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80 Anno 17 - N.80 - Gennaio 2007 - Spedizione in a.p.- 70% - Filiale di Milano - Tassa pagata - Taxe perçue - contiene I.P. In caso di mancata consegna restituire all’ufficio di Milano/Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa Bimestrale di attualità, tecnica e cultura Bimestrale di attualità, tecnica e cultura

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Bimestrale di attualità, tecnica e culturaBimestrale di attualità, tecnica e cultura

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A Roma, il 4 dicembre nel Palazzo delQuirinale, il Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano ha conferito ilprestigioso Premio Leonardo Qualità Italiaa Giorgio Squinzi, Amministratore Unico diMapei SpA e CEO del Gruppo Mapei. È un prestigioso riconoscimentopromosso dal Comitato Leonardo che ènato nel 1993 con l’obiettivo dipromuovere e affermare la "Qualità Italia"nel mondo. Il nome di Leonardo, non a caso, riportaalla magica alchimia tra arte, scienza etecnologia: tre forme d’espressione dellacapacità intellettuale dell’uomo cheriflettono il successo del nostro Paese alivello internazionale.Il Comitato è frutto dell'iniziativa di ungruppo di imprenditori, artisti, scienziati euomini di cultura desiderosi dicondividere questo obiettivo divalorizzazione dell’Italia e della suaoriginalità attraverso la realizzazione dieventi di alto profilo culturale edeconomico.Nella sua attività il Comitato Leonardoricorre alla collaborazione di tutti gliOrgani Istituzionali che sono preposti allapromozione delle aziende italianeall’estero e alla loro internazionalizzazione.Ne fanno parte, inoltre, le più alte carichedello Stato tra cui il Presidente delConsiglio dei Ministri, il Ministro degliAffari Esteri e il Ministro per il CommercioInternazionale e le Politiche Europee. I premiati sono stati definiti "ambasciatori

dell'immagine dell'Italia nel mondo" per illoro ruolo internazionale di particolarevalore e per i risultati conseguiti atestimonianza dell'eccellenza del lavoroitaliano.Le motivazioni del Premio consegnato aGiorgio Squinzi, oltre a ripercorrere letappe salienti della lunga storia di Mapei edella famiglia Squinzi, hanno sottolineatocome: “Il Gruppo Mapei ha raddoppiatonell’ultimo quinquennio il giro d’affari. Il fatturato consolidato previsto nel 2006 èdi 1,4 miliardi di Euro, il numero didipendenti ha superato i 4.500 di cui il12% è impiegato nella ricerca. Gli investimenti in ricerca e svilupposuperano i 60 milioni di euro annui”.È, come ha dichiarato Laura Biagiotti,Presidente del Comitato, “un grandericonoscimento del ‘ben fare’ italiano, sianell’ambito dell’imprenditoria che inquello della ricerca e dell’attivitàintellettuale che mira a valorizzare lepersonalità più di spicco che incarnano ledoti di imprenditorialità, creativitàartistica, raffinatezza e cultura che siriflettono nei suoi prodotti e nel suo stiledi vita. Inimitabili espressioni del genioitaliano, apprezzato, ricercato e seguito intutto il mondo”.Per Mapei, alla vigilia del suo settantesimoanniversario, non poteva chiudersi meglioquesto 2006: con un premio all’uomo chene incarna i valori e che è alla testa dellasua crescita nel mondo.Congratulazioni Dottore!

Nella foto: GiorgioSquinzi riceve lecongratulazioni dalPresidente dellaRepubblicaGiorgio Napolitanoalla presenza diLaura Biagiotti,Presidente delComitato Leonardo,Luca Cordero diMontezemolo,Presidente diConfindustria, eFrancesco RutelliVice Presidente delConsiglio.

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RIVISTA BIMESTRALEAnno 17 - numero 80 - gennaio 2007

DIRETTORE RESPONSABILE: Adriana Spazzoli

SEGRETERIA DI REDAZIONE: Carla Fini

REDAZIONE: Metella Iaconello,Tiziano Tiziani,Federica Tomasi

RICERCA FOTOGRAFICA: Davide Acampora

PROGETTO GRAFICO - IMPAGINAZIONEMagazine - Milano

FOTOLITO: Overscan - Milano

STAMPA: Arti Grafiche Beta - Cologno Monzese (Mi)

DIREZIONE E REDAZIONEVia Cafiero, 22 - 20158 Milanotel. 02-37673.1 - fax 02-37673.214www.mapei.com - E-mail: [email protected]

Abbonamenti: [email protected]

EDITORE: Mapei S.p.A.Registrazione del Tribunale di Milano n. 363 del 20.5.1991

Hanno collaborato a questo numero con testi, foto e notizie:Davide Bandera, Roberto Belluco, Anna Calcaterra, Achille

Carcagnì, Giorgio D’Alò, Espressione Fiera,Gianni Dal Magro, Chris Lee, Hiske Maas,Alice Maggiolo, Katia Orgiana, Aldo Sassi.

Foto di copertina:Fondata a Milano nel 1937, Mapei celebranel 2007 il suo 70° anniversario:un’occasione per rivivere la sua storiainsieme ai suoi clienti, ricordando gliobiettivi ad oggi raggiunti e guardandoalle nuove mete per il futuro (vedi gli articoli da pag. 2).

1 9 3 7 - 2 0 0 7 : I L 7 0 ° D I M A P E I

Giorgio Squinzi: i 70 anni di Mapei pag. 2I 10 pilastri del nostro successo pag. 3Una lunga storia, una grande famiglia pag. 4The world of Mapei pag. 6Crescere attraverso la ricerca pag. 8Moderni sistemi di produzione pag. 10Una gamma completa di prodotti pag. 12Comunicazione, formazione e customer service pag. 14La missione di Mapei pag. 16

AT T U A L I T À

A Giorgio Squinzi il Premio Leonardo Qualità Italia II di cop.Il XII Rapporto Responsible Care pag. 18Grandi opere sì, grandi opere no pag. 20

F I E R E

Saie 2006 pag. 22

P R O D O T T I I N E V I D E N Z A

Mapetherm System pag. 25Linea Antipluviol pag. 27Sistemi per il consolidamento strutturale pag. 48

R E F E R E N Z E

Diversi i ponti, diverso il restauro pag. 32Le sponde del Naviglio Grande pag. 36Il restauro del Campanile dei Monaci in S. Ambrogio pag. 42Tra vecchio e nuovo pag. 49I mosaici del Museo di Santa Barbara pag. 52

L’ I M P E G N O N E L LO S P O R T

Centro Ricerche Mapei Sport: oltre 10 anni di attività pag. 56Un convegno di successo pag. 59Il record di Genoni pag. 61

A R T E E C U LT U R AIl Deserto delle Anfore pag. 62Il traforo del Sempione: 100 anni di storia pag. 64Symphonica Toscanini pag. 66Il mondo celebra Toscanini a 50 dalla sua morte pag. 67

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Tutti gli articoli pubblicati in questo numero possono essere ripresi,previa autorizzazione dell’editore, citando la fonte.

Tiratura di questo numero: 140.000 copieDistribuzione in abbonamento postale in Italia: 129.800 copie - all’estero: 1.200 copie

Tutela della riservatezza dei dati personaliI dati personali dei destinatari di Realtà Mapei sono trattati inconformità al Decreto Legislativo n. 196/2003 (“Codice in materia diprotezione dei dati personali”) e utilizzati per le finalità direttamenteconnesse e strumentali all'erogazione del servizio.In qualsiasi momento è possibile richiedere la modifica,l’aggiornamento o la cancellazione di tali dati, scrivendo a:Mapei - Ufficio Marketing - Via Cafiero, 22 - 20158 Milano Fax 02/37673214 - E-mail: [email protected] Chi non avesse ricevuto il modulo per l’autorizzazione all’utilizzo deidati, può richiederlo all’indirizzo sopra indicato.

�Sul sito Mapei trovate tutte le informazioni sui prodotti, sull’organizza-zione del Gruppo in Italia e nel mondo, sulla partecipazione alle piùimportanti fiere di settore.

www.mapei.com

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«Il 15 febbraio 2007 Mapei celebra il 70° anniversario della sua fondazione.È una data importante che,alla luce dei traguardi fin qui raggiunti,mi rendeparticolarmente orgoglioso e che desidero condividere con tutti coloro chenel tempo hanno avuto modo di conoscere Mapei.E sono tanti i clienti, i dipendenti, i fornitori, i collaboratori e gli amici che intutti questi anni sono entrati nel mondo di Mapei e che hanno scelto di cre-scere con noi.Nata nel 1937 alle porte di Milano dall’intuizione di mio padre Rodolfo,oggiMapei, da quella piccola azienda familiare che era, è diventata una multina-zionale che opera in tutti i mercati del mondo e nella quale da tempo lavo-ra la terza generazione della nostra famiglia.I primi 70 anni di storia dicono che Mapei oggi è un’azienda leader mon-diale negli adesivi e prodotti chimici per edilizia con una presenza consoli-data nei cinque continenti.Gli elementi chiave della filosofia aziendale che hanno reso possibile la cre-scita del Gruppo Mapei sono numerosi: specializzazione nel mondo dell’e-dilizia, internazionalizzazione, con una speciale attenzione alle esigenze delmercato locale, ricerca e sviluppo di prodotti tecnologicamente sempre più

evoluti, servizio personalizzato alla clientela, lavoro d’équipe, svilupposostenibile delle nostre attività e attenzione alla salute e alle Risorse Umane.Una crescita che,tuttavia,non ha snaturato lo spirito originario dell’Aziendabasato sulla creatività, la competenza, la passione e la flessibilità.Il segreto del successo di Mapei è proprio questo, pensare in grande edespandersi nel mondo senza perdere le caratteristiche di un’azienda arti-giana: il quotidiano impegno nel lavorare spalla a spalla con i propri clientiper trovare soluzioni sempre più innovative per risolvere i problemi legati almondo dell’edilizia.Come avviene per le ricorrenze più importanti, anche a Mapei viene spon-taneo rivivere le tappe più significative della sua storia e ricordare e ringra-ziare tutte le persone che hanno reso possibile una crescita che è ancora inpieno sviluppo, sapendo che la forza propulsiva dell’Azienda non si è esau-rita ma, anzi, sembra autoalimentarsi di giorno in giorno.In queste occasioni, infatti, ricordare il passato non vuol dire tuttavia dimen-ticare il presente e non progettare il futuro.Per Mapei,allora,celebrare questa ricorrenza significa restare fedeli alla pro-pria natura e guardare ancora avanti sapendo che altri numerosi traguardici aspettano.Se sono molti gli obiettivi raggiunti in questi primi 70 anni, altri stanno gui-dando la crescita di Mapei e dei suoi clienti nel mondo.Il futuro è già qui e, come diciamo nello sport,“per vincere insieme”.Mi auguro, perciò, che tutti voi continuiate a essere i protagonisti dei suc-cessi del Gruppo Mapei e a far parte della sua storia vincente».

Amministratore Unico

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Essere il miglior fornitore dei nostri clientiCi proponiamo come partner e ciimpegniamo al massimo per offrire ai nostriclienti soluzioni con un alto valore aggiunto.

Costruire un rapporto di partnershipcon i nostri fornitori strategiciCi impegniamo affinché quella di rispondere allenostre esigenze sia, per i nostri fornitori strategici,l’occasione per progettare insieme nuove soluzionie prodotti che rispondano anche alle nuoveesigenze del mercato.

Essere sempre un passo avantiAnticipare le richieste dei progettisti, interpretarele esigenze delle imprese e degli applicatori incantiere.

Innovare continuamenteInvestiamo in maniera strategica inRicerca & Sviluppo ogni anno più del 5%del nostro fatturato globale.

Creare un team vincente e impegnatoLa nostra risorsa più preziosa è il valore delnostro team: lavoriamo insieme con passionee con una formazione continua che ci permettedi crescere professionalmente.

Essere determinati nel volere l’eccellenzaCi impegniamo a seguire obiettivi ambiziosi perraggiungere la leadership nei mercati di riferimento.

Comunicare sempre la veritàUna comunicazione di alto profilo e sempretrasparente ci consente di coinvolgere e condividerecon il più grande pubblico i nostri valori.

Mantenere una solida base finanziaria che ci permette di investire nelletecnologie e nelle soluzioni del futuro.

Migliorare attraverso il controllo dellaqualità di tutti i processiI nostri prodotti e servizi hanno una resaconforme ai più elevati standard di qualitàcertificata secondo la ISO 9001.

Essere all’avanguardia per ciò checoncerne la sicurezza ambientale e la saluteDiamo estrema importanza alla sostenibilitàambientale dei nostri prodotti, alla natura ecologicadei nostri processi e alla sicurezza dei nostri clienti,dei colleghi e dell’intera comunità.

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Il nome significa “Materiali ausiliari per l’edilizia e l’industria”:Mapei nasce12 febbraio 1937 alla periferia di Milano.La sua è la storia di una piccolissima azienda, di una famiglia di impren-ditori – gli Squinzi – che l’hanno portata a diventare una multinazionaleleader al mondo negli adesivi per l’edilizia.Un successo con un vanto molto particolare: Mapei non ha mai chiuso unbilancio in rosso e non ha mai fatto ricorso alla cassa integrazione. Nel1937 l’azienda ha solo tre collaboratori e si occupa inizialmente di pittu-re, intonaci, materiali per rivestimenti esterni e interni di palazzi, ospeda-li, aeroporti. È un’idea di Rodolfo Squinzi, il fondatore, a dare a Mapei laprima spinta verso il successo: concentrarsi su una particolare nicchia dimercato, quella degli adesivi per la messa in opera dei pavimenti e rive-stimenti. Nella mente di Rodolfo Squinzi la mission di Mapei è chiara:“saper leggere l’andamento del settore degli adesivi e prodotti chimici

per l’edilizia e porsi sempre un passo avanti così da portare al merca-to prodotti innovativi che incontrino le sue esigenze emergenti”.In un primo tempo si producono adesivi per linoleum, quindi perceramica, materiali lapidei, moquette, pvc e legno. E quando, neglianni Sessanta, il mercato della ceramica italiana esplode vertiginosa-mente, Mapei è pronta a coglierne le opportunità e riesce a offrireuna gamma di prodotti specifici che rendono più veloce e sicura laposa delle piastrelle, sostituendo la tradizionale malta cementizia.La specializzazione nei prodotti rappresenta uno dei punti fortidello sviluppo di Mapei che, col tempo, si occupa anche di altri tipidi adesivi e, inoltre, di sigillanti, malte speciali, impermeabilizzanti,additivi per calcestruzzo. Nello stesso tempo Rodolfo Squinzi con-ferma,con l’aiuto del figlio Giorgio, laureato in Chimica Industriale,quello che è un altro dei punti forti dell’Azienda: il miglioramentocontinuo dei prodotti grazie all’attività di un centro di ricercasempre più all’avanguardia.Questa scelta consente all’Azienda diaffacciarsi sui mercati stranieri esportando in misura crescente ipropri prodotti.Nel 1978 inizia il processo di internazionalizzazione produttivadi Mapei con l’apertura di uno stabilimento in Canada.L’espansione nei cinque continenti prosegue con decisione con

1937-2007:IL PERCORSO DI UNA

PICCOLA IMPRESA CHEIN SETTANT’ANNI

È DIVENTATAUNA MULTINAZIONALE

LEADER NEL SETTOREDEGLI ADESIVI E PRODOTTI

CHIMICI PER L’EDILIZIA.

Rodolfo Squinzi, il fondatore

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Giorgio Squinzi, anche dopo la scomparsa del padre nel 1984, e si con-cretizza con l’apertura di una serie di stabilimenti produttivi nei puntistrategici del mercato mondiale dell’edilizia. Questa espansione segueuna strategia precisa: ogni stabilimento deve riflettere la cultura indu-striale del luogo in cui sorge e quindi deve essere canadese in Canada,francese in Francia, americano negli Stati Uniti, ecc.L’idea che si è dimostrata vincente è che solo chi vive la cultura localepuò essere il giusto interprete delle esigenze delle persone che operanoin quella determinata zona. Inoltre, ogni stabilimento ha bisogno di unproprio laboratorio di ricerca per garantire il controllo di qualità del pro-dotto e la qualità è molto legata anche al tipo di materie prime che si uti-lizzano in loco. L’internazionalizzazione dell’Azienda produce una cresci-ta quasi verticale del fatturato. E porta Mapei a essere conosciuta in tuttoil mondo, dalle Americhe al Far-East, dall’Europa all’Oceania, dal MedioOriente all’Africa.Nel 1994 viene acquisita in Italia Vinavil, l’aziendadella “colla bianca”. Si tratta per Mapei, che è tra iprincipali clienti di Vinavil,di una importante inte-grazione a monte nelle materie prime strategiche(i polimeri di acetato di vinile) che le permette diallargare la gamma dei prodotti. Comincia unanuova fase di sviluppo che prosegue anche nelterzo millennio con ulteriori acquisizioni, sia sulfronte della produzione sia su quello dell’integra-zione nella produzione delle materie prime stra-tegiche.Entrano così nel Mapei Group una cementeria inPolonia, la Gorka Cement, e un’industria estrattivadi sabbia pregiata in Italia, la VA.GA.Ed entra in azienda anche la terza generazionedegli Squinzi.Dopo le acquisizioni in Germania di Sopro, nel2001, e di Rasco, nel 2006, oggi il mondo Mapei ècostituito da 47 diverse società che operano in 46stabilimenti (7 in Italia) in 23 Paesi diversi.

La seconda e la terza generazione della famiglia Squinzi

A fianco:le risorse umane del

Gruppo Mapei chenegli ultimi 14 anni

sono cresciute da 620 a4800 dipendenti.

A sinistra:nel 1937 Mapei iniziòl’attività con 7dipendenti oltre al suofondatore RodolfoSquinzi (il secondo dadestra).

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La strategia di

internazionalizzazione di Mapei

si basa su due obiettivi di fondo:

maggiore vicinanza alle esigenze

locali e riduzione al minimo dei

costi di trasporto.

Alla fine del 2006 conta

47 consociate, 7 Laboratori di

Ricerca e Sviluppo e 46 impianti

produttivi, ognuno dotato anche

di un laboratorio di controllo.

Tra questi stabilimenti, alcuni

fabbricano prodotti finiti, altri

producono materie prime

strategiche per il Gruppo:

Va.Ga. produce sabbie silicee

selezionate, Gorka Cement

cementi alluminosi,

Vinavil polimeri di acetato di

vinile e acrilici e Rasco prodotti a

base di bitume.

La costante

internazionalizzazione è

direttamente collegata alla

crescita del fatturato avvenuta

negli ultimi dieci anni: nel '90 era

di 150 miliardi di lire, nel 2001 è

stato raggiunto un fatturato

aggregato di 725 milioni di euro,

realizzato all'estero per il 57 %.

Il fatturato totale per il 2006 è di

1,45 miliardi di euro. Anche il

numero dei dipendenti è in forte

aumento: sedici anni fa erano 512,

nel 2006 hanno superato i 4800,

il 12% dei quali è impiegato

nella ricerca.

47 Consociate • 7 Labor

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oratori R&S • 46 Stabilimenti in 23 Paesi

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Il Centro Ricerca e Sviluppo di Via CafieroSin dalla sua nascita nel 1937, Mapei ha capito che investire nellaRicerca e nello Sviluppo era un requisito essenziale non solo per pre-sentare sul mercato i prodotti migliori, ma per poter anche crescere alivello internazionale.L’essere oggi un’azienda leader con un nome conosciuto in tutto ilmondo non è dunque un caso, ma è il frutto di una visione che, sin dalleorigini, prevedeva un impegno rivolto in questa direzione.Ricerca e Sviluppo sono nel DNA di Mapei ed è attraverso questi stru-menti che l’azienda continua la sua crescita internazionale.A questo ambito sono sempre stati dedicati gli sforzi migliori di Mapeie il 5% del fatturato è destinato agli investimenti in Ricerca e Sviluppo.Mapei dispone di sette centri principali di ricerca e di 46 laboratori dicontrollo qualità.I sette centri sono così distribuiti geograficamente: due in Italia (aMilano e a Villadossola), uno in Francia (a Tolosa), uno in Germania (aWiesbaden), uno in Canada (a Laval), uno negli Stati Uniti (a DeerfieldBeach) e uno in Norvegia (Sagstua).Gli addetti alla ricerca sono il 12% dei dipendenti.Il maggior numero di ricercatori è presente nel Centro di Milano in ViaCafiero - il principale - che ha il compito di coordinare il lavoro deglialtri sei laboratori e funziona anche da laboratorio analitico centraledell’intero Gruppo. È in questa via milanese del quartiere Bovisa cheprese le mosse, negli anni ’30, l’attività di Mapei.Qui la prima sede dell’Azienda e la prima unità produttiva e qui ilprimo centro di ricerca.Un luogo simbolo di Mapei che, recentemente ampliato e rimoderna-to, continua ad irradiare conoscenza e ad attrarre sempre nuove ener-

gie. La ricerca è, infatti, il settore incui Mapei continua ancora oggi afare il maggior numero di assun-zioni, scegliendo soprattutto gio-vani neolaureati e neodiplomatinelle più diverse discipline scienti-fiche.Parafrasando Aristotele, possiamoaffermare che il Centro Ricerca eSviluppo di Via Cafiero è il “motoreimmobile” che, sin dal 1937, nonha mai smesso di alimentare conenergie positive l’intera Aziendadirigendo e coordinando le attivi-tà scientifiche dell’intero Gruppo.Va ricordato, inoltre, che tutti ilaboratori utilizzano le strumenta-zioni e le tecniche più avanzate dianalisi chimica e chimico-fisicacome diffrattometri a raggi X,spettrometri e cromatografie diogni tipo e il microscopio elettro-nico ESEM-FEG, alle quali siaggiungono anche numerosealtre tecniche analitiche, capaci divalutare ogni caratteristica deivari prodotti.Coordinati e diretti da centro diVia Cafiero, i laboratori lavorano instretto contatto tra loro, ma anchecon università e istituti di ricerca

Un particolare del laboratorio di R&S di Milano nel 1960.

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scientifica e industriale e fungono anche da supporto all’AssistenzaTecnica per la soluzione dei problemi più difficili dei clienti.

I più severi standard internazionali L’unico modo per mettere a nudo i limiti e le caratteristiche dei mate-riali è quello di torturarli! Questo è quanto si fa tutti i giorni nei labora-tori Mapei utilizzando i più severi standard internazionali come lenorme ISO, CEN, ASTM, DIN, oltre, ovviamente, alle specifiche normenazionali. Per torturare i materiali si utilizzano le più sofisticate attrez-zature come dinamometri elettronici, presse e attrezzature usate tal-volta in condizioni estreme di temperatura e umidità, ottenute concamere climatiche speciali. L’esperienza accumulata in questo campoha permesso ai tecnici Mapei di assumere posizioni di grande prestigioquali la presidenza di due commissioni CEN, l’ente delegato all’elabo-razione delle normative europee, e di rappresentare l’Italia in oltre 100commissioni e gruppi di lavoro internazionali.

