mostra darwin 2009

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  • 8/7/2019 Mostra Darwin 2009

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    vviiaa BBoonnppoorrttii,, 2222PPaaddoovvaa

    per gli orari telefonare al num. 049-8774325

    o consultare il sito www.mpx.dicinema.it

    Dal 3 al 9 aprile

    Gran Torino

    Diverso da chi?Mostri contro

    alieni

    CulturaARTE STORIA

    SCIENZA SPETTACOLO

    Di

    Il 12 febbraio 1809 veniva al-la luce a Shrewsbury, in unacasa della ricca borghesiaprovinciale inglese, Charles

    Robert Darwin; cinquantanni pitardi, nel 1859, veniva pubblicatala sua opera pi famosa e influen-te, Lorigine delle specie: per cele-brare questo doppio anniversarioluniversit di Padova inaugura,mercoled 8 aprile, una m ostradedicata alla figura del grandescienziato e naturalista britannicoche resta aperta al Centro di ate-neo per i musei in via Orto bota-nico fino al 12 giugno.Il percorso organizzato in sezio-ni: la prima incentrata sul pano-rama delle conoscenze tra la finedel Settecento e linizio dellOtto-cento, prima dellirrompere delleteorie darwiniane: Jean-BaptisteLamarck (1744-1829), naturalistafrancese, fu in part icolare tra i pri-mi a introdurre lidea della trasfor-mazione delle specie attraversoleredit dei caratteri acquisiti. Lealtre sezioni in iziali riguardanosoprattutto i punti salienti dellavita di Darwin, in particolare sullasua giovinezza e le vicende fami-liari. In principio il padre volevaspingere il giovane Charles sullesue orm e, iscrivendolo alla presti-giosa scuola medica di Edimbu r-go; le lezioni per erano noiose e,per di pi, il ragazzo non riuscivaa sopportare gli orrori della salaoperatoria dove, a quei tempi, nonsi usava ancora il cloroformio co-

    me anestetico. Come ripiego, peril giovane svogliato e apparen te-mente poco intelligente vennescelta la pi sicura carriera ec-clesiastica.Durante gli studi a Cam bridgeDarwin coltiv con passione cre-scente, in principio come un

    hobby, gli studi in geologia e nellescienze naturali.La fase successiva, dopo la laureain teologia, inizi con il famosoviaggio sul Beagle, il brigantinodella m arina militare britannicasul quale il giovane Darwin compun viaggio di cinque anni intornoal globo in qualit di naturalista dibordo. Fu durante questo periodo,tramite losservazione dellincredi-bile variet delle specie viventi elo studio e la raccolta dei fossili,

    che raccolse tutta la serie dei datiche si riveleranno fondament aliper la stesura dei suoi lavori piimportanti.Le sezioni successive della mostrasono incentrate su alcune opere, acominciare dalla celeberrimaLorigine delle specie. Spazio

    per dedicato anche a un lavorominore, dedicato alla classificazio-ne dei cirripedi. Nella stessa sezio-ne si parla anche di due dei piaccesi sostenitori delle sue idee:Giovanni Canestrini, professore aPadova, che fu il suo primo tra-duttore italiano e diffusore dellesue idee nel nostro paese; AlfredRussel Wallace, lo scienziato e na-turalista gallese che nello stessoperiodo in cui Darwin stava arri-vando alle sue conclusioni for-

    mul una personale teoria evolu-zionistica simile a quella del pifamoso collega. I due si parlarono,si confrontarono in un fitto car-teggio e alla fine presentaronocongiuntamente le conclusioni deirispettivi lavori, anche se alla finei sostenitori di Darwin mett eran-

