proiettore cinematografico, nel 1904, brevettarono un importante passo avanti nella realizzazione di fotografie a colori. L'Autochrome Lumière fu il primo processo fotografico-colore commercialmente fattibile e ampiamente usato. Introdotto sul mercato nel 1907, rimase in produzione fino al 1935. L'Autochrome era un processo di inversione, che produceva un'immagine unica, una trasparenza positiva su un supporto di vetro che veniva visualizzato in proiezione o attraverso una fonte di luce trasmessa.

  • Primo rullino a coloriGrazie ad una collaborazione lavorativa tra il fisico e chimico John Eggert e altri 26 dipendenti si arrivò tra l'aprile del 1935 e l'ottobre del 1936 a creare nella fabbrica Agfa situata nel piccolo paesino di Wolfen, in Germania, la prima pellicola a colori del mondo, la "Agfacolor neu".

  • "Se volete fotografare la moda, usate il colore, ma se volete catturare l'emozione, scattate in bianco e nero."

  • Ciò che rende gradevole una fotografia in bianco e nero a volte è la

    sospensione nel tempo di un paesaggio o la capacità di impreziosire un ritratto.

  • IL BIANCO E NERO

    • B/N come stile

    • B/N per giocare col chiaroscuro

    • B/N per focalizzare l’attenzione

  • Perdere il colore non è perdita di dati, bensì può rafforzare molto di più il senso e la comunicazioneUna foto a colori rischia di essere troppo realista e non

    lascia spazio all’immaginazione

  • Le foto a colori più belle sono proprie quelle che hanno il colore come soggetto

  • • Il B/N è evocativo proprio perché sottrae un dato visivo.

    • Le forme emergono con maggiore forza grazie al passaggio tra toni chiari e scuri nella gamma delle tonalità dei grigi.

    • I volumi si fanno puri e danno molta più tridimensionalità all’immagine.

    • Le ombre assumano la stessa rilevanza degli oggetti stessi molto di più di una foto a colori.

    • Le trame dei materiali vengano esaltate maggiormente.

    • In architettura, il passaggio luce e ombre diventa ancora più marcato e significativo.

  • • La nebbia rende la nostra immagine suggestiva “magica e fiabesca”

    • La profondità è più percepibile

    • Le silhouette sono più marcate e aumentano il contrasto nell’immagine

    • Le scene drammatiche diventano surreali

    • Scene “forti” perdendo il colore possono risultare più intense

    • Le immagini minimaliste al contrario diventano piene e complete

  • Luce dura

  • Luce Morbida

  • Come ottenere un B/N in digitale in Photoshop

    • Togliere Saturazione (qualsiasi programma di editor)

    • Scala di grigio

    • Miscelatore Canale

    • Calcoli sui canali

    • Colore Lab

    • HLS/Scala di Grigio (solo in Camera Raw)

  • Il seppia?La tonalità Seppia si ottiene quando si gioca con la carta e con il toner durante la stampa di una pellicola in bianco e nero in camera oscura.

    Tutti adorano quei toni marroni nelle immagini, lo stesso tono marrone che rende l’esposizione più vecchia di quanto non lo sia in realtà. Una volta sviluppata la pellicola in bianco e nero e una volta ottenenute le stampe, non uscite dalla camera oscura. È ancora possibile giocare e sperimentare con il viraggio dei toni.

    La tonalità più famosa è il seppia, si ottiene attraverso una tecnica che sbiadisce l’immagine e le conferisce un aspetto più vecchio. Seppia si può ottenere attraverso un bagno di due processi in cui per prima cosa dovete sbiadire la stampa con della candeggina e dopo il lavaggio bisogna immergere la stampa in un bagno di toner. L’immagine apparirà ora cone dei toni marroni.Variando la diluizione del bagno toner è possibile controllare i toni: da toni caldi quasi impercettibili dell’immagine ad un forte marrone cioccolato.

  • L’immagine in mezzitoni

    1880. Stephen Horgan inventa un procedimento per

    realizzare questa nuova tecnica di stampa dal

    negativo, positivo e infine alla stampa tipografica.