La ricerca per l’uomo e l’ambienteNon si fa tanta strada ottemperando controvoglia a normative che siritengono astratte, perché egoisticamente considerate improduttive, ocercando di impegnarsi il meno possibile nel rispettare i requisiti mini-mi, in fatto di rispetto dell’uomo e dell’ambiente, che i prodotti devonopossedere. Oggi non è possibile, infatti, crescere in ambito industrialese non vi sono principi etici che ispirano tutta l’attività dell’azienda ovantando qualità non realmente raggiunte.Sin dalle origini Mapei si è mossa sul mercato anticipando non solo lerichieste dei clienti, ma precorrendo anche le più innovative tendenzein fatto di ecologia e di salvaguardia degli applicatori. Uno dei motoriprincipali che spingono la ricercaMapei è, infatti, l’obiettivo di svi-luppare prodotti sempre menodannosi per l’uomo che li utilizza econ sempre minore impatto sul-l’ambiente. In questa direzione,oltre allo sviluppo di formule in cuivengono progressivamente elimi-nati tutti i componenti pericolosi,particolare è stato l’impegno aprodurre adesivi senza solventivolatili, pur mantenendo un’ottimalavorabilità e un’alta adesività.Per fare ciò è stata messa a punto,prima nel centro ricerche di Laval,in Canada, ora anche in quello diMilano, la camera ambientale, unaspeciale attrezzatura capace dimisurare le emissioni di compostiorganici volatili (VOC) anche inquantità minime.A 70 anni dalla sua fondazioneMapei non pare abbia voglia di fer-mare la sua crescita. Una crescitache deve tanto alla Ricerca eSviluppo e alla sua sede centrale diVia Cafiero. Un luogo simbolo perl’intero Gruppo e che, oggi comeallora, è il crocevia dove si incon-trano e si confrontano anticheesperienze e nuove conoscenze.

La tecnologia più avanzata e le eccellenze nelle risorse umane sono la base della strategia dei 7 attuali laboratori di R&S.

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Mapei è oggi un “global player” che si muovesul mercato internazionale con uno sviluppo

costante che risponde a principi precisi: lacrescita deve essere “sana ed equilibrata” e itermini “investimenti e finanza” significano,

per Mapei, sviluppare e finanziarecorrettamente lo sviluppo dell’Azienda per

acquisire sempre maggiori quote di mercato.

Da Via Cafiero alla Cina,passando da… Mediglia

Come ha, inoltre, recentemente dichiaratoGiorgio Squinzi:“Consideriamo i nostri obiettivicome compagnie composte da un insieme diprodotti/persone/capacità produttive.Vogliamo, per questo, massimizzare crescita edefficienza e non solo i prodotti”.Al fatto di essere realmente un “internationalglobal player”, Mapei aggiunge altre duepeculiari caratteristiche: è gestita comeun’azienda familiare e ha un approccio aiproblemi sempre a medio-lungo termine.La strategia di crescita dell’Azienda èconsolidata e i numeri parlano chiaro: negliultimi 28 anni Mapei ha acquisito o ha costruitoex-novo 39 stabilimenti.Settanta anni fa tutto iniziò da un piccolostabilimento in quella che all’epoca era laperiferia di Milano. Da quella originaria sede diVia Cafiero alla Bovisa - oggi sede del piùimportante Centro di Ricerca e Sviluppodell’intero Gruppo – uscirono le primeconfezioni di prodotto e tutte le lavorazionivenivano eseguite manualmente.Oggi tutti gli stabilimenti Mapei sonoall’avanguardia nell’automazione e nel rispettodelle più severe norme sulla sicurezza el’ambiente.

Lo stabilimento di Robbiano di MedigliaIl fiore all’occhiello di Mapei è, oggi, lostabilimento di Robbiano di Mediglia, alle portedi Milano, dove tutto è organizzato con linee diproduzione completamente automatizzate (trale linee di produzione di prodotti in polvere,una raggiunge la straordinaria velocità di 3.600sacchi da 25 kg per ora). Costruito nel 1975 e, inseguito, più volte ampliato, è oggi il centroproduttivo più importante del gruppo Mapei:oltre 635.000 tonnellate di prodotti per l'ediliziane sono uscite nel 2005. Circa il 23% dellaproduzione di Robbiano di Mediglia vieneesportato. Nel 2007 è prevista la costruzione diun nuovo magazzino e di un’area produttivaper un totale di 11.000 m2.Uno degli aspetti strategici dello sviluppoindustriale di Mapei è sicuramente incentratosulla logistica e questo per garantire ai clienti diricevere rapidamente le merci ordinate. Mapei èparticolarmente all'avanguardia in questocampo: infatti, ben l'80% degli ordini ricevutivengono evasi entro 48 ore, sia che si tratti diprodotti confezionati sia di prodotti sfusi.In tutto il mondo operano altri 45 stabilimentiMapei e il Gruppo produce in 23 Paesi, nei 5continenti seguendo queste logiche.Tutto nel rispetto dell’ambiente. Impianti sicuriper chi ci lavora e per l’ambiente che licirconda. Da sempre Mapei è in prima filanell’impegno per una chimica eco-compatibileche rispetti la natura. Dal 1992 aderisce alprogetto internazionale Responsible Care,l’impegno dell’industria chimica mondiale

A sinistra:l’interno dell’originariopiccolo stabilimento di Via Cafiero a Milano e,sotto, le linee diproduzione Mapei negli anni ‘70 a Robbianodi Mediglia.

A destra e sotto:Veduta aerea del modernostabilimento di Robbianodi Mediglia e particolaridei cicli di produzione.

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nel perseguire laprotezione dell’ambientee la sicurezza e la salute

dei dipendenti.Lo stabilimento Mapei di Robbiano diMediglia nell’aprile 1998 è statocertificato secondo la norma ISO 14001

e ha ottenuto nel luglio 1999 la registrazionen° I-S-000019 del sito secondo il regolamentoCE 761/01 (EMAS) per la gestioneambientale.Nell’ottobre 2000 ha conseguito lacertificazione del suo sistema di gestione perla salute e la sicurezza del lavoro secondo lanorma OHSAS 18001. Il 27/12/2004 haottenuto l’Autorizzazione IntegrataAmbientale (D. Lgs 372/99).Complessivamente, più di 8.000 tonnellate algiorno di prodotti finiti escono daglistabilimenti Mapei e altrettante tonnellateentrano come materie prime necessarie perla preparazione degli oltre 500 prodotti(adesivi, sigillanti, malte, additivi, lattici ecc.)che compongono la completa gammaMapei.Tutti i prodotti, distribuiti nel mondoattraverso le consociate Mapei e impiegatinei più importanti cantieri del mondo sonooggi prodotti nei 46 stabilimenti del Gruppo.Tornando a quello di Mediglia, che èdiventato lo stabilimento-guida per tutti glialtri, va ricordato che proprio qui è operativo,in una sede recentemente ampliata,l’Engineering Team che si dedica allaprogettazione e agli studi per ottimizzarel’operatività di tutti gli stabilimenti delGruppo.Mapei ha fatto molta strada da quella primafabbrica di Via Cafiero e gli ultimi stabilimentirecentemente aperti sono stati quelli dellaCina e del Vietnam. Il segno di una crescitache vede l’Azienda fra le protagoniste, alivello globale, del mercato. Una crescita cheè continua.

Tutti i centri produttivi Mapei nascono e crescono secondo un lay-out preciso,guidato dall’Engineering Team che ha sede nello stabilimento di Robbiano diMediglia, stabilimento-guida per tutti gli altri 45.

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Un prodotto per ogni esigenzaMapei nasce come azienda di “Materiali Ausiliari perl’Edilizia e l’Industria” (da qui nasce il suo nome). I

prodotti con i quali si presenta inizialmente sulmercato sono: pitture, intonaci, materiali per

rivestimenti interni ed esterni di palazzi, ospedali,aeroporti. Un primo salto in avanti si raggiunge

quando l’Azienda si concentra sulla nicchia dimercato degli adesivi per la messa in opera di

pavimenti e rivestimenti. I prodotti Mapeicontribuiscono oggi alla qualità della vita migliorando

l’estetica, il confort e la sicurezza degli ambienti incui viviamo. Si tratta di prodotti che sono ovunque

nelle nostre case, sotto i pavimenti, nel calcestruzzodei pilastri o sulle superfici degli edifici storici. La

produzione di Mapei è oggi articolata in ben 9 lineeche coprono tutte esigenze del settore dell’edilizia. Iprodotti sono distribuiti da rivenditori autorizzati in

tutti i cantieri del mondo, tranne la linea dei prodottiper le Costruzioni in Sotterraneo, per specifiche

problematiche ed esigenze di assistenza in cantiere,e la linea degli Additivi di Macinazione, destinati alle

cementerie.

I Team di LineaUna peculiarità di Mapei è quella di aver mantenutole caratteristiche di un’antica impresa artigiana puressendo divenuta una multinazionale conosciuta in

tutto il mondo. L’esperienza e la conoscenzaprofessionale di ciascun uomo che lavora in Mapei è

una risorsa importante che nutre continuamente ilknow-how dell’intera Azienda. L’aggregazione percompetenze e capacità diverse ha, di fatto, fattonascere quasi naturalmente dei gruppi di lavoro

contraddistinti da una spiccata identità. Tutto questonel rispetto della filosofia aziendale che prevede la

massima elasticità e abilità nel condividere le propriecompetenze con quelle di tutti gli altri. Per essere più

incisiva sul mercato e per offrire sempre il meglio aipropri clienti, Mapei dispone oggi non solo dei

prodotti migliori, ma anche di uomini organizzati epreparati per affrontare ogni esigenza di cantiere.

Così, oggi, Mapei affianca a ogni linea di prodotto deiTeam di lavoro dedicati al suo sviluppo e alla suacommercializzazione. Guidati da Product Manager,

ogni Team di Linea si avvale di promotori,responsabili tecnico-commerciali, tecnici di

laboratorio e dell’Asistenza Tecnica che dialoganocostantemente tra loro.

L’obiettivo è quello di verificare ogni giorno sulcampo l’efficacia dei prodotti esistenti, proporne di

nuovi e, attraverso un costante rapporto con i clienti,suggerire e consigliare le soluzioni migliori.

Nella pagina a fianco presentiamo brevemente laDivisione Grandi Progetti, nata per risolvere le più

complesse problematiche relative a questo ambito, edue di questi Team (U.T.T. e D.A.M.) per la tipicità

della loro struttura e la particolarità della loro attività.

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La Divisione Grandi ProgettiUn team di tecnici altamente qualificati, una strutturadedicata alla progettazione con l’obiettivo di affiancareEnti e Società d’ingegneria per individuare gli obiettividi intervento, la preparazione dei capitolati e lastesura delle relative specifiche tecniche. Una dellepeculiarità della Divisione è quella di consigliare leprocedure di lavorazione, i cicli di intervento, imateriali migliori e le tempistiche operative.Diagnostica, alta qualificazione scientifica, risoluzionein tempo reale dei diversi problemi di cantiere,disponibilità e capacità nel seguire e nel consigliare ilcliente in tutte le fasi di lavorazione: sono questi glielementi distintivi della Divisione Grandi Progetti.Un’altra importante caratteristica della Divisione èquella di essere trasversale a Mapei. Essa, infatti, siavvale, oltre che della Ricerca e Sviluppo, anche diuna consulenza tecnica dedicata, un’assistenzaoperativa in cantiere e un’attenta analisi delle piùdiverse problematiche a cui fa seguito una rapidaproposta di soluzioni, scegliendo i prodotti migliori traquelli offerti dalle nove linee Mapei.

Underground Technology Team (U.T.T.)La nascita dell'Underground Technology Team è larisposta di Mapei alla crescente richiesta da parte delmercato delle costruzioni di una linea di prodottidedicata agli spazi in sotterraneo. Grazie alle capacitàe agli investimenti nei suoi laboratori di R&S e alleconoscenze tecniche sviluppate in ogni paese, Mapeiha dato vita alla linea dedicata "UndergroundTechnology Construction Products". Le opere insotterraneo hanno un carattere di unicità dovutoinnanzitutto alla complessità legata alla loro fase diprogettazione e alla severità dell'ambiente di lavoroche richiede di affidarsi a tecnici specializzati, affidabilie in grado, con la loro esperienza, di affrontare lesituazioni più imprevedibili e garantire un corretto eimmediato avanzamento dei lavori. Attraverso ilsettore dedicato “Underground Technology Team”,Mapei si pone l'obiettivo di soddisfare, in manieraglobale, ogni esigenza tecnica dei propri clienti legataalle costruzioni in sotterraneo.

Divisione Additivi di Macinazione (D.A.M.)Nel 2001 Mapei ha introdotto la nuova linea diprodotti “Additivi di Macinazione” dedicataalla produzione di cemento e rivolta direttamentealle cementerie.Questi additivi sono formulati per risolverei problemi di agglomerazione all’interno dei molinitubolari e migliorare la qualità del cemento.La Divisione Additivi di Macinazione (D.A.M.) ha quindil’obiettivo di sviluppare prodotti e strategie specificheper il cemento. Considerando che gli additivi di“processo” sono aggiunti al materiale durante il ciclodi macinazione, l’interazione tra i tecnici che gettanoil cemento e i chimici del laboratorio di ricerca è moltoimportante. Per sviluppare queste sinergie, la D.A.M. ècomposta da chimici e tecnici della produzionedel cemento, che cooperano nella stessa struttura.

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Pur essendo, oggi, una realtà internazionale disuccesso, Mapei rimane un’azienda aconduzione familiare e i principifondamentali su cui poggia rimangono quellitrasmessi dal suo fondatore Rodolfo Squinzial figlio Giorgio, attuale Amministratore Unicodell’Azienda. Sono tre le colonne portanti checontinuano a ispirare l’agire di Mapei: laspecializzazione, l’internazionalizzazione e laRicerca e Sviluppo. È seguendo eimplementando continuamente questiprincipi che Mapei è cresciutaimpetuosamente nel corso degli anni. E non èpossibile trasmettere all’intera Azienda e aipropri clienti e fornitori concetti di questaportata se, alla base, non c’è emozione epassione.La comunicazione, in questo senso, gioca unruolo fondamentale per due aspetti. Perchéincanala questa passione in una strategiavolta a raggiungere risultati d’eccellenza intermini di marketing e, al contempo, alimentacreativamente quello spirito di gruppo (il“gioco di squadra”) che permette di nutriresenza interruzione un circolo virtuoso diconoscenze che permettono la condivisionedella mission dell’Azienda.

Campioni del mondoUno degli ultimi eclatanti esempi di comeMapei si muova per comunicare a livelloglobale i suoi prodotti e i suoi valori, è larecente sponsorizzazione della Nazionale diCalcio Italiana. Un’iniziativa che ha coinvoltotutto il “Mondo Mapei”: dai dipendenti aicollaboratori, dai rivenditori ai clienti. Le nudecifre che qui riportiamo parlano da sole eillustrano gli eccezionali risultati conseguiti.Durante il Mondiale, il logo dell’Azienda èapparso sulla stampa italiana più di 1.500volte con oltre 21.000 citazioni in televisione(pari a quasi 145.000 secondi):monetarizzando questa continua presenza, ècome se Mapei avesse speso in pubblicitàcirca 25 milioni di euro.I contatti-persona stimati in tutto il mondosuperano i 30 miliardi e in Italia si sono avutipiù di 76 milioni di contatti attraverso lastampa e oltre 343 milioni con la televisione.Mapei ha portato in Germania oltre 1.000ospiti per assistere alle partite e sono state 7le consociate del Gruppo coinvoltedirettamente. Mapei ha coltoquest’opportunità organizzando unconcorso, distribuendo premi e supportandol’iniziativa con investimenti in comunicazione.

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E i risultati, anche qui, non sono mancati:il fatturato sui prodotti in promozione èaumentato di circa il 40%.

Comunicazione e MarketingMapei segue da sempre una politica dimarketing e di comunicazione molto mirataalla quale cui si accompagna una formazionecontinua, e un’assistenza tecnica ad altissimolivello. Il tutto per offrire ai propri clienti unservizio completo capace di soddisfare ogniesigenza. A strategie specifiche per linee diprodotto, per mercati diversi e per tipologiedi clienti, seguono operazioni e strumenti dimarketing studiati appositamente. Ciòsignifica mirate campagne pubblicitarierealizzate con manifesti e spot televisivi,alcune sponsorizzazioni legate a progetti digrande risonanza, molte iniziative per avereun contatto continuo e diretto con il cliente.Mapei, infatti, è in continuo movimento: dallapartecipazione alle fiere specializzate che sitengono ogni mese dell’anno in tutto ilmondo, alla produzione di unadocumentazione molto ampia, basatasoprattutto su supporti multimediali (DVD,CD,Video) e dépliant di linea e di prodottodestinati ai clienti di tutto il mondo.

Formazione continuaAnche la formazione ha un ruolo importanteper Mapei, che organizza di continuo corsi diaggiornamento e di perfezionamento delletecniche di posa di pavimenti e rivestimentiper rivenditori e applicatori.I corsi sono tenuti dal qualificato personaledell’Assistenza Tecnica con dimostrazionipratiche, materiale informativo e mezziaudiovisivi.Inoltre, Mapei organizza periodicamenteanche convegni per progettisti e responsabilidi cantiere con la collaborazione dei singoliOrdini professionali. Questi eventicoinvolgono esperti del settore come relatorie sono centrati sui temi di primo piano per ilcomparto dell’edilizia.

L’Assistenza TecnicaL’assistenza alla clientela, sia prima sia dopo lavendita di un prodotto, è una delle chiavi delsuccesso di Mapei. Non lasciare mai solo ilcliente e consigliarlo al meglio per unottimale utilizzo dei prodotti Mapei in ognisituazione di cantiere: questo è sempre statoun principio operativo importante nellafilosofia dell’Azienda.Il servizio prevede l’assistenza telefonica neicasi più semplici, ma anche interventidirettamente sul cantiere, nei casi piùcomplessi. L’assistenza è garantita in ogniangolo del mondo da parte di tecnicialtamente specializzati e con competenze inogni settore. Persone in grado di indirizzare ilcliente e l’applicatore verso il corretto utilizzodei prodotti e di risolvere ogni tipo diproblema tecnico.

Sopra:lo stand Mapei alCersaie e Saie diBologna nel 2006.

A fianco:alcune immagini dellacampagna televisivaMapelastic che, nel2006, in pochi mesi hafatto crescere levendite del prodottodel 42%, per un totaledi 41 milioni di eurosolo in Italia.

Sotto:formazione continuagrazie a 2attrezzatissimiauditorium, a Milanoe Latina, e a 2 scuoleitineranti per i tecnici.

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Noi di Mapei

progettiamo,

produciamo,

promuoviamo e

commercializziamo

prodotti e soluzioni per

il mercato mondiale

degli adesivi e dei

prodotti chimici per

l’edilizia.

Siamo costantemente

attenti all’andamento

del settore delle

costruzioni: la nostra

filosofia è quella

di essere sempre

un passo avanti,

così da portare risposte

innovative a ogni

esigenza emergente in

tutto il mondo.

Nell’ambito della

strategia di sviluppo

Vision 2010,

l’internazionalizzazione

di Mapei continua in

nuovi Paesi e in

nuovi mercati.

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...e tanti altri mercati si stanno aprendo

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Presentato a Milano il 23 novembre scorsoall’Auditorium di Federchimica, il XIIRapporto Responsible Care testimonia

l'impegno dell'Industria Chimica italiana nel per-seguire la Sicurezza e la Salute dei Dipendenti ela Protezione dell'Ambiente.Ricordiamo che Responsible Care è ilProgramma volontario dell’Industria Chimicamondiale basato sull’attuazione di principi ecomportamenti riguardanti la Sicurezza e Salutedei Dipendenti e la Protezione Ambientale; pre-vede anche l’impegno alla comunicazione deirisultati raggiunti verso un miglioramento conti-nuo, significativo e tangibile.In Italia, il Programma Responsible Care, avviatonel 1992 e gestito da Federchimica (FederazioneNazionale dell’Industria Chimica), è attualmenteperseguito con impegno e determinazione da172 imprese di grande, media e piccola dimen-sione, italiane ed estere, con 447 unità produtti-ve, 57.849 dipendenti e un fatturato aggregatodi 29,7 miliardi di euro (pari al 58,3% di quellocomplessivamente generato dall’IndustriaChimica).Ogni anno le imprese aderenti al ProgrammaResponsible Care aumentano il loro impegnoper migliorare i significativi risultati ottenuti e nerendono pubblici i dati settoriali proprio tramiteil Rapporto Responsible Care. Va ricordato che ilProgramma Responsible Care governa, oggi,ormai circa il 20% dei costi del Conto EconomicoAggregato dell’Industria Chimica.Nell’XII Rapporto vengono riportate e analizzatele performance delle imprese aderenti aResponsible Care in materia di Sicurezza, Salutee Ambiente. I risultati pubblicati che qui sinteti-camente riportiamo, confermano la continuitànel miglioramento dei risultati ottenuti che è allabase dei principi ispiratori del Programma.

La Sicurezza e la Salute dei DipendentiL’Indice di Frequenza degli Infortuni (IF) delleImprese aderenti al Programma (calcolato comenumero di Infortuni per Milione di Ore Lavorate)ha raggiunto il valore di 9,3 nel 2005, costanterispetto al 2004.L’Industria Chimica nel suo com-plesso è caratterizzata da un’elevata Sicurezzanei luoghi di lavoro: l’Indice di Frequenza degliInfortuni elaborato su dati INAIL per tutti i setto-ri manifatturieri, dimostra come l’IndustriaChimica sia, con una performance di 10,3

Infortuni per milione di ore lavorate, la migliore dopo l’Industria delPetrolio.La Salute dei Dipendenti rappresenta un’altra area prioritaria di interven-to per le Imprese che aderiscono al Programma: nel 2005 sono state defi-nite dall’INAIL 0,07 Malattie Professionali per milione di ore lavorate (0,08nel 2004); l’Industria Chimica nel suo complesso fa registrare, per il mede-simo Indice, il valore più basso rispetto a tutti i settori economici (0,46).

Le emissioni in acqua e in atmosferaLe Imprese aderenti al Programma Responsible Care hanno significativa-mente ridotto le emissioni in acqua e in atmosfera nel corso del 2005, pura fronte di un aumento dell’Indice delle Attività Produttive del 3,1%rispetto al 2004.In acqua, la quantità di COD (Chemical Oxygen Demand) emessa nel2005 (16.965 t) è diminuita del 2,7% rispetto all’anno precedente (17.431t); le emissioni di azoto si sono ridotte notevolmente con una diminuzio-ne del 17,2% nel 2005. Infine, il 2005 registra un aumento dei MetalliPesanti (+8,7%), per correggere il quale si stanno implementando signifi-cativi piani di riduzione. Anche in aria si verifica una costante diminuzio-ne degli Indicatori analizzati tra il 2004 e il 2005; le emissioni di SO2(Anidride Solforosa) si sono ridotte dello 0,3%; quelle di NOx (Ossidi diAzoto) del 2,1%; le Polveri sono state abbattute del 10,6%.

I consumi energetici e il Protocollo di KyotoNel 2005 è complessivamente migliorata l’efficienza energeticadell’Industria Chimica che ha visto ridurre i consumi specifici di energiadel 3,7%. Le Imprese aderenti a Responsible Care hanno ridotto i propriconsumi specifici di energia del 2,0%.Per quanto riguarda l’applicazione del Protocollo di Kyoto,mentre in Italiaassistiamo a un aumento delle emissioni di CO2 (Anidride Carbonica) del12,7% tra il 1990 e il 2004, l’Industria Chimica, nello stesso periodo, ha

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Gli investimenti per lo sviluppo sostenibileLe Spese che le Imprese aderenti a Responsible Care hanno sostenuto, nel2005, nelle aree di Sicurezza, Salute e Ambiente ammontano a 770,6Milioni di euro (il 2,8% del fatturato complessivamente generato). QuesteImprese hanno inoltre dedicato alla formazione dei propri Dipendenti393.000 ore lavorative. L’Industria Chimica nel suo complesso in Italia haspeso 895,0 milioni di euro con un’incidenza dell’1,8% sul fatturato.