    no in maggior risaltoil contributo originaledi questultimo.Il passaggio successi-vo affronta il temadella selezione artifi-ciale, adottata dalluo-mo per favorire nellespecie animali e vege-tali le caratteristichemaggiormente van-taggiose per il genereumano. Si affrontanoquindi altri temi con-nessi allevoluzioni-smo: lorigine delluo-mo, lantropologia ela selezione sessuale,le modalit cio attra-verso le quali, neiprocessi riprodut tivi,alcuni caratteri gene-tici risultano vincen-ti rispetto ad altri.Le parti finali sonodedicate r ispettiva-mente alle espressio-

    ni degli uomini e degli animali, co-me questi u ltimi possono espri-mere la loro emotivit att raversoatteggiamenti, e a una selezionesulle opere tarde di Darwin, cheriguardano tut te la botanica.Unampia sezione conclusiva, de-nominata Vista, permette attra-verso delle postazioni multimedia-li di approfondire le idee ch e stan-no alla base della teoria evolutivadarwiniana: variation (variazio-ne), inheritance (ereditariet), se-

    lection (selezione), time (tempo)e adaptation (adattamento).La mostra stata pensata dai cu-ratori con un particolare occhioalle scolaresche, dagli ultimi annidelle scuole elementari fino allesuperiori; i ragazzi infatti, oltre avisitare lesposizione, avranno la

    possibilit di partecipare anche alaboratori didattici proposti sottoforma di gioco: i pi piccoli po-tranno rivivere le avventuredellequipaggio del Beagle, mentrei grandi potranno prendere parte,assieme alla loro classe e agli edu-catori, a dei quiz per testare la lo-ro compren sione della storia edelle teorie di Darwin.La mostra rimarr aperta fino al12 giugno, con la possibilit diunapertura autunnale con dateda definire. Orari: da luned a ve-nerd 9-13; sabato, domenica e fe-stivi 10-18.Le informazioni sono disponibilisul sito www.musei.unipd.it, do-ve anche possibile scaricare informato elettronico uninteressan-te dispensa sulla storia e le ideedel grande n aturalista inglese.Il costo del biglietto di due euroe mezzo, gli alunni delle scuo-le pagheranno un euro mentreper studenti e dipendenti delluni-versit di Padova lingresso gratuito. La visi-ta guidata hauna durata d iunora, alla qua-le se ne aggiun-ge unaltra incaso di labora-torio didattico,al costo di uneuro supple-mentare peralunno. Info:centro di ateneo

    per i musei, invia Orto botani-co 15 (tel. 049-8272110, fax:049-8272125, e-mail: [email protected]).

    D. M. D.

    Il lungo viaggio finoallorigine delle specieMercoled 8 aprile apre una mostra allestita dalluniversit di Padova

    L I N T E R V I S T A

    Tra i geni in cerca dellevoluzioneAlessandro M inelli, docente di zoologia alluniversit di Padova

    ggi la ricerca biologica, pur radicandosi for-temente nellevoluzionismo darwinianoclassico, ha sviluppato nuovi filoni di ri-cerca che lo superano e lo re-interpretanosecondo nuove chiavi di lettura. Un settoreche appare in questi tempi particolarmente

    importante va sotto la sigla di evo-devo.Ne parliamo con Alessandro Minelli, docen-te di zoologia delluniversit di Padova.Evo-devo spiega anzitutto sta per evo-lutionary developmental biology, cio bio-logia evoluzionistica dello sviluppo. unsettore della biologia in cui convergono pro-blemi, concetti e metodi che fino a unaquindicina di anni fa appartenevano a duediscipline scientifiche separate, vale a direla biologia dello sviluppo e la biologia evolu-zionistica. In precedenza, gli studi sullevo-luzione biologica si concentravano soprat-tutto sugli organismi adulti, la loro struttu-ra, il loro comportamento, il loro adatta-mento allambiente. Finalmente, ci si resi

    conto del fatto che la prima condizione darealizzare, prima di poter parlare di adatta-menti, strutture e comportamenti, la co-struzione stessa dellorganismo, cio il suosviluppo. Quindi, da un certo punt o di vi-sta, levoluzione in larga misura una storia

    dei cambiamen ti nel m odo in cui gli organi-smi possono essere costruiti ed proprioquesto largomento di cui si occupa la biolo-gia evo-devo. Alcuni studiosi hanno presen-tato questultima come unalternativaallevoluzionismo tradizionale, diciamoneodarwiniano, ma io ritengo invece cheessa ne rappresenti un completamentocompatibile con il modello classico.

