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UFFICIO D' AMMINISTRAZIONE presso la Curia Arcivescovile. Le lettere non affrancate si respingono.— I manoscritti ancorché non pubblicati non si restituiscono. — Si rende conto dei Libri e Giornali spediti all' Ufficio. Un Numero Centesimi Cinque ABBONAMENTI E INSERZIONI In Italia per un Anno . . L. 3,00 — Per un Semestre . . L. 1,50. Per l'Estero aumento della spesa postale. ANNUNZI e INSERZIONI Centesimi 15 per linea o spazio di linea. SI PUBBLICA LA DOMENICA AMI yi•••■■ •0 la 1111••• ' (Y1'00014 t„t ;th,e,e;t:e „„ tot ti t i y i .14, 1 ,:s i lits ',,•• 4 Anno XXVII. (CONTO CORRENTE CON LA POSTA) PisA, 7 Maggio 1899 (CONTO CORRENTE CON LA POSTA) Num. 19 LA CROCE P1 SANA TnEILZIC■13ICO SETTI111.A.NA_LAIE Deus vos benedicat, dummodo Veritas praecedat, comitetur et sequatur P. PP. IX. PIO IX agli scrittori della CROCE PISANA. « Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA coraggio , LEONE XIII a/ Direttore (16 Ottobre 1881). ERRATA CORRIGE. Nel numero passato del nostro giornale nel- l'articolo intitolato « Tolleranza Massonica » in occasione di un trasporto funebre, scrivem- mo: Dopo due discorsi, che potevano benissimo passare perchè limitati a fare risaltare le be- nemerenze scientifiche e cittadine del defunto, usci fuori un oscuro massone et,c... Queste nostre parole hanno dato luogo ad alcune giuste osservazioni, perché sembrava che noi avessimo voluto far passare come oro di COI) - pelo il discorso del conte Samuelli Sindaco di Montepulciano, mentre conteneva cose sotto un certo rispetto più gravi e sconvenienti di quelle dette dall' oscuro tribuno, che parlò a nome della massoneria italiana. Noi fummo presenti nell'atrio dell'Università quando fu- rono letti i tre discorsi di cui facemmo cenno nel suddetto articolo, ma alle nostre orecchie non giunsero altro che le parole del tribuno, impiegato ferroviario, perché di buona voce si faceva sentire, e del Sig. Conte non afferram- mo che l' ultima frase « Pace, pace a te, vene- rato maestro, diletto amico, pace a te nel co- spetto di Dio. » Non potevamo mai supporre, che una chiusa cosi bella fosse preceduta da parole, che non stessero in armonia con essa. Ma quando ci venne porto a leggere il Telegrafo, che ripor- tava per intiero il discorso del Sindaco di Montepulciano, noi cascammo dalle nuvole pen- sando che un uomo qualificato come il Sin- daco di Montepulciano avesse potuto scrivere e leggere in quella circostanza cose che suo- navano insulto alla memoria dell'illustre estin- to e delle persone, che a sua richiesta lo ave- vano riconciliato con Dio. A noi ripugna di accomunare il Sindaco di Montepulciano coll' oscuro tribuno, il quale parlava a nome della massoneria; ma se dif- ferenza c'è, essa è questa: Il Sindaco ha su- perato il tribuno, che almeno si è mostrato coerente a sè stesso. Il Sindaco infatti scriveva: « Che se negli anni cadenti, spentasi in lui in un col vigor delle membra la vigoria dello spirito, male arti di reazionari fanatici ama- reggiandone la non lieta vecchiaia, spregian- done la intemerata canizie, valsero a fargli rinnegare, incosciente, quei principii che stre- nuamente propugnò e professò per tutta la vita; se carpite ritrattazioni meravigliarono, forse un momento, l'universale e impietosiro- no gli amici; egli risorge oggi per noi, torna e rimane a noi qual sempre egli fu. » Vi è chi ha voluto trovare nelle parole del conte Samuelli uno sfogo bilioso verso qual- che persona determinata, ma noi non lo cre- diamo nè punto nè poco; è un linguaggio mas- sonico e basta. E in linguaggio massonico i reazionari fanatici sono i sacerdoti, che si re- cano al letto dei poveri malati per consolarne le agonie; le male arti sono i Sacramenti che istituiti da G.. Cristo mondano l' anima dal peccato e la fortificano nel bene. Questo è ciò che ha voluto dire il conte Sindaco di Mon- tepulciano. Ma quello che noi non arriviamo a comprendere è, come possano aver fatto i reazionari fanatici ad amareggiare lo spirito svigorito e incosciente del compianto Professore. In termini più semplici il conte Sindaco di Montepulciano ha voluto dire: Quel povero uomo non capiva più nulla, non aveva più coscienza di sè. E allora? L'amarezza è una frase vuota di senso e detta a sensazione, co- me quella dello spregio alla veneranda canizie Non insistiamo più oltre a rilevare gli sva- rioni del conte Samuelli che hanno contro la verità di fatti incontestabili e incontestati, e chiudiamo augurando a lui anche qui in terra quella pace in Dio, che augurava egli all'illu- stre suo concittadino. Per il riposo festivo. L'amatissimo nostro Arcivescovo, cui sta som- mamente a cuore l' osservanza del riposo festivo, ha inviato ai MM. RR. ,Parroci della città, dei sobborghi e della campagna pisana la seguente lettera: Molto Rev.do Signore L' opera dell' « Apostolato preghiera e azione » ha preso a calckggiare la Lega pel riposo festivo già iniziata fi- no dall'anno 189. 7, e le cose sono ora- mai a tal punto che molti esercenti tengono chiusi la festa i loro negozi e le loro botteghe. È notato però che molta gente, specialmente della campa- gna, si affolla ancora nei dì festivi nelle botteghe e negozi, incoraggiando così gli esercenti a violare il comandamen- to del Signore. Ora volendo dare, quanto è da Noi, tutto l'impulso e l'appoggio all'opera santa dell' Apostolato bene avviata, preghiamo la S. V. molto rev.da a voler raccomandare dall'altare ai suoi popolani che non vadano per nessuna ragione a far le spese nei giorni di fe- sta, ricordando loro l'obbligo stretto e sacrosanto del rispetto alla legge di Dio e della Chiesa raccomandante la santificazione delle feste, le quali non si santificano certamente commercian- do, lavorando e facendo lavorare. E qualora fortunatamente nella sua chiesa venissero fatte predicazioni straordinarie, inculchi ai predicatori di tenere appositi ragionamenti intor- no al riposo festivo. Sicuro della sua valida ed efficace cooperazione a quest'opera doverosa e santa, Le sarò grato se vorrà a suo tempo riferirmi intorno all'attuazione ed al risultato della medesima. Intanto benedicendo Lei e il suo po- polo, ho il piacere di confermarmi, Di V. S. Molto Rey.da Pisa dal nostro Palazzo arcivescovile questo 3 Maggio 1899. Aff.mo in G. C. FERDINANDO Arciv. di Pisa. Si pregano coloro che intendono te- ner chiusi i loro Negozi di darne no- tizia a questa Direzione, perchè si sta preparando un Elenco spe- ciale dei medesimi per norma degli aderenti Lega:. .*. A ltri negozianti che osservano il riposo festivo. Pettini Virgilio merciaio Piazza dello Stellino. Bartoletti Gaetano guantaio Lungarno Mediceo. CRONACA POLITICA. Avremo errato altre volte ma cogliem- mo proprio nel segno, preconizzando l'estre- ma agonia a Caporal Pelloux e alla sua brigata, che il 3 Maggio fra gli urli, le riprovazioni, gli improperi della Camera 41101111~~1""011~14 fliron costretti ad abbandonare l' ambito portafoglio! Co,ì la baia di San 111un si è convertita per il povero Ministero in una: baia clamorosa -e solenne,. giaechè, ebbene fossero infinite le questioni che lo tenevano in orgasmo ed in iscacco, la politica di espansione nella. China, ne ha af- frettata la dissoluzione definitiva. Ma furbo il nostro Pelloux! se si veniva ad un voto, la designazione del successore era fatta, con gran scapito di lui che sogna- va e sogna di riconvistare il comando del corpo d'armata ministeriale. Ebbene, che ti inventa egli? Previene il voto del Parla- mento, affrettando le proprie dimissioni. Che importa se questa procedura è anticostituzio- nale, spettando soltanto - alla Camera il di- ritto di decidere intorno all'esistenza di un Ministercil Così almeno vuole lo Statuto, ma i Ministri d'oggi sono superiori allo Sta- tuto, perchb hanno la sapienza di.... farne a meno. Veramente quello che irritò la Camera e che non trova precedenti nella nostra vita parlamentare, é il rnessaggio con cui Pelloux annunziava le dimissioni. Conteneva frasi tali che provocarono su quasi tutti i banchi della Camera proteste d'indignazione. Eppure questo è naturale. Nella sua qua- lità di militare l'on. Pelloux non consente di rassegnarsi al volere della Camera. Per lui comandare e obbedire formano una pa- rola d'ordine, tutto un programma: doti ot- time se impiegate nel dirigere un esercito; doti pessime se adoperate nel guidare un governo. La soluzione della crisi? Temo Che anche la ventura settimana ci toccherà a parlarne sempre nella stessa forma interrogativa. Al- meno secondo gli ultimi telegrammi Pelloux, che forse riavrà l'incarico di costituire il Ministero, presume di appoggiarsi su una combinazione del Centro e della Destra. Tutto sta che l'on. Sonnino, accorto capo del Centro, accondiscenda a far da scaleo all'on. Pelloux, quando forse ' la propria sca- lata al potere supremo possiede mille pro- babilità di riuscita. Il fatto accertabile oggi è che il nuovo Ministero risulterà dalla fusione degli ele- menti più disparati ed eterogenei della Ca- mera. Questa perb è logica conseguenza dell'anarchia che a Montecitorio domina fra i gruppi, non individuati, ma suddivisi, fra- zionati ed in via di frazionarsi sempre di più. I portafogli son troppo pochi di nume- ro per bastare ad estinguere l'ingorda sete del potere, che scuote le fibre dei 508. L'unica designazione possibile si stabilisce soltanto rispetto allo scopo di guadagnare un portafogli, magari quello di sotto-segre- tario delle Poste. Sia com'esser si voglia, noi - staremo in at- tesa alla finestra, tutt ' occhi per osservare le fazioni che ora si vanno combattendo. Terminato lo spettacolo, ci ritireremo e to- sto daremo mano alla nostra rassegna poli- tica settimanale. Ed ora come rimediare? È imminente timo lembo del foglio e mi -resterebbe da dire tant'altre belle cose. Mi saprebbero suggerire qualche espediente risolutivo i let- tori? Io non vedo altra via di salvazione che farla finita. JEANNET FULMINE A 8.FIERB - Cattolici Pisani ! I padri nostri memori dell insigne beneficio ricevuto dal Principe degli Apostoli, S. Pietro, che per il primo, com' è costante tradizione,. recò a Pisa la luce del Vangelo, inalzarono un son- tuoso tempio nel luogo, (rià lido marine', dov' Egli, l' anno 41 d'-'ell' era volgare approdò e vi eresse un altare per ce- lebrarvi il divin sacrificio. A. cotesto antichissimo Santuario, ac- correvano in gran numero i pellegrini nel medio evo, ed i pisani non manca- rono di frequentarlo in certi tempi del- l' anno, specialmente per l' Ascensione, nei quali sapevano potersi lucrare co- pioso indulgenze. A ravvivare pertanto l'antico fervore di devozione, ed il concorso a S. Piero a Grado, e onde' preparare gli 'animi a celebrare nel prossimo anno le solenni feste di omag g io al Redentore divino, al chiudersi " del secolo XIX e all' a- prirsi del XX, il Comitato diocesano pei. pellegrinaggi ha stabilito, coli' an- nuenza di S. E. Rev.ma Mons. Arci- vescovo nostro di effettuare un pio PELLEGRINAGGIO alla suddetta Ba- silica, la mattina del 18 corrente, ot- tava della solennità, dell' Ascensione di N. S. Gesù Cristo, nella fiducia che i cattolici della Città e delle vicinanze, dietro la scorta dell'amato Pastore, non mancheranno di prendervi parte nume- rosi e devoti per inalzare un inno di amore, di fedeltà e di gratitudine al Divino Redentore e Re, Gesù Cristo, nel tempio che i nostri padri dedica- rono al suo primo Vicario, S. PIETRO. Pisa, 3 Maggio 1899. Il Comitato Diocesano pei Pellegrinaggi. Norme - Il Pellegrinaggio avrà luogo il 18 del corrente Maggio con intervento di Sua Eccellenza Rev. Mons. Arcivescovo nostro. L' ora della riunione alla stazione del tram in Pisa sarà a ore 6 ant. Coloro che desiderano prender parte al Pelle- grinaggio dovranno munirsi della tessera di ri- conoscimento che ogni mattina, dalle 10 alle 12, verrà distribuita, mediante l'offerta di 10 cent., nel solito locale del Palazzo Arcivescovile, ovvero alla stamperia Prosperi, o presso il negozio Fi- lidei in Borg:o largo. L' ora• della riunione a S. Piero avrà luogo a ore 7 in un locale prossimo alla Basilica. Giunti al Santuario sarà celebrata la S. Messa con Comunione Generale quindi S. E. Mons. Ar- civescovo nostro impartirà la benedizione col SS. Sacramento. I Pellegrini potranno spiegare i loro vessilli e cantare le laudi del Signore e della Vergine solo durante il percorso del 'Pellegrinaggio a S. Piero. Questioni del giorno, Come ho fatto anche fin qui, di quando in quando vi riporterò dei brani relativi alle que- stioni del giorno spigolandoli o in conferenze o in opere di uomini — giovani o vecchi non vuoi dire sempre però giovani di idee — cui noi tutti dobbiamo far di cappello per la loro gran competenza in materia. Oggi. sono alcuni pensieri sulla questione sociale di un francese, dell' Abbè Naudet che amo porvi sot- t'occhio. Uditelo: * * * Per lungo tempo e fin quasi a questi l'Ai- mi anni non vi fu si in Francia che in Italia, altra questione che la politica; ma oggidi essa è passata in seconda linea, ed anche coloro che contro di noi non. vogliono vedere la luce, sentono che è passato il tempo del linguaggio altisonante e appassionato della politica, e che una nuova parola è sorta a far riflettere uo- mini e governi. La questione sociale si è fat- ta innanzi agli occhi abbagliante e rumoreg- giante alle orecchie; ed è sopra un program- ma sociale che le menti più elette cercano di intendersi.

