assolegno - quadro normativo

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  • 5/19/2018 Assolegno - Quadro Normativo

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    assoLegno

    QUADERNO

    DI INFORMAZIONE

    LA NORMATIVA TECNICA

    DEL SETTORE LEGNO

    SETTEMBRE 1999

    2 Edizione

    A cura della segreteria assoLegno

    con la collaborazione dellUfficio Normative di Federlegno-Arredo

    Associazione nazionaleindustrie forestali e lavorazioni legno

    di Federlegno-Arredo

    Foro Buonaparte, 6520121 Milano Tel 02-80604.1 Fax 02-80604.392

    e-mail: [email protected]

    assoLegnoAssociazione nazionale industrie forestali

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    La normativa tecnica del settore legno - assoLegno - &1999 - Pag. 1 / 60

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    INDICE

    PREFAZIONE................................................................................................. 3

    NORMATIVA TECNICA - DEFINIZIONI.................................................... 4

    STRUTTURA DELLA COMMISSIONE LEGNO DELLUNI............ ......... 11

    LEGNO TONDO E SEGATI.......................................................................... 12

    LEGNO STRUTTURALE E LEGNO LAMELLARE................................... 20

    EDILIZIA E MATERIALI DA COSTRUZIONE.......................................... 23

    PROVE SUL LEGNO E DETERMINAZIONE DI PARAMETRI VARI..... 26

    PALI DI LEGNO.............................................................................................. 31

    TRAVERSE DI LEGNO.................................................................................. 32

    LEGNO TRATTATO....................................................................................... 33

    SUGHERO........................................................................................................ 44

    PALLET IN LEGNO........................................................................................ 50

    BOBINE DI LEGNO........................................................................................ 53

    IMBALLAGGI INDUSTRIALI....................................................................... 54

    PROGETTI DI NORMA................................................................................... 55

    INDIRIZZI UTILI............................................................................................ 58

    IN ALLEGATO LA PARTE 2 DEL LIBRO XILOGLOS: ELENCO ALFABETICO DEI TERMINI

    ITALIANI CON TRADUZIONE A FRONTE

    Si ringrazia il direttore dellIstituto per la Ricerca sul Legno di Firenze, Dr Stefano Berti, peraver autorizzato la pubblicazione della parte 2 di Xiloglos ed il Dr Flavio Pomelli, segretariotecnico dellUNI, per laiuto e la collaborazione nella redazione del testo.

    Lassociazione non responsabile per variazioni e/o omissioni. Ulteriori informazioni od

    aggiornamenti devono essere richiesti alla segreteria assoLegno, allUfficio Normative di

    Federlegno-Arredo o allUNI. Il presente documento informativo ed destinato

    gratuitamente alle aziende associate a Federlegno-Arredo

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    PREFAZIONE

    L'Unione Europea, con le direttive indirizzate alla responsabilit del produttore e conl'introduzione di meccanismi tendenti ad armonizzare i diversi aspetti della sicurezza come la

    prevenzione, i controlli, gli aspetti assicurativi ecc., una realt senza ritorno nella qualerisulter vincente solo l'azienda che sapr confrontarsi, sia a livello di qualit sia a livello dicompetitivit.

    Questo volume dettato dall'esigenza di dotare le aziende di assoLegno di uno strumentoriassuntivo, in termini normativi, che consenta loro di assumersi, con cognizione di causa,quelle responsabilit oggettive, normalmente addebitate al produttore che nessun pattocontrario, anche se limitativo, potr mai condizionare.

    L'idea di predisporre una guida indirizzata alle varie Normative in essere, sia a livello nazionalesia a livello europeo, una conseguenza logica di queste realt.

    Non posso quindi che congratularmi con la segreteria di assoLegno per aver fortemente volutoe creato questo utilissimo strumento di crescita per le nostre imprese.

    Gianfranco Mainardi

    Presidente assoLegno

    In Italia, la conoscenza, la diffusione e lapplicazione delle norme tecniche sono state finoraoggetto di scarsa sensibilizzazione o almeno inferiore a quella degli altri paesi industrializzati.Questa mancata attenzione nei confronti della normativa privilegia lempirismo elapprossimazione impedendo la necessaria qualificazione di materiali e prodotti.

    Cos una norma se non un documento nel quale sono indicate con precisione le caratteristicheche deve avere un bene, in funzione di unesigenza da soddisfare? Infatti la norma undocumento redatto in modo da non dare adito a dubbi, perplessit o raggiri e da non offrire ilfianco ad un eventuale contenzioso.

    Pertanto la norma non soltanto un documento tecnico ad uso esclusivo dei tecnici, bens unprezioso strumento di marketing che pu favorire e condizionare negativamente le vendite, inmodo determinante anche se non appariscente.

    Anche ad un esame superficiale di un osservatore disattento non sfugge il fenomeno che i passicaratterizzati da un elevato sviluppo tecnologico sono quelli che dispongono di un pi elevatocorpo non di leggi ma di norme tecniche: infatti non pu esservi un sostanziale sviluppo

    tecnologico senza il sostegno fondamentale della presenza diffusa, a pi livelli, della normativatecnica cio di un ricco e utilizzato patrimonio normativo.

    Pertanto mentre si plaude a questa iniziativa, determinante per la conoscenza e la diffusionedella normativa tecnica in tutto il settore produttivo italiano del legno, si auspica che gliimprenditori e i loro tecnici, le associazioni, gli operatori economici, gli istituti di ricerca, ilaboratori di prova e i rappresentanti degli utilizzatori continuino a dare, con lentusiasmo e lacompetenza di sempre, e in misura sempre maggiore, il loro contributo allattivit normativa,

    perch le norme tecniche sono un patrimonio irrinunciabile di tutti e non unesclusiva di pochi. Bernardo De Gubernatis

    Coordinatore Ufficio Normative della Federlegno-Arredo

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    LA NORMATIVA TECNICA - DEFINIZIONI

    Prima di affrontare largomento relativo alla normativa bene chiarire il significato di quei

    vocaboli e delle relative definizioni, che vengono pi frequentemente usati e non semprecorrettamente, ahim anche dagli addetti ai lavori, a testimonianza della scarsa culturanormativa, che continua a caratterizzare il mondo produttivo italiano.

    Le risposte ad alcune domande che qui di seguito saranno date non devono apparire frutto dipedanteria o peggio di esibizionismo culturale, ma come uninderogabile necessit: infatti assolutamente indispensabile usare univocamente termini precisi e linguisticamente corretti.

    La terminologia da sempre uno dei settori pi curati in campo normativo, dove ad ognitermine segue una definizione univoca, precisa e corretta. Senza questa precisione non solo sigenera confusione sul piano operativo, ma si possono avere conseguenze anche sul piano

    penale per chi ignora lesatto significato dei termini usati e delle relative definizioni.

    1) Cos una specif ica tecnica?E un documento che prescrive i requisiti tecnici che prodotti, processi o servizi devonosoddisfare (una specificazione tecnica deve indicare, quando opportuno, le modalit mediantele quali sia possibile accertare se i requisiti prescritti sono stati soddisfatti).

