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Camera dei D eputati - 3 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

SOMMARIO

PR EM ESSA

1 LA DISCIPLrNA SPEC IA LE PER ROM A: in te rv e n t i n o r m a t iv i 20 ! 3/2014

1.1 I l c . d . d e c r e t o SA LVA RO M A

1.2 N o r m a s u l p a t r o c i n i o l e g a l e

1 .3 S e n t e n z a C o r t e C o s t i t u z i o n a l e n . 1 5 4 / 2 0 1 3

2 LA SIT U A ZIO N E DEBITORIA ED IL R E C U PE R O DEI CREDITI

2.1 S i n t e s i d e l l ’a t t i v i t à s v o l t a n e i p r e c e d e n t i e s e r c i z i

2.2 II p a g a m e n t o d e i m a n d a t i

2 . 3 I p a g a m e n t i r e l a t i v i a i d e b i t i f u o r i b i l a n c i o

2 . 4 L ’a t t i v i t à t r a n s a t t i v a

2 . 5 L ’a t t i v i t à d i r i a c c e r t a m e n t o c o n t a b i l e d e l l e s i n g o l e p a r t i t e d i c r e d i t o e d i d e b i t o - l e

i n i z i a t i v e p e r i l r e c i p e r o d e i c r e d i t i

3 Q U A D R O FIN ANZIAR IO

3 .1 L a p r o v v i s t a d e l l e r i s o r s e f i n a n z i a r i e

3 . 2 G i a c e n z a d i c a s s a e p r o c e d u r e d i p a g a m e n t o

3 .3 N o t a s u l d i s a v a n z o d e l l a G e s t i o n e

3 . 4 P R O SP E T T IV E DEL FA B B ISO G N O FIN A N Z IA R IO FU T U R O

CON CLU SION I

a n d a m e n t o d e l l a G e s t i o n e C o m m i s s a r i a l e i n s i n t e s i

C O/YSIDEfL-iZIONI DI C A R A T T E R E GENER.ÌLE

A PPEN D IC E I: Q U A D R O N O R M A T IV O

A PPE N D IC E 2: R E N D IC O N T A Z IO N E DELLA G E ST IO N E C O M M IS S A R I , \L E PR E V ISTA DALLA

N O R M A T IV A V IG EN TE

APPEN D IC E 3: T A B ELLE N U M E R IC H E

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Camera dei D eputati - 5 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

La presente re lazione è stata redatta in o t tem peranza al decre to legislativo n. 61

del 18 aprile 2012, rela tivo a "Ulteriori disposiz ioni recanti a ttuaz ione d e l l ’articolo

24 della Legge 5 m ag g io 2009, n. 42, in m ateria di o rd inam en to di R om a

C ap ita le” .

In particolare , rileva al riguardo quanto d isposto ne l l ’art. 13 (R endicon taz ione

della G estione C om m issar ia le ) che così recita:

1. All'articolo 14 del decreto-legge 5 maggio 2010, n. 78, convertito, con

modificazioni, dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo il comma 13-ter è

aggiunto il seguente: « 13-quater. Il Commissario straordinario invia annualmente

una relazione al Parlamento e al Ministero dell'interno contenente la

rendicontazione delle attività svolte all'interno della gestione commissariale e

l'illustrazione dei criteri che hanno informato le procedure di selezione dei

creditori da soddisfare. ».

2. Restano fe rm i gli adempimenti in materia di rendicontazione dei flussi

trimestrali di cassa della gestione commissariale, previsti in attuazione

dell'articolo 78 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con

modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133.

La re lazione costituisce, quindi, uno degli adem pim enti di rend icon taz ione annuale

dei risultati de l l 'a t t iv i tà predisposti dalla G estione C om m issar ia le del C o m u n e di

Rom a, ulteriore rispetto a quelli destinati alla C orte dei C o n t i1 e

a lT A m m in is traz ione statale nella quale il C om m issar io è inquadrato .

In particolare la G estione redige un rendiconto annuale , in cui sono riportate tutte

le principali variazioni in tervenute n e l l ’eserc iz io per s ingola r ipar tiz ione contabile

del Piano, e da una sezione illustrativa che ha lo scopo di descrivere e com m entare

le attività delle quali è fornita sintetica in form azione nella sez ione num erica. Oltre

1 L a n 15. com m i 1 e 2 del D.Lgs. 30 g iugno 20! I. n 123 stabil isce l 'obb l igo di re lazione alla Corte dei C om i in capo ai

funzionari c ai co m m issa r i delegali au to rizzati alla Gest ione di fondi statali p e r speeifici inte rventi o progett i su llo stato di

realizzazione degli in tervent i delegati.

P R E M E SSA

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XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

al suddetto documento, sono previsti altri monitoraggi infrannuali2 in

adempimento dei quali la Gestione effettua le operazioni periodiche di

consuntivazione delle attività previste dalla normativa di riferimento (cfr.

Appendice 2 “Rendicontazione della Gestione Commissariale prevista dalla

normativa vigente”).

1 LA D ISC IPL IN A SPE C IA L E P E R R O M A : interventi normativi

2013/2014

Gli interventi normativi e la disciplina dedicata alla Gestione Commissariale,

intervenuti a far data dal secondo semestre 2008, sono stati dettagliatamente

esposti nella Relazione alle Camere 2012, nella quale, rappresentando il primo

momento di confronto con il Parlamento, sono stati effettuati riferimenti sintetici

alPintero complesso delle norme afferenti la Gestione ed al complesso dell’attività

svolte.

In questa sede si ricorda succintamente come, a seguito delTemersione nell’anno

2008 di una situazione finanziaria critica, che ha rischiato di paralizzare l’attività

istituzionale del Comune di Roma, sia stata emessa una normativa speciale volta a

scongiurare la dichiarazione di dissesto. Tale disciplina prevede l’adozione di un

piano di risanamento e una gestione distinta dei bilanci rispettivamente per la

Gestione Commissariale e la Gestione Ordinaria. Il quadro normativo relativo alla

Gestione Commissariale è stato via via integrato da una serie di disposizioni

inserite in provvedimenti d ’urgenza per il coordinamento della finanza pubblica

che hanno introdotto disposizioni particolari atte a confermare la natura speciale

della Gestione e la netta differenziazione delle procedure rispetto a quelle previste

dalla disciplina in tema di dissesto degli enti locali.

Il ruolo della Gestione Commissariale, come delineato dal legislatore, si limita al

pagamento del debito, avvalendosi, ove possibile, dei poteri transattivi, senza

riguardare aspetti di attività di amministrazione attiva relativa alle precedenti fasi

' Si traila della trasmissione al M E F ed al M in is tero d e lF In i e m o dei flussi di cassa trimestrali re la iiv i agli incassi e ai

pagam enti , cfr D.P .C .M . del 5 d icembre 2008; dei flussi di cassa mensi li relativi ai soli pagam enti , cfr. art 2 Decreto M E F del 18 manzo 2 0 1 I

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di svolgimento delle procedure di spesa e di entrata, che restano affidate gli Uffici

dell'amministrazione Capitolina.

Va ricordato, inoltre che il complesso delle norme inerenti la Gestione

commissariale non ha stabilito un limite temporale alla sua durata, mentre la sua

conclusione deve comunque avvenire quando residueranno esclusivamente partite

debitorie la cui gestione comporta l’espletamento di atti meramente esecutivi. Il

riferimento è al debito finanziario che deve essere pagato a scadenza delle relative

rate e nei confronti del quale non è esercitabile il potere transattivo ma,

eventualmente, un’attività di rinegoziazione. Al riguardo è utile ricordare che

l’ultima scadenza per il debito finanziario in atto alla data di separazione delle

gestioni è prevista nell’anno 2048.

1.1 II c.d. decreto SALVA ROMA

Il quadro normativo relativo alla Gestione nel corso del 2013 è stato integrato da

alcune disposizioni contenute in un provvedimento d ’urgenza riguardante misure

finanziarie in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territori

(art. 1, comma 5 del D.L. 126 del 31 ottobre 2013 - reiterato con l’art. 4 del

D.L.151 del 30.12.2013, decaduti; da ultimo, art 16, comma 5 del D.L. n. 16 del 6

marzo 2014 convertito con modifiche dalla Legge 68 del 2 maggio 2014).

Tale intervento legislativo è stato adottato per consentire l’equilibrio di parte

corrente del bilancio di Roma Capitale per gli anni 2013 e 2014, autorizzando il

Commissario ad inserire nella massa passiva del Piano di rientro sia eventuali

ulteriori partite di competenza commissariale rimaste a carico della Gestione

Ordinaria, sia introiti commissariali (cfr. infra), da ritenere di competenza

ordinaria.

In specie, il primo decreto legge (art. 1, comma 5, D.L. 126/2013, reiterato con art.

4. D.L. 151/2013) ha autorizzato il Commissario ad iscrivere nella massa passiva

del Piano ulteriori partite debitorie nei confronti di Roma Capitale per un totale di

600 Euro/milioni così composti:

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a) 485 Euro/milioni a fronte delle erogazioni a suo tempo effettuate alla

Gestione Commissariale a valere su trasferimenti statali a favore del

Comune di Roma, nelle more della definizione normativa dell’assegnazione

alla Gestione delle risorse finanziarie;

b) fino ad un massimo di 115 Euro/milioni per eventuali ulteriori partite

rivenienti da obbligazioni od oneri di competenza commissariale rimasti a

carico alla Gestione Ordinaria.

Al 31.12.2013 risultavano, quindi, già effettuate le relative scritturazioni nelle

contabilità Commissariale ed Ordinaria, sulla base dell’evidenziata norma allora

vigente in punto ai menzionati 485 Euro/milioni (inclusi nella voce B09 del Piano

di rientro “Debiti verso Gestione Ordinaria”).

In seguito alla mancata conversione dei citati decreti legge 126 e 151, il nuovo

provvedimento (D.L. 16/2014, poi convertito dalla Legge 68/2014) ha confermato

l’importo complessivo (600 Euro/milioni) da includere nella massa passiva

commissariale quale ulteriore debito verso Roma Capitale, individuandone altre

causali, da contabilizzare, però, al netto delle somme come sopra già inserite sulla

base del decreto legge 126/2013 (485 Euro/milioni).

Infatti la norma ora vigente (art. 16, comma 5, D.L. 16/2014, convertito dalla

Legge 68/2014) autorizza il Commissario ad inserire quale debito verso Roma

Capitale i 569,5 Euro/milioni rivenienti dall’attualizzazione dei contributi statali

(di cui all’articolo 16, comma 12-octies, D.L. 95/2012. convertito dalla Legge

135/2012) introitati dalla Gestione tramite gara europea aperta nel 201 33, nonché

ulteriori 30 Euro/milioni quale importo massimo a fronte di eventuali partite

debitorie rivenienti da obbligazioni ed oneri di Roma Capitale anteriori al 28 aprile

20084.

’L 'u ti lizzo dei conir ibuii p lu riennali citati è stato auto rizzato co n decreto M E F del 23 gennaio 2013

J II D.L. 16/2014 prevede che l ' im p o r to dei 30 Euro/mil ioni includa anche eventual i oneri derivanti dall applieazione

dell an. 4 2 -bis del Testo Unico Espropri (D .P.R . n. 327/2001). Tale in te rvento norm ativo , che per la prima volta affronta

l ' impulabi l i tà d i tali oneri alla Gest ione C om m issar ia le , s em bre rebbe con fe rm are in linea di p r inc ip io che tali oneri sono a

carico della Gest ione Ordinaria , fatta salva, appunto , l ' eccez ione di 30 Euro 'm ii ioni

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La differenza (84,5 Euro/milioni), fra gli autorizzati 569,5 Euro/milioni ed i già

contabilizzati al 31.12.2013 485 Euro/milioni, è stata iscritta nel Piano di rientro

quale debito verso Roma Capitale nel maggio 2014. Nelle more procedurali di

competenza di Roma Capitale nulla è stato invece ad oggi contabilizzato a valere

sugli eventuali ulteriori 30 Euro/milioni.

