Transcript
  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    1/60

    Lugllo 19)6Anno IV- Numero 7

    Sped. Abb. Poll. G?uppo III

    [!.l!l ~OO[)@[j]lZill~ (;] IT I 11(!) IT ' I T [ )

    RIVISTA MEI'4SILE

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    2/60

    "SISTEMA PRATICO"R,v,sle Menslle 1ecnlco SClenttflc:a

    UN NUME.ROtire 120ARRETRATI lire 180Abbonamentl per 1'ltaUa

    ennual. L 1200.emastrale L 100

    Abbonamentl per I' Estero Ionnuale L. 2000semestrate L. I I 00

    Pe, .bbonamento richlesla dlnumeri arretratl. Yersar. "Importosui Conlo Corrente Postale nu -mero 8122'34 inteslato a G. Monruseh]. II modulo vien.. rilasciatoGRATIS da ognl Ufficlo Postale.Speclficsr. sampr. 10 causale dalversamento e acrive,e possibilmenla I'indirizzo In IlampelelloRlnnovo Abbonemento.Ognl qualvolta Ii rinnova I' abbe-namento Indicare enche il numerodell' abbonamento scadulo che ep-par. sulla ,ascetla dalla rivisle pri-me dell'indirizzo.

    Camblamento Indlrlzzo.Invlara sempr. II nuovo Indirinocon la fascella del vecchio aeecm-pagnati de L. 50 anch. In francobolli

    Dlre:tlone e AmmlnlstrazloneViale Francesco O...goslino N. 3317IMOLA(BolognalStabllimento T1pograflcoCoop. Tip. [d ... Paolo Galaall ..Viele P . Galeall IMOLA (Bologna1

    Dlstrlbuzlone per I'!talla e perl'EsteroS.p.A. MESSAGGERIETALIANE Vie P. Lomezzo 5: 2 MILANO

    CorrlspondenzaTulia la corrospondenze deve e..sere indirizzata IRivista .. SISTEMAPRA"CO.IMOLA (Bolognal

    Dlrettore Tecnlco ResponsablleGIUSlPPl MON IUSCHI

    Anno IV N. 7 LUGLIO 1956

    (" \I SOMMAR IO I'-----------.- ..~)

    Collezionare ColeotteriAlcuni rari esemplari di ColeotteriIngegnoso e pratico blocco per noteFrigorifero ad assorbimentoUn portatile a transistori che puo funzionare in

    altoparlante 349Per i giovani aeromodellisti: Tre semplici aeromo-

    dp.lli 351Telescopio a specchio parabolico a 150 ingran-

    dimenti 357Un sistema praticn per togliere Ie boccole dallc

    lora sedi 360Impianto elettrico per lampadario 361Corrente continua da corrente aIternata 362Le misteriose scatole di fiammiferi 364Flash elettronico 365Per i falegnami: Levigatura mediante trapar.o 368Idmorehietti per imbarcazioni 370Supereterodina a onde medie e corte SM/3 a5 valvole 372Come disintossicare l'organismo 376Un piccolo scrittorio in stile moderno "'77Sapete annodarvi la cravatta? 3...0Un tavolo per Ii riproduzione di Foto e Disegni 381Una sveglia.. .. come motore 382Problemi di aquilibrio 383Agitators per anticrittogami 385Costruzione di una pila Grenet 387Consulenza 389

    Tutti i diritti di 7'iproduzione e tradueione degli arti-coli redazionali 0 acquisiti sono riservati a termine dilegge. - Autorizzazione N. 2210 del Tribunale Civile

    di Bologna in data 4 - S -1953.

    Fag.337339344345

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    3/60

    Gli smaglianti colori delle Ce-tonie e Ie forme bizzarre deiCervi Volanti si offrono alIanostra meraviglia, suscitando,in chi ama la Natura, la pas-sione delle collezioni.Per quanti desiderano affac-ciarsi sui mondo meravigliosodell' entomologia (parte dellastoria naturale che si occupadegli Insetti), abbiamo elabo-rato la presente trattazione,che prendera in esame I'argo-mento allo scopo di offrire undiversivo aIle normali occupa-zioni giornaliere e non vuolessere diretta quindi ne a stu-diosi, ne ad esperti nel ramo.Con essa ci proponiamo uni-camente di fornire qualche no-zione element are che possa riu-scire utile al dilettante.L'entomologia sara quindipresa in considerazione comesvago, essendo possibile ricer-care, catturare e osservare gliinsetti in qualunque ora delgiorno e durante tutto l'anno.COLEOTTERI

    I coleotteri (dal greco. Ko-los-pteron guaina-ala ) costi-tuiscono la piu numerosa frale famiglie di insetti terrestrie acquatici (circa 200.000 spe-cie). Di forme e dimensioni va-riabilissime, volatori 0 inettial volo, sono provvisti di uninvolucro scheletrico molto con-sistente (derma-scheletro i, tal-volta rudimentale.Le ali posteriori" membra-nose, durante il riposo si riopiegano sotto le elitre; le zam-

    pe appaiono di forme diversea seconda delle attitudmi del-l' insetto: scavatore, nuotatore,saltatore. '

    Molte . specie sono dannoseper Ie coltivazioni, mentre al-tre sono utili percn distruggo-

    ~ 1

    Coleofferi 1- - - - _)no i parassiti delle piante. Dif-fusi in tutto il mondo e pos-sibile rintracciarne in ltaliacirca 12.000 specie

    I coleottcri appartengono aLla classe degli insetti e si ri-conoscono dal corpo forma todi tre parti distinte: capo, to-race, addome; posseggono unpaio d'antenne, tre paia dizampe toraciche e la lora respi-razione si effettua mediante

    I CARABIDISollevando sassi affondati

    nell'erba, sotto rami 0 foglietroveremo i rappresentanti piubelli della famiglia dei CARA-BID!. Questi hanno infatti for-me aggraziate, sovente cospar-se di brillanti tinte metalliche.Sono utili all'agricoltura di-struggendo vermi e molluschinocivi.

    Fig. 1 Metodo di cattura di coleotteri Necrofori.trachee che comunicano coll'e-sterno attraverso stigmi visi-bili ai lati del corpo.II capo, il corpo e vl e zampevariano da tipo a tipo e non epossibile farne una unica clas-sificazione. Nella quasi totahta,pero, posseggono rivestimentlin tessuto duro, liseio, di co-lore quasi brillante. Hanno unametamorfosi completa: dall'uo-vo passano alla stato di larvacon aspetto vermiforme e setzampe toraciche; indi a quellodi ninfa e inftne a quello diinsetto perfetto e adulbo.

    Le specie comuni sono:- II carabo dorato, dalle eli-tre di color verde-oro;_- II carabo coriaceo, di colornero opaco;- II carabo tnolaceo, dalle eli-tre di color azzurro scuroorlate di un sottile bordoviola lucente.Hanno abitudini notturne ecrepuscolari ed e possibile cat-turarli di notte mentre mse-guono bruchi, larve, lumache,maggiolini, ecc. Se toccatt, e-mettono un liquido di odore, acidulo ed effetto caustico; rna

    337

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    4/60

    Cicindela Silvicolanon dovremo, per questa loraproprieta, considerarli nOCIVI.

    Caratteristici esemplari dicarabi possono essere rintrac-ciati nelle foreste e in ispeci almodo in quelle di faggi. E'possibile trovare il carabo dairiflessi dorati (Carabus Auro-nitens), dal torace rosso e dal-Ie elitre verdi. E' reperibilenella parte inferiore del tron-co 0 nelle radici degli alberi.

    Prima di prendere in esa-me altre specie, ci soffermiamobrevemente a parlare dei CO-LOSOMA che rassomigliano aiprecedenti, rna che presentanoforme pill massicele e dimen-sioni maggiori. Hanno vivacicolori metallici, conducono vi-

    . Phyllopertha Horticola

    338

    ta diurna e hanno proprieta divolo.La specie COLOBOMA SI-COFANTE, di color verdedo-rato e con elitre rosse, distrug-ge le larve di lepidotteri dan-nosi all'agricoltura.Meritano di essere ricordatii CICINDELIDI per Ie loro for-me eleganti e i loro vivacissi-mi colori. Si rintracciano neigiardini e negli orti, nei ter-reni sabbiosi e pill facilmentein riva al mare. Le specie pillcomuni in Italia sono:- La CICINDELA SELVATI-CA, bruna con macchie gial-Ie;- La CICINDELA CAMPE-STRIS, di color verde-erba ;- La CICINDELA NEMORA-LIS di color rosso-verde.Tali insetti si incontranospesso a gruppi e, a sole alto,volano a zig-zag, mentre rest a-no sui terreno a cielo coperto.Per catturarli, basteraproiettare su essi un'ombra, cheli immohilizzera momentanea-mente. Sono dotati di incredi-bile agilita e ingordigia. In po-chi attimi inseguono, cattura-no e divorano la preda: mo-sche, insetti, pulci di mare, ecc.Interessanti sono le larve chescavano nel terreno una galle-ria verticale con un gomito 0-rizzontale ad una certa pro-rondita e sulla quale si manten-gono sospese, col capo aifio-rante al livello del suolo; quan-do la preda appartra sull'orlodi questa specie di trabocchet-to, la larva I'atrerrera, lascian-dosi cadere in fondo alla gal-leria, dove Is divorera.I BOMBARDIERI

    I BOMBARDIERI sono in-setti coleotteri della famigliadei Carabidi, che vivono abi-tualmente riuniti in piccoligruppi e che, in casu d'attac-co, reagiscono in maniera stra-na : producono un crepitio chesi accompagna all'Amlssione diun vapore caustico azzurrogno-10 e fosforescente.

    La specie pill cornune in 1-talia e il BRACHYNUS CRE-PI TANS dalle elitre azzurre, te-sta e tor ace rossi. S;. potrannocatturare tali insetti duranteil riposo, Botto pietre e detritinei campi il cui terreno calca-reo abbia conservato traccie diumidita. Per non lasciarci srug-

    Telephorus Rusticagire la preda non ci Iascieremoimpressionare dall' emissionedell'umore e tantomeno dal for-te crepitio emesso.NECROFORII NECROFORI sono insettidella famiglia ded Coleotteri,

    della lunghezza di circa 2 cm.,dal corsaletto nero sfrangiato,con una specie di pelurra gial-la e le elitre di color nero, at-traversate da due striscie dicolore arancione. Muovono lacurios ita dei collezionisti per illoro comportamento particolare,Essi infattf, attratti dall'odore,rintracciano Ie carogne di vo-latili, talpe, sorci, ecc. e Ie sot-terrano dopo che le femminehanno deposto le uova nel lora

    Balaninus Nucum

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    5/60

    A. c

    Alcunirari esemplerlesoticidi Coleotteri

    E

    A - Stratioceros princeps (Indo-dna)

    B - Eulyes illustris (Mindanao)C - Macrodontia cervicornis

    (Guiana)D - Megaceras Jason (Guiana)E - Dy n as t e s Hercules (Guada-

    lupa).

    339

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    6/60

    Staphylinos Caesareused Emus Hirtus

    interno, in maniera tale che,allorquando queste si schiude-ranno, le larve troveranno ci-bo a sufficienza fino all'epocadella metamorfosi consideratetale lora comportamento, si cat-turano facilmente creando trap-pole mediante scatolette di lat-ta, che sistemeremo a filo diterreno, con la bocca libera ri-volta verso I'alto, Sui fondo del-le scatole, su di un leggerostrato a i segatura di legno, col-locheremo la carogna di unqualohe animaletto. In corri-spondenzadella bocca sisteme-remo .una pietra che, poggian-do su minuscoli sostegni, ravo-risce - raccesso agli insetti e al

    Cryptocephalus Sericeus

    :340 j

    tempo stesso 10 impedisce aicarnivori (fig. 1).STERCORARI

    Gli stercozari sono insetticoleotteri che conducono la 10-ro esistenza essenzialmentc ne-gli escrementi degli animali do-mestici dei quali si nutrono.Fra tale specie di coleotterioccupa un posto di primaria im-portanza 10 SCARABEO)) cheha un corpo di color nero lu-cente con riflessi verdi-metal-lici e una lunghezza che va-ria dai 2 ai 4 cm. II capo delmaschio present a un corno ri-volto all'indietro, le sue zam-pe anteriori sono atte a sea-vare e le tibie posteriori risul-tano dentate. Allo stato larvalee a quello adulto 10 scarabeovive nella stereo dei bovini e

    degli equini dei quali si nutre;10 appallottola con Ie zam-pe anterlori e 10 sotterra co-me riserva, oppure 10 trascinanella tana, dove la femminavi depone Ie uova al fine che lelarve nasciture trovino II nu-trimento fino al termine dellaloro metamorfosi.Anticamente, presso Egizi,Fenici e Greci, 10 Scarabeo eravenerate come divinita ed erausa di quest! popoli riprodurneIe forme in amuleti e gioielli.MAGGIOLINI

    Proseguendo nel nostro esa-me ci imbattiamo, sempre iragli Scarabei, in coleotteri di di-.mensioni maggiori e caratteri-stiche accentuate, si da nonsbagliare circa la loro identita.Accenneremo cosl al gruppo deiMaggiolini.Le larve di questi, molli ebianchissime, vivono da tre acinque anni nel terreno, nu-trendosi di radici. Al terminedella metamorfosi, escono all'a-perto in maggio-gtugno e vola-no sugli alberi nutrendosi difoglie e gemme.Le femmine fecundate st af-fondano nel terre no e vi de-positano le uova a mucchletti.Fra i Maggiolini spiccano i Me-lolontini che presentano formeaggraziate, corpo di lunghezzavariante tra 25 - 36 mm., elitredi color nero 0 bruno, marmo-reggiate di bianco giallastro.Notevoli le antenne del maschioche terminano con un lungopennacchio decorativo.