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UFFICIO D' AMMINISTRAZIONEpresso la Curia Arcivescovile.

Le lettere non affrancate si respingono.— I manoscritti ancorchénon pubblicati non si restituiscono. — Si rende conto dei Librie Giornali spediti all' Ufficio.

Un Numero Centesimi Cinque

ABBONAMENTI E INSERZIONI

In Italia per un Anno . . L. 3,00 — Per un Semestre . . L. 1,50.Per l'Estero aumento della spesa postale.

ANNUNZI e INSERZIONI Centesimi 15 per linea o spazio di linea.

SI PUBBLICA LA DOMENICA

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Anno XXVII. (CONTO CORRENTE CON LA POSTA) PisA, 7 Maggio 1899

(CONTO CORRENTE CON LA POSTA)

Num. 19

LA CROCE P1 SANATnEILZIC■13ICO SETTI111.A.NA_LAIE

Deus vos benedicat, dummodo Veritas praecedat, comitetur et sequatur P. PP. IX.PIO IX agli scrittori della CROCE PISANA.

« Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA coraggio ,LEONE XIII a/ Direttore (16 Ottobre 1881).

ERRATA CORRIGE.Nel numero passato del nostro giornale nel-

l'articolo intitolato « Tolleranza Massonica »in occasione di un trasporto funebre, scrivem-mo: Dopo due discorsi, che potevano benissimopassare perchè limitati a fare risaltare le be-nemerenze scientifiche e cittadine del defunto,usci fuori un oscuro massone et,c... Questenostre parole hanno dato luogo ad alcunegiuste osservazioni, perché sembrava che noiavessimo voluto far passare come oro di COI) -

pelo il discorso del conte Samuelli Sindacodi Montepulciano, mentre conteneva cose sottoun certo rispetto più gravi e sconvenienti diquelle dette dall' oscuro tribuno, che parlò anome della massoneria italiana. Noi fummopresenti nell'atrio dell'Università quando fu-rono letti i tre discorsi di cui facemmo cennonel suddetto articolo, ma alle nostre orecchienon giunsero altro che le parole del tribuno,impiegato ferroviario, perché di buona voce sifaceva sentire, e del Sig. Conte non afferram-mo che l' ultima frase « Pace, pace a te, vene-rato maestro, diletto amico, pace a te nel co-spetto di Dio. »

Non potevamo mai supporre, che una chiusacosi bella fosse preceduta da parole, che nonstessero in armonia con essa. Ma quando civenne porto a leggere il Telegrafo, che ripor-tava per intiero il discorso del Sindaco diMontepulciano, noi cascammo dalle nuvole pen-sando che un uomo qualificato come il Sin-daco di Montepulciano avesse potuto scriveree leggere in quella circostanza cose che suo-navano insulto alla memoria dell'illustre estin-to e delle persone, che a sua richiesta lo ave-vano riconciliato con Dio.

A noi ripugna di accomunare il Sindaco diMontepulciano coll' oscuro tribuno, il qualeparlava a nome della massoneria; ma se dif-ferenza c'è, essa è questa: Il Sindaco ha su-perato il tribuno, che almeno si è mostratocoerente a sè stesso.

Il Sindaco infatti scriveva:« Che se negli anni cadenti, spentasi in lui

in un col vigor delle membra la vigoria dellospirito, male arti di reazionari fanatici ama-reggiandone la non lieta vecchiaia, spregian-done la intemerata canizie, valsero a farglirinnegare, incosciente, quei principii che stre-nuamente propugnò e professò per tutta lavita; se carpite ritrattazioni meravigliarono,forse un momento, l'universale e impietosiro-no gli amici; egli risorge oggi per noi, tornae rimane a noi qual sempre egli fu. »

Vi è chi ha voluto trovare nelle parole delconte Samuelli uno sfogo bilioso verso qual-che persona determinata, ma noi non lo cre-diamo nè punto nè poco; è un linguaggio mas-sonico e basta. E in linguaggio massonico ireazionari fanatici sono i sacerdoti, che si re-cano al letto dei poveri malati per consolarnele agonie; le male arti sono i Sacramenti cheistituiti da G.. Cristo mondano l' anima dalpeccato e la fortificano nel bene. Questo è ciòche ha voluto dire il conte Sindaco di Mon-tepulciano. Ma quello che noi non arriviamoa comprendere è, come possano aver fatto ireazionari fanatici ad amareggiare lo spiritosvigorito e incosciente del compianto Professore.In termini più semplici il conte Sindaco diMontepulciano ha voluto dire: Quel poverouomo non capiva più nulla, non aveva piùcoscienza di sè. E allora? L'amarezza è unafrase vuota di senso e detta a sensazione, co-me quella dello spregio alla veneranda canizie

Non insistiamo più oltre a rilevare gli sva-rioni del conte Samuelli che hanno contro laverità di fatti incontestabili e incontestati, echiudiamo augurando a lui anche qui in terraquella pace in Dio, che augurava egli all'illu-stre suo concittadino.

Per il riposo festivo.L'amatissimo nostro Arcivescovo, cui sta som-

mamente a cuore l' osservanza del riposo festivo,ha inviato ai MM. RR. ,Parroci della città, deisobborghi e della campagna pisana la seguentelettera:

Molto Rev.do SignoreL' opera dell' « Apostolato preghiera

e azione » ha preso a calckggiare laLega pel riposo festivo già iniziata fi-no dall'anno 189.7, e le cose sono ora-mai a tal punto che molti esercentitengono chiusi la festa i loro negozie le loro botteghe. È notato però chemolta gente, specialmente della campa-gna, si affolla ancora nei dì festivi nellebotteghe e negozi, incoraggiando cosìgli esercenti a violare il comandamen-to del Signore.

