micro mini under 13 processo formativo … recettori sensoriali la coordinazione motoria è...
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MICROMINI
UNDER 13
PROCESSO FORMATIVO ED EDUCATIVO
Angelo Pustorino
PREMESSA (concetto generale , nessuna polemica):
….è più facile far passare un cammellonella cruna di un ago…..
se l’uno o l’altra sono leggermente oliati!
L’APPRENDIMENTO MOTORIO
L’apprendimento motorio può essere definito come:
“l’acquisizione, il consolidamento, il perfezionamento
e l’utilizzazione di abilità motorie”
LE ABILITÀ MOTORIE
Sono AZIONI INTERE o PARTE DIESSE che si automatizzano con la
ripetizione.
Automatizzando un gesto il soggetto può concentrarsi sullo scopo dell’azione.
Le ABILITÀ MOTORIE sono tante quante se ne apprendono.
I FATTORI DELLA MOTRICITÀ
SISTEMA
SENSO MOTORIO
SCHEMI MOTORI
E POSTURALI
Capacità coordinative
Capacità condizionali
ABILITÀ MOTORIE
SISTEMA SENSO MOTORIO
CAPACITA’ SENSO PERCETTIVE insieme degli aspetti sensoriali, percettivi e neurologici finalizzati in ambito motorio
SENSAZIONE
È l’aspetto relativo al rapporto sensoriale tra
soggetto e mondo esterno
Costituisce il momento biologico che trova sede
negli analizzatori
PERCEZIONE
È l’aspetto relativo alla presa di coscienza psichica da parte
del soggetto
Costituisce il momento intellettivo che trova sede nelle aree associative dell’encefalo
I RECETTORI SENSORIALI
La coordinazione motoria è determinata anche dallacapacità del Sistema Nervoso di integrare, elaborare e
tradurre le informazioni, provenienti
dall’esterno (esterocettori: analizzatori o organi di senso)
e dall’interno(propriocettori: tendini, muscoli, articolazioni
ed enterocettori: organi interni)
del nostro corpo ed inviarle ai settori muscolari per lacreazione di un nuovo atto motorio.
Analizzatore tattile
Analizzatore visivo
Analizzatore vestibolare
Analizzatore acustico
Analizzatore cinestetico
ANALIZZATORIo organi informatori
Analizzatore vestibolare: E’ la parte non uditiva dell’orecchio: questi ricettori sono situati al suo interno e mandano costantemente informazioni sulla posizione del capo nello spazio. Insieme agli altri sono importanti per l’orientamento nello spazio. Ci permettono di riconoscere modifiche angolari e della velocità del corpo, inoltre risultano fondamentali per le doti di equilibrio sia statico che dinamico, nell’orientamento spaziale, determinando un continuo adattamento dell’attività muscolare e della posizione del corpo per evitare la caduta.
Analizzatore cinestetico: I ricettori sono situati nelle fibre muscolari, nei tendini e nelle articolazioni, ed hanno il compito di segnalare al sistema nervoso centrale le diverse tensioni. Permettono di valutare il peso, la consistenza e la dimensione degli oggetti, consentendo di modulare la forza necessaria per manipolarli, lanciarli ecc..
SCHEMA CORPOREO
Percezione istintiva del proprio corpo e delle sue diverse parti in relazione
allo spazio, agli oggetti e agli individui circostanti, sia in condizioni di movimento sia statiche
L’immagine corporea di sé stesso non è propria del bambino alla nascita, ma si delinea attraverso un
percorso che si protrae fino agli 11-12 anni
UNITÀ BASICHE DEL MOVIMENTO
Schemi motori
(dinamici)
Schemi posturali
(statici)
Camminare, correre, saltare, afferrare, lanciare, rotolare, strisciare, calciare
…..
Piegare, flettere, circondurre, ruotare,
abdurre, addurre, slanciare …..
Costituiscono le forme fondamentali del movimento e sono chiamate “di base” perché
appaiono per prime nello sviluppo dell’individuo e diventano patrimonio originario dell’adulto
Schemi motori di base
Camminare
Rotolare
Lanciare
Arrampicare
Correre
Saltare
Strisciare
Soffiare
Schemi motori di baseCamminare (avanti, indietro, lateralmente),
Correre (in tutte le direzioni),
Saltare (in alto e in basso),
Calciare (destro, sinistro),
Ricevere, afferrare, lanciare (a una o due mani, da sopra e da sotto),
Rotolare (avanti e indietro),
Strisciare, arrampicare,
Trasportare, trascinare,
Salire
Scansare ……..
