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QuAdro Periodico d’Informazione di Idea Civica Periodico d’Informazione di Idea Civica Nr. 1 - 2016 Nr. 1 - 2016 #noTange __________ __________

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Page 1: Il QuAdro n.1 - 2016

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Nr. 1 - 2016Nr. 1 - 2016

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Mizar Automazioni S.r.l.Via Sandro Pertini, 60/62

25046 Cazzago San Martino(BS)

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Editoriale

Ci risiamo con la tangenziale ---------------------------------------------------------------------- pag. 4di Giordano Colleoni

Ambiente

Dodicimila in piazza “Basta Veleni” ------------------------------------------------------------- pag.11di Enrico Capoferri

Cronaca localeL’Adrense vola in Eccellenza ----------------------------------------------------------------------- pag.17di Idea Civica

Curiosità

Parola ai consiglieri

Rientro in Consiglio Comunale --------------------------------------------------------------------- pag. 7di Giordano Colleoni e Giulia Traversi

Incontri

Diritto e Rovescio 2 --------------------------------------------------------------------------------- pag.13di Teresa Ferrari

Adrensi de nà lta------------------------------------------------------------------------------------ pag.18ö

di Giacomo Danesi

Servizi al cittadino

Buttare la spazzatura ------------------------------------------------------------------------------- pag.15di Davide Moretti

In copertina: Veduta del paesaggio attorno al Santuario della Madonna della Neve (sulla sinistra)

Il QuAdro - nr.1 - 2016 - Edito in proprio da Idea Civica - Organizzazione Politica di Adro e Torbiato(ai sensi degli articoli 19 e 20 della legge 5 agosto 1981 nr.416)Redazione: Giordano Colleoni, Franco Gafforelli, Maria Teresa Ferrari, Sabrina Rinaldi - Fotografie di: Luigi Lancini, aa.vv.

La soluzione del Controllo di Vicinato ------------------------------------------------------------ pag. 9di Giulia Traversi

http://ideacivica.altervista.org

http://www.facebook.com/IdeaCivicaAdroETorbiato

e-mail: [email protected]

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Le nostre proposte

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Ci risiamo con la tangenzialeQuanto costa la democrazia ad Adro?di Giordano Colleoni

Nr. 1 - 2016Nr. 1 - 2016

Con la delibera n. 29 del 3 marzo 2016 la giunta Rosa ha posto leprime basi per la distruzione di uno dei tratti panoramici più bellidel nostro comune.

La tangenziale oltre a non servire a nulla dal punto di vistaviabilistico, non è supportata da alcun dato sulla presunta criticitàdel traffico veicolare nel centro di Torbiato, come tra l'altro cihanno tenuto a precisare molti dei torbiatesi che abbiamoincontrato in queste settimane.

Ma ammettiamo - senza concederlo - che il problema sia proprio iltraffico nel centro storico di Torbiato, a cosa serve il raccordo tra laporzione che, da via per Torbiato, passa a sud dei bagni delSantuario della Madonna della Neve e la strada che arriva alCinquino, quando per recarsi alle scuole nuove e a quelle dellaMadonna della Neve, c'è già una tangenziale che arriva da CorteFranca?!

Vogliamo poi parlare del fatto che il traffico pesante è solitamente connesso alle aree industriali, anch'esse, nelcaso di Torbiato, già servite dalla provinciale Rovato Iseo?!

Parliamo invece del dislivello che avrà questa strada quando, scendendo dalla rotonda sulla via per Torbiatoindicata nella delibera, arriverà a raccordarsi con la rotonda a sud dei bagni del santuario?! Oppure deldislivello totale, una volta raggiunta via Nespolo a Torbiato, che secondo i nostri calcoli si attesta intorno ai 55mt?

Santuario della Madonna della Neve

Avete presente del quantitativo di terra che servirà per "addolcire" il primo dislivello?No? Fate una passeggiata lungo la pista ciclo-pedonale che costeggia la Bolesina e, all'altezza della strada cheporta al parcheggio del Santuario, volgete lo sguardo leggermente alla vostra destra, proprio a sud dei bagnidello stesso e vi farete un'idea piuttosto concreta dello stravolgimento paesaggistico e ambientale che un talesbancamento produrrà in quella incantevole e tranquilla zona di Torbiato!

Vogliamo poi parlare del fatto che questa tangenziale si raccorderà, senza alcuna ulteriore rotatoria, allastrada (dissestata) che dalla chiesa di Torbiato porta al Solive, creando innanzitutto un pericoloso incrocio, perpoi procedere tagliando via via campi agricoli secolari, privandoli delle tradizionali rogge e degli scoli storici?

