“ paize autu” - u risveiu burdigotumatia bazar, dal 1975 al 1989: l´era marrale-ruggiero....

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Paize Autu Pagina 8 Paize Autu Direttore Responsabile: Alice Spagnolo Registrazione del Tribunale di Sanremo nr. 03/08 del 04/07/008 Sito internet: Mauro Sudi Direzione-Amministrazione-Redazione: 18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8 Le firme impegnano gli autori degli articoli Stampato in proprio a Bordighera Alta “U Risveiu Burdigotu” Sede: Via alle Mura 8 18012 Bordighera Alta Orario : lunedì e venerdi dalle ore 16,00 alle 18,00 giovedì dalle 21 alle 23 e-mail: [email protected] Internet: www.urisveiuburdigotu.it Telefono: 3464923130 Spazio Etichetta Spettacoli Bordigotti Novembre 2013 Domenica 3 novembre, presso il Centro Culturale Ex Chiesa Anglica- na, alle ore 16,00 verrà presentato il Requiem Opera 48 di Gabriel Faurè, diretto dal musicista inglese David Winton. Voce bianca: Jennifer Ciurez; baritono: Riccardo Ristori; coro Troubar Clair. I musicisti sa- ranno invece Cristina Orvieto (pianoforte), Fabrizio Bruzzone (contrabbasso) e Fabrizio Ragazzi (viola). Entrata gratuita fino ad esaurimento posti. Lunedì 25 novembre, sempre presso la Chiesa Anglicana, alle ore 21, l’Associazione Culturale Liber Thea- trum presenta lo spettacolo teatrale “...che non conoscono bambole” contro la violenza sulle donne. La regia è di Diego Marangon, le co- reografie di Federica Soldano. In- gresso 10,00 € (i biglietti potranno essere acquistati nel giorno e nel luogo dello spettacolo ) Sabato 30 novembre, al Palazzo del Parco, alle ore 21, andrà in scena il musical “Solo tu”, con musiche dei Matia Bazar. Scritto da Carlo Marra- le, fondatore dei Matia Bazar ed autore di splendide canzoni tra le quali “Vacanze romane”, “Ti sen- to” e “Per un’ora d’amore” e da Marco Marini, musicista, editore ed autore di musical. "Solo tu!" combi- na una trama attuale, imperniata sulla centralità del ruolo della don- na italiana moderna, alla produzio- ne musicale più rappresentativa dei Matia Bazar, dal 1975 al 1989: l´era Marrale-Ruggiero. L´intreccio inedi- to, ricco di colpi di scena e sviluppi inattesi, ambientato nell´Italia vittima della crisi, alla ricerca di nuove verità e altre realtà, farà immedesimare nei personaggi mol- te donne e molti uomini italiani del 2013. L’organizzazione dell’evento è stata affidata a Marco Gallo. Nel Cast spiccano Lisa Angelillo, Michele Carfora e Andrea Bottesini, ma soprattutto Alessandro Arcodia, giovane ma già affermato artista originario di Bordighera. Si potran- no acquistare i biglietti presso i punti vendita che verranno indicati prossimamente oppure dalle ore 14,00 nel giorno e nel luogo dello spettacolo. CHI VOLESSE INVIARCI ANEDDOTI O FOTO DA PUBBLICARE PUO’ FARLO AL NOSTRO INDIRIZZO E -MAIL: [email protected] 50 anni insieme… e non sentirli! Domenica 13 otto- bre 2013, all’inter- no dell’ex Chiesa Anglicana di Bordi- ghera, si è svolta la cerimonia di conse- gna dell’onorefi- cenza “Maestri del Commercio”, du- rante la quale alcu- ni commercianti di Bordighera hanno ricevuto un presti- gioso riconosci- mento per la co- stanza del loro la- voro. I nostri due soci Evira Iamundo e Pietro Muzzana, gestori della storica Trattoria Garibaldi, sono stati premiati con l’Aquila di diamante per 50 anni di continuata attività all’interno del Paese Alto. Organizzato dalla 50&Più Fenacom, l’Asso- ciazione degli Anziani aderente alla Confcommercio, l’e- vento valorizza il lavoro di persone che hanno dedicato passione e tempo alla loro attività, dando nel contempo lustro alla nostra cittadina. La redazione e il Risveglio Bordigotto tutto si congratula- no con i coniugi Muzzana per il premio ricevuto. Vi auguriamo altri 50 anni di proficuo lavoro insieme! La Redazione Elvira Iamundo e Pietro Muzzana in una foto del giornalista Pier Rossi A proposito di spettacoli… Non sarebbe il caso, visto an- che l’ordinanza per il decoro cittadino, di dotare l’ingresso del Palazzo del Parco di un paio di quei nuovi cestini per la raccolta dei rifiuti con annesso posacenere? Abbiamo notato che gli spettatori, seppur non volendolo, sono stati obbligati a spegnere e lasciare in terra le loro sigarette. Vi ricordiamo che è iniziata la campagna di rinnovo abbonamenti al mensile Paize autu Per l’anno 2014, che avrà termine non prorogabile, per motivi ammi- nistrativi, il 31 dicembre p.v.. Ricordiamo invece che chi volesse sottoscrivere un nuovo abbonamento potrà farlo in occasione del mercatino o nella nostra sede nei giorni e agli orari riportati qui a fianco “ Paize Autu” Poste italiane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA Anno 6 nr. 11 Novembre 2013 Periodico dell’Associazione “U Risveiu BurdigotuRinasce Bordighera Editoriale Du Diretù Vi avevamo promesso delle novità ed eccone una a pagina 3 del nostro mensile. Pensando di aver fatto cosa gradita, abbiamo preparato un cruciverba con tema Bor- dighera. Perché un gioco? Innanzitutto perché un po’ di divertimento non gua- sta mai: un giornale non è meno serio se tra le sue pagine si incontrano in- trattenimenti. Soprattutto se questi sono di caratte- re culturale, come quello che vi abbiamo proposto. In secondo luogo, credia- mo che il gioco abbia un grande potenziale proprio nel veicolare la cultura. Ci piace immaginarvi alle prese con il nostro cruci- verba: chi di voi ha dei nipoti può chiedere loro di provare a rispondere, mentre chi ama le sfide può semplicemente dilet- tarsi per una buona mezz'ora, tentando di tro- vare risposta alle doman- de (non sono poi così dif- ficili!). Paize Autu sta di- ventando sempre di più il giornale che sognavamo: un mensile ricco di ricordi e proposte, sempre atte a mantenere viva la nostra realtà. Non possiamo of- frire pacchetti turistici per attirare frotte di visitatori, così come non abbiamo il potere di organizzare fe- stival di richiamo interna- zionale. Possiamo però, e vogliamo, tenere alta la bandiera di Bordighera, la nostra Bordighera, fatta di persone, cose, alberi, vi- ste, edifici… Una città alla quale siamo legati, alla quale apparteniamo. Una città che è fatta di noi. Perché sì, noi siamo nati in un luogo meraviglioso, che nulla ci chiede se non il dovere di appartenenza: noi siamo le fondamenta della nostra terra, rocce vive che hanno il compito di non farla implodere in se stessa. Siamo gli unici in grado di portare avanti la sua esistenza e tenia- mo nelle nostre mani le redini stesse della vita, come Parche. Il destino stesso di Bordighera di- pende da noi, dal nostro operato. Chi potrà preoc- cuparsi del nostro dialetto se noi lo lasciamo morire? Chi si interesserà della nostra cultura se noi stes- si ce ne disinteressiamo? La storia è la vita che ogni giorno lasciamo alle no- stre spalle, la scia indele- bile che le nostre orme imprimono nella sabbia del tempo. Una sabbia che nessuna onda cancel- lerà finché non saremo noi stessi a volerlo. A.S. Ricordando Bordighera Sono una signora non più giovanissima, nata e cresciu- ta (per troppo poco tempo) a Bordighera. Ripercorro con voi ogni angolo della mia città. Abitavo in tu Paize Autu, mio padre era custode delle carceri. Leggendo mi tornano nella memoria i luoghi della mia infanzia, che avevo in qual- che modo dimenticato. Le passeggiate con la mia mam- ma e il cagnolino Bubu su per il Beodo, la meravigliosa Via dei colli, la Coggiola, i "carugi" che percorrevo per andare a scuola a Villa Pal- mizi e le numerose, stupende palme. Rivedo mio papà che portava a passeggio Bubu nei pini. Nel mio cuore, la splendida vista che godevo dalla fine- stra di casa, il mio mare che alla sera brillava di mille luci riflesse dalla costa. Un pensiero particolare a Don Mauro che ho voluto battezzasse mio figlio anche se non abitavo più a Bordi- ghera da tantissimo tempo. GRAZIE Insieme a voi riscopro la mia città che ho lasciato troppo presto. Elsa Rondinone 1978: Bianchi Costanza vicino ad un giornalista, Latella Giuseppe, Biancheri Candido e Rondinone Cosimo.