Ora volendo dare, quanto è da Noi,tutto l'impulso e l'appoggio all'operasanta dell' Apostolato sì bene avviata,preghiamo la S. V. molto rev.da avoler raccomandare dall'altare ai suoipopolani che non vadano per nessunaragione a far le spese nei giorni di fe-sta, ricordando loro l'obbligo strettoe sacrosanto del rispetto alla legge diDio e della Chiesa raccomandante lasantificazione delle feste, le quali nonsi santificano certamente commercian-do, lavorando e facendo lavorare.

E qualora fortunatamente nella suachiesa venissero fatte predicazionistraordinarie, inculchi ai predicatoridi tenere appositi ragionamenti intor-no al riposo festivo.

Sicuro della sua valida ed efficacecooperazione a quest'opera doverosae santa, Le sarò grato se vorrà a suotempo riferirmi intorno all'attuazioneed al risultato della medesima.

Intanto benedicendo Lei e il suo po-polo, ho il piacere di confermarmi,

Di V. S. Molto Rey.daPisa dal nostro Palazzo arcivescovile

questo dì 3 Maggio 1899.

Aff.mo in G. C.FERDINANDO Arciv. di Pisa.

Si pregano coloro che intendono te-ner chiusi i loro Negozi di darne no-tizia a questa Direzione, perchè si stapreparando un Elenco spe-ciale dei medesimi pernorma degli aderenti

Lega:..*.

A ltri negozianti che osservano il riposofestivo.

Pettini Virgilio merciaio Piazza dello Stellino.Bartoletti Gaetano guantaio Lungarno Mediceo.

CRONACA POLITICA.Avremo errato altre volte ma cogliem-

mo proprio nel segno, preconizzando l'estre-ma agonia a Caporal Pelloux e alla suabrigata, che il 3 Maggio fra • gli urli, leriprovazioni, gli improperi della Camera

41101111~~1""011~14

fliron costretti ad abbandonare l' ambitoportafoglio! Co,ì la baia di San 111un siè convertita per il povero Ministero inuna: baia clamorosa -e solenne,. giaechè,ebbene fossero infinite le questioni che

lo tenevano in orgasmo ed in iscacco, lapolitica di espansione nella. China, ne ha af-frettata la dissoluzione definitiva.

Ma furbo il nostro Pelloux! se si venivaad un voto, la designazione del successoreera fatta, con gran scapito di lui che sogna-va e sogna di riconvistare il comando delcorpo d'armata ministeriale. Ebbene, cheti inventa egli? Previene il voto del Parla-mento, affrettando le proprie dimissioni. Cheimporta se questa procedura è anticostituzio-nale, spettando soltanto - alla Camera il di-ritto di decidere intorno all'esistenza di unMinistercil Così almeno vuole lo Statuto,ma i Ministri d'oggi sono superiori allo Sta-tuto, perchb hanno la sapienza di.... farne ameno.

Veramente quello che irritò la Camera eche non trova precedenti nella nostra vitaparlamentare, é il rnessaggio con cui Pellouxannunziava le dimissioni. Conteneva frasitali che provocarono su quasi tutti i banchidella Camera proteste d'indignazione.

Eppure questo è naturale. Nella sua qua-lità di militare l'on. Pelloux non consentedi rassegnarsi al volere della Camera. Perlui comandare e obbedire formano una pa-rola d'ordine, tutto un programma: doti ot-time se impiegate nel dirigere un esercito;doti pessime se adoperate nel guidare ungoverno.

La soluzione della crisi? Temo Che anchela ventura settimana ci toccherà a parlarnesempre nella stessa forma interrogativa. Al-meno secondo gli ultimi telegrammi Pelloux,che forse riavrà l'incarico di costituire ilMinistero, presume di appoggiarsi su unacombinazione del Centro e • della Destra.Tutto sta che l'on. Sonnino, accorto capodel Centro, accondiscenda a far da scaleoall'on. Pelloux, quando forse' la propria sca-lata al potere supremo possiede mille pro-babilità di riuscita.

Il fatto accertabile oggi è che il nuovoMinistero risulterà dalla fusione degli ele-menti più disparati ed eterogenei della Ca-mera. Questa perb è logica conseguenzadell'anarchia che a Montecitorio domina frai gruppi, non individuati, ma suddivisi, fra-zionati ed in via di frazionarsi sempre dipiù. I portafogli son troppo pochi di nume-ro per bastare ad estinguere l'ingorda setedel potere, che scuote le fibre dei 508.

L'unica designazione possibile si stabiliscesoltanto rispetto allo scopo di guadagnareun portafogli, magari quello di sotto-segre-tario delle Poste.

Sia com'esser si voglia, noi -staremo in at-tesa alla finestra, tutt ' occhi per osservarele fazioni che ora si vanno combattendo.Terminato lo spettacolo, ci ritireremo e to-sto daremo mano alla nostra rassegna poli-tica settimanale.

Ed ora come rimediare? È imminentetimo lembo del foglio e mi -resterebbe dadire tant'altre belle cose. Mi saprebberosuggerire qualche espediente risolutivo i let-tori? Io non vedo altra via di salvazioneche farla finita.

JEANNET

FULMINE A 8.FIERB-

Cattolici Pisani !I padri nostri memori dell insigne

beneficio ricevuto dal Principe degliApostoli, S. Pietro, che per il primo,

com' è costante tradizione,. recò a Pisala luce del Vangelo, inalzarono un son-tuoso tempio nel luogo, (rià lido marine',dov' Egli, l' anno 41 d'-'ell' era volgareapprodò e vi eresse un altare per ce-lebrarvi il divin sacrificio.

A. cotesto antichissimo Santuario, ac-correvano in gran numero i pellegrininel medio evo, ed i pisani non manca-rono di frequentarlo in certi tempi del-l' anno, specialmente per l' Ascensione,nei quali sapevano potersi lucrare co-pioso indulgenze.

A ravvivare pertanto l'antico fervoredi devozione, ed il concorso a S. Pieroa Grado, e onde' preparare gli 'animia celebrare nel prossimo anno le solennifeste di omaggio al Redentore divino,al chiudersi "del secolo XIX e all' a-prirsi del XX, il Comitato diocesanopei. pellegrinaggi ha stabilito, coli' an-nuenza di S. E. Rev.ma Mons. Arci-vescovo nostro di effettuare un pioPELLEGRINAGGIO alla suddetta Ba-silica, la mattina del 18 corrente, ot-tava della solennità, dell' Ascensione diN. S. Gesù Cristo, nella fiducia che icattolici della Città e delle vicinanze,dietro la scorta dell'amato Pastore, nonmancheranno di prendervi parte nume-rosi e devoti per inalzare un inno diamore, di fedeltà e di gratitudine alDivino Redentore e Re, Gesù Cristo,nel tempio che i nostri padri dedica-rono al suo primo Vicario, S. PIETRO.

Pisa, 3 Maggio 1899.

Il Comitato Diocesano pei Pellegrinaggi.

Norme - Il Pellegrinaggio avrà luogo il 18 delcorrente Maggio con intervento di Sua EccellenzaRev. Mons. Arcivescovo nostro.

L' ora della riunione alla stazione del tram inPisa sarà a ore 6 ant.

Coloro che desiderano prender parte al Pelle-grinaggio dovranno munirsi della tessera di ri-conoscimento che ogni mattina, dalle 10 alle 12,verrà distribuita, mediante l'offerta di 10 cent.,nel solito locale del Palazzo Arcivescovile, ovveroalla stamperia Prosperi, o presso il negozio Fi-lidei in Borg:o largo.

L' ora• della riunione a S. Piero avrà luogo aore 7 in un locale prossimo alla Basilica.

Giunti al Santuario sarà celebrata la S. Messacon Comunione Generale quindi S. E. Mons. Ar-civescovo nostro impartirà la benedizione colSS. Sacramento.

I Pellegrini potranno spiegare i loro vessilli ecantare le laudi del Signore e della Vergine solodurante il percorso del 'Pellegrinaggio a S. Piero.

Questioni del giorno,Come ho fatto anche fin qui, di quando in

quando vi riporterò dei brani relativi alle que-stioni del giorno spigolandoli o in conferenzeo in opere di uomini — giovani o vecchi nonvuoi dire sempre però giovani di idee —cui noi tutti dobbiamo far di cappello per laloro gran competenza in materia. Oggi. sonoalcuni pensieri sulla questione sociale di unfrancese, dell' Abbè Naudet che amo porvi sot-t'occhio. Uditelo:

* * *Per lungo tempo e fin quasi a questi l'Ai-

mi anni non vi fu si in Francia che in Italia,altra questione che la politica; ma oggidi essaè passata in seconda linea, ed anche coloro checontro di noi non. vogliono vedere la luce,sentono che è passato il tempo del linguaggioaltisonante e appassionato della politica, e cheuna nuova parola è sorta a far riflettere uo-mini e governi. La questione sociale si è fat-ta innanzi agli occhi abbagliante e rumoreg-giante alle orecchie; ed è sopra un program-ma sociale che le menti più elette cercano diintendersi.

Page 2: Ann II. A COCE SAAopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96...l ftt rtbl è h l nv ntr rltrà dll fn dl l nt pù dprt d trn dll r. t prb è l nnz dllnrh h nttr dn fr

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Per molto tempo dalla parte cattolica si cre-dette che bastasse affrontare la questione dalpunto di vista religioso e che messo Iddionelle anime degli uomini del popolo, la societàsarebbe rigenerata. Ma vedendo che questomezzo non raggiungeva il suo scopo, si comin-ciò a capire che vi doveva essere anche qual-che altra cosa da fare. In verità noi crediamoche non è sufficiente limitarsi a fare il cate-chismo, ma occorre ancora affrontare la que-stione sociale e sforzarsi di scioglierla, aven-do in mano quel medesimo catechismo che sideve applicare ed i principi del Vangelo. Og-gidì non basta più l'apostolato individuale, bi-sogna allargarlo, bisogna estenderlo e ricor-rere a nuovi sistemi di azione.