Il tutto, ovviamente, non per immettersi sulla provinciale Rovato Iseo - come erroneamente riportato da alcunigiornali e dichiarato dai membri della giunta (le cui balle oramai non contiamo nemmeno più) - bensì sullastrada già esistente che spunta dal Cinquino.

Splendida veduta con il Santuario della Madonna della Neve (a sinistra)

MAITE s.r.l.Maite s.r.l. - Corso Bonomelli 107 - 25038 Rovato

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E su che basi? Ovviamente sulla base di un progetto di più diquarant'anni fa (come per altro ammesso in più occasionipubbliche, al consiglio comunale del 17 Marzo e nel volantinoche la Lega Nord ha distribuito alcune settimane fa), comesuccesso per la BreBeMi, l'autostrada inutile e costosa, chedoveva pagarsi da sola e che tra penuria di traffico, prezzi allestelle e rifiuti tossici interrati, stiamo pagando e pagheremoancora noi con le nostre tasse e con la nostra salute.

Un affarone, non c'è che dire!

Insomma, secondo noi, ci sono tutti i presupposti per un grossopasticcio amministrativo, paesaggistico e ambientale che IdeaCivica sta cercando di scongiurare in tutti i modi e con tutti imezzi democratici di cui dispone, supportata da tutta unaserie di associazioni, amministrazioni e comitati, tra cui ilConsorzio del Franciacorta e i Frati Carmelitani della Madonnadella Neve.

Poco importa se dal 2013 l'unico settorein crescita sia occupazionale cheeconomica sia l'agricoltura; che lo siaanche nel 2016 e che sia propriol'agricoltura di qualità quella chesembra dare maggiore sicurezzaoccupazionale proprio ai giovani, la cuipercentuale di disoccupazione haraggiunto cifra tali per cui più di ungiovane su due in Italia oggi non lavora:la giunta Rosa, in contro tendenzarispetto anche alla legge regionalelombarda sulla salvaguardia delterritorio (e in regione non ci sono i"terribili" ambientalisti, bensì unamaggioranza a guida leghista!), hadeciso che su quei campi deve sorgereuna lingua d'asfalto inutile, costosa,paesaggisticamente, economicamenteed ecologicamente impattante.

secondo quanto stabilito dall'articolo 55dello Statuto del nostro Comune, perpermettere ai cittadini di Adro e diTorbiato di potersi esprimere sullavicenda, anche se per la giunta Rosa ilreferendum verrebbe a costare piùdella tangenziale stessa (per la quale sipreventivano costi per meno di unmilione e mezzo di euro: chissà chi li fa icalcoli nella giunta Rosa?!) ed il voto del2014 è chiaramente un voto sullavolontà degli adrensi di avere latangenziale, anche se sappiamo tuttiche non è così.

Per questo il giorno 25 Marzo 2016 abbiamo depositato in Comune la raccomandazione alla giunta di redigere(avendo la correttezza democratica di sentire le minoranze) e portare in consiglio comunale il

Regolamento per i Referendum Comunali

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Santuario dellaMadonna della Neve

Secondo noi la gente di Adro che li ha legittimamente eletti, è stata tratta in inganno dalla "supercazzola" concui hanno chiamato la tangenziale nel loro programma, che infatti viene descritta come "completamentostrada di collegamento tra la tangenziale di via Dosso Oriane e la SP 11 Rovato-Iseo": un maldestro tentativo dimistificazione (completamento? quando mai sono iniziati i lavori?!) e confusione (SP 11 Rovato Iseo?! Ma sespunterà dal Cinquino che dista più di duecento metri dalla strada provinciale!) nei confronti del loroelettorato.

Secondo noi se il referendum fosse accorpato a quello per l'autonomia della Lombardia (promosso dalla LegaNord, che a quanto pare, quando le fa comodo, non disdegna i referendum...) e a quello Costituzionale, previstiper Ottobre 2016, costerebbe molto meno di quanto speso dal comune di Adro per il referendum sulle trivelledel 17Aprile scorso, ovvero (qualche migliaio di euro).

Questo sarebbe il costo della democrazia adAdro!

Il costo (economico, paesaggistico e ambientale) di chi ci amministra con la menzogna - rileggetevi il lorovolantino, la stima reale del costo della tangenziale e il dato sul referendum di cui sopra - potrebbe inveceessere incalcolabile.

PerAdro e per tutta la Franciacorta.