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Page 1: “ Paize Autu” - U Risveiu BurdigotuMatia Bazar, dal 1975 al 1989: l´era Marrale-Ruggiero. L´intreccio inedi-to, ricco di colpi di scena e sviluppi inattesi, ambientato nell´Italia

Paize Autu Pagina 8

Paize Autu

Direttore Responsabile: Alice Spagnolo

Registrazione del Tribunale di Sanremo

nr. 03/08 del 04/07/008

Sito internet: Mauro Sudi

Direzione-Amministrazione-Redazione:

18012 Bordighera Alta – Via alle Mura, 8

Le firme impegnano gli autori degli articoli

Stampato in proprio a Bordighera Alta

“U Risveiu Burdigotu”

Sede: Via alle Mura 8

18012 Bordighera Alta

Orario : lunedì e venerdi

dalle ore 16,00 alle 18,00

giovedì dalle 21 alle 23

e-mail: [email protected]

Internet: www.urisveiuburdigotu.it

Telefono: 3464923130

Spazio Etichetta

Spettacoli Bordigotti

Novembre 2013

Domenica 3 novembre, presso il

Centro Culturale Ex Chiesa Anglica-

na, alle ore 16,00 verrà presentato

il Requiem Opera 48 di Gabriel

Faurè, diretto dal musicista inglese

David Winton. Voce bianca: Jennifer

Ciurez; baritono: Riccardo Ristori;

coro Troubar Clair. I musicisti sa-

ranno invece Cristina Orvieto

(pianoforte), Fabrizio Bruzzone

(contrabbasso) e Fabrizio Ragazzi

(viola). Entrata gratuita fino ad

esaurimento posti.