    I toni non sono continui ed è visibile un retino che

    distribuisce in modo equo l’inchiostro a seconda delle luci alte e basse presenti

    nell’immagine

  • Ritratto

    Il ritratto è in generale ogni rappresentazione di una persona secondo le sue reali fattezze e sembianze: propriamente si riferisce a un'opera artistica realizzata nell'àmbito della pittura, della scultura, del disegno, della fotografia o anche, per estensione, una descrizione letteraria di una persona.

  • Gli obiettivi da ritrattoL'uso di grandangolari se non è limitato alla ripresa della figura intera è sempre da evitare perché dovendoci avvicinare molto al soggetto da ritrarre otterremmo una deformazione dei lineamenti del viso cosa sicuramente non gradita dal nostro soggetto.

    Uso dei medio-tele in questo campo è tassativa perché restituiscono correttamente le proporzioni del viso e grazie anche alla ridotta profondità di campo consentono di isolare il soggetto dallo sfondo.

    • 150 mm per il primissimo piano

    • 85 mm per il primo piano

    • 55 mm per la figura intera

    Il rischio che spesso accade con gli obiettivi zoom durante la ripresa è che invece di fare qualche passo indietro per gestire la nostra inquadratura, a volte per pigrizia o a volte per abitudine ci si limiti ad agire sulla focale variabile dell'obiettivo, la conseguenza è che se non si sta attenti finiamo per utilizzare la focale grandangolare ottenendo così un immagine sfalsata del soggetto.

    Nella maggior parte dei casi è meglio far ricorso a ottiche la cui incisione non sia ai massimi livelli, non è molto piacevole evidenziare la struttura della pelle e spesso anche i difetti.

    Nel passato era quasi una legge l'utilizzo di ottiche a fuoco morbido o anteporre sul nostro obiettivo svariati tipi di filtri flou al fine di ammorbidire l'immagine.

    L'attuale evento della fotografia digitale e quindi ad una infinita serie di programmi dedicati al fotoritocco ha sotto certi aspetti ancora più esasperato questa sensazione di morbidezza e perfezione, siamo ormai tutti abituati alla visione di visi o corpi praticamente "plastificati" tanto da renderli quasi inumani e sempre più simili a delle bambole di plastica.

  • Quando decidete di voler realizzare delle fotografie in bianco e nero……. pensate in bianco e nero!

    Nella fotografia a colori contano molto le sfumature di toni e le combinazioni tra i vari colori.

    Nel bianco e nero si devono trascurare i colori e pensarli soltanto in base alla possibilità di tradurli in bianco, nero e

    sfumature grigie, nonché di sfruttare i contrasti fra luce e ombra, così che assumono ancor più rilievo le forme e le geometrie.

  • Ansel AdamsÈ noto per le sue fotografie in bianco e nero di paesaggi dei parchi nazionali americani e come autore di numerosi libri di fotografia, tra cui la trilogia di manuali di tecnica, The Camera, The Negative e The Print. È stato tra i fondatori dell'associazione Gruppo f/64 insieme ad altri maestri come Edward Weston, Willard Van Dyke e Imogen Cunningham.

    Adams ha inventato il sistema zonale, una tecnica che permette ai fotografi di trasporre la luce che essi vedono in specifiche densità sul negativo e sulla carta, ottenendo così un controllo migliore sulle fotografie finite. È anche stato un pioniere dell'idea di "visualizzazione" della stampa finita basata sui valori di luce misurati nella scena che viene fotografata.

  • Sebastião SalgadoSebastião Salgado (Aimorés, 8 febbraio 1944) è un fotografo brasiliano che, attualmente, vive a Parigi. È considerato il più grande fotografo a livello mondiale dei nostri tempi.