Riepilogando, la somma complessiva delle ulteriori partite debitorie verso

Roma Capitale da inserire nel Piano di rientro previste dal D.L. 16/2014 viene

confermata in 600 Euro/milioni, importo perfettamente equivalente a quello

stabilito dai decreti legge 126/2013 e 151/2013 decaduti.

Inoltre il citato D.L. 16/2014, confermando anche sul punto quanto stabilito dai

decaduti decreti legge 126 e 151/2013, ha previsto che “( .. .) Roma Capitale può

riacquisire l'esclusiva titolarità di crediti, inseriti nella massa attiva ( .. .) verso le

società dalla medesima partecipate, anche compensando totalmente o parzialmente

gli stessi con partite a debito inserite nella massa passiva ( . . . )” .

Ciò ha consentito alla Gestione, già nel novembre 2013, di riclassificare alcune

posizioni creditorie (pari a 404 Euro/milioni, afferenti il gruppo ATAC) tra i

crediti verso Roma Capitale e, contestualmente, di compensare parte del suddetto

credito con il debito residuo (pari a 227,5 Euro/milioni) relativo allo sbilancio di

parte capitale verificatosi in sede di separazione dei bilanci al 28.4.2008 iscritto in

massa passiva verso la medesima, azzerando così il saldo di tale voce debitoria del

Piano (cfr. tabella 3 in Appendice 3: “Riepilogo dei saldi debitori e creditori verso

la Gestione Ordinaria di Roma Capitale").

Tale operazione, oltre ad aver permesso il recupero di un credito inizialmente

iscritto verso il gruppo ATAC, difficilmente riscuotibile senza ricorrere ad

azioni coercitive, ha consentito di procedere al pagamento dei debiti

commissariali verso tale gruppo. Infatti, non sussistendo più partite creditorie

nei confronti del gruppo ATAC per i motivi esposti, è stato possibile concludere

un atto transattivo che ha definito complessivamente i rapporti debitori e creditori

Gestione/ATAC. Già nel dicembre del 2013 il debito si è ridotto sensibilmente

mediante pagamenti per cassa, realizzando delle significative economie da

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transazione e cancellando parte del debito per insussistenza a seguito delle

operazioni di riconciliazione contabile propedeutiche alla firma dell'atto. Parte

degli effetti di queste due ultime fattispecie (economie e cancellazioni) si

realizzeranno nel corso del 2014 in seguito al completamento delle operazioni di

riconoscimento del debito da parte di Roma Capitale. Queste potranno aver luogo

fino ad ottobre 2014. Oltre tale data, la Gestione procederà a espungere tutte le

eventuali partite debitorie residue verso il gruppo ATAC ed ogni rapporto con il

suddetto gruppo sarà definitivamente stralciato.

Nel corso dell'attività parlamentare, nell’ambito delle ordinarie attività delFesame

del D.L. 151/2013 in sede di conversione, in data 21 gennaio 2014 il Commissario

è intervenuto in audizione informale presso TUfficio di Presidenza della

Commissione Bilancio del Senato, integrato dai rappresentanti dei gruppi

parlamentari, illustrando, tra l'altro, gli effetti dell'applicazione del decreto sui

saldi della massa attiva e passiva del Piano di rientro.

1.2 Norma sul patrocinio legale

Nel corso del 2013 l ’intervento del legislatore ha meglio delineato la disciplina

relativa al patrocinio della Gestione, con riferimento particolare ai casi in cui esso

debba essere affidato all’Awocatura Generale dello Stato.

La nuova normativa è contenuta nell'art. 2 del decreto legislativo 26 aprile 2013 n.

5 1, recante “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61,

concernente ulteriori disposizioni di attuazione dell'articolo 24 della Legge 5

maggio 2009. n. 42, in materia di ordinamento di Roma Capitale. .

Tale innovazione normativa conferma sostanzialmente una prassi già instaurata,

consentendo all'Avvocatura capitolina di proseguire il patrocinio delle cause di

4 Di seguilo il leslo de l l ‘arl.2:

" I La rappresen tanza , il p a tro c in io e ¡ 'a ss is ten za in g iu d iz io de lla gestio n e com m issaria le , d ì c u i a ll'a r t. 7S d e l decre to -

legge 25 g iu g n o 2008. n i 12. convertito , co n m odificazion i, d u lia legge 6 a g o sto 2008, n. 133, so n o a ss ic u ra li a i s en s i del

reg io d ecre to 30 o ttobre 1933. n /6 1 1 .

2 P rosegue senza one r i p e r la g estione com m issaria le , il p a tro c in io d e ll A v w c a tu r a co m u n a le n e lle co n tro ve rs ie aventi a d

o ggetto p a r tile inserite n e l d o cu m en to d i a ccer ta m en to d e l deb ito p reg re sso d i c u i a ll 'a r tic o lo N . co m m a 13-bis. d e l

d ecre to -leg g e 31 m agg io 2010. n .78. convertito , co n m odificazion i, d a lla legge 3 0 lug lio 2010. n. 122. e successive

m o d ifica z io n i R estano sa lv i g li effe tti d e ll a ttiv ità p ro ce ssu a le g ià svo lta d a ll A vvoca tura d e llo S ta to "

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Roma Capitale pendenti, anche quando i relativi esiti incidano nella massa passiva

o attiva della Gestione Commissariale. In sostanza quando la Gestione è

chiamata in giudizio per attività da essa direttamente svolta e quando

emergono profili di interesse non convergenti con quelli del Comune, in

relazione alla sua natura di organo statale, il patrocinio della Gestione viene

assicurato daU’Awocatura Generalo dello Stato,

A seguito di tale innovazione TAvvocatura Generale dello Stato con circolare

11/2014 ha fornito nuove indicazioni, stabilendo invece che per le controversie di

natura esecutiva non aventi oggetto partite inserite nel documento di accertamento

del debito il patrocinio dovrà essere assicurato dall’Avvocatura di Stato.

Tale precisazione prende le mosse da quanto affermato dalla Corte Costituzionale

con sentenza n. 154/2013, di cui si dirà in prosieguo, nella quale è affermato che

“(...) non vi è successione di soggetti giuridici, giacché il debitore rimane soltanto

il Comune di Roma (...) solo le azioni esecutive sono distinte in base alla data del

28 aprile 2008 (...) ”,

Alla luce di tale precisazione, potrebbe desumersi che Lambito di attività descritto

dalla circolare sia angusto, in quanto escludendo l'attuazione del piano di rientro,

la Gestione potrebbe essere convenuta in proprio in controversie di natura

esecutiva, solo per la ridotta attività di auto-amministrazione svolta. Invero l'avvio

della Gestione Commissariale ha comportato, come avviene nelle procedure di

dissesto, la sospensione delle azioni esecutive nei confronti della stessa.

La questione delle modalità con le quali viene assicurato il patrocinio della

Gestione Commissariale da parte deU’Awocatura Generale dello Stato dovrà,

quindi, prevedere l’emanazione di ulteriori indirizzi applicativi a

completamento della citata circolare, in guisa che venga comunque assicurata

- salvo per le controversie per le quali prosegue, senza oneri per la Gestione,

il patrocinio dell’Avvocatura Comunale - la difesa in giudizio della Gestione

quale Organo Statale, in conformità del regio decreto 30 ottobre 1933 n. 1611,

esplicitamente richiamato dal decreto legislativo del 26 aprile 2013, art. 2 c. 1.

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In merito sono in corso contatti con l’Awocatura Generale dello Stato per la

formale definizione della questione.

1.3 Sentenza Corte Costituzionale n. 154/2013

Nel corso di due controversie in materia di espropri dinanzi al TAR Lazio e al

Consiglio di Stato sono state introdotte questioni incidentali in merito alla

legittimità costituzionale dell’articolo 78, comma 6, primo periodo, del decreto

legge 25 giugno 2008, n. 112. Le questioni sollevate, che sono confluite in un

unico giudizio, riguardano l’esecuzione di una sentenza emessa dal TAR in data 5

novembre 2010, a seguito delle doglianze dei creditori, relative alle modalità di

estinzione dei debiti proprie della Gestione Commissariale.

Le questioni prospettate asseriscono, in linea generale, che l'intervento legislativo

istitutivo della Gestione avrebbe compresso ex post l ’autonomia e l’indipendenza

dell’autorità giudiziaria e le prerogative dei creditori, incidendo sulla effettività

delle pronunce rese che non possono essere condotte ad esecuzione.

In particolare veniva censurata la violazione degli artt. 3, 97, primo comma, 114.

118 e 119 Cost., in quanto le norme censurate avrebbero introdotto un sistema

irragionevole e in deroga alla disciplina sul dissesto degli enti locali, prevedendo,

in luogo di un criterio per la definizione della massa debitoria, un criterio di

imputazione ex post delle obbligazioni alla Gestione Commissariale6, con

conseguente indeterminatezza della durata temporale della Gestione. Tale sistema

sarebbe incompatibile con il principio di buon andamento della pubblica

amministrazione, oltre che lesivo delTautonomia deU’ente locale.

Inoltre si prospettava la violazione degli artt. 2, 3, 24, 103, 113 e 117 primo

comma, Cost.7, in quanto le norme censurate inciderebbero retroattivamente, senza

6 Ci si rifer isce alle poste debitorie in sen te in massa pass iva del Piano relative ai debiti per procedure espropr ia t iv i

p regresse e per contenzioso , de te rminabil i p rec isam en te so lo a seguito di sen tenze passa te in g iudica to , per lo più p ronuneia te dopo il 28 apri le 2008

' Q u e s t 'u l t im o parametro con l ' in terposiz ione degli a m 6. co m m a 1, e 13 della C onv en z io n e EDU.

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giustif icazione, su diritti r iconosciuti con sentenze passate in g iudicato p r im a

de l l ’entrata in vigore dell ’art. 4, co m m a 8-bis, del D.L. n. 2 del 20 IO8.

Altre censure r iguardavano la vio lazione degli arti. 101, 102, 104 e 108, secondo

com m a, Cost., per la lesione delle prerogative de l l ’autorità g iudiz iaria , e, per altro

verso, degli arti. 3, 24 e 41, prim o com m a, Cost., in rag ione del p reg iud iz io al

legittimo affidam ento che i creditori del C om une di R o m a hanno riposto nel

positivo svo lg im ento de ll 'a t t iv ità difensiva, finalizzata a tutelare in g iudizio i

propri interessi. V en iva anche prospetta ta la lesione del diritto alla corresponsione

de l l ' indenn ità di esproprio e del reg im e di garanzie costi tuzionali che assicura il

libero esercizio de ll 'a t t iv ità econom ica e la tu tela della p ropr ie tà p riva ta9, in

considerazione del fatto che, non potendo essere «m ater ia lm en te e ce lerm ente

conseguita» l ’indennità di espropriazione, verrebbe m eno il “ serio ristoro" per la

perdita della proprietà . Infine si censurava la lesione dell ’art. 97, p r im o com m a,

Cost.. in quan to il b locco delle azioni esecutive, e la connessa riduzione di

responsabilità deH’am m inis trazione debitrice, po trebbero costituire un vantaggio

per il C om une che ha mal gestito le proprie risorse.