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Rientro in Consiglio ComunaleLo stato dei fattidi Giordano Colleoni e Giulia Traversi

Tra le due date incontri pubblici, gazebo informativi, tre numeri de "IlQuadro", partecipazione a convegni e incontri istituzionali,interrogazioni, mozioni, interpellanze, raccomandazioni,partecipazione alle più disparate iniziative locali e manifestazioni,raccolte fondi... e tanto, tanto studio.Ovvero tutto quello che un amministratore locale dovrebbe fare.

Superfluo sottolineare che la nostra autosospensione ad alcuni non siapiaciuta, ma guarda caso sono proprio quelli che ad ogni incontropubb l i co , ogn i man i fe s taz ione loca le d i ca ra t te repolitico/amministrativo a cui il cittadino, partecipando, si puòinformare, non ci sono mai.Poco male, quindi.

Noi, al di là dei discorsi ripetuti come un mantra dai nostri avversaripolitici e fatti propri da quella parte di popolazione che, quando c'è dapartecipare non partecipa, siamo andati avanti nonostante ladeliberata mancata partecipazione a soli sette consigli comunali.Sette. 7.

Secondo alcuni, imboccati dalla sempre rispettosa (come no!) ecorretta (come no!) Lega Nord di Adro, per via di queste assenzeistituzionali, non saremmo dei bravi amministratori locali.Loro, che sono a processo per reati connessi all'amministrazione delbene comune, invece sì.

Il lavoro di studio, informazione e controllo, informazione epartecipazione e ancora informazione e denuncia portato avantiGRATUITAMENTE in quei mesi (che come vedrete da questo numerocontinua imperterrito e spedito) non conta nulla; secondo loro,secondo i mistificatori con la felpa e la denuncia sempre pronta(perchè nel frattempo Oscar Danilo Lancini ci ha denunciati perdiffamazione e HA PERSO!), fare politica amministrativa nei banchidell'opposizione significa partecipare alle sedute. E il resto? "Pff.Bazzecole".Bazzecole un corno!

13 novembre 2014 - 25 febbraio 2016Tanto è durata la nostra autosospensione dai consigli

comunali.

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Partecipare a sedute i cui documenti, stando a regolamentoe statuto, ci vengono messi a disposizione troppo tardi, chenon prevedono incontri preliminari dove poter vedereesposti nel dettaglio, discutere, magari modificare insieme itemi da deliberare, non è politica amministrativa seria, nètanto meno democratica.

E' una presa per i fondelli!

Nei confronti nostri e, soprattutto, nei confronti degliadrensi e dei torbiatesi.

Per questo - e anche per il grave lutto che ci ha colpiti - ci siamo autosospesi, ve lo abbiamo scritto nella letterache ci è valsa la denuncia per diffamazione da parte di Lancini (che ha denunciato tre giovani lavoratori e unastudentessa - e anche la vedova del nostro Attilio - e ha perso!), il cui contenuto e i cui toni non rinneghiamonella maniera più assoluta.

"Ma poi siete rientrati!"Certo! Dopo aver dato battaglia, dopo aver fatto interessare al caso il ministero dell'Interno e dopo unconfronto, avvenuto alla presenza del Prefetto Valenti, in cui il sindaco Paolo Rosa e il vice sindaco OscarLancini, che vanno sempre in coppia, ci hanno assicurato che statuti comunali e regolamenti sarebbero statirispettati.

Finora, vedendo ciò che è successo con il consiglio comunale del 28Aprile, per il quale non sono stati rispettati itempi di messa a disposizione dei documenti (ragion per cui è stato informato il prefetto) e constatando che ledelibere di giunta vengono ancora pubblicate su Albo Pretorio online e inviate a noi sprovviste dei DOVUTI eOBBLIGATORI allegati (che se poi chiediamo esplicitamente, ci vengono fatti aspettare decine di giorni) lepromesse fatte davanti al Prefetto non sono state mantenute.

Ma noi, nonostante tutto e nonostante tutti, #noncifermiamo.

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La soluzione del Controllo di VicinatoQuando il miglior antifurto è il vicino di casadi Giulia Traversi

È ormai noto che i reati contro il patrimonio in Italiaaumentino di anno in anno.Il rapporto annuale 2015 dell'ISTAT mostra come tra il2009 e il 2013 i furti in abitazione siano aumentati del67%.Con particolare insistenza nelle città del Nord Italia.Anche le rapine risultano in fortissimo aumento,quelle in abitazione hanno subito un incrementodell'85%.È chiaro come il dato italiano spicchi negativamenterispetto alla media europea. (al valore medio dell'UEdi 286,3 furti in abitazione per 100 mila abitanti nel2012, corrispondono i circa 400 dell'Italia.È altrettanto chiara la necessità di un cambio ditendenza che punti ad una maggiore sicurezza ecollaborazione dei cittadini.

