governo in campo per i macchinari · dopo la «monti» rientro in italia dei diportisti...

2
Martedì 6 Ottobre 2015 IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE www.ilsole24ore.com t @ 24ImpresaTerr UN DORSO ESTRAIBILE FACILITA LA LETTURA Impresa e Territori è nel primo sfoglio del giornale completo delle pagine tematiche quotidiane e settimanali ASSEMBLEE L’industria bergamasca aggancia la ripresa Matteo Meneghello u pagina 13 Industria ACQUISIZIONI Newlat si prende un pezzo di Plasmon Stili&tendenze Lavoro Attività marittima DENIM Dalla turca Isko il jeans del futuro Katy Mandurinou pagina 18 FONDIMPRESA Fossa: formazione per innovare Nicoletta Picchiou pagina 19 BILANCI Il Salone di Genova chiude in positivo Raoul de Forcadeu pagina 20 Territorio VERTENZE Ideal Standard, attesa sul parere dell’azienda in merito alla coop ALL’INTERNO Francesco Priscou pagina 14 COSTRUZIONI Cresce il fatturato oltre confine Alessandro Aronau pagina 15 SU INTERNET Fiere. A Milano scatta Emo, la maxi-rassegna internazionale delle macchine utensili - Italia quarto produttore al mondo e terzo maggiore esportatore Governo in campo per i macchinari Galdabini (Ucimu): «Bene i provvedimenti ma serve una misura ad hoc per rimpiazzare gli impianti obsoleti» Mondo&Mercati ATTRATTIVITÀ Vietnam, hub del Sud Est asiatico Rita Fatigusou pagina 21 SHIPPING D’Amico battezza due navi cisterna Serviziou pagina 21 DOPO LA «MONTI» Rientro in Italia dei diportisti Serviziou pagina 20 Luca Orlando MILANO p Sabatini-bisconfermataatut- to il 2016, bonus fiscale per chi in- veste in macchinari tra i provve- dimenti «in pole» nella Legge di Stabilità. Per il settore non è una vittoriacompletamaleparoledel sottosegretario all’economia En- rico Zanetti rassicurano la platea di imprenditori che lo ascolta alla Emo di Milano, maggiore rasse- gna mondiale delle macchine utensili. Impianti che finalmente vengono acquistati con volumi crescentiancheinItalia,dopoan- ni di mercato interno in caduta li- bera. Risalita quanto mai gradita per un comparto da 400 imprese e32milaaddetti,ingradodioffrire un contributo al Pil di oltre sette miliardi di euro. «Il corso favore- vole degli eventi - spiega il presi- dente di Ucimu-Sistemi per pro- durre Luigi Galdabini - deve ora essere rafforzato da misure ag- giuntive, rendendo strutturali gli incentivi previsti dalla Legge Sa- batini-bis e prevedendo provve- dimentiad-hocperincentivarela sostituzione dei macchinari ob- soleti. Un modo per rilanciare il settore». Una filosofia di incenti- vo all’impresa “sposata” dal Go- verno, «perché prima di redistri- buire la ricchezza - spiega Zanetti -bisognaanzituttoprodurla»,an- cheselerestrizionidibilancioim- porranno scelte intermedie: una Sabatini-bis per ora ancora a ter- mine, bonus sui nuovi acquisti spalmati su più anni. Il tassello mancante, su cui le imprese insi- stono,èinveceunamisuraad-hoc per agevolare il rinnovo del par- co-macchine, abbattendo così l’etàmediadegliimpianti. L’Italia - afferma il premier Renzi nel messaggio inviato agli organizzatori - è diventata anche tecnologia e innovazione nella meccanica, come è dimostrato dalla leadership mondiale delle macchineutensiliitaliane.Prima- topernullavirtualemabenvisibi- le tra gli stand, dove la pattuglia tricolore (oltre 500 aziende) è la più numerosa. Quarto produtto- re al mondo, terzo maggiore esportatore di macchine utensili, ilnostropaesehasaputopresidia- re con efficacia un settore ad alta tecnologia. Primato sintetizzato dalla quota media di export, oltre il 70%, che ora però per fortuna pare aver ritrovato una robusta domanda nazionale. «Gli ordini interni crescono del 24% - spiega Giancarlo Losma, a capo del- l’omonimogruppo-spingendoci al nuovo record di ricavi»; «c’è vogliadiinvestire-aggiungeGiu- liano Radice, sales manager della PietroCarnaghi-equestocispin- geanuoveassunzioni»;«crescia- mo a doppia cifra - spiega sorri- dendo Veronica Just, imprendi- trice di Millutensil - e fino a metà 2016laproduzioneègiàsatura». © RIPRODUZIONE RISERVATA 2015 Variazione % 2015 su 2014 +12,6 +3,3 -3,1 +58,1 +9,6 +42,1 +142,4 -0,5 +17,4 +83,9 -7,4 -9,2 -11,8 +20,1 +32,8 +28,4 -12,3 +8,3 Fonte: Centro Studi Ucimu-Sistemi per produrre su dati ISTAT Esportazioni italiane di macchine utensili. Periodo gennaio - giugno 2015 Valori espressi in migliaia di euro e variazioni % Stati Uniti Cina Germania Russia Francia Polonia Regno Unito Turchia Spagna Repubblica Ceca Brasile India Messico Svizzera Austria Romania ALTRI PAESI TOTALE EXPORT 176.445 170.648 158.067 108.269 81.616 65.373 63.209 44.684 42.731 40.259 37.097 36.503 34.659 30.253 29.807 24.279 362.391 1.506.289 La crescita dei robot sui mercati esteri Il caso/1. Comau verso 1,8 miliardi di ricavi - Il traino da Stati Uniti e Messico Robot da record grazie all’auto MILANO p «L’auto in generale va be- ne, l’incognita ora è Volkswa- gen». Prospettive ancora da valutare, perché il presente di Mauro Fenzi, amministratore delegato di Comau, è fonda- mentalmente roseo. «In effetti - spiega - con 1,8 miliardi di euro di ricavi siamo al nostro record storico di fat- turato, con buone performan- ce in particolare negli Stati Uniti e in Messico». Mercati ri- levanti per quello che sotto ogni punto di vista è un gruppo globale, controllato al 100% da Fca ma in grado di “cattura- re” tre quarti del proprio busi- ness sul mercato. Rappresen- tato dai sistemi avanzati di au- tomazione industriale dell'integrazione di prodotti, processi e servizi per aumenta- re l'efficienza degli impianti e ridurre i costi complessivi di produzione. Una storia conso- lidata nel settore auto, che vale per il gruppo circa l’80% dei ri- cavi, attraverso sistemi e linee di saldatura e assemblaggio scocche, sistemi di lavorazio- ne e assemblaggio motori e una vasta gamma di robot indu- striali per tutti i campi applica- tivi. L'azienda fornisce, inoltre, servizi di eco-sostenibilità e di manutenzione, destinati ad un'ampia gamma di settori in- Quartier generale di Comau è Torino, fulcro di un network che si sviluppa in 17 paesi, con 32 sedi, 15 siti produttivi e 13.500 persone in tutto il mondo, di cui poco meno di mille in Italia. «Qui a Emo - spiega Fenzi - è visibile il meglio della tecnoli- gia italiana e devo dire che in numerose nicchie di prodotto noi siamo fortissimi. Per Co- mau presidiare il mercato si- gnifica investire ogni anno al- men 30 milioni di euro in ri- cerca e sviluppo, proponendo ai clienti soluzioni sempre più avanzate. Ora, ad esempio, le linee guida di sviluppo riguar- dano l’innovazione aperta, in- vertendo un poco la filososfia dei mercato degli ultimi anni: adesso i software di controllo si aprono, rendendo più age- vole l’utilizzo da parte del cliente». L.Or. © RIPRODUZIONE RISERVATA 98% La quota di export L’80% dei ricavi del gruppo controllato da Fca è legato all’auto Il caso/2. Parpas al nuovo top di ricavi - La quota nazionale sale al 35% Domanda interna al raddoppio MILANO p «Devo dire che in giro, par- lando con i clienti, si sente un’at- mosfera diversa: l’incertezza sta diminuendo». Clima nuovo che tradotto nei numeri del gruppo guidato da Vladi Parpajola, la ve- neta Parpas, significa nuovo re- cord storico di fatturato, con un consolidato che procede senza esitazioni verso il target 2015 dei 76 milioni di euro. Una crescita finalmente targata anche Italia, in grado di assorbire un numero maggiore dei macchinari del gruppo: centri di fresatura ad alta velocità e precisione dedicati ai comparti auto, aerospazio, mec- canica di precisione ed energia. «Nel 2013 - spiega l’imprendi- tore - l’Italia valeva il 20% delle nostre vendite mentre oggi se guardiamo gli ordini acquisiti siamo arrivati al 35%». Un quasi raddoppio legato a nuove com- messe in arrivo dall’area della meccanica di precisione ma an- che dal settore auto, efferve- scente ormai da molti mesi. «Il traino Fca è evidente - spiega Parpajola - e lo stesso gruppo un paio di anni fa aveva scelto alcu- ne nostre macchine per le nuove linee di Mirafiori. Ora stiamo a vedere cosa accadrà con Volkswagen, gli effetti veri si ve- dranno più avanti». Tra i clienti di