L’impegno alla comunicazione e alla trasparenzaÈ continuata nel 2005 l’azione di Federchimica a sostegno della diffusio-ne dei principi e dei valori di Responsible Care, sia nei confronti delleImprese Chimiche non aderenti al Programma, sia nei confronti delMondo Esterno, tra cui, in particolare, le Amministrazioni PubblicheCentrali e Locali, le Istituzioni Assicurative e Finanziarie.L’implementazione dei Sistemi di Gestione e il dialogo trasparente sul ter-ritorio sono, inoltre, due fattori chiave per le Imprese aderenti a RC, al finedi garantire il successo del Programma e il suo riconoscimento da partedelle Amministrazioni Centrali e Locali, degli Opinion Leader e delPubblico in generale.Nel 2005, le Imprese aderenti a Responsible Care hanno ottenuto la certi-ficazione ISO 14001 in 161 delle proprie unità produttive e/o logistiche,che rappresentano il 47,7% di quelle ottenute da parte di tutta l’IndustriaChimica in Italia. L’impegno alla comunicazione e alla trasparenza è testi-moniato, inoltre, dai 48 Rapporti Ambientali e Sociali e dalle numerose ini-ziative ed eventi.In conclusione, emerge con evidenza, dalla lettura del Rapporto, l’impe-gno dell’Industria Chimica a perseguire comportamenti socio-ambientaliresponsabili.Ed è proprio attraverso il Programma Responsible Care che l’IndustriaChimica rinnova l’impegno a migliorare le proprie performance nelcampo dello Sviluppo Sostenibile.

ridotto le proprie del 37,9%. Con riferimento alleemissioni di CO2 derivanti dall’utilizzo di combu-stibili fossili per usi energetici, si osserva come sial’Industria Chimica (-37,8%), sia le Imprese ade-renti a Responsible Care (-25,9%) abbiano otte-nuto risultati migliori degli obiettivi delProtocollo di Kyoto.È migliorata la gestione della risorsa acqua: nel2005 sono stati utilizzati 2.038 Mm3 d’acqua (-19,2%) rispetto al 2004, provenienti solo perl’1,6% da acquedotto. L’aumento della produzio-ne dei rifiuti tra il 2004 (1.169,3 kt) e il 2005(1.464,3 kt) è dovuto a operazioni di bonifica per526,8 kt, al netto delle quali si osserverebbe unariduzione del quantitativo prodotto del 2,9%.

La sicurezza nella logistica e nei trasportiAlcune Imprese aderenti a Responsible Care sisono particolarmente distinte nel mettere apunto nuovi processi e tecnologie che migliora-no la Sicurezza dei luoghi di lavoro e/o riduconol’impatto ambientale.Per quanto riguarda la logi-stica, le Imprese aderenti a Responsible Carehanno movimentato su strada solo il 49,3% dei31,2 Milioni di t totali di sostanze, preparati e pro-dotti chimici trasportati (in Italia, l’incidenza deltrasporto di merci su strada è pari al 65,6%).Il SET (Servizio Emergenze Trasporti) è intervenu-to 41 volte a supporto delle Autorità prepostealla gestione delle emergenze negli incidenti ditrasporto riguardanti sostanze, preparati e pro-dotti chimici.

La Product StewardshipLa Product Stewardship è una delle aree piùimportanti del Programma Responsible Care:essa comporta la gestione responsabile del pro-dotto lungo l’intero ciclo di vita, al fine di miglio-rarne le prestazioni, la sicurezza e di ridurne l’im-patto sull’ambiente. In particolare, le Impreseaderenti a Responsible Care hanno ottenuto perl’80,2% la certificazione ISO 9001 di almeno unaUnità Produttiva e/o Logistica, mentre l’indicato-re che misura il rapporto tra i reclami legati amotivazioni HSE sul totale dei reclami è pari, nel2005, a solo il 2,7%. Infine, diverse Imprese ade-renti a Responsible Care si sono particolarmentedistinte nella gestione responsabile dei propriprodotti, garantendone una maggiore sicurezzadurante l’uso da parte di utilizzatori e consuma-tori finali e una migliore eco-compatibilità.

MAPEI È LA PRIMA AZIENDA ITALIANA FIRMATARIA DEL

RESPONSIBLE CARE GLOBAL CHARTER

La Global Product Strategy della I.C.C.A. (International Council ofChemical Associations) – l’associazione internazionale che raccoglietutte le federazioni della chimica di ciascun Paese - per la produzionesicura è stata progettata per migliorare la performance produttivadell’industria ed è vista come il più importante strumento perestendere anche l’etica, i principi e le pratiche del Responsible Carelungo tutta la catena del valore delle aziende chimiche.Lanciata a Dubai in occasione del Responsible Care Global Charterall’inizio del 2006, dà un ulteriore supporto alle aziende che hannoaderito al Responsible Care Global Charter del quale Mapei è stata trale prime aziende firmatarie, già nel febbraio 2006 e unica azienda, tra leimprese italiane, ad avervi aderito fin da subito.

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La sensazione che da un po’ di tempo si percepiva eche è stata confermata dal Rapporto congiunturale eprevisionale del Cresme si è dimostrata vera. Nel

nostro Paese il mercato dell’edilizia registra una crescitazero. Il motivo di questo cattivo andamento del settore,così come enunciato chiaramente dal rapporto stesso, èche “la corsa delle costruzioni è finita, bloccata dalla frena-ta delle opere pubbliche”. In poche parole le Grandi Opere- motore di sviluppo per ogni Paese e segno forte dellacapacità di saper pensare il futuro – sono praticamenteferme.

A più riprese, in questi ultimi mesi, il dibattito politico pree post elettorale ha avuto come centro di discussione pro-prio questo tema. Si deve costruire? Che cosa bisognacostruire? Con quali criteri? Nel rispetto di quali valori? E cisono, poi, i soldi per farlo? Le stesse domande possonoessere, e lo sono state, anche così formulate: TAV si, TAVno? Alta velocità sì, alta velocità no? Ponte sullo Stretto sì,Ponte sullo Stretto no? Mose sì o Mose no? Scontri continui rallentano lo sviluppo di un Paese come ilnostro che, geograficamente bellissimo proprio perché cosìdiversificato, ha bisogno più che mai di mettersi alla pari

La corsa delle costruzioni è finita, bloccatadalla frenata delle opere pubbliche.

Il 24 ottobre, alla vigilia del Saie, èstato presentato il Rapporto congiun-turale e previsionale Cresme (Centroricerche economiche di mercato perl’edilizia e il territorio) dedicato almercato delle costruzioni.Si tratta di un ricco dossier di 400 pagi-ne dedicate all'analisi e alla previsionedelle dinamiche di mercato dellecostruzioni. Il Rapporto Cresme mettea disposizione degli operatori unavisione d’insieme del mercato mondia-le, di quello europeo e un’approfonditadescrizione del mercato italiano dellecostruzioni.Lo scenario prospettato dal rapporto èquello di medio periodo (2006 - 2011).Secondo il Cresme il mercato dellecostruzioni è entrato in fase di stagna-zione: dopo la debole flessione regi-strata nel 2005 (-0,2%), gli investimen-ti sono destinati a restare ancorati allozero sia quest’anno (+0,3%) che nelprossimo (0%). E a partire dal 2008 loscenario prospettato è di decisa ridu-zione degli investimenti.Dei quattro motori che alimentano lecostruzioni solo la nuova produzioneresidenziale continua a tenere, toc-cando il suo picco massimo proprio

nel 2006, con una crescita a valoricostanti del 4,6%. Tutti gli altri motori,con l’eccezione della manutenzioneresidenziale in leggerissima ripresa(+0,3%), mostrano dinamiche negati-

ve: le opere del genio civile flettonodell’1,1%, l’edilizia non residenzialepubblica del 5,5%; l’edilizia non resi-denziale privata del 3,9%.L’inversione del ciclo è strettamentecollegata alle difficoltà del settorepubblico, che era stato protagonistafino al 2004, registrando un andamen-to crescente e sostenendo, insieme almercato privato dell’edilizia abitativa,l’intero settore.A partire dall’anno 2000 fino al 2004le opere del genio civile hanno vistoaumentare gli investimenti a valori

RAPPORTO CONGIUNTURALE E PREVISIONALE CRESME - SAIE

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degli altri Paesi europei investendo proprio nelle grandiinfrastrutture che, oltre a permettere di essere ancora piùcompetitivi a livello economico col resto del mondo, servo-no anche a rafforzare l’identità di un popolo che negli ultimianni pare avere smarrito se stesso.Quello a cui stiamo tristemente assistendo sembra inveceessere il contrario: i grandi progetti di sviluppo del Paese, alposto di trovare coesi tutti gli Italiani, sono invece ancoracontinuo motivo di anacronistici scontri ideologici.E intanto il mondo va e non ci aspetta. Le opportunità chenon sono state colte possono non ripresentarsi più. E quello

che il nostro Paese non fa, altre nazioni sono pronte a farlo.Bisogna invertire la marcia e riprendere contatto con ilnostro futuro prima che sia troppo tardi.Mapei questo sguardo verso il futuro l’ha sempre avuto.Da piccola azienda milanese si è evoluta sino ad essere trai leader di settore a livello internazionale. È un esempio dicome in Italia le cose in grande si possono fare. Comedimostra anche il suo impegno nelle Grandi Opere e la suaesperienza e capacità tecnica nell’affrontare ogni giorno iproblemi più diversi in tutti i più importanti cantieri delmondo.

Oltre alla ricerca di mercato del Cresme cheabbiamo avuto modo di esaminare in que-ste pagine, analisi particolareggiate, classifi-che e bilanci 2005 delle principali aziendeitaliane del mondo delle costruzioni sonocontenute in alcune riviste di settore.Tra queste, per maggiori approfondimenti,rimandiamo il lettore a:• “Top 1000 2005” – supplemento al n. 9 - novembre 2006 della rivista “Il Nuovo Cantiere”• “Classifiche 2006” – Allegato al n. 282 –novembre 2006 della rivista “Costruire”.

costanti del 30%, così come l’ediliziapubblica che ha fatto rilevare percen-tuali superiori per il periodo anche aquelle della nuova edilizia residenzia-le privata. Nel 2005, però, il calo dioltre 5 punti percentuali ha finito perrisultare decisivo per l’intero settoredelle costruzioni dove, dei quattromotori, si erano già spenti nel 2001 ilrinnovo e, nel 2003, l’edilizia non resi-denziale privata. E la frenata risultaconfermata nel 2006 e, in previsione,nel 2007 seppure con contrazioniassai più contenute (-1% e -1,2%).Un altro indicatore importante percapire la conclusione del ciclo espan-sivo del settore costruzioni è l'occupa-zione. Dalla seconda parte del 2005 enei primi mesi del 2006 le costruzioniperdono 4700 occupati.Secondo il Cresme, in questo momen-to, nel settore delle costruzioni italia-ne, l'intervento governativo ha un

ruolo determinante nelle stime fatteper il 2006 che indicano una sostan-ziale tenuta degli investimenti in

opere pubbliche, +2,4%a prezzi cor-renti che si trasformano in un -1,7% aprezzi costanti.

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NEI GRANDI LAVORI MAPEI C’È

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Il SAIE 2006 - Salone Internazionale dell’Edilizia di Bologna– chiude la quarantaduesima edizione registrando oltre176.000 presenze professionali, con un incremento del 7%

rispetto all’edizione 2005.Ancora una volta questa importante manifestazione, che si ètenuta dal 25 al 29 ottobre nel quartiere fieristico di Bologna,si è confermata uno dei maggiori eventi europei dedicati almondo dell’architettura e delle costruzioni; appuntamentoirrinunciabile per le aziende e la community del settore inte-ressata ad approfondire le ultime novità e le innovazioni pre-sentate dagli espositori presenti all’evento.Significativa, quest’anno, la partecipazione degli operatoriesteri, con una forte incidenza delle presenze dei Paesi EstEuropei che, dall’inizio dell’anno, sono entrati nell’UnioneEuropea, accanto a quelli dell’ex Unione Sovietica e della exJugoslavia, attualmente fra i mercati di maggiore interesseper le aziende italiane e internazionali.Una tendenza che è emersa anche fra le delegazioni estere invisita che hanno evidenziato una forte presenza da questiPaesi e dalle nuove potenze petrolifere dell’Asia centralecome, per esempio, il Kazakistan.

Tematiche sotto i riflettoriSaie è oggi uno dei principali appuntamenti europei perconoscere le più innovative proposte produttive/tecnologi-che disponibili sul mercato; una piattaforma di confrontounica per i professionisti dell’architettura/costruzioni e per leaziende produttrici che ha evidenziato – anche in questa edi-zione - una innegabile spinta verso l’innovazione. Il palcosce-nico ideale che, come vedremo, Mapei ha utilizzato al meglioper presentare tanti nuovi prodotti e innovative soluzionisoprattutto nell’ambito delle Grandi Opere.

Efficienza Energetica e Sicurezza sono settori che stannomolto a cuore a Mapei e stanno vivendo una fase di concre-ta attenzione in ambito progettuale, sia per una diffusaattenzione alle tematiche ambientali e della qualità dellavita, sia per la loro forte incidenza in termini economici.Saie 2006 ha dedicato a Efficienza Energetica e Sicurezza duemomenti di approfondimento di grande interesse, offrendoagli operatori professionali intervenuti un excursus delle piùinteressanti proposte internazionali di prodotti/tecnologiefinalizzati al corretto utilizzo delle risorse energetiche e alraggiungimento di elevati standard di sicurezza.In particolare, per il tema dell’Efficienza Energetica il dibatti-to ha spaziato dalla domotica al servizio del risparmio ener-getico agli aspetti legati alla certificazione, fino all’utilizzodell’energia solare e delle fonti rinnovabili per risolvere leemergenze energetiche; per la Sicurezza accanto alla rifles-sione sulla situazione a 10 anni dall’entrata in vigore della494/96, il dibattito ha declinato la tematica alle grandi operein tunneling, alla formazione, agli interventi sull’esistente enei lavori in quota.Saie, come di consueto, è stato anche un momento di antici-pazione delle prospettive e dello sviluppo del mercato,un’occasione per focalizzare l’attenzione all’intero processocostruttivo, dalla pianificazione urbana all’impiego dei com-ponenti e delle tecniche più convenienti.

Le soluzioni Mapei per le Grandi OpereUna grande sfera realizzata con MAPELASTIC che ruota colmovimento dell’acqua: è la stilizzazione del globo terreste sulquale piccoli gioielli Swarovski sono incastonati in corrispon-denza di tutte le consociate Mapei sparse per il mondo. Èquesta la scenografia spettacolare che si è presentata al visi-

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tatore entrando nel grande stand (area esterna 45/A64) che Mapei haallestito al Saie.L’immagine istituzionale trasmessa – volutamente simile a quella offertaal Cersaie - è quella di un’azienda internazionale che deve il suo succes-so a prodotti tecnologicamente sempre più avanzati. Ma è anche unesplicito richiamo e un tributo alla vittoria della Nazionale di CalcioItaliana – sponsorizzata da Mapei nel 2006 - agli ultimi Campionati delMondo.Uno stand “azzurro-Nazionale” e “blu-Mapei”, in un tripudio tricolore cheha fatto ricordare anche l’italianità di un’Azienda che cresce nel mondo esoprattutto una sfera coperta di MAPELASTIC, l’impermeabilizzantecementizio campione mondiale per i suoi tassi di crescita e per le sue

performance tecniche fuori dal comune.Al Saie Mapei ha presentato, anche quest’anno, le

sue migliori soluzioni per numerose tematichecostruttive e, tra i prodotti esibiti,

ci sono state alcune interes-santi novità riguardanti lagrande cantieristica.Il filo conduttore della pre-senza di Mapei è stato,infatti, incentrato sullesoluzioni per i Grandi

Lavori, dalle pavimentazioni alle finiture, senzadimenticare il recupero delle murature, la ripara-zione del calcestruzzo, la manutenzione stradale,gli additivi per costruire e le opere in sotterra-neo.Una scelta strategica per Mapei che, anche inquesta occasione, ha voluto sottolineare l’impor-tanza che per lei riveste questo settore e, al con-tempo, seguire una tendenza che vede nellegrandi infrastrutture l’ambito di crescita più inte-ressante per il Paese e per l’intero comparto del-l’edilizia.La parte centrale dello stand è stata dedicata alcavallo di battaglia di Mapei: MAPELASTIC, lamalta impermeabilizzante che da oltre 15 anni è,nel suo campo di applicazione, la più venduta edè utilizzata largamente nel risanamento e nellaprotezione di grandi opere, come per esempio iponti e le dighe. Il giusto riconoscimento al pro-dotto capostipite della gamma degli impermea-bilizzanti, che comprende anche MAPELASTICSMART e MAPEGUM WPS. Prodotti di successo,ma sempre in costante evoluzione: da ricordare,

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La presentazione dei prodotti Mapei al Saie èstata accompagnata da una ricca e

aggiornata documentazione.Nuove schede tecniche e numerosi depliant,

dedicati ai singoli prodotti o alle diverse linee,sono stati preparati per quest’occasione,mentre molta della documentazione già

esistente è stata rinnovata e ampliata.I nuovi cataloghi e depliant, che mostriamo in

queste pagine, possono essere richiestiall’Ufficio Marketing Mapei (e-mail:

[email protected] – fax: 02-37673.214).Ricordiamo inoltre che le schede tecniche dei

prodotti sono direttamente disponibili nelsito: www.mapei.com.

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infatti, che oggi questi prodotti possono essererinforzati, per particolari esigenze, con la RETE INFIBRA DI VETRO.Grandi pannelli esplicativi per ciascun prodottoe un costante rimando fotografico ai più impor-tanti lavori portati a termine col loro utilizzo,sono stati gli strumenti di comunicazione chehanno consentito al visitatore di orientarsi e diconoscere al meglio le più innovative soluzioniMapei esposte nell’ampio spazio espositivo.Numerose le linee di prodotto e le novità cheMapei ha presentato ai visitatori che hanno affol-lato lo stand.Un ricco percorso che, come vedremo, ha coper-to tutto il settore dell’edilizia.

Nuovi prodotti per l’edilizia del futuroSistemi tecnologicamente avanzati per garantire sia maggiore durabilità,sia migliori effetti estetici: sono queste le caratteristiche dei prodotti perpavimenti Mapei messe in risalto al Saie. I laboratori di ricerca Mapeihanno sviluppato due importanti famiglie di prodotti a cui è stato datomolto rilievo al Saie: MAPEFLOOR SYSTEM, linea completa di sistemi epos-sidici e poliuretanici e ULTRATOP SYSTEM, sistema cementizio autolivel-lante a presa e indurimento rapidi. Nel nuovo catalogo “Prodotti per pavi-menti” numerose sono le novità.Come MAPEFLOOR CPU MF, un nuovo sistema per pavimentazioni in resi-na della linea MAPEFLOOR SYSTEM. È un rivestimento a base di resinepoliuretaniche e cemento, caratterizzato da elevate resistenze chimicheper spessori da 3 a 4 mm, ideale per pavimentazioni all’interno di indu-strie chimiche, farmaceutiche, alimentari (lavorazione dello zucchero eimbottigliamento di acque minerali), aziende tessili e nel settore delladepurazione delle acque. Inoltre, per completare la linea, è stato presen-tato anche MAPEFLEX PU45, il nuovo sigillante e adesivo poliuretanicomonocomponente tissotropico ad altomodulo elastico e a rapido indurimento.Nell’ambito della riparazione dellegrandi opere in calcestruzzo, grande

interesse ha suscitato MAPEGROUTEASY-FLOW GF, la nuova malta

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monocomponente tissotropica ad alto contenuto difibre inorganiche che consente di riparare le grandistrutture in calcestruzzo in modo più facile,veloce edeconomico. Consigliato per viadotti, canali, gallerie,dighe, sfioratori e gallerie. Un’importante caratteristi-ca contraddistingue questo prodotto: le fibre conte-nute nella malta MAPEGROUT EASY-FLOW GF nonrichiedono più l’impiego della rete elettrosaldata.In evidenza, in questo ambito, anche il nuovo STABIL-CEM SCC, legante cementizio per confezionarebetoncini e calcestruzzi autocompattanti senza ritiro:consigliato per travi, cordoli e pile di viadotti, impal-cati di ponti, opere idrauliche e bacini di carenag-gio,garantisce una totale compattazione,una più altaresistenza in opera e una maggiore durabilità.E, infine, PLANITOP 430, malta tissotropica fibrorin-forzata di granulometria fine a ritiro controllato e amedia resistenza meccanica per il risanamento delcalcestruzzo. È ideale, tra l’altro, per il ripristino corti-cale di frontalini di balconi e spigoli di travi e pilastri.Un nuovo catalogo e interessanti novità sono statepresentate anche per la linea Mapei dedicata agli

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deguamento anti-sismico.Al Saie, una grande opera realizzata inSpagna, utilizzando collaudati sistemiMapei, è stata scelta come simbolo dellepotenzialità offerte dall’Azienda nell’am-bito degli interventi di restauro e di recupero.Un’ampia documentazione fotografica ha illustrato, infatti, il restauro didue ponti, uno in calcestruzzo e l’altro in pietra, che permettono l’attra-versamento del Rio Duero (a questo intervento è dedicato un articoloanche in questo numero di Realtà Mapei). Numerosi i prodotti Mapei uti-lizzati che hanno consentito di raggiungere un risultato davvero straordi-nario nell’esecuzione di questo importante lavoro.Tra questi, in particolare, due prodotti della linea MAPE-ANTIQUE: MAPE-

additivi per calcestruzzo. Tra queste MAPE-PLAST FV, un nuovo additivo liquido, ideale permigliorare la compattazione e il “faccia a vista”delcalcestruzzo, in grado inoltre di eliminare le bolled’aria e le disomogeneità dalla superficie deigetti.Nuova brochure aggiornata anche per DYNA-MON SYSTEM, la linea di additivi che si avvaledelle tecnologie nanostrutturali Mapei per il cal-cestruzzo. Per concludere, da menzionare anchel’ultimo prodotto, frutto della ricerca condottanei laboratori R&S Mapei di Milano: si tratta diMAPEPLAST UW, un additivo antidilavamentoche si usa per confezionare calcestruzzi super-fluidi, coesivi e facili da pompare per la realizza-zione di getti subacquei.Numerose, inoltre, le proposte per il recuperodegli edifici in muratura e per il rinforzo e l’a-

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ANTIQUE LC, un legante esente da cemento per malte deumidificanti dautilizzare per il risanamento delle murature umide in pietra, mattone etufo e MAPE-ANTIQUE I, legante idraulico fillerizzato esente da cementoper il consolidamento, mediante iniezione, di strutture in pietra, mattoni etufo.In evidenza anche un nuovo prodotto. È PLANITOP HDM MAXI, la nuovamalta bicomponente fibrorinforzata a elevata duttilità, a base di leganti areattività pozzolanica, per regolarizzare e rinforzare elementi strutturali inpietra, mattone e tufo. Si aggiunge a PLANITOP HDM ed entrambe, insie-me a MAPEGRID G 220 (speciale rete di fibre di vetro resistente agli alcaliper il rinforzo delle murature) compongono il sistema di rinforzo struttu-rale armato Mapei.La zona dedicata alla manutenzione stradale ha visto, come prodotto dimaggiore rilievo, STABILSOIL 200 SYSTEM che viene proposto in due ver-sioni: mono-componente (STABILSOIL 200 POLVERE) e bi-componente

(STABILSOIL 200 POLVERE unito al nuovo STABIL-SOIL 200 LATEX). Si tratta di un sistema innovati-vo per il riciclaggio a freddo del conglomeratobituminoso esausto.Tra i prodotti in evidenza anche MAPEPLAST LA,un additivo liquido schiumogeno e coadiuvantedi pompaggio per calcestruzzi magri con undosaggio di cemento di 100-200 kg/m3.Permette di confezionare calcestruzzi cellulari,particolarmente indicati per il riempimento discavi a prova di cedimenti.In evidenza, inoltre, MAPEGROUT SV, la maltacolabile a ritiro controllato, a presa e indurimentorapidi, per la riparazione del calcestruzzo e il fis-saggio di pozzetti, chiusini stradali e arredi urba-ni e il nuovo MAPEGROUT SV-T, la malta tissotro-pica a ritiro controllato a presa e indurimentorapidi creata per riparare elementi e pavimenta-zioni in calcestruzzo anche in pendenza, rampecarrabili e ripristinare o fissare canalette di scolo

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acrilica pura in dispersione acquosa per laprotezione di superfici in calcestruzzo, calcestruz-zo armato o superfici cementizie in genere) si affiancano,infatti, numerosi e specifici sistemi: ELASTOCOLOR SYSTEM, SILANCOLOR

SYSTEM, SILANCOLOR PLUS SYSTEM, SILEXCOLORSYSTEM, QUARZOLITE SYSTEM e COLORITE SYSTEM.Sono tutti disponibili in un’ampia gamma di colori rea-

lizzabili con il sistema di colorazio-ne automatico ColorMap.Per concludere, una bella iniziativaha trovato spazio nella parte supe-riore dello stand: un corner è statodedicato al racconto fotografico diuna sponsorizzazione e di una sin-golare iniziativa che si è svolta aPerugia nell’ambito di Eurocho-colate 2006. In questa occasioneMapei, insieme alla ManiniPrefabbricati SpA, ha contribuitoalla costruzione di un grandemuro a forma di tavoletta di cioc-colato realizzato con blocchi dicalcestruzzo prefabbricato.Un altro esempio di come lacomunicazione Mapei sia diversi-ficata e sappia, come in questocaso, far conoscere, oltre al pro-prio marchio, anche le molteplicisoluzioni che offre al vastomondo dell’edilizia.Il prossimo appuntamento con ilSaie è fissato, sempre a Bologna,dal 24 al 28 ottobre 2007.