La Corte Costituzionale , in ragione della sostanziale identità delle questioni

sollevate da parte del T A R e del Consiglio di Stato, ha r iunito i giudizi,

definendoli con unica decisione, em essa in data 17 g iugno 2013, d ich iarando

infondate le questioni so llevate da entrambi i r im ettenti in r ife rim ento a tutti i

param etri evocati.

3 Ci si riferisce alla questione sollevala per cui il ci lato com m a, anziché introdurre un cri te rio per la defin iz ione della m assa

debi toria . agirebbe esc lu s ivam en te ex post , a tt r ibuendo alla Gestione C om m issa r ia le le obb l igaz ion i sorte prima del 28

apri le 2008. «ma nel m om en to in cui sop ravv iene l ' accer tam cnto con sentenza» Si tra tterebbe, dunque , non di un criterio

di ricogniz ione attuale del debito , bensì di un criter io success ivo di im putaz ione dello s tesso, olt retu tio in de roga alla

disciplina sul dis ses to degli enti loeali con tenu ta n e l l a r t 254 del D Lgs n. 267 del 2000. che prevede la pubb lieaz ione di

un avviso ai creditori , ai fini de lla in s inuazione dei credili e, quindi, de lla ricogniz ione de lla m assa pass iva

’ Veniva ri levata la v io lazione degli affi gli arti. 42 e 117, pr im o com m a. Cost . . q u e s t ’u l t im o in re la z ione a l l ' a r t . I del

pr im o Protocol lo addiz ionale alla Convenz ione FIXJ, sul ri lievo che. per effe tto del rinvio ad un te rm ine incerto, senza

distinzioni in o rdine alla na tu ra dei credit i son i in data ante riore al 28 aprile 2008. si verif icherebbe una lesione al d ir i tto

a l l 'indenn ità di e sproprio qua le indispensabile pre supposto del legi ttimo eserc iz io de lla potestà ablato ria . Le norm e

eensura te av rebbero inoltre sottratto valo re al titolo eseeu t ivo che incorpora il dir itto di credilo , da considerars i bene

negoziabile sul mercato , e quindi vio le rebbero le norme a tutela de l l 'a t t iv i tà e conom ica . Sa rebbe inol tre leso il s is tema

delle garanzie processuali configura to dagli arti 24. primo comma. 25. secondo eo m m a , e 113 Cosi , in quanto le

disposiz ioni eensura te im pedirebbero l ’ese rc iz io del diritto di azione, al tem po s tesso im po n en d o al giudice natu rale di

dichiarare estima la procedura esecutiva , con l 'ef fe tto di e sc lude re la tutela g iu risd iz iona le dei diritti vantali nei confronti

del C om une di Roma

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Si tratta di una decisione di notevole rilevo al fine di delineare le particolari

caratteristiche della Gestione e le prerogative che assistono la sua attività di

realizzazione del piano di rientro. In primo luogo viene affermata la “singolarità’'

della disciplina sul risanamento del Comune di Roma che presenta profili

derogatori rispetto alla normativa generale sul dissesto degli enti locali in ragione

della peculiarità del suddetto Ente, quale «capitale della Repubblica», sancita

dall 'art. 114, terzo comma. Cost.10. Il legislatore ha inteso evitare una

dichiarazione di dissesto che investisse il Comune di Roma, optando per una

procedura di risanamento da porre in essere mediante una gestione straordinaria

dell'ingente indebitamento pregresso, da espletarsi in modo contestuale all’attività

ordinaria dell’ente11. Ciò allo scopo di non incidere, nei limiti del possibile, sul

livello dei servizi della Capitale, senza tuttavia creare una situazione deteriore per i

creditori del Comune di Roma, rispetto a quelli di altri Comuni d ’Italia dichiarati

in stato di dissesto e assoggettati pertanto alla procedura concorsuale prevista dagli

artt. 248, commi 2, 3 e 4, e 255. comma 12, del D.Lgs. n. 267 del 2000.

La Corte ha affermato, per quanto riguarda la posizione dei creditori, la

compatibilità costituzionale delle procedure concorsuali, nel caso della Gestione

Commissariale del Comune di Roma, alla stregua di quanto avviene per la

definizione del debito degli enti locali dissestati: «Non vi è lesione del diritto di

azione perché la pretesa creditoria a ll’esecuzione forzata non è frustrata, ma è

10 Tale d iscip lina ha trova lo a ttuazione nei decreti legislativi 17 set tembre 2010, n. 156 (D isposiz ion i recant i attuazione

d d l ' a r t i c o l o 24 della legge 5 m agg io 2009, n. 42 e success ive m odif icaz ioni , in mate ria di o rd ina m en to t ransitorio di Roma

Capita le ) e 18 aprile 2012. n. 61 (Ulterior i disposiz ioni recanti a t tuazione del 1 art. 24 della legge 5 m aggio 2009 , n. 42, in

mate ria di o rd inam en to di R om a Capita le )

" Alla luce della g iu risp rudenza della Corte , la legi ttimità de lle cosiddette legg i -p rovved im en to , che con tengono

d isposiz ion i dirette a destinatari dete rminati , deve essere valu ta ta in re lazione al loro specif ico c on tenu to Nel e aso

all e sa m e si è reso indispensabile , al line di consegu ire gli scopi ausp icali , s tabi lire una data p rec isa ( ind iv iduata nel 28

apri le 2008), per de te rm inare una separaz ione te m pora le Ira obb l igaz ion i ad essa precedenti , i cui efTetti r icadono sulla

G est ione C om m issa r ia le , e obbligaz ioni success ive, i cui effet ti sono imputa ti alla Gestione O rd ina r ia F.: s tato afferm ato

c o m e la no rm a che ancora ad una certa data il fatto o l atto genet ico de li obb l igaz ione è logica e eoerente , propr io a tutela

d e l l 'eguag l ianza ira i creditori, inenlre la c ircostanza che L accer tam en to del credito in te rvenga success ivam ente è

irri levante ai lini dell imputaz ione La fissazione d: una data per d is tinguere le due gestioni consente , inoltre, di perseguire

in m odo efficace l 'ob ie t t ivo di tenere indenne la Gest ione O rd inaria di R o m a C ap i ta le dagli effetti del debito pregresso, ev i tandone il d issesto

Q

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meramente deviata da uno strumento di soddisfacimento individuale verso uno di

tipo concorsuale»'1.

La decisione ha inoltre rilevato che le norme hanno approntato a garanzia dei

creditori del Comune di Roma una provvista di mezzi finanziari per fronteggiare la

situazione debitoria, non solo non inferiore a quella che si determina con la

formazione della massa attiva degli enti locali in dissesto13, ma periodicamente

accresciuta - per effetto di precise disposizioni - da appositi stanziamenti, erogati

non solo una tantum , ma anche con cadenza annua. Conseguentemente i creditori

del Comune di Roma possono contare sull?intervento dello Stato non trovandosi,

pertanto, in una condizione deteriore rispetto a coloro che devono far valere le loro

pretese nei confronti di enti locali in stato di dissesto.

Infine sono state dichiarate infondate le questioni poste in riferimento ai parametri

interni e derivanti da convenzioni intemazionali che tutelano la proprietà privata

nel caso di espropriazione per pubblica utilità, in quanto la richiamata nozione di

“serio ristoro”, in riferimento alTindennità spettante ai proprietari, attiene alla

quantificazione di quest'ultima, non già alle modalità di conseguimento della

stessa14. La negoziabilità dei titoli esecutivi non viene, inoltre, pregiudicata dalla

normativa in esame, in quanto è sempre possibile la cessione a terzi di crediti

maturati e asseverati da sentenze passate in giudicato. Tali crediti, infatti, non sono

stati «espropriati», ma è stata stabilita soltanto una particolare modalità di

riscossione degli stessi.

In conclusione, la Corte ha fugato ogni dubbio sulla legittimità delle norme

istitutive della Gestione Commissariale e che ne disciplinano il

funzionamento.

Sentenza n. 155 del 1994. Risulta altresì rispettala la p a r cond ic io c re d ìlo ru m che «cost i tu isce ragione sufficiente di tale

meccan ism o sost irutorio dello s trumento di tu te la appron ta to da l l 'o rd inam ento .

3 Secondo la disciplina generale del D.Lgs. n. 267 del 2000.

|J La par co n d ic io cred iio rum garantisce la corresponsione di un indenn izzo che equ iva lga ad un ser io ristoro per la perd ila

del d ir ino reale l’indennità spettante a seguilo di p roced im enti di espropriazione

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La legittimità stessa delle attività commissariali, sempre contenute nei

parametri ermeneutici desumibili dalla sentenza, sono state così,

definitivamente avallate.

2 LA S IT U A Z IO N E D E B IT O R IA ED IL R E C U P E R O DEI C R E D IT I

2.1 Sintesi dell’attività svolta nei precedenti esercizi

Come riconosciuto dalla Corte Costituzionale, la Gestione Commissariale ha

caratteristiche particolari e specifiche, e ad essa possono essere applicate le

disposizioni relative agli Enti locali dissestati (contenute nel Titolo Vili del

TUEL) esclusivamente nei limiti in cui le stesse vengano espressamente

richiamate; non si estendono alla Gestione Commissariale le disposizioni che nel

contesto normativo della procedura di dissesto, stabiliscono criteri e modalità di

liquidazione.

Le particolari esigenze connesse alla separazione delle due gestioni non hanno

consentito di procedere (ex. art. 254 TUEL) in prim is alla rilevazione delle

passività mediante comunicazione pubblica (comma 2) e poi (comma 4) a

richiedere ai responsabili dei servizi competenti un'attestazione di liquidazione del

debito e del mancato relativo pagamento. Inoltre non è stato possibile avviare la

successiva fase di contraddittorio con le controparti creditorie, che nella procedura

di dissesto è propedeutica all'inserimento del debito nella massa passiva ed alla

susseguente liquidazione.

Inoltre la normativa speciale per la Gestione Commissariale non contiene

l'indicazione di criteri generali predeterminati da utilizzare nei confronti delle

partite inserite nella massa. Tale opzione trae origine da un lato dalTimpossibilità

di censire le posizioni riportabili ai criteri prestabiliti13 e dalfaltro avrebbe

prodotto rigidità che avrebbero rallentato ulteriormente l’operatività.

,s (1 iò a causa dei notevoli e lementi di compless ità , in p r im is la num eros i tà e la vetustà, che hanno carat te r izzato le operazioni

p rodrom iche alla defin iz ione della m assa pass iva ed attiva.

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Ripercorrendo brevemente l’esposizione della precedente relazione alle Camere, si

ricorda che a seguito dell’insediamento dell’attuale Commissario l’attività si è

concentrata in una prima fase, nella quale la disponibilità finanziaria era limitata

(ante giugno 2011), al pagamento dei mandati emessi alla data del 28 aprile 2008,

ma non ancora quietanzati, dunque relativi a debiti certi, liquidi ed esigibili con

riferimento a quelli di importo unitario non superiore a 250 Euro/mila. Tale soglia

limite è stata stabilita per soddisfare l'esigenza di venire incontro alle necessità di

un’ampia platea di piccoli creditori, con il fine di limitare nell'immediato i danni

alle attività economiche insediate nel territorio comunale. Altri interventi prioritari

hanno riguardato la restituzione delle anticipazioni a Roma Capitale, al fine di

supportare la stessa, soprattutto in momenti di carenza di liquidità dell'ente, e

consentirne la continuità delle attività, evitando pesanti ripercussioni nell’intera

economia del territorio che sarebbero derivate da un ulteriore blocco dei

pagamenti. Si è anche proceduto a pagare i debiti di natura finanziaria di

improrogabile scadenza.