Parpas, che a Emo presenta due nuove linee di prodotto, vi sono i big mondiali dell’auto e dell’aerospazio come Bmw, Mercedes, Rolls Royce e Ge, clienti che acquistano i mac- chinari anche per i loro impianti esteri. «L’export continua ad an- dare bene - aggiunge l’imprendi- tore - in particolare negli Stati Uniti, miglior mercato insieme all’Italia. Devo dire che invece in Cina si nota una fase di riflessio- ne: nessun ordine cancellato ma trattative che si allungano, clien- ti che prima di decidere prendo- no tempo. Ecco perché negli anni è stato fondamentale diversifi- care geograficamente le fonti di ricavo. Si guadagna su un merca- to, si cede in un altro. Chi non ha adottato queste contromisure per tempo, purtroppo oggi non c’è più». L.Or. © RIPRODUZIONE RISERVATA 76 milioni Target di ricavi 2015 Grazie al balzo della domanda italiana nuovo record di ricavi Il caso/3. Biglia cresce a doppia cifra - Nuovi investimenti per produrre di più La corsa dei torni made in Italy p «Ma sì, la domanda c’è, per noi persin troppa». Mauro Biglia allarga le braccia e un poco si acciglia ma ad avere questi problemi vorrebbero es- sere in tanti. L’imprenditore pie- montese, alla guida dell’omoni- ma azienda di torni, si avvicina ad ampie falcate ai livelli pre-cri- si, oltre i 70 milioni di euro, grazie in particolare alla ritrovata forza del mercato interno. Azienda “anomala” per il panorama ita- liano delle macchine utensili, perché Biglia sfida la concorren- za sul terreno forse meno conge- niale agli italiani, quello dei pro- dotti standard, realizzando inol- tre le metà del fatturato in Italia. Rappresentando con i propri torni, inseriti di fatto in ogni la- vorazione meccanica, una delle “spie” più immediate dell’attivi- tà manifatturiera nazionale. Ep- pure anche qui, in un’area in cui per vincere occorre battere sul loro terreno tedeschi, giappone- si e coreani, l’azienda familiare italiana riesce a farsi valere. «La ripresa in Italia è ormai in atto da molti mesi - spiega l’imprendito- re - e devo dire che per noi è stato anche difficile tenere il passo delle richieste del mercato negli ultimi mesi. Di fatto ci hanno chiesto troppe macchine, se fos- simo riusciti a produrle tutte og- gi saremmo già oltre i livelli pre- crisi». Scenario che comunque sta per concretizzarsi e che non trova l’azienda impreparata, im- pegnata ora in un nuovo ciclo di investimenti per ampliare e rin- novare la propria capacità pro- duttiva. «Stiamo attivando parte delle aree che avevamo creato nel 2008, prima della crisi, attrez- zandole anche con nuovi mac- chinari: quelli attuali non sono troppo obsoleti ma per spostarli dovremmo fermare troppo a lungo la produzione, eventualità che in questa fase non ci possia- mo permettere». I 6mila metri di superficie disponibile verranno così progressivamente occupati da nuovi impianti, con un inve- stimento che vale 6-7 milioni di euro. «Oggi abbiamo ordini in grado di saturare la produzione per cinque mesi di lavoro e nel primo semestre abbiamo acqui- sito ordini importanti. L’auto of- fre un contributo rilevante, di- rettamente e non solo: se Fca au- menta la produzione, in Italia ci sono benefici per tutti». L. Or. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 mesi Produzione assicurata Boom di domanda in Italia per l’azienda familiare piemontese LOMBARDIA VIAGGIO NEI DISTRETTI DEL MADE IN ITALY MANIFATTURIERO In Fabbrica Emo, Milano diventa «la fabbrica» del mondo www.ilsole24ore.com PARIGI Con Hermès sfila il nuovo classicismo Angelo Flaccaventou pagina 18 MECCANICA Da Faac incentivi per le riassunzioni Natascia Ronchettiu pagina 19 www.assicurazione-credito.it 7° MASTER COMUNICAZIONE FINANZIARIA E MULTIMEDIALE Servizio Clienti Tel. 02 (06) 3022.3147/3811 [email protected] www.bs.ilsole24ore.com MILANO, DAL 13 NOVEMBRE 2015 MASTER PART TIME - 6 mesi in formula week end con sessioni in distance learning (venerdì e sabato a settimane alterne) 18 giornate totali Il Sole 24 ORE Business School ed Eventi Milano - via Monte Rosa, 91 [email protected] www.bs.ilsole24ore.com