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in calcestruzzo.Nella zona dedicata alle opere in sotterraneo acui si rivolge l’UTT-Mapei (UndergroundTechnology Team) è, invece, stata proposta l’in-tera gamma dei prodotti della linea MAPEQUICK,una gamma completa di acceleranti di presaprivi di alcali per calcestruzzi proiettati. E la cara-tura internazionale di questo specializzato TeamMapei si può evincere sfogliando le pagine delsuo nuovo depliant di presentazione o entrandonel sito internet dedicato www.utt-mapei.it.Per quanto riguarda, infine, la gamma dei pro-dotti per finiture murali interne ed esterne, inevidenza numerosi prodotti e sistemi di prodot-to sempre più apprezzati dal mercato e apposita-mente sviluppati per una perfetta compatibilitàcon i sistemi di ripristino delle superfici e nelpieno rispetto delle specificità tecnologicherichieste da ogni singolo intervento. A COLORITEBETON (pittura semicoprente a base di resina

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Diverse le tecnologie e diversi i prodotti impiegati per il ripristino dei due ponti sul fiume Duero: uno incalcestruzzo e l’altro in pietra.

Nel marzo del 2005, l’organoregionale Junta de Castilla yLeon ha deciso di intervenire sui

due ponti,uno in calcestruzzo e l’altro inpietra,che permettono l’attraversamen-to del fiume Duero nel tratto traPeñafiel e Pesquera de Duero, localitànella provincia spagnola di Valladolid.L’intervento ha riguardato inizialmenteil risanamento del ponte in calcestruz-zo. Questa struttura era la più urgenteda ripristinare, perché consente il pas-saggio e l’attraversamento del fiumeDuero a macchine e camion. In unaseconda fase si è proceduto al restauroanche dell’antico ponte in pietra, ora-mai chiuso al traffico e distante dal

primo solo pochi metri. Le due strutturepresentavano problemi diversi chesono stati risolti applicando diverse especifiche soluzioni, sempre però “fir-mate” dai prodotti Mapei.

L’intervento sul ponte in pietraIl ponte in pietra sul fiume Duero risaleal VI secolo d.C. ed è composto da settearchi. Il ponte è riservato solo al passag-gio pedonale e al traffico leggero. Diquesti archi i due centrali erano com-pletamente distrutti. L’analisi effettuatasul campo dall’Assistenza TecnicaIbermapei ha individuato una serie diproblemi che rendevano il ponte peri-coloso per il passaggio, principalmente

a causa dello stato di abbandono gene-rale in cui si trovava la struttura che siera fatto via via più grave con il passaredegli anni. Inoltre,con il tempo,alla basedei pilastri che sostengono il ponte siera accumulato del materiale di scarto enelle giunture tra le pietre era cresciutadella vegetazione selvatica che avevasgretolato la vecchia malta. I tecnicihanno rilevato poi ulteriori danni: dellecrepe nei pilastri che sostengono gliarchi; la mancanza di sigillatura tra lepietre su alcune porzioni di muro e lapresenza di fessure sulle volte di alcuniarchi che avevano causato il distacco diblocchi di pietra.L’intervento sulla struttura in pietra del

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ponte è stato diviso in due fasi distinte.La prima fase è partita con un’accuratapulizia delle superfici del ponte, esegui-ta con un’idropulitrice ad alta pressione.Successivamente sono state riposizio-nate le pietre mancanti o danneggiate,dopo di che è stata realizzata la stilaturatra i corsi delle pietre con il legante deu-midificante MAPE-ANTIQUE LC* mesco-lato con sabbia fine della zona. MAPE-ANTIQUE LC* è un legante pronto abase di speciali materiali idraulici a rea-zione pozzolanica, fibre sintetiche eadditivi, resistente ai solfati e particolar-mente adatto al restauro di muratureumide a causa dell’acqua di risalita odanneggiate dai sali solubili. La ripara-zione delle fessure sulle volte degli archiè stata effettuata con la malta tissotro-

pica MAPEGROUT T40* e la stilatura èstata realizzata sempre con il leganteMAPE-ANTIQUE LC*.Si è proceduto poi con l’intervento diconsolidamento di tutti gli archi delponte, eccetto che dei due centrali,mediante l’iniezione del legante idrauli-co MAPE-ANTIQUE I*. Le iniezioni conMAPE-ANTIQUE I* hanno lo scopo diconsolidare e riempire cavità, fessure eporosità interne presenti nelle struttureantiche in pietra e in mattone. Il giornoprecedente all’iniezione del legante èstato necessario saturare con acqua lastruttura interna da consolidare, utiliz-zando gli stessi fori attraverso cui è statopoi iniettato MAPE-ANTIQUE I*. MAPE-

In questa pagina: le immaginimostrano il forte degradodell’antico ponte in pietra che,prima del ripristino, era stato chiusoal traffico.L’intervento ha richiesto laricostruzione delle parti mancanti odanneggiate, la riparazione dellefessure e delle crepe, ilconsolidamento degli archi e infinela stilatura tra i corsi delle pietre.

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ANTIQUE I* è un legante premiscelatoresistente ai solfati che si usa per otte-nere boiacche da iniezione per consoli-dare murature a sacco e per riempirecavità, fessure e porosità interne pre-senti nelle strutture antiche in pietra emattone. Il prodotto è a base di mate-riali inorganici a reazione idraulica, spe-ciali additivi e cariche ultrafini.Nella seconda fase è stato necessariorinforzare le basi dei due pilastri distrut-ti che si trovano a contatto con l’acquadel fiume Duero con uno zoccolo incemento armato (questa fase è ancorain corso) per poi ricostruire i pilastri e levolte in pietra.

L’intervento sul ponte in calcestruzzoIl ponte che permette al traffico sugomma di attraversare il fiume Duero èstato realizzato in calcestruzzo ed ècaratterizzato da grandi arcate rafforza-te da pilastrini laterali, da un piano discorrimento veicolare sostenuto datravi sottostanti e da parapetti di sicu-rezza in ferro. Un’attenta analisi tecnica

ha portato alla luce una serie di proble-mi che “affliggevano” il ponte: i ferri diarmatura in alcuni tratti, causa il distac-co di porzioni di calcestruzzo, erano avista e presentavano segni evidenti diossidazione. La situazione si presentavapiuttosto grave soprattutto nei pilastriinferiori degli archi e nelle travi sotto ilpiano di scorrimento. Inoltre l’uso,durante la costruzione del ponte, di unaghiaia di granulometria inadeguatanon ha permesso al calcestruzzo unabuona coesione al supporto e duranteil sopralluogo i tecnici hanno rilevatoanche la mancanza di un drenaggioadeguato sulla superficie di scorrimen-to. L’aumento di sollecitazioni dovutealla crescita del traffico su gomma, nonpreviste in fase di progetto della struttu-

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ra, e la mancanza di una manutenzioneadeguata nel tempo hanno fatto il resto.Il ponte perciò non rispondeva più ailivelli di sicurezza richiesti e aveva biso-gno di un intervento di risanamento.Dopo aver riscontrato i problemi,l’Assistenza Tecnica di Ibermapei hadefinito e suggerito al cliente una seriedi interventi da effettuare con prodottistudiati per strutture e materiali comequelli utilizzati per questo ponte.Per prima cosa è stata effettuata unapulizia generale delle superfici da trat-tare mediante l’uso di un’idropulitricead alta pressione. Poi sono state rimos-se meccanicamente le porzioni di cal-cestruzzo ammalorato o in fase di di-stacco e sono stati portati in superficiei ferri di armatura in cattivo stato. I ferrisono stati stati poi spazzolati per elimi-nare la ruggine e le parti incoerenti e,successivamente, sono stati trattaticon la malta anticorrosiva bicompo-nente a base di polimeri in dispersioneacquosa MAPEFER*. Dopo l’asciuga-mento di MAPEFER* le parti della strut-tura da cui era stato rimosso il calce-struzzo degradato sono state ripristi-nate con la malta a consistenza tisso-tropica MAPEGROUT T40*.Per finire, le superfici ricostruite sonostate rasate con la malta cementiziamonocomponente a presa normaleMONOFINISH*. La riparazione e la sigil-latura dei giunti di dilatazione dellasuperficie di scorrimento sono stateeffettuate con la malta a ritiro compen-sato fibrorinforzato MAPEGROUTCOLABILE* e l’applicazione di unamembrana in pvc con spessore di 1,2mm armata con una rete di poliestere.Terminato l’intervento di ristrutturazio-ne l’intera superficie del ponte è statatrattata con la vernice elastica ELASTO-COLOR PITTURA*. Oltre a dare alla strut-tura un aspetto piacevole e omogeneo,la vernice permette l’impermeabilizza-zione e la protezione delle superfici incalcestruzzo dagli agenti aggressivipresenti nell’atmosfera.

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*Prodotti Mapei:i prodotti citati in questoarticolo appartengonoalla linea “Prodotti peredilizia”. Le relative schedetecniche sono contenutenel CD/DVD “MapeiGlobal Infonet” e nel sitointernet www.mapei.com.Elastocolor Pittura: vernicaelastica protettiva e decorativa percalcestruzzo a base di resine acriliche indispersione acquosa.Mape-Antique LC: legante, esente dacemento, per malte chiare deumidificantiper il risanamento delle murature umide inpietra, mattone e tufo.Mape-Antique I: legante idraulicofillerizzato esente da cemento per ilconsolidamento, mediante iniezione, distrutture in pietra, mattoni e tufo.Mapefer: malta cementizia anticorrosivabicomponente per la protezione dei ferri diarmatura.Mapegrout T40: malta tissotropica amedia resistenza (40 N/mm2) per ilrisanamento del calcestruzzo.Mapegrout Colabile: malta a ritirocompensato fibrorinforzata per ilrisanamento del calcestruzzo.Monofinish: malta cementiziamonocomponente a presa normale per larasatura del calcestruzzo.

Ponti sul fiume Duero, nel tratto tra Peñafiele Pesquera de Duero (Valladolid – Spagna)Intervento:per il ponte in calcestruzzo: trattamento deiferri di armatura, ricostruzione delle partiammalorate, rasatura e finitura colorata;per il ponte in pietra: consolidamentostrutturale, sostituzione delle pietremancanti e stilatura dei corsiAnno di intervento: 2005Committente: Junta de Castilla y LeonImpresa appaltatrice: ConstructoraHispànica S.A.Impresa esecutrice: EvotecCoordinamento Mapei: Manuel AngelLópez, Ibermapei

SCHEDA TECNICA

Questo articolo ètratto da“Realidad Mapei”,n. 6, il periodicoedito daIbermapei.

Nella pagina accanto, in basso: le fotomostrano alcuni particolari del degrado delponte in calcestruzzo; si notano i ferri diarmatura scoperti e ossidati e,successivamente, trattati con la maltaanticorrosiva Mapefer.

Qui sotto: dopo la ricostruzione delle partimancanti o rimosse, su tutta la superficie delponte è stata applicata la vernice protettivae decorativa Elastocolor.

A lato: il ponte riaperto al traffico in pienasicurezza al termine dei lavori.

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DOPO ACCURATE INDAGINI PREPARATORIE E PROVE DI

CANTIERE, È INIZIATO IL COMPLESSO RECUPERO

CONSERVATIVO DEI MURI SPONDALI DEL

NAVIGLIO GRANDE DI MILANO.

L’origine dei Navigli milanesi risale al 1151, quando ini-ziò la costruzione del primo tratto del Naviglio Grande,seguito nel 1400 dal Naviglio della Martesana, che col-

lega le acque del Ticino con quelle dell’Adda, dal Naviglio diPavia, iniziato nel 1300 ma ultimato sotto il governo austria-co, dal Naviglio di Bereguardo e da quello di Paderno. La retedei Navigli, che ancora oggi si snoda a Milano e nella pianu-ra che la circonda, si presenta come un geniale sistema dicanali (con un’estensione di oltre 250 km) che fino ai primidecenni del ‘900 rappresentava un importante elemento disviluppo economico sia per l’irrigazione delle campagneche per il trasporto delle merci.Negli anni tra il 1940 e il 1960 gran parte dei canali all’inter-

no delle cerchia milanese fu interrato e quello che oggirimane a cielo aperto è sotto il vincolo storico-ambientale.Purtroppo le opere strutturali che caratterizzano ancoraoggi i Navigli - le chiuse, le conche, le passerelle e i murispondali - sono state lasciate per decenni in uno stato diincuria e degrado, a causa anche dell’abbandono della navi-gazione lungo i canali.Le strutture che hanno risentito maggiormente di questostato di fatto sono stati proprio i muri di sponda, la cuimanutenzione veniva effettuata senza sistematicità giànell’Ottocento, quando i pochi e frammentari interventi dimanutenzione ordinaria si riducevano solamente alla siste-mazione della loro parte superficiale.

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L’idea del Master PlanL’urbanizzazione più intensa, il traffico automobilistico parti-colarmente pesante e quello tranviaro sulle alzaie, gli scavicontinui per il rinterro di sottoservizi, sono state durante glianni tra le cause che hanno minato la stabilità dei murispondali dei Navigli, soprattutto del Naviglio Grande. Infattile strutture di quest’ultimo sono più antiche rispetto aglialtri Navigli. Il degrado causato dalla mancanza di materialee i vistosi fuoripiombo risultavano particolarmente diffusi ecoinvolgevano le diverse tipologie dei muri realizzati duran-te varie epoche.Il rilievo delle zone realmente danneggiate, quelle più sog-gette alle maggiori spinte del terreno, risultava difficile per-

ché queste parti sono spesso “nascoste” da interventi suc-cessivi nel tempo. Alcuni anni fa la Regione Lombardia sirese conto della necessità e dell’urgenza di effettuare inter-venti integrati per la messa in sicurezza statica, con tecnichedi consolidamento rispettose della storicità dei manufatti.Per questo è stato promosso un Master Plan dei NavigliLombardi (frutto di una convenzione fra Regione Lombardiae Politecnico di Milano e gestito dalla Società NavigliLombardi s.c.a.r.l.) che rappresenta la cornice di riflessione ditutto l’insieme di competenze pluridisciplinari, finalizzato aindividuare gli interventi prioritari concreti da adottare per ilrisanamento dell’intero sistema Navigli a partire proprio dalrecupero delle sponde.

Una veduta del Naviglio agli inizi del Novecento. (Tratto da “Milano, il volto della città perduta” - Edizioni Celip, Milano).

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2004: il cantiere-pilota Nel 2004 sono partite le indagini effet-tuate sui muri spondali dei Navigli,proseguite poi con una serie di provecoordinate e calibrate effettuate in un“cantiere pilota” aperto su un trattodel Naviglio Grande in prossimitàdella Darsena.Durante l’annuale asciutta primaveriledei Navigli, nel cantiere-pilota sonostate eseguite, oltre all’analisi storico-archivistica, una serie di indagini eprove: un sopralluogo visivo che haavuto lo scopo di individuare i diversitipi di materiali lapidei utilizzati nellacostruzione delle sponde e di verifica-re il loro stato di conservazione, ildegrado e la precarietà statica; unaserie di trincee e pozzetti d’ispezioneper poter constatare la reale geome-tria e consistenza materica del muro;alcuni carotaggi orizzontali nellemurature per definire lo spessore delmuro; l’endoscopia necessaria perosservare direttamente i fori di son-daggio eseguiti nelle murature epoter così ricostruire la reale stratigra-fia del muro di sponda; i sondaggi ver-ticali e inclinati per la caratterizzazio-ne del terreno; le prove penetrometri-che dinamiche per la caratterizzazionedel terreno; le indagini georadar chehanno definito lo spessore e la geo-metria del muro di sponda; le indaginisoniche necessarie per definire lospessore e le proprietà meccanichedel muro di sponda; il prelievo dimalta e di mattoni per la definizionedelle caratteristiche fisico-meccani-che, utili nella scelta delle malte per ilconsolidamento conservativo.Le prove e le diverse competenzecoinvolte hanno prodotto una quanti-tà significativa di dati.Nel cantiere era presente anchel’Assistenza Tecnica Mapei che hainviato campioni di materiali ai proprilaboratori, testando e utilizzando in

prova una serie di prodotti adeguatiper questo intervento.Sul n. 66 di Realtà Mapei è stato pub-blicato un ampio articolo che contie-ne maggiori e più ampie informazionisu questa fase dei lavori.La procedura seguita nel cantiere-pilota e la scelta delle modalità appli-cative e interpretative delle provehanno permesso di mettere a puntoquali fossero, fra le tecniche nondistruttive, le più affidabili per inter-venire con successo sulle sponde.La lunga analisi effettuata nel 2004 haavuto anche lo scopo di permettere lastesura di “Linee Guida” (a cui Mapeiha collaborato attivamente con lerelazioni dei suoi tecnici) per definirele tecniche di intervento più appro-priate per intervenire nei vari tratti incui si differenziano, per tipologiacostruttiva e patologia, i muri sponda-li dei Navigli.

2005: il campo-provaNell’autunno 2005 sono state esegui-te le campionature dei materiali daimpiegare per il recupero della funzio-nalità statica dei muri spondali delNaviglio Grande. La porzione di mura-tura, indicata dalla Direzione Lavori, in

C

•ida•pd•dD

3

Al restauro conservativo delle sponde dei

Navigli di Milano abbiamo già dedicato un

articolo nel n. 66-settembre 2004 di Realtà

Mapei, dove veniva presentato il cantiere-pilota

aperto nella primavera del 2004. Nell’articolo

venivano dettagliatamente descritte le analisi e

le prove effettuate in laboratorio e sul

manufatto, nonché i prodotti testati per

l’intervento. Riprendiamo in queste pagine

l’argomento per descrivere le successive fasi dei

lavori, che hanno visto, nell’autunno del 2005, l’apertura di un campo-

prova e, nel 2006, l’esecuzione dell’intervento di risanamento su un

primo tratto dei muri spondali del Naviglio Grande.

2Foto 1.Il Naviglio Grande nei pressi

del Ponte di Via Valenza.

Foto 2.Vista d’insieme e particolare

del muro spondale in unafase preparatoria della

stilatura dei giunti diallettamento tra i mattoni.

Foto 3.Frattazzatura della malta di

allettamento e pulitura deimattoni. Particolare della

superficie dei giunti.

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ti per il risanamento delle muratureumide oppure degradate costituiti dacalce ed Ecopozzolana.Successivamente è stata realizzataun’ulteriore campionatura nei pressidella Darsena: qui è stata prevista laricostruzione della muratura mista inmattoni e pietra esistente, costituitaprevalentemente in ceppo lombardo,mediante la tecnica dello “scuci-cuci”.

2006: l’intervento di recuperoI risultati della campionatura hannosoddisfatto la Direzione e laSovrintendenza, per cui le proceduree i prodotti testati nel campo provasono stati impiegati nell’intervento diconsolidamento statico e restauroconservativo delle sponde delNaviglio Grande, dalla Darsena a PonteValenza. I lavori sono stati eseguitidurante i periodi di asciutta delNaviglio, nella primavera e nell’autun-no del 2006. Più dettagliatamente, leoperazioni eseguite sono state leseguenti.Stilatura dei giunti di allettamento tra imattoni.Inizialmente è stato effettuato unaccurato lavaggio con acqua a bassapressione delle superfici interessatedalle campionature per rimuovere leparti incoerenti e in fase di distacco. Ilgiorno seguente è stata applicatamanualmente la malta di allettamentocomposta dal legante idraulico dicalce ed Ecopozzolana MAPE-ANTI-QUE LC* miscelato con GHIAIETTO 0-8* nella proporzione di 1: 2. Lo spesso-re della malta applicata per effettuarela stilatura è stato superiore a 30 mm.La scelta di questa particolare miscelaè stata funzionale alle richieste fattedalla Direzione Lavori che ha espressa-mente richiesto l’impiego di unamalta a base di calce, con totale assen-za di cemento, di colore chiaro e conaggregati scuri in curva granulometri-ca fino a 8 mm.La superficie finale dei giunti è stataparticolarmente curata durante la faseapplicativa, in quanto doveva risultarea raso rispetto a quella dei corsi deimattoni e “mettere in evidenza” l’iner-te presente nella malta.Consolidamento delle muraturemediante iniezione.Per effettuare il consolidamento dellamuratura, si è partiti dal posiziona-mento su tutta la parete, dove in pre-cedenza era stata realizzata la stilaturadei giunti di allettamento, di tubicinidi plastica morbida. I tubicini avevanoun diametro di 10 mm ed erano in

CRONOLOGIA DELL’INTERVENTO

• Primavera 2004 – Il cantiere-pilota:indagini e prove per identificare le meto-dologie di intervento e i prodotti piùadeguati.• Autunno 2005 – Il campo-prova: cam-pionatura dei materiali in un’area spon-dale nel pressi del ponte di Via Valenza.• Primavera e autunno 2006 – Esecuzionedell’intervento nel tratto compreso tra laDarsena e il ponte di Via Valenza.

Foto 4.Realizzazione di fori neimuri spondali come sededei tubicini di gomma.

Foto 5.Visione complessiva delmuro prima dell’iniezione.

Foto 6.Iniezioni di consolidamentocon Mape-Antique I.

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cui l’Assistenza Tecnica del GruppoEdilizia Mapei ha testato malte esentida cemento come espressamenterichiesto, è stata individuata in un’areaspondale realizzata in mattoni pienisul Naviglio Grande nei pressi delPonte di Via Valenza. Il procedimentoadottato ha previsto dapprima la stila-tura dei giunti di allettamento tra imattoni e, successivamente, il consoli-damento della stessa muraturamediante iniezione di boiacche esentida cemento. Infatti i due prodotti con-sigliati dall’Assistenza Tecnica Mapeiappartengono alla linea MAPE-ANTI-QUE, una gamma completa di prodot-

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Foto 7.Messa in sicurezza dellamuratura prima dellaricostruzione dei tratti nonrecuperabili.