Lunedì 25 novembre, sempre presso

la Chiesa Anglicana, alle ore 21,

l’Associazione Culturale Liber Thea-

trum presenta lo spettacolo teatrale

“...che non conoscono bambole”

contro la violenza sulle donne. La

regia è di Diego Marangon, le co-

reografie di Federica Soldano. In-

gresso 10,00 € (i biglietti potranno

essere acquistati nel giorno e nel

luogo dello spettacolo )

Sabato 30 novembre, al Palazzo del

Parco, alle ore 21, andrà in scena il

musical “Solo tu”, con musiche dei

Matia Bazar. Scritto da Carlo Marra-

le, fondatore dei Matia Bazar ed

autore di splendide canzoni tra le

quali “Vacanze romane”, “Ti sen-

to” e “Per un’ora d’amore” e da

Marco Marini, musicista, editore ed

autore di musical. "Solo tu!" combi-

na una trama attuale, imperniata

sulla centralità del ruolo della don-

na italiana moderna, alla produzio-

ne musicale più rappresentativa dei

Matia Bazar, dal 1975 al 1989: l´era

Marrale-Ruggiero. L´intreccio inedi-

to, ricco di colpi di scena e sviluppi

inattesi, ambientato nell´Italia

vittima della crisi, alla ricerca di

nuove verità e altre realtà, farà

immedesimare nei personaggi mol-

te donne e molti uomini italiani del

2013. L’organizzazione dell’evento

è stata affidata a Marco Gallo. Nel

Cast spiccano Lisa Angelillo, Michele

Carfora e Andrea Bottesini, ma

soprattutto Alessandro Arcodia,

giovane ma già affermato artista

originario di Bordighera. Si potran-

no acquistare i biglietti presso i

punti vendita che verranno indicati

prossimamente oppure dalle ore

14,00 nel giorno e nel luogo dello

spettacolo.

CHI VOLESSE INVIARCI ANEDDOTI O FOTO DA

PUBBLICARE PUO’ FARLO AL NOSTRO INDIRIZZO E

-MAIL: [email protected]

50 anni insieme…

e non sentirli!

Domenica 13 otto-

bre 2013, all’inter-

no dell’ex Chiesa

Anglicana di Bordi-

ghera, si è svolta la

cerimonia di conse-

gna dell’onorefi-

cenza “Maestri del

Commercio”, du-

rante la quale alcu-

ni commercianti di

Bordighera hanno

ricevuto un presti-

gioso riconosci-

mento per la co-

stanza del loro la-

voro.

I nostri due soci

Evira Iamundo e

Pietro Muzzana,

gestori della storica

Trattoria Garibaldi, sono stati premiati con l’Aquila di

diamante per 50 anni di continuata attività all’interno del

Paese Alto. Organizzato dalla 50&Più Fenacom, l’Asso-

ciazione degli Anziani aderente alla Confcommercio, l’e-

vento valorizza il lavoro di persone che hanno dedicato

passione e tempo alla loro attività, dando nel contempo

lustro alla nostra cittadina.

La redazione e il Risveglio Bordigotto tutto si congratula-

no con i coniugi Muzzana per il premio ricevuto.

Vi auguriamo altri 50 anni di proficuo lavoro insieme!

La Redazione

Elvira Iamundo e Pietro Muzzana in

una foto del giornalista Pier Rossi

A proposito di spettacoli… Non sarebbe il caso, visto an-che l’ordinanza per il decoro cittadino, di dotare l’ingresso del Palazzo del Parco di un paio di quei nuovi cestini per la raccolta dei rifiuti con annesso posacenere? Abbiamo notato che gli spettatori, seppur non volendolo, sono stati obbligati a spegnere e lasciare in terra le loro sigarette.

Vi ricordiamo che è iniziata la campagna di rinnovo

abbonamenti al mensile Paize autu Per l’anno 2014,

che avrà termine non prorogabile, per motivi ammi-

nistrativi, il 31 dicembre p.v..

Ricordiamo invece che chi volesse sottoscrivere un

nuovo abbonamento potrà farlo in occasione del

mercatino o nella nostra sede nei giorni e agli orari

riportati qui a fianco

“ Paize Autu” Poste italiane S.p.A. spedizione in Abbonamento Postale – 70% CNS/CBPANO/IMPERIA Anno 6 nr. 11 Novembre 2013

Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”

Rinasce Bordighera Editoriale

Du Diretù

Vi avevamo promesso

delle novità ed eccone

una a pagina 3 del nostro

mensile. Pensando di

aver fatto cosa gradita,

abbiamo preparato un

cruciverba con tema Bor-

dighera. Perché un gioco?

Innanzitutto perché un po’

di divertimento non gua-

sta mai: un giornale non è

meno serio se tra le sue

pagine si incontrano in-

trattenimenti. Soprattutto

se questi sono di caratte-

re culturale, come quello

che vi abbiamo proposto.

In secondo luogo, credia-

mo che il gioco abbia un

grande potenziale proprio

nel veicolare la cultura. Ci

piace immaginarvi alle

prese con il nostro cruci-

verba: chi di voi ha dei

nipoti può chiedere loro di

provare a rispondere,

mentre chi ama le sfide

può semplicemente dilet-

tarsi per una buona

mezz'ora, tentando di tro-

vare risposta alle doman-

de (non sono poi così dif-

ficili!). Paize Autu sta di-

ventando sempre di più il

giornale che sognavamo:

un mensile ricco di ricordi

e proposte, sempre atte a

mantenere viva la nostra

realtà. Non possiamo of-

frire pacchetti turistici per

attirare frotte di visitatori,

così come non abbiamo il

potere di organizzare fe-

stival di richiamo interna-

zionale. Possiamo però, e

vogliamo, tenere alta la

bandiera di Bordighera, la

nostra Bordighera, fatta di

persone, cose, alberi, vi-

ste, edifici… Una città alla

quale siamo legati, alla

quale apparteniamo. Una

città che è fatta di noi.

Perché sì, noi siamo nati

in un luogo meraviglioso,

che nulla ci chiede se non

il dovere di appartenenza:

noi siamo le fondamenta

della nostra terra, rocce

vive che hanno il compito

di non farla implodere in

se stessa. Siamo gli unici

in grado di portare avanti

la sua esistenza e tenia-

mo nelle nostre mani le

redini stesse della vita,

come Parche. Il destino

stesso di Bordighera di-

pende da noi, dal nostro

operato. Chi potrà preoc-

cuparsi del nostro dialetto

se noi lo lasciamo morire?