Schemi motori di base
Gli schemi motori maturano secondo un processo ben definito di stadi progressivi
in cui ciascuno stadio include quello precedente.
Es.: il LANCIARE evolve nei seguenti stadi di sviluppo
afferrare/lasciare
gettare
lancio non lateralizzato
lancio lateralizzato
La mobilità articolare o flessibilità presenta elementi comuni alle capacità condizionali e coordinative.
Capacità condizionali
Mobilità articolareo flessibilità
Capacità coordinative
forza resistenza velocità generali speciali
CAPACITÀ MOTORIE
LE CAPACITÀ COORDINATIVE
Le Capacità Coordinative permettono di:
ORGANIZZARE
REGOLARE
CONTROLLARE
Si basano su condizioni neurologiche, fisiologiche e psicologiche.
il
MOVIMENTO
LE CAPACITÀ COORDINATIVE
Si basano sull’assunzione ed elaborazione delle informazioni.
Sul controllo dell’esecuzione dei movimenti.
Sulle operazioni svolte dagli analizzatori.
LE CAPACITÀ COORDINATIVE
nell’atto motorio permettono:Di rendere più coincidente possibile il modello di movimento al movimento reale.Di realizzare i programmi motori decisi grazie alle precise informazioni degli analizzatori.Di automatizzare movimenti utilizzando il controllo cosciente nella gestione tattica del movimento.
LE CAPACITÀ COORDINATIVE
LE CAPACITÀ COORDINATIVE SI DIVIDONO IN :
GENERALI SPECIALI
CAPACITÀ COORDINATIVE GENERALI
APPRENDIMENTOMOTORIO
CONTROLLO eDIREZIONE
DEL MOVIMENTO
ADATTAMENTO eTRASFORMAZIONE
DEL MOVIMENTO
CAPACITÀ COORDINATIVE SPECIALI
ACCOPPIAMENTO e COMBINAZIONE di
schemi motori (es: corsa + salto)
ORIENTAMENTOgestire la posizione e il movimento del corpo
nello spazio
DIFFERENZIAZIONECINESTETICAdel movimento
(quanto forte? Quanto rapido?)
EQUILIBRIOmantenere il corpo
in postura d’equilibrio
REAZIONEreagire a stimoli
eseguendo azioni motorie adeguate
TRASFORMAZIONEriorganizzare un
movimento già in attuazione
RITMIZZAZIONEorganizzare cronologicamente
le contrazioni muscolari
ANTICIPAZIONE(data dall’esperienza)
UNA BUONA COORDINAZIONE MOTORIA NASCE...
da uno schema corporeo ben strutturato
dal possesso di tanti schemi motori di base
da analizzatori che funzionano bene(senso-percezione)
RELAZIONE TRA CAPACITÀ E ABILITÀ
Apprendere nuove ABILITÀ MOTORIE contribuisce a sviluppare le CAPACITÀ COORDINATIVE.
Le ABILITÀ MOTORIE si costruiscono sulle CAPACITÀ COORDINATIVE.
Il livello iniziale delle CAPACITÀ COORDINATIVE determina in modo significativo lo sviluppo delle ABILITÀ MOTORIE.
LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE
avviene in modo naturale e secondo l’opinione generale quattro sono i periodi importanti:
0-1 anno: fase della motricità riflessa;
1-2 anni: fase della motricità grezza;
2-6 anni: fase della motricità fondamentale, di base;
7-14 anni: fase della motricità sportiva.
LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE
In linea di massima il periodo più favorevole per ilmiglioramento delle capacità coordinative
è quello che va dai 7-8 anni fino ai 12-13 anni di età.
Dalle capacità coordinative dipendela CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO MOTORIO,
influenzata però anche dai periodi di sviluppo morfologico (statura, peso).
LO SVILUPPO DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE
sviluppo della coordinazione grezza: grossolana esecuzione, ritmo e struttura del movimento;
sviluppo della coordinazione fine: il movimento viene migliorato, raffinato, automatizzato, ma è ancora condizionato
da variabili (ambiente, fatica, emozioni, ecc.);
consolidamento della coordinazione fine e sviluppo delle abilità ad alto livello: ovvero la stabilizzazione del movimento che non richiede più grande attenzione (abilità motoria) e la capacità di eseguirlo risolvendo anche situazioni adattative
difficili.
LO SVILUPPO DELLECAPACITÀ COORDINATIVE
PRINCIPI METODOLOGICI: Variare l’esecuzione del movimento.
Cambiare le condizioni esterne.
Modificare le abitudini di allenamento.
Modificare le regole di gioco.