Foto 8 e 9.Intervento di ricostruzione delle

porzioni di muro rimosse con l’utilizzo di Mape-Antique LC.

Foto 10.Vista d’insieme del muro spondale a

intervento ultimato.

Foto 11.Il Naviglio Grande dopo la piena

dell’inverno 2006.

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numero non inferiore a 10 per ognimetro quadrato, opportunamentedistanziati l’uno dall’altro.Prima di eseguire il consolidamentodella muratura è stato necessarioiniettare dell’acqua a bassa pressione,utilizzando gli stessi tubicini prece-dentemente posizionati, per eliminareil limo e il materiale incoerente pre-sente all’interno della struttura.Il giorno successivo alla saturazionedel supporto, per consentire anche losmaltimento dell’eventuale acqualibera ristagnante all’interno, è stataeffettuata l’iniezione di MAPE-ANTI-QUE I* (legante idraulico a base dicalce ed Ecopozzolana, esente dacemento), con una pompa manualeper boiacche, a bassissima pressione.L’operazione è stata realizzata parten-do dall’iniettore posto nella zona piùbassa e, alla prima fuoriuscita del pro-dotto dal tubicino posto nelle vicinan-ze, è stata interrotta l’iniezione diMAPE-ANTIQUE I*, chiuso il tubicinoattraverso il quale si stava iniettando eproseguito l’intervento dall’iniettoreda cui era fuoriuscito il materiale.A completamento dell’iniezione lasuperficie campionata è stata lavata

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Mura spondali del Naviglio Grande, MilanoIntervento: consolidamento statico erestauro conservativo delle sponde delNaviglio Grande nel tratto compreso tra laDarsena e il ponte di Via ValenzaAnno di intervento: 2005-2006Committente: Comune di Milano – SettoreTecnico Infrastrutture Ponti; ing. Di Martino(Responsabile procedimento) e ing. Sala(Direzione Lavori)Progetto: ing. Ardizzon, prof. Migliacci(Politecnico di Milano) e ing. SalaSupervisione: Soprintendenza per i beniarchitettonici e per il paesaggio di Milano,arch. CorrieriImpresa: ICEMS, De Campo ICG e SandriniCoordinamento Mapei: Davide Bandera,Paolo Banfo, Giorgio D’Alò, Luca Ferrari,Massimiliano Nicastro e Matteo Venturini

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*Prodotti Mapei:i prodotti citatiappartengono allalinea “Prodotti peredilizia”. Le relativeschede tecniche sonocontenute nelCD/DVD “MapeiGlobal Infonet” e nelsito www.mapei.com.Mape-Antique I: legante idraulicofillerizzato esente da cemento per ilconsolidamento, mediante iniezione, distrutture in pietra, mattoni e tufo.Mape-Antique LC: legante, privo dicemento, per malte chiare deumidificantiper il risanamento delle murature umide inpietra, mattone e tufo.

SCHEDA TECNICAcon acqua per eliminare le colaturelasciate dal materiale fuoriuscito daitubicini di plastica.Ricostruzione della muratura esistentemediante la tecnica dello “scuci-cuci”.Alcune porzioni dei muri spondali esi-stenti hanno richiesto una ricostruzio-ne, in quanto non più recuperabili enon più in grado di assolvere alla lorofunzione sia statica che meccanica.Dopo aver messo in sicurezza la mura-tura esistente puntellandola, si è pro-ceduto ad aprire una breccia nellazona dell’intervento.La successiva ricostruzione delle por-zioni rimosse è stata eseguita attraver-so il riposizionamento dei mattonipieni e della pietra (ceppo lombardo)con MAPE-ANTIQUE LC* miscelato conGHIAIETTO 0-8, nel rapporto 1: 2,5.

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Foto 1.La Basilica di S. Ambrogio. Sulla destra, è

visibile il Campanile dei Monaci.

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Dei due campanili che caratteriz-zano la Basilica di S.Ambrogio,quello dei Monaci, a destra, è il

più antico (probabilmente si trattadella torre campanaria più antica diMilano) ed è stato edificato nel IX seco-lo dalla comunità benedettina quiinsediatasi fin dal 789. A sinistra si trovail Campanile dei Canonici, eretto diver-si anni più tardi, nel 1128, e rimastoincompiuto fino al 1889 quando fu ulti-mata la cella campanaria.Il Campanile dei Monaci, oggetto del-l’intervento descritto in queste pagine,si presenta a pianta quadrata con fustoliscio, aperto solo dalle arcate dellaparte superiore dove si trova ancorauna campana di bronzo.Probabilmente la struttura dovevaavere in origine una struttura più arti-colata perché al suo interno sono visi-bili antiche bifore murate.

Qui sopra, il nuovo bookshop realizzatonell’atrio di ingresso antistante il

Campanile dei Monaci al terminedell’intervento di restauro.

Foto 2.Il vecchio banco vendita posizionato vicino

al portale destro della Basilica.

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Intervento di ripristino e restauroNel 2005 il Campanile dei Monaci dellaBasilica di S. Ambrogio è stato oggettodi un intervento di ripristino e direstauro a cui hanno contribuitoMapei e Zambon Group, che hannovoluto continuare la loro opera disponsor (vedi box nella pagina accan-to). Oltre a essere sponsor, Mapei hacontribuito all’intervento sia con la for-nitura di prodotti e soluzioni tecnicheall’avanguardia che con la continuaassistenza tecnica sul cantiere. In parti-colare, sono stati utilizzati diversi pro-dotti appartenenti alla linea MAPE-ANTIQUE, soluzioni totalmente esentida cemento, a base di calce ed Eco-Pozzolana, prodotto quest’ultimo dicolore molto chiaro, particolarmentericco di silice amorfa e ad alta reattivi-tà, specificatamente formulato daMapei per il recupero di edifici storiciin muratura.

Analisi dell’interventoI lavori descritti in queste paginehanno interessato la torre campanariae l’atrio di ingresso antistante il cam-panile. L’obiettivo di questo delicato

intervento era la realizzazione di unnuovo bookshop che avrebbe sostitui-to il vecchio banco di vendita di mate-riale librario e fotografico collocatoall’ingresso della Basilica, in prossimitàdel portale destro, in una posizioneingombrante e tale da disturbare lafruizione e il silenzio della chiesa.Secondo gli architetti incaricati MatteoTartufoli e Nicola Berlucchi, il progettoera improntato su alcune linee guida:gli arredi e le opere riguardanti ilbookshop dovevano essere realizzatenel rispetto delle murature originarie eperciò completamente reversibili; ledemolizioni previste riguardavano ivecchi impianti di riscaldamento obso-leti e non più in uso o tamponamentidi aperture preesistenti. Inoltre le ope-razioni di restauro dovevano risultarepuramente conservative e finalizzatealla pulitura delle superfici, all’asporta-zione dei vecchi soppalchi intermedi ealla conservazione delle strutturelignee e in pietra, oltre al restauro,all’integrazione e alla valorizzazionedegli intonaci esistenti. I nuovi impian-

Foto 6.Stuccatura delle fessure presenti

sulle travi con Ravemul 017della Vinavil e segatura.

Foto 7.Stuccatura delle fughe a

pavimento con Mapegrout SV.

Foto 8.Ricostruzione dell’imbotte conMape-Antique Rinzaffo, Mape-

Antique MC e Mape-Antique FC.

Foto 3.Abbattimento del muro che

impediva il collegamento trala torre e la cappella attigua.

Foto 4.Stilatura dei giunti eseguita

con Mape-Antique MC erifinita con Mape-Antique FC.

Foto 5.Dopo un’accurata pulizia, la

riquadratura dell’imbottedella finestra è stata

ripristinata con Mape-AntiqueMc e con Mape-Antique FC.

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ti, elettrici e meccanici, dovevano esse-re inseriti nei nuovi arredi (semplice-mente appoggiati) o applicati esterna-mente alle superfici murarie così danon interferire con il monumento stes-so. In ultima analisi era previsto ancheil recupero delle campane.

Esecuzione dell’interventoGli interventi effettuati hanno interes-sato contemporaneamente due zonetra loro distinte: l’interno della torrecampanaria e l’atrio di ingresso anti-stante il campanile, ma per una mag-gior comprensione dei passaggi tecni-ci abbiamo preferito una descrizioneseparata.

Torre campanariaAll’interno della torre campanaria si èproceduto alla rimozione dei soppal-chi realizzati in legno e in ferro, ormaiadibiti solo a deposito.Successivamente si è provveduto allachiusura dei vuoti lasciati nella mura-tura dalle travi metalliche di sostegnodei soppalchi; a questo scopo sonostati impiegati dei mattoni che presen-tavano caratteristiche fisico-meccani-che simili a quelle dei materiali impie-gati in origine e, come malta di alletta-mento, MAPE-ANTIQUE MC*, maltachiara deumidificante e traspirante.Si è proceduto poi alla demolizione delmuro realizzato in tempi recenti achiusura di un passaggio originario trala torre e la cappella attigua, situataall’interno della Basilica. L’intervento didemolizione è stato effettuatomanualmente per non provocare

eccessive vibrazioni sulla muraturache, dal lato della cappella, presentadegli affreschi. Il rifacimento parzialedelle spallette della nuova porta diaccesso è stato eseguito con MAPE-ANTIQUE MC* e il lavoro è stato rifinitocon MAPE-ANTIQUE FC*, finitura chia-ra, opportunamente pigmentata incantiere per ottenere un effetto cro-matico il più possibile simile a quellodel tonachino preesistente.Le murature interne in mattoni sonostate accuratamente idrolavate al finedi rimuovere completamente le partipolverulenti e i depositi superficialiaccumulatisi durante gli anni. Grazieall’utilizzo di microscalpelli e martellet-ti si è provveduto alla scarnitura deigiunti di allettamento tra i mattoni,realizzati in passato con prodotticementizi o in malta bastarda. La stila-tura dei giunti è stata eseguita conMAPE-ANTIQUE MC* e rifinita successi-vamente con MAPE-ANTIQUE FC*;anche in questo caso la malta da finitu-ra è stata pigmentata in loco.L’ulteriore trattamento finale dellaparte inferiore del paramento murarioè stato effettuato mediante la tecnicadella “scialbatura” con latte di calce.Questa operazione si è resa necessariaper ripristinare la situazione originariae omogeneizzare le zone in cui si èintervenuto.Il ripristino ha riguardato la riquadratu-ra dell’imbotte della finestra, eseguitasolo dopo aver spazzolato accurata-mente le superfici ed averle pulite asecco con spugnette “wishab”. E’ statapoi ripristinata la quadratura degli spi-

IL PRECEDENTE INTERVENTO DI RESTAURODELL’ORATORIO DELLA PASSIONE

La Basilica di Sant’Ambrogio era stata realizzata pervolere del Santo a cui è intitolata e forse, insieme alDuomo, è quella più amata dai milanesi e la piùconosciuta dai turisti che visitano la città. Proprioper onorare il significato profondo che riveste l’e-dificio sacro per la comunità cittadina, alcuni annifa Mapei e Zambon Group hanno deciso di dare uncontributo alla sua rinascita. E’ nato così il pro-getto di restauro dell’Oratorio della Passione,annesso alla Basilica e consegnato sia alla dioce-

si ambrosiana che alla città di Milano nel 2004.L’importanza dell’evento è stata sottolineata anchedalla pubblicazione dell’opera monografica“Oratorio della Passione in Sant’Ambrogio aMilano”, realizzato da Mapei e Zambon Group. Inoltresu questo intervento è stato pubblicato un lungo edettagliato articolo su Realtà Mapei n. 66. Nel 2005 i due sponsor hanno voluto continuare lacollaborazione impegnandosi nell’intervento di restau-ro effettuato sul Campanile dei Monaci.

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goli e del davanzale della finestra conMAPE-ANTIQUE MC* e MAPE-ANTI-QUE FC*. Il ritocco del disegno pittori-co è stato realizzato con l’impiego diacquerelli e tinte a calce nelle campi-ture di fondo secondo i colori definitidalla Direzione Lavori.E’ stato anche sostituito il vecchio ser-ramento con uno nuovo motorizzatoad anta unica.Il solaio in legno soprastante è statoinizialmente lavato utilizzando acquae tensioattivi e successivamente spaz-zolato. In seguito è stato stuccato conuna pasta di legno ottenuta miscelan-do RAVEMUL 017*, omopolimero ace-tovinilico in dispersione acquosa pro-dotto da Vinavil - società appartenen-te al Gruppo Mapei - con segatura. Ilcomposto così ottenuto è stato appli-cato per sigillare gli spazi tra gli assiti ele fessure presenti lungo le travi disostegno. L’ultima fase ha interessatoil trattamento antiparassitario consoli-dante e la mordenzatura finale.Inizialmente le stuccature cementizietra le lastre in pietra della pavimenta-zione e dei gradini che collegano l’a-trio di ingresso con il campanile, sonostate rimosse manualmente con degliscalpelli, previa pulitura delle superficicon spazzole di saggina e successivilavaggi a pressione con acqua e ten-sioattivi. Dopo di che è stata effettuatala stuccatura delle fughe con MAPE-GROUT SV*, malta a presa e induri-mento rapidi, opportunamente pig-mentata fino a raggiungere il coloreoriginario.

Atrio di ingresso antistante il campanileLa zona antistante l’ingresso al campa-nile si presentava con intonaci degra-dati di colore grigiastro, polverulenti epoco coesivi. L’intervento è stato ese-guito mediante l’asportazione delleparti incoerenti e la rimozione del vec-chio impianto di riscaldamento adaria. Il riempimento dei piccoli vuotilasciati da queste lavorazioni e la rico-struzione della modanatura della cor-nice sottostante la volta e la lunetta,sono stati effettuati con i prodottidella linea MAPE-ANTIQUE*.In particolar modo la ricostruzionedell’intonaco è stata effettuata conl’applicazione a cazzuola della maltapremiscelata “sali resistente” esente dacemento MAPE-ANTIQUE RINZAFFO*;la malta è stata stesa in uno spessoredi circa 5 mm. Questo strato sottile difondo è in grado di migliorare l’ag-grappo del successivo prodotto daintonaco e, allo stesso tempo, permet-

Durante la fase di pulitura degliaffreschi è stato rinvenuto unpanneggio pittorico.Qui sopra, alcune fasi delleoperazioni di restauro.

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te di formare una barriera resistente aisali che eventualmente dovesseroessere presenti nella muratura. Si èproceduto poi all’applicazione a caz-zuola di MAPE-ANTIQUE MC* in unospessore di circa 2 cm. Infine tutte lesuperfici, comprese quelle dell’imbot-te del passaggio tra l’atrio e il campa-nile, sono state rasate con MAPE-ANTI-QUE FC* e poi trattate con una pitturaa base di calce beige chiaro, coloreindicato dalla Direzione Lavori.Nella zona angolare destra, al di sopradel passaggio, è stata ricostruita geo-metricamente la porzione di lesenamancante. L’operazione è stata com-piuta posizionando dapprima dellebarre pultruse in fibra di vetro (MAPE-ROD G*) creando una sorta di “struttu-ra a castelletto” e, successivamente,mediante l’applicazione dei prodottidella linea MAPE-ANTIQUE*. Anche inquesto caso la superficie è stata tratta-ta con la stessa pittura a base calcedescritta in precedenza.

Restauro dell’affresco ritrovatoDurante le fasi preliminari di pulituradegli affreschi ottocenteschi, presentisia sulla volta che sulla lunetta dell’a-trio antistante la torre campanaria, èstato rinvenuto un pregevole panneg-gio pittorico realizzato precedente-mente a quello visibile.Il ritrovamento ha spinto laSovrintendenza BB.AA. di Milano e ilresponsabile per la Curia, arch.Capponi, a verificare tramite ulterioriindagini la qualità e i soggetti rappre-sentati nell’affresco sottostante. Leoperazioni di pulitura hanno eviden-ziato così la presenza su tutta la zonadi affreschi in buono stato di conser-vazione e di particolare bellezza pitto-rica, realizzati con la tecnica “del buonfresco“ su intonachino appartenenteall’originaria cappella del Santissimo,prima della costruzione dell’attualeporta di accesso al campanile E’ statoperciò rimosso totalmente, con delica-te tecniche manuali, lo strato di tona-chino affrescato sovrastante. Sonoemerse due figure alate a grandezzanaturale che campeggiano su semplicielementi architettonici e incorniciano,nella parte centrale dell’intradosso,“L’Eterno in Gloria”, un tema già pre-sente nella cappella della Vergine,situata nella navata laterale sinistra diS. Ambrogio. Sulla lunetta invece sonorappresentati dei putti tra le nubi,deturpati però da una serie di lacune acausa della presenza di elementi archi-tettonici in aggetto.

Campanile dei Monaci della Basilica diS.Ambrogio, Milano.Intervento: risanamento degli intonaci,protezione e decorazione delle superficimurarie.Anno di intervento: 2005Committente: Parrocchia di S.Ambrogio(Monsignore De Scalzi, arch. Capponi)Direzione lavori: Sovrintendenza BB.AA. diMilano (arch. Artioli e arch.Corrieri) Progetto: Studio Nicola Berlucchi,M2P AssociatiImpresa esecutrice: Acep Restauri Civili eMonumentaliCapo restauratore: Leonida PelagalliCoordinamento Mapei: Pasquale Zaffaroni,Davide Bandera, Roberto Belluco

*Prodotti Mapei:i prodotti citati in questoarticolo appartengonoalla linea “Prodotti peredilizia”. Le relativeschede tecniche sonocontenute nel CD/DVD“Mapei Global Infonet” enel sito internetwww.mapei.com.Mapegrout SV: maltacolabile a ritiro controllato, a presa edindurimento rapidi, per la riparazione delcalcestruzzo e il fissaggio di pozzetti,chiusini stradali e arredi urbani.Mape-Antique Rinzaffo: maltapremiscelata “sali resistente”, di colorechiaro, esente da cemento, da applicareprima di realizzare intonaci deumidificanticon Mape-Antique MC su supporti inpietra, mattone e tufo.Mape-Antique MC: malta premiscelatadeumidificante di colore chiaro, esente dacemento, per il risanamento delle muratureumide in pietra, mattone e tufo.Mape-Antique FC: malta fine priva dicemento di colore chiaro per la finitura diintonaci deumidificanti applicati sumuratura in pietra, mattone e tufo.Disponibile anche nella versione Mape-Antique FC/R di colore cocciopesto.Maperod G: barre pultruse in fibre di vetro,per il rinforzo strutturale di elementi incalcestruzzo armato e muratura.Ravemul 017: dispersione acquosa di unomopolimero acetovinilico al 50% di solidi,non plastificato, a media densità. (prodottoda Vinavil SpA, società del Gruppo Mapei).

SCHEDA TECNICA

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Si tratta di un innovativo sistema per il rinforzo delle strutture degradate o danneggiate e perl’adeguamento statico, in particolare in campo antisismico, di struttu-re in calcestruzzo armato, precompresso e in acciaio. FRP SYSTEM è ungamma completa di materiali compositi a base di fibre ad alta ed altis-sima resistenza meccanica e resine polimeriche. La linea comprende:• MAPEWRAP C E MAPEWRAP G: tessuti uniassiali, biassiali e quadrias-siali in fibre di carbonio e vetro;• MAPEWRAP C FIOCCO e MAPEWRAP G FIOCCO: linea completa di“corde” realizzate con fibre unidirezionali in carbonio e vetro per larealizzazione di ancoraggi;• MAPEROD C e MAPEROD G: barre pultruse in fibre di carbonio evetro, ad aderenza migliorata;• CARBOPLATE: lamine pultruse in fibre di carbonio preimpregnatecon resina epossidica, protette da una doppia pellicola di plastica;• CARBOTUBE: tubi pultrusi in fibre di carbonio, protetti da una pelli-cola di plastica per consolidamenti in strutture voltate e paramentimurari, mediante iniezione di resine epossidiche;• MAPEWRAP PRIMER 1, MAPEWRAP 11, MAPEWRAP 12, MAPEWRAP 21,MAPEWRAP 31, ADESILEX PG1 e ADESILEX PG2: linea completa di resi-ne polimeriche appositamente formulate per la preparazione del sup-porto, l’impregnazione, l’incollaggio e l’ancoraggio dei tessuti,“corde”, barre, lamine e tubi.

Nato dalla ricerca più avanzata, questo innovativo sistema si compone dei prodotti :• MAPEGRID G220: una speciale rete di fibre di vetro resistente aglialcali per il rinforzo delle murature, caratterizzata da un’elevata resi-stenza a trazione (45 kN/m) e un’ottima stabilità dimensionale. E’ resi-stente agli agenti atmosferici, totalmente immune da fenomeni di cor-rosione, leggera e maneggevole e, inoltre, facile da tagliare e adattarealla conformazione del supporto;• PLANITOP HDM e PLANITOP HDM MAXI (per spessori fino a 6 mmla prima e fino a 25 mm la versione MAXI): sono malte bicomponentiad elevata duttilità, studiate per regolarizzare e rinforzare elementistrutturali in pietra, mattone e tufo. Sono caratterizzate da ottima ade-sione, basso modulo elastico, resistenza agli agenti aggressivi presen-ti nell’atmosfera e facilità di applicazione; inoltre sono impermeabili enon fessurano.Il sistema di rinforzo strutturale armato MAPEGRID G220+PLANITOPHDM presenta un’elevata duttilità e capacità di dissipazione dell’ener-gia sismica, resistenza alle elevate temperature e buona permeabilitàal vapore. E’ inoltre applicabile anche su murature umide e consenteridotto spessore dell’intervento.

NELLA PRODUZIONE MAPEI VENGONO PROPOSTI DUE DIVERSI SISTEMI PER GLI INTERVENTI DI RINFORZO, SPECIFICAMENTE

STUDIATI PER LE DIVERSE ESIGENZE DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO E DEGLI EDIFICI IN MURATURA.

FRP SYSTEM – per strutture in calcestruzzo

SISTEMA MAPEGRID G220+PLANITOP HDM – per il rinforzo strutturale “armato” di edifici in muratura

Per maggiori informazioni su questi prodotti, consultare le relative schede tecniche, disponibili nel sito www.mapei.com.

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I LOCALI DI UNA FABBRICA

DISMESSA DIVENTANO

IL PARCHEGGIO

DEL MODERNO SHOPPING

CENTRE DOMINA NELLA

CAPITALE LETTONE

Riga può ben essere considerata lospecchio della Lettonia di oggi, dicui è capitale. Questa nazione,

per secoli preda delle dominazionisvedese, tedesca e russa, ha infine rag-giunto la propria indipendenzadall’URSS nel 1991 ed è entrata a farparte della NATO nel marzo 2004 edell’Unione Europea nel maggio dellostesso anno. A Riga, città della costabaltica attraversata dal fiume Daugava,le tracce del passato e le aspirazioni adun futuro moderno ed europeo sonoentrambe evidenti. Il centro storicoconserva palazzi centenari in stiletedesco mentre nelle periferie si innal-zano grigi casermoni dell’era sovietica.La città nuova risale per lo più al XIXsecolo e alterna edifici residenziali adaree commerciali: questa è la zona piùmoderna, quella in cui più si avvertel’innalzamento dello standard di vitadei lettoni, qui sfrecciano auto stranie-re di lusso e qui si trovano i grandimagazzini Stockmann, hotel di altacategoria, caffetterie, locali aperti finoa tarda ora e ristoranti prestigiosi concucina lettone internazionale.