La soluzione a livello territoriale potrebbe essere il Controllo Del Vicinato; gruppi di persone che si auto-organizzano per controllare l'area intorno alla propria abitazione.Questa attività è segnalata mediante l'utilizzo di appositi cartelli aventi lo scopo di comunicare a chi passinell'area interessata che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole a ciòche avviene all'interno dell'area.

L'associazione promotrice dell'attività (www.controllodelvicinato.com) è nota per mettere a disposizione deivolontari le buone pratiche e gli strumenti standard per sostenere la vita dei gruppi.Oggi, gli aderenti sono 10 milioni in tutto il mondo.

La collaborazione tra vicini è fondamentale perché si instauri un clima di sicurezza che verrà percepito da tutti iresidenti e costituirà un deterrente per chi volesse compiere furti o illeciti di vario genere.Il senso di vicinanza, unito alla certezza che al suono di un allarme, all'invocazione di un aiuto o ad unasituazione anomala ci sia un intervento del vicinato fa si che ci si senta maggiormente protetti rafforzando nelcontempo i legami all'interno della comunità diventata unità consapevole.

Anche le forze dell'ordine beneficeranno di questa attività; l'instaurazione di un dialogo continuo e sensibilecon esse, unito alla sorveglianza della propria via, non potranno che migliorare le qualità delle segnalazioni deicittadini.

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I COMITATI DELVICINATO NON SONO LE RONDE.

Il loro scopo non è quello di trasformarsi inguardiani o sceriffi, ma ha a che vedere conl'educazione e la sensibilizzazione dei membri inun determinato quartiere.

È una proposta democratica per un controllo delterritorio partecipato, dove il tema centrale è ilsenso civico e sociale nel rispetto del benecomune.

I membri sono incoraggiati a riportare alleautorità le attività sospette, ma certamente nonad intervenire o sostituirsi in alcun modo.

Il Controllo del Vicinato è una proposta concreta e ci sono esempi di Comuni in cui i reati contro il patrimoniosono notevolmente diminuiti a seguito dell'introduzione di questa pratica.A Castelfranco Reggiano (RE) sono diminuiti del 90% e recentemente si stanno riscontrando ottimi risultatianche nei Comuni lombardi in cui è iniziata l'attività dei gruppi ( Romano di Lombardia).

E’ quindi uno strumento efficace ed innovativo per un percorso di collaborazione tra cittadini,amministrazione e forze dell'ordine.Uno strumento che risolverebbe molti problemi se utilizzato anche adAdro.

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Dodicimila in piazza“Basta Veleni”di Enrico Capoferri

Una frizzante domenica di aprile, di quelle che invitano aduscire anche i più sedentari, di quelle che portano le famiglie apasseggiare in campagna, le coppie a improvvisare una gitafuoriporta, i bimbi a rincorrersi vociando nei parchi o neglioratori: la classica domenica in cui si cercano svago eleggerezza, abbandonando le (già fin troppe) preoccupazioniche il lavoro e la routine quotidiana riservano a ciascuno.

Che tu abbia 60, 35 o 10 anni, in un giorno simile, nulla al mondoriuscirebbe a catturare 10 minuti della tua attenzione se nonfossi intimamente convinto che ne valga la pena, se non tiriguardasse personalmente.

E così è stato per 12000 bresciani di tutte le età, provenientidalla città e da ogni parte della provincia, singoli oappartenenti agli oltre 60 comitati attivi sul territorio a tuteladell’ambiente e della salute dei cittadini, che domenica 10Aprile 2016 hanno sentito SPONTANEO radunarsi presso il ParcoGallo e sfilare pacificamente per le vie del centro fino a Piazzadel Duomo.

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Da decenni un corteo così gremito non sfilava incittà: quando un tema raggruppa un numerocosì alto di persone, diventa tendenza, entra afar parte della vita quotidiana, influenzamigliaia di persone, non può più essere ignoratoda autorità politiche e di sorveglianza che finoal momento prima hanno chiuso un occhio.

