sistema pratico 1954_09

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    ~ ~--.- -.--- -- - -..--------"----.---,-::-~--In questonumeroCornpressor e minimicroSiorfe ed alambrcchir-udle ad alastlco persubacquea 389

    Tela.io por+a+eto J : ' 1 2La galvdHopl.astka alia PQl'l'ata ditulti Ramat'j(,l Nidml,lturaCromatura 393

    Idroscivolante Junior 397Un'antenna a dipole ripiegato 401

    Pag.365387

    Pesci, esche e pescatoriCarenature GrandPrixMisuriamo I'altena di un edifieioSaldatore elettrico a punte inter-eambiabUiSa per tagl iare il vetroFulsante a piedeUI'll cdsvcl e provved imenloUn Voltohmmetro per inostri e-sperimenti 4 1 SSempliee specehietto per allodole 423L'ABC della Radio 426Un ricetrasrnettitore pOl'ta.tile 428Un indica,tore di livello 43,0CO.nsulenza 431

    n e , I pro s s im0numero

    Alcuni degli anicoli phi fmeressGlltieila apparircmno net prossimi Iwmeri

    Complesso meccanico per registratoremagnetico.La Galvanoplastica alia portata di tutti(Ia Niehelatura). -Per i mesi lnvernah, un vogato're.Visi'o!'Uleuse pratka.Rimorchiatore telecomandato.5tufa el enrica.Monovalvolare ad alto rendimento.CHIMICA . Divertiamoci con I' acido sol-fidrico.MOTOCICLISMO Tecnlca elementare.C:::dice dei eonde!'lsatol'i e delle resi-stenze.Un tavolino per il nostro sal otto.YoglJrt fatto a domicilio.I!notpr,i a due tempi posserie esser e piuveloei.COS! 5 i rigenerano .Ie pile.Un baromelro igrome-trieo.U!'la sedia-scala ..

    POl.g.4044064114124144164 l l

    \__ ~_JTUHi i didui di' rjprQduzionee UaOUm-zjone sono vietat i a rermine di Jesse.

    Aurorizzuzione del 'I'eibunule Civile diI;ologoo N. 22 lu In data 4 agosro J > 1 5 - >

    DIREZlONE (f A"!A[INISTRAZIONEVia Fraznelto, 28 IMOLA (llolog"')

    Cf)',, eJSJol.t 'ariil /Jet" III di.jJ.,.ibll;io'll'f! {iJ il'aHa e o.ll/Edero:M F . S S ,\ G G E f( J kiT A L I A N I: S. p. A. - Set'

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    Anno II - N.9SeHembre 1954

    Un numero L.f~Arretrati L . 150

    ABBONAMBNTI: 12 Numeri L 1000 6 Nwaeri L 600ESTERO: 12 Numeri L 1400 6 Nwaeri L 800Venare l'importo sui Conto Corrente POSIale 8-22934Iatestaro a MontuSchi G. II modulo .n- riltad410grill's tl" ogni UDie.o POJIM.. L'abbo_ pu6 de-eorrere da qualunque numem. &Debe dai primi due ar

    COMPRESSOREMINIMICROTutti colora che si dilettano di aeromo-

    dellismo 0 di costruzioni di qualsiasi altrogenere, desidererebbero certamente, una vol-ta ultimata la lora fatica, poterla verniciarein modo perfetto e uniforme.

    Ma non si put'> certo otten ere un'ottimaverniciatura con un comune pennello, inquanta 10 strato di vernice depositato sull'og-getto in questo modo non put'>essere perfet-tamente uniforme, e non tutte le parti, 'Spe-cie quelle pili riposte, possono essere decen-temente ricoperte.Una buona copertura si puo invece ottenere

    con una verniciatura a spruzzo; pert'>in questo

    caso necessita un compress ore che il pilidelle volte il costruttore non put'> permet-tersi di acquistare. per il suo alto prezzo,ed e COS!costretto a ricorrere al vecchio si-sterna di verniciatura a pennello, anche Sf' cit'>non e di suo pieno gradimento.

    Ecco quindi un compressore di facilecostruzione che potra soddisfare an-

    retrad. Per cambiamento d'indldzro inviare __,,. Bnuevo e vecchio indirUm acc:ompagnati da L '0 aadIein francobolli.- E' padita la coUaboraZione dei Jet.tori. Ogni articolo pubblicato sara ricompensato. -- PerPubblicita rivolaeni a It.T.S. - Sin_ Pr6lko Pull-blicita Via Framello IMOLA.

    che le esigenze dei pili raffinati intenditori.Le parti che abbiamo utilizzato nella co-

    struzione del prototipo, pur non essendo ec-cessivamente costose, potranno essere tutta-via sostituite con altri pezzi pili comuni ridu-cendo COS!ulteriormente la spesa.

    COS! per esempio, noi abbiamo usa to, co-me appare nella schema, un trapano elet-trico, rna si potra sostituire ad esso, dopo a-verlo opportunamente rapportato, un moto-rino da ventilatore, oppure un motorino ascoppio applicato sullo stesso albero; usandopert'> un piccolo trapano elettrico, si potrapili facilmente realizzare l'accoppiamento conil compress ore. Nel nostro caso tenendo pre-sente che il compressore funge un motorinoda aeromodello, sara sufficiente serrare ilsuoalbero motore, nel mandrino del trapano, co-me si vede anche in figura.

    Nel foro della candela si avvitera unpiccolo tubo metaIlico suI qua Ie si possainset-ire un tubo di gemma che 10 col-leghi alla bombola; put'> servire da tubet-to metaIlico una candela vecchia forata in-ternamente.

    Nel complesso e necessario una bombolatipo aerosol. Chi non possiede una bombola

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    di questo tipo, potra costruirla servendosi diun tubo metallico di mm. 2 di spessore allecui estremita si, salderanno due dischi di ferro.La lunghezza del tubo e il suo diametro in-terno dipendono dalla quantita di aria che sideve immagazzinare, in relazione al temponecessario per portare a termine 1'operazione;

    per i nostri piccoli lavori, e sufficiente untubo lungo cm. 25 e con un diametro di 8-10 cm.Ad una estrernita della bombola occorreapplicare un valvola, per impedire che 1'a-ria in essa compressa ritorni nel cilindrodel motorino; all'uopo sara molto semplicesaldare alla bombola una val vola tolta. daun vecchio pneumatico da mota 0 da bici-cletta.

    Sull'altra estremita della bombola si sal-dera un- tondino, tale da accogliere il tubodi gomma che coUega questa con 10 spruz-zatore. Sara bene fissare i tubi di gommacon mastice, legandoli poi con uno spago inmodo da impedire perdite di aria.

    Da ultimo, ci procureremo una pistola daverniciatore, che fungera da spruzzatore. Inmancanza di questa, potra servire ana per-fezione un comune vaporizzatore, meglio co-nosciuto come pompa da flit; anziche conDDT, si riernpira il serbatoio del vaporizza-tore con vernice alla nitrocellulosa molto di-

    .luita; sara bene ricordarsi di pulire il va-porizzatore appena usato, con acetone, perimpedire che 1a vernice essicandosi ne ostrui-sea il foro. Si potra acquistare un ottimospruzzatore con poche centinaia di lire in unnegozio di vernici.

    Tutto il complesso che forma il com-pressore dovra poi essere fissato su di unatavoletta di legno, per impedire che ilmoto-rino e il trapano elettrico si muovano du ..rante il funzionamento.Avremo, a costruzione ultimata, un compres-

    sore che ci permettera di effettuare vernicia;ture veramente perfette, che faranno megliorisaltare la perfezione dei nostri lavori, sia-no essi di aeromodellismo 0 di altro genere.

    cIllfnrione! cIllten~ione,!A tutti coloro che el hanno scritto circa "I'Invle di numer! arretrati di SISTEMA PRATICO, facciamo presente che oonuno dl questi oosta L. 150. In via eeceztonale peril IIinvieremo anhe a l. 100 cadauno a tutti coloro ehe ne r!chiederanno, presso la nostra sede,non meno dl 2 numerl per vnlta, - Vorremmo ancora pneoare colore che ci onorano diun loro scritto, di usare, per tale cerrtspendenza, la massima chlarezza e concislone.Consigliamo, pertanto, a chi vordl. una risposta pronta, di scrivere II proprio lndlrfzz, Incalee alia lettera, a carattere stampatello; ci rlsparmtera cosl una laborlosa interpretazionedella scrlttura che non e sempre ehiarissima.

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    ed alambteeh!IL GAS ESILARANTEDA alcuni anni a questa parte avrete certamentesentito parlare di un nuovo metodo di ane-

    stesia a base di gas esilarante. Questo gas,per respirazione provoca un' ebbrezza tale' cheIe sensazioni di dolore fisico non vengono avver-tite dal centro del nostro sistema nervoso. Perquesta sua propr ieta non serve pero soltanto anon far sentire I' implacabile bisturi del chirurgo,rna suscita in chi ne aspir a con limitazione, unaebbrezza, uri'ul leg ria che, per quanta ingtustifi-cata, e certamente molto piacevole da vedersi eda provarsi.

    Dalla carta di identita di questa gas appren-diarno che il suo vero nome e Protossido di.azoto ; gas incolore, e privo di odo.re, abbastanza

    solubile in acqua fredda e ne ll'alcool, puo ali-men tare la combustiorie.

    Se vi interessa prepararlo e, in misura limi-tata, esperimentarne personalmente gli eftettl,procuratevi del nitrato ammonico (da conservarsiin ambiente ben secco perche : questa sale as-sorbe assai facilmente I' umidi ta) e riscaldatelo atemperatura oltre i 1700 Centro un alambicco.Come e evidente, il gas formatosi segue il tub~ricurvo raccogliendosl nella campanella, che eimmersa nel liquido onde evitare la fuga del gas.

    Se non disponete di mercurio, mettete al suoposto acqua calda, questo per evitare che il gassi sciolga qualor a venga a contatto con acquafredda 0 con altri liquidi.

    Se poi vorrete annusare un po' di gas estla-rante, montate sulla sommita della campanella untuba con un rubinetto 0 un dispositive onde po-ter prelevare il gas a vostro ,piacimento.

    Non aspiratene troppo se volete evitare unasolenne ubriacatura.

    N. B. - Lavorando suI mercurio, ponete lamassima attenzione a non mettervi Ie mani inbocca 0 a strofinarvi gli occhi per che quello ei suoi composti sono estremamente velenosi. Evi-tate comunque di toccarlo con le rnani e poifate~i Ie matte' risate che vorrete che non c' e

    peri colo che vi possa, aspirandone con giudizio,arrecare qualche fastidio se non quello di far viridere, rrdere, ridere anche controvoglia.

    ALCUNI METODIPER L' ESTRAl lONE DELLE ESSENlEForse e capitate a tutti di chledersi, mentre

    aspirano con volutta il profumo emanato dauna artistica botticella piena di un liquidodal colore sfavillante, come sia possibrle confe-rire un profurno tanto potente e persistente an-che ad una sola goccia di quel preparato.

    Sono molti i metodi usata oggi per la prepa-razione dei profumi, rna quello, per cosi diretradlzionale, ha come suo elemento fondamen-tale come sua materia prima le essenze dei fio-ri e' puo oiIrirci, concentrato, il profumo, 0 l'alitodei fiori.

    Sappiamo che molti dei nostri assidui amanofare queste piccole preparazioni nel l'Intirnita dellore piccolo laboratorio, e per questa ci intrat-terremo stavolta, sulla operazione principale diquesta preparazione che riguarda appunto I'estra-zione delle essenze dai fiori.

    Per tutti i metodi che descriveremo pero nonsi creda di estrarre quantita considerevoli di es-senze da pochi fiori. Si tenga invece ben presen-te che occorreranno chilogrammi di fiori per ot-tenere un po' di essenza che, per la grande con-centrazione raggiunta, servira pero a profumaregr andi quantita di Iiquido.

    Per moltl altri usi pero possono servire Ieessenze dei fdori, rna sulla lora applicazione spe-cifica e sugli impieghi per i quali potranno es-sere usate tratteremo magari un'altra volta.