Chi si interesserà della

nostra cultura se noi stes-

si ce ne disinteressiamo?

La storia è la vita che ogni

giorno lasciamo alle no-

stre spalle, la scia indele-

bile che le nostre orme

imprimono nella sabbia

del tempo. Una sabbia

che nessuna onda cancel-

lerà finché non saremo

noi stessi a volerlo. A.S.

Ricordando Bordighera

Sono una signora non più

giovanissima, nata e cresciu-

ta (per troppo poco tempo) a

Bordighera. Ripercorro con

voi ogni angolo della mia

città.

Abitavo in tu Paize Autu,

mio padre era custode delle

carceri.

Leggendo mi tornano nella

memoria i luoghi della mia

infanzia, che avevo in qual-

che modo dimenticato. Le

passeggiate con la mia mam-

ma e il cagnolino Bubu su

per il Beodo, la meravigliosa

Via dei colli, la Coggiola, i

"carugi" che percorrevo per

andare a scuola a Villa Pal-

mizi e le numerose, stupende

palme.

Rivedo mio papà che portava

a passeggio Bubu nei pini.

Nel mio cuore, la splendida

vista che godevo dalla fine-

stra di casa, il mio mare che

alla sera brillava di mille luci

riflesse dalla costa.

Un pensiero particolare a

Don Mauro che ho voluto

battezzasse mio figlio anche

se non abitavo più a Bordi-

ghera da tantissimo tempo.

GRAZIE

Insieme a voi riscopro la mia

città che ho lasciato troppo

presto. Elsa Rondinone

1978: Bianchi Costanza vicino ad un giornalista, Latella Giuseppe,

Biancheri Candido e Rondinone Cosimo.

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Pagina 2 Paize Autu

Venerdì 25 ottobre, nel corso della confe-

renza stampa indetta dal Comune di Bor-

dighera, il Sindaco Arch. Dott. Giacomo

Pallanca ha ufficializzato la nascita

dell’Orchestra Sinfonica di Bordighera.

Non si tratta di un’orchestra comunale,

poiché la neonata formazione musicale si

costituirà come una associazione cultura-

le. Essa però avrà sede nella nostra città

e il Comune si impegnerà a promuoverne

l’operato, in Italia e all’estero, soprattutto

nella vicina Francia e nel Principato di

Monaco. Ideatore del progetto è stato il

Maestro Massimo Dal Prà, pianista di

grande bravura e di fama internazionale.

Quando a giugno il musicista ha presenta-

to l’ambizioso progetto al nostro Sindaco,

il primo cittadino ha accettato con entu-siasmo la collaborazione.

“Quando i maestri porteranno in giro nel mondo il nome di Bordighera”, ha aggiun-to il Sindaco, “Questo sarà per la città un

motivo di lustro, pubblicità e orgoglio”. Un modo diverso da quelli canonici di far

conoscere la nostra amata cittadina. Se ancora non sono stati svelati i nomi dei

circa 30 componenti dell’orchestra, già è

ufficiale che il primo concerto si terrà il 5

gennaio 2014 al Palazzo del Parco.

Il Sindaco Pallanca ha rivelato che duran-

te il suo viaggio di rappresentanza a Ne-

charsulm, in occasione dei 50 anni di gemmellaggio, era rimasto colpito dall’or-

chestra sinfonica della città, tanto da pensare che anche Bordighera, che in

passato non ne aveva mai avuta una, po-

tesse muoversi in tal senso.

Finalmente è ufficiale: mercoledì 30 otto-

bre sono iniziati i lavori alla Biblioteca

Civica Internazionale di Bordighera, in

Via Romana. La ditta appaltatrice è la

Lauria di Pontedera che ha un limite mas-

simo per l’ultimazione dei lavori di 120

giorni. La riapertura della Biblioteca è

comunque prevista nei primi mesi del

2014. In largo anticipo sull’estate, stagio-

ne, si sa, che invoglia la lettura...Magari su

una spiaggia bordigotta.

Il Vicesindaco Massimiliano Bassi, del cui

interesse per reperire fondi destinati al

Beodo ci eravamo occupati il mese scor-

so, ora si sta muovendo per ottenere

fondi FAS da destinarsi, sembrerebbe, ai

centri storici di Bordighera Alta e Bor-

ghetto San Niccolò. Ricordo che FAS è

l’acronimo di Fondo Aree Sottoutilizzate

ed è lo strumento generale di governo e di sviluppo della nuova politica regionale

nazionale per la realizzazione di interventi

nelle aree bisognose di sviluppo e rilancio

economico e turistico.

Alice Spagnolo

NEWS DA PALAZZO GARNIER

Il giorno 2 ottobre 2013, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare

il nostro amico, socio e collaboratore Geometra Giovanni Natta.

Per molti anni geometra all’Ufficio Acquedotto del Comune di Bordi-

ghera. Nonostante le difficoltà, Gianni ha sempre aiutato la nostra as-

sociazione durante le manifestazioni da noi organizzate e ha scritto nu-

merosi articoli per Paize Autu. Vogliamo ricordarlo così: un uomo alle-

gro, volenteroso e innamorato di Bordighera e, soprattutto du Paize,

dove era nato nel 1939.

Alla moglie Concettina e alle figlie Donatella e Daniela, con i rispettivi

mariti, vanno le nostre più sincere condoglianze.

Ci mancherai tanto, Gianni. Seguici anche dal cielo.