Senza che nessun organo di stampa ne dessenotizia, negli ultimi anni il tema ambientale hapreso sempre più piede: troppi cittadini, senzadistinzione di classe sociale, orientamentopolitico o livello di istruzione, hanno fatto iconti in prima persona con una maggioreincidenza di malattie rare, tumori,contaminazioni: nella nostra ricca provincia,tra le più avanzate d’Italia, esistono mammeche non possono allattare i propri figli per iltimore di trasmettere malattie e scuoleelementari in cui è vietato giocare nell’erba(sito Caffaro – contaminazione da PCB),improvvise morti di massa di nutrie, gamberi epesci nelle rogge (Visano – Calvisano) strade eautostrade sotto le quali il cromo raggiungeconcentrazioni 140 volte più alte rispetto ailimiti di legge (Castegnato) o che sono “servitea interrare i rifiuti” (Bre-Be-Mi), centraline delpiù grande inceneritore d’Europa programmateper spegnersi in caso di incidente.

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Tutto questo (e molto altro) nell’ultimo quinquennio, non trent’anni fa, quando si fumava nei locali, i pullmanemettevano nuvole nere e si installavano coperture in eternit: questo accade oggi.Oggi le ferite causate da Eternit e PCB testimoniano che la finta contrapposizione “ambiente-posti di lavoro” vamisurata su tempi lunghissimi, e che il danno ambientale è sempre stato colpevolmente sottostimato (pareevidente ora che il lavoro non c’è più e le morti continuano).Oggi nessuno crederebbe alla non nocività di una discarica di “inerti” (e chi controlla?) o di un inceneritorevicino a casa propria.

Dopo gli innumerevoli scandaliambientali quasi sempre senzacolpevole, puniti con sanzioni risibilio caduti in prescrizione, c’è dacredere che questa moltitudine dipersone, sdegnato il “cappello” daparte di qualsivoglia partito politico,voglia tutelare IN PRIMA PERSONA ilterritorio in cui vive ed è sfilata incorteo senza paura di essereetichettata.Paura ormai legata al passato, perché(ormai il corteo del 10 aprile l’hadimostrato) le etichette servono soloa dividere chi vuole fare qualcosa,ecomafie e potentati economiciagiscono indisturbati.

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Diritto e Rovescio 2Approfondimenti su alcune tematiche della disabilitàdi Teresa Ferrari

Nelle serate di giovedì 7 e giovedì 14 aprile, presso il salone polivalente dell’ O.P. Del Barba Maselli Dandolo (Casa di riposo) diAdro, si sono svolti i due ultimi incontri sulla disabilità.

Come qualcuno ricorderà il 24 settembre del 2015 avevamo già incontrato genitori, parenti e operatori, nonchévolontari interessati al problema e avevamo rilevato, tramite questionario, le aspettative rispetto ad eventualiapprofondimenti futuri.Perciò non è stato difficile individuare i contenuti da affrontare.

I 7 aprile si è quindi parlato di tutta la parte riguardante le leggi, le tutele, gli uffici a cui rivolgersi per lasalvaguardia del disabile, compreso un ampio chiarimento sulla tutela legale e sulla figura dell’amministratoredi sostegno.

Ad aiutare il pubblico nel fare un po’ di chiarezza rispetto a queste difficili problematiche sono intervenute ladottoressa Elvira Paderno, coordinatrice U.O. per la famiglia dell’ASST ( exASL) di Franciacorta, accompagnatadall’assistente sociale dottoressa Milena Pezzotti dell’equipe Operativa Handicap del territorio, e la dottoressaGiovanna Lorini coordinatrice dell’ufficio di Protezione GiuridicaAST ( exASL)di Brescia.

Al termine del loro intervento è stato dato ampio spazio alle domande dei presenti e la dottoressa Pezzotti harilasciato un breve vademecum con i numeri di telefono e gli uffici a cui rivolgersi in caso di bisogno (che trovatequi allegato).

L’incontro del 14 aprile rispondeva alla richiesta che tanti genitori e parenti di persone disabili si fanno: “che nesarà di mio figlio quando non ci saremo più o saremo troppo anziani per seguire il nostro congiunto?”.

Si è quindi parlato dei fratelli e di tutto ciò che accade ( in negativo e in positivo) quando vi sono persone disabiliin famiglia: legami, affetti, condizionamenti, prospettive e possibilità.

DIRITTO EROVESCIOapprofondimenti su alcune tematiche della disabilità

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Per coloro che fossero interessati segnaliamo che l'intero filmato può essere rivisto sulla pagina Facebook diIDEACIVICA –ADRO TORBIATO, oppure su youtube al seguente indirizzo:

Introdotto dall’amico dott. CesareBonassi responsabile della Cooperativasociale La Scotta, che ha parlato anchedi un “ durante noi”, ovvero delleesperienze che si stanno effettuando inzona per sollevare la famigliadall’essere sempre presente nella vitadel proprio congiunto disabile, èintervenuto i l dott . Ol iv ieroFacchinetti psicologo e psicoterapeutache si occupa da molti anni delsostegno alle famiglie e ai fratelli inparticolare.