Upload: others

Post on 25-Aug-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Governo in campo per i macchinari · DOPO LA «MONTI» Rientro in Italia dei diportisti Servizioupagina 20 Luca Orlando MILANO pSabatinibis confermata a tut to il 2016, bonus fiscale

Martedì 6 Ottobre 2015 IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE www.ilsole24ore.com

t @ 24ImpresaTerr

UN DORSO ESTRAIBILEFACILITA LA LETTURA

Impresa e Territoriè nel primo sfoglio del giornalecompleto delle pagine tematichequotidiane e settimanali

ASSEMBLEE

L’industria bergamascaaggancia la ripresaMatteo Meneghello upagina 13

Industria

ACQUISIZIONI

Newlat si prendeun pezzo di Plasmon

Stili&tendenze

Lavoro

Attività marittima

DENIM

Dalla turca Isko il jeans del futuroKaty Mandurinoupagina 18

FONDIMPRESA

Fossa: formazioneper innovareNicoletta Picchioupagina 19

BILANCI

Il Salone di Genovachiude in positivoRaoul de Forcadeupagina 20

Territorio

VERTENZEIdeal Standard,attesa sul pareredell’azienda in merito alla coop

ALL’INTERNO

Francesco Priscoupagina 14

COSTRUZIONI

Cresce il fatturatooltre confineAlessandro Aronaupagina 15

SU INTERNET

Fiere. A Milano scatta Emo, la maxi­rassegna internazionale delle macchine utensili ­ Italia quarto produttore al mondo e terzo maggiore esportatore

Governo in campo per i macchinariGaldabini (Ucimu): «Bene i provvedimenti ma serve una misura ad hoc per rimpiazzare gli impianti obsoleti»

Mondo&Mercati

ATTRATTIVITÀ

Vietnam, hubdel Sud Est asiaticoRita Fatigusoupagina 21

SHIPPING

D’Amico battezzadue navi cisternaServizioupagina 21

DOPO LA «MONTI»

Rientro in Italiadei diportistiServizioupagina 20

Luca OrlandoMILANO

pSabatini­bis confermata a tut­to il 2016, bonus fiscale per chi in­veste in macchinari tra i provve­dimenti «in pole» nella Legge di Stabilità. Per il settore non è una vittoria completa ma le parole del sottosegretario all’economia En­rico Zanetti rassicurano la platea di imprenditori che lo ascolta alla Emo di Milano, maggiore rasse­gna mondiale delle macchine utensili. Impianti che finalmente vengono acquistati con volumi crescenti anche in Italia, dopo an­ni di mercato interno in caduta li­bera. Risalita quanto mai gradita per un comparto da 400 imprese e 32mila addetti, in grado di offrireun contributo al Pil di oltre sette miliardi di euro. «Il corso favore­vole degli eventi ­ spiega il presi­dente di Ucimu­Sistemi per pro­durre Luigi Galdabini ­ deve ora essere rafforzato da misure ag­giuntive, rendendo strutturali gli incentivi previsti dalla Legge Sa­batini­bis e prevedendo provve­dimenti ad­hoc per incentivare la sostituzione dei macchinari ob­soleti. Un modo per rilanciare il settore». Una filosofia di incenti­vo all’impresa “sposata” dal Go­verno, «perché prima di redistri­buire la ricchezza ­ spiega Zanetti ­ bisogna anzitutto produrla», an­che se le restrizioni di bilancio im­porranno scelte intermedie: una Sabatini­bis per ora ancora a ter­mine, bonus sui nuovi acquisti spalmati su più anni. Il tassello mancante, su cui le imprese insi­stono, è invece una misura ad­hocper agevolare il rinnovo del par­co­macchine,  abbattendo  così l’età media degli impianti. 

L’Italia ­ afferma il premierRenzi nel messaggio inviato agli organizzatori ­ è diventata anche tecnologia e innovazione nella meccanica, come è dimostrato dalla leadership mondiale delle macchine utensili italiane. Prima­to per nulla virtuale ma ben visibi­le tra gli stand, dove la pattuglia tricolore (oltre 500 aziende) è la più numerosa. Quarto produtto­re  al  mondo,  terzo  maggiore esportatore di macchine utensili, il nostro paese ha saputo presidia­re con efficacia un settore ad alta tecnologia. Primato sintetizzato dalla quota media di export, oltre il 70%, che ora però per fortuna pare aver ritrovato una robusta domanda nazionale. «Gli ordini interni crescono del 24% ­ spiega Giancarlo Losma, a capo del­l’omonimo gruppo ­ spingendoci al nuovo record di ricavi»; «c’è voglia di investire ­ aggiunge Giu­liano Radice, sales manager della Pietro Carnaghi ­ e questo ci spin­ge a nuove assunzioni»; «crescia­mo a doppia cifra ­ spiega sorri­dendo Veronica Just, imprendi­trice di Millutensil ­ e fino a metà 2016 la produzione è già satura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2015 Variazione % 2015 su 2014

+12,6

+3,3

-3,1

+58,1

+9,6

+42,1

+142,4

-0,5

+17,4

+83,9

-7,4

-9,2

-11,8

+20,1

+32,8

+28,4

-12,3

+8,3

Fonte: Centro Studi Ucimu-Sistemi per produrre su dati ISTAT

Esportazioni italiane di macchine utensili. Periodo gennaio - giugno 2015Valori espressi in migliaia di euro e variazioni %

Stati Uniti

Cina

Germania

Russia

Francia

Polonia

Regno Unito

Turchia

Spagna

Repubblica Ceca

Brasile

India

Messico

Svizzera

Austria

Romania

ALTRI PAESI

TOTALE EXPORT

176.445

170.648

158.067

108.269

81.616

65.373

63.209

44.684

42.731

40.259

37.097

36.503

34.659

30.253

29.807

24.279

362.391

1.506.289

La crescita dei robot sui mercati esteri Il caso/1. Comau verso 1,8 miliardi di ricavi ­ Il traino da Stati Uniti e Messico

Robot da record grazie all’autoMILANO

p«L’auto in generale va be­ne, l’incognita ora è Volkswa­gen».  Prospettive  ancora  da valutare, perché il presente di Mauro Fenzi, amministratore delegato di Comau, è fonda­mentalmente roseo. 