U Risveiu Burdigotu

Auguri Nonna Pina!

L’aria di Bordighera e il nome “Pina”

sono sicuramente di buon auspicio, visto

che per la seconda volta abbiamo una non-

na pluricentenaria che porta questo nome!

Giuseppina Ranise-Pallanca (Meninoi),

mamma del nostro socio e amico Sergio, il

24 ottobre scorso ha festeggiato i suoi pri-

mi 101 anni, insieme alla sua famiglia,

agli altri ospite della Residenza Protetta

San Giuseppe Onlus e al Sindaco Arch.

Dott. Giacomo Pallanca.

Tanti cari auguri nonna Pina! 100 di

questi… anni!

U Risveiu Burdigotu

Durante l’impaginazione di questo gior-

nale, ci ha purtroppo lasciati un altro dei

nostri soci, Giulio Orengo, che si è

spento all’età di anni 88 nell’ospedale di

Imperia. A tutta la sua famiglia vanno le

nostre più sentite condoglianze.

Il Direttivo

Sono stati inaugurati il giorno 19 ottobre scorso,

alla presenza del Sindaco, i murales realizzati nel

sottopasso dei Pennoni. Gli artisti che hanno contri-

buito ad abbellire con le loro opere la nostra città

sono Mauro Agosta e Stefano Venchiarutti. Abbiamo

scelto di non pubblicare le foto per invogliarvi ad

andare ad ammirare i murales. Cosa aspettate?

Paize Autu pagina 7

Antologia Bordigotta A MIA BURDIGHEA: paise d’u sù

Oh, Seignù, te ringraziu tantu

d’aveme fau nasce inte paise du sù!

Cuscì belu, sciuriu e verdu

c’u pa’ in paradisu ancu’.

Candu vagu insce a rutunda

e me gardu d’anvirun

pa’ de veghe tütu u mundu:

cavu, cavetu, pin, giardin

e i carugi du paise veciu.

Se vagu pöi inta ciassa du Cumün,

nu gh’è ascaixi mai nisciün,

gh’è propriu ina bela cosa da ve’;

a funtana gianca de Majargè.

E cume dieva i nosci veci,

chi beve l’aiga de Majargè

ȃ Burdighea u ghe cianta u pe’,

perchè postu ciü belu nu gh’è.

Se m’incaminu giù pe’ a pineta

atrövu de Sant’Ampeiu a geixeta;

i scöi, i gagiai e l’aria fina

cu’ l’insistente prufümu de marina.

E se me giru a punente,

prima che care a seira,

vegu u lampecan;

tra cielu e marina,

ina destesa de curui,

che te pa’ ina cartulina

o u cadru d’in pitù;

alura, o Segnù,

te ringraziu ancu’,

d’aveme fau nasce in tu paise du sù,

e te digu grazie ancù ina vota

d’aveme fau nasce burdigota.

Elena Biancheri e Olga Furieri

Traduzione a cura di Irma Murialdo

Oh Signore, ti ringrazio tanto / di avermi fatto

nascere nel paese del sole! / Così bello, fiorito

e verde / che sembra un paradiso, ancora. /

Quando vado sulla rotonda / e guardo intorno /

sembra di vedere tutto il mondo: / il capo, il

cavetu, i pini, i giardini / e i carugi del paese

vecchio. / Se vado poi nella piazza del Comu-

ne / non c’è quasi mai nessuno, / c’è proprio

una bella cosa da vedere / la fontana bianca di

Magiargè. / E come dicevano i nostri vecchi /

chi beve l’acqua di Magiargè / a Bordighera ci

mette radici, / perché posto più bello non c’è. /

Se mi incammino giù per la pineta, / trovo di

Sant’ Ampelio la chiesetta, / gli scogli, i gab-

biani e l’aria fina / con l’insistente profumo di

mare. / E se mi giro a ponente / prima che

scenda la sera, / vedo lampeggiare tra cielo e

mare, / una distesa di colori, / che sembra una

cartolina / o un quadro di un pittore; / allora, oh

Signore, / ti ringrazio ancora, / di avermi fatto

nascere nel paese del sole, / e ti ringrazio anco-

ra una volta / di avermi fatto nascere bordigot-

ta.

Olga De Stefanis Furieri, una maestra severa, di altri tempi, in grado di

tenere a bada una classe di più di 30 alunne… E non volava una mosca! Il 1

ottobre, primo giorno di scuola e suo compleanno, ci portava i biscotti

“Bucaneve” e una canna di bambù che metteva a fianco della cattedra come

monito. Ci insegnava matematica, italiano, le poesie fino allo sfinimento e

devo dire che ciò che ho appreso alle elementari non l’ho più dimenticato.

Quando mi sono sposata e mi sono trasferita in Veneto, mi scriveva spesso

con quella sua calligrafia perfetta e continuava a chiamarmi “angioletto

biondo” come faceva ai tempi della scuola.