    RINOCERONTIE CERVI VOLANTI

    Lo SCARABEO RINOCERONTE e assai ricercato dainaturalisti. L'appendice a for-ma di corno dalla quale prendeil nome, ricorda vagament- ilcorno del rinoceronte africano.E' un insetto di color 'rruno lu-cente con riflessi violacei; e-see di sera, in estate, dai ca-scami di conceria, dai mucchidi foglie fermentate, dal legnoin via di decomposizione, alriparo dei quali trova rifugiodurante II giorno.II suo vola e rumoroso e len-

    Fig. 2 - II bafuffolo di cotonesara imbevuto di poche gocciedi etere 0 benzina per provo-care la morte rapida della vit

    tima.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    7/60

    to ed e percio facile catturarlocol retinoFra i coleotteri, notevoli perIE' loro appendici e dimensioni,non dimenticheremo il maesto-so {(CERVO VOLANTE, cheappartiene pili propriamente al-la famiglia dei LUCANELI. IImaschio ha grandi mandiboleche assomigliano alle coma deicervi che, a quanto si sa, gliservono per combattere i suoisimili. Tali mandibole, essendodi peso rilevante, 10 obbliganoa mantenere la posizione verti-cale durante il volo al fine dinon perdere I'equilibrio. II ma-schio si distingue pure dal ca-po pili largo del torace. La

    parecchi giorni immerse nell'ac-qua.CETONIE

    Le CETONIE appartengonoalla famiglia degli insetti Co-leotteri Carabidi, presentanobei colori vivaci metallici e vi-vono nei fiori e nei frutti. E'comunissma in Italia la CETO-NIA DORATA, di bel coloreverde-oro, che costituisce unadelle pili belle specie. La Ceto-nia Dorata e particolarmenteattirata dai fiori e la si ritro-va facilmente nascosta fra Ierose dei cui petali si nutre.Fra Ie pili belle specie eu-ropee e la CETONIA 0 PETO-

    Q..Fig. 3 - Pinze di presa a becco largo. Si noti che la vittima

    appartiene alia specie dei Maggiolini.femmina ha le mandibole e ilcapo di dimensioni pili ridotte,rna la colorazione e simile aquell a del maschio. Essa si ar-ram pica lentamente Iungo itronchi d'albero nelle sere- d'e-state, mentre il maschio volaalla sua ricerca. Le larve si svi-luppano all'intemo degli albe-ri, dove, scavando gallerie, vi-vono per circa quattro anni,nutrendosi esclusivamente disostanze vegetali. Hanno vita-lita straordinaria, che consen-te loro di resistere ancne per

    SIA SPECIOSISSIMA, dellalunghezza di circa cm. 2,5 eche appare simile ad un gioiel-10 di bronzo con patina verdee riflessi dorati. E' pili raradella Cetonia Dorata e risultadifficile catturarla, vivendo frai pili alti rami delle vecchiequercie.Ricordiamo pure la PETO-NIA CUPREA, comunissima inItalia e rintracciabile sui fioridi sambuco 0 sugli alberi dafrutta; la TROPINOSA HIRTA(piccola cetonia pelosa) di co-

    lor nero verdastro irta di pun-ti gialli, che vive sulle piantedanneggiando i fiori.INSETTI CORNUTI

    Altra importante specie diinsetti e quella degli INSETTICORNUTI.Fra questi prendiamo in e-same la famiglia dei LONGI-CORNI CERAMBICIDI, chedanno il nome alIa famiglia diinsetti coleotteri litOifagi,cioe erbivori.

    Hanno forme eleganti e sene conoscono numerosissimespecie, alcune comuni in Italiacome il CERAMBIX CERDO(cerambice delle quercie ), dellalunghezza di circa cm. 5 E' pos-sibile rinvenirlo nei giardini dicrtta, rna sopratutto nei quer-ceti, che costituiscono la dimo-ra preferita della sua larva, as-sai nociva aile piante per Ielunghissime gallerie che scavanel corso del suo sviluppo.L'insetto perfetto 10 si ri-conosce dal corpo allungato, dalcapo, dal torace e dalle elitredi color nero orlate di colorrosso, rna particolarmente dalleantenne nodose pili grandi delsuo corpo. E' un insetto ere-puscolare e 10 si vede volaree posarsi pesantemente sui

    tronchi d'albero al principiodella primavera, in estate e inautunno. Famosa I'AROMIAMOSCATA del salice che ema-na un forte odore di muschio;di forme eleganti e di coloreverde dorato con riflessi can-gianti, di lunghezza da 3 a 4cm., frequenta le giuncaie ei salici.L'odore di muschio che ema-na la fa riconoscere a distanza.Nell'inesauribile gruppo deiLongicorni, che conta pili di40.000 specie, notiamo la RO-SALIA ALPINA, uno dei pilibelli fra i coleotteri esistentiin Italia sia per la finezza cheper la lucentezza dei colori. Lesue elitre sembrano coperte diuna peluria di color azzurro-lavanda delicato, trapuntato dimacchie di un bel nero cupo; Ieantenne, lunghe il doppio delcorpo, sono adome di una se-rie di fiocchi villosi.II grosso ERGATES FABER,volgarmente chiamato Ergate,e un animaletto notturno, del-la lunghezza di circa 5 cm.,pili largo e massiccio del Ce-

    3 4 1

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    8/60

    rambix Cerdo, rna con anten-ne piu corte, che vive nei vec-chi ceppi dei pini.Infine non dimenticheremoil curiosissimo ACANTHOCI-NUS AEDILI (Acantocino edi-le), che giustifica II nome diLongicorni. Anch'esso vive neiboschi di conifere ed ha esatta-mente ilcolore di queste piante,per cui Ia sua ricerca risultaalquanto problematica, avendoilmedesimo la proprieta di mi-metizzarsi con la natura circo-stante. I maschi hanno anten-ne di smisurata lunghezza, chea volte supera di circa cin-que volte quella del corpo.INSETTI SAL TATORI

    Gli ELETERIDI sono inset-ti coleotteri che posti sui dor-

    TATUS, pru piccolo, di colorbruno con una doppia strisciarossa che si puo rintracoiarenei boschi a primavera. IImi-glior salta tore delle specie pe-ro e senz'altro il MEGAPEN-THES LUGENS che vive neivecchi olmi.DORIFERE E LUCCIOLETipica e la DORIFERA (Lep-tonatarsa decemlineata), origi-naria degli Stati Uniti d'Ameri-ca dove venne scoperta nell'an-no 1823 e che, con una marciache ha del meravighoso, giun-se sino al continente Europeonell'anno 1922Simili a queste sono Ie LUC-CIOLE (Lampyris Nocticula),la cui femmina, che emette lu-ce, conserva un aspetto di nin-

    Fig. 4 - Scatola con coperchio in vetro per la conservazione deicoleotteri..so scattano con un grande bal-zo dovuto alla mobiltta del pre-torace che, agendo come una.molla, proietta il corpo versol'alto, da cui il nome di scara-beo a molla.

    Le larve degli ELET.li:RIDIvivono nel legno fradicio 0 nel-Ie radici di molte piante erbaceecoltivate, danneggiandole.Di Eleteridi ne esistono dinumerose specie, fra Ie qualile piu comuni, sono la ADOLO-CERA MURINA, della lunghez-

    za di circa ern. 1,5, di colorebruno-nero, coperta di una pelu-ria grigiastra e che vive sui fiorie sui cespugli : l'ATHOUS VIT-

    342

    fa priva di ali, mentre il ma-schio vola e possiede i caratte-ri di un coleottero normale.Nella specie LUCCIOLA LUSI-TANICA i due sessi hanno Ieali; ciononostante solo il ma-schio possiede gli organi lumi-nosi.EQUIPAGGIAMENTODEI COLLEZIONISTI

    Coloro che trovassero inte-resse all'argomento e desideras-sero dedicarsi alIa caccia deicoleotteri, dovranno conoscere ipiu elementari metodi di cat-tura e possedere l'equipaggia-mento necessario.

    Si procurino anzitutto alcu-ni flaconcini di alluminio 0 divetro a bocca larga e comple-ti di tappo. All'interno di dettiflaconi introdurranno un poco

    Cerambyx Herosdi segatura di legno non resi-noso, 0 un batuffolo di ovattaimbevuta di poche gocce di ete-re 0 benzina, al fine di uccidererapidamente la vittima (fig. 2).In molti casi, per la catturadella preda, basteranno Ie ma-ni; tuttavia a volte SI renderanecessario I'uso di un paio dipiccole pinze da filatelico e cheognuno sara in grado di co-struire personalmente ricavan-dole da una molla d' orologio(fig. 3).

    Tali pinze dovranno presen-tare le est remit a di pres a sur-ficientemente larghe, st da nonarrecare danno al corno dell'in-setto. Generalmente -i Coleot-teri corrono sul terrene e intali condizioni la lora catturasara facile; altre volte invecenecessitera catturarli in yolo e,in queso caso, ci provvecleremodi una comunissima reticellaper la cattura delle farfalle.Naturalmente i collezioni-sti professionisti II, oltre la re-ticella e le mani, usano altrimezzi : un piccozzino per fru-gare il terreno 0 per sollevarela corteccia degli alberi ; unpiccolo aspiratore per la cat-

    Chrysomela Decemlineata

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    9/60

    tura delle specie fragilissime,un panno intelaiato per la rac-colta degli insetti fatti caderedalle piante.I principianti potranno usa-re, in luogo del panno, il pa-

    Cetonia auratarapioggia posato a terra e conla bocca rivolta verso l'alto.Quale sara il campo d'a-zione?Risponderemo: ovunque t Neicampi, nei boschi, nei terreniaridi 0 coltivati, sugli alberi,nelle caverne, nel calice dei fio-ri, sulla sabbia, tn collina, suimonti, sul selciato deUe viecittadine 0 neUe case, d'inver-no e d'estate, di primavera 0d'autunno, di giomo e di notte,nei luoghi piu impensati po-tremo scoprire questo 0 queU'in-setto, strano 0 normale, raro 0non raro.METODI 01 CONSERVAZIONE

    Fatta una discreta raccoltadi esemplari, procederemo allalora conservazione e cataloga-zione. Munitici di scatole ri-tenute idonee, prevederemo uncoperchio in vetro che ci con-senta, a materiale sistemato, lachiusura ermetica deUa scatolastessa (fig. 4). E' logico che ini-

    Carabus Auronitens

    zialmente ci si accontentera diraggruppare gli esemplart per fa-miglie e generi in una sola sea-tola. Se la cattura degli insettie avvenuta da qualche tempoe gli stessi si presentano al-quanto irrigiditi, occorre, pri-ma di sistemarli aU'intemo del-le scatole, renderli morbidi la-scian doli per alcuni giomi inaltra scatola contenente sabbiaumida.Quindi procederemo aUa pu-litura dei coleotteri con un pen-nello a setole flessibili, dispo-nendo simmetricamente zampee antenne in maniera da nonoccupare soverchio spazio.