    Ma di cosa si occupa in concreto la bio-logia evo-devo?

    Il filone di ricerca pi attivo, in campoevo-devo, quello relativo al modo in cui lastruttura dei diversi organismi dipendedallespressione di alcuni geni, ad esempio igeni Hox degli animali, che han no un ruolo

    O

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    LA DIFESA DEL POPOLO ANNIVERSARI 5 APRILE 200 9 39

    Sono passati pi di cin-quantanni da quandola chiesa ha posto uffi-cialmente fine alla pre-

    sunta incompatibilit tra il rac-conto biblico della creazione ela teoria darwiniana dellevolu-zione.Le polemiche che periodica-mente riaffiorano nel dibattitoculturale, tut tavia, sono il segnoche il tem a d ellorigine delluo-mo e della sua collocazionenellambito della storia evoluti-va delle specie viventi ci toccacos intimamente che ancorafacciamo fatica e fare sintesi,

    nella nostra coscienza colletti-va, tra la verit rivelata dallabibbia e i dati che ci vengonoofferti dai progressi della ricer-ca scientifica.Spesso ancora oggi sono pre-senti posizioni fondamentalisteche vanno sotto il nome dicreazionismo o disegno in-telligente che vorrebbero im-porre la creazione del mondoper mano di Dio come teoriascientifica; allo stesso modo, daparte opposta, certo darwini-smo ideologico supera i confinidella ricerca scientifica quandoutilizza la teoria dellevoluzione

    come ban diera ant ireligiosa.Lapproccio pi corretto, e an-che pi fecondo, invece quel-lo riproposto nel recente conve-gno intern azionale della pontifi-cia universit Gregoriana: evo-luzione e creazione possono en-trare in vero dialogo solo quan-do riusciamo a collocarle conchiarezza nei rispettivi ambitidi validit e a comprendere laspecifica diversit dei linguaggiin cui vengono raccontate.Se la scienza dunque ci raccon-ta i fenomeni naturali e il lorodispiegarsi con il metodo che le propr io, sospendendo il giudi-

    zio su ci che non dimostra-bile oggettivamente, la teologiaindaga il senso profondo dellaverit rivelata al di l della suaespressione letterale.A ogni uomo rimane poi ilcompito ineludibile di fare sin-tesi, nel proprio cuore, tra ledue verit: la verit scientificadi una vita che si sviluppatanel tempo seguendo le tappe e imeccanismi descritti dalla teo-ria darwiniana e la verit di fe-de di un Dio creatore che dfondamen to al cosmo e ognigiorno lo sostiene.

    servizio diFrancesca Rosati

    Tra scienza e fede

    la sintesi del cuore

    EVOLUZIONE

    E CREAZIONE

    I CONFLITTI

    SONO STATI

    SUPERATIANCORA M EZZO

    SECOLO FA

    Il dialogo possibile solo a pattoche i due ambiti restino distinti

    determinante nel fissare la posizione relati-va delle diverse parti del corpo, per esem-pio determinando la posizione delle ali degliinsetti e, in un certo senso, anche il loronumero. Cos, il fatto ch e gli insetti abbianodi regola quatt ro ali, e che le mosche e le

    zanzare ne abbiano solo due, oggi ricon-dotto al modo di esprimersi di un paio digeni Hox e al modo con cui questa espres-sione condiziona, a sua volta, lespressionedi altri geni, con modalit che si sono evo-lute nel tempo, cos da dare origine alle di-verse condizioni che tr oviamo nei diversitipi di insetti.