Ecco perché vediamo ora dei preti, che van-no attorno nelle adunanze pubbliche a com-mentare quelle sublimi parole di Cristo: Mi-•sereor super turbam: ho pietà. del popolo.

C' è, infatti un male sociale così evidente,che tutto ciò che dovrebbe tendere a farloscomparire, al contrario lo accresce. Ed è incittà che cotesto male si fa più sentire ed èmaggiore e più ingannevole.

Non posso farvi ora una descrizione dellamiseria che tormenta quei grandi antri del-l'industria; farò una sola osservazione. Là noitroviamo usufruiti tutti i vantaggi portati dalprogresso, ma nello stesso tempo là noi dob-biamo verificare che qualche cosa di anormalec'è in questo progresso, che pure è grande esanta cosa in sè. Noi lo vediamo fallire oggi-dì allo scopo che si era prefisso. Proprio làov'è più seguito, proprio là dove vi ha piùbenessere in apparenza, vi ha pure il maggiornumero di sventurati, vi hanno le maggiorilagrime.

Accertiamolo: quella scienza che ha tagliatigli istmi e soppresse le distanze, quella scien-è bella, utile, santa cosa; ma non ha risoltala questione sociale, ed è oggidi in tutto losfolgorio della più alta scienza che sentiamoturbe di uomini, coll'odio in cuore e morden-dosi le mani, domandarsi quando verrà l'orain cui si scuoterà dalle fondamenta questoedificio sociale detestabile, che non ha saputose non far intravedere ad essi la gioia e ilmeglio, senza lasciar loro sperare di poterloraggiungere.

La meccanica ha portato vantaggi; ma aduna sola classe sociale, e noi conosciamo tuttoil 'male che accompagna le sue applicazioni,Ma come allora Iddio ha permesso tutti co-testi progressi per rendere gli uomini più in-felici? Ah! Iddio non ha potuto volerlo. No,vi dev'essere invece in questa società un in-granaggio che funziona male, o che addirit-tura non funziona, ed è quello che noi dob-biamo cercare. Bisogna che noi ci domandiamoqual parte si deve prendere all'opera di rifor-ma sociale che Iddio da noi richiede, la tra-scuranza della quale, chiamerebbe sopra i no-stri capi tutta la sua collera e la sua giustavendetta.

Si noti che noi indichiamo soltanto un mo-vimento, un ordine economico cattivo. Ci sidice che noi siamo i nemici dei ricchi. No, no;anzi li compassioniamo, perché abbiamo lacoscienza dei gravi carichi morali che stannosulle loro spalle, delle responsabilità inelutta-bili, che ad essi spettano.

Tuttavia, noi ci troviamo in presenza diuna organizzazione sociale, in cui il dirittoalla vita non è punto rispettato. « Dateci ilnostro pane quotidiano, o Padre che siete nelcielo » ecco la grande idea che bisogna lan-ciare in mezzo alla società. Quando noi dicia-mo che « ci fa compassione il popolo » nongli è perchè questo popolo non abbia diritti,ma perchè non ha pane.

Il diritto alla vita io lo considero sotto untriplice aspetto: il diritto alla vita materiale,il diritto alla vita intellettuale e il diritto allavita morale e religiosa.

Perché l'uomo non ha il diritto alla vitamateriale assicurata? Perché su una classepesa l'ignoto terribile, la crudele preoccupa-zione del domani. Vi hanno uomini che lavo-rano e che domani per capriccio della fortunapossono essere privati del pane. Considerinocoloro che per non sentire i rimorsi della co-scienza, vorrebbero far tacere la nostra parola,qual pensiero di angoscia è quello d'un padredi famiglia, che vegga approssimarsi il giornofunesto in cui, rifiutatogli il lavoro all'officinanon avrà più pane da portare ai suoi bimbi.Come non sentirsi piangere il cuore ad im-maginare le torture di quella madre che hainnanzi alla mente questo pensiero: mio ma-rito mi ha portato finora la sua quindicina,esso me la porterà domani per l'ultima volta,verchè posdomani non avrà più lavoro allafabbrica!

L'uomo che deve vivere fra simili angosciesi sente il cuore _piagato, e come potrebbe es-sere altrimenti? Come questo uomo, in mezzoal progresso che lo circonda e l' uccide, nonsentirà l'anima piena di rancori e di desideriidi vendetta contro questa società che l'oppri-me, fallendo a tutte le promesse di carattere

• sociale e morale? Bisogna dunque riformareil meccanismo sociale, bisogna sciogliere laquestione sociale.

* * *E giacché si è cominciato coi francesi, do-

menica essendo la vigilia della festa della de-mocrazia cristiana (il 15 maggio del 1891 fupubblicata l'Enciclica Rerum novarum) vi ri-porterò un brano di un altro francese, del-l'Abbe D'udire appunto sulla democrazia cri-stiana. /Ah n

Ad Alessandro Volta.Un' iniziativa della massima importanza è stata

presa da.1 nostro ottimo Circolo Universitario, col-

la commemorazione solenne di Alessandro Voltache sarà, tenuta Domenica prossima ad ore 15 emezzo nei locali dell'Unione cattolica Pisana, cor-tesemente concessi.

Dimostrare in nome del Volta che la scienza,non elide la fede nè questa è a quella nemi-ca ; onorare lo scienziato illustre che coll'inven-zione della pila ridestò la gloria nazionale a nuo-vi splendori; unirsi ai festeggiamenti che l'Italiamemore e grata prepara al suo figlio preclaro:ecco gli scopi principali che, come a me sembra,hanno indotto i bravi giovani del Circolo ad af-fermarsi risolutamente con quest'avvenimento silieto.

L'illustre Barnabita P. Timoteo Bertelli si muo-ve da Firenze e dal suo celebrato Osservatoriodella Quercie, dove spende tanta parte di sè eprofonde tutti i tesori della sua dottrina e delsuo genio, per venire a bella posta qui in Pisa,ad onorare colla sua parola la memoria del Volta.

Tocca a noi Pisani fare degna accoglienza aquest'uomo, che gli Italiani amano ed il mondoammira, intervenendo numerosi ad ascoltare ilsuo discorso commemorativo, che promette certodi riuscire splendidamente. Compiremo al tempostesso un'insigne opera di carità, portando il no-stro obolo all'Asilo Principe Amedeo, a vantag-gio del quale verranno erogati gl' introiti dellaCommemorazione.

Un pubblico manifesto renderà note tutte lemodalità, onde noi ci dispensiamo dal ripeterle.

Ai Cattolici pisani specialmente secondare lanobile iniziativa del Circolo Universitario.

SAN PIERO A GRADOIl concorso dei pellegrini nel medio evo

fu continuo e numeroso a S. Piero a Grado.Ne fa fede l' arcivescovo Pietro Moriconiil quale in una sua lettera ai preti di quellachiesa, scritta il 24 giugno 1126, proibisceche le donne stieno là insieme cogli uomini,specialmente in quelle solennità dell' anno,che nella medesima chiesa notte e giorno.secondo l' antica consuetudine, con granconcorso ancora di forestieri e di pellegrini,si celebrano. (1) Parimente altro nostro ar-civescovo, Federico Visconti, che tenne ilgoverno pastorale dal 1254 al 1278, in unsuo discorso tenuto a S. Piero il di dell' A-scensione, attesta cha non solo tutta lacittà nostra ed il contado, ma anche daGenova, da Parma, da Bologna, da Arezzo,da Siena e da tutta la Toscana accorre-vano i fedeli con gran divozione a quellachiesa del beato Pietro apostolo.

E dopo aver ricordato la venuta di que-sto santo in quel luogo insieme a Dioaisio,Eleuterio ed altri discepoli, il martirio diS. Torpà sul lido pisano, e la primitivachiesa consacrata da S. Clemente nel giornodell Ascensione, aggiunge che cotesta fudistrutta dai pisani perchè essendo troppopiccola, la gran folla di gente per poco nonvi rimaneva soffocata; il perché fu neces-sario costruire il grandio4o tempio e farenuova coasacrazioae, la cui memoria vieticelebrata il 6 luglio, ottava di S. Pietro. (2)

Da questa testimonianza del Visconti ri-levasi che dunque il concorso dei divoti aS. Piero a Grado era grande anche primadel secolo undecimo, epoca della fondazionedel tempio secondo il parere del Fontani edel Morrona, che ne hanno studiato il ge-nere d' architettura: oltre di che le rozzeinimae.

eini dei papi dipinte sulle pareti gitm-

geedofino a Giovanni XIII, che morì l' zaino972, dann a credere che non prima di que-sto tempo la nuova chiesa di S. Piero aGrado sorgesse. Essa aveva tutto ali' intornoun porticato di stile barbarico, e forse perriparo dei pellegrini. L' avere due Rigidi,F una in cima e l' altra in toado, e la portad'ingres , o al lato destro, fa credere che nelcostruire la chiesa si sia voluto rappresen-tare la mistica nave di Simon Pietro collaprua e la poppa, come si fece nel secol iIV coa quella di S. Pietro a Tiberiade; e laporta laterale fatta a ricordare quella del-l' Arca di No,é aperta di fianco per or.liaedi Dio (3).