    Infine fisseremo gli insettisu di una tavoletta di agaveper mezzo di una spilla sottile,solida e inossidabile, non tra-figgendoli al centro del corpo,bensi nell'elitra destra.Li porremo a seccare all'a-

    Necrophorus Vespillo

    ria, evitando di sistemarli nellevicinanze di una sorgente dicalore artificiale che li rende-rebbe fragili. L'asciugamentodovra avere una durata di cir-ca 15 giomi. Per la manipola-zione dei coleotteri ci serviremodi una pinza curva, necessariaper sorreggere la spilla sotto ilcorpo deU'insetto, al fine dinon ricorrere all'uso diretto del-le mani che potrebbero com-promettere tutta la nostra fa-tica,

    L'insetto, infine, verra de-posto nella scatola con a latoun cartellino segnaletico connome e data di cattura. Occu-pata totalmente la scatola, lachiuderemo avendo cura di a-prirla il menD possibile onde

    evitare che gll insetti subiscanoalterazioni.Nonostante tutte Ie precau-zioni, si verificheranno pero e-gualmente degli tnconvententt,dei quali il piu frequente e

    Clytus Arietis

    l'ammUffimento causato da u-midtta, che eviteremo censer-vando Ie scatole in luogo a-sciutto e coUocandovi un ba-tuffolo di cotone imbevuto didue 0 tre goccie di creosoto difaggio. L'umtdita, oltre l'am-mUffimento, provoca I'invasioneda parte di parassiti. Combat-teremo dette invasioni col Pa-radiclorobenzolo in pagliuzze,con Ie quali cospargeremo ilfondo della scatola. Rinnove-remo il paradiclorobenzolo ditanto in tanto, poiche Ie pa-gliuzze si esaunscono celermen-te o Terminiamo cosi di esporreIe nozioni che ritenemmo utiliai dilettanti di Entomologia ese l'esposizione risulta somma-ria ci sia concesso sperare chela stessa possa far' nascere inqualche let tore il desiderio didare inizio al divertente passa-tempo.

    Crioceris Merdigera

    343

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    10/60

    In(teliDo80e pratleobloeeo per noteUn blocco per note. facilmente realizzabilee utilissimo alle massaie per la nota delle prov-viste 0 per appunti nel corso di conversazionitelefoniche, formers l'argomento del presente

    .articolo,11 blocco per note in oggetto utilizza rotolidi carta usati per macchine calcolatrici e chepotremo acquistare a basso prezzo presso tutteIe cartolerie.In base alla larghezza del rotolo - mm. 68- stabiliremo le dimensioni da assegnare allascatola porta-rotolo (fig. 1) II rotolo alimenta-tore (part. 1) risulta avvolto sul perno a parti-colare 2 sistemato alle estremita su appoggi, so-lid ali ai fianchi della cassetta, che ne permet-tono la rotazione e conseguente svolgimento delrotolo stesso. La striscia di carta svolgentesipassa sul rullo a particolare 3 . fig. 1, ed e'presa fra il piano d' appoggio, necessario perl'appoggio della matita 0 della penna e Ia ma-scherina di guida superior!'.II piano d'appoggio sara costituito da lamie-rino di alluminio 0 duralluminio; altrettanto di-casi per la mascherina di guida che, oltre apresentare i fori di passaggio per Ie viti che lafisseranno alla scatola porta-rullo, presenta purequelli per il passaggio delle viti a part. 5 _ fig. 1che serrano, con interposte rondelline, il pre-detto piano d'appoggio. E' ovvio che la strisciadi carta fuoriuscira da una fessura praticatasulla parete di schiena della scatola e che, dalmedesimo lato di fuoriuscita, la mascherina diguida presentera una dentellatura necessariaalla tranciatura della striscia di carta.A figura 3 e rappresentata la mascherina diguida con indicata la posizione dei fori e ladentellatura di testa. La scatola, come appareevidente in fig. 1, non e munita di fonda e doallo scopo di permettere ilricambio del rullo e344

    l' inserimento della striscia di carta sul secondorullo (part. 3) e fra il piano d'appoggio e ma-scherina. Allestito cosi il blocco per note, prov-vederemo a lucidare 0 verniciare Ie pareti ester-ne della scatola a nostro piacimento

    Fig. 1.

    ,'.,-

    Fig. 2.

    Fig. 3.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    11/60

    Frigoriferoad assorbi mento

    Nel pieno della stagione estiva, nascono inogni casa preoccupazioni per la conservazionedei commestibili, Latte che si accaglia, burroche Irraneldisce, carni chesi deteriorano, eccoil disastroso bilancio, incidente sull'economiafamiliare di chi trovasi sprovvisto di mezziidonei a controbattere l'effetto deleterio dellacanicola sui cibi.Molti lettori osserveranno di rendersi per-fettamente conto di tali pericoli, rna che d' al-tra parte l'acquisto di un frigorifero poiche aquesto intendevamo giungere, non e certamentecosa di poco conto, per cui il problema s'in-sabbia al punta di partenza.Replicheremo alla giustissima osservazione,prospettando la possibilita di costruire un ot-timo frigorifero, di capacita sufficiente a sod-disfare le necessita di una famigliuola 0 diuna piccola mescita, contenendo la spesa en-tro Iimiti alia portata di tutte Ie tasche.Come e nostro costume, guideremo glisforzi di chi voglia accingersi alla realizzazionedel frigorifero, illustrando e suggerendo me-todi e sistemi atti a facilitare il compito perquei lettori che intendano rendere Iiete Iemassaie e potersi nel con tempo concedere, nel-

    le giornatc afose e deprimenti, il sollievo re-frigerante di una bib ita gelataE' intuibile che quanto detto, relativamentealla costruzione del frigorifero, non pUD essereriferito al gruppo refrigeratore, 1) pcrche, an-che ammesso che si fosse in grade di reaIiz-zarlo personalmente, il costo del gruppo stessorisulterebbe assai rilevante e contrario quindial principio di pili stretta economia che sern-

    345

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    12/60

    pre informo le nostre realizzazioni; 2) perche.acquistandolo direttamente da un costruttore.specializzato avremo la matematica certezza del.suo perfetto funzionamento; 3) riuscirebbe e-stremarnente difficile, se non impossibile, rin-

    Fig. 2.tracciare sul mercato il fluido, 0 liquido refri-.gerante necessario al funzionamento.Partendo percio da tali prernesse, che rite-niamo valide a tutti gli elIetti, ci interessammopresso alcune ditte costruttrici al fine di sta-'bilire se era possibile entrare in possesso delsolo gruppo refrigeratore, pronto al montaggioe a puro costo di fabbrica,I nostri tentati vi in tal tenso furono coro-nati da successo, per cui siamo in grado difornire, al lettore che ne faccia richiesta allanostra segreteria, un ottimo gruppo refrigera-tore ad assorbimento al prezzo di L. 16.500compresa I.G.E. e spese postali.Tale complesso risulta indispensabile a chiintend a autocostruirsi un frigorifero funzio-nale con minima spesa.

    COSTRUZIONE CELLA FRIGORIFERAE MOBILE

    Inizieremo dalla cassa porta-vivande 0 cellafrigorrfera, costituita da pareti in fogli dieternit della spessore di 4 0 5 mm. (dettagli3 e 9 - figura 1), tenute da un'ossatura di co-stole a L di alluminio 0 duralluminio (detta-gli 4 e 8 - figura 1).La cella frigorifera deve risultare della ca-capita di circa 45 litri, per cui, considerandoil volume occupato dall'evaporatore e dalla

    346

    vaschetta per la formazione dei cubettj dighiaccio, doteremo la stessa delle seguenti di-mensioni esterne: Altezza mm. 400 _ Larghezzamm. 350 - Profondita mrn, 350.Dall'esame della fig. 2 appare evidente ilsistema semplicissimo di montaggio delle pa-reti a mezzo dell' ossatura a costola in allu-minio 0 duralluminio, serrata alle medesime me-diante viti e dadi.Sulla parete di schiena della cella, prati-cheremo una feritoria per l'allogamento deltubo che congiunge l'cvaporatore alIa partedel gruppo sistemato esternamente: la parte diferitoia che rimane libera verra tappata conuno schermo sempre in eternit.E' Iogico che ci asterrerno dal montare laparte superiore 0 coperchio della cella frigo-rifera, rimandandone ilmontaggio a quando lacella stessa risulti sistemata all'interno del mo-bile e il gruppo refrigeratore in condizione difunzionare.Passiamo ora alla preparazione della cassaestern a 0 mobile del frigorifero. Tale cassa,costituita da tavole di legno della spessore dimm. 20, presentera Ie seguenti dimensioni in-terne: Altezza mm. 540 _ Larghezza mm. 490 -Profondita mm. 490 (dettagli 1 e 2 figura 1).Sulla parete di schiena, opereremo una feri-tota, corrrspondentemente a quell a eseguita

    EVAPORATO EFig. 3.

    sulla parete della cella, per l'allogamento deltubo che congiunge l'evaporatore alla partedel gruppo refrigeratore sistemato estern a-mente; 13 parte di feritoia che rimane liberaverra tappata con una sagoma di Iegno dello

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    13/60

    spes sore di mm. 20 e avente ilprofilo indicatoa figLira 1. Come nel caso della cella frigori-fera, ci asterremo dal procedere al montaggiodella parte superiore 0 coperchio (dettaglio 2 -figura 1). Evidentemente le pareti che costi-tuiscono il mobile verranno riunite fra loraa mezzo viti per legno.Prepareremo ora quattro regoli in Iegnoa sezione di trapezio retto (dettaglio 6 - fi-gura 1), da sistemare alla bocca del mobileper il sostegno della bocca della cella.Approntati cost i componenti, sistemeremo,internamente al mobile, sul piano di base dellastcsso, uno strato ben pressato di lana di ve-tro (Ditta VETROCOKE - Torino - Corso V.Emanuele 8) 0 ovatta (presso qualsiasi mesti-cheria), sino a raggiungere 10 spes sore dimm, 70 (dettaglio 10 - figura 1) e sul quale col-locheremo la cella frigorifera, cercando di cen-trare l'esterno della stessa, rispetto l'internodel mobile, in maniera da ottenere su tutte lepareti un'intercapedine di mm. 70.

    Stiperemo le intercapedini risultanti conlana di vetro od ovatta ben pressata; coIlo-cheremo in sede il tubo che collega I'evapo-ratore e la vaschetta al restante gruppo ester-no, (fig. 3) fissando quest'ultimo, a mezzo appo-

    Fig. 4.site staffette e viti, al dorso della parete difondo; completeremo il riempimento della pa-rete di fonda dopo aver inserito, sia nella fe-ritoia della cella che in quella del mobile, glischermi di chiusura; collocheremo in posi-zione la parte superiore 0 coperchio della cella;altrettanto faremo con la parte superiore 0coperchio del mobile; proceduto al fissaggiodel coperchio, opereremo il riempimento del-l'intercamera superiore con lana di vetro od. ovatta,

    Non ci rester a che sistemare i quattro re-goli di cui a dettaglio 6, regoli che, disposti acornice, completano il mobile del nostro fri-gorifero,Lo sportello (dettaglio 7 _ figura 1), conce-pita alia stregua del mobile e cioe can inter-

    camera stipata di lana di vetro ad ovatta(fig. 4). si unira ad un fianco verticale del mo-

    . . Fig. 5.CONDENSATORE

    c::(NZW1-(J)illwa:

    R E T E

    Fig. 6.347 ..

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    14/60

    bile stesso a mezzo cerniera robusta (fig. 5) esara tenuto in battuta contro la bocca d'aper-tura del mobile mediante l'applicazione di unarobusta maniglia a scatto.Per una maggior tenuta della sportello, po-EVAPORATORE

    'TERMOSTATOLLA R ES lS TENlA

    Fig. 7.tremo applicare una striscietta di gomma tu-bolare 0 semplice sul perimetro di battuta del-10 sportello contro la bocca del mobile.Per quanta riguarda i ripiani da sistemareall'interno della cella (dettaglio 5 - figura 1)essi saranno costituiti da reticelle in filo diferro crudo cromato, che si adagieranno supredisposte squadrette, sistemate internamentealla cella frigorifera e unite aIle pareti ineternit a mezzo viti e dadi.11 numero di detti ripiani varied. a nostrogiudizio, non dimenticando pero quanto si dis-se, circa la spaziatura delle vivande, nel N. 5-'56di Sistema Pratico. Dovremo prestare attenzio-no, nel corso del montaggio del gruppo refri-geratore, di rispettare il perfetto livello siadell'Evaporatore all' interno della cella, siadel Condensatore all' esterno del mobile, al finedi evitare un imperfetto funzionamento delcomplesso.Nell'ordinazione del gruppo refrigeratore, spe-ciflcheremo la tensione di linea necessaria perl'agganciamento alla rete della nostra localita(110 - 140 - 160 _ 220 volt) e questo per per-mettere alIa Casa Costruttrice di inviare ilgruppo provvisto di resistenza elettrica idoneaalIa tensione di funzionamento.