Combinare più abilità motorie già automatizzate.
Eseguire gli esercizi in tempi stabiliti.
Eseguire esercizi in stato di affaticamento.
VARIANTI DI TIPO SPAZIALE avanti/indietro
destra/sinistra
vicino/lontano
dentro/fuori
sopra/sotto
lungo/corto
alto/basso
largo/stretto
aperto/chiuso
grande/piccolo
Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti
effettuati in relazione a: persone, oggetti, attrezzi,spazi, direzioni, suoni,
colori, forme, luci, corpo proprio o parti di esso,
ostacoli/corsie, limiti di campo, aree, percorsi,
settori di campo, traiettorie,gruppi, schieramenti ….
VARIANTI DI TIPO TEMPORALE
prima/dopo
contemporaneamente
veloce/lento
Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti effettuati in relazione a:
stimoli (visivi, uditivi, tattili), spazi (settori, aree, corsie, ecc), corpo o parti di esso,
persone, traiettorie, attrezzi ….
VARIANTI DI TIPO QUALITATIVO
pesante/leggero
duro/morbido
ruvido/liscio
forte/piano
Tali varianti e combinazioni saranno riferite a movimenti effettuati in relazione a:
persone, corpo o parti di esso,oggetti, attrezzi, superfici di appoggio,
suoni, rumori, segnali….
VARIANTI DI TIPO QUANTITATIVO
tanto/poco
tutto/parte
solo/insieme
Tali varianti e combinazioni saranno riferitea movimenti effettuati in relazione a:
tempo, spazio, persone, corpo o parti di esso,oggetti, attrezzi …..
VARIANTI DI TIPO AMBIENTALE
spazi aperti o chiusi
superfici diverse
ambiente acquatico
E’ bene ribadire che la base essenziale di questo processo è
costituita dalle esperienze motorie di ogni tipo che l’allievo deve compiere
e delle opportunità di apprendimento, sempre più
complesse, che gli devono essere offerte sistematicamente
MA PRATICARE UN’ATTIVITA’ SPORTIVA NON E’ SOLO QUESTIONE DI MOVIMENTI
SPECIALMENTE NEI GIOCHI SPORTIVI NON CI SI PUO’ LIMITARE A SVILUPPARE OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI COME LE CAPACITA’ CONDIZIONALI O COORDINATIVE, O LA FORMAZIONE DI MOVIMENTI
ED ABILITA’ (F. SCHUBERT)
QUINDI NEI SETTORI GIOVANILI, NEL CONTESTO DI UNA FORMAZIONE GENERALE E TECNICA, NON SI POTRA’ NON TENER CONTO DELLA COSTRUZIONE DEI PRESUPPOSTI PSICHICI DELL’AZIONE.
OVVERO LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ COGNITIVE.
Input sensoriale Trattamento centrale Output motorio
Insegnamento-apprendimento
L’allievo è considerato parte attiva del processo d’apprendimento, in cui l’organismo viene visto come insieme di recettori, effettori e sistemi di controllo.
SITUAZIONE DI GIOCO
PREPARAZIONE DELLA
DECISIONE
ATTO DECISIONALE
PRESA DI DECISIONE
ANALISI DELLA SITUAZIONE E
DELLE ESPERIENZEPER L’AZIONE
Scelta del programmad’azione tra le possibili
varianti
Variabilità adattivadei movimenti
SCELTA DELLO SCOPOD’AZIONE TRA PIU’
ALTERNATIVE
VARIABILITA’TATTICA
ANALISI DELLE POSSIBILI DECISIONISULLA BASE DELLE
REGOLE, DELLA SITUAZIONE E DELLE
POSSIBILITA’ D’AZIONE
Realizzazione
senza disturbo con disturbo
Realizzazione e controllodi quanto eseguito
Controllo della realizzazioneattraverso l’esame dell’efficacia della
decisione ed esecuzione
I KONZAG: Attività cognitiva e formazione del giocatore SdS 20,14-20, 1990
LE CAPACITA’ CONDIZIONALI
FORZA
RESISTENZA
RAPIDITA’
CAPACITA’ CONDIZIONALI
FORZA
Isometrica
Massima
Massima dinamica
Esplosiva
Reattiva
1500.00
2000.00
2500.003000.00
3500.00
4000.00
4500.00
0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 1.00
m\s
NCURVA FORZA VELOCITA’
(C.Bosco)
FORZA
MAX
F
MAX
DINAMICA
FORZA
ESPLOSIVA
0 0.5 0.7 1
1500.002000.002500.003000.003500.004000.004500.00
0.40 0.50 0.60 0.70 0.80 0.90 1.00
m\s
N
Forza reattiva
0 0.5 0.7 1
CURVA FORZA VELOCITA’(C.Bosco)
CAPACITA’ CONDIZIONALI
RESISTENZA
Alla velocità
Breve durata
Media durata
Lunga durata (1-2-3)
CAPACITA’ CONDIZIONALI
RAPIDITA’
Ciclica
Aciclica
(per ciclica s'intende quella coinvolta in azioni muscolari ripetitive (velocità nell'atletica e nel ciclismo), mentre per aciclica quella coinvolta in azioni muscolari non ripetitive come la schiacciata nella pallavolo, il dribbling nel calcio, un'azione sotto canestro nel basket,
ecc. Sono due caratteristiche in parte indipendenti tra loro, che richiedono mezzi di allenamento specifici; esemplificando: non si può allenare la rapidità nella pallavolo
solamente con semplici scatti lineari di 10, 20 o 30 m.)