L‘esperienza fortemente voluta è promossa da IDEA CIVICA è stata interessante e positiva, anche se nellaseconda serata aspettavamo forse una maggiore affluenza di pubblico. C’è comunque da evidenziare che forseil tema specifico ha fatto sì che intervenissero solo i diretti interessati. Ci spiace comunque dover rilevaresempre l’assenza delle figure istituzionali legate all’amministrazione, alla scuola e alla parrocchia.

Ringraziamo di cuore il dottor Piergiuseppe Mondini, Presidente dell’O.P. che ha concesso immediatamentel’uso del Salone Polivalente permettendoci così di offrire alla cittadinanza questi incontri di carattereinformativo e di sociale utilità.

Il dott. Cesare Bonassi e il dott. Oliviero Facchinetti

https://www.youtube.com/playlist?list=PLL7aZ92ONOUC0ZfJOtGQz3lAV3VpkSyXe

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Il calcolo della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è fatto attraverso la somma di due componenti:una fissa e l’altra variabile.La quota fissa è calcolata in base al nucleo familiare ed ai metri quadri della propria abitazione e va pagataindipendentemente dalla quantità di rifiuti prodotti.La quota variabile dipende dal numero di conferimenti delle componenti RESTO e UMIDO e dal peso complessivodei rifiuti smaltiti per ciascun carico effettuato dagli operatori ecologici.

La parte fissa rappresenta in molti casi più della metà del totale da pagare. Che tu ti impegni a differenziareogni cosa, che tu riempia tre bidoni al giorno, che tu compri solo prodotti riciclabili, che tu butti la spazzaturadi nascosto… !la parte fissa la paghi comunque

Buttare la spazzaturaCome, cosa, perchédi Davide Moretti

Adro (BS) - P.zza Padre Costantino, 18

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Tel. 030 72 81 645

La parte variabile della tariffa è invece quella sulla quale le famiglie,nella maggior parte dei casi, hanno più possibilità di controllo.Ad esempio, per chi dispone di un composter è possibile smaltire inproprio l’UMIDO, riducendo così la tariffa.Gli scarti alimentari di natura organica, infatti, possono diventare unbuon fertilizzante per orti e terreni e sono perciò la componente piùimmediatamente riciclabile dei rifiuti prodotti.In molti comuni il loro smaltimento non è a pagamento.AdAdro sì.

Per quanto riguarda i rifiuti non organici, il sistema di raccolta e ditariffazione adottato dall’Amministrazione non è pensato perincentivare la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti.Per come è strutturato però, potrebbe essere sfruttato imparando adifferenziare il più possibile i materiali di scarto, al fine diminimizzare la quantità di “RESTO” prodotta e, di conseguenza,ridurre la quota variabile di tariffa da pagare.

Infatti, il servizio di raccolta porta a porta prevedeanche il conferimento di rifiuti differenziaticostituiti da altri PLASTICA, VETRO, LATTINE eCARTA, per i quali lo smaltimento è assolutamenteGRATUITO.

Questo significa che, conservando le nostre sacreabitudini consumistiche, ma facendo attenzione alleetichette sulle confezioni dei prodotti delsupermercato e perdendo qualche secondo prima dibuttare tutto insieme nel bidone, è possibilediminuire sensibilmente il numero di sacchetti diRESTO riempiti durante l’anno.

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All’isola ecologica (in Via Zocco, di fronte aStreparava) si possono portare direttamente i rifiutiche non vengono raccolti dal “porta a porta” o che sipreferisce conferire personalmente.

Anche qui il sistema di smaltimento dovrebbefavorire la più completa differenziazione dei rifiutie, a tal fine, attribuisce un (piccolo) SCONTO sullatariffa rifiuti per ogni Kg. di PLASTICA, FERRO,LATTINE, VETRO, CARTA e CARTONE. Cioè, se unoporta questi materiali, sostanzialmente… VIENEPAGATO!

Inoltre, portare all’isola ecologica le BATTERIE, ipiccoli elettrodomestici e i dispositivi elettroniciRAEE (ovvero TELEFONINI, STAMPANTI, FRULLATORI,ASPIRAPOLVERE, …), le LAMPADINE, i MEDICINALI e ilPOLISTIROLO, non costa nulla.

Cioè… NON SI PAGA!