    348

    I due capi della resistenza che escono daltubo di destra (fig. 6) vanno applicati a unmorsetto di derivazione in bachelite, al finedi applicare con piu comodita il cordone, 0 lapiattina bifilare per luce,' provvisto di pres amaschio da inserire nella pres a Iemmina dellarete.Con tale tipn di collegamento pero, dovendoinserire 0 disinserire a naso il gruppo refri-geratore, si rischia di consumare energia elet-trica oltre il Iabbisogno normale del gruppostesso qualora si sia raggiunta la temperaturavoluta, 0 viceversa non si raggiunga, all'in-terno della cella. la temperatura necessaria perun anticipato distacco del gruppo refrigeratore.Ad ovviare l'inconveniente ricorreremo al-l'ausilio del termostato, 0 regolatore automaticodella temperatura all'interno della cella frigo-rifera, il cui prezzo e di L. 5000 e che, unavolta installato, ci permettera di man tenerecostante la temperatura all'interno della cellastess a, disinserendo 0 inserendo il gruppo re-frigeratore a seconda che detta temperaturaabbia raggiunto il valore desiderato, se nesia discostata, ad esempio, per l'apertura dellasportello. 11 termostato presenta, nella parteanteriore dell'involucro, una manopola per laregolazione della temperatura (fig. 7), mentredalla parte posteriore esce il tubetto capillare,la cui estremita dovra essere fissata alla scatolaesterna dell'evaporatore a mezzo due viti.Su una delle pareti dell'involucro del ter-mostato appaiono due morsetti, ai quali col-legheremo i capi di una treccia bifilare, la cuiestrernita opposta s] inserisce in serie al filodi corrente che alimenta la resistenza elettrica(fig. 8).La realizzazione di cui sopra, prima del ge-nere apparsa su pubblicazioni a carattere tecni-co, convincera il Iettore che Sistema Pratico

    ALLA BASETTAFig. 8.

    affronta argornenti tutt'altro che puerili, preoc-cupandosi di risolvere problemi di pratica uti-lita, totalmente realizzabili perche precedente-mente sperimentati e impiegando materialidi facile rintraccio sul mercato interno

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    15/60

    Un portatile a transistoriche ,puo fuozionare alto parlanteIn

    I transistori, Ie nuove val-vole del secolo, stanno semprepili entrando nelle simpatie deiradio-amatori, che, avidi di im-padronirsi degli ultimi ritrovatidella tecnica per impiegarli inrealizzazioni subminiatura, so-no alla continua ricerca di sche-mi di sicuro esito che diana 10-ro modo di costruire piccoli, rnaefficienti apparati ricevitori.I tecnici di Sistema Pratico,consci di questa nobile e giusti-

    ficata aspirazione dei lettori,sono alla continua ricerca diqualcosa di nuovo, girando i ri-sultati dei lora studi alla re-dazione per la pubblicazionedegli stessi.E quello che oggi prendere-mo in esame e uno dei primifra i tanti ricevitori che ver-remo via via pubblicando. L'e-sito di collaudo e pili che sod-disfacente, tanto da poter siste-mare il ricevitore all'interno diuna scatola e utilizzarlo comeportatile in prossimtta di qual-che emittente. E' da prevedere

    pero l'utilizzazione di un'an-tenna, che potra essere costi-tuita dal telaio di una bici 0 diuna moto e di una presa diterra.Queste Ie condizioni idealiper un ottimo funzionamentodel ricevitore; d'altra parte pe-ro, potremo inserire con buonesito nella boccola d' antenna.la presa di terra, la Quale pre-sa potra essere costituita, nelcorso delle nostre scampagnate,da un filo metallico di sostegnodi filari, dalla rete metallicadi un recinto, da una gronda-ia, ecc.Se al contrario costruiremoil ricevitore per instalIarlo incamera nostra, avendo modo diallestire un'antenna di almena10 metri di lunghezza e di di-sporre di un'ottima presa diterra, potremo permetterci illusso di ricevere la locale inaltoparlante.In cuffia, con antenna e pre-sa di terra idonee, sara posst-bile capt are, specialmente di

    sera, diverse ernittenti, si dapoter classificare il ricevitorecome l'ideale per chi abiti inzone distanti dalle stazioni tra-smittenti.II consurno del rlcevitore eridotto al mtntmo, tanto cheuna pila, da 1,5 0 4,5 volt, hauna durata superiore ai 5 mesi,per cui siamo convinti che in

    fatto di economia tale tipo diricevitore non tema avversari.Nel corso delle prove usam-mo transistori del tipo 00 10,00 70, 00 71, 2N107, OK 722,ottenendo in' ogni caso risul-tati identici e ottimi.In figura 1 e rappresentato10 schema elettrico del ricevito-re, dall' esame del Quale rile-viamo che Ll e una bobinad'antenna AF provvista di nu-, cleo magnetico. Allo scopo ven-ne da not utilizzata una bobinaMicrodyn 021 e i colori indicatinello schema si rtrenscono ap-punto a tale tipo di bobina. IIprimario di detta, cioe i termi-nali di color NERO e ROSSO

    349

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    16/60

    .. non-davranno essere- utdlizzati,, risultl!oruia~il rj,~l~tore moltopi~ :'~!filbe ~I i IlIhiserimento. . dU:et t.o, . .dt'.lJ 'aptn)na. al termina-Ie eli calor BIANCO. II diododi germanic DG da noi utilm.zato e un Philips tipo OA85;ma nulla vieta di utilizzare al-tIi eliodi di tipo diverso. Unicoaccorgimento da seguire sara

    nella posizaone di maggior ren-dirrtento.IIprimo transistore TRI vie-ne montato come amplificato-re di B.F. ed aumenta Ie pre-stazioni del rioevitore ; il se-condo tranststore TR2 vienemontato sempre come amplifi-catore e aumenta sensibilita epotenza in misura tale da per-

    Fig. 1 Schema el.ettrico .., . . ,~) " , .COMPONENTI ,,__ . . -mettexJUL f\luzi.Wl~Do . ,diE PREZZI RELATIVI' .' altoparlante.L'accoppiamento ira i duetransistori e stato scelto in rna-niera da ottenere il rendimen-to pili elevatocon minima spre-

    R2 resistenza da 0,1 megaohm co di materiale. Sono stati pu-L. 30 re eliminati i trasformatorid'accappiamento che, oltre aC1 condensatore variabile ad risultare costost, sono difficil-aria da 500 pF L. 600 mente reperibili e che, nel caso

    L1 bobina Microdyn 021 L. 250R1 resistenzada 2000 ohm.L.30

    C2 condensatore elettroliticocatodico da 10 mF L. 80Sl interruttore a levetta L. 2501 pila da 4,5 volt L. 95DG diodo di germanio OA 85L. 450TR1 transistore OC70 L. 3100TR2 transistore 0(:70 L. 31001 cuRia norma Ie 2000 ohmL. 1200altoparlante per C. C. da160 mm. L. 1700trasformatore d' uscita 3000ohm. L. 450.

    quello di eseguirne l'inserimen-to nel giusto senso e a scopedi accertamento, una voltamontato il ricevitore, 5i prov-veda ad Invertirlo, fissandolo

    3'50

    di un portatile, occupano trop-po spazio.Per coloro che ancora nonne fossero a conoscenza, ripe-tiamo che i transistori presen-tano tre terminali: B (base)e il centrale, E (emittore) equello che trovasi pili vicino alcentrale B e C (collettore)quello che trovasi pili lontanoda B.Nella realizzazione praticaterremo presente tale partico-lare disposizione che ci consen-tira il giusto collegamento deiterminali.IIcondensatore variabile adaria Cl potra, nel caso di unportatile di dimensioni ridottis-sime, essere sostituito da uncondensatore a mica deUa ca-pacita di 500 pF.

    C2 e un condensatore elet-trolitico catodico di minuscoledimensioni ; la sua capacita edi 10 mF e la tensione massimadi lavoro di 25 volt,Le due' resistenze .Nl e R2sono comuni resistenze radio,mentre., 6, 1 ~,un tnterruttore ale'\letta.' ".Per il montaggio del ricevi-tore in esame, uti1izzeremo 10

    ': \ sh~~a: ,di cui a fig. 2; rna te-niamo a precisare che una di-.un.._, sPOsitione~""d1Vl!rSaa quella danoi adottata dara ugualmenterisultati ottimi.Nell'inserimento della pHaterremo conto delia polarita ectoe del giusto inserimento delpolo positivo e di quello ne-gativo, tenendo presente che inuna pila da 4,5 volt i poli so-no contrassegnati col + e il-.

    ANTENNATERRA

    CUFFIAFig. 2 - Schema' pratico 0 cablaggio

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    17/60

    Intendiamo col presente ar-ticolo di soddisfare it desideriodei nostri pili giovani lettoriche si appassionano di aeromo-dellismo e che, pur essendoaile prime armi, intendono rea-izzare personalmente modellidi velivoli.Ed e pili che logico che aetti giovani si debbano presen-are modelli di facile realizza-one azionati mediante elastici,enendo nella dovuta considera-ione le lora esigue possibilita

    Tre sono i modelli che illu-

    streremo nel corso della tratta-ztone : it primo appartiene aliacategoria dei veleggiatori conlancio a mano, il secondo e unmodello per yolo orizzontalecon propulsione ad elastico e itterzo e un modello per yolo ver-ticale sempre ad elica con pro-pulsione ad elasticoCOSTRUZIONE DIEDRO ALA-RE E TlMONE ORIZZONTALE

    Nei tre tipi di velivoli inesame, I'ala e it timone orizzon-tale sono identici, per cui, qua-

    PER I GIOVANIAEROMODELLl STI

    Tre sempliciaeromodelli

    lunque sia il tipo di velivolo pre-"scelto, detti componenti risul-teranno simili.Dalla figura ricaveremoforma e dimensioni dell' ala edel timone orizzontale, tenendopresente che a figura appaionoa scala 'h, cioe vale a direche per port are i particolari co-struttivi a scala naturale, 0 alvero che dir si voglia, dovre-mo moltiplicare per 2 le misu-re deducibili da disegno.Riprodotti su carta spessa 0cartoncino i profili della semi-ala e' del timone orizzontale,.

    H P O R T A T I L E A T R A N S I S T O R I ( H E p u b F U H Z I O N A R E I N A L T O P A R L A H T En una pila da 1,5 volt il poloe costituito dal termi-ale centrale in carbone rive-tito da un cappuccio in ottoneit polo negativo e costituitoall'involucro esterno in zrnco.La pila da 1,5 volt potra es-

    ere utilizzata sia nel caso delortatile che in quello con a-colto in altoparlante; mentrea pita da 4,5 volt pili si adat-a, considerandone le maggioriimensioni d'ingombro, al soloipo per ascolto in altoparJante.Pure per l'inserimento delndensatore elettrolitico 02erremo presente la polarita e

    l terminals contrassegnato col+ verra collegato col,B del transistore TR2.

    Nel caso di ricevitore porta-ile, consigliamo un auricolarelettromagnetico tipo miniatu-

    ra per deboli d'udito 0 unacuffia del tipo miniatura, men-tre, chi intenda economizzare,potra usare una cuffia di tiponormale (2000 ohm di resisten-za),Nel caso invece di un rice'vitore per ascolto in altopar-lante sara bene chiarire un par-ticolare che, nella maggioranzadei casi, induce it lettore inerrore.- Sono da scartare tutti gJialtoparlanti tipo miniatura (60- 80 mm. di diametro), anchese adatti per transistori, inquanto poco sensibili e adattisolo per un push-pull di transi-stori.I tipi di altoparlante che

    ci consentiranno un ascoltosoddisfacente, cioe ci permette-ranno di ottenere un volumesonoro ottimo, sono quelli di

    diametro elevate - 125 0 160mm. - adatti per corrente con-tinua.Se a prima vista cio potrasembrare un paradosso, condu-cendo prove di conrronto po-trete constatare l'attendibilitadi quanto detto e convenire connoi che, con un altoparlantedel diametro di mm. 160, otter-remo una potenza sonora dop-pia rispetto a quella fornitacida un altoparlante adatto pertransistori del diametro di 60- 80 mm,Nel caso di ricevitore conaltoparlante e necessarto chequest' ultimo sia provvisto ditrasformatore d'uscita con im-pedenza di 3000 ohm. I capidel primario di detto trasfor-matore andranno inseriti aileboccole dove si innesta la cur-fia.