CAPACITA’ CONDIZIONALI
MOBILITA’ ARTICOLARE
rispetta, in progressioni non infinite, i conosciuti meccanismi di adattamento dell’equilibrio omeostatico dopo l’applicazione di
carichi a quello iniziale
CARICOORGANISMO IN
EQUILIBRIO OMEOSTATICO
MODIFICAZIONEORGANICA
RISPOSTA ADATTIVA
RIPRISTINO DELL’ORGANISMO
AD UN LIVELLO PIU’ ALTOBellotti- Matteucci Modificata
SOGLIA: stimolo minimo che permette l’adattamento organico
INTENSITA’: è legata alla capacità di carico E ALLA VELOCITA’
DURATA: tempo di durata dello stimolo
DENSITA’: rapporto tra il tempo di lavoro e quello di recupero.
SVILUPPO ED ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
I SEI PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO
specificità
frequenzaprogressività
varietà
individualità
continuità
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 VELOCITA’ CAPACITA’ COORDINATIVE CAPACITA’ REATTIVE FORZA FORZA ELASTICA RESIST. ANAEROBICA LATT RESISTENZA AEROBICA FLESSIBILITA’ DESTREZZA
FASI SENSIBILI
6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 GIOCHI FORMATIVI DI GRUPPO GIOCHI COLLETTIVI GIOCHI SPORTIVI A REGOLE SEMPLIFICATE
ACROBATICA ELEMENTARE
ESER. DI FLESSIBILITA’
ESER. D’EQUILIBRIO PREATLETISMO GENERALE
ADDESTRAMENTO TECNICO GLOBALE E PROGRESSIVO
ADDESTRAMENTO TECNICO
ANALITICO
ALLLENAMENTI SPECIFICI
ESERCITAZIONI DI GARA
COMPETIZIONE
CONTENUTI ED ORIENTAMENTI
MEZZI ETA’ 15-16 ETA’ 17-18 ETA’ 181\2 SQUAT + + +++1\2 SQUAT 1 GAMBA + +++ +++1\2 SQUAT VELOCE ++ +++ +++1\2 SQUAT ESPLOSIVO ++ +++ +++SET UP + ++ +++ESTENSIONI AVAMPIEDI ++ ++ ++AFFONDI BILANCIERE ++ ++ ++CEDUTE + +++
forza massima e
massima dinamica
MEZZI ETA’ 15-16 ETA’ 16-17 ETA’ 18SPRINT SALITA +++ ++ ++SPRINT TRAINO +++ ++ ++BALZI SALITA + ++ ++BALZI DA FERMO ++ +++ +++SALTELLI BILANCIERE + ++ ++AFFONDOE STACCO BIL. + ++ +++SALTI ZAVORRATI + ++ ++GRADINATE +++ ++ +SQUAT JUMP100°110° BIL. + +++ +++1\2 SQUAT JUMP BIL. + +++ +++1\2 SJ BIL. CON MOLLEGGIO ++ +++ +++CMJ ++ +++ +++GIRATA^ ++ +++ +++STRAPPO^ ++ +++ +++SLANCIO^ ++ +++ +++POLICONCORRENZA +++ ++ ++
forza esplosiva
MEZZI ETA’15-16 ETA’ 16-17 ETA’ 18STACCHI LUNGO-ALTO +++ ++ +ANDATURE DI SALTO +++ +++ ++SALTI SPECIFICI A SECCO +++ +++ +++BALZI LUNGHI + +++ +++BALZI CON RINCORSA + +++ +++CORSA BALZATA ++ +++ +++TECNICA +++ +++ +++PLIOMETRIA + ++ +++
forza reattiva