«In effetti ­ spiega ­ con 1,8miliardi di euro di ricavi siamoal nostro record storico di fat­turato, con buone performan­ce  in  particolare  negli  Stati Uniti e in Messico». Mercati ri­levanti  per  quello  che  sotto ogni punto di vista è un gruppoglobale, controllato al 100% da Fca ma in grado di “cattura­re” tre quarti del proprio busi­ness sul mercato. Rappresen­tato dai sistemi avanzati di au­tomazione  industriale  e dell'integrazione di prodotti, processi e servizi per aumenta­re l'efficienza degli impianti e

ridurre i costi complessivi di produzione. Una storia conso­lidata nel settore auto, che valeper il gruppo circa l’80% dei ri­cavi, attraverso sistemi e linee di  saldatura  e  assemblaggio scocche, sistemi di lavorazio­ne e assemblaggio motori e unavasta gamma di  robot  indu­striali per tutti i campi applica­tivi. L'azienda fornisce, inoltre,servizi di eco­sostenibilità e di manutenzione,  destinati  ad un'ampia gamma di settori in­Quartier generale di Comau è Torino, fulcro di un network

che si sviluppa in 17 paesi, con 32 sedi, 15 siti produttivi e 13.500persone in tutto il mondo, di cui poco meno di mille in Italia.

«Qui a Emo ­ spiega Fenzi ­ èvisibile il meglio della tecnoli­gia italiana e devo dire che innumerose nicchie di prodottonoi siamo fortissimi. Per Co­mau presidiare il mercato si­gnifica investire ogni anno al­men 30 milioni di euro in ri­cerca e sviluppo, proponendoai clienti soluzioni sempre piùavanzate. Ora, ad esempio, lelinee guida di sviluppo riguar­dano l’innovazione aperta, in­vertendo un poco la filososfiadei mercato degli ultimi anni:adesso i software di controllosi aprono, rendendo più age­vole  l’utilizzo  da  parte  delcliente».

L.Or.© RIPRODUZIONE RISERVATA

98%La quota di exportL’80% dei ricavi del gruppo controllato da Fca è legato all’auto

Il caso/2. Parpas al nuovo top di ricavi ­ La quota nazionale sale al 35%

Domanda interna al raddoppioMILANO

p«Devo dire che in giro, par­lando con i clienti, si sente un’at­mosfera diversa: l’incertezza sta diminuendo». Clima nuovo che tradotto nei numeri del gruppo guidato da Vladi Parpajola, la ve­neta Parpas, significa nuovo re­cord storico di fatturato, con un consolidato che procede senza esitazioni verso il target 2015 dei 76 milioni di euro. Una crescita finalmente targata anche Italia, in grado di assorbire un numero maggiore  dei  macchinari  del gruppo: centri di fresatura ad altavelocità e precisione dedicati ai comparti auto, aerospazio, mec­canica di precisione ed energia.

«Nel 2013 ­ spiega l’imprendi­tore ­ l’Italia valeva il 20% delle nostre vendite mentre oggi se guardiamo  gli  ordini  acquisiti siamo arrivati al 35%». Un quasi 

raddoppio legato a nuove com­messe in arrivo dall’area della meccanica di precisione ma an­che  dal  settore  auto,  efferve­scente ormai da molti mesi. «Il traino Fca è evidente ­ spiega Parpajola ­ e lo stesso gruppo un paio di anni fa aveva scelto alcu­ne nostre macchine per le nuovelinee di Mirafiori. Ora stiamo a vedere  cosa  accadrà  con Volkswagen, gli effetti veri si ve­dranno più avanti».

Tra i clienti di Parpas, che aEmo presenta due nuove linee di

prodotto, vi sono i big mondiali dell’auto e dell’aerospazio come Bmw, Mercedes, Rolls Royce e Ge, clienti che acquistano i mac­chinari anche per i loro impianti esteri. «L’export continua ad an­dare bene ­ aggiunge l’imprendi­tore ­ in particolare negli Stati Uniti, miglior mercato insieme all’Italia. Devo dire che invece inCina si nota una fase di riflessio­ne: nessun ordine cancellato ma trattative che si allungano, clien­ti che prima di decidere prendo­no tempo. Ecco perché negli anniè stato fondamentale diversifi­care geograficamente le fonti di ricavo. Si guadagna su un merca­to, si cede in un altro. Chi non ha adottato  queste  contromisure per tempo, purtroppo oggi non c’è più».