    Gli olii essenziali , 0 essenze, sono pro-dotti volatill elaborati dalle piante e spesso do-dati di adore gradevole,

    L'essenza puo essere contenuta nebl' interapianta neIle foglie, nel frutto, nel fiori ecc ...come ' si puo rilevare dalla tabella che riper-tiamo con la quale vogliamo appuato indicarequale sia la parte della pianta che si deve trat-tare per estrarne l'essenza.Pianta di Parte ntilizzataArancio Scorza del fruttoBergamotto Limone , . j. Timo PiantaGeranio Lavanda Menta Gelsomino FioriRosa Garofano Chiodi

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    Prescindendo dalla costituzione chirnica delleessenze, vediarno alcuni metodi di estrazrone eprecisamente quelli che non necessitano di co-stose e di complesse appar ecchiature.

    1) Distillazione in corrente di vapore.II) Pressione.III) Infusione net grassi.

    I) Distiflazione in corrente di vaporePer at'tene;r:e J : ess_e~za median. e guest(> pro-eeCitme:iltosa 1ar.a usa di lI!l$ calaaia di disWla-zIone _e di un re!rlget-ante ];le!" la: ()ou.den'$l:!

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    OGGI, che la conquista delle profonditamarine e alla portata di tutti,la pescasubacquea esercita un fascino particolare sumolte persone, sia perche e uno sport nuovo,sia perche le profondita marine, essen do an-cera pressocche inesplorate, si presentano, achi si accinge ad affrontarle, come avvoltein un alone di mistero che eccita la fantasiadi colora che amana l'imprevisto e la novita,

    Vi sono vari sistemi per pescare nelleprofondita marine, ognuno dei quali richieelel'impiego di qualche mezzo meccanico, colQuale poter catturare la preda.

    11 mezzo pili comunemente usato per que-sto genere di pesca e il fucile subacqueo, che,

    FUljILEad etas,leo

    f t - e - i . ta" ,e d.c 4 d .U 8 .a cq .u ea

    a seconda del principio sul Quale si basa ilsuo funzionamento, viene detto: a polvere, amolla 0 ad elastico.Col fucile subacqueo, si ha il vantaggioeli poter sparare da una certa distanza, percui, potendo prendere la mira con tutto co-medo senza correre il rischio di spaventarela preda, eel essendo il fucile dotato di unabuona precisione, si hanno molte probabilitadi far centro.

    Tra gli svariati tipi di fucili di questa

    3

    t ~ ' ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - 6 5 0' \ _ J D~ARPIONE

    " I

    1. Supporto - 2. Canna - 3. Carrucola - 4. Percussore - 5. Elastico - 6. Mirino - 7. Oc-chiellc - 8. Grilletto - 9. Molla a lamina - '10. Perno d' arresto - 11. Bocco/a - 12. Mirino -13. Fascetta.

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    genere, quello che descriveremo in questa ar-ticolo ha il pregio di essere semplice e pococostoso, per cui potra essere realizzato datutti coloro che si appassionano a questosport affascinante.

    11 funzionamento 2 basato su un princi-pio analogo a quello della fionda, che si usavada ragazzi per la caccia ai passeri; infatti, ilnostro fucile emunito di due elastici che,dopo essere stati tesi, ritornando di scattoalla posizione normale, scaglieranno l'arpionecontro la preda.

    Per la costruzione si procede in questamodo:

    Innanzi tutto si approriter a il calcio delfucile, sagomando un pezzo di legno, secondola linea del particolare 1 della figura, quindisi passer a alla costruzione della canna. AI-

    l'uopo, si prendera un tondino d'acciaio dellalunghezza di mm. 600, forato internamente(diametro del foro mm. 7-8 circa); su un'e-strernita si pratichera un taglio longitudinaleper tre quinti della lurighezza totale (vedasifigura), tale che possano scorrere in esso Iepiastre di guida del percussore (partico-lare 4).

    Questo par ticolar e e formato da un ton-dina pieno della lunghezza di mm. 65, al qua-Ie si salderanno Ie due piastre come si vedein figura, e in cui si pratichera un foro (taccad'arresto), in cui possa entrare un piolino.Sulle piastre di guida si praticheranno quat-tro fori: due sulla parte posteriore, di gran-dezza tale che vi si possa infilare agevol-mente l'indice; gli altri due, sulla parte an-teriore, in cui dovranno essere fissati dueganef. II tondino dovra scorrere entro la cannaper cui ilsuo diametro esterno dovra essere390

    inferiore al diametro interno della cannastessa.

    11 percuss ore ha la funzione di spingerefuori dalla canna l'arpione che e formato daun tondino di duro alluminio di spessoretale da poter scorrere agevolmente entro ilforo della canna, mentre I'estr emita acumi-nata dovra essere d'acciaio con la punta tern-prata; in prossimita della punta si fissera unalinguetta forgiata come in figura, che im-pedira all'arpione di sfilarsi dal ventre delpesce una volta che vi sia entrato.

    II funzionamento del fucile e basato sulcomplesso d' arresto; esso e formato dal gril-letto fissato al calcio del Iucife con una vite(vedi figura) in modo che ha la possibi litadi ruotare su di essa; un piolino di ferro, chescone dall'alto al basso per azione del gril-

    . .

    letto incastrato ad una estrernita in una taccapraticata in esso, e ritorna poi verso l'alto,nella posizione primitiva, per azione di unamolla piatta, che si puo ricavare da unalamina d'acciaio, e fissata sotto di esso comesi vede in figura.Da ultimo, sulla parte di legno che so-stiene la canna, ed a una distanza di circamm. 70 dall' estrernita (vedi figura), si fis-seranno per mezzo di un perno due carru-coline girevoli (particolare 3), una da unaparte e una dall'altra, sulle quali scorrerannodue elastici.

    A questa punto si puo procedere al mon-taggio del fucile:

    Innanzi tutto si montera la canna sul sup-porto di legno fissandovela nella parte an-teriore can una fascetta di lamiera (partico-lare 13), e nella parte posteriore per mezzodi una vite, avendo cura di chiudere il foro

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    C o m a c r e a r s i u n a v v e n i r e ?S e g u i l e iI ( o r s o d i R a d i o E l e t I r o n i c a . T e l e v i s i o n ea l v o s t r o d o m i c i l i o c o n s p e s a r a t e a l e s e n z a im p e g n o

    Eseguirete esperienze pr~tiche, montaggi ece, eCCecon i1 materiale donato daU'Istituto con Ie lezioni.

    della canna con un tondino di ferro, per evi-tare che la pressione esercitata sulla vitefaccia chiudere la fessura entro cui devonoscorrere le placche di guida del percuss ore.

    E' ovvio che prima di chiudere il foro dellacanna si infilera in essa ilpercussore.

    A due ganeini (particolare 7) fisasti sulcalcio in prossimita del grilletto e preeisa-mento a una distanza di circa mm, 300 dallecarrucoline, si flssera un estremo di due ela-stici a sezione di 6 mm. di lato (che si po-tranno acquistare in un negozio di articolidi gomma), mentre l'altro estremo si flsseraai ganei del percussore; gli elastici dovrannoscorrere entro le scanellature delle carru-cole.Sull' estremo anteriore della canna si ap-plichera un mirino, mentre sul calcio del fu-cile si fissera come in figura la mira (parti-colare 6), consistente in uno squadretto di

    ferro con un taglietto a V.Il funzionamento e molto semplice: infi-lando due dita negli appositi fori delle plac-che di guida del percussore, 10 si tirera versoI'impugnatura, in modo che il piolino, inse-rendosi, per azione della molla sopradescritta,nella tacca d'arresto, 10 blocchi in modo chegli elastici rimangano tesi.

    Si infilera poi l'arpione nella canna inmodo che esso vada a poggiare sul percus-sore.11 fucile si trover a cosl in posizione disparo.Ora, bastera premere col dito sul grillettoe la preda sara fulminata; infatti ilpiol ino,richiamato verso it basso dal grilletto, la-sclera libero ilpercussore, che, trascinato da-

    gli elastici tendenti a ritornare alla posizronenormale, spingera con violenza l'arpione fuoridalla canna e quindi contro la preda.

    Ed ora all' opera, pescatori subacquei; ebuona pesca!

    Richiedete subito il Programma gratuito a:ISTITIJTO TEUl\lIUO EIJHEBA. - Homo, Via Flamlnla, :t3 S P

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    II sistema usato cornune-mente da tutti i fotografi perasciugare le foto consiste nelmetter le distese orrizzontal-mente su di una tela, in mo-do che l'umidita di cui sonopermeate venga assorbita dal-la tela stessa.

    Questo sistema pero, com-porta un ingombro notevnledi spazio, specie quando ilnumero delle foto da asciu-gare e piuttosto rilevante,senza contare poi, che, unavolta tolte le fotografie a-sciutte dalla tela, e necessa-rio che questa sia messa adasciugare prima di stendernealtre, il che comporta una

    Presentiamo percio ai no-stri let tori, un telaio porta-foto, che, occupando uno spa-zio molto limitato, e dan dola possibi lita di asciugare nel ,10 stesso tempo un numeroelevato di fotografie, incon-trera certamente la simpatianotevole perdita di tempo.di tutti i fotografi, e in spe-cial modo di quelli assillatidal problema della spazio ri-stretto.Per la costruzione di que-sto semplice telaio, occorronodue assi della spessore di cm.2, Iunghe circa m. 1,5, e lar-ghe non pili di cm. 8; uni-remo a queste aUre due assidella lunghezza di em. 60 in-

    3 '92

    TELAIO PORTAFOTOchiodandole alle estrernita inmodo da ottenere un'intela-iatura rettangolare simile aquella visibile in figura. Perrendere pili solido il comples-so, sara bene fermare le dueassi pili lunghe con uno tra-sverso inchiodato ad esse nelloro punta medio. Perche iltelaio possa stare ritto conf'acilita, uniremo all' asse dibase due assicelle disposte co-me in figura, che fungerannoda piedi.

    Su questa intelaiatura, co-struiremo sia sulla parte an-teriore che su quella poste-riore un reticolato con del filoda campanello ricoperto conisolante plastico: i fili ver-ranno disposti verticalmentead una distanza di circa em,2 uno dall'altro; sul lato oriz-zontale, invece, la distanza traun filo e l'altro dovra esseretale da contenere una fotoformato cartolina, cioe supe-r iore a cm. 10.

    em 60

    j

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    L a . G a l v a n o p l a s l i ( a a l i a p o r l a l a d i t u t t idi metallo uguale a quello di cui e compostoilbagno elettrolito.Per ottenere un buon rivestimento e ne-cessario usare una corrente continua a poten-ziale ne troppo alto, ne troppo basso, mentreI'intensita dovra essere regolata a seconda ,del bagno impiegato, e proporzionalmente allasuperficie degli oggetti da rivestire. Non man-.cheremo di precisare per ogni bagno ilrela-tivo voltaggio e amperaggio necessario per ot-tenere un ottimo rivestimento.

    La Sgrassatura e il Decappaggio (cosl.vengono chiamate le operazioni di pulituradell'oggetto da rivestire), che si eseguisconosempre per via meccanica e chimica, richie-dono la massima scrupolosita, poiche, se Iesuperfici dell'oggetto non sono perfettamente.pulite, non si avra su di esse alcun depo-sito.

    RaDlatura - Nichelatura - CroDlatura

    IOSTRI lettori ricorderanno certamente unarticolo apparso sul N. 4-54 di questa Rivi-sta, dal titolo c Galvanizzazione a domicilio ";in cui spiegavamo ilprocedimento da seguireper ricoprire oggetti e preservarli dalla rug-gine, con uno strato protettivo di zineo.

    Quell'articolo trattava esc1usivamente del-la zincatura, cioe insegnava come rivestireoggetti metallici con uno strato di zinco pervia galvanoplastica.