La basilica è stata restaurata due volte;l' anno 1630 a spese di Francesco Gaetani,e l' anno 1791. 11 Fontani nel suo Viaggiopittorico della Toscana descrive minutamenteil tempio, il quale deturpato poi nelle suepitture, è stato, ai giorni nostri, con crite-rio d'arte diligentemente riparato. Que,' di-pinti rappresentano i fatta principali dellavita di S. Pietro e di S. Paolo. Vi si vedela crocifissione del primo, a capo ali' ingiù,sul Gianicolo mentre due leoncelli stana°fermi sul luogo del martirio; il che non soa qeal circostanza alluda. Vi si vede il se-condo decapitato alle Acque Salvie, ove larecisa sua testa fece tre salti sul terrenodonde zampillarono tre diverse fonti chedettero al luozzo il nome di S. Paolo alletre pntane, fuori di Roma. Questi, ed al-trettali fatti dipinti confermano le diversetradizioni riguardanti i due santi apostoli.Chi sia stato il pittore non si sa con cer-tezza. Il nostro Morrona avendo attenta-mente esaminato 1' affresco dell' accennatacrocifissione, opinò rinvenirvisi il fitre dellaScuola Pisana del 1200 e forse ancora la

mano del nostro Giunta: in altri ravvi,maniera delle pitture d' Assisi (4).

In quanto alla parte architettonica ripe.terò brevemente quel che dissi nella CrocePisana il 25 settembre dell' anno 1887.Ognuno che vada a visitare S Piero a Gradopuò osservare il carattere antico e maestosodi essa ; i suoi spessi pilastri esterni colfregio ad archetti e con i soliti vasetti in-verniciati; nell' interno le 26 colonne, dellequali 11 di granito e 15 di marmo; le duepiccole tribune che fiancheggiano quella del-l* alter maggiore, una delle quali serve disagrestia; il bel tempietto in fondo alla na-vata principale eretto. come credesi, circail 1300 e la statua di S. Pietro in marmodi Limi. Sono da notarsi gli svariati capi-telli delle colonne, sui quali voltano 13 ar-cate rotonde, nove delle quali, verso levante,sono semicircolari, e quattro di maggior cir-conferenza, verso ponente, oltrepassando il se-micerchio alquanto si restringono: e q ueste duemaniere sono distinte da due grandi pilastriin riga alle colonne e da due arcate che siappoggiano su di essi e sui fianchi dellachiesa, cavalcando in certo modo le navateminori.

A metà di trada da Pisa a S. Piero, inun luogo detto Vetto/a, incominciavano al-quante cellette che continuavano fino allachiesa. Da una parte della strada abitavanouomini e dall'altra don ie che vivevano vitaeremitica campando di elemosine.

Le persone facoltose lasciavano talvoltanei loro testamenti alcuni legati a cotestieremiti, che Pare fossero di (velli chiamatireclusi, perchè volontariameate si chiude-vano per tutta la vita in dette celle, comefece a Casteltiorentino S. Verdiana. A voltesi lasciavano ancora da pii testatori alcuneelemosine affinché le persone povere faces-sero pellegrinaggi a S. Piero con la candelain mano in suffragio di essi (5).

Fra i pellegrini che andavano a questosantuario per lucrarvi le copiose indulgenzeche, coni'-è fama, vi erano annesse, special-mente in certi giorni solenni dell' anno, sonoda rammentarsi il 13. Pietro Pettinalo ter-ziario francescano (morto in Siena nel 1289)e S. Zita luechese, che vi si tratteneva an-che di notte a pregare davanti a un anticoCrocifisso, appeso adesso sopra il banco dellasagrestia. Nella vita di S. Ubaldesca pisanasi legge che col segno della croce convertil' acqua in vino per dissetare alcune divotedonne che nel venardi santo tornavano daS. Piero a Grado (6).

Finalmente ai tempi nostri, allo scopo difar rivivere l' antico concorso a quella ve-tusta basilica, il Circolo pisano della Gio-ventù Cattolica, intitolato di S. Torpà M.iniziò ed effettuò un pio pellegrinaggio aS. Piero, il I agosto 1876, festa di S. Pie-tro in Vinculis, e lo ripetè l'anno successivo.Dieci anni dopo medesimamente per cura dipie persone ne fu eseguito un' al tro ; edora ha luogo quello promosso dal l' Opera deiPellegrinaggi, che giova sperare conseguiscail desiderato intento di riavviare numerosia quel santuario noa solo i pisani, ma an-che, come in antico, i forestieri.

D. S.

(1) Let. presso l' Orlendi Orbis. sac. el proph.Torno II par. 2 lib. 3 cap. 21.

(2) P. Mattei Hist. Eccl. Pis. tomo II. pag.38 e 39.

(8) Genesi VI, 16. L' Arca Noetica fu figuradella Chiesa.

(4) Nell' incominciare i moderni restauri vennescoperta nella tribuna dell' altar maggiore unafigura a fresco, che forse è avanzo di altre pit-ture. Probabilmente è S. Benedetto Abate.

(5) Diario Sacro del can. Sainati, 29 giugno, incui sono citati alcuni di quei testamenti.

(6) Vita di S. Ubaldesca del Can. Sainati.

Per la Chiesa di S. Francesco.Seconda Nota di Sottoscrizione.

Da Nota precedente L. 5185,00.Nobil Uomo Benedetto Upezzinghi Lire 50,

Cav. Dottor Carlo Layfield L. 50, Contessa DeMalfatti L. 60, Monsig . Arcivescovo AlessandroSamminiatelli (Roma)L. 25, Sig. Marco MerciaiL. 50, Sig. Carlo Pacini L. 40, Sig.ra Laura Zagrived. Burci L. 3, N. N. L. 3, Sig. Maria MerciaiL. 3, Sig.ra Agatina Pardi L. 3, Sig.ra PaolinaBarsali L. 2, Sig.ra Stuarda Barsali L. 2, A. C.Lucchesi L. 5, G. Simoneschi L. 5, Pasquino Fan-tozzi L. 8, Maria Fantozzi L. 2. Cei Antonio L. 2,Si,g.ra Zucchi L. 2, Famiglia Puntoni L. 2, Cere-soli Leopoldo L. 2

'

Matteucci Florido L. 2, Sig.raLuisa Buschi L. 5, Sig.ra A Gambini L. 5, F.Ceano L. 5, F. Puntoni L. 5, Luigi Pierucci L. 2,Contessa Maria Curini Galletti L. 5, Sig. MazzoniL. 2, P. Pietro Donati (Colle Val d'Elsa) L. 5, F.Egidio Coronati idem L. 2, Conte Luigi Capponi(Firenze) L. 10, P. Vincenzo Carbonell Provin-ciale dei Conventuali (Firenze) L. 15 P. LodovicoRossetti idem. L. 5, P. Egidio Migliorini id. L. 5,P. Guido Buselli id. L. 3, Verooica ved. Tavanti(Firenze) L. 50, Sandritti Giulia idem L. 2, Ra-valli Giuseppe id. L. 2, Angusta Nocchi id. L. 3,Famiglia Fantozzi id. L. 2, Contessa Emilia DeGhisi id. L. 2, Giovanni Del Mestre id. L. 4, Bar-talini id. L. 2, Pietro Messeri id. L. 2, AdeleTassi id. L. 5, Canonico Emilio Nunziati id. L. 5,Amalia Nunziati id. L. 5, Massimo Nunziati id.L. 5, Antonietta Nunziati id. L. 5, A. Rozzolmi

id. L. 10, S. Nunziati id. L. 5, Elisa Nubini id.L. 5, Cesira Ciseri id. L. 2, L. G. id. L. 2, N. N.idem L. 10, Fr. E. M. Barrera (Loreto) L. 2,50,Fr. Tommaso Braitsch id. L. 2, Fr. Gaetano Fiatn-bini id. L. 2, Fr. Michele Galli id. L. 5, Fr. Giu-seppe Galluppi id. L. 2, Fr. Luigi Muzzolovo id.L. 2, Fr. Giuseppe Alessandri id. L. 2, Peniten-zieria Minori Conventuali Loreto L. 10, D. A.Pieragnoli Firenze L. 2, Donnini Massimo idemL. 2, Caterina Fornaciari Pisa L. 5, Concetta De-voto L. 2, Marianna Nuti L. 2, N. N. L. 5.

La segreteria avverte che tutte le somme rac-colte sono state versate alla Cassa di Risparmi()di Pisa in Libretti, che si trovano depositati pres-so Mons. Arcivescovo Conte Capponi Presidentedel Comitato.

Le offerte possono essere inviate alla Segreteria,Via Borgo Largo 20.

Perentoria risposta alla MassoneriaTogliamo dall'ottima Unita Catto'ica:

sig. DirettorePrego la gentilezza della S. V. Ill.rna a

volere inserire nel suo accreditato giornale,del quale sono assiduo lettore ed ammirato-re, la seguente dichiarazione in risposta aidiscorsi massonici fatti in occasione delleonoranze funebri al mio amato cugino profMinati, e riportati nel giornale il Telegrafodel di 23 corr.

Parente e più che parente amico sincerocome soleva chiamarmi il defunto prof. Mi-nati, che, contro mio merito, per me nutri-va stinta ed affetto grandissimo, nel genna-io del passato anno 1898 mi portai a visi-tarlo, sapendolo infermo e sapenda pure cheM i desiderava. Un giorno entrammo a par-lare di religione ed io lo esortai a tornarea professar quella fede succhiata col latte.Egli non se ne mostrò aff ktto al ieno, masolo restò titubante e per allora non presealcuna decisione. Mi assicurò peraltro chenon aveva mai persuaso alcuno ad iscriversialla massoneria, il che chiaramente indicavache non la teneva in buon concetto. E comepoteva essere altrimenti conoscendala appie-no? Ed è ciò tanto vero che, per confessio-ne dello stesso capo della massoaeria pisana,iI Prof. Minati era da più di 15 anni chenon si occupava della massoneria, e se neera come distaccato di fatto, sebbene nonavesse alla medesima renunziato formalmen-te. Non basta. Volendogli io in quella cir-costanza donare una medaglia di Maria SS.per ricordo, Egli mi fece vedere che in unborsellino ne conservava una che io gli ave-vo dato nel 1890, insieme ad altre che baciòdevotamente. Di più la mattina appresso,dovendo io lasciarlo per tornare a Montepul-ciano, egli, quasi piangendo abbracciandomie baciandomi affettuosamente, mi pregò abenedi rIo.