    2) Cos un documento normativo?E un documento che fornisce regole, direttive o caratteristiche concernenti determinate

    attivit o i loro risultati.

    3) Cos una norma tecnica?E un documento prodotto mediante consenso e approvato da un organismo riconosciuto, chefornisce, per usi comuni e ripetuti, regole, linee guida o caratteristiche, relative a determinateattivit o ai loro risultati, al fine di ottenere il migliore ordine in un determinato contesto(Nota: Una norma dovrebbe basarsi su comprovati risultati scientifici, tecnologici e

    sperimentali, e mirare alla promozione dei migliori benefici per la comunit).

    4) Cos una regola tecnica?E un documento emanato da una autorit, che riporta requisiti tecnici o direttamente otramite riferimenti, oppure incorporando il contenuto di una norma, una specifica tecnica o uncodice di pratica. La sua osservanza obbligatoria. Si pu quindi dire che la regola tecnica un documento impostato analogamente alla norma tecnica reso per cogente (il rispetto cio obbligatorio) da un organismo avente potere legislativo o regolamentare (Parlamento,Governo, Ministeri, Regioni, Comuni); le Direttive del Consiglio delle Comunit Europeefissano solo i requisiti essenziali che i prodotti e servizi devono soddisfare demandando allenorme tecniche europee il compito di precisare in dettaglio le caratteristiche che prodotti eservizi devono possedere per rispondere alle Direttive.

    5) Cos un codice di pratica?

    E un documento che raccomanda regole pratiche o procedure per la progettazione, lafabbricazione, linstallazione, la manutenzione o lutilizzazione di apparecchiature, strutture o

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    prodotti (un codice di pratica pu essere una norma o una sua parte, oppure pu essere a sstante).

    6) Cosa si intende perrequisito?E la disposizione che definisce le esigenze da soddisfare.

    7) Cosa si intende per prestazione?E il comportamento di un prodotto, in determinate condizioni duso, riferito a requisitispecifici (fonte UNI 7867).

    8) Cosa si intende per specif iche di prestazione?E un espressione di valori limite, per laccettabilit delle prestazioni, necessariamenteaccompagnati dalla contemporanea indicazione del metodo di prova (fonte UNI 7867)

    9) Cosa si intende per requisito essenziale?E un requisito indicato su di un documento normativo che deve essere necessariamenteosservato per conformarsi al documento stesso (Nota: il termine requisito obbligatorio deveessere usato solo per indicare requisiti resi vincolanti da leggi o regole tecniche).

    10) Cos l UNI (Ente Nazionale I taliano di Unif icazione)?LUNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione, fondato nel 1921, lorganismo prepostoallo studio, alla pubblicazione ed alla diffusione delle norme tecniche nazionali relative a tutti isettori industriali, con esclusione di quelli elettronico ed elettrotecnico di competenza del CEI(Comitato Elettrotecnico Italiano).

    La direttiva CEE 83/189 del 28 marzo 1983, recepita dal governo Italiano con la Legge n.317del 21 giugno 1986, riconosce lUNI quale Ente Italiano di Normazione per tutti i settori conla sola esclusione del settore elettrotecnico.

    11) Cos l I SO (I nternational Organization for Standardization)?LISO, fondata a Londra nel 1947, pu contare, ad oggi, sulladesione degli enti normatori di110 Paesi (lUNI per lItalia). Ha lo scopo di promuovere la normazione nel mondo, al fine difacilitare gli scambi di beni e di servizi e di sviluppare a livello mondiale la collaborazione neicampi intellettuale, scientifico, tecnico ed economico. Lattivit dellISO si estende a tutti isettori ad eccezione di quelli elettronico ed elettrotecnico, che fanno capo allIEC(International Electrotechnical Commission). Ai lavori dellISO prendono parte ogni anno

    oltre 30.000 tecnici di tutto il mondo, organizzati in 184 comitati tecnici, 616 sotto comitati,1892 gruppi di lavoro e 24 gruppi di studio ad hoc.

    12) Cos il CEN (Comitato Eur opeo di Normazione)?Il CEN, (per il settore elettrico CENELEC e per quello delle telecomunicazioni ETSI), statofondato nel 1961 e conta sulladesione degli enti di normazione di 18 paesi membri della CEEe dellEFTA (Associazione Europea del Libero Scambio). Ha lo scopo di promuoverelarmonizzazione tra le normative tecniche nazionali esistenti in Europa favorendo limpiegodelle norme internazionali (ISO), per facilitare lo sviluppo degli scambi dei prodotti e diservizi, mediante leliminazione degli ostacoli creati da requisiti di natura tecnica. Per la

    preparazione delle sue norme, il CEN si avvale di Comitati Tecnici, le cui segreterie sonoaffidate ai diversi Paesi membri.

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    13) Cos il SINAL (Sistema Nazionale per l Accreditamento del L aboratori )?Dallo scorso gennaio 1993 i prodotti, per poter circolare liberamente nei paesi della ComunitEuropea, devono essere accompagnati da attestati di conformit alle direttive comunitarie,

    rilasciati o dal produttore stesso, sotto la propria responsabilit o da laboratori terzi. Talilaboratori devono essere accreditati da un organismo di sorveglianza, che garantisca agliutilizzatori dei prodotti la loro competenza tecnica.Il SINAL unAssociazione costituita nellAprile dell88 per iniziativa di UNI e CEI alloscopo di accreditare i laboratori di prova italiani ed esteri, avente le seguenti finalit: controllare la conformit dei requisiti tecnici ed organizzativi del Laboratori di prova alla

    norma UNI CEI EN 45001; pubblicare lelenco dei laboratori accreditati; curare i rapporti con organismi esteri analoghi; rappresentare lItalia tra gli organismi

    internazionali; collaborare con gli Enti nazionali di normazione; promuovere studi; incontri ed iniziative nel settore di competenza.

    14) Cos il SINCERT (Sistema Nazionale per lAccreditamento di Organismi diCertificazione)?Per iniziativa di UNI e CEI e sotto il patrocinio del Ministero dellindustria, del Commercio edellArtigianato, del CNR, dellENEA e della C.C.I.A.A., nel novembre 1991 statocostituito il SINCERT, avente come finalit laccreditamento degli organismi di certificazionedi prodotto, di sistemi di qualit aziendale e di personale. Laccreditamento effettuato dalSINCERT ha lo scopo di:

    garantire che lorganismo di certificazione possiede i requisiti di indipendenza, diorganizzazione e la capacit necessaria per operare secondo le regole stabilite dalle NormeEuropee, espressamente volute dagli organi comunitari per favorire il mutuoriconoscimento delle attivit svolte in ambito nazionale;

    consolidare lautorit e la credibilit, sia a livello nazionale sia a livello internazionale,degli organismi di certificazione.