    Con procedimento analogo si possono ot-tenere pure rivestimenti di Rame, di Nichel,dl cromo, ecc., e ci proponiamo di presentarein questo articolo, il procedimento necessa-rio, per dare la possibilita ai nostri lettori diallargare sempre di piu illoro campo di espe-rimenti e di attivita,Il procedimento per rivestire i metalli,conosciuto col nome di Galvanoplastica, e ba-sate sull'elettrolisi, cioe sulla scomposizionecui vanno soggette le sostanze chimiche alpassaggio di una corrente.

    La sostanza chimica da decomporre pren-de ilnome di Elettrolito; con questa si riem-pie una vasca che deve essere assolutamenteinattaccabiIe dagli acidi, Nella vasca ven-gono poi immersi gli elettrodi, cioe Ie piastreconduttrici di corrente. Gli elettrodi, che nor-malmente sono due, prendono poi il nomedi Anodo, quello che viene collegato al polopositivo della pila, e Catodo, quello collegatoal polo negativo.

    Quando la corrente, circolando dall'anodoal catodo, pass a attraverso l'elettrolito, scorn-pone i sali metallici in esso con ten uti, facen-done depositare sul catodo la parte metallica.Risulta quindi evidente, che l'oggetto da rt-vestire dovra essere collegato al polo nega-tivo della batteria, in modo che Ie particellemetaIliche, scomposte dalla corrente, vadanoa ricoprire la superficie dell'oggetto che fun-ge da catodo.

    Questa continua scomposizione dell' elet-trolito e conseguente deposito di metallo suicatodo, provoca un abbassamento continuodel grado di concentrazione, diminuendo con-temporaneamente la quantita di metallo inesso contenuta, per cui, se si vuol mantenerecostante il grado di concentrazione del ba-gno, e necessario usare come anodo un pezzo

    SORGENTE 01 ALIMENTAZIONEPer fare esperimenti di galvanoplastica, e o

    necessario, innanzitutto, disporre di una sor-gente a corrente continua. Possono servireall' uopo: una batteria da macchina, 0 unadinamo, oppure un raddrizzatore al selenio,quando si dispone di una linea a correntealternata. Un alimentatore con raddrizzatoreal selenio fu presentato ai nostri Iettori inun articolo dal titolo: Un carica oatteriaper la vostra macchina nel N. 1-54 di Si-stema Pratico. La migliore soluzione, tutta-via, e quella di usare una batteria da mac-china a 6 volt con raddrizzatore al selenic inparallelo, in modo da niantenere la batteriacontinuamente sotto carica.

    Altri strumenti necessari, per controIlarela corrente circolante neIl'apparecchio elet-trolitico nel processo di galvanizzazione, sono:un Voltmetro per la misura del potenziale,e un Amperometro per la misura dell'inten-sita della corrente. Per regolare la correntein relazione alla superficie dell'oggetto da rl-coprire, e inoltre necessario un Reostato afilo 0 a liquido la cui costruzione si puc>effet-tuare seguendo le indicazioni dell' articoloGalvanizzazione a domiciHo apparso sulN. 4-54 di Sistema Pratico. .VASCA PER BAGNO GALVANOPLASTICOPer effettuare una galvanoplastica, occorreun recipiente di dimensioni tali da poter con-

    393

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    Fig. 1. - Ecco I'impianto completo del complesso di galvanoplastica. Si noti come vengono inse-'riti I'amperometro ed iI voltometro. II reostafo utilizzato nell'impianto e a liquido. Per variareI'intensita di corrente nel bag no, si allontaneranno 0 avvicineranno Ie due' piastre di metallo.

    tenere, oltre all'elettrolito, anche l'oggetto daricoprire - catodo - e le piastre che costitui-scono l'anodo. Dovendo tale recipiente essereinattaccabile agli acidi, converra sceglierlo divetro, 0 di ceramica smaltata.o di materialeplastico, come PU Q essere ad esempio unacassetta da assumulatore, Non disponendo diuno di questi recipienti, si potra costruire unacassetta di legno, avendo cura di catramarlainternamente, 0 di spalmarla di resina, colo-fonia, paraff'ina, in modo da renderla im-permeabile.

    SUPPORTI PER ELETTRODIPer tenere gli elettrodi e gli oggetti , da

    trattare in sospensione nell'elettrolito, e ne-cessario munire la vasca di due supporti, inmodo da potervi allacciare, eon fili di rame,i pezzi da trattare; e bene che i supportf sia-no di materiale conduttore, come: rame, ot-tone, ecc. .

    PRODOTTI CHIMICILe sostanze chimiche che compongono l'e-

    lettrolito si trovano facilmente in commer-cio; abbiamo evitato di prescrivere nelle for-'mule sostanze tossiche, che, oltre ad essere

    39-1

    pericolose, sono pili difficilmente reperibili.Raccomandiamo la massima esattezza nella

    pesatura delle sostanze componenti l'elettro-lito; e consigliamo di usare sempre, comesolvente, acqua distillata.

    SGRASSATURA E PULITURAAbbiamo gia accennato che la Sgrassatura

    e ilDecappaggio per via meccanica e chimica,vanno eseguiti con la massima scrupolosita,se si vcgliono ottenere buoni rivestimenti.Per togliere dalla superficie dell'oggetto darivestire eventuali tracce di ruggine, useremouna spazzola d'acciaio. La sgrassatura si pubfare. con della benzina, oppure con una 50-luzione bollente cosi composta:

    Soda caustica grammi 90Soda Solvay . . grammi 90Fosfato Trisodico . grammi 60Acqua . (circa) litri 3Il liquido va portato all'ebollizione in unrecipiente di terracotta 0 di ferro smaltato

    e in quello immergeremo, per circa 15 mi-nuti, gli oggetti da trattare; una volta toltidal bagno, si sciacqueranno prima' con acquacalda, poi con acqua fredda.

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    Terminato questa trattamento e necessa-ria effettuare la cosi detta pulitura dell'og-getto, immergendolo in un bagno di acqua edacido solforico. ATTENZIONE!!!!: - Versatesempre l' acido nell' acqua, mai l' acqua nel-l'acido! L'acido solforico 10 potremo acqui-stare presso qualsiasi elettrauto.

    Anche per questa soluzione si eviti di u-sare recipienti di metallo, che verrebbero i-nevitabilmente corrosi dall'acido solforico.

    Il bagno di pulitura degli oggetti nondeve durare piu di 4-5 minuti; se si trattadi oggetti di zinco 0 di piccolo spessore, perevitare che si corrodano.

    OECAPPAGGIODurante il trattamento di sgrassatura e

    pulitura, potrebbero essersi formati sulla su-perficie degli oggetti, strati di ossido che enecessario togliere per mezzo del Bagno diDecappaggio. Questo bagno, per gli oggettidi ferro 0 di acciaio, puo essere composta conuna soluzione di:

    Acido SolforicoAcqua Distillata

    grammi 100litri 2oppure

    Acido Solforico grammi 150Acqua litri 2Per gli oggetti di rame, ottone, zinco, ecc.

    si usera invece la seguente soluzione:Acido Cloridrico grammi 150Acido Nitrico grammi -100Acqua litri 2L'oggetto, tolto dal bagno dopo una im-

    mersione di due 0 tre ore, dovra essere lava-to abbondantemente con . acqua prima bol-lente poi fredda, avendo pero cura di nontoccarlo con le mani 0 con oggetti metallici;converra quindi usare guanti di gomma, op-pure pinze di legno 0 di materia plastica.

    LUCIOATURAPer essere certi di otten ere buoni rivesti-

    menti, prima di immergere l'oggetto nel ba~gno elettrolitico, converra sottoporlo ad unultimo trattamento: la lucidatura; per la qua-Ie useremo la seguente soluzione:

    Acido Solforico . grammi 500Cloruro di Sodio (sale da cucina) io oAcqua calda . litri 3Dopo un'immersione di 2-3 minuti, I'og-

    getto ve rra tolto e sciacquato abbondante-mente in acqua; dopo di che e pronto peressere imrnerso nel bagno galvanoplastico.

    RAM AlUrAAlcuni metalli, come ad esempio il ra-

    me e 10 zinco, possono essere nichelati diret-

    tamente, mentre altri, come l'acciaio e il fer-ro, prima di essere nichelati vanno ricoper-ti con uno strato di rame. Molte persone so-no solite nichelare tutti gli oggetti senza pri-ma ramarli; rna con questa sistenja si otten-gono spesso risultati mediocri, eAe nichela-ture sono sempre di breve durata.,

    Se poi si vuol fare un'ottima cromatura! IL L /I B A J 'l: EI 'I J.I l:

    Fig. 2. - Ecco un altro tipo di reostato in cuiIe due piastre sono sostituite da un cilindro-immerso in un recipiente pure metallico.e necessario innanzitutto che l'oggetto siastato prevenivamente nichelato.

    Quindi, per ottenere cromature perfette e -necessario: prima ram are l'oggetto, poi niche-larlo, ed infine cromarlo.

    II bagno elettrolitico in cui st immerge-no gli oggetti da ramare, general mente con-tiene, oltre ad altri componenti, del cianuro;essendo pero questa sostanza velenosissima,consigliamo di usare un bagno preparato conla seguente formula:

    Solfato di rame cristallizzato gr. 300Acido Solforico 660 Be' gr. 100Acqua distillata litri 1Il solfato di. rame 10 si puo acquistare in

    un negozio di anticrittogamici; per l'acquadistillata si potra usare acqua di pioggia,raccolta in recipienti di vetro prima che toe-chi il suolo.

    La tensione della corrente usata per ef-fettuare una ramatura, dovra essere non in-

    395

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    feriore ad 1 volt e non dovra superare i 2,5volt; I'intensita dev'essere in ragione di 0,01arnper per ogni centimetre quadrato di su-perficie da rivestire.

    Perche 10 strato di rame depositato sjil-la superficie deU'oggetto sia regolare e uni-forme, e necessario usare un anodo di ramepure: piastre di rame puro si potranno acqui-stare in ferramenta.Iniziando l'esperimento, l'oggetto assume-ra dapprima .un colore rosso brillante, per di-venire subito dopo di colore opaco, e quindidi color rosa. Quando tutta la superficie avrilassunto, in modo uniforme, un bel color ro-sa, l'operazione sara terminata, per cui, toltoI'oggetto dal bagno, esso dovra essere im-mediatamente lavato e asciugato con sega-tura 0 con stracci, per evitare che ilrivesti-mento si alteri e assuma un color giallo. Ladurata del bagno variers da un minima di25 a un massimo di 40 minuti; aumentandoIa durata dell'immersione, aumenta 10 spes-sore di rame che riveste l'oggetto.

    Per chi voglia ottenere risultati ottimi,consigliamo di aggiungere 10 grarnmi di col-la di pesce per ogni Iitro di elettrolito; inol-tre, sara bene effettuare la ramatura, per-tando ilbagno ad una temperatura di 15-20gradL

    Durante le prime prove si potranno veri-ficare dei fenomeni che all'inesperto sem-breranno inspiegabili, come l'apparizione distriature color rosso sull'oggetto sottopostoal trattamento 0 anche di color rosso-viola:diciamo subito che il primo fenomeno e do-vuto ad una vicinanza eccessiva dell'ogget-to da rivestire all'anodo ed il secondo adun'intensita di corrente troppo elevata.

    Ogni volta che immergiamo un nuovo og-getto nel bagno elettrolitico, la tensione au-menta, per cui dovremo azionare ilReostatoin modo da riportarla al valore iniziale, chedeve rimanere sempre costante.

    La formula indicata precedentemente perla composizione del bagno elettrolitico e Iaformula classica; si potra pero sostituire aquesta un'altra composizione che ha dato pu-re buoni risultati:

    Solfato di rame grammi 25Cloruro di sodio grammi 25Solfito di sodio anidro grammi 20Carbonato di sodio secco gramrni 7Acqua distillata litriIn questa soluzione e necessario scioglie-

    re il solfato di rame con un po' d'acqua inun recipiente a parte; il cloruro di sodio in396

    un altro recipiente; il solfito di sodio e ilcarbonate di sodio insieme in un terzo re-cipiente. La quantita complessiva .di acquausata per sciogllere queste sostanze non de-V(~ superare illitro, cioe la quuntit i prescrit-ta per la soluzione. Le sostanze cosi discioltevanno mescolate in questa modo: prima siversa la soluzione di solfito e carbonato di

    Fig. 3.. Ecco come si disporra nella vasca unoggetto che si voglia trattare da ambo Ie parti.sodio in quella di rame; poi, si mesco1a adesse il clorura di sodio disciolto,

    Con questa soluzione e necessario usareuna tensione di 4 volt.Per rivestire un oggetto in modo uniforme

    sia da una parte che daH'altra, e necessariousare due anodi, mentre it catodo, ci~e l'og-getto da rivestire, va piazzato in mezzo aidue anodi e a distanza uguale da ognuno diessi.