In seguito all'emanazione del decreto del Ministero delFEconomia e delle Finanze

del 18 marzo 2011 sono state stabilite alcune priorità e limiti nell’utilizzo dei

contributi e della conseguente disponibilità finanziaria, ai quali la Gestione si è

adeguata ed è stata autorizzata la stipula del contratto per acquisire una provvista

anticipata del contributo annuale (cfr. infra).

Le disposizioni suddette hanno consentito di procedere al pagamento del debito di

natura finanziaria, alla restituzione di quanto anticipato dalla Gestione Ordinaria,

al pagamento del debito verso terzi per "(■■•) oneri del personale16, produzione di

servizi in economia e acquisizione di sei-vizi e forniture"’ e, nel limite stabilito (500

milioni di Euro annui) dall’art. 2 c. 2 dello stesso decreto, al pagamento delle altre

tipologie di debito, quali i debiti derivanti da procedure espropriative pregresse ed

i debiti fuori bilancio, la cui disciplina di riconoscimento è stata specificatamente

definita con l’art. 1 comma 26 del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 (convertito con

modificazioni dalla Legge 14 settembre 2011, n. 148), che ne ha snellito il

processo.

Ci si riferisce agli oneri del personale di ruolo o dis laccato con com pe tenza fino al 28 .4 .2008 even tua lm en te non ancora

liquidati

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2.2 II pagamento dei mandati

Con la stipula del contratto di finanziamento la Gestione ha potuto disporre di una

congrua dotazione di risorse finanziarie, che sono state utilizzate, come accennato,

osservando le disposizioni delPart. 2 comma 1 del decreto del Ministro

delTEconomia e delle Finanze del 18 marzo 2011.

La Gestione ha potuto pagare i mandati restanti emessi dai singoli uffici di Roma

Capitale e non estinti al momento della separazione delle gestioni e dei mandati

emessi successivamente afferenti impegni già assunti ed iscritti nella massa

passiva, riservandosi la facoltà di autorizzare i pagamenti fino ad importi unitari

inferiori ai 250 Euro/mila e di procedere a transazione per gli importi superiori a

tale soglia (cfr. in Appendice 3 tabella 5: "Riepilogo M andati Q uietanzati', tabella

4: “Dettaglio delle transazioni concluse 201 ì-m aggio 20 /4 ”).

La Gestione non conta arretrati nel pagamento di titoli di spesa preceduti da

regolare impegno liquidati dai competenti dipartimenti capitolini e comunicati per

i consueti canali procedurali, con l’ovvia esclusione di quelli a favore di entità che

risultino debitori della Gestione ad altro titolo.

2.3 I pagamenti relativi ai debiti fuori bilancio

In corso dell’esercizio 2013 sono stati trattati correntemente anche i provvedimenti

di riconoscimento di debiti pervenuti alla Gestione Commissariale, emessi dai

diversi dipartimenti di Roma Capitale e conformi al procedimento stabilito dalla

disciplina specifica emanata già nel corso del 2011, rispettando le indicazioni

stabilite con la nota del Commissario straordinario n. 1565 del 24 ottobre 2011,

dando precedenza alle posizioni per le quali vi siano concrete prospettive

transattive (indipendentemente dalla tipologia del debito fuori bilancio sottostante

e da chi promuova la trattativa, sia esso il creditore, la Gestione, il cessionario del

credito o altro soggetto). Con la stessa nota si è stabilito di procedere alla

trattazione, in prim is . delle posizioni scaturenti da “giudicati” e, successivamente,

di quelle correlate a sentenze non ancora definitive {previa acquisizione in

quest'ultimo caso del parere da parte della competente Avvocatura, di Stato o

Capitolina).

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C irca la soglia di im porto per p rocedere a transazione, è stato adottato un criterio

specif ico relativo ai pagam enti derivanti da riconosc im ento di debiti extra

bilancio, r iducendo, rispetto a quanto stabilito per i mandati, a 50 E uro /m ila il

limite oltre il quale essi sono subordinati a lla s tipu la di una transazione.

Si ricorda, infine, che i decreti del M E F del 18 m arzo 2011 e 23 g enna io 2013

stab iliscono (art. 2 co m m a 2), un valore m ass im o annuo per il p ag am en to di talune

t ipologie di debito (cum ula tivam ente pari a circa 537 Euro /m ilioni annui), tra le

quali è com presa anche quella dei debiti fuori bilancio. T ale soglia è finalizzata ad

assicurare che gli effetti peggiora tiv i sul fabbisogno e s u l l ' indebitam ento

com pless ivo della Pubb lica A m m in is traz ione vengano contenuti nei limiti stabiliti.

Nel corso del 2013 la G estione si è tenu ta ben al di sotto di tale soglia.

2.4 L’attività transattiva

Nel corso del 2013 ha avuto seguito l ’attività transattiva del C o m m issa r io 17

conseguendo risultati anche m igliori rispetto al per iodo 2 0 1 1 -2 0 1 2 . già

dec isam ente superiori alle attese. La riduzione della pre tesa cred itoria com pless iva

per il per iodo 2 0 1 1 -2 0 1 3 si attesta n e l l 'o rd in e del 21% circa rispetto al valore

nom inale del debito originario, con un am m ontare com pless ivo d e l l ’abba tt im en to

del debito pari a circa 64,5 E uro/m ilion i al 31 d icem bre 2013 (cfr. tabella 4 in

A ppendice 3: “Dettaglio delle transazioni concluse 2011-maggio 2014").

Tale risultato acquista m aggiore significativ ità se si considerano anche le

consequenziali operazioni di pulizia contab ile indotte dalla s tipula degli atti

transattivi, rilevanti al fine di concorrere ad una defin iz ione sem pre p iù precisa dei

'■ La facoltà di avvalersi del pote re t ransa t t iv i t rova fo ndam ento nei seguenti atti normativi:

- D L. I 12^2008. art. 78 eo m m a 2: ha a ff ida to ad un Decreto del Pres idente del C onsig l io dei M in is tr i il com pito di

indiv iduare gli istituti e gli s trumenti d isciplinal i dal titolo VII del T U E L dei quali può avvalersi il C om m issa r io .

- D .P .C .M . del 4 luglio 2008: ha previs to e spressam ente , Ira gli altri, anche un r im ando a l l 'a r t i co lo del TU E L, in cui

è previs ta la facoltà d e l l ’o rgano straordinario di l iquidazione di transigere vertenze giudiz ia li e s tragiudiz ia l i;

- Decreto de l M in is tero deH’E conom ia e Finanze 4 agosto 2010 e D.L. n. 225 /2010 art. 2 c o m m a 7 eonver ti to dalla

legge n. 1 0 /2 0 1 1: app rovano il D ocum en to di accertam ento del deb i to al 26 luglio 2010 nel qua le in più passaggi è esp l ic i tam ente previsto I eserc iz io da parie de l C om m issa r io dei pote ri transani vi previsti della normativa , con

l 'ob ie t t ivo di abbat te re la pre tesa e reditoria delle pan i le iscritte nella m assa pass iva " in misura non inferiore di

n o rm a al 10% della p ie te sa s tessa"

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saldi creditori e debitori del Piano di rientro sia in termini complessivi, sia delle

singole posizioni.

Tra le transazioni sottoscritte nel 2013, merita evidenza la citata operazione

conclusa con le società di trasporto pubblico locale del gruppo ATAC, partecipate

di Roma Capitale, possibile in applicazione del D.L. 126 del 30 ottobre 2013 (e

seguenti) di cui si è trattato nella paragrafo 1.1, che ha consentito di definire

complessivamente i rapporti debitori/creditori con il gruppo.

La complessa operazione ha avuto effetti positivi sia nei confronti della

Gestione Commissariale, che ha realizzato una significativa riduzione della

massa passiva, anche per effetto delle economie da transazione, sia nei

confronti del gruppo ATAC, che ha potuto avvalersi di un importante

apporto di liquidità migliorando, cosi, la propria situazione finanziaria.

Una parte degli effetti di tale operazione si verificherà anche nel corso del 2014. a

seguito delle attività di regolarizzazione afferenti posizioni debitorie residuali, a

carico dei dipartimenti capitolini competenti per il completamento delle verifiche

amministrative di rito e del successivo pagamento a carico della Gestione

Commissariale.

L'attività transattiva commissariale nel periodo 2011-2013, oltre ad un numero

considerevole di posizioni contabili chiuse, ha ottenuto un ammontare

complessivo della diminuzione del debito nominale iscritto in massa passiva pari a

303.5 Euro/milioni.

Le evidenze numeriche sono riportate nella citata tabella 4 di dettaglio in

Appendice 3 al presente documento.

2.5 L’attività di riaccertamento contabile delle singole partite di credito e

di debito - le iniziative per il recupero dei crediti

In applicazione delfart. 2 comma 7 del D.L. 29 dicembre 2010 n. 225, convertito

con modificazioni dalla Legge n. 10/2011, la Gestione ha proceduto costantemente

all'aggiomamento del dato contabile delle partite incluse nella massa attiva e

passiva, ogni qual volta siano emersi maggiori elementi per una esatta definizione

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delle singole situazioni. Per tal ragione, si è provveduto in più occasioni a

richiamare l'attenzione degli uffici comunali a svolgere una costante attività di

monitoraggio e revisione delle poste.

Con riferimento alle partite creditorie residuali, sono stati richiesti ai diversi uffici

competenti maggiori dettagli in merito alla completezza documentale disponibile,

oltre a eventuali resoconti in ordine alle azioni effettivamente intraprese finalizzate

alla riscossione.

Nell’ambito delle attività intraprese dalla Gestione, finalizzate alla corretta

individuazione della massa attiva e alla realizzazione degli incassi, sono stati

sollecitati, nei confronti dei soggetti che presentavano i maggiori saldi, i

pagamenti relativi a crediti inclusi nella massa attiva.

II riscontro dei diversi dipartimenti alle richieste di accertamento inoltrate dalla

Gestione si è concretizzato in una serie di rettifiche apportate ai dati inclusi nel

Piano che hanno implicato variazioni della massa attiva e passiva anche nel corso

del 2013, nel complesso di entità non significativa, se confrontate con quelle

intervenute nei precedenti esercizi e senza considerare la nuova iscrizione ope

legis del debito verso Roma Capitale (485 Euro/milioni). Tale risultato merita una

particolare segnalazione, in quanto evidenzia come, a seguito dell’azione di

riaccertamento, i saldi delle voci del piano che concorrono a determinare

l'ammontare complessivo della massa attiva e passiva risultano sempre più

attendibili.

Come già evidenziato nella precedente relazione, permangono ambiti in cui la

Gestione reputa opportuno proseguire o avviare azioni volte al raggiungimento di

una migliore definizione dei fenomeni: ci si riferisce, in particolar modo, al debito

relativo alle procedure e sp ro p r ia le pregresse, inserito nel Piano di rientro, ab

origine, sulla base di elementi induttivi e in relazione al quale lo stesso

dipartimento capitolino competente ha più volte affermato come non risulti

praticabile, nel breve termine, una puntuale ricognizione delle partite.