    Negli anni recenti, grazie al grande risal-to mediatico avuto dal progetto Geno-ma e dal sequenziamento del dna dinumerose specie viventi, passata an-che presso il grande pubblico lidea chea livello biologico sia tutto scritto neigeni.

    Questa visione non corretta. Si pensi

    che in molti animali, come lalligatore emolte tartarughe, i geni non determinanonemmeno il sesso del nascituro, che dipen-de invece, in maniera abbastanza precisa,dalla temperatur a alla quale esposto luo-vo di questi rettili in un particolare periodo

    dellincubazione.Una delle critiche spesso rivolta alla bio-logia evoluzionistica che sarebbe unateoria non sufficientemente suffragatadai fatti.

    Il divenire dei viventi un dato di fatto,non un a teoria. Alcuni fenomeni evolutivisono avvenuti o avvengono con u na tale r a-pidit da essere alla portata della nostra os-servazione diretta. E non parlo solo deicambiamenti dovuti a unopera intenziona-le di selezione da parte delluomo, come avvenuto per gli animali domestici e lepiante coltivate. Penso piuttosto al caso deiceppi virulenti di batteri, prodotto della se-lezione che luomo ha involontariamente

    operato su di essi, con lapplicazione indi-scriminata di antibiotici che hanno elimi-nato gli individui pi sensibili, favorendoinvece proprio quelli resistenti, cio quelliche pi avremmo voluto eliminare. Ma cisono anch e ottime serie di osservazioni fat-

    te in natura, dove luomo non centra affat-to, come in alcune popolazioni di uccelli, incui nel volgere di poche generazioni cam -biata la forma del becco, in rapporto allamutata disponibilit di semi di specie diver-se di piante, a sua volta dipendente da cam-biamenti climatici a scala decennale.

    Periodicamente sui media si riaccendo-no dibattiti e polemiche sullevoluziomepossibile pietra della discordia trascienza e fede. Che opinione ha al ri-guardo?

    Scienza e fede possono procedere una afianco dellaltra, purch vi sia rispetto reci-proco, guardandoci cio da commistioni ocontaminazioni di m etodi e di obiettivi.

    I L C O N V EG N O

    Sono differenti

    i campi di analisi

    Evoluzione biologica: fattie teorie: il titolo delconvegno int ernazionale

    che si tenuto a Roma lo scorsomese sotto il patrocinio delPontificio consiglio per la cultura.Un appuntamento importante perripensare e valutare criticamente lateoria dellevoluzione biologica, inoccasione dei 150 anni dallapubblicazione de Lorigine dellespecie per selezione naturaledaparte di Charles Darwin.Nelle parole del comitatoorganizzatore, presieduto da mons.Gianfranco Ravasi, il convegno si posto lobiettivo di apportare uncontributo allidea che la scienza, dauna parte, e la teologia, dallaltra,rappresentano diff erenti campi dianalisi e di interpretazione, sebbeneessi vengano spesso ingiustamentesovrapposti, generando confusionee polemiche ideologiche. Una seriariflessione f ilosofica pu aiutare siala scienza che la teologia, indicandoi potenziali punti di convergenza eil modo in cui questi due campidanalisi possono integrarsi.

    Un convegno, quindi, che ha fattoincontrare e dialogare alcuni deimaggiori esperti a livello mondialedi evoluzione biologica, filosofia eteologia.Informazioni: www.evolution-rome2009.net

    PAPA BENEDETTO XVI

    Causa prima

    Anche papa Benedetto XVI ha avutooccasione di intervenire pi volte sullaquestione creazione-evoluzione. Nel