    Si possono ram are con ottimi risultati, 01-tre a tutti imetalli, anche ilpiombo e i car-boni da dinamo e da pila.

    Al prossimo numero seguira la nichelatu-ra e cromatura.

    ~-

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    Hodellino ad elastieo

    I D I t 0 SCI '/0 1 . 4 . \ 1 " ~ r ECostruire dei modelli vo-

    lanti e , senza dubbio un di-vertente passatempo; permolti peri> l'aeromodellismoha l'aspetto di un'astrusa at-tivita, accessibile soltanto achi dispone di una eccessivadose di pazienza.

    Per aiutare quei ragazziche non hanno mai costruitonulla del genere abbiamostudiato e provato il modelloche ora presentiamo.

    Caratteristica fondamen-tale e l'assenza di qualsiasicomplicato traliccio piu 0menD ricoperto; tutte Iestrutture sono ricavabili datavolette di balsa 0 di com-pensato; inoltre si e cercatodi abolire qualsiasi copertu-ra di carta 0 di seta che, co-me e noto, rappresentanouna delle difficolta maggioriin cui incappano i principian-ti.

    Non si tratta naturalmen-te di un modello da gara,

    rna se saprete costruirlo concura, non vi sara difficiIe ot-tenere da questa vostro pri-mo modello, molte soddisfa-zioni.

    Vediamo ora come si co-struisce,

    Prima di tutto ingranditeal naturale i disegni del mo-dellino; allo scopo potreteservirvi della scala 0 molti-plicare per 2 Ie misure deldisegno.

    Riportate quindi i disegni,cosi ingranditi, su tavolettedi balsa, dalle dimensioni edallo spessore indicati, e ta-gliate i contorni delle figurecon una lametta da barba 0con un temperino ben affi-lato.

    Di alcune parti presenta-te nel disegno e necessarioricavarne 2 0 4 esemplatiche occorrera siano del tuttouguali fra loro; Ie elenchia-mo senz'altro.

    Si faranno QUATTRO e-

    JU\,lJOftsemplari dei particolari A,B, e del Tra versino di .'>0-stegno.

    Si faranno DUE esempla-ri dei particolari C, D, dellaAla, del Timone Orizzontalee del Traversino Orizzontale.

    Inizierete la costruzione. preparando la fusoliera;questa si compone di quat-tro striscie di 3 mm. di spes-sore, di 2,5 cm. di larghezzae lunghe 48 em.

    Le quattro striscie s:..-ranno poi ineollate fra Ioroe daranno forma alla fUSQ-liera che apparira come unlungo parallelepipedo vuotoall'interno.

    Mentre il collante usatoper sagomare la fusoliera si,asciuga, potrete ricavare, dadella balsa da 3 mm. di spes-sore, Ie ALI e i due TIMON!(quello verticale e quello 0-rrzzontale) ; da balsa di 5mm. di spessore ricaveremoi due traversini crizzontah

    397

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    1 ~I~I...

    Ii !

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    che serviranno come dist an ,-ziatori degli sci, ed i quattrotraversini che, partendo dagli sci, sosterranno la fuso-liera.

    Ricaveremo poi le par tinecessarie per costruire glisci da un Ioglio di balsa da1,5 mm. di spessore.

    Sia del part. A che delpart. B se ne faranno, comesi diceva, quattro esemplarida cui otterremo le parti an-teriori e posteriori degli sci.Si rende inoltre necessaria lacostruzione di quattro ordi-nate di cui due come alpart. (C), che vanno incol-late una a meta di ogni sci,e due come al particolare(D), da incollare sulla parteterminale di ogni sci. Que-ste ordinate permetterannodi dare allo sci nella parteposteriore 1a forma deside-rata.

    Si incolleranno quindi in-sieme Ie due parti posterio-ri della sci, (particolare B) esi passera a fissare sopraquesta la parte anteriore. Atal proposito, incollate so-pra al part. C le due partidello sci anteriore, avendocura di incollare insieme Iedue punte A della sci. A-vremo in questa modo otte-nuto lao forma degli sci iden-tica a quella visibile nella fi-gura in cui appare l'idrosci-volante completo e visto dal-l'alto.

    A questa pun to, e neces-sario rifinire e completaregli sci; infatti vi sarete ac-corti che la parte inferiore-dello sci e rimasta aperta,per cui si ritagliera una stri-scia di balsa su misura dain coll are su di esso onde ri-coprirne il ventre.

    Due traversini disposti

    come indica la figura, ser vi-ranno a tenere gli sci a de-bita distanza I'uno dall'altro.

    Quando la colla si sarabene essicata, si procederaalla rifinitura, togliendo conuna lametta la colla super-flua, ed eliminando con car-ta vetrata le eventuali gra-nulosita.

    Terminati gli sci, si pas-sera alla costruzione delle ali.

    Ritagliati due pezzi dibalsa secondo 10 schema del-la figura (ALA), si incolle-ranno uno all'altro, su "d i unpiano' in modo da ottenere1'ala.

    Se lavorate su di un ta-volo, sara bene ricoprire iltavolo con un foglio di cartavelina, onde impedire che ivari pezzi si incollino ad fS-so, mentre se la carta veli-na si incol lera a qualche Pl'Z-zo, la si potra togliere age-

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    volmente con carta vetratanon appena il lavoro saraperfettamente asciutto.

    Passandc poi ad incollare1'ala alla fusoliera, bisognaprestare molta attenzione eagire con cura, in quanto laala deve essere fissata per-fett~ in centro; al W ! l 1 ,tre dena fusoliera; ~iamoche questa operazione si pos-sa compiere senzaincontra-re difficolta, U5ando unasquadra e un po' d'attenzio-ne. Sf ritaglino poi aa unpezzo 9 i ,"_ ;da mm. 3 dispess9l"e1.,IiJ. p orizzontalie~i. ,::.... an 10 sche-.....~ jpra. 11 timoneflI.*,'p_fissato alla fu-

    \u~a$trandone unaI ~. q_uelli orizzon-.~ ~ iw:ol1ati sopra lafusoliere,. aveadQ cura, co-me per le ali, di metterli be-ne in centro.

    La parte anteriore dellafusoliera dovra essere com-pletata con un musetto (par ..ticolare H), che ricaveremoda un blocchetto di balsa di

    400

    em. 2,5 x 2,5 x 7, sagomando-10 come in figura, onde po-terlo incastrare perfettamen-te al muso della fusoliera;questa pezzo non va incol-lato alla fusoliera, poiche enecessario sfilarlo ogni qual-volta si abbia bisogno di in-serirvi l'elastico.

    Sulla parte posteriore siapplichera un coperchio(particolare 1) anch'esso sfi-labile.

    Tanto il musetto che ilcoperchio posteriore dovran-no essere forniti, come appa-re in figura, di un piccoloperno, che si puo costruirecon un filo metallico, perfissare l'elica e gli elastici.

    L'operazione piu diffici1ee 1a costruzione dell' elica:tuttavia chi non voglia ac-quistarla gia fatta, potra co-struirla lavorando un pezzodi balsa secondo il disegnodella figura fino ad otten erneuna sbozzatura, rifinendolapoi nel miglior modo possi-bile, servendosi di un tem-perino affilatissimo.Non rimane ora che fis-

    sare la fusoliera agli sci permezzo delle striscie prepara-te precedentemente.

    Nel modello cosi ultimato,bisogna poi inserire gli ela-stici per il movimento: siprenda una matassina lungacirca ern. 40 formata da ottofili d'elastico di mm. 1x 3 disezione, annodando fra lorai due capi term ina Ii.

    Volendo ottenere un mo-dello appariscente, 10 si po-tra verniciare in un colorequalsiasi, con nitrocellulosaa pennello.

    Se avrete lavorato bene,non mancherete di ottenererisultati soddisfacenti.

    I N V E N T O R IBrevettate Ie IIDSUe Idee aItIdandocene II deppslto lid 11C X J I .locomento In IUno 11 mondo._torroto .010 Ie ... IIIbr.. ottazlo_INTERPATENT

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    UN'ANTENNAa dlpolo,

    Per ricevere Ie emissionidi televisione 0 a modula-zione di frequenza quando cisi trova vicino alla stazioneemittente, e comodo utilizzareun'antenna a dipolo ripiegato.

    Questo tipo di antenna ha

    ripiegatona, per il basso angolo di ra-diazione e per il perfetto a-dattamento d'impedenza chesi ottiene fra la linea di ali-mentazione e l'antenna, daun rendimento che ben diffi-cilmente e possibile ottenereL

    L I N E A O 'A L IM E N T A Z I O N E .

    A L R I C E V I T O R EFig. I. - II dipolo riplegato viene costruito con tubo di Anticorodal,e [a [unghezza L, deve essere ugua[e a mezza [unghezza d' onda.

    un'impedenza caratteristica di300 ohm che si adatta parti-colarmente all'impedenza del-la linea di alimentazione(piattina di discesa che colle-ga l'antenna al televisore)che normalmente e di 300ohm.

    Altra caratteristica moltoimport ante per la TV e chetale antenna ha una largabanda passante cioe ricevecon una sensibilita uniforms,non solo la frequenza nellaquale e stat", calcolata, mauna banda di Irequenzc mal-to pili ampia.

    Una antenna a dipole rIpiegato e pure Indtcat a per 1

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    antenna che lavori sui 7 metriavra i due elementi ad unadistanza di 7 : 64 = 0,10 me-tri cioe di 10 em.

    Questi ca1coli pero valgo-no soltanto per un'antenna,nella quale, unico elemento,sia il dipolo ripiegato; per

    d2

    te, e sui conduttori isolati inaria questa si trova legger-mente in ritardo; tale veloci-til si . riduce nuovamente,quando, in luogo dell'ariaviene usato un isolante solido,come nel nostro caso il Poli-tene, presente nella piatt ina

    d1

    PI ATTIN A

    fig. 3. - Un dipolo puo venir realizzato oon due tubi di diametrodifferente. In questo case e clue aumentando il diametro d2 la

    resfstenza dell' antenna decresce.quelle antenne in cui il dipo-10 si trova con un direttore econ un riflettore, 0 comunquecon piu elementi parassitici,Ie distanze verranno ca1cola-te in altro modo modificandonel contempo ildiametro deitubi che costituiscono il di-polo.

    Una ottima e semplice an-tenna ripiegata puo essereanche costruita usando dellacomune piattina da 300 ohmponendo le estremita in cor-to circuito. Per poter poi col-legare a questi capi la piatti-na di discesa si apr ira poi nelcentro, come vedesi in figura.

    Utilizzando pero come an-tenna la piattina da 300 ohm,occorre tener conto, nel cal-colarne la lunghezza, dellavelocita di propagazione chee diversa da quella di un'an-tenna costruita in aria.

    In teoria la velocita del-l'onda elettromagnetica do-vrebbe viaggiare nei condut-tori con la stessa velocita del ,la luce. In pratica, invece laonda elettromagnetica, sicomporta ben differentemen-

    402

    da 300 ohm usata per costruire l'antenna.

    Per questa ragione l'ondapercorre, su ogni tipo diantenna, una distanza minoredi quell a che percorrerebberealmente nel vuoto.Percio la lunghezza realedi ogni antenna sara minore ecorrispondera alla lunghezzadell'onda elettrica moltiplica-ta per 0,95 se l'antenna e co-struita in aria, 0 per 0,84 sel'antenna viene costruita conpiattina da 300 ohm.