    15) Cos una norma UNI?E una norma tecnica italiana emessa dallUNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione),che svolge attivit normativa in tutti i settori industriali ad esclusione di quelli elettrico edelettronico. Le norme di questi due settori sono invece di competenza del CEI (Comitato

    Elettrotecnico Italiano).N.B.: le norme sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuoveedizioni, sia di fogli di aggiornamento (FA...) E pertanto importante che gli utilizzatori dellenorme accertino di essere in possesso dellultima edizione o di tutti i fogli di aggiornamentoemessi: ci vale analogamente per le norme CEI, CEN, ecc.Le norme UNI sono documenti volontari messi a punto consensualmente dalle parti interessate(produttori, venditori, laboratori di prova, utilizzatori, pubblica amministrazione econsumatori) che definiscono lo stato dellarte di prodotti, processi e servizi per migliorareleconomicit di produzione ed utilizzo, la commerciabilit, la sicurezza duso e di rapportocon lambiente e - quindi - la qualit.

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    16) Cos una norma EN?E una norma tecnica europea emessa dallapposito organismo europeo CEN (ComitatoEuropeo di Normazione). Quando viene emessa una norma tecnica europea questa deve essere

    recepita come norma nazionale e le norme nazionali sulla stessa materia devono essere ritirate.Sono individuate dalla sigla EN seguita da un numero (progressivo).LEnte normatore Europeo (CEN) elabora le norme europee (EN) che ogni Ente normatorenazionale europeo deve necessariamente recepire per farle diventare norme nazionali.

    17) Cos una norma UNI EN?E una norma EN recepita dallUNI, quindi valida in Italia. La stessa norma con lo stessonumero stata recepita dagli altri Paesi Europei aderenti al CEN (es. DIN EN in Germania).

    18) Cos una norma ISO?E una norma tecnica emessa dallEnte Mondiale ISO (International Organisation for

    Standardization), al quale aderiscono gli enti normatori di tutti i Paesi (lUNI per lItalia) e chesvolge lattivit normativa a livello mondiale in tutti i settori industriali ad esclusione di quelloelettrico/elettronico.

    19) Cos una norma CEI e una norma CENELEC?

    (Norma CEI) E una norma tecnica italiana emessa dal CEI per il settoreelettrico/elettronico.

    (Norma CENELEC) E una norma tecnica europea emessa dallapposito organismoeuropeo CENELEC (Comitato Europeo di Normazione Elettrica) per il settoreelettrico/elettronico (si ricorda che una norma IEC una norma tecnica emessa dallente

    normatore mondiale, IEC (International Electrotechinacal Commission) che opera nelsettore dellelettronica ed elettrotecnica).

    20) Altre terminologie riferite alle norma?

    UNI ENV: norme di natura sperimentale pubblicate nei casi di urgenza. UNI HD: sono documenti pubblicati in quei casi in cui non si sia ancora pervenuti alla

    completa armonizzazione. Possono contenere deviazioni nazionali pur conservandolobbligo di recepimento da parte dei Paesi comunitari.

    UNI EN ISO: versione italiana delle norme europee EN che recepiscono, senza varianti, iltesto delle omonime norme internazionali ISO. Possono essere tradotte in lingua italianaoppure adottate nella lingua dorigine.

    STANDSTILL (SS): un obbligo da parte dei membri CEN/CENLEC con il quale siimpegnano a non pubblicare norme nazionali nuove o revisionate, durante un periododeterminato, che non siano interamente conformi a una EN od a un HD esistente o incorso di elaborazione e a non intraprendere azioni che possano portare pregiudizioallarmonizzazione ricercata.

    21) Cosa si intende per prova?E unoperazione tecnica che consiste nella determinazione di una o pi caratteristiche di undeterminato prodotto, processo o altro servizio secondo procedure specificate (in undocumento normativo).

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    22) Cosa si intende per metodo di prova?E una procedura tecnica specificata per eseguire una prova.

    23) Cos un rapporto di prova?E un documento che presenta i risultati della prova e altre informazioni ad essa relative (dettoanche resoconto di prova).

    24) Cos un laboratori o di prova?E un laboratorio che esegue le prove.

    25) Cosa si intende per conformi t?E la rispondenza di un prodotto, processo o servizio ai requisiti specificati in un documentonormativo.

    26) Cosa si intende per dichiarazione dell a conformi t

    ?E un procedimento avente come risultato unattestazione che fornisce confidenza sullarispondenza di un prodotto, processo o servizio a requisiti specificati. (Nota 1 - per evitareogni confusione con il termine certificazione,il termine autocertificazione non deve essereusato) - (Nota 2: Per un prodotto, lattestazione pu essere presentata sotto forma di undocumento, di unetichetta, o di altri mezzi equivalenti. Essa pu essere anche stampata oapplicata su un foglio illustrativo, catalogo, fattura, manuale distruzione, ecc., che siriferiscono al prodotto in questione).

    27) Cosa si intende per certif icazione del la conformi t

    ?

    E una procedura con cui una terza parte d assicurazione scritta che un prodotto, processo oservizio conforme ai requisiti specificati (Terza parte: persona o organismo riconosciuto comeindipendente dalle parti coinvolte relativamente alloggetto in questione. Le parti coinvolte sono

    solitamente il fornitore (prima parte) e il cliente (seconda parte))

    28) Cos la certi f icato di conformi t?E un documento emesso secondo le regole di un sistema di certificazione, il quale indica che,con sufficiente certezza, un determinato prodotto, processo o servizio conforme a unaspecifica norma o ad un altro documento normativo.

    29) Cos un marchio di conformi t?

    E un marchio depositato, applicato conformemente alle regole di un sistema di certificazione,indicante che, con sufficiente certezza, un prodotto, processo o servizio conforme ad unaspecifica norma o ad altro documento normativo.

    30) Cos il sistema di certi f icazione?E un sistema con sue proprie regole procedurali e gestionali, che effettua la certificazione diconformit.

    31) Cos un organismo di cer tif icazione?E un organismo che effettua la certificazione di conformit.

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    32) Le norme sono obbligatorie?

    Le norme sono volontarie o come si dice consensuali: chi non le applica non commette n unillecito n un reato.

    Le regole tecniche sono invece cogenti: hanno sempre e comunque valore di legge.Le norme diventano cogenti quando: sono inserite in un contratto; sono state emanate da un Ente normatore dietro Direttive dellUnione Europea (ex CEE).

    33) Come si definisce la qual it?La definizione ufficiale della qualit contenuta nella norma UNI EN ISO 8402 che la definiscecome linsieme delle propriet e delle caratteristiche di una entit che ne determinano lacapacit di soddisfare esigenze espresse o implicite (Unentita pu essere, per esempio,unattivit, un processo, un prodotto, unorganizzazione o una qualsiasi loro combinazione).Tali esigenze si traducono generalmente in propriet e caratteristiche con criteri ben precisi e

    possono comprendere aspetti quali la facilit di utilizzo e di manutenzione, la sicurezza, ladisponibilit, laffidabilit ed anche aspetti di tipo economico ed ecologico.