L.Or.© RIPRODUZIONE RISERVATA

76 milioni

Target di ricavi 2015Grazie al balzo della domanda italiana nuovo record di ricavi

Il caso/3. Biglia cresce a doppia cifra ­ Nuovi investimenti per produrre di più

La corsa dei torni made in Italyp«Ma sì, la domanda c’è, per noi persin troppa».

Mauro Biglia allarga le bracciae un poco si acciglia ma ad avere questi problemi vorrebbero es­sere in tanti. L’imprenditore pie­montese, alla guida dell’omoni­ma azienda di torni, si avvicina ad ampie falcate ai livelli pre­cri­si, oltre i 70 milioni di euro, graziein particolare alla ritrovata forzadel  mercato  interno.  Azienda “anomala” per il panorama ita­liano  delle  macchine  utensili, perché Biglia sfida la concorren­za sul terreno forse meno conge­niale agli italiani, quello dei pro­dotti standard, realizzando inol­tre le metà del fatturato in Italia. Rappresentando  con  i  propri torni, inseriti di fatto in ogni la­vorazione meccanica, una delle “spie” più immediate dell’attivi­tà manifatturiera nazionale. Ep­pure anche qui, in un’area in cui per vincere occorre battere sul 

loro terreno tedeschi, giappone­si e coreani, l’azienda familiare italiana riesce a farsi valere. «La ripresa in Italia è ormai in atto damolti mesi ­ spiega l’imprendito­re ­ e devo dire che per noi è statoanche difficile  tenere  il passo delle richieste del mercato negli ultimi mesi. Di fatto ci hanno chiesto troppe macchine, se fos­simo riusciti a produrle tutte og­gi saremmo già oltre i livelli pre­crisi». Scenario che comunque sta per concretizzarsi e che non trova l’azienda impreparata, im­pegnata ora in un nuovo ciclo di investimenti per ampliare e rin­

novare la propria capacità pro­duttiva. «Stiamo attivando partedelle aree che avevamo creato nel 2008, prima della crisi, attrez­zandole anche con nuovi mac­chinari: quelli attuali non sono troppo obsoleti ma per spostarli dovremmo  fermare  troppo  a lungo la produzione, eventualitàche in questa fase non ci possia­mo permettere». I 6mila metri disuperficie disponibile verranno così progressivamente occupati da nuovi impianti, con un inve­stimento che vale 6­7 milioni di euro. «Oggi abbiamo ordini in grado di saturare la produzione per cinque mesi di lavoro e nel primo semestre abbiamo acqui­sito ordini importanti. L’auto of­fre un contributo rilevante, di­rettamente e non solo: se Fca au­menta la produzione, in Italia ci sono benefici per tutti».

L. Or.© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 mesi

Produzione assicurataBoom di domanda in Italia per l’azienda familiare piemontese

LOMBARDIA

VIAGGIO NEI DISTRETTIDEL MADE IN ITALYMANIFATTURIERO

In Fabbrica

Emo, Milano diventa «la fabbrica» del mondo

www.ilsole24ore.com

PARIGI

Con Hermès sfilail nuovo classicismoAngelo Flaccaventoupagina 18

MECCANICA

Da Faac incentiviper le riassunzioniNatascia Ronchettiupagina 19

www.assicurazione-credito.it

7° MASTERCOMUNICAZIONE FINANZIARIAE MULTIMEDIALE

Servizio ClientiTel. 02 (06) 3022.3147/[email protected]

www.bs.ilsole24ore.com

MILANO, DAL 13 NOVEMBRE 2015MASTER PART TIME - 6 mesi in formula week endcon sessioni in distance learning (venerdì e sabatoa settimane alterne) 18 giornate totali

Il Sole 24 ORE Business School ed EventiMilano - via Monte Rosa, [email protected]

www.bs.ilsole24ore.com

Page 2: Governo in campo per i macchinari · DOPO LA «MONTI» Rientro in Italia dei diportisti Servizioupagina 20 Luca Orlando MILANO pSabatinibis confermata a tut to il 2016, bonus fiscale

Il Sole 24 Ore Impresa & territori 15Martedì 6 Ottobre 2015 ­ N. 275

DORSO ESTRAIBILE Le congiunture dei settori e le storie delle imprese

Rapporto Ance. Grazie a 662 cantieri attivi in 85 Paesi del mondo il valore globale dei ricavi sfiora i 10 miliardi di euro

Costruzioni, cresce il fatturato esteroIl 28,5% del portafoglio ordini è per opere ferroviarie, il 22% per strade e ponti

Alessandro AronaROMA

pCresce per il decimo anno consecutivo il fatturato all'este­ro delle imprese di costruzione italiane, grazie a 662 cantieri atti­vi in 85 paesi del mondo, sforan­do per la prima volta il tetto dei dieci miliardi di euro e arrivandoa rappresentare il 64% del fattu­rato totale delle imprese.