    novembre 2006 ha detto alla Pontificiaaccademia delle scienze: La crescenteavanzata della scienza, e specialmente la suacapacit di controllare la natura attraverso latecnologia, talvolta stata collegata a unacorrispondente ritirata della f ilosofia, dellareligione e perfino della fede cristiana. Ineffett i, alcuni hanno visto nel progresso dellascienza e dell a tecnologia moderna una delleprincipali cause della secolarizzazione e delmaterialismo: perch invocare il controllo di Diosu questi fenomeni quando la scienza si dimostrata capace di fare lo stesso?() Al contempo, vi un livello pi alt o chenecessariamente trascende le previsioniscientifiche, ossia il mondo umano della liberte della storia. M entre il cosmo fisico pu avereun proprio sviluppo spaziale-temporale, sololumanit, in senso stretto, ha una storia, lastoria della sua libert. La libert, come laragione, una parte preziosa dellimmagine diDio dentro di noi e non pu essere ridotta aunanalisi deterministica. La sua trascendenzarispetto al mondo materiale deve esserericonosciuta e rispettata, poich un segnodella nostra dignit umana.Il 31 ott obre 2008 papa Benedetto XVI si rivolto ancora alla Pontificia accademia dellescienze: Affermare che il fondamento delcosmo e dei suoi sviluppi la sapienza provvidadel creatore non dire che la creazione ha a chefare soltanto con linizio della storia del mondoe della vit a. Ci implica, piuttosto, che ilcreatore f onda questi sviluppi e li sostiene, lifissa e li mantiene costantemente. TommasodAquino ha insegnato che la nozione dicreazione deve trascendere lorigine orizzontaledel dispiegamento degli event i, ossia dellastoria, e di conseguenza tutt i i nostri modimeramente naturalistici di pensare e di parlaredellevoluzione del mondo. Tommaso haosservato che la creazione non n unmovimento n una mutazione. piuttosto ilrapporto fondazionale e costante che lega lecreature al creatore poich Egli la causa ditutti gli esseri e di tutto il divenire.

    L E P O S I Z I O N I D E L L A C H I E S A

    La creazione va in profondit

    Ecco alcune prese di posizionedella chiesa cattolica suevoluzione e creazione.

    1950 Pio XII, enciclica Humanigeneris: Il magistero della chiesanon proibisce che, in conformitallattuale stato delle scienze edella teologia, sia oggetto diricerche e di discussioni, da partedei competenti in tutti e due icampi, la dott rina dellevoluzione,in quanto cio essa fa ricerchesullorigine del corpo umano, cheproverrebbe da materia organicapreesistente.1986 Giovanni Paolo II, udienza

    generale: Questi messaggi (deltesto della Genesi, ndr) noncontrastano in nessun modo con lateoria di una generalizzataevoluzione del mondo, quandoquesta si limita a dati scientificisuscettibili di prova.Laffermazione di fede cristianacirca la creazione delle cose daparte di Dio va pi in profondit, di carattere fondamentale, parladellessere delle cose e non dellaloro superficie osservabile.1996 Giovanni Paolo II, messaggioalla Pontificia accademia dellescienze: Oggi nuove conoscenze

    conducono a non considerare pi lateoria dellevoluzione una meraipotesi. degno di nota il fat to chequesta teoria si siaprogressivamente impostaallattenzione dei ricercatori, aseguito di una serie di scopertefatte nelle diverse discipline delsapere. La considerazione delmetodo utilizzato nei diversi ordinidel sapere consente di conciliaredue punti di vista apparentementeinconciliabili.2004 Commissione teologicainternazionale: Secondo laconcezione cattolica della causalitdivina, la vera contingenzanellordine creato non incompatibile con una provvidenzadivina int enzionale. La causalitdivina e la causalit creatadifferiscono radicalmente in nat urae non soltanto in grado. Quindi,persino lesito di un processonaturale veramente contingentepu ugualmente rientrare nelpiano provvidenziale di Dio per lacreazione. Nella prospettivacattolica, i neo-darwinisti che si

    appellano alla variazione geneticacasuale e alla selezione naturaleper sostenere la tesi chelevoluzione un processocompletamente privo di guidavanno al di l di quello che dimostrabile dalla scienza.

    A sinistra, liguana e la tartaruga gigantela cui osservazione port Darwin aformulare la teoria dellevoluzione.

    Charles Darwin.