    34) Cos la certif icazione di prodotto?Dal punto di vista pratico ai fini produttivi e commerciali, la certificazione di conformit dellaqualit del prodotto: attesta le caratteristiche di qualit, durabilit e affidabilit del prodotto; garantisce la sicurezza a livello di singolo prodotto; dimostra oggettivamente la conformit del prodotto alla normativa specifica.

    35) Cosa si intende per certi f icazione della qual i taziendale(del sistema azienda)?La certificazione della qualit aziendale accerta invece unicamente la capacit organizzativadellinterno sistema dellazienda a produrre quanto promesso in termini di rispondenza allenorme della serie UNI EN ISO 9000.Per non dare luogo a pericolose confusioni non si dimentichi che la realizzazione di un

    prodotto a norma una scelta dellazienda non un automatismo derivante dellessere laziendacertificata nel suo complesso. Si coglie loccasione per ricordare che in Italia lIstituto diCertificazione della Qualit per le Industrie del Legno e dellArredamento lICILA, che almomento certifica sistemi di qualit delle imprese del settore, mentre certificher anche i

    prodotti non appena saranno predisposte le norme di prodotto specifiche.

    36) Cos un marchio di qual it?Il marchio un segno distintivo applicato su un prodotto o sulla sua confezione, in seguito alrilascio di un certificato di conformit. Esistono in campo nazionale ed internazionale marchivolontari e marchi obbligatori: i primi attestano la conformit a norme tecniche di impiegovolontario (e hanno la funzione di testimoniare presso il pubblico il buon livello qualitativo del

    prodotto), i secondi attestano la conformit a regole tecniche di impiego obbligatorio.

    37) Cos la marcatura CE?A livello Europeo la Comunit Economica Europea ha istituito la marcatura CE.La marcatura CE stata istituita dalla legislazione comunitaria nel quadro delle iniziative prese

    per lattuazione del grande Mercato Interno Comunitario. Essa costituita da una sigla che

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    deve essere apposta in modo visibile e indelebile sul prodotto (o sul suo imballaggio) perattestare che esso possiede i requisiti essenziali fissati da una o pi Direttive Comunitarie.I prodotti oggetto di una Direttiva Comunitaria, che fissa i requisiti essenziali affinch essi non

    possano recare danno alla salute, allambiente e garantiscano la sicurezza degli utilizzatori,devono essere obbligatoriamente contraddistinti dalla marcatura CE, che conferisce loro ildiritto di libera circolazione sullintero territorio comunitario.

    38) Alcune informazioni sugli organismi di certificazione e i loro controlli?

    Affinch gli organismi di certificazione che rilasciano ai produttori un certificato di conformite/o il diritto duso di un marchio volontario possano, sullintero spazio comunitario, ispirarefiducia ai consumatori, necessario che essi siano organizzati e operino secondo regole ben

    precise. A tal fine su invito degli organi comunitari, il CEN e il CENELEC hanno pubblicato lenorme serie UNI EN 45000. Gli organismi di certificazione che sono organizzati e operanosecondo le prescrizioni di queste norme hanno il diritto di essere accreditati da organismi

    appositamente costituiti.In Italia operano come organismi di accreditamento: il SINAL (Sistema Nazionale diAccreditamento di Laboratori), per i laboratori di prova, il SNT (Servizio Nazionale diTaratura) per i laboratori di taratura e il SINCERT (Sistema di Accreditamento degliorganismi di certificazione dei prodotti, dei sistemi qualit aziendali e del personale, SINAL eSINCERT sono stati fondati dai due enti normatori italiani, UNI e CEI, mentre SNT, cheopera mediante il SIT, (Sistema Italiano di Taratura) stato costituito con Legge dello Stato.

    Le norme qui di seguito citate (Fonte Catalogo UNI) sono attualmente in vigore (06/99). Gli

    aggiornamenti e le evoluzioni sono verificabili c/o UNI, Via Battistotti Sassi 11b - Milano alnumero Tel. 02-700241 o presso il sito web www.UNI-CEI.IT. La diffusione delle norme

    tutelata dalla legge.

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    STRUTTURA DELLA COMMISSIONE LEGNO DELLUNI

    E DEI SUOI GRUPPI DI LAVORO

    GL 7 IMBALLAGGI IN LEGNO

    GL 6 PAVIMENTI IN LEGNO

    GL 5 LEGNO TONDO E SEGATI

    GL 4 SUGHERO

    COMMISSIONE LEGNO

    GL 3 PANNELLI

    GL 2 TRATTAMENTI DEL LEGNO

    GL 1 LEGNO STRUTTURALEGruppo ad Hoc Pali di legno

    COMMISSIONE IMBALLAGGI DELLUNI

    E DEL GRUPPO DI LAVORODI INTERESSE ASSOLEGNO

    GL PALLET, CASSE E ACCESSORICOMMISSIONE IMBALLAGGI

    COMMISSIONE AMBIENTE DELLUNI

    E DEL GRUPPO DI LAVORODI INTERESSE ASSOLEGNO

    GL 9 GESTIONE SOSTENIBILEDELLE FORESTE

    COMMISSIONE AMBIENTE

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    LEGNO TONDO E SEGATI

    UNI ISO 737 01/07/84

    Segati di conif ere. Dimensioni. Metodi di misura.La norma ISO 737 (edizione apr. 1975) stata adottata senza varianti nella presente normaitaliana. Stabilisce i metodi di misura dello spessore, della larghezza, della lunghezza e delvolume dei segati di conifere. Si applica ai segati di conifere non piallati, sia refilati sia nonrefilati. Metodi di misura. Riferimenti: UNI ISO 1032.

    UNI EN 844-130/06/1998Legno tondo e segati - Terminologia - Termini generali comuni al l egno tondo e ai segati.La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 844-1(edizione marzo 1995). La norma contiene i termini generali comuni al legno tondo e ai segatinonch le definizioni di tali termini.

    UNI EN 844-2 03/1999Legno tondo e segati - Terminologia - Termini generali relativi ai segati.

    UNI EN 844-330/06/1998Legno tondo e segati - Terminologia - Termini generali relativi ai segati.La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 844-3(edizione marzo 1995). La norma contiene i termini generali relativi ai segati di legno nonchle definizioni di tali termini.

    UNI EN 844-4 03/1999Legno tondo e segati - Terminologia - Termini relativi all umidit.

    UNI EN 844-5 03/1999Legno tondo e segati - Terminologia - Termini relati vi all e dimensioni del legno tondo.

    UNI EN 844-6 30/06/1998Legno tondo e segati - Terminologia - Termini relativi alle dimensioni dei segati.La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 844-6(edizione marzo 1997). La norma contiene i termini relativi alle dimensioni dei segati di legno

    nonch le definizioni di tali termini.

    UNI EN 844-7 03/1999Legno tondo e segati - Terminologia - Termini relativi al la struttura anatomica del l egno.

    UNI EN 844-8 03/1999Legno tondo e segati - Terminologia - Termini relativi alle caratter istiche del legno tondo.