    Si voglia calcolare, ad e-sempio, la lunghezza di unaantenna che debba Iunziona-re sui 10 metri calcolandolacostruita in aria 0 con piatti-na da 300 ohm in Politene

    Antenna in aria.10: 2 x 0,95 = metri 4,75

    Quindi un'antenna costrui-t o . m aria dovra essere lungaAntenna con piattina da

    mctri 4,75.; < l i O ohm.; 0 : 2 x 0,84 = metri 4,20

    In questo caso Ia Iunghez -ca sara dunquo e ll metri 1 '. W5i noti percio la JiEferenza e-sistente fra i due tipi di an-tcnna.

    Si diceva ~)oc'anzi ('l-~, ildipoJo ripiegato ha normal-mente una impedenza carat-teristica di 300 ohm; tale im-pedenza puo perc essere cam-biata varian do, sia il diame-tro dei fili che costituisconol'antenna, che 10 spazio che Iisepara.

    Aumentando il diametrodel filo dl, fig. 3 0 dimi-nuendo quello d2, la rest-stenza dell'antenna decresce;mentre diminuendo ildiame-tro dell'elemento dl 0 aumen-tando quello di d2 la resi-stenza cresce. Anche la spa-ziatura, cioe la distanza fra idue elementi, riveste una cer-ta importanza e a tale scopoabbiamo ritenuto opportuno

    .1

    2

    A DA 300 OHM

    Fig. 4. - Aumentando d2, 0 diminuendo d I, la reslstenza dell' antennaau menta.

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    l~ 1 4 1 10 e ~ 7" " " . . , . ,/ / v s - : . /I / /' .,/ ,/ // / V // / /' /' ./ // /"/"'"v V ....... V'/ ~ -: ~ . . . . . . . -L.--'-:~ . . . . . . . . . . . . . . -~ -I--' ~> _,,---/"V. - - f--f------ -r- --i'-.- --. . . . . . . _ - -r- -- _- . . . . . f ' - . . . . r-r-- - - - r--~. r - . . . . . r--- --..t L : l j_............< r--r--IIZ ' r - - . .~ . . . . . . . . . . . . .l- t Td1 I'--..I j 5 t : e j a I I I I ._~

    dotare l'articolo di una tabel-la can i vari rapporti che de-vono esistere fra i vari dia-metri, per otten ere l'aumentodesiderato.

    Quando i conduttori checostituiscono il dipolo non sa-na della stesso diametro, laimpedenza dell'antenna varia

    S43

    1,5

    tubi); si trovi l'impedenza ca-ratteristica del dipolo.

    Procederemo dunque cosl:d2 : dl = 24: 12 = 2 e siotterra ilvalore del rapportodi trasformazione che su al-la tabella viene indicato dallalinea verticale a sinistra.

    Quindi S: d2 = 60: 24 =

    ~ 451 d z S 1,5 10 ,'il,,~ "",i.llre ,,, ",mFig. 5. - Con questo abaco il calcolo del dipolo, risulta alquanto

    semplice e spedito.

    in rapporto ai diametri e all adistanza fra i conduttori.

    Can l'abaco che pres entia-rna si puo calcolare can esat-tezza l'impedenza che puopresentare ogni dipolo in fun-zione del rapporto dei diame-tri e della spazio relativo.

    Gioviamoci di qualche e-sempio:

    Si abbia un'antenna a di-polo nella quale il tuba d2,posta innanzi all' antenna, haun diametro di 24 mm., men-tre l'antenna, tuba dl, ha undiametro di mm. 12 e 10 spaziofra i due tubi e di 60 mm. (sitenga presente che 10 spaziova rnisurato al centro dei due

    2,5 ed avremo cosi il valoredell'ascisse, cioe della lineaorizzontale in basso.

    Nel punta d'ineontro deivalori trovati, incontreremoun terzo numero; nel nostrocaso, essendo 2 l'ordinata e2,5 l'ascisse, ci si incontreranella diagonale con ilnumero6 e cio significa ehe l'impe-denza di un dipolo normaleva moltiplicata per 6.

    Ora, sapendo che l'impe-denza di un dipolo normale edi 75 ohm, moltiplieheremo6 x 75 ed il numero che trc-veremo indichera I'impedenzapresente ai capi della nostraantenna che, in questa caso, e

    di 450 ohm. Riassumendo lecaratteristiche dell' antennapotremo quindi scrivere:d2 = 24 mm. dl = 12 mm.S = 60 mm; Impedenza 450ohm.

    Secondo esempio. Per unanostra costruzione occorreun'antenna a dipolo ripiegatoche presenti, ai suoi capi, unaimpedenza di 150 ohm; perdl abbiamo un tubo di 16 mm .di diametro e si vuol cono-scere il diametro e la distan-za cui deve andare collocatoilsecondo tuba.

    Occorre innanzitutto tro .vare un tuba che dia la pos-sibilita di ottenere una spa-ziatura ragionevole.

    Si scegliera, ad esempio,per d2 un tubo del diametrsdi 4,8 mm. quindi d2: d1 =4,8: 16 = 0,3 ed avremo otte-nuto l'ordinata.

    Per ottenere 150 ohm diimpedenza occorre conoscereil rapporto di trasformazioneche si trovera facilmente di-videndo 150: 75 = 2; 2 e ap-punta ilrapporto desiderato.

    Con questi dati otterremopoi l'ascisse ehe nel caso no-stro corr ispondera a 3,7; va-lore ehe avremo trovato ese-guendo l'operazione S : d2 di-videndo cioe 10 spazio per ildiametro del tubo d2.

    Sieeome a noi poi interessaeonoseere 10 spazio, moltipli-eheremo d2 x 3,7 ed otterremo10 spazio che oecorre laseiarefra i due tubi on de ottenere150 ohm d'impedenza, cioe4,8 x 3,7 = 18 mm. e questorappresenta la distanza.

    Antenna a 150 ohm condl = 16 mm.; d2 = 4,8 mm.;S = 18 mm.

    Per meglio completare 10studio su questa argomento,sad. bene rivedere l'artieolo Jmpar iamo a eonoseere Ieantenne di televisione , pre-sentato a pag, 26 del numerodi Ottobre 53, ehe potra esse-re di valida aiuto ai nostrilettori.

    403

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    Fig. I. - Un'astlcciola di legno,clebitamente arrotondata e tagliatavertical mente per una certa lun-ghezza, costltulra la parte essen-ziale dell'attrezzatura necessariaper Ie nostre pill svariate rea-lizzazioni.

    Fig. 2. - Una piccola vlte postaperpendicolarmente alia fessura,precedentemente praticata, larendera regolabile in modo da po-ter flssare su quella qualsiasispecie di amo.

    404

    Di esche finte, in commer-cio, ve n'e un'infinita rna, co-me e noto, molti 30110 ipesca-tori che preferiscono costruir-le perche sostengono, e non atorto, che occorre una parti-colare tecnica di costruzioneper ogni specie di pesci che siintende adescare.

    Per tali ragioni dedichere-mo quanta segue all' esposi-zione dei metodi da seguireper ottenere con pochissimiattrezzi una grande varieta diesche finte.

    Una mosca finta non e, insostanza, che un ciuffetto dibarbe di penna di uccello, 0di un qualsiasi pennuto. Taliesche, variamente colorate,nascondono l'amo a mezzo diuna legatur ache simula ilcorpo dell'insetto.Nella costruzione occorre

    distinguere i due tipi fonda-mentali di esche, cioe: le sec-che, destinate alla pesca insuperfice e le camole per lapesca in immersione. Da ciosi deduce che la tecnica dausarsi per la preparazione de-ve essere divers a a secondadel tipo di esca desiderata.

    Le esche da usarsi per lapesca in superfice abbondanodi piume colorate, quelle dausarsi invece in profondita nehanno pochissime. Entrambi itipi sono fatti ad imitazionedi insetti svariatissimi e per-cio la lora forma e soprattut-to il loro colore varia moltis-simo da un tipo all'altro.

    E' consigliabile, per questagenere di pesca, fornirsi diun vasto assortimento di que-ste mosche 0 insetti artifi-ciali in modo da poter sce-

    Fig. 3. - AI fine di manteneredlritto I'attrezzo e lavorare cosla nostro agio, 10 fisseremo aduna picoola scatola seguendo IIsistema chiaramente iIIustratonella figura.

    Fig. 4. - Ecco il nostro microsco-plco laboratorio nel quale, con untemperino, poco filo e un po' dipenna, costruiremo i piu begli in-setti che mai abbiano volato suuno specchio d'acqua.

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    gliere sul luogo, l'esca chepiu si avvicina agli insetti ve-ri che si vedranno volteggia-re sull'acqua.

    E' necessario ricordare cheIe mosche secche esigono, pri-ma dell'uso, uno specialetrattamento allo scopo di as-sicurare per una duratamaggiore I'Imperrneahilita equindi il galleggiamento. Oc-corre cioe ungere, con unleggero strato di olio di pa-raffina, tutte Ie parti che co-stituiscono l'esca; esistono, al-10 scopo, delle apposite sca-tole contenenti filtri imbevu-ti di olio ponendo neUe qualiIe esche si manterranno co-stantemente imbevute rispar-miando allo sportivo la noiadi tale operazione.

    Per la preparazione di taliesche occorre innanzi tuttopreparare l'attrezzo indispen-sabile costituito da una pic-cola pinza che possa serrarel'amo e permettere cosi unapiu agevole manipolazione.Tale pinza, che servira egre-giamente anche se di legnosi otterra tagliando per unacerta lunghezza un piccolo ra-mo come vedesi in fig. 1

    Fig. 5. - Prima d'iniziare iI ri-vestimento dell'amo, prepareremoalcuni ciuffi di penna ritagliandolida una normale penna, magaridi gallina, net modo iIIustrato infigura

    con un trapano si praticheruun foro in modo da poter poiregolare con una piccola vitele due ganasce della piccolamorsa.

    Per mantenere in posizio-ne verticale tale pinza si po-tra fissarla entro una scatolacome chiaramente viene illu-strato in fig. 3. Altro tipo dipinza atta alIo scopo si potraottenere anche con' un pezzodi molla d'acciaio. Lasciamocomunque al lettore ampiaf'acolta di scelta circa la co-struzione della pinza

    Come chiaramente dimo-strano Ie restanti Illustrazro-ni, fissato l'amo nella pinza,si fissera, con Iilo di seta sot-tilissimo, un po' di penna e,sopra quella, -clla piurr.a.

    _ . 1 > teeny a necessaria perottenere questi insetti e tuttaqui 0, per meglio dire, ci sispecializzera CDnla pratica; eovvio infatti che i primi in-setti che costruirete trarran-no a mala pena in inganno ipesci, poi, CDn l'andar deltempo, riuscira difficile anchea voi distinguere a prima vi-sta le mosche che SDnDusci-te dalIe vostre mani pazienti

    Fig. 6. - Si inizieril il masche-ramento vero e proprio dell'amofasciandovi attorno dei piccolls-simi ciuffetti di penna che saran-no ten uti accostati da un filo re-sistente avvolto attorno all' amo.

    da queUe vere che eventual-mente si posassero vicino aIleprime.

    Fig. 8. - Fatta la prima intelaia-tura dell'insetto, la ricopriremocon penne variopinte iI cui coloresceglieremo di volta In volta aseeonda della pesca cui I'insettob destinato. E' ovvio che la fan-tasia potra molto aiutarci nellascelta dei colori e della fatturadell'esca ma molto potra consi-gliarei anehe la varieta degli In-settl ehe elreola In prosslmitadell'acqua nella quale pensiamo-si trovi un pesce che faccia stra-hlllare gli amici.

    Fig. 7. - Le piumine dispostefinora potrebbero costituire unaminuscola coda di insetto iI eufeorpo otterremo ingrossando confilo, non ben pettinato, la partedritta dell'amo.