    351

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    18/60

    .m

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    19/60

    riporteremo, tracciandole conmatita (fig. 2), Ie sagome sufogli di legno di balsa dellospessore di mm. 1,5 e coll'au-silio di una lam etta da barba,o di un trincetto (fig. 3), rica-veremo 2 semi-ali e il timoneorizzontale; con carta vetratasagomeremo superiormente Iedue semi-ali, rastrernandole incorrispondenza dei bordi d'en-trata e d'uscita, in maniera daconferir loro il profilo richie-sto (fig. 4).Procederemo ora alla giun-zione delle due semi-ali. Doven-do le stesse formare un die-dro, scartavetreremo i bordi diunione (fig. 5) sino a formareun angolo di 11 gradi (fig. 6)su ciascun bordo, in manierada ottenere un diedro con an-golo interno di 158 gradi. Ledue semi-ali verranno accost atee congiunte a mezzo cementa-tutto. Per la realizzazione deldiedro seguiremo il seguentemetodo pratico:

    - Preparati i bordi di gtun-zione delle semi-ali, poggieremouna di queste su di un pianoe inclineremo l'altra sino achela sua estremita libera sfioriI' altezza di mm. 76 (fig. 7).Raggiunta tale altezza, rende-remo solidale il diedro median-te cementatutto, come dettoprecedentemente.VElEGGIATORE

    CON lANCIO A MANOCostruiremo la fusoliera ri-cavandola da listello di legnodi balsa della sezione di mm.5x 12 e della lunghezza di mm.

    340. Sagomeremo il listello se-condo disegno (fig. 8), tenendopresente che in corrispondenzadel timone di direzione dovre-mo rastremare la fusoliera perl'accompagno del bordo d'usci-ta del timone stesso.Renderemo solidale I'ala, co-struita precedentemente, allafusoliera, sulla quale, in posi-zione idonea, avremo operatouna scanalatura a V (fig. 9)per I'allogamento dell'incontrodelle due semi-ali. Nella parteposteriore della fusoliera, infe-riormente alla stessa, appliche-remo il timone orizzontale giacostruito e sistemeremo in post-zione il timone verticale cheavremo ricavato da legno dibalsa dello spessore di mm.

    1,5 secondo il profilo ricavabl-Ie da disegno. Sotto i1 timoneorizzontale sistemeremo 10 sci-volo, sempre ricavato da legnodi balsa dello spessore di mm.1,5.Per il fissaggio dei partico-lari componenti il veleggiatore

    MODEllO PER VOlO ORIZ-ZONTALE CON PROPULSIO-

    NE AD ElASTICOSostanzialmente tale model-10 non si differenzia dal tipodi veleggiatore preso in esameprecedentemente, se non dalla

    useremo apposite collante peraeromodellismo e non colla co-mune da falegname.Completato i1 montaggio deiparticolari, liscieremo le super-fici del modello con carta ve-trata si da renderle atte a rt-cevere I'eventuale verniciaturacon vernici diluite.Per il bilanciamento del mo-

    diversa propulsione che si affi-da nel presente caso all'elicaazionata da una matassa di e-lastici per aeromodelli.La' fusoliera, come notasi afigura 8, e costituita da un li-stello di legno di balsa dellasezione di mm, 5x 10 e dellalunghezza di mm. 324. Sui mu-so della fusoliera applicheremo

    una squadretta in lamierino(fig. 10) per il supporto del-l'elica; detta squadretta verraresa solidale alla fusoliera amezzo fettuccia Impregnata dicollante.Collocheremo in posizione iltimone orizzontale sulla partesuperiore dena fusoliera, poiche,mentre nel modello precedente-mente esaminato e nel terzoche prenderemo in esame il ti-mone verticale risulta sistema-to sulla parte superiore della

    353

    dello potremo procedere comesegue:- Eseguito un prime coliau-

    do di volo ci renderemo contose I'apparecchio picchia 0 ca-bra, cloe volge il muso versoterra 0 verso I'alto, Nel caso dipicchiata elimineremo l'incon-veniente riportando strati dicolla 0 vemice sullo scivolo;mentre in caso di cabraba ri-porteremo strati di colla 0 ver-nice sui muso del modello.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    20/60

    fusoliera, nel modeUo per voloDrizzontale detto timone risul-ta invece unito aUa parte in-feriore.Ritagliato da legno di balsa.dello spessore di mm. 1,5, uni-

    l Fig. 4

    Fig. 5

    Fig. 6.remo il timone verticale allafusoliera e rastremeremo I' e-stremita della stessa per I'ac-compagno 'del bordo d' uscitadel timone verticale medesimo.All'estremita della fusolierae precisamente dove ha inizioil timone verticale, sistemere-mo un blocchetto di legno diI;lalsa, come visibile in rigurah. che ha per compito di ser-rare contro il timone il gancio,d'attacco del' sistema propulso-re e nel contempo di guidarlomediante una scanalatura ot-tenuta sui corpo del bloechettostesso. II gancio d' attacco si"otterra utilizzando filo armoni-co (filo d'acciaio per molle) deldiametro di mm. 0,7.Monteremo I' ala sulla ruso-liera interponendo un supportodi profilo indicato a disegno I'ricavato da legno di balsa dello.spessore di mm. 5.Per il modello in esame eprevista l'appltcaztone del car-rello che ricaveremo da filo ar-monico del diametro di mm.0,7; due ruote in legno di bal-sa del diametro di mm. 20 com-pleteranno il carrello. II siste-ma di fissaggio del carrello al-Ia fusoliera e quanto mai sern-'plice : 10 uniremo al corpo del-Ia fusoliera in posizione idonea(fig. 8) a mezzo legatura con354

    filo di refe e sulla legatura co-spargeremo collante.Per elica utilizzeremo un'eli-ca per modelli con propulsionsad elastico del diametro di mm.160, non dimenticando di inter-porre, tra elica e squadretta disupporto, una rondellina perI'eliminazione dell' attrito. IIgancio d'attacco elica e ritegnoelastico 10 ricaveremo da filoarmonico del diametro di mm.0,7i altrettanto dicasi per ilgancio d'attacco elastico poste-riore. Per la propulsione utiliz-zeremo una matassa di quattroelastici P. R. in fettuccia dellasezione 1 x 3 e della lunghezzadi mm. 200.MODEllO PER VOlO VER-TICAlE CON PROPUlSIONEAD ElASTICO E FUSOLIERA

    A CASSETTAPer la costruzione della fu-soliera di tale modello neces-sita preparare quattro listelli inlegno di balsa della lunghezzadl mm. 310 e della sezione duedi mm. 1,5 X 19, due di 111m.1,5 X 22, cne verranno riunitiira loro come indicato a figura12, si da ottenere una sezionequadra.

    Completeremo e rintorzere-mo Ie aperture della cassettainserendo internamente, all'In-giro dalla parte del muso, li-stellini di legno di balsa dellaspessore di mm. 1,5 I' della Iar-ghezza di mm. 5 (fig. 13); men-tre dalla parte della coda mse-riremo, sempre internamente,rna sui soli fianchi, listellini dilegno di balsa dello spessore dimm. 1,5 I' della larghezza dimm. 20 (fig. 14).

    Con legno di balsa dellaspessore di mm. 1,5 preparere-rna i due fianchi d'appoggiodell'ala, il cui profilo rilevere-rna da figura. Idue fianchi an-dranno sistemati in posizioneidonea, come indicato a figura15, sulla parte superiore dellafusoliera.Unirerno alla rusoliera, nellaparte posteriore, il timone oriz-

    zontale I' da legno di balsa del-lo spessore di mm. 1,5 ricavere-mo il timone verticale e 10 sci-vola secondo i profili deducibi-li da figura 8. Sistemati dettiparticolari nelle posizioni d'ob-bJigo, ci preoccuperemo dell'eli-ca. Per il piazzamento dellastessa e necessario costruire

    Fig. 7.

    L 'OCCH IO ELETTRON ICOII Dottor Deuman Shaw, un giovane medico

    del Centro Albert Einstein di Filadelfia, ha fattobrevettate un occhio elettronico , che dovrebbepermettere ai ciechi di vedere.

    l,' occhio avrebbre la propriets di stimolare icentri visivi del cervello mediante impulsi elettrici,permettendo ai ciechi, se non altro, di distinguereil buio dalla luce.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    21/60

    355

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    22/60

    Fig. 9.

    -(~-----

    Fig. 10.

    Fig. 14.

    Fig. 11.

    Fig. 12.

    Fig. 13.due blocchetti di legno di bal-sa dello spessore di mm. 5 te-nuti da un rivetto (fig. 16). Laelica da utilizzare sara del tipo

    356

    per modelli a propulsione ad e-lastico, avente un diametro dimm. 180. Come visto preceden-temente, interporremo una ron-dellina tra elica e supporto alfine di evitare attriti. Per lapropulsione utilizzeremo unamatassa di quattro elastici P.R. in fettuccia della sezione1 X 6 e della lunghezza di mm.270. Posteriormente l'elasticosara tenuto da un perno, pas-sante da fianco a fianco dellatusohera, del diametro di mm.5.

    11 diametro del filo arrnoni-co da usare per la realizzazio-ne del gancio d'attacco elica eritegno anteriore elastico saradi mm. 0,7.Non ci restera ora che si-stemare I'ala sull'apposito sup-porto, scartavetrare Ie superfi-ci e pass are al coUaudo del mo-dello; eseguito il quale verni-cieremo a piacere il velivolo.Precisiamo che il presentemodello, all'atto del decollo,

    Fig. 15.verra posto in posizione verti-cale e tale posizione gli saraconsentita dalla particolare for-ma del tirnone verticale e del-10 scivolo.Diamo di seguito un elencodi Ditte in grado di soddista-re Ie richieste degli aerornodel-listi per quanto riguarda mate-riali e accessori:- MOVO - Modelli Volanti -

    Via Santo Spirito, 14 - Mi-lano;

    - BRUNO REGGIANI - ViaFrejus, 37 - Torino;

    - AEROPICCOLA CorsoSommeilIer, 24 - Torino;

    - AVIOMINIMA Cosmo - ViaS. Basilio, 49/a - Roma.

    Fig. 16.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    23/60

    T a l e s e D p i D a s p e e c h i 0 p a r a b 0 l i e 0a 1.:;0 lu"randlmentl

    A sentir parlare di 150 ingrandimenti moltidei nostri lettori torceranno il naso, pensandoal costo elevato del complesso e alIa conse-guente impossibilita di entrarne in possesso.Non dimenticheremo inoltre che, nella mag-gioranza delle pubbIicazioni relative all'argo-mento, i componenti ottici sono di difficile, senon impossibile rintraccio suI mercato nazio-nale.I nostri fedeIi sanno peri> che i pro-getti che pubblichiamo sono principalmenteimprontati a criteri di econamia, a sicurezzadi funzionamento perche preventivamente col-laudati e a certezza di reperibilita dei mate-riaIi occorrenti.E queste sono Ie vere ragioni per cui laschiera dei nostri lettori s'ingrossa di giornoin giorno.Premettiamo non essere nelle nostre inten-zioni insegnare a costruire 1 0 specchio parabo-Iico, poiehe gia vedemmo per il passato comei risultati siano mediocri e non certamentetali da giustificare la non indifIerente spesa in-contrata. Nostro primo scopo quindi fu quellodi realizzare un telescopio di tipo veramenteeconomico e al tempo stesso funzionale; percui, abbandonando l'idea di telescopi ad obiet-tivo acromatico troppo costosi, ci orientammoverso i tipi a specchio parabolico.Non si manehera di rilevare che pure detti

    speceh] hanno prezzi non indifIerenti (Lire25.000 circa); rna per nostro interessamentodiretto presso ditte produttrici di materialeottico si ottenne, in via del tutto eccezionale,che una fra queste ci praticasse sconti talida ridurre la spesa d'acquisto di uno specchioparabolico, avente il diametro di 150 mm. -focale 1500 mm.) a sole Lire 8.000 (ottomila).COSTRUZ IONE

    Per la realizzaziene del nostro telescopio cimuniremo di uno specchio parabolico argen-tato del diametro di mm. 150-focale 1500 mm.;di un prism. a 45 gradi e di un oculare CODfocale 10 mm.Come risaputo, il numero degli ingrandi-menti si ottiene dividendo la distanza focaledell'obiettivo per la distanza focale dell' oeu-lare, Nel caso in esame il numero degli in-grandimenti risultera:1500 : 10 = 150

    Disponendo di oculare a distanza focale di30 mm., otterremo un telescopio a 50 ingrandi-menti (1500 : 30 =50).DaIle dimostrazioni di cui sopra si com-prende che con la sola sostituzione dell'ocu-lare saremo in grado di ottenere diversi in-grandimenti.Oltre ai componenti piu sopra menzionati,

    357

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    24/60

    procureremo un tubo, in cartone 0 plastica, al-l'interno del quale collocare il complesso ot-tieo (fig. 1).