GRAZIE signora maestra per l’educazione e l’insegnamento che mi hai im-

partito. Simona Biancheri

Page 3: “ Paize Autu” - U Risveiu BurdigotuMatia Bazar, dal 1975 al 1989: l´era Marrale-Ruggiero. L´intreccio inedi-to, ricco di colpi di scena e sviluppi inattesi, ambientato nell´Italia

Paize Autu Pagina 6

La Biblioteca di Alice Ci sono in giro nei giornali, a sanzione della sua meritatissima celebrità, molte fotografie di Irene Brin. Nessuna somiglia all'altra ma tutte somi-gliano all'originale, come era nel momento in cui fu ritratto. C'è un'Irene Brin bionda, diafana e trasparente come una guaina di cellofan, e ce n'è un'altra bruna, compatta e notturna come un'ala di corvo. Ce n'è una classicheggiante, rotonda e compiuta come una quaglia; e ce n'è un'altra gotica, sottile e ritorta come un serpen-te. La Irene bionda parla, si veste e perfino pensa in maniera molto diversa dalla Irene bru-na; la Irene rotonda si muove, si pettina e perfi-no scrive in maniera molto diversa da quella sottile. Come diavolo faccia, questa donna, a ingrassare e a dimagrire nello spazio di poche ore, solo lei lo sa, o forse non lo sa nemmeno lei... il suo camaleontismo sembra non trovare confini in nessuna legge della natura. In queste parole, scritte dal collega giornalista Indro Montanelli, è racchiusa l’essenza di Irene Brin. Una donna coltissima, che parlava perfet-tamente cinque lingue e scriveva come nessuno aveva mai scritto prima di lei. I suoi articoli, le famose brinate inventate dal suo genio, sono ancora esempi chiarissimi di uno stile unico, brillante, pungente, nuovo, in grado di adattarsi alla multiforme realtà che descrivono. Le brinate (dallo pseudonimo Brin) sono pezzi di cultura e società scritti con arguzia e ironia. Sono diver-

tenti e allo stesso tempo colti, poiché ricchi di citazioni. E sono rimasti, nella storia del giornali-smo, unici ed inimitabili, seppur imitatissimi. Marlene, Ortensia, Mariù, Oria-ne, Geraldine Tron, Maria del Corso, Madame d'Or, Contessa Clara, ma soprattutto Irene Brin: nom de plume regalatole da Leo Longanesi, suo editore in Omni-bus. Il suo vero nome era Maria Vittoria Rossi ed era nata a Ro-ma il 14 luglio 1911. In quegli anni, il padre Vincenzo, alto ufficiale dell'esercito del re, era stato stanziato nella capitale. La sua era un'illustre famiglia ligure, di Sasso per essere precisi. Proprio nella frazione bordigotta, Maria trascorre parte della sua infanzia, perché negli anni Venti il padre viene trasferito a Geno-va. A Sasso, nel 1937, Maria Vittoria Rossi sposerà il tenente Gaspero Del Corso. E sem-pre nell'amata casa di famiglia, l'ormai famosis-sima giornalista tornerà per trascorrere gli ultimi mesi della sua vita fino alla morte, nel maggio del 1969, ad appena 58 anni. Quanti nomi, quante vite ha vissuto questa donna incredibile nell'arco di poco più di mezzo secolo! Dietro a

ogni alter ego c’era una donna diversa, ma ognuna di queste era solo una piccola parte di Mariù, che dentro di sé ne racchiudeva mille. Scegliere di firmare i suoi pezzi con pseudonimi, era per lei un’esigenza sociale (una donna di buona famiglia non poteva portare il suo nome su una gazzetta), ma forse era anche qual-cosa di più: una pas-sione, la sua, quella per i travestimenti, che forse nasconde una ricerca interminabile di

se stessa. Ma se le ragioni vere e profonde di questa sua ricerca restano per noi qualcosa di non intellegibile, il suo ricordo è rimasto indele-bile, sia nel mondo dei media che nel piccolo borgo di Sasso, dove gli abitanti più anziani non dimenticano quella giovane donna sempre ele-gantissima, con i cappellini e le bluse con i colli importanti anche solo per passeggiare nel bor-go. Chissà a quale, delle mille Mariù, va il loro ricordo. Alice Spagnolo

Storie da Carugio: Manuretta Correva l’anno 1949. IV elementare, classe composta da 30-31 alunni di età diverse (per i più svariati motivi) con alunni nati tra il 1933 ed il 1938. Ricordo ancora, come se fosse oggi, gran parte dei miei compagni di classe ed in particolar modo il nostro Signor maestro, il Si-gnor Perchi. In quegli anni si usava dare ancora del signore agli insegnanti per evidenziarne l’importanza del ruolo. Il nostro maestro veniva da Sanremo ed era sempre molto elegante ma anche molto severo, per esempio sul sottoscrit-to, un po’ discolo, aveva rotto una bacchetta di legno colpendolo tra collo e spalla. Se queste cose succedessero ai giorni nostri, in ambito scolastico, scoppierebbe un putiferio, anche mediatico, ma allora era la normalità. Infatti io sono stato zitto e non ho neppure raccontato l’episodio ai miei genitori, tanto conoscevo la risposta che avrei ricevuto: “ Se t’a fau lo, tu cosa ti hai fau?”. Punto e basta. Un giorno il Signor Maestro Perchi ci diede da svolgere un tema in classe dal titolo “ Il mio compagno di banco”. Il più anziano di noi scolari era Ema-nuele, detto Manuretta, classe 1933, il suo com-pagno di banco era Claudio, detto l’Ansegnè o ancora meglio Fisarmonica. Ricordo ancora il suo tema che iniziava così: “U mei cumpagnu

de bancu l’è Manuretta, inta scoera candu u nu gh’è u maistru, cu u va a fumà foera l’aula, an-che elu u fuma cume in turcu, e anche d’invernu u fa drove e finestre pe nu fa sentì u fumu de e Alfa candu u rientra Mandrache (supranume du maistru)”. Manuretta u leira in tipu lestu, u leira in gamba in tuti i tipi de geughi de nui fioei. Da ragazzotto, ricordo, era un bravo battitore di Palla Pugno, oggi Pallone elastico, un bravo giocatore di pallone e disegnava benissimo. Quando eravamo bambini, era uno dei pochi che, con destrezza, riusciva a tirare le pietre dalla vasca, sotto la strada del Capo, sino in mare davanti a u Scoeiu da a Ciapassa de e done. Manuretta correva forte a piedi con i Cer-celi e a Marchinicca. Era specialista per pià i Cicioi (cioè le cince). Un giorno ne aveva cuci-nata persino una, dopo averla catturata cu a freccia (la fionda). Dopo averla cucinata la cince era grossa come il gheriglio di una noce e Ma-nuretta se l’era mangiata con un filone di pane. Che evento! Per varie ragioni, consuete per quegli anni, Manù mangiava quello che poteva e quando, ad esempio qualcuno gli diceva “Ancoi me mangereva vurentè i gnocchi e i ravioei” la sua risposta era sempre scontata e la solita: “A mi ti me u disxi!”, certi cibi se li sogna-