«Una storia di successo» l'hadefinita il ministro degli AffariEsteri Paolo Gentiloni, ieri allaFernesina, a Roma, alla presen­

tazione  del  Rapporto  Ance2015. I dati si basano sui bilanci2014 di un panel di 38 imprese dicostruzione, che rappresenta­no  in sostanza  la  totalità deimedi e grandi costruttori italia­ni attivi all'estero.

Il  fatturato estero di questeimprese, che dieci anni fa valeva solo 3,1 miliardi di euro pari al 31%del loro fatturato totale, è salito progressivamente fino ai 10,469 miliardi di euro del 2014, +237% indieci anni e +10,2% rispetto ai 9,5 miliardi del 2013. Nell'ultimo an­

no monitorato, invece, i ricavi in Italia sono scesi del 7,1%, mentrein dieci anni il fatturato per lavoriin Italia è sceso del 13,7%. Ciò si­gnifica che per le imprese di co­struzione più dinamiche la cre­scita negli ultimi anni (fatturato totale da 9,9 a 16,3 miliardi) è av­venuta tutta all'estero (nel grup­po  abbiamo  Salini  Impregilo, Astaldi, Condotte, Cmc, Bonatti,Ghella, Rizzani de Eccher, Trevi,Maltauro, Cimolai, Sicim, Pizza­rotti, per restare alle più note, ci­tate in ordine di fatturato estero).

Le imprese italiane sono fortiin particolare sulle grandi infra­strutture: il 28,5% del loro porta­foglio ordini (662 cantieri in 85paesi, per un valore di 41 miliardidi euro di diretta competenza) èper opere ferroviarie, il 22% perstrade e ponti, il 18% per dighe eopere idrauliche, il 7,2% per me­tropolitane, e poi via via ediliziacivile, oli&gas, impianti idroe­lettrici, aeroporti.

Nel 2014 sono state acquisite187 nuove commesse, per un va­lore di 10,5 miliardi, e tra queste

spicca il peso dei lavori nei pae­si più avanzati (Ocse), dieci an­ni fa poco presenti nel portafo­glio dei costruttori  italiani:  il 26,4% del valore in paesi Ue, il14,3% nei Paesi europei extraUe. Sul portafoglio totale pesa ancora  in  prevalenza  il  SudAmerica  (25%),  l'Africa  al20,8%, e poi l'Europa ExtraUe al17,4%, Medio Oriente all'11,3%, epoi l'Europa Ue all'11%. 

Il  vice­presidente  dell’AnceGiandomenico  Ghella,  che  ha presentato il rapporto, ha poi de­

nunciato il basso livello di spesa italiana per la cooperazione allo sviluppo, lo 0,17% del Pil contro l'obiettivo Ue dello 0,7%, e ri­spetto  all'1%  della  Svezia,  lo 0,71% in Gran Bretagna, 0,67% inOlanda, 0,41% in Francia, 0,38% in Germania, 0,27% in Austria. 

«Nella legge di stabilità ­ ha ri­sposto il ministro Gentiloni ­ ci sarà da subito un aumento delle risorse per la cooperazione, che passeranno in 4 anni dall'attuale 0,17% allo 0,30% del Pil». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Infrastrutture. L’Ance: « Un disastro per l’economia»

Frana sulla A 18,Sicilia divisa in tre

Nino AmadoreCATANIA

pLe avvisaglie c’erano state giàla scorsa settimana. Ma ieri all’al­ba il costone della collina di Le­tojanni è venuto giù, sull’auto­strada Messina­Catania. Certifi­cando così che l’Isola, dal punto di vista autostradale, è divisa in tre. Interrotta la Palermo­Cata­nia dopo il crollo del viadotto Hi­mera, la frana tra Giardini Naxos e Roccalumera sull’autostrada A18 costringe ora gli automobilisti e i mezzi pesanti provenienti da tutta l’area del Sud Est a percor­rere la Statale 114. Ieri mattina il caos è stato inevitabile con lun­ghi incolonnamenti: sulla Statale 114 c'è un angusto sottopasso che rende arduo il transito ai camion.E non si hanno notizie certe sui tempi di ripristino della viabilità su quel tratto autostradale: «I no­stri uffici tecnici sono mobilitati, fin dal verificarsi dello smotta­mento ­ afferma il presidente del Consorzio siciliano autostra­de Rosario Faraci ­ per tutto ciò che è possibile fare nell'imme­diatezza. Il Consorzio sta lavo­rando con il massimo impegno per ristabilire la viabilità e, co­munque, ciò potrà aver luogo so­lo in condizioni di sicurezza».

L’interruzione della A 18 ri­schia di mettere in ginocchio l’in­tera economia del Sud Est della Sicilia che comprende le provin­ce di Catania, Siracusa e Ragusa: aree da cui partono ogni giorno i 

camion carichi di prodotti ali­mentari e di ortofrutta diretti ver­so i mercati del Nord, oltre che verso le altre province siciliane. Una situazione drammatica, de­nunciano i vertici dell’Ance Sici­lia: «Tutte le derrate alimentari saranno portate al macero e quasitutte le province dell'Isola soffri­ranno per la difficoltà di approv­vigionamento di merci e generi diprima necessità, di materie primee semilavorati per l'industria ma­nifatturiera e di materiali per il settore delle costruzioni, a parti­re da cemento e ferro».