Travi forti per il parcheggioAnche l’apertura di numerosi nuovicentri commerciali rientra nel processodi riqualificazione della città, cherisponde alle moderne esigenze della

sua popolazione.Tra di essi c’è anche ilDomina Shopping Centre, il più grandesalone per acquisti di tutti gli StatiBaltici, realizzato nel 2003 recuperan-do e ampliando i locali di una vecchiafabbrica nell’ex distretto industriale diRiga. Il Centro, che si estende su unasuperficie di ben 110.000 m2, includenegozi, caffè, centri servizi, uffici, unhotel, un salone di bellezza, una pale-stra e un parcheggio multipiano.Quest’ultimo è stato ricavato da unpreesistente edificio a tre piani. Mentreil piano terra è stato adibito a magazzi-no, gli altri piani, ciascuno esteso suuna superficie di 5.000 m2, sono statispecificatamente destinati ad ospitarele auto dei visitatori. Al secondo pianoè risultato necessario rinforzare l’ossa-tura dell’edificio, costituita da un telaioin calcestruzzo comprendente 110travi, per renderla in grado di resisterealle sollecitazioni, flettenti e di taglio,derivanti dalla nuova destinazioned’uso. Infatti le travi, dalla forma a“doppio T”, ciascuna alta 111 cm elunga 12 m, presentavano numerosefessure causate da un eccessivo sforzodi tensioni di taglio, segni evidenti diuna consistente sofferenza strutturale.Poiché era necessario interveniresenza modificare le dimensioni origi-nali dell’ambiente, mantenendone lafruibilità e, al tempo stesso, evitando di

ostacolare le altre operazioni edili inatto, i prodotti della linea Mapei FRPSYSTEM si sono rivelati i più adatti alloscopo. Quest’innovativo sistema usainfatti materiali compositi come tessu-ti, lamine pultruse in fibre di carbonio eresine epossidiche, che permettono diridurre le difficoltà operative e i tempidi esecuzione dei lavori di riparazione,rinforzo e adeguamento antisismico distrutture in calcestruzzo.Al momento della progettazione deilavori, la struttura interessata è statasuddivisa in quattro zone (denominaterispettivamente Zona A, B, C e D), perognuna delle quali l’intervento di rin-forzo è stato dimensionato in funzionedelle specifiche sollecitazioni finalipreviste.

Rinforzo a flessione e a taglioLe sollecitazioni a flessione sono stateadeguatamente contrastate incollandosulle superfici inferiori delle travi lelamine pultruse in fibra di carbonioCARBOPLATE* (nella versione E 170/100ed E 170/150) con l’adesivo epossidicotissotropico ADESILEX PG2*.Per quanto riguarda invece l’interven-to di rinforzo a taglio, poiché in alcunesezioni le tensioni tangenziali raggiun-gevano valori molto elevati, si è dovu-to incrementare la sezione dell’animadella trave con la malta cementizia

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Sullo sfondo, vista delle travi oggettodell’intervento di rinforzo.

Foto 1.Dettaglio delle travi lesionate a taglio.

Foto 2.Applicazione di Mapegrout BMeffettuata per incrementare lo spessoredella trave in corrispondenza degliappoggi.

Foto 3.Dettaglio dello spessore di MapegroutBM applicato su entrambe le faccedella trave.

Foto 4.Applicazione di Carboplateall’intradosso della trave perincrementare la resistenza a flessione.

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bicomponente a basso modulo elasti-co MAPEGROUT BM*, previa applica-zione a pennello dell’adesivo epossidi-co EPORIP* come promotore di adesio-ne. Dopo aver provveduto alla rimozio-ne, mediante sabbiatura e successivaaspirazione, dei residui incoerenti pre-senti sul supporto, tutte le lesioni sonostate adeguatamente sigillate. Si è pro-ceduto dapprima stuccando le lesionicon l’adesivo epossidico ADESILEXPG2*, dopo di che in esse è stata iniet-tata la resina epossidica EPOJET* inmodo da occludere in maniera defini-tiva tutte le microcavità formatesi. In

seguito è stata applicata una rete elet-trosaldata alle due facce verticali dellatrave per mezzo di connettori inacciaio. Successivamente si è procedu-to all’incremento delle sezioni dellatrave con MAPEGROUT BM*, dopo averassicurato un’elevata adesione appli-cando EPORIP*. In particolare, la sceltadi usare MAPEGROUT BM* è stata det-tata dalla valutazione delle condizionimeccaniche e ambientali (in questocaso si trattava di variazioni di naturaclimatica e dinamica) a cui la strutturasarebbe stata poi soggetta una voltaultimati i lavori. Questo prodotto è

infatti particolarmente adatto al ripri-stino corticale di strutture in calce-struzzo ammalorato (caratterizzate daun valore di resistenza non troppo ele-vato), soggette a piccole deformazionisotto carico, a cicli termici o esposte acondizioni climatiche particolarmenteavverse.Vari strati di tessuto unidirezionale infibra di carbonio MAPEWRAP C UNI-AX* (nelle versioni 600/40 e 300/40), didiversa dimensione a seconda dell’en-tità delle sollecitazioni di taglio, sonostati applicati con il classico cicloMAPEWRAP che comprende un primer

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Foto 5.Posizionamento dei fiocchi diancoraggio realizzati con porzionidi MapeWrap C UNI-AX 300/20.

Foto 6.Rinforzo a taglio medianteapplicazione di “staffe” costituite daMapeWrap C UNI-AX 300/40.

Foto 7.Dettaglio del rinforzo a taglio.

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Parcheggio Domina Shopping Centre,Riga, LettoniaIntervento: rinforzo statico delle travi incalcestruzzo Anno di intervento: 2003Committente: P.K. Investment Progetto: MSC Associati S.r.l., ComoDirezione lavori: MSC Associatim SrlImpresa esecutrice: RS Levati Rivenditore Mapei: Velve M.S.Technologies, RigaCoordinamento Mapei: Giulio Morandini,Mapei SpA

*Prodotti Mapei: iprodotti citati in questoarticolo appartengonoalla linea “Prodotti peredilizia”. Le relativeschede tecniche sonocontenute nel CD/DVD“Mapei Global Infonet” enel sito internetwww.mapei.com.Adesilex PG2: adesivo epossidicotissotropico con lungo tempo dilavorabilità.Carboplate: lamina pultrusa in fibra dicarbonio preimpregnata con resinaepossidica, protetta da una doppiapellicola di plastica.Epojet: resina epossidica bicomponentesuperfluida per iniezioni.Eporip: adesivo epossidico bicomponenteper riprese di getto e la sigillaturamonolitica delle fessure nei massetti.Mapegrout BM: malta cementiziabicomponente a basso modulo elastico peril risanamento del calcestruzzo.MapeWrap 12: stucco epossidico a presalenta, di consistenza tissotropica per larealizzazione delle superfici in calcestruzzo.MapeWrap 31: adesivo epossidico dimedia viscosità per l’impregnazione con“sistema a secco” di MapeWrap.MapeWrap C UNI-AX: tessutounidirezionale in fibra di carbonio ad altaresistenza con elevato modulo elastico.MapeWrap Primer 1: primer epossidicospecifico per il sistema MapeWrap.

SCHEDA TECNICAepossidico (MAPEWRAP PRIMER 1*),uno stucco epossidico di regolarizza-zione (in questo caso MAPEWRAP 12*)e una resina di impregnazione (in que-sto caso MAPEWRAP 31*).Per incrementare l’altezza del rinforzoe migliorarne, quindi, l’efficacia, è statoimpiegato un sistema di connessioneche ha previsto l’applicazione di por-zioni di tessuti MAPEWRAP C UNI-AX*300/20. Queste ultime sono state arro-tolate e impregnate di resina epossidi-ca, in modo da far loro assumere la tipi-ca conformazione di una barra, e poiposizionate all’estremo superiore delle

travi e sigillate con lo stucco epossidi-co MAPEWRAP 12*.

Parcheggio assicuratoGrazie all’uso di questi sistemi innova-tivi, i lavori di consolidamento delletravi sono terminati in tempo, assicu-rando alla struttura un’adeguata resi-stenza alle sollecitazioni e, quindi, unperfetto adattamento dell’edificio alnuovo uso.Oggi i visitatori del nuovo centro com-merciale possono parcheggiare como-damente e dedicarsi allo shopping intutta tranquillità.

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Creata nel cuore dell’Aspromonte, in Calabria, suparti estese del territorio del Comune diMammola (RC) e attorno ai resti di un antico

complesso monastico, la Fondazione Santa Barbaraha il primato in Calabria e, forse, in tutta Italia, di avercoinvolto, dal 1970 ad oggi, giovani artisti, artigiani estudenti provenienti da tutto il mondo realizzando,insieme a loro, progetti, master, concorsi, stages,workshop, seminari, convegni e meeting.Al suo interno si trova il MuSaBa (Museo SantaBarbara): un'opera in progress che si articola in mol-teplici interventi diversificati nel tempo e nello spa-zio, alla realizzazione dei quali ha contribuito ancheMapei con i suoi prodotti e sistemi di prodotto.E' un insieme variegato di architettura, scultura,opere d'arte visive, giardini mediterranei, fiumare, unparco archeologico-paesaggistico e un laboratorio diricerca e di formazione.Ed è proprio per soddisfare le esigenze di soggiornodi tanti artisti-studenti che ogni anno frequentanocome stagisti il museo, che la Fondazione MuseoSanta Barbara - diretta da Hiske Maas e dall’artistaNik Spatari - ha progettato una foresteria all’internodel parco museo.

di Hiske Maas, Presidente Santa BarbaraArt Foundation, e Achille Carcagnì

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Il Progetto Mosaico-ForesteriaLa foresteria, che si trova all’internodel Parco-Museo-Laboratorio MuSaBa,è un’opera artistico-architettonicaprogettata dall’artista Nik Spatari concaratteristiche ricettive (22 posti letto)funzionali alle attività museali, parti-colarmente a quelle didattiche, con-gressuali e di rappresentanza.L’architettura del complesso è espres-sione di un insieme di strutture che sirichiamano allo spirito e alle regoledella vita monastica. Il manufatto è, aun tempo, architettura contempora-nea viva e gigantesca scultura che siispira alla dinamica e discontinua geo-metria della natura e dei corpi lumino-si stellari.Naturalmente non poteva essere un’o-pera “normale”, come del resto non lo èl’intero parco museale. Ha preso cosìforma un’idea suggestiva a cui è statodato il nome di “Progetto Mosaico-Foresteria”, che ha stimolato un’ener-

gia creativa collettiva che si è tradottanella realizzazione di un’opera davverounica nel suo genere.Il pezzo forte del “Progetto Mosaico-Foresteria” è sicuramente il monumen-tale mosaico di mille metri quadrati.È un opera in progress che interessa lemura esterne della foresteria e nascedall’idea progettuale di Nik Spatari,che intende concretizzare un suo stu-dio-sintesi recentemente raccoltonella pubblicazione “L’enigma delleArti Asittìte nella Calabria ultramedi-terranea”.Quanto concepito da Nik Spatari ren-derà la struttura – a lavori ultimati –non solo un moderno complesso poli-funzionale ma contemporaneamenteun’imponente opera d’arte che vuoleessere un tributo alla storia dell’arte ditutti i tempi nel mondo.Vi saranno infatti immagini, scene esimboli che interessano la striscia sto-rica dell’evoluzione delle arti mediter-

ranee, da quella Camusa (5000 a.C.) alPaleocristianesimo (200 d.C.) fino agiungere alle arti contemporanee (daAntonello da Messina a Picasso).I mosaici, dalla tecnica decisamenteinnovativa e alla cui preparazione eposa dei pezzi hanno contribuito econtinuano a contribuire centinaia distudenti di svariate Accademie d’Artee Università italiane e straniere, diven-tano così il film che interessa una sto-ria plurimillenaria: il pensiero, le arti, ilrapporto col divino, la società e la cul-tura delle civiltà sumeriche, mesopo-tamiche e del popolo del Dio biblico.Un altro elemento suggestivo di que-sta particolarissima opera artistica earchitettonica è il rivestimento ester-no del tetto, realizzato con coloratissi-me piastrelle ceramiche disposte inmaniera da creare un effetto cromati-co di grande impatto. Completanoinfine il progetto anche i pavimentidal design colorato e i rivestimenti

Qui sopra:un particolare del

monumentale mosaicorealizzato sulle pareti

esterne della foresteriadel MuSaBa.

A lato:la preparazione

e la posa delle tesseremusive.

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interni dei bagni e delle cucine, realiz-zati con piastrelle di scarto recuperatequa e là, ma disposte con un gioco dicolori il cui risultato finale sembra evo-care il set di una campagna pubblicita-ria.E ancora le “celle”, realizzate ognuna daun artista diverso, motivo per cui, inciascuna di esse, si individuano evi-denti influenze di differenti culture.

L’intervento MapeiI tecnici, i prodotti e le tecnologieMapei stanno contribuendo giornodopo giorno alla realizzazione del“Progetto Mosaico-Foresteria”.Sono ad oggi stati realizzati circa 700m2 di pavimenti interni in gres porcel-lanato; la posa è stata effettuata su unsottofondo realizzato con TOPCEMPRONTO*, malta premiscelata prontaall'uso per massetti cementizi a veloceasciugamento, utilizzando KERA-FLEX*, adesivo cementizio ad alte pre-stazioni a scivolamento verticale nulloe con tempo aperto allungato per pia-strelle in ceramica e materiale lapi-deo; lo stesso prodotto è stato impie-gato per posare anche i 400 m2 di rive-stimenti interni in piastrelle cerami-che.Successivamente la stuccatura colora-ta delle fughe è stata effettuata conULTRACOLOR PLUS*, malta ad alte

prestazioni, antiefflorescenze, per lastuccatura di fughe da 2 a 20 mm, apresa e asciugamento rapido, idrore-pellente con DropEffect e antimuffacon tecnologia BioBlock.I giunti di dilatazione sono stati sigil-lanti con MAPESIL AC*, sigillante silico-nico a reticolazione acetica, resistentealle muffe, esente da solventi, disponi-bile in 26 colori e trasparente.La copertura esterna della foresteria dicirca 700 m2 è stata dapprima imper-meabilizzata con MAPELASTIC*, lamalta cementizia bicomponente ela-stica per l’impermeabilizzazione delcalcestruzzo e di balconi, terrazze,bagni e piscine e, successivamente,rivestita con piastrelle ceramiche mul-ticolore posate con KERAFLEX*.L’impermeabilizzazione effettuata conMAPELASTIC* è stata, inoltre, poten-ziata con l’armatura di rinforzo costi-tuita dalla RETE IN FIBRA DI VETRO*.A indurimento avvenuto dello stratoimpermeabilizzante, infatti, questa

In questa pagina:i tetti della struttura che ospita la

foresteria sono stati rivestiti con piastrelleceramiche colorate disposte in modo da

creare un originale effetto cromatico.

Nella pagina accanto:vivaci e insoliti giochi di colore per i

rivestimenti, a pavimento e parete, dibagni e cucine danno vita ad ambienti dal

forte impatto visivo.

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Nik Spatari nasce nel 1929 a Mammola, piccolo paese inprovincia di Reggio Calabria. Giovanissimo, entra incontatto con gli ambienti cosmopoliti d'Europa e delcontinente americano, dove ha proficui rapporti conpersonaggi di spicco del mondo dell’arte e dell’architettura,in particolare Jean Cocteau, che gli apre la strada delsuccesso, e Le Corbusier, che lo avvia all'architettura.Numerosi premi arricchiscono la sua intensa attività e loportano all'attenzione della critica più qualificata. Nel 1960conosce Hiske Maas, divenuta in seguito collaboratrice e co-fondatrice di MuSaBa e della Santa Barbara ArtFoundation. Ha pubblicato trattati d’arte tra cui ”La teoriadei colori complementari” e “L’uomo archetipo” edito dallaFondazione per le scuole, le accademie e le università.Nella foto: Nik Spatari, a sinistra, con Achille Carcagnì di Mapei.

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Progetto “Mosaico–Foresteria”, MuSaBa(Museo Santa Barbara), Mammola (RC)Intervento: realizzazione di decorazioni amosaico sulle pareti esterne della foresteria;impermeabilizzazione delle copertureesterne e successivo rivestimento conpiastrelle ceramiche; realizzazione deisottofondi e posa dei pavimenti e deirivestimenti in gres porcellanato nei bagni enelle cucineAnno di intervento: 2005-2007Progetto: Nik SpatariDirezione lavori: Nik Spatari e Hiske Maas Committente: Santa Barbara Art FoundationRivenditore Mapei: Calautti Salvatore & Figlidi Gioiosa Jonica Coordinamento Mapei: Achille Carcagnì eFrancesco Costantino

*Prodotti Mapei:i prodotti citati in questoarticolo appartengonoalla linea “Prodotti perceramica e materialilapidei”. Le relative schedetecniche sono contenutenel CD/DVD “Mapei GlobalInfonet” e nel sitowww.mapei.com.Gli adesivi e le fugatureMapei sono conformi allenorme EN 12004 ed EN 13888.Keraflex (C2TE): adesivo cementizio adalte prestazioni a scivolamento verticalenullo e con tempo aperto allungato perpiastrelle in ceramica e materiale lapideo.Ultracolor Plus (CG2): malta ad alteprestazioni, modificata con polimero,antiefflorescenze, per la stuccatura di fugheda 2 a 20 mm, a presa e asciugamentorapido, idrorepellente con DropEffect eantimuffa con tecnologia BioBlock.Mapesil AC: sigillante siliconico areticolazione acetica, resistente alle muffe,esente da solventi, disponibile in 26 colori etrasparente.Mapelastic: malta cementiziabicomponente elastica perl’impermeabilizzazione del calcestruzzo e dibalconi, terrazze, bagni e piscine.Rete in fibra di vetro: rete in fibra di vetroresistente agli alcali per l’armatura diprotezioni impermeabili, membraneantifrattura e rivestimenti a cappotto.

SCHEDA TECNICA

speciale rete di vetro costituisce un’ar-matura che evita la formazione di fes-surazioni dovute a movimenti delsupporto o della superficie piastrella-ta.Per la stuccatura delle fughe, infine,anche qui è stato utilizzato ULTRACO-LOR PLUS* e, per i giunti di dilatazio-ne, MAPESIL AC*.Per la realizzazione del monumentale

mosaico (circa 1.000 m2) si stanno uti-lizzando milioni di piccole tesserinecolorate, applicate anche qui conKERAFLEX*, mentre per la stuccaturadelle fughe si stanno utilizzando lemolteplici varianti cromatiche in cui èdisponibile ULTRACOLOR PLUS*.Attualmente l’opera è in gran parterealizzata e, con il contributo di Mapei,verrà presto portata a termine.

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a cura del Centro Ricerche Mapei Sport

Il Centro Ricerche Mapei Sport diCastellanza è nato a metà degli anniNovanta, da un chiaro progetto del

dottor Giorgio Squinzi sul modo diapprocciare l’attività nello sport:“Creareuna struttura in grado di supportare nelmodo scientificamente più avanzatopossibile la preparazione delProfessional Cycling Team Mapei, perperseguire i massimi risultati agonistici,nel rispetto dell’etica sportiva”. Un pro-getto il cui sviluppo operativo venneaffidato ad Aldo Sassi, chiamato adentrare nello staff della squadra – peroccuparsi della preparazione degli atleti- nell’estate del ’95.Subito dopo il Giro di Lombardia di quel-l’anno, iniziarono i primi test sugli atleti.

In quegli anni le valutazioni dello statodi forma dei ciclisti venivano effettuatesottoponendoli a sforzi di intensità cre-scente al cicloergometro o in pista,durante i quali veniva misurata la fre-quenza cardiaca (e raramente anche l’a-cido lattico): in Mapei si incominciò inve-ce a misurare il consumo di ossigeno e adeterminare la cosiddetta “soglia anae-robica”(un parametro fisiologico impor-tante sia per monitorare lo stato diforma,sia per ottimizzare l’allenamento)mediante l’analisi dell’aria inspirata edespirata dall’atleta. Questi protocollierano fino ad allora inusuali per valuta-zioni di routine di ciclisti professionisti,se si escludono le valutazioni su qualcheolimpionico o su chi faceva da “cavia” in

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Foto 1.Test di accelerazionesvolto sul campo: vieneeffettuato soprattuttonelle valutazioni deicalciatori.

Foto 2.Andrea Tafi è stato ilprimo atleta Mapei adessere stato sottopostoad un test di valutazione,il 17 ottobre 1995.

Foto 3.Ogni anno alcunecentinaia di ciclistieffetuano il test per lamisura del massimoconsumo di ossigeno eper la determinazionedella soglia anaerobica,parametri utilizzati pervalutare le condizioni diforma e per ottimizzarel'allenamento.

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erano già ben 22, perfettamente coordi-nate da Valdemaro Bartolozzi. E il ’98 fuun anno molto importante per la strut-tura. Il 22 febbraio venne costituita lasocietà di gestione del Centro (SportService Mapei s.r.l.) e il 13 maggio venneaperto al pubblico il PoliambulatorioMedico di Valutazione Sportiva eFisioterapia, una denominazione cheben sintetizzava le finalità – e anche l’o-riginalità – di Mapei Sport. Sempre inquell’anno incominciò - a latere dell’assi-stenza agli atleti in ambito medico-spor-tivo, di allenamento e biomeccanico -anche l’attività divulgativa: il 26 giugno,in collaborazione con il Settore Tecniconazionale della FIDAL (Federazione

Italiana di Atletica Leggera), venne orga-nizzato in sede un convegno nazionalesulla marcia.L’inizio ufficiale della produ-zione scientifica è invece del 1999, annoin cui a Roma, durante il convegnoannuale dell’European College of SportsScience, vennero presentati i primi risul-tati di una ricerca svolta nei laboratori diCastellanza. Di lì a qualche anno – nel2002 – l’esperienza maturata sui ciclisti esui mountain bikers portò alla primapubblicazione internazionale, avvenutasu Medicine and Science in Sports andExercise, una delle primissime riviste almondo in questo ambito, organo diinformazione ufficiale del prestigiosoAmerican College of Sports Medicine.A fine 2006 gli articoli pubblicati su rivi-ste scientifiche di rilievo internazionaleerano oltre una dozzina; circa il doppiole presentazioni orali e i poster a con-gressi internazionali: un’attività chepone il Centro Ricerche Mapei Sport trele realtà italiane scientificamente piùproduttive in questo settore.Attualmente i filoni di ricerca più attivisono quelli relativi al ciclismo e al calcio.Ma grande attenzione viene data ancheal problema della salute generale deinon-atleti, da perseguire attraverso l’at-tività fisica: in questo ambito è statoavviato da alcuni anni un programma di

Corporate Worksite Physical Activity(attività fisica sul posto di lavoro), nelledue palestre aziendali Mapei di Milano edi Robbiano di Mediglia, progetto pilotadel quale già si vedono i primi risultatipositivi dal punto di vista salutistico eche presto verrà proposto dal Centroanche a realtà esterne a Mapei.L’esperienza con la squadra professioni-stica di ciclismo – conclusasi nel 2002 – èstata determinante per l’approccioscientifico dello staff del Centro alle pro-blematiche dello sport,perché ha creatoun forte e concreto collegamento tralaboratorio di ricerca e realtà del campo,una realtà fatta di atleti di altissimo livel-lo: questo particolare background ha

qualche laboratorio di fisiologia: giàquesto particolare approccio ai test eraindicativo della nuova strada che si vole-va intraprendere.Per onor di cronaca, il primo atleta adessere testato fu Andrea Tafi, il 17 otto-bre 1995. Nel frattempo si lavorava perallestire un vero e proprio laboratorio difisiologia e biomeccanica interamentededicato agli atleti Mapei.L’inaugurazione della struttura, situata aCastellanza, avvenne il 9 dicembre 1996:è in quella data che ufficialmente è natoil Centro Ricerche Mapei Sport.Nel frattempo intorno alla squadra pro-fessionistica erano proliferate numeroseformazioni satelliti giovanili: nel 1998

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Foto 4 e 5.Giancarlo Cosio durante il record dell'ora(foto 4) preparato con il supporto scientificodel Centro Ricerche Mapei Sport.Cosio, che da alcuni anni è passato allo scinautico (foto 5) e che continua ad esseresupportato da Mapei Sport, è statorecentemente eletto dalla FederazioneInternazionale dello sci nautico "World MaleDisabled Skier of the Year 2006".