    UNI EN 844-9 30/06/1998Legno tondo e segati - Terminologia - Termini relativi all e caratter istiche dei segati.La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 844-9(edizione marzo 1997). La norma contiene i termini relativi alle caratteristiche dei segati dilegno nonch le definizioni di tali termini.

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    UNI EN 942 31/01/98Legno in falegnameria. Classif icazione generale della quali tdel l egno.

    Versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 942 (edizione marzo 1996).Prescrive il metodo da utilizzare per determinare le caratteristiche e per classificare l'aspettodel legname in falegnameria e si applica a tutti i manufatti completi di falegnameria come

    porte, finestre, scale oppure a parti di essi considerate singolarmente.

    UNI ISO 1029 01-07-84Segati di conifere. Dif etti . Classifi cazione.La norma ISO 1029 (edizione dic. 1974) stata adottata senza varianti nella presente normaitaliana. Classificazione. Riferimenti: UNI ISO 1031.

    UNI ISO 1030 01-07-84

    Segati di conifere. Di fetti. M isurazione.La norma ISO 1030 (edizione dic. 1975) stata adottata senza varianti nella presente normaitaliana. Stabilisce dei metodi di misura validi a livello internazionale per i difetti nei segati diconifere, classificati secondo UNI ISO 1029. Si applica sia ai segati grezzi, sia ai segaticalibrati o piallati, ma non profilati.

    UNI ISO 2299 1-05-83Segati di latifoglie. Di fetti . Classifi cazione.Versione in lingua italiana della ISO 2299 (edizione ago. 1973), adottata senza varianti.Stabilisce la classificazione dei difetti dei segati di latifoglie che vegetano nelle zone temperate.

    Si applica sia ai segati grezzi sia ai segati calibrati o piallati, ma non profilati.

    UNI ISO 2301 01-07-84Segati di latifoglie. Di fetti . M isurazione.Versione in lingua italiana della ISO 2301 (edizione ago. 1973), adottata senza varianti.Stabilisce dei metodi di misura validi a livello internazionale per i difetti nei segati di latifoglie,classificati secondo UNI ISO 2299. Si applica sia ai segati grezzi, sia ai segati calibrati o

    piallati, ma non profilati.

    UNI 285301-10-73Nomenclatura delle specie legnose che vegetano spontanee in I talia.

    Nomenclatura delle conifere e delle latifoglie. Nome unificato, nomi volgari (sinonimi piusati), nomi stranieri, nomi scientifici, distribuzione geografica, impieghi principali.

    UNI 2853 FA 147-84 01-10-84Foglio di aggiornamento n. 1 alla UNI 2853 (ott. 1973). Nomenclatura delle specie legnoseche vegetano spontanee in Italia. Modifiche varie a: punto 1.5; punto 1.6; punto 2.

    UNI 285401-11-87Nomenclatura delle specie legnose esotiche colt ivate in I talia. divisa in due parti: la prima riguarda la nomenclatura delle conifere, la seconda riguarda la

    nomenclatura delle latifoglie. Sono considerate le specie legnose che, in seguito asperimentazioni compiute, hanno dato dal punto di vista selvicolturale buoni risultati e/o che,

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    per la loro attuale diffusione, possono interessare il commercio e l'industria del legno. A fiancodei nomi unificati sono indicati altri principali nomi italiani ancora in uso. Sono riportati anchei nomi stranieri pi noti nelle seguenti lingue: francese, tedesco e inglese, distinguendo le

    denominazioni usate nel regno unito (GB) da quelle usate negli stati uniti d'America (USA).UNI 351701-03-54Nomenclatura dimensionale degli assortimenti legnosi di produzione nazionale.Classificazione degli assortimenti legnosi: legname rotondo, legname segato, legnamesquadrato, legname da fendere, legno per industrie chimiche, legna da ardere e da carbone.Prospetti con denominazione, dimensioni, e altre denominazioni in uso nelle varie province perconifere e latifoglie. Indice alfabetico delle denominazioni degli assortimenti legnosi di

    produzione nazionale.

    UNI 351801-03-54

    Misurazione e cubatura degli assort imenti legnosi di produzione nazionale.Unit di misura. Tenore di umidit. Soprallunghezza. arrotondamenti. Strumenti di misura.Misurazione: legname rotondo, legname segato, legname squadrato, legname da ardere e dacarbone. Cubatura dei legnami: determinazione del volume sterico delle cataste.

    UNI 391701-04-83Nomenclatura commerciale dei legnami esotici d'importazione.Riguarda le nomenclatura commerciale dei principali legnami esotici che, agli effetti dei loro

    particolari impieghi, assumono o possono assumere reale interesse commerciale. Lo scopo :dare un nome unificato ai legnami esotici; dare denominazioni di pi facile pronuncia ai diversi

    legnami esotici importati; indicare i nomi stranieri pi corrispondenti agli effetti delletrattazioni commerciali con i paesi esteri; indicare i nomi botanici delle specie degli alberi;indicare le regioni ed i paesi dai quali provengono i legnami considerati. divisa in due parti:la prima riguarda la nomenclatura dei legnami provenienti dalle conifere (specie appartenenti algruppo botanico delle gymnospermae), la seconda riguarda la nomenclatura dei legnami

    provenienti dalle latifoglie (specie appartenenti al gruppo botanico delle angiospermae).

    UNI 3917 FA 1-89 01-04-89Nomenclatura commerciale dei legnami esotici d'importazione. Considerare soppressa lastriscia azzurra sperimentale.

    UNI 439001-12-59Nomenclatura dell'albero e delle sue parti. Caratteristiche macroscopiche del legno.Elementi costituti vi del legno.La norma definisce: l'albero e sue parti (albero, radice, fusto, ramo, chioma, colletto, ceppaia,

    pollone, corteccia); caratteristiche macroscopiche del legno: fondamentali e di struttura (legno,alburno, durame, legno indifferenziato legno differenziato, cambio, anello di accrescimento,anello annuale, zona primaverile dell'anello annuale, zona tardiva dell'anello annuale, midollo,raggi midollari, canali resiniferi, pori), e di apparenza (colore normale, colorazione patologica,lucentezza, venatura, figura, specchiatura, struttura, tessitura, filo); elementi costitutivi dellegno (cellula legnosa, tessuto legnoso, fibra libriforme, trachea o vaso aperto, tracheide o

    fibrotracheide, cellula parenchimatica). Rappresentazioni schematiche.

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    UNI 4390 FA 154-8501-02-85Foglio di aggiornamento n. 1 alla UNI 4390 (dic. 1959). Nomenclatura dell'albero e delle sue

    parti. Caratteristiche macroscopiche del legno. Elementi costitutivi del legno. Modifica del

    sottotitolo cos: caratteristiche macroscopiche e principali elementi costitutivi del legno.Inoltre, altre varie modifiche.