Nel prossimo settembre, tornando da To-rino, passai a salutarlo e mi fermai con luimezza giornata, il che mostrò gradire im-mensamente. Stava meglio di salute, ed ilgiorno potemmo andare insieme a fare unapasseggiata in legno. Egli stesso mi rientrònell'affare del suo ravvedimento, ma peròsempre titubante. Mi disse queste parole chesempre rammento: Ti sembrerà strano disentirmi invocare si spesso la Madonna, mache vuoi? mi è di tanta consolazione! A talidetti io risposi: Invocala pure chS Maria saràquella che ti salverà.

Era il 22 del passato gennaio, quando migiunse met lettera colla quale il mio amatocugino mi faceva pregare a volermi portareda lui, perchè desiderava di tornare in pacecon la stia coscienza. Partii il giorno appres-so. non essendo più in tempo in quel giorno,e giunto a Pisa, ci abbraccianuno e baciam-nto affettuosamente. Ottenuta la debita au-torizzazione, dopo che egli di sua spontaneavolontà, senza neppure esserne da me esor-tato, ebb rimesso al capo della massoneriapisana le insegne e i diplomi, mi disposi acon fessarlo.

Prima però gli dissi: Carlo, tu con que-st'atto dai certo una grandissima consolazio-alla tua moglie, a me ed a tutti i buoni,ma non devi far ciò solo per darei .questaconsolazione, ma perchè convinto di quelloche stai per t'are, altrimenti sarebbe ciò unaipocrisia di che non è capace la tua lealtà.Egli mi assicurò che lo faceva con convin-zione, e che conosceva bene peno che fa-ceva. aia ancora non è tutto. Dopo confes-sato gli dissi se avrebbe gradito la visitadel parroco, ed Egli rispose: Si, rompiamoil ghiaecio. Ricevè poi la S. Comunione conedificante Fietà. baciando da sè più volte iln'Asso che teneva in mano, e recitando ilConfiteor, disse elio si ricoaosceva colpevoledinanzi a Dio e agli uomini; insomma mo-st•ò sempre, nei suoi fatti e nelle sue pa-role, di essere pienamente in O.

Ciò attesto sulla mia coscien/a di Sacer-dote cattolico e di onesto cittadino che hasempre avuto una sola fede ed una solabandiera!

Mi ;ippello poi, circa la verità di quantoesposi, alla testimonianza non solo di quellidella famiglia, ma di tutte le persone che

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LA CROCE PISANA

A Sofia (Viddino) fuoco distruggeva 400case.

Da Londra si ha che sulla nave Veronamentre era per lasciare il porto di Southampton,avveniva un esplosione producendo danni gra -

Le autorità rifiutano di dare informazioni ai

frequentavano la casa del mio compiantocugino, a qual uaque partito esse apparten-gano, purchè oneste. Esse pnre potranno de-cidere chi mentisca, se io che dichiaro. laconversione del prof. Minati, spontanea edavvenuta quaado il medesimo era nel pienopossesso delle sue facoltà mentali; od i Inas-soni che bugia rdamente assev erano esser ciòavvenuto quando ei più non sapeva, e quan-do spentasi in, lui in un col vigore dellemembra la vigoria dello spirito, male artidi reazionari fanatici, amareggiandone lanon lieta vecchiaia, spregiandone la interne-rata canizie, valsero a fargli rinnegare,INCOSCIENTE. quei principi ecc. Sfido, a fron -te alta, chiunque a smentire, con fatti e noncon chiacchiere, la verità di questa mia nar-razione, e chi non é acciecato da passionesettaria, giudichi da qual parte sta l'ipocri-sia, la menzogna, il fanatismo prepotente.

Con distinta Rlii-na della S. V. Ell.maMontepulciano, 27 aprile 1869.

Dev.mo servoCan. A imito Rossi

SU E GIÙ PERLA PROVINCIA

Bientina, 1 maggio (Fr.) — Ieri il nostrozelante ed amatissimo parroco Sacerdote Al-fredo Della Pace fece il solenne ingresso inquesta chiesa parrocchiale e rivolse per laprima volta la parola al popolo. La chiesa eraaffollatissima, stipata, come nelle più grandioccasioni, tutti si accorse desiderosi di satol-larci, dopo un lungo periodo di forzata asti-nenza, della calda amorosa eloquenza del no-stro pastore. Dire che egli piacque e commos-se, e troppo poco, entusiasmò e strappò addi-rittura lacrime di affetto e di santa consola-zione.

Tracciò a brevi tocchi, ma efficacementemagistrali, il programma che svolgerà a be-nefizio delle anime nostre, sempre conformel'infallibile insegnamento e direzione del Som-mo Pontefice. Predicherà Gesù Cristo e la suadottrina, intiera, senza reticenze, senza restri-zioni, nè smembramenti. La sua azione pasto-rale, esplicantesi al di sopra delle dissenzionie dei partiti locali, sarà azione di carità cri-'Stiana per la quale, lietamente si augura, tuttigli animi, deposti i loro particolari risenti-Menti, si ricomporranno nella pace del Signore.

Noi rinnoviamo al nostro parroco novelloi. sensi della nostra umile obbedienza, i nostrisinceri auguri e congratulazioni, il nostro cal-do, affettuoso plauso.

— L' Ill.mo e Rev.mo Can.co Giorgio Mar-coni festeggiò ieri il suo onomastico coll' inter-vento del nostro veneratissimo Arcivescovo edi oltre a duecento bambini dell'Oratorio Sa-lesiano di cotesta città. Una numerosa rap-presentanza del nostro Comitato Parrocchialepartecipò a questa bella festa per rendere o-maggio di obbedienza all' amatissimo Presulee dare un segno di riconoscenza e di affettoal Can. Marconi benemeritissimo della nostracattolica associazione.

Con sommo piacere rivedemmo amici d'an-tica data, e fra questi, il caro Prof. Toniolocui non sappiamo come ricambiare dell'affet-tuosa benevolenza che sempre usa verso dinoi, i canonici Zucchelli e Coccapani tantocordiali e gentili — il vivace ed animoso stu-dente Gigli. Fummo lieti di constatare i mi-rabili progressi della scuola salesiana; plau-dimmo di tutto cuore ai bambini che canta-iono. con tanta grazia ed ardore sotto la dire-zione di un bravo sacerdote salesiano e allapiccola fanfara che in si breve tempo ha sa-puto dare buon saggio di sé.

La nostra rappresentanza fu benignamenteaccolta dall'Arcivescovo il quale, -ascoltato unaffettuoso indirizzo ed ùn arguto discorsinoletto da uno dei nostri bambini, con paternabontà, ci rivolse parole di affetto e d'incorag-giamento che sentiamo ancora vive nel cuo-re, che serberemo come graditissimo ricordodella vita e terremo sempre a norma e a pro-gramma della nostra azione. Come ci senti-vamo contenti fra quegli allegri bambini, fraquegli amici affettuosi che da tanto tempo nonavevamo più veduti! Ci pareva di rivivere,lieti e felici, la nostra fanciullezza in quellafesta gaia, chiassosa, cordiale!

Il Rev.mo Can. Marconi può andar lieto diquesta bella festa! Ei, certo, s' è conquistatoil cuore, l'ammirazione di quanti amano il ri-fiorimento delle opere cattoliche e specialmen-te del nostro Comitato Parrocchiale che aiuta,promuove ed incoraggia con fervido ed amo-roso zelo e con munificenza!

Lari. (Piero). - Questo Collegio, reso vacanteper la morte dell' Avv. Carlo Italo Panattoni,e convocato pel giorno 21 Maggio.

Capannoli. 3 (Ego). Una visita di Mons. PioDel Corona — Il giorno 28 del p.p. Aprile sirecava tra noi Mons. Vescovo di S. Miniatoper compiere una vestizione religiosa al Con-vento delle Sacramentine Francescane. Chi

conosce Mons. Pio ed ha assistito ancheuna sola volta a certe Funzioni così teneree commoventi che imparadisano l' anima enell'estasi di un'intimità divina fanno gustareil Cielo, può facilmente immaginare tutta lasublimità di quella festa indimenticabile.

Riuscitissima, fu pure l' Accademia, che acura di quelle Benemerite Religiose detteroad onore di mons. vescovo le bambine deipopoli di Capannoli, santo Pietro e Camu-gliano, che frequentano le scuole esterne.

Non può ridirsi quanto ne rimasse soddi-sfatto monsignore e quali parole d' encomiorivolgesse alle care bambine e alle brave loroistitutrici, le quali con vero intelletto d' a-more e con impareggiabile spirito di sacrifi-cio hanno consacrato tutte se stesse all' istru-zione e all' educazione della gioventù.

Cascina. Pubblica Assistenza? ! — Fa il girodei soliti circoli la voce, che si voglia costi-tuire anche in questo paese una sezione dellaPubblica Assistenza di Pontedera, come con-tr' altare alla Ven. Arciconfraternita di Mise-ricordia. I maligni aggiungono che sia pro-motore un tale, che fino a poco tempo fa haricoperto una carica cospicua nel pio soda-lizio accennato, e pretendono assicurare cheegli siasi a ciò determinato perché i suoicolleghi e confratelli non vollero accorciarglila somma di lire quattrocento da lui stessorichieste per certi servigi prestati nell' ultimoanno d' esescizio. L' accusa è grave, e sebbenesi pretenda darle un'apparenza di veri,tà,pure non la crediamo attendibile.

D' altronde ci ripugna troppo nell' egregiouomo, che ne è vittima, un' affezione alle isti-tuzioni subordinata alla venalità del soldoe uno spirito vendicativo spinto fino alla lottacontro il principio delle istituzioni medesime.In tal caso l' assemblea dei fratelli della Mi-sericordia non meriterebbe davvero la tacciadi cretina, così stupidamente regalatale dacerti accoliti saputelli, • pei quali la letturadell' abbecedario torma un titolo professionale.

Del rimanente i confratelli dell' Arc. di Mi-sericcrdia sono gratissimi a chi ha reso loroil servigio di una reclelme tanto gradita, quan-to inaspettata che ha procurato l' accresci-mento delle loro file e presentato il modo diestendere maggiormente la loro azione mo-rale e materiale a vantaggio di questo paese.