Foto 6.L'hand-biker Vittorio Podestà, secondo dicategoria alla maratona di New York 2006,durante un test nel laboratorio di MapeiSport.

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facilitato gli scambi scientifici con moltidei ricercatori più conosciuti al mondonell’ambito della fisiologia e delle scien-ze dello sport in generale.Dopo l’intensa avventura nel ciclismo,ecco nel 2004 quella nel running - con ilgruppo Co-Ver Mapei - che ha portato asviluppare importanti esperienze anchein questo sport, coronate nello stessoanno dai successi alle maratone diMilano (Daniel Cheribo) e Firenze(Benjamin Kiprotich), cui ha fatto segui-to Carpi nel 2006 (Aniko Kalovics). Altromaratoneta di successo che si appoggiaal Centro, l’hand-biker Vittorio Podestà(2° nel 2006 alla maratona di New York):sono parecchi gli atleti diversamenteabili seguiti in questi anni dalla strutturadi Castellanza nelle loro attività agonisti-che e spesso in veri e propri record (tra iciclisti, Giancarlo Cosio, Fabrizio Macchie Alessandro Grassi).Altro capitolo di rilevante importanzanella vita del Centro Ricerche MapeiSport, l’assistenza ad atleti di squadrenazionali: a quelli della Federazione Golf

nel 2002 e 2003; della Federciclo dal1997 al 1999 (attualmente la collabora-zione si sta sviluppando in ambito scien-tifico); dell’Istituto Australiano delloSport, dal 1999 ad oggi. Dal 2004 ilCentro è la struttura cui fanno riferimen-to gli atleti delle nostre nazionali mag-giori maschili e femminili di sci alpino.Proprio nell’ambito dell’attività a favoredi questi atleti, sono stati sviluppatinuovi approcci alla valutazione deglisciatori, in particolare nella cosiddetta“modalità eccentrica”, cioè in movimentinei quali i muscoli vengono forzatamen-te allungati mentre sono contratti (come

quando si ammortizza con gli artiinferiori una caduta dall’alto): è unamodalità di esercizio che consente di

sviluppare tensioni muscolari estrema-mente elevate e a basso dispendio dienergie; per queste ragioni è oggetto di

grande interesse anche in ambitoriabilitativo. Prendendo spunto

dalle particolari esigenze con glisciatori, il Centro ha sviluppatouna serie di strumentazioni spe-cifiche per l’attività eccentrica,

come la cosiddetta “pressaeccentrica Mognoni” o un

particolare ergometroeccentrico (Ergobackspin,recentemente brevetta-to), il cui utilizzo in allena-mento è stato introdotto

in via sperimentale in que-sti mesi anche nell’allenamento di

alcuni ciclisti professionisti.Attualmente al Centro Ricerche MapeiSport di Castellanza fanno riferimentoatleti di vertice di numerose disciplinesportive: oltre a una ventina di ciclistiprofessionisti (tra i quali Cadel Evans,ultimo ciclista a portare la maglia rosasopra i cubetti Mapei), numerosi cam-pioni della mountain bike (come TonyLongo e Hannes Pallhuber del teamMapei-Merida), i già citati atleti delle

squadre nazionali maschili e femminiliitaliane di sci alpino (circa 80) e quelli delRunning Team Co-Ver Mapei, diversesquadre di calcio professionistiche (tra lequali Sassuolo e Sampdoria), il primati-sta mondiale di immersioni in apneaGianluca Genoni (vedi articolo a pag.61),diversi schermidori della prestigiosaSocietà del Giardino di Milano… insie-me a varie centinaia di sportivi di ognilivello ed età. Accanto all’assistenza aglisportivi di ogni livello, negli ultimi dueanni è incrementata molto anche l’attivi-tà ambulatoriale nell’ambito della medi-cina sportiva e della traumatologia. Il2006 si è chiuso con 5.150 prestazioni,dicui 2.300 test di valutazione funzionale,600 test biomeccanici, 650 programmidi allenamento, 1.600 visite mediche. Gliaccessi sono stati 3.300, il 30% dei qualicostituito da atleti professionisti o diélite, il 50% da sportivi giovani e menogiovani di livello amatoriale, il 20% danon-sportivi semplicemente alla ricercadi un approccio razionale alla loro attivi-tà fisica.Qual è lo scopo di questo articolo?Semplicemente quello di dire, a chi èarrivato fino a questo punto della lettu-ra, che Mapei può dare una mano sia acoloro che fanno sport per vincere, sia aquanti lo sport lo praticano,o intendonopraticarlo, solo a scopo salutistico.Qualunque sia il vostro approccio allosport, davvero non pensate che possaesservi utile fare un salto per un check-up a Castellanza?

Sport Service Mapeivia Don Minzoni, 34 - 21053 Castellanza (VA)[email protected]

Foto 7.Aniko Kalovicsdurante un testin preparazionealla maratona diCarpi, vintadall'atleta di Co-Ver Mapei.

Foto 8.Una foto digruppo dellostaff del CentroRicerche MapeiSport.

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Idieci anni di attività di ricerca delCentro Mapei Sport sono stati ogget-to di un Convegno che si è svolto il 2

dicembre 2006 a Milano, nella splendi-da cornice della Sala delle Colonne delMuseo Nazionale della Scienza e dellaTecnologia “Leonardo Da Vinci”.Fra gli oltre 300 convenuti - autoritàsportive, ricercatori, medici e tecnicisportivi, studenti della facoltà diScienze Motorie - erano presenti anchealcuni tra gli atleti più rappresentatividella storia Mapei nel ciclismo, comeFranco Ballerini (attuale CT dellaNazionale), Andrea Tafi, DanieleNardello, Dario Cioni e Stefano Zanini,oltre ad altri importanti personaggi delmondo del ciclismo (come VittorioAdorni, Renato Di Rocco, ErnestoColnago, Amedeo Colombo), del calcio(il dottor Rodolfo Tavana, il preparatoredella nazionale Claudio Gaudino equelli di altre squadre professionisti-che) e di altri sport (impossibile citare ipiù rappresentativi, tanti ve n’erano…).In apertura dei lavori, Aldo Sassi(Direttore del Centro Ricerche MapeiSport) ha ricordato le tappe più signifi-cative che hanno caratterizzato lo svi-

luppo della struttura. Il dottor GiorgioSquinzi, Presidente del Gruppo Mapei,ha sottolineato l’importanza che l’inte-ro gruppo attribuisce alla ricerca e imotivi che hanno spinto a dare questaimpronta anche alla presenza Mapeinello sport. Presenza il cui significato èstato sottolineato dalla dottoressaAdriana Spazzoli, responsabileMarketing e Relazioni Esterne delGruppo Mapei, che ha discusso nellasua relazione del rapporto tra sport,comunicazione e sponsorizzazioni. Ildottor Claudio Pecci, DirettoreSanitario del Centro di Castellanza, hapoi dissertato sul futuro della medicinadello sport. Franco Impellizzeri,Responsabile Scientifico del CentroRicerche Mapei Sport, ha illustrato iprimi interessanti risultati del progettodi attività fisica in azienda, sviluppatonelle sedi Mapei di Milano e Robbianodi Mediglia: l’efficienza cardiocircolato-ria è risultata aumentata dell’8% circain coloro che si sono allenati almeno 3volte alla settimana (inclusa l’attivitàfisica svolta al di fuori della palestraaziendale), mentre le persone che sisono allenate meno (o saltuariamente)

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non hanno avuto significativi migliora-menti cardiocircolatori. E’ da sottolinea-re, comunque, che la maggior parte deipartecipanti al programma ha vistomigliorare il profilo ematico (ad esem-pio, diminuzione del colesterolo totalee aumento delle HDL); ciò è avvenutosoprattutto in coloro che hanno abbi-nato all’attività fisica una corretta ali-mentazione. Nella sessione pomeridia-na, moderata dal dottor LuigiSimonetto (Responsabile del servizio ditraumatologia e ortopedia di MapeiSport) si sono succeduti gli interventidei ricercatori del Centro - oltre a Sassie Impellizzeri, Ermanno Rampinini(Responsabile del Laboratorio) eAndrea Morelli (Responsabile dell’areaBiomeccanica) - e di altri relatori, sceltitra i ricercatori con i quali Mapei Sportcollabora più assiduamente: PieroMognoni (ITBA-CNR di Milano),Samuele Marcora (Università di Wales-Bangor - Regno Unito), Carlo Castagna(Università di Tor Vergata – Roma),

Nicola Maffiuletti (Schulthess Clinic diZurigo), David Bishop (University ofWestern Australia). Le presentazionisono state incentrate sugli argomentirelativi alle attività sportive che mag-giormente sono state oggetto di ricer-ca da parte della struttura diCastellanza in questi anni (ciclismo,running, calcio e sci), argomenti rispet-to ai quali sono stati illustrati i risultatipiù significativi degli studi condotti inquesti anni dal Centro Ricerche MapeiSport.

Foto 1.Da sinistra, l'ex campione del mondo di

ciclismo Vittorio Adorni, attualmentePresidente del Consiglio Professionistico

dell'Unione Ciclistica Internazionale;Adriana Spazzoli, Responsabile Marketing

e Relazioni Esterne Mapei e Renato Di Rocco, Presidente della Federazione

Ciclistica Italiana.

Foto 2.Aldo Sassi, Direttore del Centro Ricerche

Mapei Sport.

Foto 3.Il professor Piero Mognoni, fisiologo

del CNR-ITBA di Milano e consulente diMapei Sport sin dai primi anni di attività

della struttura.

Foto 4.I relatori della sessione scientifica

pomeridiana. Da sinistra: ErmannoRampinini, Andrea Morelli, Carlo

Castagna, Nicola Maffiuletti, Aldo Sassi,David Bishop, Franco M. Impellizzeri e

Samuele Marcora.

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“Mapelastic: è questo il ‘mio’ prodotto, quello nelquale mi potrei identificare maggiormente!”.Come potrebbe meglio sintetizzare le sue straordi-

narie capacità fisiche Gianluca Genoni? “Anch’io devo… resistere all’acqua: è una questione

vitale a quelle profondità, lo provi sulla tua pelle. E lacapacità di lasciar deformare il tuo corpo in maniera

controllata, sotto pressioni che arrivano a 14chili per centimetro quadrato, ponendo gran-

de attenzione alla compensazione, è condi-zione essenziale per riemergere perfetta-mente integro!”.5 ottobre 2006, largo di Ras Mohamed(Sharm El Sheik, Egitto), ore 9.20: a 10 anni

dal suo primo record, dopo una stagione diimpegnativi allenamenti, Genoni stabilisce il

nuovo record del mondo di apnea profondain assetto variabile, scendendo a 141 metri di

profondità! Il tutto con un respiro di “soli” 3minuti e 8 secondi (“soli” si fa per dire, ma perGenoni non è quello il problema, visto che inpiscina ha un record di durata in apnea chesfiora il quarto d’ora…). La nuova zavorra,una specie di “siluro” sul quale campeggia il

logo Mapei, lo porta a -141 in 1 minuto e 20secondi. Uno strappo al cartellino che segnala

la profondità raggiunta e via per la risalita abraccia, lungo il cavo che riporta in superfi-

cie, dove riemerge un Genoni persinonon eccessivamente provato in appa-renza, segno della ottimale prepara-zione e della straordinaria capacità digestione mentale di uno sforzo comequesto. Le sensazioni laggiù in fondo?“Stupendo! Bellissimo!”. E risalendo?Non i pensieri di euforia per il succes-so che molti di noi si aspetterebbero:“Malinconia: la malinconia di averefinito l’avventura. Il pensiero che nonsarei più sceso fino laggiù. Un dispia-cere…”: parole che non possonoappartenere ad un cinico cacciatoredi record, ma solo ad un uomo pro-fondamente innamorato del mare.Questo imponente re degli abissi (unmetro e 92, 82 chili, una capacità vita-le che sfiora i 10 litri, come abbiamoavuto modo di misurare nel nostroCentro di Castellanza), qualcuno loavrà visto condurre la trasmissionetelevisiva domenicale Vivere il Mare

(Rai); o gareggiare “per sport” in magliaMapei alle maratone di New York e

Milano insieme al nostro gruppo di clien-ti-maratoneti (v. Realtà Mapei n. 74).

Sentendo i suoi racconti, i compagni diavventura alla maratona di New York comin-ciarono a chiamarlo affettuosamente“Algabranchia”, come la famosa alga che inHarry Potter consente a chi ne mangia di

diventare un uomo-pesce.Ora, dopo questo record “abissale”, lo chiame-ranno “Mapelastic”?

A destra,Genoni duranteuna fase di discesain allenamento (al lago) sullazavorra-siluro.

A sinistra,Genoni durante unallenamento al lagomostra la nuovazavorra, usata poiper il record.

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Agli albori del XXI secolo, arte earchitettura sono oramai duediscipline che condividono inte-

ramente le loro sostanze e svolgono lastessa missione: trasformare lo spazio.È partendo da questi concetti che simuove Katia Orgiana, una giovane arti-sta genovese a cui Mapei offre datempo la sua collaborazione.Orgiana utilizza i materiali dando luogoa forme che si relazionano allo spazioespositivo, creando una rete di corri-spondenze spaziali tra la scultura el’ambiente circostante.Ne è un esempio il progetto del 2005intitolato Deserto delle Anfore, realizzatoe presentato per la prima volta alla col-lettiva Allarmi a Como.La Caserma Militare di Como ha infattiospitato, nel maggio 2006, la secondaedizione di quest’iniziativa promossadall’Assessorato alla Cultura delComune di Como e dall’EsercitoItaliano.La mostra riuniva le opere di 51artisti, supportati e presentati da altret-tante gallerie d’arte, provenienti datutto il circuito italiano: senza alcundubbio erano presenti le opere degliartisti più rappresentativi nel panora-ma di quella che viene chiamata “artegiovane” in Italia.Il Deserto delle Anfore nasce dallo svi-luppo di un modulo scultoreo studiatoper essere composto da due elementimodulari di 100x100 cm, riproducibiliin numero infinito, adattabili a secondadello spazio su cui intervenire. Un ele-mento piatto, orizzontale: il terreno, laparte pedonabile; è il contesto che con-tiene gli eventi, il piano su cui si appog-gia, in questa metafora scultorea, lavita.L’altro elemento è ciò che aggetta, è laforma creatrice: in questo caso l’anforache emerge dal piano pedonabile.Le anfore, dice Katia Orgiana, “intesecome forme portatrici di ricchezza,oggetto di scambio, oggetto dell’evolu-zione attraverso lo scambio, sono sim-bolo dello scopo dell’arte e della comu-nicazione come scambio di conoscen-za, sapere, benessere”.

A Como, in una grande stanza, si sonocosì visti gli spettatori camminare incu-riositi in questo microcosmo di cemen-to ideato dall’artista.Il Deserto delle Anfore – un progettoplurivalente e versatile che può essereridisegnato e installato in più luoghicome piazze, musei, parchi e lungo gliscorci storici delle città - è stato cosìuno scenario evocativo unico, una scul-tura vivibile, sulla quale lo spettatore hapotuto camminare ed essere così coin-volto integralmente.

L’intervento di MapeiLa scelta di utilizzare soluzioni di Mapeinella realizzazione di quest’opera haconsentito di soddisfare molteplici esi-genze.Anzitutto, essendo calpestabile, l’operadoveva essere in grado di sopportare ilpeso degli spettatori che potevanocamminarvi sopra; l’opera doveva, inol-tre, possedere caratteristiche di relativaleggerezza (il peso di ogni singolo ele-mento doveva essere contenuto perpermettere una facile movimentazionee installazione), ma al contempo i

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materiali con i quali veniva realizzatoogni modulo dovevano garantirebuone caratteristiche prestazionali.Infine, per consentire lavorazioni velocie in continuo, erano richiesti prodotticon tempi brevi di presa e di induri-mento.La scultura era composta, come abbia-mo visto, da due moduli: una partepiana e calpestabile e una parte mossada una forma che emerge dalla superfi-cie piana, che sintetizza quella di un’an-fora.Per esigenze artistico-compositive,relative allo spazio adibito all’esposizio-ne, la parte piana è stata riprodotta per15 volte, mentre quella ad anfora in 10volte, per un totale di 25 pezzi.Dopo aver prodotto un calco in siliconedei due modelli in argilla realizzati dal-

l’artista, si è proceduto gettandoMAPEGROUT SV*, ottenendo in questomodo le 25 riproduzioni. La scelta delmateriale è ricaduta su MAPEGROUTSV* in quanto è una malta cementiziacon ridottissimi valori di ritiro, che sipresta ad essere impiegata per colag-gio entro cassero. Inoltre possiede unalavorabilità, un tempo di presa e diindurimento ridotti, in grado di per-mettere il getto e la scasseratura diogni modulo in tempi molto brevi.Per i moduli piani è stato impiegatoMAPEGROUT SV*, ma annegando alsuo interno una rete metallica 5x5 cm.Per i moduli a forma d’anfora, è statoprevisto un ulteriore rinforzo nellaparte retrostante, nelle zone curve arilievo, costituito da tessuti multidire-zionali in fibre di carbonio della lar-ghezza di 15 cm (MAPEWRAP C QUA-DRI-AX*), distribuiti lungo le diagonalidi ciascun modulo.L’applicazione del rinforzo è stata ese-guita mediante la stesura in successio-ne dei seguenti prodotti: MAPEWRAPPRIMER 1*, primer epossidico bicom-ponente di consistenza superfluida, ingrado di consolidare la superficie darinforzare; MAPEWRAP 11*, stuccoepossidico bicomponente a consisten-za tissotropica,al fine di regolarizzare lesuperfici (questo prodotto deve essereapplicato sul precedente ancora “fre-sco”). E, infine, MAPEWRAP 31*, adesivoepossidico bicomponente di mediaviscosità, indicato per l’impregnazionein opera dei tessuti MAPEWRAP.Dopo aver applicato MAPEWRAP 31* èstato posizionato immediatamente iltessuto quadriassiale in fibra di carbo-nio MAPEWRAP C QUADRI AX*, prece-dentemente tagliato nella lunghezzadesiderata (90 cm).Successivamente si è provveduto allastesura di un ulteriore strato di MAPE-WRAP 31* sul tessuto al fine di impre-gnare perfettamente tutte le fibre.Un’ulteriore esigenza era quella di otte-nere degli elementi che presentasserouna superficie patinata simile al coloredella grafite, ma soprattutto antisdruc-

Deserto delle Anfore, Opera presentata allaCaserma Militare di Como, nell’ambito dellamostra collettiva “Allarmi”Intervento: opera artistica e architettonicaconsistente in una pavimentazionecomposta da moduli di cementoCommittente: Cecilia AntoliniAnno di intervento: 2005-2006Progetto e direzione lavori: Katia OrgianaRealizzazione: Katia OrgianaCoordinamento Mapei: Davide Bandera,Roberto Belluco, Luca Ferrari, Pal Racz

*Prodotti Mapei:i prodotti citati in questoarticolo appartengonoalla linea “Prodotti peredilizia”. Le relativeschede tecniche sonocontenute nel CD/DVD“Mapei Global Infonet” enel sito www.mapei.com.Mapegrout Sv: maltatissotropica a ritirocontrollato, a presa eindurimento rapidi, per la riparazione delcalcestruzzo e il fissaggio di pozzetti,chiusini stradali e arredi urbani.MapeWrap C Quadri-Ax: tessutoquadriassiale bilanciato in fibra di carbonioad alta resistenza.MapeWrap Primer 1: primer epossidicospecifico per il sistema MapeWrap.MapeWrap 11: stucco epossidico connormali tempi di presa, a consistenzatissotropica per la regolarizzazione dellesuperfici in calcestruzzo.MapeWrap 31: adesivo epossidico dimedia viscosità per l’impregnazione con“sistema a secco” di MapeWrap.Mapefloor Finish 50: finitura trasparentepoliuretanica alifatica bicomponente,esente da solvente.Mapefloor Filler: cariche micrometricheda inserire in Mapefloor Finish 50 per creareuna finitura antisdrucciolo.

SCHEDA TECNICA

ciolo. Questi obiettivi sono stati rag-giunti con l’impiego di MAPEFLOORFINISH 50* (finitura poliuretanica alifa-tica bicomponente, esente da solventi),aggiungendo nella preparazione delprodotto MAPEFLOOR FILLER* (carichemicrometriche).La stesura del materiale è stata effet-tuata a spruzzo.

Foto 1. Applicazione di Mapegrout SV sulcalco in silicone.

Foto 2. Rimozione del calco in silicone.

Foto 3. Il retro della scultura a forma d’anfora.Applicazione di MapeWrap 31 sul tessuto infibra di carbonio MapeWrap C Quadri-AX.

Foto 4. Applicazione a spruzzo di MapefloorFinish 50 caricato con Mapefloor Filler.

Per maggiori informazioni. è possibilecontattare Katia Orgiana all’indirizzo e-mail:[email protected].

62 63 Katia Orgiana ok 6-02-2007 9:31 Pagina 2

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Un convegno e un bellissimo librohanno celebrato, alla fine delloscorso anno, i 100 anni del

Traforo del Sempione. Una ricorrenzache ha coinvolto anche Mapei, odiernaprotagonista di grandi opere in tutto ilmondo e presente, in Val D’Ossola (sullastrada del Sempione), con un grande estorico impianto industriale di proprie-tà della consociata Vinavil.Ricordiamo che la prima galleria ferro-viaria del Sempione, entrata in esercizio100 anni fa, con i suoi 19.803 metri dilunghezza, è stata considerata per 75anni la più lunga galleria ferroviaria delmondo. Fu portata a termine con suc-cesso in poco più di sette anni di lavorotra enormi difficoltà: per le ingenti spin-te della montagna, le elevate tempera-ture (fino a 56°C) e le copiose venute

intercettate di acqua fredda (fino a1.200 l/s) e calda (fino a 325 l/s a 50°C).Un’opera che, inaugurata in occasionedell’Esposizione Internazionale diMilano del 1906, ha contribuito a ren-dere Milano una grande città europea,favorendone gli scambi commercialicon l’Europa centrale.