    UNI ISO 4476 01-03-88Toppi da sega di coni fere e latif oglie. Dimensioni . Terminologia.Versione in lingua italiana della norma ISO 4476 (edizione apr. 1983), adottata senza varianti.Definisce i termini a cui riferirsi per le dimensioni dei toppi da sega di conifere e latifoglie, initaliano, inglese e francese.

    UNI ISO 4480 01-09-89Toppi da sega di coni fere. Misurazione delle dimensioni e determinazione del volume.

    Versione in lingua italiana della norma ISO 4480 (edizione ago. 1983), adottata senza varianti.Specifica dei metodi per la misurazione delle dimensioni e per la determinazione del volume ditoppi da sega di conifere.

    UNI 8198 01-04-81Segati di conifere. Classif icazione in base alla resistenza meccanica.Indica le regole per la classificazione a vista ed a macchina dei segati di conifere per usostrutturale, in base alla loro resistenza meccanica. Queste regole sono destinateessenzialmente, ma non esclusivamente, a classificare i principali segati di conifere europee intre classi, alle quali si possono applicare valori caratteristici di resistenza e di elasticita'.

    Riguarda i segati di conifere per strutture portanti, di sezione rettangolare e con e e larghezzanominali non minori rispettivamente di 38 e 75 mm. Le tolleranze devono essere conformi aquelle previste dalla raccomandazione ISO/r 738. La rettifica, che non interessi una profondita'di oltre 1 mm, non determina un cambiamento di classe. Definisce tre classi di resistenza perla classificazione a vista e tre classi di resistenza per la classificazione a macchina (vedere UNI3016, UNI 4842, UNI ISO 1031). Appendice: metodo per calcolare il rapporto nodi sezione(kar) in caso di contestazione. Concorda con la norma FAO-ECE per la classificazione deisegati di conifere.

    UNI 8198 FA 145-84 01-07-84Foglio di aggiornamento n. 1 alla UNI 8198 (apr. 1981). Segati di conifere. Classificazione in

    base alla resistenza meccanica. Modifica titolo in inglese e nota di concordanza: coniferoussawn timber. Stress grading. Concorda con la norma FAO ECE (ece recommended standardsfor stress grading and finger-jointing of structural coniferous sawn timber. Timber bulletin foreurope, vol. 34, suppl. 16, Ginevra, 1982). modifica a: punto 2 (campo di applicazione); punto3 (riferimenti: UNI 4842; UNI ISO 738; UNI ISO 1031; UNI ISO 1032); punto 4 (termini edefinizioni); punto 5.2 (inclinazione della fibratura); punto 5.3 (rapidita' di accrescimento);

    punto 5.4 (smusso); punto 6.1 (prescrizioni di qualit); punto 6.2 (criteri di conformita');punto 6.3 (limiti ammissibili); punto 7 (classificazione a macchina); punto 7.2 (prescrizioni diqualit); punto 7.3 (criteri di conformita' per le caratteristiche classificate a vista).

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    UNI 886401-02-87Segati di l egno. Tecniche di essiccazione. Termini e defini zioni .Definisce i termini relativi alle principali tecniche di essiccazione del legno al fine di uniformare

    la terminologia nella prassi industriale e commerciale. Si applica all'ambito della tecnologia diessiccazione del legno nonch a quello della fabbricazione degli impianti di essiccazione. Nonconsidera le fonti energetiche utilizzabili per i vari sistemi di essiccazione.

    UNI 893801-04-87I doneittecnica delle specie legnose per serramenti intern i.Fornisce gli elementi essenziali per valutare l'idoneit tecnica delle specie legnose da impiegare

    per la fabbricazione di parti di legno massiccio di serramenti interni.

    UNI 893901-03-87Segati di legno. Controllo dell ' umidita' di un lotto.

    Stabilisce i criteri di controllo della conformit fra umidit nominale e umidit dei pezzi di unlotto di segati ai fini dell'accettazione o del rifiuto del lotto stesso. I base alla numerosit dellotto ed al numero massimo accettabile di pezzi non conformi (pezzi la cui umidit si discostada quella nominale oltre i valori ammessi), viene indicata la numerosit del campione dasottoporre a prova e il criterio di accettazione. Si applica a lotti di segati; pu anche essereutilizzata per altri prodotti di legno o derivati, per i quali sia stabilito un metodo per ladeterminazione dell'umidita' di ciascun pezzo. Procedimento esempi di controllo.

    UNI 894701-09-87Segati di legno. I ndividuazione e misurazione dei dif etti da essiccazione.

    Specifica i metodi di misura e l'espressione dell'entit dei difetti dovuti alle operazioni diessiccazione dei segati, e precisamente i seguenti: fessurazioni; collasso; alterazionicromatiche; difetti da listellatura. Campionamento.

    UNI 9030 01-09-87Segati di l egno. Quali tdi essiccazione.Indica i parametri e la metodologia secondo cui effettuare la valutazione della qualit diessiccazione dei segati di legno al fine di caratterizzare l'intero procedimento di essiccazione osingole fasi di essa.

    UNI 9030 FA 1-90 01-03-90Segati di legno. Qual i tdi essiccazione. Modif iche al prospetto I e al punto 4.

    UNI 971301-05-90I doneittecnica delle specie legnose per mobil i per intern i.Fornisce gli elementi necessari per valutare l'idoneit tecnica delle specie legnosemaggiormente impiegate per la fabbricazione di parti di legno massiccio per mobili per interni.

    UNI EN 975-1 01-99Segati di l egno. Classif icazione del legno di latifoglie in base all aspetto. Quercia e faggio.La norma fornisce le regole per la classificazione in base allaspetto dei segati di quercia e

    faggio. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN975-1 (edizione settembre 1995).

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    UNI EN 1309-1 02-99Legno tondo e segati. Metodo di misurazione delle dimensioni .La norma fornisce un metodo per la misurazione delle dimensioni dei segati di legno. La

    presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 1309-1(edizione aprile 1997).

    UNI EN 1310 02-99Legno tondo e segati. Metodo di misurazione delle caratteristiche.La norma fornisce un metodo per la misurazione delle caratteristiche del legno tondo e segati.La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 1310(edizione aprile 1997).

    UNI EN 1311 03-99Legno tondo e segati. M etodo di mi surazione del degrado biologico.

    La norma fornisce i metodi per la valutazione del degrado biologico (causato da insetti,funghi, ecc.) nel legno tondo e segati. La presente norma la versione ufficiale in linguaitaliana della norma europea EN 1311 (edizione aprile 1997).

    UNI EN 1312 02-99Legno tondo e segati. Determinazione del volume di un lotto di segati di legno.La norma fornisce le regole per la determinazione del volume di un lotto di segati di legno. La

    presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 1312 (edizionefebbraio 1997).

    UNI EN 1313-1 02-99Legno tondo e segati. Dimensioni preferenzial i e tolleranze.La norma specifica le dimensioni preferenziali e tolleranze per spessore e larghezza di segati dilegno di conifere. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della normaeuropea EN 1313-1 (edizione febbraio 1997).