    In sede sperimentale usammo tubo in pla-stica, 0 piu precisamente di eloruro di polieti-lene, avente un diametro interno di mm. 150e della lunghezza di metri 1,60 (Lire 1600 almetro), che si potra acquistare presso i riven-ditori di material] edili 0 in negozi di fonta-niere.

    In possesso di tutti i component] necessari,passeremo alla realizzazione del complesso.Monteremo 10 specchio parabolico su di undisco di legno, sul quale ricaveremo la calotta

    Fig. 1 - Schema montaggio parte ottica. - SuUaparte posteriore del tubo appare 10 specchioparabolico montato sepra un disco di legno, ilqua Ie ultimo risulta solidale al tubo stesso me-diante vite di presa laterale.

    - --_ a__ .... ---~--~-I---...-- - - - ~ - - -- - - - - ~ -~---------OBIETTIVO PR iSMA

    \ (~U.., ""l!~acwt~J

    Fig. 2 - Per la deviazione dei raggi dallo spec-chio all'oculare, potremo utilizzare con profittoun prisma argentato. La distanza intercorrentefra specchio e prisma sara all'incirca dimm. 1300.

    358

    d'allogamento dello specchio stesso; l'unionedella specchio al disco di Iegno, che ha il dia-metro esterno di 150 mm., si ottiene a mezzocementatutto.Prima di passare al montaggio dei compo-nenti, vernicieremo internamente il tubo conuna vernice nera all'anilina 0 con vernice Matt.Effettuata Ia verniciatura, obbligheremo iIdisco di Iegno ad una estremita del tubo; al-

    ---------- - - - - - _ _ _ . ; < . - -- - - - - - - . . . . , . . . . . . . . . . - -

    OBIETTIVO( sP J: c c> .o ' < iRQ l l! Jutd }

    Fig. 3 - Un sistema economico per raggiungerela deviazione dei raggi dallo specchio all'ocu-lare, sara quello di sostituire al prism a unospecchio ottice per telescopi disposto a 45 gradi.La distanza fra specchio parabolico e specchiopiano si mantiene di mm. 1300.

    Fig. 4 - L'oculare risulta gia montato ed ecostituite di tre lenti negative per un totale difocale di 10 mm.

    Fig. 5 _ Chi intendesse utilizzare lenti positive,potra realizzare I'oculare con due lenti piano-eenvesse- (focale 20 mm. - diottrie + 40 ce-dauna). E' necessario che Ie lenti assumano letdisposizione di cui a figura.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    25/60

    l'altra estrernita fisseremo il prism a a 45 gradi,come indicato a fig. 2, mediante squadretta.II prism a, per un risultato ottimo del com-plesso dovra risultare argentato, Per col oroche cercassero di economizzare, consi.gliamo dipiazzare, in luogo del prisma, uno specchio dicristallo del tipo ottico, disposto a 45 gradi(fig. 3); in questo caso il risultato puo ritenersiidentico. L'oculare va sistemato in corrispon-denza del lata del prisma riflettente i raggi lu-minosi,

    L'oculare da noi utilizzato, risulta gia mon-tato ed e costituito da tre lenti negative perun totale di focale di 10 mm. (fig. 4). Coloro chefossero in possesso di due lenti positive, potran-no utilizzarle disponendole secondo figura 5. Intal caso si avranno risultati inferiori, rna an-cora soddisfacenti Potremo inoltre servirci diun vecchio oculare da binocolo.

    Effettuato il montaggio dei componenti,procederemo alla messa a fuoco del complessopciche difficilmente l'oculare si trover a alla di-stanza necessaria; per cui direzioneremo il te-lescopio verso un punto ben illuminato e al-lontaneremo 0 avvicineremo l'oculare dal tubodel telescopio fino ad avere un'immagine ni-tida, ottenuta Ia quale fisseremo l'oculare.

    Facciamo presente pero che in caso di os-servazione astronomica la distanza dell'ocularedovra essere riveduta al fine di raggiungerenitidezza massima.Una volta terminata la costruzione e lamessa a punto del telescopio, vi sara data lapossibilita di studiare i crateri della luna nellalora fredda bellezza, potrete vedere il corsodei canali di Marte, ammirare gli anelli diSaturno e - perche no? - seguire la rottadei satelliti artificiali che tra non molto sol-cheranno il cielo, non escludendo I'ipotes] for-tunata di inquadrare qualcuno degli ormai fa-mosi dischi volanti.COMPONENTI OTTICI E PREZZI RELATIVI:Specchio parabolico - diametro 150 mm. - fo-

    cale 1500 mm. L. 8.000.Specchio piano ottico 25 x 25 mm. L. 500.Pr'isma argentato a 45 gradi - 25 x 25 mm.

    L. 2.500.Oculare a tre lenti - 0 12 _ diottrie totali 10 mm.

    100 diottrie totali - 10 mm. focale L. 3500;oppure Oculare composto di due lenti 0 12- diottrie totali 20 mm. L. 2500.

    Entrerete in possesso dei componeuti ottici

    inviandc richiesta, accompagnata da importo-totale 0 anticipo, alla nostra segreteria, che necured. il sollecito invio al vostro indirizzo.

    II tubo, come detto precedentemente, e re~peribile presso Ie rivendite di materiale edi-lizio 0 i negozi di font ani ere ed e prodottodalla Ditta La Resina .

    Facciamo presente al lettore, che sia nel

    Fig. 6 - Per I'uso razionale del telescopio sirende necessario il treppiede di sostegno, che,eliminando vibrazioni e spostamenti, ci permet-tera una osservazione efficiente e stabile.

    caso di specchio parabolico che in quello dispecchio piano ottico, si dovra procedere nei loroconfronti con estrema cautela, al fine di evitareche l'argentatura abbia a patirne.

    Eviteremo di pulirli con cenci ruvidi 0 co-munque contenenti corpuscoli abrasivi, comepolvere, sabbia, ecc., cosi come eviteremo diversare sugli specchi acidi 0 altri Iiquidi chepossano deteriorarli.

    359

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    26/60

    Un sialema pr.,icoper logRere Ie booeo/ed . " e lorD sed;

    conseguentemente la boccolaad uscire (fig. 1).Ma non tutti possono dispor-re di un impianto di saldaturaelettrica od autogena, per cuigiriamo ai lettori un sistemapratico e validamente efficaceche evitera perdite di tempo enon impegnera che una mode-stissima attrezzatura.Riempiremo per meta il forocentrale della boccola di grassodenso, ci muniremo di uno spez-zone di tondino di metallo ilcui diametro si discosti di poco

    Ci e capitato sovente di as-sistere agli sforzi di rlparatorid'auto nel tentativo dl togliereboccole da sedi cieche per 10-Jitituirle con altreComunemente s'i usa laldareall'intemo della parte affioran- dal diametro interno della boc-cola, innesteremo una estremi-ta del medesimo nel foro e as-sesteremo, sull'altra estremttadel tondino, qualche colpo dimartelle (fig. 2).

    Noteremo come sotto l'azionedel grasso cornpresso, la ))oceolascorra nella sua sede e ne ruriesca con facilita.A tempi modernl attrezzature moderne!e Non calcolate a caso il tempo di espoai-zione dell'ingranditore 0 del bromografoe Eliminate i sistemi ad orologeria so r-passati e da tutti considerati poco pratici.

    Fig. 1~ p O [ a s p e s a m u n i t e V i d i u n [ O B T A S E [ O K D I . E L E T T R O n l [ O m o d . \ G Z 1 0 1 e a v r e t e :

    e Prasicita, sicurezza e pre-clslone del iavoro.e Centinaia di copie tutteperfettamente v guali.e. Prontezza all' uso senzacaricare molle Risparmio di tempo, cer-

    vello materiale e denaro . Prezzo d' acquiato acces-sibile a tutti, grazie aliasua eostruzione in grandeserie, motivato anche dalfatto che un' apparec-chiatura del genere

    non la conslderlamoun lusso ma un Indl-spensablle strumentodl lavoro.

    prezzo listino L. 19500,-Ai SCOPO PRO PAGA"',DA, at fotograii si spedisee a L. 14.60u.- francodi ogni altre spese imballo e trasporto per ordini a mezzo vaglia. ~-trassegno L. 200 in pill. .-

    Le interessanti caratterlsfiche e deserizioni GRATIS a richiestaEsc/uBI"a tier I' Italla IPHOTO ELECTRONICS - Via Scrimiari, 20 VERONA

    Fig. 2te della boccola un dado filet-tato, che guida la discesa diun bullone, il quale, poggiandosul fondo della sede cieca, co-stringe 11dado ad innalzarsi e360

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    27/60

    r.:;;:::o. ~~~~~~~~,..._...",...

    lampadarloer

    A figura 2 invece e rappre-sentato un tipo di impianto arelay, impianto che piu si ad-dice a costruzioni moderne,perche elimina interruttori an-tiestetici e garantisce un per-fetto funzionamento. E' risapu-to infatti che gli interruttorisono facllmente soggetti a rot-ture, mentre un pulsante, comerichiede l'impLanto in esame,difficilmente potra andare fuo-ri uso.

    Per la realizzazione del se-condo tipo di impianto e neces-sario quindi provvedersi di unrelay (A. E. V. tipo CL perlampadario - Lire 700), di untrasformatore da campanelliche eroghi una tensione di ~10 volt, ammesso che gia non

    - lampada centrale e grupposatel.iti accesi;- complesso lampade spento.Lo schema piu semplice daadottare e quello che prevedel'utilizzazione di un interrutto-re doppio, ctoe provvisto di duelevette una delle quali coman-

    da la lampada centrale e l'altrailgruppo delle lampade satelliti.A figura 1 e dato vedere taletipo di impianto, per la realiz-zazione del quale faremo usodi un filo a due capi che dallalinea porta al filo a tre capiproveniente dall'interruttore

    doppio.Con la guida delle colorazio-ni distintive dei fili singoli com-ponenti la treccia e possibilerendersi ragione del come in-serire lampade e interruttore.

    L'impianto elettrico di unlampadario si differenzia so-stanzialmente da qualunque al-tro, considerando che in taletipo di impianto sono presentidue gruppi di lampade che siaccendono separatamente.

    La disposizione ptu comune-mente adottata e quella dellalampada centrale e del gruppodi lampade satelliti che si ac-cendono indipendentemente I'u-na dall'altro. Potremo cosi ot-tenere le seguenti combinazio-ni:--- Complesso lampade spento;- lampada centrale accesa egruppo lampade satellitispento;- gruppo lampade satelliti ac-ceso e lampada centralespenta;

    L I N E A

    OOPPIOINTERRUnORE

    Fig. 1. - Impianto per lampadario con inter ruttore doppio.361

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    28/60

    .si disponga di trasfonnatoreper l'alimentazione del campa-nello e dell'apriporta, nel qual

    .caso potremo direttamente pre-

    levare dallo stesso i fili di cor-rente per l'alimentazione delrelay.La chiarezza dello schema di

    cui a figura 2 ci dispense darfornire delucidazioni e sugge-rire accorgimenti per la realiz-zazione.

    PULSANTI

    Fig. 2. - Impianto per lampadario con relay.