Sul banco degli imputati, se­condo i costruttori siciliani, «i governi centrale e regionale e i deputati nazionali e regionali, che hanno sottovalutato l’impor­tanza di completare l'anello au­tostradale siciliano e di investire sulla prevenzione del dissesto idrogeologico». E il presidente facente funzioni dell’Ance Sici­lia Santo Cutrone, si chiede: «Co­sa dovrà accadere ancora perchél’intera classe politica capisca che la situazione del territorio si­ciliano non può essere più presa sottogamba? Possiamo assistere inermi al massacro dell'econo­mia siciliana? Possiamo solo spe­rare che non ci siano conseguen­ze irrimediabili per la vita delle persone? ». E intanto l’eurodepu­tato  del Pd Michela  Giuffrida annuncia: «Ho già chiesto e otte­nuto un incontro con il commis­sario ai Trasporti Violeta Bulc con la quale affrontare le necessi­tà dell'isola e delle sue infrastrut­ture di collegamento, aeroporto di Catania incluso». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riconoscimenti. Ieri la consegna per l’edizione 2015

Responsabilità sociale,a Roma i premi AnimaAndrea Marini

pUn richiamo alla storia e agli errori del passato, da cui trarre insegnamento per costruire un presente ed un futuro con mag­giore consapevolezza e respon­sabilità. È stato questo il filo con­duttore  dell’edizione  2015  del premio Anima, il riconoscimen­to ideato da “Anima per il socialenei valori di impresa”, la non profit  promossa  da  Unindu­stria(l’Unione degli industriali edelle imprese di Roma, Frosino­ne,  Latina,  Rieti,  Viterbo). L’evento  annuale  dal  2002  si svolge a Roma per valorizzare il contributo apportato da perso­nalità del mondo dell’arte e dellacultura alla crescita di una co­scienza etica e sensibilizzare im­prese e opinione pubblica sui te­mi legati alla responsabilità so­ciale e alla sostenibilità. 

La giuria, presieduta da LuigiAbete (presidente di Bnl ­Grup­po Bnp Paribas e presidente delpremio Anima) ha premiato ieriin Campidoglio i vincitori del­l’edizione 2015 nelle categorie Cinema, Fotografia, Giornali­smo, Letteratura, Musica e Tea­tro. Per il cinema ha vito “Senzanessuna pietà”, regia di MicheleAlhaique; per la fotografia: AlexMasi; per il giornalismo: Moni­ca  Maggioni,  presidente  Rai;per la letteratura: “Storia vera e terribile tra Sicilia e America”, 

di Enrico Deaglio; per la musi­ca: Luca Barbarossa e Neri Mar­coré; per il teatro: “L’esposizio­ne universale”, di Luigi Squarzi­na. Riconoscimento speciale al film “Il sale della terra”, regia diWim Wenders.

Alla cerimonia hanno parteci­pato Maurizio Stirpe, presidentedi Unindustria, e Sabrina Florio, presidente di Anima. Per Abete, la responsabilità sociale deve di­ventare una «prassi effettiva e concreta» per le imprese: esiste «un circuito virtuoso tra compe­titività e solidarietà, e tra questa elo sviluppo». Il premio Anima, ha sottolineato Stirpe, è un «mo­mento importante per Unindu­stria, in quanto permette all’as­sociazione di concentrarsi sul tema della responsabilità socia­le». Sabrina Florio ha evidenzia­to come «le imprese parlino di questi temi in maniera responsa­bile: è importante che un’azien­da investa sul territorio e crei in­tegrazione». Come ogni anno, lastessa statuetta che rappresen­ta il premio ha un proprio signi­ficato. In questa edizione, l’ope­ra oggetto del premio, in edizio­ne limitata a 12 esemplari, è rea­lizzata  in  bronzo  e  perspexdall’artista Dumitru Guita: rap­presenta due piccole mani cheinvitano a una riflessione sul­l’importanza dell’accoglienza. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SICILIA

Le imprese di costruzioni

Il trend del fatturato. In %

Fatturatonazionale

Fatturatoestero

Fatturatoglobale

2005/2004 -7,2 19,9 1,3

2006/2005 -2,0 29,6 9,7

2007/2006 2,4 15,2 8,0

2008/2007 8,0 16,5 11,9

2009/2008 -9,5 12,3 1,1

2010/2009 2,1 2,5 2,4

2011/2010 7,0 5,8 6,4

2012/2011 -7,0 11,1 2,8

2013/2012 0,3 8,6 5,1

2014/2013 -7,1 10,2 3,3

Fonte: Ance­Indagine 2015

FEEL THE ITALIAN PASSION

mpatera
Rettangolo
mpatera
Evidenziato