    Dopo una formazione universitaria di economista e statistico decide, in seguito ad una missione in Africa, di diventare fotografo. Nel 1973 realizza un reportage sulla siccità del Sahel, seguito da uno sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa. Nel 1974 entra nell'agenzia Sygma e documenta la rivoluzione in Portogallo e la guerra coloniale in Angola e in Mozambico. Nel 1975 entra a far parte dell'agenzia Gamma ed in seguito, nel 1979, della celebre cooperativa di fotografi Magnum Photos. Nel 1994 lascia la Magnum per creare, insieme a Lelia Wanick Salgado, Amazonas Images, una struttura autonoma completamente dedicata al suo lavoro. Salgado si occupa soprattutto di reportage di impianto umanitario e sociale, consacrando mesi, se non addirittura anni, a sviluppare e approfondire tematiche di ampio respiro.

    Salgado scattava nel modo tradizionale, usando pellicola fotografica in bianco e nero e una fotocamera da 35 mm: strumenti portatili e poco ingombranti. È nota la sua preferenza per le macchine Leica, in virtù della qualità dei loro obiettivi. Particolarmente attento alla resa dei toni della stampa finale, Salgado applica uno sbiancante con un pennello per ridurre le ombre troppo intense.

  • Ferdinando SciannaNel 1963 Leonardo Sciascia visita quasi per caso la sua prima mostra fotografica, che ha per tema le feste popolari, presso il circolo culturale di Bagheria. Quando s'incontrano di persona, nasce immediatamente un'amicizia che sarà fondamentale per la carriera di Scianna.

    Si trasferisce a Milano nel 1967 ed entro un anno inizia a collaborare come fotoreporter e inviato speciale con l'Europeo, diventandone in seguito il corrispondente da Parigi.

    Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens (Denoel), con testi di Domenique Fernandez e Leonardo Sciascia, e in Italia La villa dei mostri (introduzione di Leonardo Sciascia).

    A Parigi scrive per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine littéraire e soprattutto conosce Henri Cartier-Bresson, le cui opere lo avevano influenzato fin dalla gioventù.

    Il grande fotografo lo introdurrà nel 1982 come primo ed unico fotografo italiano nella Magnum Photos, di cui diventerà membro effettivo nel 1989. Nel 1984 collabora con Bresson e André Pieyre de Mandiargues per Henri Cartier-Bresson: portraits (Collins).

    Negli anni ottanta lavora anche nell'alta moda e in pubblicità, affermandosi come uno dei fotografi più richiesti.

    Fornisce un contributo essenziale al successo delle campagne di Dolce e Gabbana della seconda metà degli anni Ottanta.

    Nel 1995 ritorna ad affrontare i temi religiosi, pubblicando Viaggio a Lourdes, e nel 1999 vengono pubblicati i ritratti del famoso scrittore argentino Jorge Luis Borges.

    Il 2003 vede l'uscita del libro Quelli di Bagheria (facente parte di un progetto più ampio che include un documentario e varie mostre), ricostruzione dell'ambientazione e delle atmosfere della sua giovinezza attraverso una ricerca nella memoria individuale e collettiva. Nel dicembre 2006 viene presentato il calendario 2007 del Parco dei Nebrodi, con dodici scatti dell'attrice messinese Maria Grazia Cucinotta.

    Con il concittadino Giuseppe Tornatore, in occasione del suo nuovo film Baarìa, pubblica nel 2009 il libro fotografico Baaria Bagheria.

  • Altri autori da ricercare- Henri Cartier-Bresson- Josef Koudelka- Robert Capa- Richard Avedon- Mario Giacomelli- Herb Ritts- Robert Mapplethorpe- Leonard Freed- Elliott Erwitt- Edward Weston- Gabriele Basilico- Robert Frank- Mimmo Jodice- Paolo Pellegrin- O’Neill- Kenro Izu- Mario Cravo Neto

    Fonte: https://www.nikonschool.it/sguardi/100/maestri.php

    - Gianni Berengo Gardin- Marc De Tollenaere

  • COMPITO PER CASAPOSTA SULLA NOSTRA PAGINA UNA FOTOGRAFIA IN

    BIANCO E NERO A TEMA LIBERO