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All’inizio del corrente mese di giugno 2014 il Commissario ha interessato

nuovamente di tali problematiche lo stesso sindaco di Roma Capitale. E ’ in corso

di istituzione un tavolo tecnico in merito in cui interverranno referenti

dell’Amministrazione capitolina anche al più alto livello e dal quale si attendono

significativi risultati.

3 Q U A D R O F IN A N Z IA R IO

3.1 La provvista delle risorse finanziarie

Il contributo statale a ripiano del disavanzo ex L. 122/2010

Una dotazione finanziaria stabile è stata assegnata alla Gestione Commissariale

solo a seguito degli stanziamenti previsti dal D.L. 78/2010, convertito con

modificazioni dalla Legge del 30 luglio 2010, n. 122 con decorrenza dal 2011. A

seguito della determinazione di risorse, di cui all’art. 1, comma 2, D.M. MEF 18

marzo 2011, sono state stabilite le relative modalità di utilizzo, autorizzando un

primo impiego del contributo annuale statale perpetuo (500 Euro/milioni annui)

per il trentennio 2011-2040, per un totale di 15 Euro/miliardi.

A valere su parte di detto contributo (6,44 Euro/miliardi), un primo contratto di

servizio (finanziamento) con la Cassa Depositi e Prestiti e un pool di Banche ha

garantito, per il triennio 2011-2013, risorse finanziare per un totale di 4

Euro/miliardi (con le due diverse modalità: una “Tranche Triennio’5, per le

anticipazioni, e una “Tranche Attualizzazione”, cfr. Appendice 3 tabella 6:

"Riepilogo contratto di sev iz io a valere sul contributo statale ex legge 122/2010'')

da utilizzare entro il 31 dicembre 2013, oltre ad una ulteriore “Tranche

attualizzazione” (cfr. infra) di 500 Euro/milioni, per un totale complessivo di 4,5

Euro/miliardi.

Le condizioni con cui il citato contratto di servizio è stato concluso sono risultate

particolarmente vantaggiose per le modalità tecniche e per il verificarsi di un trend

dell'andamento del tasso di interesse particolarmente favorevole. Questi fattori

hanno consentito di limitare al minimo gli oneri finanziari a carico dello Stato.

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XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

In vista della scadenza del contratto, la Gestione ha proceduto al tiraggio

dell’intero finanziamento entro la data contrattualmente prevista (31.12.2013) per

agevolarsi ulteriormente, per i motivi di chiaro vantaggio sopra citati, dei limitati

oneri del finanziamento. A seguito di tale operazione la cassa commissariale a fine

anno ha registrato un saldo sensibilmente maggiore alle immediate esigenze

previste, con positivi effetti anche sui saldi di finanza pubblica in relazione al

trasferimento, ope legis, delle relative disponibilità alla Tesoreria Unica della

Banca d ’Italia.

In base alle previsioni contrattuali, il Commissario ha inoltrato nel corso del 2013

formale richiesta di rinnovo del citato contratto di finanziamento agli Istituti

finanziatori. Tuttavia, in ragione delle condizioni contrattuali particolarmente

convenienti per la Gestione e delle mutate condizioni di mercato, gli istituti

bancari e la Cassa Depositi e Prestiti non hanno reputato di aderire alla richiesta di

rinnovo di finanziamento alle medesime condizioni. Conseguentemente, in

considerazione della necessità di dotare la Gestione di risorse finanziarie per

assicurare l’attività anche per il triennio 2014-2016, la Gestione ha avviato l'iter

per indire una gara europea mediante procedura aperta a valere sui contributi

residui (pari a 8,56 Euro/miliardi per il periodo 2014-2040, cfr. supra), con le

medesime modalità tecniche di erogazioni del contratto precedente (Tranche

Triennio e Tranche Attualizzazione).

Come accennato, nel corso dei primi mesi del 2014 è stata utilizzata un'ulteriore

tranche di finanziamento (c.d. “estensione", come da previsioni contrattuali) per

complessivi 500 Euro/milioni, sempre in considerazione delle condizioni

particolarmente vantaggiose, e al fine di implementare la copertura finanziaria nei

tempi tecnici per realizzare la nuova gara.

In sostanza, con riferimento al totale di 15 Euro/miliardi di utilizzo del contributo

annuo relativo al periodo 2011-2040 autorizzato dal MEF, la Gestione:

a) ha in corso utilizzi per 6,44 Euro/miliardi, a servizio dei finanziamenti tirati per

complessivi 4,5 Euro/miliardi;

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b) per la parte ancora disponibile, pari a 8,56 Euro/miliardi, a mezzo di gara

europea aperta, potrà disporre di un nuovo finanziamento per il triennio 2014­

2016 che garantirà, secondo le previsioni attuali più prudenziali, ulteriori

disponibilità finanziarie per circa 5/5,5 Euro/miliardi.

Il contributo pluriennale aggiuntivo

Alle risorse sopra citate si devono aggiungere quelle attribuite alla Gestione

Commissariale ex art. 16, comma 12-octies del D.L. n. 95/2012,18 il cui impiego è

stato autorizzato con D.M. MEF n. 7306/2013, per un totale di 1,087 Euro/miliardi

per il trentennio 2013-2042.

Nel corso dell'esercizio 2013 è stata indetta e conclusa una gara europea aperta per

la selezione di un Istituto erogante finanziamenti a valere sul suddetto contributo

con la quale la Gestione ha potuto disporre di risorse pari a circa 570

Euro/milioni19, in disparte la quota del contributo relativa all’annualità 2012 di 1,2

Euro/milioni, erogata direttamente dal MEF alla Gestione.

La Gestione ha, così, potuto effettuare un'ulteriore restituzione a favore di Roma

Capitale di 500 Euro/milioni a fronte del residuo debito relativo allo sbilancio di

parte capitale verificatosi in sede di separazione dei bilanci al 28 aprile 2008,

riducendo così il debito a 227,5 Euro/milioni, che si è successivamente azzerato

(novembre 2013) a seguito della compensazione con partite creditorie resa

possibile ex D.L. 126/2013 (cfr. paragrafo 1.1).

3.2 Giacenza di cassa e procedure di pagamento

La Gestione, a partire dal 2011, ha potuto disporre di una dotazione di fondi tale

da permettere una programmazione dei pagamenti e dei prelievi; si è posta da

allora l'esigenza di mantenere una giacenza media di cassa limitata (pari a circa

ls" C o n \ e n i i o con m odif icaz ioni da lla legge 7 agosto 2012 n. 135 "Disposizioni urgenti per la revis ione de lla spesa

pubblica con invarianza de i servizi ai c it tad in i”

1 Per effe tto de l ci tato ari. 6 co m m a 5, D .L 1 6 /2 0 N . è stato autorizzato l ' in se r im en to nella massa pass iva, ai Tini del

re in tegro a favore di R om a Capitale , di una s o m m a co rr i sponden te a quella introitata dalla Gest ione C om m issa r ia le in forza

del suddet to contra t to di serviz io Al 31 d icem bre 2013, a fronte di un f inanz iamento r ic evuto per 569 .5 Euro/m il ioni

risultano iscritti in massa m ass iva 485 Euro/m il ioni, inseriti nel d ice m bre 2013 in o t tem pe ra nza al decreto legge 123/2013

al lo ra \ igen le . mentre il res iduo di 8-4,5 E u r o ’mil ioni è stato contabil iz za to ne l l 'e sere iz io 2014.

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25/30 Euro/milioni), tale da garantire l’operatività delle azioni correnti, riducendo

al minimo gli oneri finanziari derivanti dai tiraggi dei finanziamenti.

L'attività della Gestione interviene successivamente alla completata esecuzione

delle procedure di spesa svolte dalLAmministrazione capitolina esclusivamente

nella fase di autorizzazione al pagamento nella quale esercita eventualmente i

poteri transattivi.

Come si è avuto modo di esporre in occasione della precedente relazione relativa

alfanno 2012, la programmazione della dotazione di cassa dipende essenzialmente

dai seguenti fattori:

1. le scadenze del debito finanziario;

2. l'attività degli uffici comunali, che svolgono le procedure di liquidazione

relative alle diverse componenti della massa;

3. le esigenze finanziarie deH’Amministrazione capitolina entro i limiti

stabiliti, riguardo esclusivamente alle partite di sbilancio delle entrate

vincolate20.

Il saldo di cassa alla data di chiusura dell’esercizio 2013 si presenta

significativamente maggiore rispetto alla giacenza media storica e rispetto alle

immediate esigenze. Tale situazione deriva, come si è già avuto modo di

accennare nel paragrafo afferente le dotazioni finanziarie (cfr. paragrafo 3.1), dalla

opportunità di procedere al tiraggio delTintero finanziamento residuo disponibile

entro la data massima contrattualmente prevista (31 dicembre 2013), per via delle

condizioni particolarmente vantaggiose. In tal senso basti pensare che gli oneri

finanziari sui nominali 1,5 Euro/miliardi relativi alla “Tranche Triennio” a

consuntivo sono stati pari a 30 Euro/milioni (cfr. infra).

Le operazioni relative ai movimenti di cassa sono eseguite esclusivamente tramite

la Tesoreria di Roma Capitale, della quale la Gestione Commissariale si avvale,

attraverso l'emissione di mandati previamente autorizzati e reversali, registrati

sulla contabilità separata della Gestione Commissariale. Di tali operazioni, anche

nel corso del 2013 è stata fornita regolare comunicazione periodica (mensile per i

20 II residuo del deb i to com m issa r ia le di tale na tura è sialo com ple tam en te est into nel corso del 2013.

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pagamenti, trimestrale per incassi e pagamenti) al MEF ed al Ministero

deirintemo.

3.3 Nota sul disavanzo della Gestione

Si è già avuto modo (cfr. premessa del capitolo 1 “LA DISCIPLINA SPECIALE

PER ROMA: interventi normativi 2013/2014'') di evidenziare come le risultanze

del primo monitoraggio, effettuato nel 2008 con le modalità precedentemente

descritte, abbiano evidenziato uno sbilancio delle partite ampiamente negativo.

Si ricorda che in sede di ricognizione definitiva del debito pregresso, il documento

di accertamento al 26 luglio 2010, approvato con decreto legge n. 225 del 29

dicembre 2010, convertito, con modifiche, dalla Legge n. 10 del 26 febbraio 2011.

ha anch’esso evidenziato un saldo ampiamente negativo delle partite pregresse,

quantificabile in un disavanzo totale pari a 16,7 Euro/miliardi, che si riduce a 10,1

Euro/miliardi se nettato degli interessi passivi da corrispondere fino al 2048 (c.d.

‘‘interessi a finire”).

Il disavanzo al 31 dicembre 2013 si attesta a 12,9 Euro/miliardi. Tale ammontare

include la quota interessi afferenti il debito finanziario residuo nell’ipotesi in cui

questo continui ad essere pagato in base ai piani di ammortamento in essere.

Ovviamente se il debito finanziario venisse estinto in tutto o in parte in anticipo i

relativi interessi verrebbero espunti dalla massa passiva commissariale.

Il disavanzo al 31 dicembre 2013. espresso al netto degli interessi passivi a

finire (dunque più in linea con le modalità di calcolo dei saldi di finanza pubblica,

i quali includono la sola quota capitale del debito finanziario residuo, iscrivendo

gli interessi via via per la quote annualmente maturande), sarebbe pari a 7,9

Euro/miliardi. Tale risultato (per meglio comprendere il quale si rimanda alla

specifica tabella 2 di riepilogo cronologico dei saldi debitori e creditori in

Appendice 3 della presente relazione) è di per sé positivo in quanto evidenzia una

torte diminuzione (-22% rispetto al 26.7.2010) del disavanzo della Gestione.