va anche di notte! Manuretta diventando adulto, non si può dire che abbia fatto una vita “regolare”, ogni tanto alzava un po’ il gomito, ma penso proprio che non abbia mai fatto un torto a nessuno. Altro non mi rimane da dire “Manù, te recorderon sempre ciau”. Giacomo Ganduglia Lupo

*****

Emanuele era il cugino di mia mamma e dicia-mo che mia mamma e mio zio erano i suoi cugi-ni preferiti quelli a cui lui voleva più bene e che forse rappresentavano tutta la sua famiglia. Mi piace ricordarlo come un precursore dei Figli dei Fiori, tanto era sregolata ed improvvisata la sua esistenza. Gli ultimi anni della sua vita li ha passati in compagnia della sua amata gattina Nerina, che lui però chiamava “A Gata”. Ricordo ancora quando, qualche giorno prima della sua scomparsa, mi disse: “Dighe a ta maire de pen-sà a “a Gata”, perché pe mi a l’è presiusa ciù che un di cheli cadri che i stan in ti musei”. E così è stato, Nerina la prossima primavera com-pierà 20 anni ed è coccolata e tenuta come

“uno di quei quadri dei musei”. XL

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ORIZZONTALE:

1. Dipinse Bordighera

2. Antico acquedotto bordigotto

9. Il gioco del Capo

11. Testata online bordigotta

12. Abitanti di Bordighera Bassa

15. Il pittore della Regina

20. Il nome di un cannone

21. Il nome della polveriera

22. Si fa con le parasene

Troverete la soluzione del cruciverba nel

numero di dicembre di Paize Autu

VERTICALE:

1. Il nome della Regina che ha soggiornato a Bor-

dighera

3. E’ stato parroco di Bordighera Alta

4. Il Santo dell’oratorio

5. Gli abitanti di Bordighera Alta

6. Il club più antico d’Italia

7. Il nostro Patrono

8. La nostra associazione

10. Giganteschi alberi di Bordighera

12. E’ tipico del ligure

13. Le costruivano a Bordighera

14. Un inglese a Bordighera

16. Eroina bordigotta sposa di Boabil

17. Il geco

18. Lavorazione della palma

19. Dolce tipico

Page 4: “ Paize Autu” - U Risveiu BurdigotuMatia Bazar, dal 1975 al 1989: l´era Marrale-Ruggiero. L´intreccio inedi-to, ricco di colpi di scena e sviluppi inattesi, ambientato nell´Italia

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Passeggiando per borghi… SASSO

Sasso è, insieme con Borghetto

San Nicolò, una delle due frazioni

di Bordighera. Fino al 1929, però,

era un comune indipendente.

Come si può capire, raggiungen-

do il borgo da Bordighera, Sasso è

un antico villaggio fortificato:

questa sua peculiarità è evidente

nella sua struttura urbana. Circon-

dato da orti, serre, uliveti e palme,

Sasso deve il suo nome alla piat-

taforma di roccia su cui è edifica-

to. Alto 219 metri sopra Bordighe-

ra (6 km dal centro città), Sasso

conserva robuste case-torri e resti

della cinta muraria che ne denun-

ciano l'originaria funzione difensi-

va e strategica. Non si conoscono,

con esattezza, le sue origini: fonti

storiche dicono che venne fonda-

to da alcuni cittadini di Taggia

(infatti Taggiasco è il cognome

più diffuso). Il pic-

colo borgo era una

delle "ville" che nel

1686 si ribellarono

a Ventimiglia e co-

stituirono la Ma-

gnifica Comunità

degli Otto Luoghi.

Sasso era famoso

per alcuni prodotti

di eccellenza: il vi-

no, l’olio e soprat-

tutto i limoni.

Sasso è uno dei pittoreschi rock

villages, i villaggi di pietra dell’en-

troterra che incantarono William

Scott e con lui i primi viaggiatori-

esploratori inglesi della Riviera.

“Da lontano” scriveva Edward Ber-

ry “Sembra più un castello o una

fortezza che non un paese”.

William Scott, nel suo libro “Rock

villages of the Riviera” del 1898,

ha invece scritto: “Il villaggio si

raggiunge da un sentiero comu-

nale proveniente dalla parte nord

di Bordighera Alta, lungo la co-

stiera che divide le due valli del

Borghetto e del Sasso e per la

maggior parte del suo percorso

getta graziose occhiate in que-

st’ultima valle. Vi è comunque

un’altra e più conosciuta strada

che proviene dalla valle del Bor-

ghetto, attraversato il letto del

torrente di fronte alla nuova stra-

da per Vallebona, per mezzo di un

aspro e stretto cammino, non rac-

comandabile dopo una pioggia

abbondante, dato che questo è in

pratica un letto di torrente in mi-

niatura. Esso conduce negli ulivi e

raggiunge il sentiero principale a

poca distanza dal villaggio. […]