Il convegno della Società ItalianaGallerieIl 4 dicembre scorso, in occasione dellafesta di Santa Barbara - protettrice deiminatori – la SIG (Società ItalianaGallerie) ha voluto ricordare il grandecontributo dato dalle maestranze e daitecnici italo-svizzeri che, anche congrande sacrificio di vittime, hanno rea-lizzato un’opera che all’epoca sembra-va impossibile e che avrebbe portato

un grande contributo allo sviluppo delnostro Paese.Patrocinato dalla RegioneLombardia, dal Comune di Milano, dalCollegio Ingegneri e Architetti diMilano e dalla Federazione delleAssociazioni Tecniche e Scientifiche, ilconvegno si è articolato in tre sessioni.La prima è stata dedicata a un inqua-dramento storico, paesaggistico e cul-turale legato al Sempione; la secondaha riguardato l’evoluzione tecnica che,dalle esperienze del Sempione, ha por-tato alle conoscenze attuali nellacostruzione delle gallerie; la terza, piùorientata al futuro, ha fatto il puntosullo stato dei trafori in Italia e le loroprospettive di sviluppo.Al convegno ha partecipato, in qualitàdi Responsabile Mapei per i rapporticon la comunità scientifica in Italia e

RICORDARE IL PASSATO PER PROGETTARE IL FUTURO

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Si tratta della divisione UTT(Underground Technology

Team) che fornisce una linea diprodotti e un’assistenza dedicata

agli spazi in sotterraneo.Collina ha poi citato alcune realizzazio-ni alle quali Mapei ha contribuito con

materiali, tecnologia,conoscenza: ilripristino della galleria del

Monte Bianco, la realizzazio-ne del portale di accessoalla galleria del SanGottardo, la galleria di

Dortmund dove la tecnolo-gia di scavo meccanizzato ha

consentito la realizzazione diun lay-out a canne sovrappo-

ste. Infine, la galleria diValfabbrica, dove l’utilizzazione di

acceleranti di presa di nuova genera-zione, i cosiddetti alkali-free, ha dimo-strato come prestazioni e rispetto del-l’ambiente possano essere coniugati.Collina ha poi colto l’occasione di que-sto convegno per ricordare l’impegnodi Mapei nel promuovere l’incontro e ildialogo tra imprese e comunità scienti-fica, un dialogo che vede Mapei parteattiva per quanto attiene sia la forma-zione sia la ricerca.

Il fascino di un libro:“Milano verso ilSempione”“Milano verso il Sempione – La città diNapoleone e della belle époque.Viaggio nella storia, nell’arte e nel pae-saggio”: è questo il titolo di un elegan-te volume curato da Roberta Cordani epubblicato dalle Edizioni Celip, che rac-coglie testimonianze e suggestive

immagini dedicate alla Lombardia e alsuo capoluogo.Un percorso che si snoda da Milanosino al Traforo del Sempione, ripercor-rendo paesaggi ed emozioni di unastrada che ha fatto di Milano e dellaLombardia una capitale economica eculturale. Il libro ricostruisce le tappeche resero così importante la strada delSempione. Voluta da Napoleone, per ilpassaggio di truppe e cannoni attraver-so il Passo omonimo, fu resa carreggia-bile nel 1806 e l’asse scelto fu quello indirezione del Castello Sforzesco diMilano e il Duomo, con l’Arco della Paceche tagliava in due Corso Sempione eForo Bonaparte.Dal cuore di Milano sino alle Alpi, in uncontinuo mutare di scenari che vedonol’Italia trasformarsi e diventare unanazione industriale.Perché, in origine, fu proprio su questaimportante arteria stradale che si svi-lupparono molte delle principali indu-strie del nostro Paese. E tra questeanche Vinavil, come bene illustra unasezione di questo libro redatta dall’ing.Giovanni Lilla (Direttore dello stabili-mento Vinavil di Villadossola) e intitola-ta: “Fra i monti e le acque della Vald’Ossola la Vinavil racconta una paginadi storia”.Tra incantevoli dipinti raffiguranti scor-ci di paesaggi e belle foto d’epoca trat-te dell’archivio Vinavil, l’autore narra diquesto significativo insediamentoindustriale che, sorto nella valle pocoprima dell’inizio del XIX secolo, nelcorso degli anni cresce, si sviluppa e,dopo alterne vicende, ritorna a essereparte integrante della vita di questazona grazie a Mapei.Come, infatti, ha ben sottolineato Lilla,l’operazione di acquisto di Vinavil daparte del Gruppo Mapei “consente unprocesso di risanamento e di ricerca,rapidamente si arriva a una sempre piùrilevante espansione nello sviluppodelle grandi potenzialità dell’Aziendaper il presente”.Così chiude Lilla il suo bell’intervento:“Vinavil, nome conosciuto in tutto ilmondo è nato nella storia degli uominie del paesaggio della Val d’Ossola, fattodi gole e valli fra i monti percorsi dalleacque.Un paesaggio naturale che il progressoscientifico e la ricerca possono e devo-no aiutare a conservarsi, nel rispetto enella tutela dell’ambiente”. Un monitoche vede Vinavil parte attiva in questosenso, nel segno di quei valori etici eculturali che ispirano da sempre tutto ilGruppo Mapei.

Il libro “Milano verso il Sempione”, delleEdizioni Celip di Milano, è disponibile pressotutte le migliori librerie.

all’estero, il prof. Amilcare Collina. Il suointervento, che qui di seguito sintetiz-ziamo, ci fa capire quale sia il “fil rouge”che lega Mapei al 100° anniversario delTraforo del Sempione.Collina ha precisato come, nel territoriodel Sempione, la realizzazione dellaGalleria e delle altre opere infrastruttu-rali, la disponibilità di manodopera spe-cializzata attratta dai cantieri, accantoalla disponibilità di energia idroelettri-ca, hanno creato le condizioni per lo svi-luppo dell’industria chimica.Nacquero, infatti, a cavallo della primaguerra mondiale, insediamenti per laproduzione di carburo di calcio, per lefibre artificiali, per la produzione diintermedi chimici e di polimeri in di-spersione acquosa.Uno di questi insediamenti, lo stabili-mento Vinavil di Villadossola, fa oggiparte del Gruppo Mapei.“Si tratta di una realtà produttiva - hatenuto a rilevare Collina - che senzal’acquisizione da parte di Mapei e i con-seguenti investimenti in uomini eimpianti per rilanciare la competitività,sarebbe oggi dismessa e anche il pre-stigioso marchio italiano Vinavil forsenon esisterebbe più”.Oggi, invece, lo stabilimento diVilladossola realizza valore per ilGruppo Mapei, e quindi produce ric-chezza per il territorio e per il Paese.Il secondo legame riguarda il tipo diopera che fu inaugurata un secolo fa:una galleria ferroviaria.“Mapei - ha detto Collina - è convintache le opere underground abbiano unfuturo anche nel nostro Paese; per que-sto ha sviluppato una linea di prodottispecifici che trovano impiego in questeopere infrastrutturali”.

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Il 28 novembre scorso, all’hotel ParkerMeridien di New York, è stata presen-tata ufficialmente la Symphonica

Toscanini, un’orchestra unica nel suogenere.Per molte ragioni: innanzitutto è unanovità,sul piano musicale e organizzati-vo, nel panorama nazionale e interna-zionale, perché svolge la propria attivitàartistica in tutto il territorio italiano eall’estero senza essere vincolata a unasede particolare e gode di una totaleindipendenza e libertà di programma-zione musicale che tiene conto nonsolo delle esigenze del pubblico, maanche di quelle dei propri partner.E, fra questi, non poteva non esserciMapei che ha accettato con entusiasmodi essere parte di un progetto culturaleinsieme all’orchestra, per sostenere intutto il mondo la musica più bella.La volontà di superarsi nel cercare diraggiungere il massimo dei risultatipossibili accomuna la SymphonicaToscanini a Mapei. Con grande valoretecnico, creatività, studio continuo ericerca.Diretta da Lorin Maazel, uno dei piùimportanti e rappresentativi direttorid’orchestra viventi, la neo nataSymphonica Toscanini con i suoi 200musicisti d’eccellenza, nel 2007 cele-brerà il 50° anniversario della mortedi Arturo Toscanini ripercorrendo, conil programma Symphony of the Air,alcune storiche tournées e concerti cheil Maestro compì in tutto il mondodurante la sua lunga e leggendaria car-riera. Mapei, nella sua veste di partner,desidera condividere insieme alla

Symphonica Toscanini un’avventuramusicale memorabile che preve-de 4 tournées internazio-nali (Stati Uniti, SudAmerica, Giappone eIsraele) e 40 concerti inEuropa, tutti Paesi doveMapei è particolarmente pre-sente.La vocazione internazionaledella nuova orchestra e delsuo direttore e l’esplicito richia-mo ad Arturo Toscanini, sono gliulteriori punti di forza di un rapportoche avvicina ancor di più Mapei allanuova orchestra.Vengono così sottolineati, oltre all’italia-nità di un’Azienda che continua a cre-scere nel mondo, anche i valori e i prin-cipi fondanti che la animano.L’attenzione per l’arte e la cultura è,infatti, per Mapei, un credo aziendaleche ha radici lontane nel tempo; un fee-ling particolare, inoltre, la lega da sem-pre al mondo della grande musica e alTeatro alla Scala di Milano. Mapei, infat-ti, è stata più volte partner del Teatroalla Scala nella realizzazione di numero-si eventi e iniziative come, per esempio,le recenti celebrazioni dedicate aRenata Tebaldi e a Guido Cantelli, il gio-vane direttore d’orchestra e allievo pre-diletto di Arturo Toscanini, morto pre-maturamente nel novembre del 1956.Non va, inoltre, dimenticato il contribu-to di Mapei, con i suoi prodotti e le suetecnologie, alla recente ristrutturazionee restauro del Teatro alla Scala.Mapei è, dal 1984, un “abbonato soste-nitore”della Scala e l’anno scorso è stata

co-sponsor della serata inauguraledella stagione artistica 2006-2007.E ora inizia una nuova avventura insie-me alla Symphonica Toscanini.Già oltre 1000 ospiti hanno avuto, finoa oggi, l'onore e l'emozione di assiste-re ai concerti della SymphonicaToscanini: nel 2006 a Tolosa, Bergamo,Roma, Siviglia e, nel gennaio 2007, nel-l'ambito del programma Symphony ofthe Air, a Washington, Fairfax, NewYork, Chicago, Champaign, Lawrence,Costa Mesa, Las Vegas e Berkeley.Per i prossimi impegni dell'orchestraconsultare il sito www.symphonicato-scanini.com.Mapei insieme alla SymphonicaToscanini: una partnership che nascesotto il segno di una grande armonia diintenti, proprio nell’anno in cui Mapeicelebra il 70° anniversario della sua fon-dazione.

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Il 16 gennaio 2007 il mondo ha cele-brato il cinquantesimo anniversariodella morte di Arturo Toscanini, avve-

nuta a New York nel 1957. E ancheMapei ha contribuito alla realizzazionedi un grande concerto dedicato allamemoria del Maestro. Proprio a NewYork, il 16 gennaio, alla Avery FischerHall del Lincoln Center (sede della NYPche conta 2738 posti), un eccezionaleconcerto diretto da Lorin Maazel haonorato la memoria del grande diretto-re d’orchestra italiano. Un appunta-mento di gala che ha visto riunite, inquesta circostanza, le due importantiorchestre dirette da Maazel: la New YorkPhilharmonic e la SymphonicaToscanini, l’orchestra di giovani talenti,per l’80 per cento italiani, della qualeMapei, come abbiamo visto, è partnerufficiale.

I ricordi di MaazelUn rapporto intessuto di ricordi e diemozioni legate alla figura di Toscaninifa da sfondo alla lunga e prestigiosacarriera di Maazel, che ama ricordare:“Toscanini mi disse ‘Dio ti benedica’posandomi paternamente le mani sul

capo. Avevo 11 anni, e mi sembrava ungigante. Era un dio per me e rimasi col-pito dal fatto che avesse voluto cono-scermi personalmente anche se perpochi minuti”. Un incontro indelebileche ha segnato l’intera carriera diMaazel,“battezzata” proprio dal grandeMaestro che, nel 1941, volle assisterealla prova del concerto diretto da luipoco più che bambino, sul podio dellaNbc, l’orchestra fondata nel 1937 perToscanini.Maazel e la Symphonica Toscaninisaranno impegnati tutto l’anno a ren-dere omaggio allo straordinario diret-tore con un ricco programma di concer-ti,appuntamenti straordinari che Mapeiha voluto sostenere non solo perché èda sempre vicina al mondo della gran-de musica e dei suoi interpreti, maanche per rendere un sincero tributo adArturo Toscanini e alla sua arte.Un dovuto omaggio a un italianostraordinario che, conosciuto in tutto il

LORIN MAAZEL E GIORGIO SQUINZI NE RICORDANO LA FIGURA E L’ESEMPIO

Il Teatro alla Scala di Milano, gravementedanneggiato dai bombardamenti nel corsodella Seconda guerra mondiale.

In alto:Il Concerto per la riapertura della Scala,

l’11 maggio 1946.

A lato: La locandina dell’epoca.

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mondo, ebbe la sua consacrazione pro-prio a Milano dove per tanti anni dires-se alla Scala. Fu, fino all’ultimo, moltolegato a questa città dove ora riposa alCimitero Monumentale.

Le emozioni di Giorgio SquinziMa non è solo il genio, l’internazionalitàe la milanesità di Toscanini che avvici-nano il grande maestro a Mapei.Vi sonoricordi personali e vivide emozioni vis-sute dal fondatore di Mapei RodolfoSquinzi e da suo figlio Giorgio, oggiAmministratore Unico dell’Azienda, cherendono particolarmente significativaquesta ricorrenza e la partnership conla Symphonica Toscanini.I ricordi di Giorgio Squinzi sulla vita diToscanini sono ricchi di affetto ed emo-zione: ”Mio padre amava particolar-mente Toscanini, non solo per le suedoti di grande direttore, ma anche per-ché era un simbolo per le persone dellasua generazione per i valori che rappre-sentava, interpretando il non conformi-smo alle vicende politiche a lui contem-poranee.Mio padre– continua Squinzi - mi portòin Piazza della Scala quando avevoappena tre anni al concerto diretto daToscanini per la riapertura del Teatronel 1946. Ovviamente non ho un ricor-do preciso di questo episodio, se non ilracconto fattomi da mio padre tantevolte. Invece ricordo perfettamente lagrande e commossa partecipazione diMilano che aveva invaso Piazza delDuomo per rendere omaggio allasalma di Toscanini, che era giunta incittà un mese dopo la sua morte, avve-

nuta il 16 gennaio 1957. Toscanini eramolto amato dai cittadini di Milano chelo consideravano un concittadino,anche se era nato a Parma, avendoloconosciuto e apprezzato prima comeDirettore della Scala e poi, dopo il ritor-no dall’America, per la direzione delconcerto per la sua riapertura”.Quello della famiglia Squinzi è unamore per la musica, per Milano e per ilTeatro alla Scala che non ha limiti. Unsentimento che si nutre anche di soddi-sfazioni intense: col sostenere impor-tanti orchestre sinfoniche come quelladi Maazel e nell’aver contribuito, con iprodotti Mapei, al rinnovamento e alrestauro del Teatro alla Scala di Milano.

Le celebrazioni della SymphonicaToscaniniL’intento della Symphonica Toscaniniper il 2007 sarà quello di ripercorrere letappe principali della vita artistica delMaestro per far meglio comprendere,insieme all’uomo, anche un’epoca, unmondo intriso di valori e di umanità cheha visto nascere e poi svilupparsiMapei.Le celebrazioni sono iniziate nellamonumentale sede dell’ambasciatad’Italia a Washington l’11 gennaio scor-so. Una tappa che è stata fortementevoluta dall’ambasciatore GianniCastellaneta che faceva da padrone dicasa. Qui la Symphonica Toscaninidavanti a un pubblico composto datutta la Washington che conta, da per-sonaggi della politica della cultura edello spettacolo,ha ottenuto un succes-so strepitoso interpretando numerosi

brani di musicisti soprattutto italiani.Il momento più significativo della tour-née americana è stato quello di NewYork, il 16 gennaio, dove la New YorkPhilharmonic (della quale Toscanini èstato direttore musicale dal 1928 al1936) e la Symphonica Toscanini, diret-te da Lorin Maazel, hanno suonatoinsieme in occasione del concerto dicommemorazione della morte diArturo Toscanini, presso la Avery FisherHall del Lincoln Center. Un altro grandesuccesso, tanto che un quotidiano ita-liano ha intitolato l’articolo dedicatoalla serata così: “Con Maazel formatoNapoleone la Toscanini fa tremare NewYork”. La direzione di Maazel delle dueorchestre è stata esemplare e il pubbli-co l’ha omaggiata di una calorosa ova-zione. In questa occasione un Maazelemozionato ha festeggiato con un bisla bacchetta di Toscanini che gli erastata consegnata poco prima alMetropolitan.Dopo le tappe americane, l’omaggio aToscanini proseguirà con un progettolegato a Ludwig van Beethoven. Neimesi di marzo e aprile sarà eseguita l'in-tegrale delle nove sinfonie pressol'Auditorium Conciliazione di Roma, perricordare l’interpretazione di Toscaninia queste partiture che rimane, ancoraoggi, un punto di riferimento per ladirezione d'orchestra.Nel mese di luglio verrà eseguita laMessa da Requiem di Verdi a Busseto,luogo in cui Verdi è nato. Toscanini, nel1913, centenario della nascita diGiuseppe Verdi, rimase a Busseto percirca quattro mesi per celebrare l'autorea lui molto caro e nell'occasione diressedue opere, Falstaff e Traviata.È in ricordo dei periodi di vacanza eriposo che Arturo Toscanini trascorrevasul lago Maggiore - all'Isolino di SanGiovanni (chiamato poi IsolinoToscanini) - che, all’inizio di agosto sullago, proprio di fronte all'Isolino, verràcostruita un'isola artificiale sulla qualesaranno collocati l'orchestra e il coroper l'esecuzione dell'Aida e della Messada Requiem di Verdi. Queste esecuzionisaranno in seguito riproposte nellatournée in Sud America, dove Toscaninidebuttò inaspettatamente, appuntocon l'Aida, all'età di 19 anni iniziandocosì la sua grande carriera direttoriale.Altra tappa molto significativa del pro-getto Symphony of the Air sarà quellaconclusiva del tour, prevista per la finedell’anno in Israele, dove Toscanini nel1936 tenne a battesimo l'Orchestraallora chiamata "di Palestina", oggiFilarmonica d’Israele.

Il concerto del 16 gennaio 2007 a New York (Foto: Chris Lee).

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Mapei sostiene l ’anno toscaniniano con i programmi dell’orchestra

Symphonica Toscanini in tutto il mondo

LE TAPPELE TAPPEIL PROGRAMMA COMMEMORATIVO DELLA SYMPHONICA TOSCANINIIL PROGRAMMA COMMEMORATIVO DELLA SYMPHONICA TOSCANINI

PREVEDE 4 TOURNÉES INTERNAZIONALI (USA, SUD AMERICA, GIAPPONE E ISRAELE)PREVEDE 4 TOURNÉES INTERNAZIONALI (USA, SUD AMERICA, GIAPPONE E ISRAELE)E 40 CONCERTI IN TUTTA EUROPA. IN PARTICOLARE, LA TOURNÉE NEGLI USA,E 40 CONCERTI IN TUTTA EUROPA. IN PARTICOLARE, LA TOURNÉE NEGLI USA,

CON CUI L’11 GENNAIO A WASHINGTON INIZIANO LE CELEBRAZIONI,CON CUI L’11 GENNAIO A WASHINGTON INIZIANO LE CELEBRAZIONI,RIPERCORRE LE TAPPE DEI CELEBRI TOUR CHE TOSCANINI COMPÌ NEL 1920 E NEL 1950.RIPERCORRE LE TAPPE DEI CELEBRI TOUR CHE TOSCANINI COMPÌ NEL 1920 E NEL 1950.

UNA SERATA SPECIALEUNA SERATA SPECIALEIL 16 GENNAIO, GIORNO DEL 50IL 16 GENNAIO, GIORNO DEL 50° DELLA MORTE DI TOSCANINI, SI TIENE A NEW YORK DELLA MORTE DI TOSCANINI, SI TIENE A NEW YORK IL CONCERTO PIÙ PRESTIGIOSO DEL PROGRAMMA: NELL’AMBITO UNA SERATA DI GALA, IL CONCERTO PIÙ PRESTIGIOSO DEL PROGRAMMA: NELL’AMBITO UNA SERATA DI GALA,

SUONANO INSIEME DIRETTE DA LORIN MAAZEL LE SUE DUE ORCHESTRE,SUONANO INSIEME DIRETTE DA LORIN MAAZEL LE SUE DUE ORCHESTRE,LA SYMPHONICA TOSCANINI E LA NEW YORK PHILHARMONIC,LA SYMPHONICA TOSCANINI E LA NEW YORK PHILHARMONIC,

ALLA AVERY FISCHER HALL DEL LINCOLN CENTER (SEDE DELLA NYP).ALLA AVERY FISCHER HALL DEL LINCOLN CENTER (SEDE DELLA NYP).

GLI OMAGGI IN ITALIAGLI OMAGGI IN ITALIATRA LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE DEL PROGRAMMA DELLA SYMPHONICA TOSCANINI IN ITALIA:TRA LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE DEL PROGRAMMA DELLA SYMPHONICA TOSCANINI IN ITALIA:• A ROMA, IN MARZO E APRILE, L’ESECUZIONE INTEGRALE DELLE NOVE SINFONIE• A ROMA, IN MARZO E APRILE, L’ESECUZIONE INTEGRALE DELLE NOVE SINFONIE

DI LUDWIG VAN BEETHOVEN; DI LUDWIG VAN BEETHOVEN;• A BUSSETO, LA CITTADINA CHE DIEDE I NATALI A VERDI, A LUGLIO VERRÀ ESEGUITA• A BUSSETO, LA CITTADINA CHE DIEDE I NATALI A VERDI, A LUGLIO VERRÀ ESEGUITA

LA MESSA DA REQUIEM DI VERDI; LA MESSA DA REQUIEM DI VERDI;• SU UN'ISOLA ARTIFICIALE DAVANTI ALL’ISOLINO DI SAN GIOVANNI• SU UN'ISOLA ARTIFICIALE DAVANTI ALL’ISOLINO DI SAN GIOVANNI

(OGGI ISOLINO TOSCANINI) SUL LAGO MAGGIORE, VERRANNO ESEGUITE (OGGI ISOLINO TOSCANINI) SUL LAGO MAGGIORE, VERRANNO ESEGUITE

IN AGOSTO L’AIDA E LA MESSA DA REQUIEM DI VERDI. IN AGOSTO L’AIDA E LA MESSA DA REQUIEM DI VERDI.

Il programma completo della tournée “Symphony of the air”, con le date, i luoghi e i brani previsti,

è pubblicato nel sito www.symphonicatoscanini.com.

Sulle orme di Toscanini - Symphony of the airSulle orme di Toscanini - Symphony of the air

00 03 Toscanini AA 31-01-2007 14:21 Pagina 1

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Anche quest’ anno Mapei invita i Lettori di Realtà Mapei avisitare SaieDue Living, Saloni Internazionali

dell’Architettura, delle Finiture d’ Interni, del recupero e delleTecnologie per l’ Edilizia, che si svolgerà a BolognaFiere,

dal 13 al 17 marzo 2007. La tessera allegata a questo numerodella rivista, valida per una persona, consentirà l’ingresso in

fiera senza sostare alla biglietteria.

Mapei Vi attende in diversi punti

STAND MAPEI

• Padiglione 34 Stand D35/E36: grande spazio sarà

dedicato alle soluzioni per il recupero delle murature

e per le finiture murali decorative e protettive; alle

pavimentazioni in resina e cementizie; ai prodotti e

sistemi di prodotto per la posa dei resilienti e per gli

impianti sportivi, con particolare attenzione al

benessere negli ambienti

• Padiglione 35 Stand B91: all’interno del padiglione

dei pavimenti in legno, Mapei presenterà le sue più

interessanti proposte per la posa del parquet,

evidenziando in particolare i prodotti della linea Eco,

sicuri per l’ambiente e gli applicatori

MOSTRA EDEN

• Padiglione 35, anche quest’anno Mapei è presente

con le sue più innovative proposte alla mostra

organizzata da SaieDue; l’evento, denominato

“Eden – Edilizia Design Energia Natura”, è

dedicato all’architettura sostenibile

e al risparmio energetico.

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