3.4 PROSPETTIVE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO FUTURO

La stabilizzazione della provvista, per fare fronte alla massa di debiti di diversa

natura dei quali è stata compiuta la ricognizione, è intervenuta con 1: art. 14,

i

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comma 14, del D.L. 31.05.2010 n. 78, convertito dalla L. 30.07.2010 n. 122, che

ha disposto l'assegnazione alla Gestione Commissariale di una dotazione

finanziaria di 500 Euro/milioni annui in perpetuo.

Tale contributo, che totalmente attualizzato poteva garantire una disponibilità

finanziaria complessiva intorno a 10 Euro/miliardi, sin da subito è risultato

prospetticamente insufficiente per la copertura del debito pregresso di Roma

Capitale, le cui sole rate di ammortamento (capitale ed interessi) dei mutui in

scadenza fino al 2048 erano state previste in 13,8 Euro/miliardi al 26.07.2010.

A valere sulla citata teorica disponibilità si sarebbero dovute estinguere anche le

altre tipologie di debito, e pure tenendo conto della totalità dei crediti

commissariali (in parte fin qui oggetto anche di non marginali cancellazioni) non

poteva quindi che confermarsi V insufficienza delle risorse a disposizione.

Nel periodo antecedente la stipula del contratto di finanziamento (cfr. paragrafo

3.1), a valere esclusivamente sulla cassa disponibile e su anticipazioni (poi rese

definitive) del MEF, la Gestione ha processato una serie di pagamenti a favore di

creditori titolari di posizioni (per lo più di importo non elevato) risalenti molto

indietro nel tempo ed ha rispettato le previste scadenze dei debiti finanziari (mutui

ed operazioni di finanza derivata). In seguito (da giugno 2011), nelfarco del

triennio 2011-2013, la Gestione ha potuto disporre in totale di circa 5,0

Euro/miliardi, di cui 4,5 rivenienti dai finanziamenti dall’anticipazione/

attualizzazione dei contributi statali ex L. 122/2010 relativi al periodo 2011-2040

(ivi inclusa la citata tranche estensione di 500 Euro/milioni erogata a febbraio

2014) e circa 570 Euro/milioni rivenienti dall’attualizzazione dell'intero ulteriore

contributo per il trentennio 2013-2042 previsto dal D.L. 95/2012, convertito dalla

L. 135/2012. Alle suddette disponibilità si sono aggiunte le riscossioni relative ai

crediti iscritti in massa attiva effettivamente realizzate al 31.12.2013, pari

complessivamente a circa 700 Euro/milioni per l'intero periodo 2010-2013.

Le r i so rse di cui sopra, pari ad un totale di 5,2 Euro/miliardi, sono state

utilizzate con le modalità e finalità sin qui descritte.

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Le stime prospettiche delle risorse disponibili per il quinquennio 2014 - 2018

cubano complessivamente intorno ai 7 Euro/miliardi, rivenienti dalle modalità nel

prosieguo descritte.

La stipula di un nuovo contratto di finanziamento a valere sui contributi residui,

strutturato con le medesime modalità tecniche del contratto precedente (Tranche

Triennio e Tranche Attuai izzazione, con rimborsi sempre fino al 2040), potrebbe

garantire risorse per circa 5,0/5,5 Euro/miliardi disponibili nel triennio 2014 -

2016 (cfr. paragrafo 3.1). In merito sono già in corso di concerto con il MEF le

analisi propedeutiche dei parametri tecnici per indire una gara europea mediante

procedura aperta.

La cassa al 31.12.2013 (766 Euro/milioni) e la riscossione (febbraio 2014)

dell’ulteriore tranche (c.d. “estensione", cfr. supra) del noto contratto hanno fatto

ottenere nei primi mesi del 2014 disponibilità commissariali per complessivi 1,3

Euro/miliardi.

Sono state, inoltre, prospettate riscossioni di parte dei crediti iscritti nella massa

attiva del Piano per 500 Euro/milioni, sulla base di una stima previsionale e

caratterizzata da significativi elementi di incertezza.

Le risorse così complessivamente disponibili appaiono sufficienti a fronteggiare

debiti commissariali per il periodo 2014-2018, ad oggi stimabili in 6,2

Euro/miliardi circa, di cui 2.5 Euro/miliardi necessari al pagamento delle

improrogabili rate dei mutui (relative allo stesso periodo 2014-2018) e 3.7

Euro/miliardi per il pagamento dell’eventuale intero ammontare dei debiti non

finanziari, con un residuo di disponibilità che. prudenzialmente, si ritiene possa

essere assorbito dalla variabilità (in aumento) dei tassi di interesse sui mutui e/o da

eventuali ulteriori partite debitorie accertate.

Dal quadro delineato, pertanto, emergerebbe la sostanziale impossibilità della

Gestione Commissariale a fronteggiare il debito pregresso di Roma Capitale a

partire dalla fine 2018/inizio 2019, momento in cui rimarrebbe da

corrispondere il solo debito di natura finanziaria (relativo al periodo 2019-

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2048) di 5,0 Euro/miliardi, oltre a circa21 3,8 miliardi di quota interessi a

finire, per un totale di 8,8 Euro/miliardi (cfr. Appendice 3 tabella 1).

Nel complesso, l’andamento del fabbisogno prospettico pone in evidenza alcuni

aspetti positivi che si concretizzano, essenzialmente, in una posticipazione del

momento critico di circa un anno/anno e mezzo rispetto la previsione dello scorso

anno22, in cui la Gestione (utilizzato l'intero ammontare delle risorse finanziarie

disponibili, con le modalità di cui sopra, per il pagamento di tutti i debiti non

finanziari e di quelli finanziari in scadenza fino al 2018) si troverebbe a dover far

fronte al solo pagamento del debito finanziario residuo (capitale ed interessi).

Inoltre, pur avendo immaginato, in un’ottica prudenziale e di omogeneità con le

ipotesi prospettate lo scorso anno, il pagamento, entro il 2018, di tutti i debiti di

natura non finanziaria iscritti in massa passiva, non è da considerarsi troppo

remota la possibilità che il pagamento di alcune tipologie di debito (quali il debito

per le procedure espropriative pregresse e i debiti fuori bilancio derivanti da oneri

da contenzioso), non rappresentando per loro natura una massa debitoria

consolidata e caratterizzata da un’effettiva immediata esigibilità, possa/debba

essere ulteriormente posticipato.

A ciò si aggiunga che il pagamento delle citate tipologie di debito sarebbe

anche soggetto al limite annuale (537 Euro/milioni)23, per cui la Gestione

sarebbe in grado di procedere al relativo pagamento solo gradualmente

nell’arco di diverse annualità, che potrebbero andare oltre il 2018,

posticipando ulteriormente il momento di criticità finanziaria.

In aggiunta potrebbero intervenire elementi determinanti una qualche diminuzione

del fabbisogno finanziario sin qui prospettato, rappresentati dalla realizzazione di

ulteriori economie a seguito dell’attività transattiva (ad oggi realizzate al di sopra

delle aspettative), da un andamento stabile degli attuali favorevoli tassi di

21 Si parla di " s t im a m quanto una parte del portafogl io mutu i che a limenta il debito finanziario e regola lo a tasso variabile .

" Si r icorda c h e in occas ione de lla redazione della Relaz ione 2012 alle C am ere (cfr. paragrafo ‘P R O S P E T T IV E D EL

F A B B IS O G N O F IN A N Z IA R IO F U T U R O ") era e m e rsa ” ( . . . ) la so sta n z ia le im p o ssib ilità d e lia G estione C o m m issa ria le d i

fr o n te g g ia re il d eb ito p reg re sso d i R om a C a p ita le a p a r tire d a l (c o n e t corso d e l) 2 0 ! 7 a n n o a l qua le il deb ito residuo , d i

so la na tura fin a n zia r ia , è s tim a to a m m o n ta re a c irca 9 .8 E u ro m ilia rd i (d i cui 5.5 E uro m ilia rd i q u o ta cap ita le e 4.3

E uro-m iliard i d i quo ta in te ressi)''.

‘3 Rii decreti M E F del 18 m arzo 2011 (500 Euro/mil ioni) e 23 gennaio 2013 (37 Euro/mil ioni)

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interesse, dal protrarsi nel tempo delle procedure di liquidazione in carico

airamministrazione capitolina relative al riconoscimento dei debiti fuori bilancio,

nonché da ulteriori significative rettifiche in diminuzione delle partite debitorie.

In tal senso, il paventato blocco operativo della Gestione potrebbe risultare

procrastinato almeno fino al termine del 2019 oltre il quale, comunque, le

risorse finanziarie ad oggi realisticamente prevedibili non sarebbero in grado

di coprire il fabbisogno per il pagamento del debito finanziario residuo.

Quanto esposto conserva validità solo in caso di stipula di un nuovo contratto di

finanziamento (a seguito di gara europea) per il triennio 2014-2016 con Istituti

finanziatori in grado di erogare anticipazioni a valere sulla quota residua24 del

contributo statale annuo perpetuo, ipotizzata a condizioni non troppo peggiorative

rispetto al primo contratto di finanziamento stipulato per il triennio 2011-2013, in

considerazione della attuali condizioni favorevoli del mercato finanziario. Sono in

corso le relative procedure con il MEF per indire la nuova gara che, comunque,

dovrà poter consentire l’aggiudicazione entro il prossimo novembre del corrente

anno.

Al fine di una esauriente completezza informativa e di una visione prospettica di

insieme, preme riportare anche le seguenti considerazioni. È ragionevole

ipotizzare che la Gestione possa disporre dall’anno 2018 di un'ulteriore

disponibilità finanziaria riveniente da una nuova linea di finanziamenti

(quantificabile, sulla base delle migliori attuali previsioni, in circa 1

Euro/miliardo) a valere sul contributo statale 2041-2048 di complessivi 4.0

Euro/miliardi per allora residui, previo nuovo decreto MEF autorizzativo e

ulteriore gara europea. Tali risorse aggiuntive sarebbero sufficienti di per sé a

soddisfare il fabbisogno commissariale per l'ulteriore biennio 2019-2020,

sostanzialmente rappresentato dalle rate del debito finanziario in scadenza. Ad

oggi, però, pare difficile escludere con certezza che tali risorse non vengano

assorbite in tutto o in parte da eventi determinanti ulteriori fabbisogni. Ci si

riferisce, in particolar modo, (cfr. paragrafo 2.5) agli esiti delle attività di

riaccertamento inerenti al debito per procedure espropriative pregresse. Questo,

' 4 8.5 Euro/mil ia rd i, quale quota parie anco ra d isponibi le de lla citata prima i ranche auto r izzata (201 1-20-40), cfr. supra

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infatti, la cui determ inazione è cara tterizzata da significative com plessità , fu

quantificato, sulla base di e lem enti induttivi, in 1,6 Euro/m iliardi in occasione

della prim a ricogniz ione del debito com m issaria le effettuata nel 2008, e

success ivam ente forfettariam ente rideterm inato in 1,0 Euro/m iliardi, importo da

ultim o incluso nel P iano di rientro al 26 .7 .2010 approvato con D.L. 225/2010 e ad

oggi r im asto invariato. Gli esiti delle attività di s is tem atico r iaccertam ento in via di

im plem entaz ione dovrebbero consentire . ne lP arco di 10/15 mesi, una più realistica

quantif icazione del debito con i relativi concreti impatti sul fabb isogno finanziario

della Gestione, che potrebbero de term inare un assorb im ento anche totale del

m iliardo di Euro com e sopra ipotizzato quale ulteriore risorsa finanziaria della

G estione Com m issaria le .