    UNI EN 1315-1 02-99Classif icazione dimensionale. Legno tondo di latifoglie.La norma stabilisce la classificazione dimensionale del legno tondo di latifoglie e specifica ledenominazioni da utilizzare. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana dellanorma europea EN 1315-1 (edizione febbraio 1997).

    UNI EN 1315-2 05-99Classif icazione dimensionale. Legno tondo di conifere.

    UNI EN 1316-1 02-99Legno tondo di latif oglie. Classif icazione quali tativa. Querce e Faggio.La norma definisce le regole per la classificazione qualitativa del legno tondo di Querce eFaggio. La classificazione descrive classi qualitative di legno tondo di cui non noto limpiegofinale. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN1316-1 (edizione febbraio 1997).

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    UNI EN 1316-2 02-99Legno tondo di lati foglie. Classif icazione quali tativa. PioppoLa norma definisce le regole per la classificazione qualitativa del legno tondo di Pioppo. La

    classificazione descrive classi di legno tondo di cui non noto limpiego finale. La presentenorma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 1316-2 (edizionefebbraio 1997).

    UNI EN 844-2 03-99Legno tondo e segati. Terminologia. Termini generali relativi al l egno tondo.La norma contiene i termini generali relativi al legno tondo nonch le definizioni di tali termini.La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 844-2(edizione marzo 1997).

    UNI EN 844-4 03-99Legno tondo e segati. Terminologia. Termini relativi all umidit.La norma contiene i termini generali relativi allumidit del legno tondo e segati nonch ledefinizioni di tali termini. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana dellanorma europea EN 844-4 (edizione marzo 1997).

    UNI EN 844-5 03-99Legno tondo e segati. Terminologia. Termini relati vi al le dimensioni del legno tondo.La norma contiene i termini relativi alle dimensioni del legno tondo nonch le definizioni di talitermini. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN844-5 (edizione marzo 1997).

    UNI EN 844-703-99Legno tondo e segati. Terminologia. Termini relati vi all a struttura anatomica del l egno.La norma contiene i termini relativi alla struttura anatomica del legno nonch le definizioni ditali termini. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN844-7 (edizione marzo 1997).

    UNI EN 844-8 03-99Legno tondo e segati. Terminologia. Termini relativi al le caratter istiche del legno tondo.La norma contiene i termini relativi alle caratteristiche del legno tondo nonch le definizioni ditali termini. La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN844-8 (edizione marzo 1997).

    EN 844-10 1998Legno tondo e segati. Terminologia. Termini relativi alle alteazioni di colore e all attaccoda funghi.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 844-11 1998Legno tondo e segati. Terminologia. Termini relativi al degradamento da insetti .

    Note: di recente approvazione CEN.

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    EN 975-1/A1 1999Segati di legno. Classif icazioni del legno di latifoglie in base all aspetto. Quercia e Faggio.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1313-1/A1 1999Legno tondo e segati. Dimensioni preferenzial i e tolleranze. Segati di legno di coni fere.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1313-2 1998Legno tondo e segati. Dimensioni preferenziali e toll eranze. Segati di legno di lati fogl ie.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1316-3 1997Legno tondo di lati fogli e. Classif icazione quali tativa. Frassino e Acero.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1438 1998Simboli per i l legno e i prodotti a base di l egno.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1927-1 1998Classif icazione qual itativa del legno tondo di conifere. Abete rosso e Abete bianco.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1927-2 1998Classif icazione quali tativa del legno tondo di coni fere. Pini.Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1927-3 1998Classifi cazione quali tativa del legno tondo di conifere. Lari ce e Douglasia.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 12246 1999Classif icazione quali tativa del legno util izzato nei pallet e negli imballaggi.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 12248 1999Segati di legno util izzati negli imballaggi industriali . Dimensioni preferenzial i e toll eranze.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 12249 1999Segati di legno uti li zzati nei pall et. Tol leranze e guida per le dimensioni .

    Note: di recente approvazione CEN.

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    LEGNO STRUTTURALE E LEGNO LAMELLARE

    UNI EN 336 31/03/97

    Legno strutturale. Coni fere e pioppo. Dimensioni, scostamenti ammissibil i .Versione in lingua italiana della norma europea EN 336 (edizione febbraio 1995). Specifica gliscostamenti ammessi dalle dimensioni relativamente al legname strutturale di conifere e di

    pioppo e l'umidit di riferimento alla quale sono riferiti.

    UNI EN 33831/03/97Legno struttur ale. Classi di r esistenza.Versione in lingua italiana della Norma Europea EN 338 (edizione febbraio 1995). Definisceun sistema di classi di resistenza con relativi valori caratteristici di resistenza, rigidezza e massavolumica applicabile a tutti i legni di conifere e latifoglie per uso strutturale. Inoltre fornisce leregole per l'assegnazione delle combinazioni specie/provenienza/categoria alle classi.

    UNI EN 38007/94Strutture in legno. Metodi di prova. Principi generali per le prove con carico statico.

    UNI EN 38307/94Strutture in legno. Metodi di prova. Determinazione del la r esistenza al r i fol lamento e deimoduli local i di r igidezza per elementi di collegamento di forma cil indri ca.

    UNI EN 38431/03/97Legno strutturale. Determinazione dei valori caratter istici dell e proprietmeccaniche e

    del la massa volumica.Versione in lingua italiana della norma europea EN 384 (edizione febbraio 1995). Fornisce unmetodo per determinare i valori caratteristici delle propriet meccaniche e della massavolumica, per definite popolazioni di legname e categorie di resistenza meccanica e/o visuale.

    UNI EN 38531/03/97Legno strutturale con giunti a dita. Requisiti prestazionali e requisiti minimi diproduzione.Versione in lingua italiana della norma europea EN 385 (edizione febbraio 1995). Specifica irequisiti per giunti a dita incollati ed i requisiti minimi per la fabbricazione di giunti a dita

    fresati negli elementi di legno strutturale. Vengono inoltre elencati i requisiti per il legno,l'adesivo, l'umidit, la fresatura, lincollaggio, i trattamenti preservanti ed igniritardanti.

    UNI EN 38631/03/97Legno lamell are incoll ato. Requisiti prestazional i e requisi ti minimi di produzione.Versione in lingua italiana della norma europea EN 386 (edizione febbraio 1995). Specifica irequisiti per i componenti di elementi di legno lamellare incollato e i requisiti minimi per la

    produzione di tali elementi per uso strutturale.

    UNI EN 39031/03/97Legno lamell are incoll ato. Dimensioni. Scostamenti ammissibil i .

    Versione in lingua italiana della norma europea EN 390 (edizione novembre 1994). Specificagli scostamenti ammissibili rispetto alle dimensioni del legno lamellare incollato per uso

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    strutturale e l'umidit di riferimento alla quale tali dimensioni sono riferite. Essa fornisceinoltre un metodo per il calcolo delle dimensioni corrette per elementi di legno lamellareincollato aventi umidit diversa dall'umidit di riferimento.