    405

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    C 1 - \ I t E 1 '1 1 - \ T U I t EGItt\l\IO ..PIt);{

    NON e certo una, grande scoperta quelladi dire che 1a nostra e l'epoca del le ve-Iocita pazze. E' infatti l'epoca in cui l'uomonell'ansia di dominare vuole imporsi con tuttaIa sua intelligenza e 1a sua tecnica alla na-tura, correggerne le leggi e piegarla ai pro-pri voleri si ch'egli possa librarsi fra cieloe terra in arcioni ai cavalli che egli stessoha costruito e con questi moderni Ippogrifl perdersi nello spazio conquistato, dimentican-do, in quella velocita pazza, la pesantezzastessa del suo corpo.

    Non e, ripetiamo, una novita rna ogni vol-ta che si constatano queste vittorie, al le-gittimo orgoglio per la nuova conquista siunisce una specie di apprensione per la fre-nesia con cui I'uomo rincorre questi successiche spesso sembrano prendere tutto l'uomocon tutte le sue aspirazione.

    Ma non e di questa che vogliamo parlarebensi di strani accorgimenti che, applicati al-la moto diminuiscono sensibilmente la re-sistenza che questa incontra nell'aria.

    Intendiamo parlare della carenatura dellemotocic1ette, e dei vari modelli oggi pill inuso.

    La carenatura non e soltanto una barda-tura piu 0 meno indovinata esteticamente rnae un rivestimento della motocicletta, 0 dialcune sue parti, che conferisce una mag-gior velocita al mezzo stesso.

    E' ovvio che non si possono ignorare an-che in questa rivestimento delle leggi det-tate dall'estetica e che bisogna rispettare,rna 10 scopo principalissimo che si imp oneai tecnici ed ai corridori e quello di vincereil pill possibile la resistenza del mezzo, nelnostro caso, l'aria.'Fino a non molto tempo fa l'aerodinami-

    cita del complesso motocicletta-uomo nonsi poteva valutare se non praticamente, fa-cendo cioe un rapporto fra la potenza svilup-llata dal motore e la velocita raggiunta;nesi poteva provare I'aerodinamicita del mo-dello ponendo in una piccola camera conconduttura di aria forzata un modello cheriproducesse in iscala quello vero. Infatti,mentre questa sistema si puo adottare per iI

    406

    - - ~ , - - - - - - - - - - - - - - - - ~ - - - -

    collaudo delle automobili e degli aeroplaniin genere, non e possibile applicarlo alle mo-tociclette perche parte integrante del com-plesso semovente e l'uomo e sappiamo chenon tutti i centauri han no la stessa staturae 10 stesso peso.Per questa ragione una nota Casa costrut-

    trice ha realizzato il cosiddetto tunnel delvento " posto nel quale, mediante un sistemadi ventilatori, e possibile provo care una cor-rente d'aria pari alla velocita cui si lancie-rebbe la moto e mediante una tabella lumi-nosa ilpilota stesso in arcioni sulla sua motopuo vedere quale sia la posizione che piu gliconvenga tenere in gara onde incontrare laminor resistenza possibile.

    In base alle esperienze avutesi nel tunneldel vento si e potuto anche accertare che emolto piu facile raggiungere una velocitamaggiore diminuendo la resistenza del vento,cioe migliorando I'aerodinamicita, che aumen-tando la potenza del motore.

    A quanta ci risulta, l'unica Casa costrut-trice di motociclette che disponga in Italiadi un simile complesso e oggi la Guzzi che,mediante questo congegno puo permettersi distudiare attentamente ogni particolare ed e-liminare 0 correggere con una certa facilitaquelle sporgenze che impediscono alla mac-china di avere una maggiore aerodinamicita.

    I tunnel del vento non riveste tuttaviaper noi un particolare interesse se non perquello che puo insegnare circa le carenatureche essendo un elemento essenzia1e al rag-giungimento di maggiori velocita costituisco-no il nostro argomento particolare.

    Attraverso 1a diffusione della stamp a edel cinema tutti certamente hanno visto sva-riati tipi di carenature e forse, data la gran-de varieta, sono venuti in una certa confu-sione che ora cercheremo di far dileguare.

    Innanzi tutto sara bene ricordare, cheper quanta esistano carenature totali e par-ziali, quelle che vengono generalmente stu-diate dai tecnici sono le carenature di tipoparziale, poiche Ie carenature totali (vedasi,ad esempio, il siluro della NSU), pur es-

    (segue a pog. 410)

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    Contrassegnata dal numero 97, ecco la H0 REXbicilindriea 350 ce. montata da BRAU N.

    KAVANAG in piena offensiva sulla GUZZI 500monocilindrica.

    Col numero 169, HOLLAUS sulla NSU. ahbordauna' curva spettacolare.

    PAGANI e in arcioni alia MY contrassegnata colnumero 14. al suo fianco e Bandir ola,

    La nuova NSU 250 carenata e condotta daW. HAAS.

    Col numero 6, MILANI sulla GILERA 4 cilindri.

    40 7

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    " Nasone de lla N orton d i Ray Amme ce rto un .Istem a abbastanzas tra no d i ,a r.na tu re .

    Ne lla D . K. W . 350 I. ca renalu ra em ollo ridona e pralicam enle se rv eunicam enle a de v ia re I liIelti d ia ria o llr. la sch le na de l cenlau ro .

    I'toclclett.a t lenlamlne l m od o

    Su ll. N . S. U. 250 cc . ve dlam o ilnuo ,o tipo di ca re natu ra ; II van.lagglo che in v e loe ita Ii o ltlene ,ri.p e tlo a lia ,e cch ia barda tu ra, Ii8l1gi,a sui 6 Km/h

    LaCO "

    Ee eo il be l p ro lilo de lla O r . nM V 125 cc, d i U bb ia li.

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    J. S. pur m ante nendoico o rm ai de lla m o-tu ttav ia un le rba to ioItud ia to p e r de via rei" fiIe tti .. d i a ria .

    E cco una VI S lo ne d ella p ro lila tls-lim a ca re na tu ra de lla M Y 4 cllln-d ri d i B and iro la . Com e lubito .1no ta , la ruo la ante r io r . 6 ,cope rt.e qu e lCo pe r d lm hyu lre l'lnflunode l v ente la te ra le .

    o p i.. c om ple ta e la G unilu a ca re na tu ra Itud la tam ente pe r Ie a lte v e lo cit tip o d i c are na tu ra e I ' e -e p i~ m od erna d ella te ent-ic lis lic a d a c om p elizio ne .

    L a G ile ra 500 re lt. com unque lam acch lna dalla line a p i~ lobria p e rla su a ca re na tu ra m olto ade re nle alb lo cco j lo brie ta ch e ce nte rtsce a liam o to cic le tla u na d isc re ta e sle tie a.

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    sendo dal punta di vista aerodinamico moltopili soddisfacenti, danno luogo, pero, a nonpochi inconvenienti, quali: una sistemazionedisagiata per il pilota, una notevole difficol-ta di manovra, senza contare gli inconvenien-ti di ordine meccanico e costruttivo.

    Per Ie ragioni che abbiamo detto, questatipo di carenature non presenta una grandenovita nel campo delle competizioni direttein circuito, rna sono utilizzate con successonelle prove di velocita pura sul chilometrolanciato.

    Per questa ragione analizzeremo soltantole carenature di tipo parziale, che presentanoun campo di studio molto pili vasto e possi-bilita di soluzioni svariatissime.

    Quasi tutti i tipi di carenature parzialisono orientati a dare una linea pili aerodi-namica alla parte anteriore della moto, inquanta si e potuto constatare che la resisten-za opposta dall'aria sulla parte posterioredel veicolo lanciato a grande velocita, epressoche trascurabile, per cui, i vantaggiche si potrebbero otten ere carenando la parteposteriore non compenserebbero certamentei non pochi inconveniente cui darebbe luogoquesta carenatura.

    I vari tipi di carenature parziali varianodal semplice prolungamento, e adeguata si-stemazione aerodinamica, del serbatoio dellabenzina, alle pili complesse carenature chericoprono tutta la parte anteriore della moto,ruota compresa.Le Case che menu hanno tenuto in consi-derazione, la carenatura, sono la Gilera el'A.J.S. le quali si sono limitate a dare alserbatoio della mac china una particolare for-ma, per rendere pili agevole la penetrazionenell'aria.

    Una carenatura interessante, e quella rea-lizzata daUa germanica NSU, che pur lasciandolib era la ruota anteriore, fascia le gambe delpilota, diminuendo la superflcie d'impatto ,

    Tuttavia, i migliori tipi di carenatura cheoggi si conoscono, rimangono pur semprequelli della GUZZI e della tedesca BMW, che,senza presentare gli inconvenienti delle care-nature totali, permettono di raggiungere unaefficienza aerodinamica molto vicina a queUaraggiungibile con carenature complete. La-carenatura di queste moto riveste sia la par-te anteriore che queUa posteriore del veicolo,lasciandone pero libera la parte centrale,queUa cioe in cui deve trovar posta il pilota,che in tal modo ha assoluta liberta di movi-mento.

    Molti appassionati di motociclismo sichiedono perche non vengano rivestite anche(continua alia pag. seguente)

    410

    Con una pronunciata carenatura anteriore, e laNORTO N 350, eontrassegnata dall'87, montata da

    RAY AMM:

    ANDERSON sulia GUZZI 4 clllndrl ; si notinoIe prese d'aria laterali.

    Ecco come appare, in una vrsrone panoramloa, ilTunnel dial vento realizzato dalla Guzzi. E' questoiI primo impianto del genere realizzato in Italia e,per il momento rimane I' unieo a cui nostritecnici possono ricorrere.

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    che, se si trattasse di un edifiieio pendente,come puo essere la torre di Pisa, anche l'astava fissata a terra con la stessa pendenza. Nor-malmente peri> l'asta sara messa in posizioneperpendicolare al piano della terra, cioe insenso verticale.

    A questa pun to, col metro che ci saremoprocurato, misureremo l'ombra proiettata dal-l'asta (che chiameremo B), quella proiettatadall'edificio (ombra che chiameremo C), ela lunghezza dell'asta (che indicheremocon A).

    Coi dati che abbiamo a disposizione, pos-siamo impostare una proporzione che ci con-sentira di trovare lincognita, cioe la misurache ci manca (l'altezza dell'edifiicio).

    A : B = X : C, in cui X e la misura datrovare, che sara: X=A xC: B.

    Per semplificare Ie cose, ci spieghiamo conun esempio.Conosciamo dunque: l'ombra dell'edificio

    (C), che supponiamo sia di 10 metri; l'ombradell'asta (E), m. 0,5; l'altezza dell'asta (A),m. 1,50.

    Eseguendo Ie operazioni sopra indicatetroveremo X con

    1,5 x 10 : 0,5 = 30 metriAbbiamo cosi ottenuto la misura dell'al-

    tezza dell'edificio, che, nell'esempio indica-to, risulta di m. 30.

    Ora tutti saremo capaci di misurare I'al-tezza di qualsiasi corpo che si estenda verti-calmente. Provate ad applicare questo siste-ma, magari conoscendo gia l'altezza della co-struzione, cosi sperimenterete con mana 10bonta del nostro metodo, che potrete poi ap-plicare in qualsiasi occasione.

    Hlsuriauto I'altezza di un edifieioNON e sempre facile conoscere l'altezzadi un edificio, 0 di un qualsiasi corpo este-so in senso verticale, come ad esempio un a1-bero; d'altra parte in molti casi sentiamo ilbisogno di conoscere tale misurazione, 0 percuriosita, 0 perche ci e necessaria per qual-che nostro scopo particolare.Tutti comprendono come sia disagevole avolte dover salire sul tetto di una casa 0su di un albero, per non dire poi che spessotale possibilita e esclusa del tutto, come sa-rebbe nel caso in cui si voglia misurareI'altezza di un campanile 0 di una costru-zione molto alta. Tali salite ci costringono

    i 'L--e--....!. . . . . . - ..~ . . . . . ., ,L _ ------c 1

    a peri colosi equilibrismi e a un dispendioinutile di energie e di tempo, mentre invececon un sistema molto semplice potremo co-noscere l'altezza di tutti, gli edifiici che vo-gliamo, restandocene comodamente a terra.