In sintesi, si ritiene opportuno considerare il previsto netto ricavo dei

contributi 2041-2048 come una “ riserva” a copertura delle ulteriori partite

debitorie afferenti le procedure espropriative pregresse che, con elevata

probabilità, dovranno essere accertate ed inserite nella massa passiva.

C O N C L U SIO N I

Andamento della Gestione Commissariale in sintesiI saldi debitori

II saldo debitorio complessivo della G estione C om m issaria le , da un importo

iniziale al 26 luglio 2010 (data di rife rim ento del docum ento di accertam ento del

debito approvato dal D.L. 225/2010) pari a 22,4 Euro/m iliardi, si è ridotto al 31

dicembre 2013 a 14,8 Euro/miliardi (-34%).

Il disavanzo, al netto dei crediti e degli interessi passivi a finire, si è attestato al

31 dicembre 2013 a 7,9 Euro/miliardi (-22%), rispetto ai 10,1 Euro/m iliardi del

26 luglio 2010.

Le num eriche riportate includono anche l ’inserim ento , ope legis, nella m assa

passiva com m issaria le del nuovo debito verso R o m a Capita le (485 Euro/m ilioni),

quale quota parte dei 600 Euro/m ilioni da ultim o autorizzati con D.L. 16/2014.

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I prospetti di sintesi sono riportati nelle tabelle 1 e 2 dell’Appendice 3 della

presente relazione. Per ulteriori elementi di dettaglio analitico si rimanda al

"Rendiconto della Gestione Commissariale 2013", redatto ex art. 14, comma 15-

ter D.L. 78/2010, convertito con modificazioni dalla L. 30 luglio 2010 n. 122,

recentemente trasmesso al MEF in ottemperanza agli obblighi di legge vigenti.

L ’utilizzo delle risorse finanziarie

La Gestione è stata autorizzata ad utilizzare una prima tranche del contributo

annuale statale perpetuo ex L .122/2010 (500 Euro/milioni annui) con riferimento

al trentennio 2011-2040, per un totale di 15 Euro/miliardi. Di tale tranche, 6,44

Euro/miliardi sono destinati, direttamente dal MEF, a copertura dei finanziamenti

ottenuti (4,50 Euro/miliardi, al lordo di 30 Euro/milioni di oneri finanziari). Per la

parte ancora disponibile, pari a 8,56 Euro/miliardi verrà indetta, entro il 2014, una

gara europea aperta, a seguito dell'aggiudicazione della quale la Gestione

dovrebbe poter disporre di un nuovo contratto di servizio per il triennio 2014-2016

che garantirà, secondo le previsioni attuali più prudenziali, nuove disponibilità

finanziarie per ulteriori 5/5,5 Euro/miliardi (cfr. tabella 6 in Appendice 3).

Complessivamente, a fronte dei 15 Euro/miliardi che lo Stato avrà corrisposto

agli Istituti finanziatori nel trentennio 2011-2040, la Gestione avrà potuto

disporre di ricavi pari a circa 10 Euro/miliardi.

Inoltre, con decreto MEF la Gestione è stata autorizzata ad utilizzare il contributo

pluriennale aggiuntivo ex L. 135/2012 relativo al trentennio 2013-2042 per un

totale complessivo di 1,087 Euro/miliardi, ricavando dalla relativa attualizzazione

(nel luglio 2013) l'importo di 570 Euro/milioni, contestualmente utilizzato per la

restituzione a Roma Capitale di un'ulteriore quota del debito relativo allo sbilancio

di parte capitale verificatosi in sede di separazione dei bilanci al 28 aprile 2008.

Prospettive

Nonostante il complesso delfattività svolta e i positivi riscontri ricevuti,

permangono fondate perplessità in merito ad una stima dei tempi necessari per il

completamento delle attività assegnate, a causa della comunque ancora enorme

Camera dei D eputati — 32 — Senato della Repubblica

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Camera dei D eputati - 33 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

dimensione del debito da estinguere e dell’elevatissimo numero delle posizioni da

processare, pur sensibilmente ridotte rispetto a quelle inserite nel piano al

26.7.2010.

Proseguono e stanno per avviarsi specifiche attività in taluni ambiti

particolarmente critici.

Le citate modalità di finanziamento hanno garantito l’operatività della

Gestione per il periodo 2011-2013 ed il previsto nuovo contratto potrà

assicurare il funzionamento anche per il quinquennio 2014-2018. A valere su

tali disponibilità la Gestione è stata/sarà in grado di rispettare le scadenze dei

debiti di natura finanziaria (capitale ed interessi) fino al 2018 e di

corrispondere, entro la stessa annualità, l’intero ammontare dei debiti di

natura non finanziaria ad oggi iscritti in massa passiva del piano, nell’ipotesi

in cui l’amministrazione capitolina riesca a concludere entro il 2018 le

procedure di liquidazione relative al riconoscimento di tutti i debiti fuori

bilancio e che possa essere derogato l’attuale limite annuale di 537

Euro/milioni per tali tipologie di spesa.

La Gestione potrebbe, inoltre, nel 2018 disporre di un'ulteriore provvista

finanziaria riveniente da una nuova linea di finanziamenti (quantificabile in circa 1

Euro/miliardo) a valere sul contributo statale 2041-2048 di complessivi 4,0

Euro/miliardi per allora residui, previo nuovo decreto MEF autorizzativo e

ulteriore gara europea. Tali risorse aggiuntive sarebbero sufficienti di per sé a

soddisfare il fabbisogno commissariale per l'ulteriore biennio 2019-2020,

sostanzialmente rappresentato dalle rate in scadenza. Si ritiene, tuttavia,

opportuno considerare il previsto netto ricavo di detti ulteriori contributi

come una “riserva” a copertura delle ulteriori partite debitorie che, con

elevata probabilità, dovranno essere accertate ed inserite nella massa passiva

a seguito degli esiti delle attività di accertamento inerenti al debito per

procedure espropriative pregresse, inserito ab origine in massa passiva sulla

base di elementi meramente induttivi.

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Camera dei D eputati - 34 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

Va ricordato, infine, che dal complesso delle norme che si riferiscono alla

Gestione Commissariale non viene stabilito un limite temporale alla sua durata.

Essa dovrà comunque aver termine quando resterà in essere il solo debito

finanziario che ha proprie scadenze predeterminate e non richiede particolari

modalità di gestione.

In merito, ferma restando ogni valutazione di opportunità in capo agli Organi

Istituzionali, preme evidenziare come un eventuale formale accollo da parte

dello Stato del debito finanziario residuo in quota capitale possa determinare

un significativo immediato beneficio sui saldi di finanza pubblica. Infatti

l'ipotesi prospettata consentirebbe di iscrivere nel bilancio dello Stato la sola

quota capitale del debito finanziario residuo (pari a 5,0 Euro/miliardi al

31.12.2018, una volta espunti gli interessi a finire pari a 3,8 Euro/miliardi),

mentre gli interessi verrebbero via via iscritti, invece, per la quote

annualmente maturande.

Considerazioni di carattere generale

Gli eventi di maggiore significatività che nel 2013 hanno riguardato 1 ‘attività della

Gestione Commissariale per il debito pregresso del Comune di Roma possono

essere individuati nella sentenza della Corte Costituzionale n. 154/2013 e nei

provvedimenti d'urgenza in tema di finanza locale, con i quali sono state previste

disposizioni relative al risanamento del bilancio di Roma Capitale con interventi

affidati alla Gestione Commissariale.

Di assoluto rilievo può essere considerata la decisione della Consulta con la

quale è stato dissipato ogni dubbio sulla legittimità delle norme istitutive della

Gestione Commissariale e di quelle che ne disciplinano il funzionamento,

conferendo un autorevole avallo all’attività svolta dalla stessa, sempre

contenuta nei parametri ermeneutici identificati dalla sentenza in esame.

La decisione pone in evidenza la particolarità della disciplina sul risanamento di

Roma Capitale che presenta profili derogatori rispetto alla normativa generale sul

dissesto degli enti locali, introdotta per evitare una dichiarazione di dissesto del

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XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

Comune di Roma quale «capitale della Repubblica», optando per una procedura di

risanamento da porre in essere mediante una gestione parallela.

Le procedure concorsuali affidate alla Gestione Commissariale risultano conformi

alla Costituzione in quanto la posizione dei creditori è adeguatamente tutelata, alla

stregua di quello che avviene per la definizione del debito degli enti locali

dissestati2'. Le garanzie offerte ai creditori del Comune di Roma si fondano su

mezzi finanziari non inferiori a quelli apprestati per la massa attiva degli enti locali

in dissesto26.

Altro argomento rilevante da considerare è costituito dalle misure a carattere

finanziario volte a sostenere l’equilibrio del bilancio 2013-2014 di Roma Capitale

contenute nelfart. 16 del decreto legge n. 16/2014 (Disposizioni concernenti

Roma Capitale). In tale ambito sono contenute anche misure volte a monitorare la

situazione finanziaria, al fine della conservazione dell'equilibrio nel tempo.

L'intervento trova origine nell’incertezza del quadro della finanza locale generato

da provvedimenti che, accrescendo le difficoltà per gli enti, hanno inciso

maggiormente su quelli con difficoltà strutturali di bilancio, tra i quali si colloca

anche Roma Capitale. Viene, quindi, confermato il supporto che il Governo

nazionale ha inteso concedere alla situazione finanziaria della Capitale, già

ritenuto indispensabile nell’autunno del 2013, con il decreto legge 31 ottobre

2013, n. 126 (art. 1, commi 5 e 6), successivamente reiterato con il decreto legge

30 dicembre 2013, n. 151 (art. 4).

Gli effetti del provvedimento definitivo (D.L. 16/2014) hanno una duplice

natura. Si incide sulla contabilità dell’ente locale assegnando a Roma Capitale

crediti nei confronti della Gestione Commissariale che vengono registrati

come poste passive nel piano di rientro e originano la facoltà dell’ente di

iscriverli tra le entrate del bilancio di previsione. Da un punto di vista

N on si ravvisa la lesione del dir itto di azione., perché la prelesa creditoria a l l 'e secu z io n e forzala non é frustrala, m a è

m e ram e n te dev ia la da uno s trum ento di soddisfac im ento indiv iduale verso uno di tipo concorsua le . Risul ta altresì

rispettata '.a p a r co n d ic io cred ilo ru m che costi tu isce ragione suff ic iente di tale m ec can ism o sosti tu to rio de l lo s t rum ento di

tutela appronta to d a l l ’o rdm am en to .

Secondo la d iscip lina generale del D Lgs. n 267 del 2000

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Camera dei D eputati - 36 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

finanziario gli effetti del maggior debito commissariale, iscritto nel piano

verso la Gestione Ordinaria, è stato in larga misura neutralizzato dalla

possibilità di compensare lo stesso con le poste creditorie rivenienti dalla

riacquisizione da parte di Roma Capitale dei crediti verso le partecipate

(gruppo ATAC), altrimenti di difficile riscossione. In tal senso, ferme

restando le criticità evidenziate, gli effetti del provvedimento lasciano

sostanzialmente inalterate le previsioni relative al Piano di rientro.

N e ll ’esercizio 2013 è proseguita da parte della G est ione C om m issar ia le la fase di

conduz ione del piano di rientro del C om une di R o m a che investe sia il lato attivo

che quello passivo.