Il conferimento di altre categorie di materiali ha invece un costo, che può essere anche consistente. Si trattaperlopiù di rifiuti meno comuni (ingombranti, …) oppure altamente inquinanti (oli, vernici, …) ma anche, ediscutibilmente, di materiali organici riciclabili come i rifiuti vegetali (erba, foglie, ecc…).

Chiediamo scusa ai molti che di queste informazioni non hanno bisogno ma, considerando che la maggior partedella spazzatura gettata nei campi delle nostre zone è composta da materiali differenziabili e quindi smaltibili

, viene da pensare che molti altri non sappiano oppure non sappianocapire.COMODAMENTE DA CASA E SENZA PAGARE

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QuAdroL’Adrense vola in EccellenzaStoria d’orgoglio sportivodi Idea Civica

#forzadrense

Domenica 17 aprile 2016 è stata una data storicaper l’Adrense, la squadra di calcio fondata nellontano 1909.Ha vinto infatti il campionato di Promozione e,nella prossima stagione disputerà l’Eccellenza.

Nella partita vinta 3-2 a Cortenuova contro ilPalazzolo, decisivo con una doppietta è statoMatteo Bonardi, centrocampista 23 enne peraltro residente da sempre nel nostro paese.

L’Adrense era in svantaggio di una rete, quandoBonardi ha ribaltato il risultato portando l’undicidi Emanuele Filippini alla gloria.

Tanti i meriti del presidente GiambattistaBelotti, capace di costruire una rosa vincenteche sin dalle battute iniziali del torneo ha saputodistinguersi come il gruppo più temibile rispettoalle avversarie, tutte bergamasche.

E ora per la squadra del nostro paese che contatanti anni di storia nel calcio importante è tempodi festeggiare nella speranza di mantenerel’Eccellenza anche per la prossima stagione edare ad Adro l’importanza che merita nel mondodel calcio.

GIUSEPPE FALARDIcura e manutezione giardini

potatura alberi in arrampicatatel. 333.34.09.612

Adro (BS) - Via Molinarghe, 25

fonte: www.adrense.it

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Adrensi de nà ltaöRacconti

di Giacomo Danesi

Nr. 1 - 2016Nr. 1 - 2016

Ricordate l’incipit de “La Collina” con la qualeEdgard Lee Masters iniziò la sua splendida raccoltadi poesie dal titolo: “L’antologia di Sponn River?”Eccola! “Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom eCharley, l’abulico, l’atletico, il buffone, il rissoso?Tutti, tutti, dormono sulla collina.”

Il nostro comune, Adro, ha due cimiteri: uno nellafrazione di Torbiato splendidamente adagiato neivigneti; l’altro, nel capoluogo, è posto lassù, sullacollina.

Tornato da quasi un anno al mio paese di origine,ogni qualvolta faccio ritorno a casa non posso nonguardare lassù sulla collina. Fin troppo facilepensare ai tanti personaggi che hanno abitato nelnostro comune e che ho conosciuto.

Faccio spesso visita a questo luogo, e tra le tombe vado alla loro ricerca. Oltre agli amici, più che delle persone“importanti” sono attratto da quelle umili, che con la loro presenza in vita hanno “animato” il paese. Chi nonricorda “Ya, Ya” e la sua caratteristica parlata?

E lo straordinario Ettore con ai piedi l’infradito in tutte le stagioni? Sempre gentile, intelligente e sempre così“isolato” nei suoi pensieri. Ricordo che tragica fu la sua morte sul Provinciale, dove fu investito daun'autovettura. Ma ancor più tragico fu il gesto di alcuni loschi individui che, non appena appresa la notizia,salirono nella sua modesta abitazione accanto alla croce che sovrasta il nostro paese, mettendo a soqquadro iltutto alla ricerca di un improbabile tesoro.

Mi è caro il ricordo di un giovanotto di nome Mazzola (magari era il suo soprannome…), che mi dicono sia datempo deceduto. Aveva una particolarità: d’inverno camminava per il paese cantando in abbigliamento estivo.D’estate era l‘inverso: pesanti maglioni e il regolamentare cappotto!

Il cimitero! Che splendido e incredibileluogo di ricordi! Fin da bambino sono statoattratto da questo posto “magico”,assurdo” per certi versi, ma terribilmentevero. I miei primi 15 anni li ho vissuti aTorbiato, dove desidero essere sepoltoaccanto alle spoglie di mio nonnoGiacomo. Dopo la cremazione ho datodisposizioni che si faccia una sola lapide,con le due fotografie agli angoli e un solonome in centro. Sotto la mia foto voglioche sia scritto questo pensiero:

“”

A proposito di Torbiato. Chi non ricordaRusina del prét? Era la nipote di donGiuseppe Ferrari , compianto parroco inillo tempore.