    Relativamente a quanto ap-parso in diversi numeri di Si-stema Pratico circa la ramatu-ra, nichelatura, cromatura, do-ratura, ecc., veniva indicata co-me sorgente della carica elet-trica, necessaria per il deposito,una batteria.Tale soluzione, che puo esse-re indubbiamente ritenuta lamigliore, offre, quale untco in-conveniente, l'impossiblitit intaluni cast di procurarsi con fa-cilita detta batteria; ed essendorisaputo che in galvanoplasticaserve unicamente corrente con-tinua, desideriamo illustrarvi unsistema che vi mettera in grado,pur non disponendo di batte-ria, di risolvere i vustri piccoliproblemi galvanoplastici.Detta soluzione consiste nella

    realizzazione di un erogatore dicorrente continua (0 meglio pul,.sante) che sfrutta corrente al-. ternata prelevata dalla rete lu-

    : 362

    ce, tramutandola in pulsante,utile non solo per i nostri espe-rimenti di galvanoplastica, mapure nel caso di radio-riparazio-ni 0 carica di accumulatoriPer la costruzione dell'eroga-tore, ci muniremo di un trasror-matore d' alimentazione dellapotenza di circa 30-40 watt,provvisto di un primario adattoalia tensione di linea (110- 125-140 - 160 - 220) e di un secon-dario provvisto di 5 tensioni eprecisamente 2 - 4 - 6 - 8 - 12volt. Detto trasformatore e in-dispensabile in quanta non ciservira solamente un complessoche converta corrente alternatain continua, ma che riduca purele tensioni a valori inferiori, aquei valori cioe che necessitanoaile nostre particolari esigenze.Potremo trovare difficolta arintracciare sui mercato tale ti-

    po di trasformatore; ma potre-

    mo sernpre ovviare l' inconve-niente autocostruendolo, 0 fa-cendolo costruire a qualche dit-ta specializzata. I dati tecnicirelativi alia costruzione di qual-siasi tipo di trasformatore ri-sultano a pagg. 98 - 99 - 100 deln. 3-'54 di Sistema Pratica.Ci serviremo di un commuta,

    tore tipo radio (Geloso N. 2001)ed effettueremo i collegamenticoi morsetti del secondario deltrasformatore come indicato aschema, cioe collegando i capiprovenienti dal secondario deltrasformatore ai morsetti, unosi e uno no, del commutatoreal fine di evitare il pericolo chenella rotazione dello stesso siverifichi un corto circuito.E' ovvia I'Indispensabilita del

    commutatore al fine di operarecelermente i cambiamenti dellatensione d' uscita con la sola

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    29/60

    rotazione della manopola delcommutatore stesso.Un raddrizzatore ai seleniodel tipo per 16 volt - 1,5 amper,rappresenta I' elemento princi-pale della nostra realizzazione.Nei casi in cui I'assorbimen-

    lare la tensione d'uscita dell'a-limentatore.Abbiamo per ultimo un se-condo condensatore elettroliticodella capacita di 100 microFa-rad 50 volt lavoro.( I prezzi ci sono stati comu-

    Per impianti con asserbl-mento superiore ai 2 amper econsigliabile usare iI eemmu-tatore N. 3200 0 3220 e il ree-state a cursore N. 6191 delladitta Marcucci di Milano ViaF.lli Bronzetti 37.

    to risultasse superiors a 1,5 am-per, troveremo disponibili suImercato raddrizzatori del tipoper 16 volt - 3 amper e 16 volt-S amper. Ogni raddrizzatore eprovvisto di 5 linguette, due e-sterne che vanno collegate fradi lora e dalle quali si prelevail polo NEGATIVO (-l, unacentrale corrispondente al poloPOSITIVO (+ l, Ie altre due,poste fra centro e estremo, chesi collegheranno alia correntealternata, 0 pili precisamente aicapi della tensione del trasfor-matore.I due capi + e - prelevatidal raddrizzatore al selenio sicongiungono ad un condensato-re, avente il compito di filtrarela corrente erogata dal raddriz-zatore. Tale condensatore dovrarispondere alle seguenti carat-teristiche: Elettrolitico Catodicodella capacita di 100 microFa-rad 50 volt Iavoro,

    Nel collegare detto condensa-tore necessita tener presente cheun lato del medesimo e contras-segnato col polo +, che andracollegato, come indicato a sche-ma, al centro del raddrizzatoreal selenio.Segue un reostato, cioe unaresitenza variabile del valore di50-100 ohm, che serve a rego-

    COMMUTTATORE

    nicati dalla Ditta Forniture Ra-dio-elettriche - C. P. 29 - Imola).VALOR I E PREZZI

    DEI COMPONENTITrasformatore (da costruire)Raddrizzatore al selenio 16 volt-1,5 amper L. 1800Commutatore Geloso N. 2001L. 3502 condensatori elettrol itici 100mF-50 volt lavoro L. 340Reostato 50-100 ohm L. 700.

    RADIO GAlENA.Ultl",o tipo p" .",.

    ~ LillO - co.. p,.,.aII..~"'" la

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    30/60

    Le misteriose scatole...... di liatum if_ p_ ri .Imporsi, sia pure per breve tempo, all'at-

    tenzione di un pubblico con giuochetti inge-gnosi, costituisce sempre e in ogni caso motivodi soddisfazione.E siccome ness uno di noi e esente dal de-siderio di ben figurare, illustreremo di segui-to un interessante trucchetto usato frequente-mente da prestigiatori di professione per gab-bare 10 spettatore.Muniti apparentemente di tre scatole difiammiferi svedesi vi presenterete ai vostriamici asserendo essere una delle tre scatolepiena di fiammiferi, mentre Ie altre due vuote.Per dimostrare la validita di quanta afferma-to, afferrerete la presunta piena, la scuotereteenergicamente e il rum ore prod otto dissiperaogni dubbio dalla mente della spettatore; amaggior prova tangibile della vostra asserzio-ne, aprirete le altre due scatole mostrandoneI'interno vuoto.Rinchiuse le scatole, le disporrete su di untavolo e inviterete un amico ad indovinarequale delle tre risulti piena.1\1a per quante volte questi faccia cad ere

    la sua scelta sull'una 0 sull'altra, per altret-tante volte i suoi tentativi naufragheranno,risultando, in ogni caso, la prescelta vuota;mentre voi a colpo sicuro individuerete la pie-na, che non risultera evidentemente fra quel-Ie indicate dall'amico, e che scuoterete perprodurre rum ore atto a convincers gli astantidella giusta scelta.A completare il giuochetto, prenderete la364

    scatola piena e dichiarerete di essere ingrado di farne sparire il contenuto. Detto fat-to, dopo aver pronunciato qualche parola ma-gica di vostra invenzione, aprirete la scatolae i fiammiferi... risulteranno volatilizzati. Qua-lunque indagine, da parte di spettator] incre-duli, non approdera a nulla e a compimentodell'opera voi estrarrete una manciata di fiam-mif'eri dalla tasca della giacca, giurando espergiurando di averne favorito il passaggio,dalla scatola alla tasca, in collaborazione diforze diaboliche di cui potete disporre a pia-cimento.Evidentemente 10 spettacolo abbisogna diadeguata preparazlone, perche, come tutti igiuochetti di prestigio, esiste il rovescio dellamedaglia.In effetti Ie scatole saranno quattro e tutteidentiche, tre delle quali risulteranno vuote eserviranno per ( darla a bere , mentre Iaquarta verra riempita per meta con sassolinio grani di riso e assicurata al braccio, all'in-terno della manica, mediante un elastico.

    Per mezzo di questo stratagemma, quandoscuoterete la scatola che dite contenere ifiammiferi, il rum ore prod otto dai sassolini ograni di riso contenuti nella scatola nascosta,creera nella spettatore l'illusione che la sea-tola che tenete in mana sia effettivamentepiena di svedesi.

    Per quanto rizuarda i fiammiferi trasmi-grati dalla scatola alla tasca della giacca, iltutto si risolve molto semplicemente e cioeintroducendoli nella tasca stessa prima dell'ini-zio del giuoco,

    Riceviamo epubblichiamo:ISTITUTO NAZIONALE DELLA TECNICA

    - MILANO-Corso Vittorio Emanuele, 31 - Telef, 795-768Comunicato stamp a n 1 Giugno 1956

    Ad iniziativa di un gruppo di tecnici edindustriali si e costituito a Milano I'lstitutoNazionale della Tecnica (lstitecnica) con 10scopo di diffondere ed incrementare conogni moderno mezzo la cultura tecnica inItalia in ogni suo ordine e grado.

    L'lstituto si propone, tra Ie altre inizia-tive, di diffondere la stampa e Ie pubblica-zioni tecniche italiane ed estere con unaforma associativa dei tecnici, diffondere unbollettino d'informazioni tecniche con este-sa bibliografia e pubblicare annual menteun Catalogo genera Ie della tecnica.

    La Sede Centrale e stata posta a Milano,- Corso Vittorio Emanuele, 31 - Teiefono795-768.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    31/60

    C on tin u azion e d al N.ro preceden leDue resistenze R3 e R4 delvalore rispettivo di 5 e 10 me-

    gaohrn, sana applicate in seriefra i due capi dei condensatorielettrolitici, dai quali due capipreleveremo, con un condensa-tore a carta della capacita di0,5 microFarad (03), la tensioneda appIicare al primario della bo-bina ALTA TENSlONE T2. 00-me si nota, la bobina ALTATENSlONE e provvista di solidue capi, uno dei quali costi-tuito da un filo sottile che escedi lato, l'altro invece da un filoben isolato che esce al centro.Di detti capi, quello che e-sce di lato e il filo del prima-rio, al Quale fa capo il conden-satore fisso 03 - 0,5 microFa-rad - l'altro, il centrale, equello che eroga 5000 Volt perI'innesco della lampada. Terre-mo presente che i Iamterint del-la bobina ALTA TENSIONEdevono necessariamente esserecollegati al telaio metallico delcomplesso, poiche su tali lamie-rini risultano coUegati i duecapi estremi degli avvolgimentiprimario e secondario. Per fargiungere corrente alla Iampa-da si uttlizzera filo da luce ri-coperto in plastica, del tipotripolare, del Quale ci servire-mo, con due capi vicini (estre-mo e medio, per la tensione dei

    350 Volt, collegandoli ai termi-nali Iaterali della lampada stes-sa, mentre I'altro filo rimastoIibero si utiltzzera per i 5000volt d'innesco.E' giusto, a questo pun to,rassicurare Il Iettore circa i'ef-fetto di una COS1 alta tensione:infatti, anche se I'operatoredovesse entrare in contatto condetta tensione, Ia cosa si risol-verebbe senza alcun danno. AIcontrario i 350 volt, presenti suiterminali laterali della lampa-

    da, potrebbero procurare qual-che disturbo. Ma a salvaguar-darci da tale pericolo e suffi-ciente l'isolamento del cavo,che per somma prudenza, po-tremo inserire in un tubetto diplastica, che facilmente potre-mo rintracciare presso qualsia-si negozio radio.AUMENTO DELLA POTENZA

    La potenza luminosa delnostro flash-elettronioo, potraessere modificata, cioe aumen-tata, a piacere, in maniera ta-le che la realizzazione del flashmedesimo puc) rappresentaremotivo d'interesse non solo perildilettante, ma pure per il pro-fessionista.

    L'aumento di Iuminosita efacilmente raggiungibile inse-rendo in paraUelo ai due con-densatori elettrolitici 04 e 05altri due condensatori elettro-litici.Utilizzammo, per la realiz-zazione del nostro progetto, duecondensatori della capacita di80 microFarad per un totale di160 microfarad; applicandone

    quattro, sempre da 80 micro-.Farad, realizzeremo una capa-cit a complessiva di 320 micro-Farad, ottenendo in tal modoun flash di media potenza; col-legando infine sei condensatori,in maniera da ottenere 480 mi-croFarad, reaJizzeremo un ulte-riore aumento di potenza, ri-scontrabile daU'esame delle pro-ve effettuate (fig. 9).

    II dilettante scegliera fra i'complessi teste descritti quello-

    Fig. 8 . Qualora si intenda.realizzare il flash con due po-tenze distinte, da utiliuare a.seconda delle necessita, sfrutteremo I'accorgimento indicatoa figura e consistente nell' inserimento 0 esclusione di unaparte dei condensatori median-te un interruttore.