L ’esercizio decorso (senza considerare il nuo v o debito iscritto ope legis in forza

dei citato D.L. “ Salva R o m a ” ) ha visto una r iduzione della m assa passiva dovuta

sia a estinzione di poste passive che a cancellazioni a seguito d e l l ’attività di

riaccertam ento . La G estione ha effettuato una m ole no tevole di pagam enti al fine

di soddisfare legittime e sem pre più pressanti richieste da parte di creditori titolari

di posizioni risalenti nel tem po e garantire, altresi, il pagam ento , alle previste

scadenze, dei debiti finanziari.

La G estione ha potuto pagare i m andati di pagam en to restanti em essi dai s ingoli

uffici di R o m a Capitale e non estinti al m o m en to della separaz ione delle gestioni e

dei m andati em essi successivam ente afferenti impegni g ià assunti ed iscritti nella

m assa passiva. In corso de l l ’esercizio 2013 sono stati trattati corren tem ente anche

i p rovvedim enti di riconosc im ento di debiti pervenuti alla G estione

Com m issaria le , em essi dai diversi dipartim enti di R om a C apita le in conform ità del

p rocedim ento stabilito dalla d isciplina spec if ica em ana ta già nel corso del 2011.

rispettando le indicazioni stabilite con la nota del C o m m issar io s traordinario n.

1565 del 24 o ttobre 2011, dando precedenza alle posizioni per le quali vi siano

concrete prospettive transattive.

Nel corso del 2013 ha avuto seguito l ’attività transattiva del C om m issar io

conseguendo risultati anche migliori r ispetto al per iodo 2 0 1 1 -2 0 1 2 , già

dec isam ente superiori alle attese. La r iduzione della pretesa cred itoria com plessiva

per il periodo 2 0 1 1 -2 0 1 3 si attesta ne l l ’ordine del 21% circa rispetto al valore

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Camera dei D eputati - 37 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

nominale del debito originario, con un ammontare complessivo dell’abbattimento

del debito pari a circa 64,5 Euro/milioni al 31 dicembre 2013.

In merito è da segnalare l’operazione verso un gruppo di società partecipate

comunali (Gruppo ATAC), resa possibile proprio a seguito dei citati interventi

normativi volti a sostenere l’equilibrio di bilancio della Capitale. L ’intervento ha

consentito, attraverso la riacquisizione da parte di Roma Capitale dei crediti iscritti

nella massa attiva commissariale in sede di separazione di bilancio verso di queste,

da un lato di compensare partite debitorie e creditorie iscrìtte nel piano nei

confronti della Gestione Ordinaria di Roma Capitale, dall'altro di concludere una

transazione verso il Gruppo, con la realizzazione di significative economie di

spesa, conferendo contestualmente una dose di liquidità al Gruppo, migliorandone

la situazione finanziaria.

I risultati deU’attività transattiva commissariale acquista maggiore significatività

se si considerano anche le consequenziali operazioni di pulizia contabile indotte

dalla stipula degli atti transattivi, rilevanti al fine di concorrere ad una definizione

sempre più precisa dei saldi creditori e debitori del Piano di rientro sia in termini

complessivi e che delle singole posizioni.

Nell'ambito delle attività intraprese dalla Gestione, finalizzate alla corretta

individuazione della massa attiva e alla realizzazione degli incassi, sono stati

sollecitati i soggetti che presentavano i maggiori saldi inclusi nella massa attiva.

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Camera dei D eputati - 38 - Senato della Repubblica

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A P P E N D IC E 1: Q U A D R O N O R M A T IV O

• Art. 78, commi 1, 3, 4 e 8, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112.

convertito, con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133: ha previsto, tra

l’altro, l ’assunzione da parte della Gestione Commissariale del Comune di Roma,

con bilancio separato rispetto a quello della Gestione Ordinaria, di tutte le entrate

di competenza e di tutte le obbligazioni assunte dallo stesso Comune alla data del

28 aprile 2008.

• Art. 4, comma 8 bis, del decreto legge n. 2 del 25 gennaio 2010, convertito,

con modificazioni, dalla Legge n. 42 del 26 marzo 2010: ha previsto che il

Commissario straordinario del Governo proceda alla “definitiva ricognizione della

massa attiva e della massa passiva rientranti nel Piano di rientro” di cui all'art. 78

prima citato; la norma ha poi precisato che "la Gestione Commissariale del

Comune assume con bilancio separato rispetto a quello della Gestione Ordinaria,

tutte le obbligazioni derivanti da fatti o atti posti in essere fino alla data del 28

aprile 2008, anche qualora le stesse siano accertate e i relativi crediti siano

liquidati con sentenze pubblicate successivamente alla medesima data” .

• Art. 14, commi 13 bis e 14, del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010,

convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 122 del 30 luglio 2010: ha previsto

che “il Commissario straordinario del Governo procede all'accertamento

definitivo del debito e ne dà immediata comunicazione al Ministero dell’economia

e delle finanze congiuntamente alle modalità di attuazione del piano di rientro di

cui al primo periodo del presente comma”.

• Art. 2, commi 7 e seguenti, del decreto legge n. 225 del 29 dicembre 2010,

convertito, con modifiche, dalla Legge n. 10 del 26 febbraio 2011 (c.d. decreto

“Milleproroghe”): ha previsto che il Commissario del Governo accerti “ le

eventuali ulteriori partite debitorie e creditorie rispetto al documento predisposto

ai sensi dell'art 14, comma 13 bis e 14, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78,

convertito, con modificazioni, dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, dal medesimo

Commissario, concernente l'accertamento del debito del comune di Roma alla data

del 30 luglio 2010, che è approvato con effetti a decorrere dal 29 dicembre 2010”.

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Camera dei D eputati - 39 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

• Art. 20. comma 17 decreto legge 98/2011, convertito in Legge n. 111 del

2011: modificando rart. 78 del decreto legge n. 112 del 2008 ha fornito

un’interpretazione autentica in base alla quale “tutte le entrate del comune di

competenza delfanno 2008 e dei successivi anni sono attribuite alla Gestione

corrente di Roma Capitale, ivi comprese quelle riferibili ad atti e fatti antecedenti

all’anno 2008, purché accertate successivamente al 31 dicembre 2007".

• Art. 1, comma 26 decreto legge 13 agosto 201L n. 138, convertito con

modificazioni nella Legge 14 settembre 2011, n. 148: snellisce processo di

riconoscimento dei debiti fuori bilancio, senza eliminarne tutti gli elementi

necessari ad un corretto riconoscimento di legittimità; fermo restando il disposto

degli articoli 194 e 254 del Testo Unico enti locali: “per procedere alla

liquidazione degli importi inseriti nel piano di rientro e riferiti ad obbligazioni

assunte alla data del 28 aprile 2008. è sufficiente una determinazione dirigenziale,

assunta con l'attestazione delfavvenuta assistenza giuridico-amministrativa del

Segretario generale, ai sensi dell’art. 97 comma 2. del decreto legislativo, 18

agosto 2000, n. 267".

• Art. 1, comma 5 decreto legge 126 del 31 ottobre 2013, reiterato con Part. 4

del decreto legge 151 del 30.12.2013; i decreti legge 126 e 151 del 2013 sono

decaduti;

■ Art. 16, comma 5 del decreto legge 16 del 6 marzo 2014, convertito con

modificazioni dalla Legge 2 maggio 2014 n. 68: autorizza il Commissario ad

inserire, per un importo complessivo massimo di 30 milioni di Euro, nella massa

passiva del Piano di rientro, le eventuali ulteriori partite debitorie rivenienti da

obbligazioni od oneri del comune di Roma ivi inclusi gli oneri derivanti dalle

procedure di cui all'articolo 42-bis del testo unico di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, anteriori al 28 aprile 2008;

prevede anche che “( . . .) Roma Capitale può riacquisire l'esclusiva titolarità di

crediti, inseriti nella massa attiva ( . . .) verso le società dalla medesima

partecipate, anche compensando totalmente o parzialmente gli stessi con partite a

debito inserite nella massa passiva (..

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Camera dei D eputati - 40 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

Per completare il quadro delle diposizioni che concernono la Gestione

Commissariale è anche da riportare:

• 11 D.P.C.M. 4 luglio 2008 con il quale il sindaco di Roma prò tempore è

stato nominato Commissario straordinario e sono state dettate le prime

disposizioni per la funzionalità della Gestione Commissariale.

• Il D.P.C.M. 5 dicembre 2008 con il quale è stato approvato il Piano di

rientro e stabilite ulteriori disposizioni relative alla Gestione

Commissariale.

• Il Decreto Ministeriale (Ministero delTEconomia e delle Finanze) del 18

marzo 2011 con il quale è stato autorizzato l'utilizzo dei contributi

pluriennali di cui all'art. 14 del D.L. 30 luglio 2010, n. 122 mediante

erogazione diretta ed attualizzazione, nonché stabilite alcune priorità nella

estinzione delle partite debitorie e la soglia di spesa per alcune tipologie di

debito.

• Il Decreto Ministeriale (Ministero dell’Economia e delle Finanze) del 23

gennaio 2013 con il quale è stato autorizzato l ’utilizzo dei contributi

pluriennali di cui alTart. 167 comma 12-octies del D.L. 6 luglio 2012 n. 95

mediante erogazione diretta ed attualizzazione, nonché stabilite alcune

priorità nella estinzione delle partite debitorie e una soglia di spesa

aggiuntiva per alcune tipologie di debito.

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Camera dei D eputati - 42 - Senato della Repubblica

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. CC N. 2

A P P E N D IC E 3: T A B E L L E N U M E R IC H E

Si allega alla presente relazione una serie di tabelle numeriche utili a rappresentare

i principali fenomeni e i risultati delle attività svolte. Si precisa che gli importi

sono espressi in milioni di Euro.

- TABELLA 1 : Dati della massa attiva e passiva del Piano di rientro al

31.12.2018 - tabella riepilogativa dei l’andamento delle masse attiva e passiva

della Gestione Commissariale al 26.07.2010 (dati approvati per legge), delle

risultanze del Rendiconto 2011, 2012, 2013 e dei dati prospettici al 31.12.2018;

- TABELLA 2: Riepilogo dei saldi della massa attiva e passiva del Piano di

rientro - espone le variazioni dei saldi complessivi della massa attiva e passiva

del Piano;

- TABELLA 3: Riepilogo dei saldi debitori e creditori verso la Gestione

Ordinaria di Roma Capitale - espone le variazioni dei saldi delle componenti

del Piano verso Roma Capitale;

- TABELLA 4: Dettaglio delle transazioni concluse 2011-maggio 2014 - espone

le principali numeriche relative alle transazioni concluse (numerosità, debito

iscritto nel Piano, economia realizzata);

- TABELLA 5: Riepilogo Mandati Quietanzati 2010-2013 - espone le principali

numeriche relative ai mandati quietanzati con gestione effettiva commissariale

(numero complessivo, importo totale, numero delle controparti e tipologia);

- TABELLA 6. riepilogo contratto di finanziamento (rectius servizio) a valere

sul contributo statale ex legge 122/2010 - espone il dettaglio degli utilizzi del

contributi autorizzati per il periodo 2011-2040, i finanziamenti ottenuti con il

primo contratto e quelli previsti con il nuovo contratto da stipulare entro il

2014; fornisce indicazioni sugli oneri finanziari consuntivati relativi al triennio

2011-2013.

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Camera dei D eputati — 46 - Senato della Repubblica

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