    Ci occorre solamente l'aiuto di un'asta, dicui dobbiamo conoscere la Iunghezza (per e-sempio m. 1,50), e di un metro. n fattore piuimportante pero e ilsole, senza il quale e im-

    o possibile procedere alla misurazione.L' asta, di cui conosciamo la misura,

    va fissata perpendicolare alIa terra, cioe pa-raHela alla costruzione da misurare, cosic-

    CARE NATURE GRAND-PRIX (continuazione dalla pag. precedente)Ie moto normali di una carenatura adegua-tao Rispondiamo sub ito a questi appassionatiche, oltre al fatto che cio comporterebbe unnotevole aumento di prezzo, praticamente unproblema di aerodinamicita nelle moto nor-mali non esiste, in quanta alla velocita rag-giungibile con queUe e molto limitata; inol-tre, altri motivi di indole pratica ed esteti-ca spingono i costruttori di moto normali anon prendere neppure in esame il problema.Molte carenature infatti, rovinano l'esteticadella moto. Capita pero spesso di vedere me-tociclette con forme piuttosto strane, tali dafar pensare ad una linea aerodinamica crea-ta appunto per diminuire la resistenza op-posta dall'aria a1 mezzo. Tali forme, assicu-

    riamo altro non sono che motivi estetici idea-ti dai costruttori per attirare l'attenzione de-gli acquirenti.

    L'unico sistema per raggiungere la velo-cita massima con una moto normale, e quellogia no to a molti motociclisti; esso consisteriel portare il corpo aderente a1 serbatoio del-la moto, in modo da diminuire la resistenzadell'aria.

    A tale proposito sonG stati ideati dei pic-coli deflettori in Plexiglass, di cui gia sonofornite molte moto, che vanno sistemati al-l'altezza del manubrio; un tale deflettore ha10 scopo di convogliare i filetti d'aria sullaschiena e ai lati del pilota, diminuendo intal modo 1a resistenza all'aria.

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    U n s a ld a to r e e le t t r i c oe o n p u n t e i n t e r e a m b i a b i i iL'utensile ~ q).lale pill. fL'equentemente il'radiedilettante dev~ ricorrere guan,dpsi ae-cinge ~a realiZzazione di un progetto e sen-za dubbio il saldatere eletttjco. .a purttoppo:il raCtiodilet'tante diifioilmente dispcne eli que-sta attr~ pel1che iJi;uo 8!!,qiliirlQ fiohiedesempre una spesa che pochi possono soste-nere per soddisfare una lora passione extraprofessionale.Possedere un saldatore elettrico pero non

    e una cosa impossibile; seguendo infatti Ie mieistruzioni potrete realizzare, con una spesaaddirittura irrisoria, un efficentissimo salda-tore che avra anche il pregio delle punte in-tercambiabili.Per la realizzazione di questo utensile oc-corre innanzitutto procurarsi il materiale se-guente:l) Uno spezzone di tubo di ferro, meglio

    \ ,\ ,I II ,\ '\ 'c . = - : ' d. f 1 i : i J . f ,D

    se di ottone, del diametro interno di circa11 mm. e con quello esterno di circa 14mm.,la lunghezza sara eli circa 200mm.2) Una resistenza per saldatori, tipo tondodi circa 150Watt e adatta aIla tensione locale.Questa resistenza potrete acquistarla pressoqualsiasi negozio eli articoli elettrici ad unprezzo di circa 2-300 lire.3) Due dischi di lamiera dello spessore di3 mm. e del diametro el i 40 mm.4) Un grosso manico di seghetto.5) Uno spezzone di filo di rame del dia-metro di circa 10 mm.

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    6) Una vite di 3/16 con rispettivo dado.7) Un filo elettrico della lunghezza di

    m. 1,50 con relativa spinetta.COSTRUZIONE.

    Senza dimenticare di rispettare le misure,comincieremo la costruzione tagliando iltubo,part. A, per circa i 2/3 del diametro, quindicon un martello appiattiremo la parte in que-stione in modo da otten ere un rettangolo; ese-guiremo quindi con una punta da 2 a 3 mmi fori per l'aerazione cercando di distribuirlicon una certa regolarita, Da un ritaglio diIamiera di circa 3 mm. ricaveremo i due di-schi B .

    Per ottenere iltipo di punta C , sago-meremo a un lato della spezzone di filo dirame, del diametro di 10 mm., un occhiellocon diametro esterno di circa 28 mm., ap-piattiremo quindi l'occhiello in questione sinoa fargli raggiungere un diametro di circa36 mm. e quello interno di circa 6 0 7 mm.Questo tipo di punta serve per i montaggiradio, chi invece dovesse usare iI saldatoreper altri scopi potra adottare senza apportaremodifica alcuna, la punta Cl ed altri tipiche ognuno potra progettare a proprio pia-cimento.

    11montaggio e semplicissimo: si infileran-no i vari pezzi nella vite D seguendo l'ordineraffigurato nel part. H. cioe: un disco, il

    tubo, una guancia della resistenza, la punta,l'altra guancia della resistenza, l'altro discoed infine il dado che terra unito il tutto.Passeremo ora a collegare il filo della resi-stenza con quello della luce avendo cura diricoprire le parti che rimangono scoperte conIe per line isolanti di cui sono ricoperti anchei terminali della resistenza.

    Sara inoltre necessario eseguire la giun-tura fra il filo luce e quello della resistenzail pili lontano possibile dalla resistenza, adesempio dentro ilmanico di leg no H.Come si capira dal part. H, il manico an-

    dra forato internamente onde permettere: altubo di entrarvi forzatamente e al filo di u-scirne,

    Per impedire che il filo posta nel tubo pos-sa attorcigliarsi e magari provocare un corto-circuito, sara bene avvolgere qualche giro dinastro is01ante sul fila luce appena fuori delmanico e uguale trattamento non fara maleanche nelle giunture. Virgilio Corti

    "Sl8tema Pratleo" eonden8a nnaIlrande quantlta d'ln8ecnamentl aalor-natl, pratle. ed 18truttlwl ehe VI re..-deranno pi.. facile la wlta.

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    E 'FACILE acquistare, presso un vetraio,delle lastre di vetro gia tagliate aIle dimen-sioni desiderate, rna molte persone, per unatendenza innata, vorrebbero saper fare dasole questa piccolo lavoro per poter tagliaree adattare vetri di qualsiasi specie e dimen-sione, Per veder realizzato questa modestis-simo desiderio e necessario conoscere queipiccoli trucchi che sono proprii di ogni me-:stiere e che, pur essen do della natura pilisemplice, costituiscono la porta d'accesso me-

    Fig. I - Tenendo I'utensile all'incirca come unapenna si tracccra I'incisione tirando verso di noiil tagliavetro.

    414

    I A \ I E I Ql l l l l l rIl~ 1 I I I I I l I I I I I I I l l I I I I I I R 1 1 1 1 1 1 E1 1 1 1 1 I 1 1 1 1 I 1 I l \ V 1 I I I I I t l l l l l l r I I I I I I R @ D

    diante la quale imparare veramente questaarte.

    E' nostro intendimento soffermarci sta-volta su questi piccoli espedienti e darvi cosimodo di tagliare il vetro nel modo che ca-priccio 0 necessita vi dettano.

    Questa operazione e ritenuta da molti la-boriosa e delicata, rna invece conoscendo nor-me precise al riguardo e disponendo di unbuon tagliavetro, non e tanto difficoltosaquanto a prima vista puo sembrare.

    Innanzi tutto occorre saper riconoscere ilfruscio prodotto dall'utensile quando real-mente incide il vetro; fruscio che ricordamolto da vicino il rumore prodotta da setastracciata. Per ottenere questo fruscio, pertagliare cioe effettivamente ilvetro, bisognaprima di tutto ripulire la superficie del ve-tro da qualsiasi traccia di polvere altrimentieben difficile otten ere un taglio perfetto.

    Altra esigenza da rispettare rigorosa-

    Fig. 2.ghezza sl

    Per Ie linguette da I a 5 mm. IIi lar-utilizzeranno Ie tacche poste a latodell'utensile.

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    mente e quella di sistemare il vetro da ta-gliare sempre su di un piano ben Iiscio inmodo cho la pressione esercitata sul vetrostesso non vi faccia apparire qualche incri-natura e renderlo cosi inutilizzabile.

    La fig. 1 indica il modo da tenere l'uten-sile di taglio ; si noti come questa debba sem-pre essere tenuto inclinato verso chi 10 usae che per incidere occorre tirare l'utensiloverso di noi.Prima di iniziare l'operazione e semprebene pass are, sopra la linea che dovremoincidere, un po' di petrolio che f'aciliter-a l'in-cisione; ci si procuri quindi una buona rigache, appoggiata sul vetro, dia modo di in-cidere con un bel segno diritto. Inumidirel'utensile con un po' di olio e un'altra ope-razione preliminare che sara bene compieresempre per facilitare l'incisione che certa-mente torn era di vostro gradimento, meritr eil vetro si rnostrera quanto mai docile sottoIe vostre mani.

    La pressione de11'utensile sul vetro deveessere costante e con un po' di pratica sarafacile determinare la giusta pressione a cuisottoporre il vetro stesso; infatti sara abba-stanza semplice fare una pressione maggioresul vetro qualora si veda che quella prati-cat a prima si mostra troppo debole per pro-durre una buona incisione. Non vorremmoche le nostre parole portassero ad una falsainterpretazione dell'utensile suI vetro: questainfatti non viene soltanto inciso, ma effetti-vamente tagliato; non inganni quindi il ter-mine: incidere che si riferisce pili all'a-zione apparente dell'incisione che a quellasotanziale del taglio.

    Una cosa molto importante da tener pre-sente e que11a di non passare mai due voltesul medesimo taglio. Questo, perchs I'uten-sile si smussa e si rovina breve tempo e ilvetro, gia tagliato internamente dalla pre-cedente incisione, verrebbe ad essere taglia-to anche dalla success iva che molto difficil-mente potrebbe coincidere con la prima eprovocherebbe inevitabilmente un taglio ir-regolare del vetro.

    Nel prendere la misura per sistemare lariga occorre tenere nella dovuta considera-zione la larghezza dell'utensile; infatti il dia-mante e sempre situato al centro del l'uten-sile e cio impedisce che il taglio venga pra-ticato aderente alla riga e se non si ha l'ac-cortezza di tener discosta Ia riga circa 1,5 mm.dal punto in cui si vuol incidere, altrimentiil vetro, come ben si puo capire, verra ta-gliato fuori misura.

    (continua alia pag. 417)

    Fig. 3. - Se la linguetta e larga piu di 4 0 5 mm.si prenda il vetro come mostra la figura e Sl

    pieghi declsamente verso il basso.

    Fig. 4. - Per separare i pezzi grandi s! pongala riga sotto la linea di incisione e si prema su

    ambo Ie parti.

    Fig. 5. - Per gli spessori rilevanti si usino pinzea ganascil2 parallele senza dimenticare di mettercun foglio di cartoncino fra Ie ganascie delle pinze.

    415

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    PULS1\.~TE:~'A PlEBE' < 0 1 1 ; . .

    Chiudere un circuito elet-trico con un pulsante coman--dato con un piede riesce utileper una infinita di lavori.

    11 fotografo, ad esempio,puo comandare con quello, ilbromografo 0 l'ingranditore;.l'elettricista, il meccanico pos-sono coman dare un trapanoelettrico, una bobinatrice 0qualsiasi apparecchiatura elet-trica senza dover fare uso del-le mani che si potranno piu.agevolmente utilizzare in Ia-vori piu difficili che non siaquello di premere un pul-sante.

    Per ottenere questa pul-sante a piede non occorre unacostruzione per realizzare laquale sia necessario tenered'occhio un complicato sche-ma, rna basta sagomare alcune.assi in modo da ottenere quel-1a specie di cassettina che invarie positure presentiamonelle illustrazioni.