Sasso era una volta un castello,

ma oggi il suo aspetto originario

si è perso quasi del tutto, benché i

vecchi limiti fossero tracciati chia-

ramente. Una torre almeno rima-

ne ancora, nascosta tra le case”. In

quella che voleva essere una gui-

da per gli inglesi amanti dei viag-

gi, ma anche dell’arte, Scott sotto-

linea quanto Sasso abbia da offri-

re: “Vi sono altri interessanti parti-

colari sulle attrattive pittoresche

di questo villaggio, che rappre-

senta da più punti un notevole

richiamo nel paesaggio. Una fiam-

mata di colore prorompe dall’e-

sterno intonacato dell’abitato più

verso Borghetto che verso altri

punti del suo perimetro; da vicino

perde molto dell’usuale grigiore

che lo distingue quando è visto

da distante, ed anche il panorama

dalla valle del Sasso verso il paese

è ottima, ma difficile da trovare”.

La Redazione

E’ sicuramente consigliabile una visita allo splendido Giardino di Irene Brin, giornali-sta di fama internazionale di origini bordi-gotte, che ha vissuto per anni nella casa di famiglia al Sasso. Il suo giardino paesaggi-stico, suddiviso in diverse fasce, è ricco di opere d’arte, pensate ed ambientate pro-prio dalla scrittrice. Oggi, la collezione ospi-ta anche sculture di Porfidia e Manuelli, reinserite dal nipote della Brin, Vincent Tor-re. Lo si può visitare previo appuntamento

telefonico al numero 0184/254005 in gruppi di almeno 7 persone, da aprile ad ottobre. Notevole anche la settecentesca chiesa di SS Pietro e Paolo, al cui interno sono con-servati un affresco e una pala d’altare del Carrega (XVIII sec). Molte sono le iniziative proposte dalla Pro-loco di Sasso per animare l’antico Borgo. Dal 29 di giugno, festa patronale di San Pietro e Paolo, sino al primo venerdì di agosto, ogni fine settimana, inizia au Sa-

sciu la stagione estiva dei Festini: le serate più emblematiche sono la festa della Ciam-pornia, dove si può degustare uno strepito-so dolcetto a forma di…, il carnevale esti-vo e la Berleccata, un connubio di musica e gastronomia che è forse una delle feste più attese ed amate della zona. Essa pren-de il nome dal "berlechin", un mix di vino e frutta simile alla sangrìa. Andandu è una passeggiata alla riscoperta della Valle di Sasso che si svolge a giugno.

COSA VEDERE E… COSA FARE

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E Leccornie du Ciantafurche Ricette Tipiche Liguri e Non...

Questo mese vi proponiamo una rivisitazione della tradizionale pasta al pesto: la pasta al pesto e gam-beretti. Speriamo sia di vostro gradimento… se non vi piace, purei mangiala sulu cu u pistu. INGREDIENTI:

• 350 g di spaghetti

• 200 g di gamberetti sgusciati e puliti

• 100 g di pesto ligure

• 1 peperoncino rosso piccante

• 1 spicchio di aglio

• 1 ciuffetto di basilico

• pecorino grattugiato

• olio extravergine di oliva

• sale

PREPARAZIONE: In una padella scaldate 2 cuc-

chiai di olio, unitevi mezzo peperoncino tritato e lo

spicchio di aglio, sbucciato e leggermente schiaccia-

to, quindi aggiungetevi i gamberetti, salateli e fateli

insaporire per bene; teneteli da parte. Portate a

ebollizione abbondante acqua, salatela e cuocete gli

spaghetti; scolateli al dente, quindi metteteli in una

terrina insieme con il pesto, leggermente stempera-

to con poca acqua di cottura della pasta; mescolate

bene il tutto. Distribuite nei piatti individuali o nelle

fondine la pasta, unitevi i gamberetti, decorate con

qualche fogliolina di basilico fresco e servite subito,

accompagnando con pecorino grattugiato.

Alessandro Seghezza U Ciantafurche

Mercatino di Natale 2013

Torna il Natale e come lieta conseguenza il no-stro tradizionale mer-catino. Giunto alla VI edizione, il “Mercatino di Natale” organizzato da U Risveiu Burdigo-tu ha sempre riscosso un buon successo di presenze, anche e so-prattutto grazie alla bellissima location: il 7 e l’8 dicembre, infatti, Piazza del Popolo, Piazza Padre Giacomo Viale, Piazza della Pa-ce e i carruggi che le collegano si riempiran-no della magia del Na-tale. Molti gli espositori che hanno chiesto di poter partecipare all’e-vento portando le più diverse creazioni. Il tutto verrà allietato dalla musica diffusa dagli altoparlanti e dalla luce offerta dalle luminarie che gli uomi-ni del Risveglio Bordi-gotto posizioneranno nei prossimi giorni. Co-me consuetudine, U

Risveiu preparerà gu-stose caldarroste su fuoco di legna.

Vi ricordo che proprio durante il mercatino, presso lo stand della nostra associazione, sarà possibile sottoscri-vere o rinnovare l’ab-bonamento al nostro mensile “Paize Autu”. Anche questo potrebbe essere un regalo gradi-to per le prossime festi-vità. Un dono che si rinnoverebbe ogni mese per un anno intero! Vi aspettiamo numerosi per due giornate di si-cura allegria.

Alice Spagnolo

Nella splendida cornice offerta dal ristorante Byblos di Ospeda-

letti, si è svolta la cena di leva anno 1963. Le foto ricordo scat-

tate nella bellissima serata, saranno a breve inviate agli interve-

nuti. Chi fosse in possesso di altri scatti, è pregato di contattare

Barbara Bonavia o Barbara Rotella.

Email: [email protected] ; Tel: 0184 264495