    365-.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    32/60

    Fig. 9 - Per dare un punto di riferimento a co loro che intendessero realizzare il flash, ese-guimmo 9 fotografie utilizzando capacita diverse. Per Ie foto 1, 2, 3 la capacita dei condensatoririsulto essere di 160 mF.; per quelle 4, 5, 6 di 320 mF. e per Ie 7, 8, 9di 400 mF. Nello spec-chietto ehe segue, oltre alia capacita dei eendensetorl, sana state indicate Ie distanze in metrie Ie diaframmature.

    FOTO CAPAC ITA' DISTANZA DIAFRAMMA1 160 mF 2 metri 5,62 160 mF 2 metri 83 160 mF 2 metri 114 320 mF 2 metri 5,65 320 mr: 2 metri 86 320 mF 2 metri 117 480 mF 2 metri 5,68 480 mF 2 metri 89 480 mF 2 metri 11

    Da un esame delle foto appare che quelle meglio riuscite sene !a 1, la 5 e la 9

    che riterra pili confacente allesue necessita.Coloro poi che intendono en-trare in possesso di un flasha due potenze, potranno colle-

    gare due condensatori in paral-lelo e inserirli 0 escluderli dalcompIesso dei gia esistenti me-diante un interruttore come in-dicato a figura 8.Potremo ad esempio, utilizza-

    366

    re sei elettrolitici e collegarli trea tre. Qualora S1 desiderasse lamassima pctenza e un minornumero ai collegumenti, use-remo un unico condensatoreelettrolitico della capacita di500 microFarad.FISSAGGIO DELLA LAMPADASUL RIFLETTORE

    Risulto economico, nel corso

    di esperimenti e prove, utihz-zare come riflettore del flashun comune schermo cromatoper lamp ada da tavolo. Nellaposizione dove risulta applicatoil portalampada (fig. 10) siste-meremo una placchetta di rna-teriale isolante (bachelite, pla-stica ecc. ) e sulla medesimapraticheremo i fori di passag-gio dei terminali della lampada

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    33/60

    che andranno solidamente ainserirsi sulla basetta, saldan-do al tempo stesso il cavetto-che porta la tensione alla lam-pada stessa.Applicheremo, nella parteposteriore del riflettore e al fi-ne di non entrare in contat to-co i fiji di corrente, un coper-

    chio in materiale isolante.Nel caso si intenda disporre dirifiettore e alimentatore scom-

    ponibili, ci preoccuperemo cheil capo del cavo, che collega ilriflettore stesso, sia provvisto diuna presa maschio, che sarapossibile inserire nella corri-spondente presa femmina appli-cata sui telaio dell'alimentatore.

    La sorgente di alimentazio-ne, in quei casi dove venga ri-chi est a una lunga autonomia,potra essere costituita da unaccumulatore da 6 volt tipo mi-niatura; mentre per dilettanticonsigliamo l'uso di una pilada 6 0 8 volt molto economica

    Fig. 10 - La lampadina vienedisposta sopra una basetta dibac:helite e fissata entro unriflettore da lampada da tavolo.

    e leggera. Non riuscendo ad ap-provvigionare pile da 6 volt, neutilizzeremo due del tipo qua-dro da 4,5 Volt collegate in se-rie, collegamento che in prati-ca si e dimostrato di sufficien-te autonomia ed estremamenteeconomico.

    Fig. 11 - Disposizione dei varicomponenti sopra al telaio.

    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - . - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~CLUBuSISTMAPRATICO"

    Recapito delle costituite 0 costituende Se-di dei Clubs SISTEMA PRATICO .ASCOLI PICENO - Signor Remo Petritoli,Via Corfirio 30 - Tel. 3639.BOLOGNA - Signor William Isani, Via Mas-

    sarenti, 116.

    BITT I (Nuoro ) - Signor Diego Pittalis, Cor-so Vittorio Veneto.CAGLIARI Signor Walther Surcis, ViaPuccini, 54.CECINA (Pisa ) - Signor Giancarlo Parenti,Via O. Marcucci, 51.GENOVA - Signor Marino P. I. Francesco,Via Fassolo 87-R - Tel. 62930- 65787.MILANO - Signor Luigi Astori, Via Pesaro, 9.MONOPOLI (Hari) - Signor Andrea Bepe,

    Via Cavaliere, 15.NAPOLI - Signor Elio Abatino, Via TorrioneS. Martino, 43 - Tel. 78782.PALERMO - Signor Giuseppe Manzo, Via B.

    Gravina, 56.ROMA - Club SISTEMA PRATICO , ViaTrionfale 164-A.SALUZZO - Signor Guido Iscardi, Via Savi-

    gliano, 10.SAVONA - Signor Saroldi, Via Milano, 52-r- Tel. 24266.

    TORINO - Signor Nicolino Agagliati, ViaCarrera, 40 - Signor Lino Riva, CorsoGrosseto, 117.

    TRENTO - Signor Tullio Fedel, Via Cerva-ra, 28.TRIE::>TE - Signor Alfieri Gelleti, Via Ghir-

    landaio 12 - Telef. 49634.

    Un gruppo tii abbonati e lettori di CA-STELROSSO (Torino), intendono jondare ilClub Sistema Pratico e ci pregano di pub-blicare l'indirizzo del responsabile provviso-rio Signor GINO AVANZANO, via Casale.38 - CASTELROSSO (Torino).

    Coloro che volessero associarsi alla lode-uolissima inieiatiua si rivolgano quindi alpredetto Sumot AVANZATO.

    Il Signor PIPPO ZOTA di Rosolini ci pre-IJa di rendere di pubblica ragione l'intenzio-ne tii jotulat e il locale Club Sistema Prati-co. Colora che intendessero associarsi allainiziatioa potranno mettersi in contatto colpredet.to Signor PIPPO ZOTA, abitante a ROSOLINI (Siracusa) in via Casmena, 18.

    367

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    34/60

    PER IFALEGNAMI. ,:.- - .. .I~E"I(jA\TlUlQA\lDedlan1;e 1;rapanO

    Oggi che la macchina tende sempre piu asostituire l'opera dell'uomo, parlare di leviga-tura di superfici a mana sarebbe fuori tempoe luogo.Ma per i piccoli artigiani, che per ragionieconomiche non hanno ancora dotato i lora la-boratori di attrezzature idonee, non sara inu-tile prendere in considerazione l'uso del trapa-no, attrezzato idoneamente, per dette operazionidi levigatura, Attrezzare il trapano all'uopo none cosa che richieda speciale ingegno e noncomporta al tempo stesso spesa eccessiva e l'ar-tigiano che sa il Iatto suo potra, facendo tesoro

    Fig. 1.di quanta esposto, migliorare dette attrezzature.Inizieremo la trattazione col considerare idue utensil] fondamentali di lavoro e pili preci-samente: il tamburo e il disco abrasivi e rela-tivo sistema di approntamento degli stessi,n tamburo abrasivo e costituito da un ci-lindro di Iegno di diametro adeguato alle ope-razioni da compiere, sulla superficie lateraledel quale sistemeremo, a mezzo colla a freddo,la tela abrasiva I due lembi estremi della telastessa saranno convenientemente raschiati a cu-neo si da non dar luogo a rilievj che potrebbe-368

    ro incidere su una perf etta e regolare levigaturadel profilo di legno.II gambo d'attacco del tamburo abrasivo almandrino del trapano e costituito da un pernofilettato per circa meta della sua lunghezza,1 1 quale passa attraverso il corpo del cilindrostesso ed e tenuto, superiormente e inferior-mente, da dadi e rondelle come indicato a fig. 1.II disco abrasivo e invece costituito da undisco di legno di spessore e rliametro ritenutiidcnei, sulla cui faccia d'appoggio fisseremo, amezzo colla freddo, un disco ritagliato da telaabrasiva.II metodo d'attacco al mandrino del trapanoappare in maniera evidente dalla figura 2.E veniamo ora all' impiego razionale dei dueattrezziUTILIZZAZIONE DEL TAMBURO ABRASIVO

    A fig. 3 e indicato un metodo di levigaturadi profili, senza sfruttare attrezzature partico-lari, col solo ausilio della tavola del trapano perI'appoggio del pezzo da Ievigare. E' comprensi-bile che la tavola del trapano sara portata adaltezza utile, cioe in corrispondenza del tarnburoabrasivo, serrato, a mezzo del garnbo, nel man-drmo del trapano. Logicamente la pressione delpezzo contro l'utensile in rotazione, pressioneesercitata dall'operatore, dovra risultare il piupossibile uniforme e sensibile ai probabili im-pastamenti della tela abrasiva.A fig. 4 e indicato un secondo metodo di le-vigatura di profili, con piano d'appoggio ripor-tato e fissato a mezzo morsetti alIa tavola deltrapano. In fig. 5 vediamo come usando il tam-buro abrasivo sia possibile efIettuare la leviga-tura di profili interniE infine a fig. 6 e indicato ilmetodo di uti-

    Fig. 2.

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    35/60

    Fig. 3.

    Fig. 4.

    Fig. 5.lizzazione del tamburo per la levigatura dei fian-chi di pezzi rettilinei.UTILIZZAZIONE DEL DISCO ABRASIVO

    In fig. 7 viene preso in esame iI caso di le-vigatura del piano di un telaio eli sportello. L'at-trezzatura di appoggio consiste in un pianofisso, solidale alIa tavola del trapano e di unbattente di guida sul quale scon-e e s' appoggiail dorso del telaio.

    A fig. 8 e indicate un secondo metodo per

    Fig. 6.

    Fig. 7.

    Fig. 8.la levigatura di superfici. Appare evidente dafigura come il pezzo in lavorazione venga assi-curato contro una tavola di Iegno che scorrerasu di un piano fisso, assicurato a sua volta alIatavola del trapano.

    Sia nel casu di utilizzazione del tamburo, ehein quello del disco, si dovra tener conto delgrado di finitura necessario delle superfiei e re.golarsi di conseguenza nella scelta del grado difinezza della tela a smeriglio da sistemare sultamburo 0 sui disco.

    369

  • 8/3/2019 Sistema Pratico 1956_07

    36/60

    RIIIOR(JHI~TTIAi cult uri dello sport nautico, che trascor-rona Ie meritate vacanze al mare 0 ai Iaghi eche ben conoscono la gioia corroborante di unalunga remata dedichiamo il presente articolo,nel corso del quale prenderemo in esame duesistemi di trasporto per imbarcazioni. Nel casosi tratti di imbarcazioni modeste sia per peso,che per dirnensioni, il trasporto sara possibile amezzo di una volgarissima carriola, sulla qualesistemare 10 scafo con la chiglia all/ insu ; maqual era l'imbarcazione risulti rli mole maggioredovrcmo indirizzarci verso i seguenti tipi dirirnorchietti:

    1" - RIMORCHIETTO A DUE RUOTE (fig. 1).La realizzazione di tale tipo di rimorchionon cornportera eccessiva applicazione e tan-

    tomeno eccessiva spesa.Procureremo un tubo di acciaio, di lun-ghezza superiore alla larghezza dell' imbarca-zione, costituente l'asse delle ruote e lunge ilquale praticheremo una serie di fori per ilpassaggio di viti per legno atte al fissaggio dellatraversa d' appoggio della chiglia. Detta tra-versa presenters superiormente una sede d'al-loggio della chiglia stessa, come c dato vederein figura, Nel corpo della traversa viene in-serito il timone di guida del rimorchietto, cherenderemo solidale ana stessa a mezzo di unbull one passante.All'estrernita libera del timone, sisternere-mo un maniglione di presa in legno. \lle e-

    370

    pel imbareueioni.stremita dell'asse delle ruote. applichererno dueruotini di qualsiasi tipo, che manterremo insede a mezzo rondelle e copiglie.Per una maggiore tranquillita di trasporto,ci serviremo di una einghietta in pelle, conchi usura a fibbia, fissata in prossimita del rna-niglione di pres a, con la quale abbraceiare 10scafo e serrarlo allo scopo di evitare che, scosse

    o arresti bruschi, deterrninino il scivolare del-I'Tmburcazione dalla traversa d' appoggio20 RIMORCHIETTO A TRIANGOLO A llNICARUOT A (fig. 2)

    Dal semplice esame della fig 2 ei sarebbeperrnessa la realizzazione di tale tipo di rim 01'-chio; tuttavia alcune precisazioni saranno leben accette.Con ferro piatto costruiremo il telaietto aforma triangolare aperto ad un vertice, al finedi Eormare le due staffe che costituiscono laIorcclla del ruotino. Uniremo, a mezzo salda-tura, i due lati liberi del triangolo con unospezzone di ferro p


Top Related