    Sempre guardando alle il-dustrazioni ben si vede quan-to elementare sia anche lapreparazione dell'impianto e-lettrico nell'interno della cas-setta; questa infatti e costi-tuito da un comune puls antete da campanello fissato, percosi dire, al coperchio dellascatola; da tale puls ante par-tiranno i due capi di un filo

    che, come ognuno puo age-volmente vedere, congiungeraquesto ad una presa fissataalla parte anteriore della cas-setta. In questa presa poi sipotra inserire qualsiasi mac-china in qualsiasi posta essasi trovi poiche, come si vede,il complessino si puo spostareda un luogo all'altro con 1amassima Iacilita.

    Al fine di non scivolare colpiede che azionera ilpulsante,si potra facilmente applicareuno strato di gomma sul pia-no in cui si appoggia iltaccodella scarpa e si otterra unmaggior attrito e quindi unamaggior stabilita,

    AMCSe trova te inte re ssante laE~~ !!...:.~ is tem a _P ra tico _ ", fa te la cono sce re a ch l v i sta v ic ino .Invia tec i iI nom e e I'ind irizzo d i tre vo str i am ic i ch e non le ggono anco ra la no s tra r iv ista e "no ifa rem olo rD om aggio d i qua lch e num e ro d i saggio . Siam o ce rti ch e a l grazie ch e ,[ fin d ' o ra , no i v i po rgl~m osegu iril. be n p re s to la gra titud ine d i co lo ro ch e , p e r m e rito vo stro h an no im pa ra to ad app re zzare lav ostra r iv ista p re fe ri ta .

    416

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    Crediamo che il complesso presentato sia,quanta di piu semplice e di piu pratico sipossa escogitare per non accrescere ulterior-mente il numero, gia troppo grande, dellevittime della strada.

    Infatti non si potrebbe definire altrimen-ti se si pensa che con questo provvedimentosi possono evitare incidenti al prossimo egrane a se stessi.

    Si tratta di un piccolo segnale di avver-timen to da collocare appena fuori del por-tone, sul marciapiedi, quando si sta per uscirecon la macchina.

    Su di una base di legno Ie cui misuresaranno scelte a piacere si fissera, medianteuna cerniera e nel modo illustrato in figura,un'asse delle dimensioni di circa 35 x 15 em,

    Prima di fissare l'asse in senso verticalesulla sua base, vi si traccieranno, per dueterzi della sua larghezza, delle striscie obli-que bianche e nere e nella spazio rimasto Ii-bero si Iara in modo di scrivere, con la mag-gior chiarezza possibile, PERICOLO .

    Per fissare poi l'asse sulla sua base siusera, come gia si diceva, una cerniera di-sponendola come suggerisce chiaramente lafigura. In questo modo collocando il piccolodispositivo sul marciapiedi rimarra ritto fin-che non ricevera la spinta dal paraurti dellamac china che sta uscendo e si ribaltera. Mafino a quel momento avra assolto benissimoal suo compito che e appunto quello di av-vertire il pedone del pericolo che 10 attendese si azzardasse a passare.

    SAPER TAGLIARE IL VETRO (continuazione dalla pag. 415;Puo capitare di dover tagliare delle stri-

    scie di vetro della larghezza di qualche mil-limetro; occorre allora staccarle usando unadelle tacche pre senti a lato dell' utensi-Ie (fig. 2); allo scopo si scegliera poi la taccacorrispondente allo spessore del vetro.

    Quando pero Ie striscie da tagliare sianopiu larghe di 5 mm. si possono staccare conun colpo deciso tenendo la lastra nel modoindicato dalla fig. 3.

    Quando Ie due striscie da staccare hannouna larghezza superiore ai 6 mm. per stac-carle dopo aver praticato Il taglio, e eonsi-gliabile ,porre il vetro sopra la riga pre-mendo poi con le mani da ambo le partidell'incisione, come chiaramente vedesi nellafig. 4.

    La teeniea da usarsi per tagliare il cri-stallo, gli specchi 0 ilvetro di un certo spes-sore e identica a quella illustrata fin qui;

    unica variante ehe si puo applicare can pro-fitto e quella di 'usare pinze piuttosto che latacca quando, come mostra la figura 5, sidebbano staccare piccole striscie; usando lepinze si ricordi pero di mettere sotto e so-pra il vetro uno strato di cartone in modo. daevitare ogni eventuale offesa al vetro ..Con striscie di maggior larghezza si adot-tera senz' altro il sistema Illustrato in fig. 4appoggiando il vetro sul bordo di un ta-volo.

    Se ilvetro viene impiegato per usi in cui.i bordi non vengono coperti, oceorre arroton-dare i bordi taglienti e gli spigoli vivi che-potrebbero in altro modo ferire; do si ottl!~passando gli spigoli stessi su di una ruota C I a -arrotino con l'avvertenza di mantenere eo-.stantemente bagnata la ruota con acqua.

    Dopo ill ehe, riteniamo di aver resi i no-stri IettOl-i ~rti vetrai. .417

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    Un voltohmmetrop e p - i n l J l _ _ t p - i esaerimentiTutti i lettori che si dilettano di esperi-

    menti di elettrotecnica, e in special modo iradioamatori, sentono la necessita di uno stru- .mento di misura (il VOLTOHMMETRO), concui verificare la tension presente in ogni loramontaggio e l'efficienzao meno delle resi-stenze 0 dei condensatori.

    Non e detto pero, che questo interessan-tissimo strumento abbia un'importanza fon-damentale soltanto per i radioamatori; anzi, sipuo dire senza tema df esagerare, che l'appa-recchio interessa un campo vastissimmo dipersone, a cominciare daglielettricisti, checon quello potranno verificare i cortocircuiti,I'efficienza delle pile v o delle lampadine, senza

    +Fig. 1. Perc he I'indice dello strumento arnvia fondo scala, con una tensione da 25 volt ee-correra una resistenza da' 25.000 ohm.

    50000 OHM

    +Fig. 2. Con una tensione di 50 volt, I'indicearrivera a fondo scala inserendo in serie unaresistenza da 50.000 ohm.

    418

    +

    contare altri applicazioni di cui ci si puo ren-dere conto solo in pratica, per finire ai mec-canici, che con esso potranno controllare ilfunzionamento della dinamo, delle lampadinedei fari e di tutto ilcomplesso elettrico degliautomezzi in genere.

    Era ovvio percio che Sistema Pratico, siinteressasse a questa strumento, presentandonela costruzione pili semplice e pili praticapossibile.

    Il voltohmmetro, per la misura delle ten-sioni nelle correnti continue, deve possederepili portate in modo che si possano misu-.rare tutte le tensioni esistenti nei circuiti.Noi abbiamo realizzato ilnostro voltohmme-tro con portate a fonda scala secondo le ten-sioni pili note e piu utili; esse sono: 2,5 volt- 10 volt - 25 volt - 50 volt - 100 volt -250 volt - 500 volt.La portata dei voltohmmetri viene deter-

    minata dalla resistenza posta in serie aUostrumento, per cui, per aumentare la por-tata, e sufficiente aumentare il valore dellaresistenza aggiungendone altre di valore SU~periore. Per calcolare la resistenza necessariada mettere in serie nel circuito, si divide ilnumero di volt che si desidera ottenere afondo scala, per i milliamper dello strumento,indi si moltiplica il quoziente per 1000.

    Per meglio comprendere quanta detto sopra,ecco alcuni esempi: in uno strumento da 1 rnA

    50000 OHM

    +

    Fig. 3. . Se con inserita una resistenza da50.000 ohm., misurtame una tensione di 25 volt,la lancetta arriva a meta scala.

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    sl vogliono ottenere a fonda scala le seguentiportate: 2,5volt; 10 volt; 25 volt; 50 volt; 250volt. Per raggiungere queste portate e neces-sario inserire in serie al voltohmmetro varieresistenze ilcui valore si calcola con la for-mula sopraindicata. Infatti per ottenere:

    2,5 volt a fondo scala, occorre una resistenzadi 2,5 volt: 1 mA X 1000 = = 2500 ohm;10 volt a fonda scala, occorre una resisten-za di 10 volt : 1 rnA x 1000 = = 10.000 ohm;25 volt a fonda scala, occorre una resisten-za di 25 volt : 1 mA x 1000 = = 25.000 ohm;50 volt a fondo scala, occorre una resisten-za di 50 volt : 1 mA x 1000 = = 50.000 ohm;250 volt a fondo scala, occorre una resisten-za di 250 volt : l.mA x 1000 = = 250.000 ohm.Supponiamo di dover ottenere Ie stesse ten-sioni a fondo scala con uno strumento da0,5 mA; ilvalore delle resistenze da ' inseriresi troveranno coi seguenti calcoli:1 volt a fondo scala si ottiene con una re-sistenza di:1 volt : 0,5 mA x 1000 = = 2000 ohm;25 volt a fondo scala si ottiene con una re-sistenza di:25 volt: 0,5 mA x 1000 50.000 ohm;50 volt a fondo scala si ottiene con unaresistenza di:50 volt : 0,5 mA x 1000 100.000 ohm;250 volt a fondo scala si ottiene con unaresistenza di:250 volt : 0,5 rnA x 1000 = 500.000 ohm.Nella costruzione dello strumento e ne-cessario usare resistenze il cui valore in-dicato sia stato provato in un altro strumentopoiche tutte le resistenze ben difficilmente as-sumono ilvalore esatto che portano indicato.Infatti, normalmente, si ha sempre una tolle-ranza minima del 10%, il che significa che unaresistenza da 50.000 ohm, in pratica puo avereun val ore che varia dai 45.000 ai 55.000 ohm.VOLT"OHMMETRO A CORRENTE ALTERNALo strumento sopradescritto, serve solo per

    la misura delle tensioni nelle correnti, con-tinue; per Ia misura delle correnti alternate

    Fig. 4. - Ecco come si presenta un semplicestrumento per misurare tutte Ie fensioni, da 1a 250 volt, a tre portate.

    e necessario aggiungere allo strumento unraddrizzatore ad ossido di rame inserendolomediante un commutatore.

    La precisione di misura che si ottiene consuddetto raddrizzatore Ii! piu che sufficienteper misurare la corrente negli apparecchi piucomuni.Il raddrizzatore da inserire nel voltohm-metro a corrente alternata e di tipo specialee di piccolissime dimensioni, Esso \.' compo-sto da quattro elementi raddrizzatori chevanno collegati in modo da raddrizzare am-bedue Ie semionde, come rapprosenta 10 sche-ma di fig. 5.

    Bisogna tenere presente che la letturadello strumento dopo aver applicate il rad-dizzatore . non corrisponde alIa tensione ef-ficace, per cui, qualsiasi strum en to portasempre gia incise Ie due scale: una per lacorrente continua di color nero, indicata conV-mA e una per la corrente alternata di co-lor rosso e indicata con V. c. a.L'elemento raddrizzatore si trova facil-mente in commercio gia pronto per essere

    +

    CORRENT[A L T E R N A T I i

    Fig. 5. Per misurare Ie tensioni a correntealternata si inserira, dopo la resistelUa, un rad-drizzatore ad ossido di rame che raddrizza lacorrente alternata.""SUR[ IN COAAEIOI1 [

    GL1[RHA1A~rWR[ 1M CORAOtll:co.",,,

    I 'II 2 !O VOLT 1 ' 1 . ~

    1iFig. 6.. - Cosi si presenta uno strumento per ilcontrollo della tensione a corrente conti-nua (C. C.) e a corrente alternata (C. A.). Unsemplice interruttore include 0 esclude iI rad-drizzatore a seconda che si voglia la correntecontinua 0 alternata ..

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    usato; esso ha quattro capi: due segnati conuna S (entrata della corrente alternata), egli altri due sono segnati uno col + e l'al-tro col - e vanno collegati ai rispettivi capidella strumento.

    Per realizzare un voltohmmetro che ser-va tanto per le correnti continue che perquelle alternate e necessario usare un inter-ruttore che ci dia la possibilita di inserire il

    Fig. 7. - Per usare 10 strumento come ohmmetrosi inseriranno cosi la pila e un potenziometro.Con i valori inseriti e possibile misurare resi-stenze da 100 a 100.000 ohm.raddrizzatore ad ossido