Nella mia vita sono morto tante volte,ma mai come adesso!

Era Rusinä il nostro punto di riferimento in parrocchia. Fu lei a “informarci” che il matrimonio di Cia Longa, unavedova che si apprestava a seconde nozze con un cittadino d’Erbusco, si sarebbe svolto alle 3 di notte!

Un tempo per le vedove risposarsi voleva dire sottoporsi ad incredibili e tonte ironie che si concretizzavano nelsuonare incudine e martello, davanti alla chiesa, in segno di scherno.

Oltre naturalmente al suono delle “tole”, ovvero scatole di latta che fungevano da grancassa.

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Inutile dire che i torbiatesi a quell’ora mattutinaerano tutti, nessun escluso, strategicamentesistemati in piazza davanti alla chiesa armati di tole ,incudine e martello. Il malcapitato don Ferrari fucostretto a chiudere il portone della chiesa perché ilfracasso impediva di celebrare il sacro rito. Cia Longae il novello sposo al termine del rito “fuggirono” poi abordo di una vecchia utilitaria, impreziosita dalletole e quant’altro, in direzione della Bellavista, condestinazione Erbusco.

Con don Giuseppe Ferrari, oltre a Rusina c’era anchela mitica perpetua: la signorina Maddalena! Chi ha lamia età ricorda sicuramente le Rogazioni, preghiererecitate dal sacerdote, dai chierichetti e dalle piedonne che accompagnavano il corteo attraverso lestrade di campagna, soffermandosi a pregare davantialle santelle. Il mese deputato alla bisogna era quellodi maggio.

Oggi non si svolgono più. Che incredibile perdita! Ero particolarmente colpito dalle frasi in latino che ilsacerdote e le pie donne recitavano. “A fulgore et tempestate” cantava don Giuseppe Ferrari. “

”, rispondevamo con le donne. E fin qui tutto bene, nel senso che capivo il significato. Il problema eral’invocazione successiva: “ ” che la cosa mi suonava strana. Bello? Perché mai un uomobello doveva considerarsi un pericolo per la campagna, tanto da chiedere aiuto all’Essere Supremo? Un misterofino a quando, più tardi, mi fu spiegato che “bello” ( ) significava guerra! Il “dramma” vero eral’invocazione: “ ”. Da noi chierichetti tradotta con: “A morte la perpetua”! Il mio pensieroandava immediatamente alla signora Maddalena, la perpetua di don Giuseppe Ferrari. parroco di Torbiato. Lasignorina era tanto cara a buona! Perché mai invocare la sua morte? Assurdo! Capii in seguito che il latino erauna strana lingua e che spesso il suo significato era molto diverso dallo scritto e dal parlato...

Abitavo al Cinquino di Torbiato e ogni settimana noi bambini aspettavamo due incredibili figure: Cia dei gacc eTrosi con la sua mitica bicicletta!

Libera nosDomine

A peste, fame et bello

bellum, belliA morte perpetua

Cia dei gacc arrivava con una curiosa bicicletta chesul davanti era impreziosita da una cesta di vimini.Le nostre nonne l’aspettavano in grazie perraggranellare qualche soldo dalla vendita delleuova! Ricordo bene il suo viso e i suoi capelli neri. Loricordo perché aveva i “baffi”!

Per noi bambini era però Trosi l’uomo dellaProvvidenza. Di bassa statura, munito di unasgangherata bicicletta arricchita da un numeroincredibile di sportine e sacchetti, il mitico era danoi atteso e individuato a un chilometro di distanza!Lo attendevamo con in mano un paio di “Pei decunecc” a testa! Il nonno Giacomo, dopo averucciso il coniglio, lo scuoiava e con un colpo seccolanciava la pelle contro il muro della cascina. Cipensava il sole a seccarla. Le 10 lire che Trosi cidava per ogni pelle, erano spese per comperare il“zuc” all’oratorio il sabato e la domenica seguente.

Frequentatore di cimiteri del capoluogo e di Torbiato, purtroppo non riesco quasi mai ad indiduare le tombe diquesti strani e meravigliosi personaggi che hanno popolato la mia giovinezza.

Se è vero che sono le bellezze artistiche e paesagistiche che fanno interessante una località, sono però lepersone che lo hanno popolato a renderlo unico. Quante storie si possono raccontare sul nostro paese! Qualcunodi voi non ha mai sentito parlare de: “I quater deAder”? Ma questa è un’altra storia...

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