Pomarance — Omicidio. Il sig. Reinault,direttore delle miniere boracifere, è stato pro-ditoriamente ucciso sulla pubblica strada. Gliuccisori sono latitanti. Ma c' è un conforto....la polizia indaga!

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Firenze. - Suffragi. Oggi (7) in S. Gaetano percura delle Associazioni cattoliche fiorentine haluogo una solenne Esposizione del SS.mo Sacra-mento a suffragio del compiato Card. Bausa..

e La Rissurezione di Cristo • del M.o D. Perosiverrà eseguita quanto p■rima, nel salone dei cin-quecento in Palazzo Vecchio e sarà diretta dal-1 Autore stesso.

Alla Prefettura. Il cav. Francesco Maggiotticonsigliere delegato di prefettura (notissimo al di-rettore e ai lettori dell' Unità Cattolica) viene tra-sferito a Milano. Auguri e felicitazioui ! — Sarà,sostituito dal cav. Augusto Te ruavasio, già, com-missario del Comune di Livorno.

Livorno. - Il nuovo archivio storico è stato inau-gurato alla presenza delle Autorità e d'una granfolla d' invitati. Hanno parlato applauditissinai ilprof. Lazzeri e il cav. prof. Pietro Vigo, il qualeultimo tracciò la genesi e disse dell' importanzadell' archivio stesso.

Prato. — Esposizione del S. Cingolo. La mat-tina del primo Maggio fu data pubblicamentedal terrazzo di Donatello la Benedizione del sacroCingolo. Tale funzione da otto anni, per le soliteragioni d' ordine pubblico, non si faceva più senon nell' interno della cattedrale. A quella ceri-monia erano presenti molti rappresentanti delMunicipio. Inutile osservare che l'ordine pubbliconon fu benché minimamente turbato.

In occasione delle feste cli Maggio è intervenutomons. Vescovo Marcello Mazzanti. Il mese diMaria è predicato nella chiesa di S. Francesco dalsac. Lanf'ranchi di Roma.

S. All'alato. - Grave conflitto. Mentre nel paesedi san Pantaleo si celebrava il giorno primoMaggio la festa del santo patrono, un grave fattovenne a contristare quella pacifica popolazione.Erano state invitate ad allietare la festa le bandedi Vinci e di Lamporecchio fra le qua:i eravi datempo un po' di rancore per le solite rivalità,.

Sulla sera, probabilmente un po' avvinazzati,i componenti i due corpi musicali vennero a que-stione fra loro. La questione degenerò ben prestoin rissa e da ambedue le parti furono esplosi deicolpi di rivoltella. La folla, terrorizzata, fuggimentre cadevano a terra cinque persone per for-tuna leggermente ferite. Accorse sul luogo il te-nente dei carabinieri di S. Miniato con alcunimiliti e la calma fu, grazia a Dio, ristabilita.

Mons'. - Onor nza. É stata confe-rita la medaglia d' argento ai benemeriti dell' i-struzione popolare di questo paese.

Pietrasanta. — Venerdì u. s. nello studiodel sig. Arrighini avvenne un'orribile disgrazia.Certo Vezzoni, allievo scultore, sorreggendosi pernon ca.lere ad una statua, questa gli cadde ad-dosso, producendogli gravi lesioni al capo. L'in-felice, trasportato all'ospedale. moriva dopo dueore.

Passeggiata SalesianaDomenica scorsa oltre duecento alunni dell'Ora-

torio di Don Bosco si recarono alla Villa di S.Colomba, dei Sigg. Marconi per passarvi una gior-nata lieta e santamente allegra. Li accompagna-vano i Superiori, i Catechisti e il Direttore deiCooperatori diocesani, il Can. Zucchelli. A S. Co-lomba, però furono dolcemente sorpresi quandosul limitare della villa insieme all'ottimo Can.Marconi, videro Mons. Arcivescovo che tutto sor-ridente era lì ad attendere i suoi buoni figli. Al-lora i canti, gli applausi, gli squilli della fanfarache prima di partire e durante il viaggio eranosalit, potenti su su nell'azzurro profondo del Cie-lo, si ripeterono più alti più accesi di entusiasmoche mai. Presentati i primi ossequii e compiutomilitarmente il loro defllè davanti all'Arcivesco-vo benedicente, le nostre squadre si ebbero unpo' di refezione, quindi nell'Oratorio elegante emistico, eseguirono ottimamente una messa diMons. Cagliero, celebrando all'altare il Can. Raf-faelli, Segretario di S. E. Terminata la S. Messamentre fervevano i preparativi por le mense, lediverse schiere cominciarono a spandersi giù perla china delle valli, nelle pinete, rompendo queisilenzi perenni con grida festive, chiamandosi avicenda, saltando correndo, che era proprio unagiocondità e una consolazione. Il pranzo anima-tissimo, i brindisi innumerevoli, brillanti, note -voli quelli del giovane dottore Gigli al re del-la festa, il Can. Marconi, e del 2rof. Tonioloalla gioventù cattolica. Sul partire poi, quandoi canti e i suoni sembrava volessero erauriretutta la loro potenza 11 ai piedi dell'Arcivescovoe del Can. Benefattore, Monsignore volle parlarcie ci disse tante cose così tenere, che il cuore vi-brava concitato e gli occhi si empivano di lagrime!

Oh! chi può ridire la potenza di quelli applau-si di quegli evviva che lo salutarono alla fine?...era nn inno di amore, di ringraziamento che aLui e al Canonico prorompeva dal cuore ricono-scente. Partimmo finalmente, ma dal labbro deipiccini, come dall'anima degli adulti, saliva alcielo l'invocazione fervente che un tesoro di gra-zie scenda a compensare il generoso Canonicodella carità immensa! Oh! egli e i suoi ci hannocompresi, essi posseggono il giusto concetto del-la carità e però capiscono che l'elemosina di unsoldo che sfama, non basta; ci vuole l'elemosinache sollevi, educhi nobiliti questi prediletti diGesù, i poverelli.... Oh! sieno benedetti, e trovi-no imitatori generosi !

A. Pisa una folla di genitori erano ad atten-derci; quella sera anch'essi si sentirono più felicipiù caldi scesero i baci sulle fronti dei figli, piùcristiani erano i cuori

Tullio

-«*~<~~2~35§C~'<);•03~»Agricoltori, Orticultori, Giardinieri!!

(Vedi in quarta pagina)#.4.03§~0 0.< • • (•>..n<, 43e43~/~~

A FASCIO(Interno)

Vaticano. S. E. il card. Vaughan si trovada vari giorni a Roma. Lo scopo della sua venu-ta sarebbe di intendersi colla 5. Congregazionedi Propaganda fide, per promuovere le missioninell'Uganda, nell'isola di Borneo, nella valle diCachemire e nella Nuova Zelanda.Alla Camera. Nella seduta del giorno, 3

il ministero presentava le sue dimissioni. Il pioBovio apostrofava i ministri a tutto spiano.

li primo Maggio è passato inosservato daper tutto.A Reggio Emilia furono rese solenni ono-

ranze al sommo naturalista Lazzaro Spallanzaniricorrendo il primo centenario della sua morte.

Alla conferenza pel disarmo. Scriveil liberale Guerrino.

« Adesso siamo sicuri che il Vaticano non fuinvitato alla conferenza del disarmo: e siamo si-curi che nessuno dei nostri migliori diplomaticivuole andarci !

Vise -,nti-Venosta si è offeso quando gli hannoofferta tale missione : ha dichiarato che lui nondisarma niente affatto, ed ha anzi sfidato il mi-nistro Canevaro ad una partita di boxe che avràluogo lunedì sera al teatro Dal Verme.

L' ambasciatore Nigra ha pure declinato l' in-carico telegrafando da Vienna alla Consulta : • Mene impipo dell'Olanda e .

Si era pensato all' ambasciatore Pansa, e dav-vero l' idea kArrebbe buona: colla Pansa all' Ajasi gode perfetta pace. Ma anche la Pausa bron-tolò, e per evitare degli screzi si dovette rinun-ziare a quella soluzione.

(ji fu chi suggerì il nome del generale Barat-tieri, con un'argomentazione semplicissima : dalmomento che non seppe far la guerra, quello èl' uomo della pace. Ma subito si accorse che 1' ar-gomento era specioso. Per saper fare la vera pacebisogna saper fare la guerra.

Allora il governo decise di mandare all' Aiagenerale Giuseppe Garibaldi ; ma esaminati i qua-dri dell' esercito

'

risultò eh' era morto.L' imbarazzo è grande : la conferenza sta per

aprirsi, e se mancano i delegati., evidentementela pace ci sarà nella sala delle adunanze, ma chila godrà?

Per fortuna noi abbiamo già mandato il nostrodelegato alla conferenza : egli è il nostro caroCretini nob. Della Val d' Aosta, che ci ha giàtelegrafato :

« La pace regna all' Aja. La sala è pronta. Die-tro il seggio presidenziale sta scritto a carattericubitali il celebre aforisma di Teodoro Moneta:— Giuoco di mano, giqoco di villano — ».

Applica filosofo !(Estero)

A Retine§ verrà eseguita nel giorno dell' A-scensione l' ode alla Francia : « Per il battesimodi Clodoveo scritta da S. S. Leone XIII. Sidice che dopo Reims, verrà eseguita anche aRoma.

Una proposta della Russia. La Russiaavrebbe proposto il rinvio della conferenza al-1' Aia alla metà di giugno !

Ci voleva proprio quella dormigliona....Scioperi. A Bruxelles, a Liegi sono continuati

gli scioperi. !t •

La domenica del Patrocinio (li S. Giuseppe mo-riva, munito dei conforti religiosi, il sacerdotePiccioli che portava il nome di detto santo.

Era nato il 17 febbraio 1820, e nella lunga suavita sacerdotale aveva successivamente sostenutovani uffici, come di parroco di Vicarello, di Ghez-zano e di S Michele degli Scalzi (di cui era na-tivo) e di uffiziante della Spina, di S. Benedettoed ultimamente della cappella pubblica del pa-lazzo del conte Agostini della "Seta. Era cappel-lano commendatario della Primaziale.

Una prece per il riposo eterno della sua anima.

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(Ma igio) j4 7 Dom. V dopo Pasqua. Vangelo:Gesù insegna ai descepoli a chieder grazie al Padreceleste in 7/.07/te SUO (S. Giov. XVI, 24 e seg.) Festadi Maria SS.ma Madre del divino Pastore. S. Sta-nislao V. e M. Festa con ottavario in e. Giuseppe.In 5. Matteo festa della Madonna di Pompai,e in s. Croce della Madonna (Medaglia miraco-losa) con comunione generale a ore 7, messa can-tata in musica a ore 11, vespro, predica, proces-sione e benedizione la sera. Nella chiesa di 8.

Michele in Borgo a ore 19 e tre quarti predicad 'introduzione al le Sf4. M 194,4110111111.

8 Lun. (Royazioni) A ,parizione di s. MicheleArcangelo sul Monte Gargano. Al Duomo e aS. Michele degli Scalzi oggi e nei due successivigiorni le Litanie come per s. Marco. Festa ti-tolare nella chiesa di Oratoio. Nella chiesa delSS. Rosario alle Piagge, in s. Paolo a Ripaa' Arno, e in s. Cecilia festa della Madonna diPompei colla recita della supplica a mezzogiorno.Festa parimente in s. Bernardino al Portone, dovela sera è anche vespro e solenne benedizione. Le40 ore in S. M. Maddalena. Alla Pieve di Ca-scina festa di Maria SS. del Rosario di Pompei,con supplica alle ore 12.

9 Mart. (Rogazioni) s. Gregorio NazianzenoV. e D.

10 Mero. (Rogazions) s. Antonino V. e e. e Se.Gordiano ed Epimaco Mm. In s. Cristina festadella Santa titolare.

>11 11 Giov. Ascensione di N. S. G. C. alCielo (Atti degli App. 1 Vang. s. Marco XVI, 14).S. Evellio M. Al Duomo assistenza pontificale.Festa nell' antichissima basilica di s. Piero aGrado. Novena dello Spirito Santo a ore 11 al Car-mine, a ore 19 in s. Caterina e in s. Sisto, a ore19 e mezzo in s. Cecilia. In s. Torpè circa le ore15 canto solenne dell'ora Nona in cui G. C., se-condo la tradizione, ascese al cielo. In s. Pierinola sera comincia la Novena dello Spirito Santo.Le 40 ore in s. Torpè.

12 Ven. Ss. Nereo e Comp. Mm.13 Sab. s. Pietro M.

Nelle ore antimeridiane di Mercoledì (10), ins. Martino, solenne esposizione del SS. Sacra-mento, con celebrazione di Messe, in suffragiodell' anima del defunto priore sac. dott. CesareBarsant i .

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A Alzativici veniva arrestato davanti al Tea-tro, certo Chainot Morsa, professore alla scuoladi veterinaria, perché armato di pugnale. inter-rogato dal giudice disse di essere ubriaco e diaver l' abitudine di portare le armi perchè si cre-deva perseguitato. Delinquenza.... o pazzia !...

Una corona d'oro a Faure. Il Sindacodi Pietroburgo si recò a Parigi a deporre unacorona d' oro sulla tomba di Feiix Paure.

A Iltulapest si incendiava lo stabilimentoFloria (fabbrica di saponi e candele).

Un milione di danni e 7 feriti.A Berlino un altro formidabile incendio nei

cantieri navali Krupp. Sono state distrutte trecorazzate.

A Itruxellem. La Belgiq-ue Militare annunziale dimissioni di Van Eetvelde, capo del governocentrale del Congo, per malferma salute.

A Alentone veniva inaugurato un monu-mento all'imperatrice Elisabetta. Parlò il sindaco.

A Comtantinopoli moriva, mons. Azarianpatriarca di

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LA CROCE PISANA

All' Unione Cattolica. — La sera diidereoledi non potrà facilmente dimenticarsi.Un programma musicale svolto con Maestria, .una lotteria, una conferenza co fiocchi, in-somma tutto quanto può concorrere a for-mare un insieme artististico e dilettevole,era mercoledì al completo. Avrei già finitola mia relazione, se non sentissi obbligodi fare un elogi() a chi se l' é meritato.

La signorina Cellini si fece applaudirenella Tarantella furiosa di Millmers, e nelLe Patinage di A Itomira; la signorina Ma-sotti fu felice nell' Ave Maria del Merca-dante e nei Due Foscari del Verdi, accom-pagnata al piano dal Sig. M.o Micheletti;piacquero la signorina Mazzoni nel Pensieroelegante del Formichi e il sig. Del Ry inuna romanza per tenore, accompagnato dalpredetto sig. Micheletti.

La conferenza dell' insigsne prof. Sacchetti,direttore dell' Unità Cattolica, « Dante nel-1' arte » ho già definita una conferenzaco' fiocchi.

Questo termine però per quanto moltoespansivo questa volta non dice tutto equindi potrei completarlo aggiungendo chefu un lavoro poderoso, artistico addirittura.Presentava Dante, maestro di tutti gli arti-sti, del poeta, del letterato, dello scienziato,del pittore ecc... a cui i nostri sommi hannoattinto per divenir tali. Mostrava che l'artevera non può essere mi portato del mate-rialismo e qui coglieva la palla al balzoper confutare gli errori dei positivisti, chevogliono monopolizzare anche questa priva-tiva che è nostra, perchè nostro è il mae-stro da cui si diffuse. Fece vedere che la

scuola moderna, è il martello, non la fonteperfezionatrice dell' arte, perchè col suo ve-rismo inquina tutto.

Infatti che cosa ci ha mai dato d' artistica-mente bello e buono se tutte le sue produ-zioni non sono altro che pochade, che frivo-lezze, che turpitudini e roba da caffè chan-tant, tanto nella pittura, quanto nella poesia,nella letteratura ecc? Il eh. prof. Sacchetti,con argomenti solenni, inconfutab li, mostravai depositati veri dell' arte, rivendicando unnostro legittimo diritto presso una scienzadi nome che si avanza col grido di conqui-sta in bocca, senza avvedersi che semina sututta la linea nel suo passaggio, disordinee confusione intellettuale e morale.

— Per la prossima settimana.Lunedì conferirà il prof. Cipollini e per

mercoledì avremo un trattenimento variato,al quale prenderanno parte, gentilmente in-vitati, i sigg. Ciuti e Pescioni. L'ingressoè solamente per le signore Patronesse, Socie Famiglie.

Annunziamo fin d'ora che il giorno 17corrente terrà una conferenza l'illustre prof.Toniolo della nostra Università.

La Messa festiva in s. Vito. — Dietrole premure della Ven. Congregazione dis. Ranieri, nell' oratorio di s. Vito final-mente è stata ripristinata la Messa festivadell' autorità comunale, patrona della Chiesa,facendo così pago il gius to desiderio dellacittadinanza.

Onorificenza. — Annunziamo con piacereche al chiarissimo direttore della cappelladella nostra Priniaziale, maestro cav. Oreste

Guidotti, è stata conferita una nuova onori-ficenza: veniva infatti nominato socio ordi-nario della R. Accademia di S. Cecilia, se-dente in Roma, e iscritto nella categoriadei maestri compositori in merito appuntodella Messa a grand' orchestra, scritta edeseguita per le feste giubilari della Ma-donna, e dei Responsi della settimana santa.Si può dire ormai che dovunque viene ri-conosciuto il pregio altissimo della musicadel Mo. cav. Guidotti, poichè dovunque ot-tenne il plauso dei più insigni cultori diquesta nobile arte. Ciò è per noi pisani unvero e legittimo orgoglio. Intanto all' illu-stre maestro i nostri più vivi e sinceri ral-legramenti.

All' Università domenica scorsa, ebbeluogo la commemorazione dell' avv. FeliceTribolati, direttore della biblioteca universi-taria, morto l'anno scorso. Assisteva sceltoe numeroso pubblico. Il discorso applaudi-tissimo fu tenuto dal prof. Buonamici nelquale ricordò gli amici più cari di lui qualiCarducci, il pittore Ercoli e molti altri dicui ci sfugge il nome.

Ottima proposta. — L' infaticabile con-sigliere comunale, Adolfo Cristiani, s' è in-teressato perchè venga collocato all'esternodell' ufficio centrale delle RR. Poste unlampione colla scritta indieatrice che ai fo-restieri serva come facile indirizzo. Siamosicuri che questa proposta verrà attuataquanto prima.

Chi va e chi viene. — Il vice-pretoreManacorda da Pisa è stato traslocato intemporanea missione di vice-pretore ad Asti.

Per la cura della tubercolosi. — Mer-coledì si adunavano vari professori insiemeal prefetto e al sindaco della città, alloscopo d'intendersi nella istituzione di un sa-latorio per gli ammalati di tubercolosi.Venne concluso d' istituire un' associazioned' igiene per la cura del morbo, nominandoa quest'uopo una commissione incaricata distudiare i mezzi idonei per attuare la pro-posta dell' assemblea.

Il Consiglio provinciale è convocato insessione straordinaria domani, lunedì, e ilConsiglio comunale si adunerà venerdì, 12corrente.

Foglie secche.Il miglior modo di vincere il male non è già

combatterlo, ma si moltiplicarne gli esempi delbene. N. Tonzmaseo

La prima generazione di pazzia è questa; chegli stolti sè soli reputano savi, e che niun altrosia savio più di loro. Seneca

Per finire. —Perchè i galli quando cantano chiudono gli

occhi?— Per far vedere che la sanno a memoria.

Enimma.Siamo due, unite insieme; ma questa unione

non porta felicità, perchè è destinata ad operarela divisione.

Spiegazione dell' Acrostico precedente:I-L-A-R-E — I-LA-RE — ILARE.

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