    UNI EN 39130/06/97Legno lamellare incollato. Prova di delaminazione dell e superf ici di incollaggio.Versione italiana della norma europea EN 391 (edizione gennaio 1995). Specifica tre metodidi delaminazione per il controllo di qualit continuativo dell'integrit delle superfici diincollaggio nel legno lamellare incollato.

    UNI EN 3921/03/97Legno lamellare incol lato. Prova di resistenza a taglio dell e superfi ci di incollaggio.Versione in lingua italiana della norma europea EN 392 (edizione gennaio 1995). Descrive unmetodo per la misurazione, nel legno lamellare incollato della resistenza a taglio della

    superficie di incollaggio parallela alla fibratura.

    UNI EN 40830/04/97Strutture di l egno. Legno massiccio e legno lamellare incollato. Determinazione di alcunepropri etfisiche e meccaniche.Versione in lingua italiana della norma europea EN 408 (edizione gennaio 1995). Specificametodi di prova per la determinazione delle seguenti propriet del legno strutturale e del legnolamellare incollato: modulo di elasticit a flessione; modulo di taglio; resistenza a flessione;modulo di elasticit a trazione parallela alla fibratura; resistenza a trazione parallela allafibratura; modulo di elasticit a compressione parallela alla fibratura; resistenza a

    compressione parallela alla fibratura. Inoltre, vengono specificate la determinazione delledimensioni, dell'umidit e della massa volumica.

    UNI EN 409 07/97Strutture di legno. Metodi di prova. Determinazione del momento di snervamento deglielementi meccanici di collegamento di forma cil indri ca. Chiodi.

    UNI EN 51831/03/97Legno struttur ale. Classif icazione. Requisiti per le norme di classif icazione a vista secondola resistenza.Versione in lingua italiana della norma europea EN 518 (edizione febbraio 1995). Identifica lecaratteristiche per le quali devono essere imposti limiti nelle regole di classificazione a vista dellegno strutturale.

    UNI EN 51931/03/97Legno strutturale. Classif icazione. Requisiti per i l legno classif icato a macchina secondola resistenza e per le macchine classif icatri ci.Versione in lingua italiana della norma europea EN 519 (edizione febbraio 1995). Specifica irequisiti per la valutazione e la conduzione dei sistemi di classificazione a macchina secondo laresistenza, ai fini della classificazione secondo la resistenza del legno strutturale.

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    UNI EN 594 04/97Strutture di legno. Metodi di prova. Resistenza e r igidezza di piastra di pannell i per pareticon telaio di legno.

    UNI EN 595 03/97Strutture di legno. Metodi di prova. Prova dell e capriate per la determinazione del laresistenza e del comportamento a deformazione.

    UNI EN 596 09/97Struttur e di legno. Metodi di prova. Prova di impatto con un corpo morbido su pareti contelaio di legno.

    UNI EN 789 04/97Struttur e di legno. Metodi di prova. Determinazione di propri etmeccaniche di pannel li a

    base di legno.

    EN 387 1999Legno lamellare incollato. Giunti a dita a tutta sezione. Requisiti prestazionali e requisitimin imi di produzione.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1059 1999Strutture in legno. Requisiti di prodotto per capr iate prefabbr icate reali zzate con elementidi col legamento di lamiera metall ica punzonata.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1193 1997Strutture in legno. Legno strutturale e legno lamell are incoll ato. Determinazione dell aresistenza a taglio e delle proprietmeccaniche perpendicolar i al la fi bratura.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1194 1999Strutture in legno. Legno lamell are incollato. Classi di resistenza e determinazione deivalori caratter istici.

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1195 1997Strutture in legno. Metodi di prova. Comportamento dei solai portanti .

    Note: di recente approvazione CEN.

    EN 1912 1998Legno strutturale. Classi di resistenza. Assegnazione delle classi visuali e delle specie.

    Note: di recente approvazione CEN.

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    EDILIZIA E MATERIALI DA COSTRUZIONE

    SS UNI U40.05.258.0 30/04/97

    Elementi di legno di latifoglie per rivestimenti di pavimentazioni. Classif icazione in base aidifetti.Stabilisce una classificazione degli elementi di legno di latifoglie per pavimentazioni in base aidifetti. Essa si applica ad elementi di legno massiccio e/o elementi di legno costituiti da pistrati in cui lo strato a vista abbia uno spessore maggiore o uguale a 2,5 mm.

    SS UNI U40.06.198.0 01-07-89Strutture di legno. Legno massiccio in dimensioni d'uso struttur ale. Determinazione dialcune propr ietfisiche e meccaniche.Versione in lingua italiana della norma ISO 8375 (edizione lug. 1985), adottata senza variantinel presente progetto di norma italiana.

    UNI EN 380 31-07-94Strutture di l egno. Metodi di prova. Principi generali per le prove con carico statico.Versione in lingua italiana della norma europea EN 380 (edizione lug. 1993). Specifica i

    principi generali che devono essere adottati per le prove con carico statico su strutture dilegno. La presente norma destinata ad essere applicata nei casi in cui risulti necessarioverificare sperimentalmente se una struttura sia conforme a criteri stabiliti. Determinate puntidella norma possono essere utilizzati per prove di carico o per il collaudo di strutture diservizio. Non si applica per prove su singoli pezzi di legno; singole giunzioni o modelli in scaladi strutture.

    UNI EN 383 31-07-94Strutture di legno. Metodi di prova. Determinazione dell a resistenza al r i fol lamento e deimoduli local i di r igidezza per elementi di collegamento di forma cil indri ca.Versione in lingua italiana della norma europea EN 383 (edizione lug. 1993). Specifica metodidi laboratorio atti a determinare la resistenza al rifollamento e i moduli locali di rigidezza dilegno massiccio, legno lamellare incollato e di pannelli a base di legno sollecitati da elementi dicollegamento di forma cilindrica.

    UNI EN 409 31-07-94

    Strutture di legno. Metodi di prova. Determinazione del momento di snervamento deglielementi meccanici di collegamento di forma cil indri ca. Chiodi.Versione in lingua italiana della norma europea EN 409 (edizione lug. 1993). Specifica unmetodo per determinare il momento di snervamento di chiodi aventi diametro massimo di 8mm.

    UNI EN 594 30/04/97Strutture di legno. Metodi di prova. Resistenza rigidezza di piastra di pannel l i per pareticon telaio di legno.Versione in lingua italiana della norma europea EN 594 (edizione dicembre 1995). Specifica ilmetodo di prova da utilizzare nella determinazione della resistenza e rigidezza di piastra su

    pannelli per pareti con telaio di legno.

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    UNI EN 595 31/03/97Strutture di legno. Metodi di prova. Prova dell e capriate per la determinazione del laresistenza del comportamento a deformazione.

    Versione in lingua italiana della norma europea EN 595 (edizione marzo 1995). Descrive unmetodo di prova per la determinazione della resistenza e deformabilit delle capriate nellestrutture di legno soggette al tipo di carico prevedibilmente esercitato in opera.

    UNI EN 596 30/09/97Struttur e di legno. Metodi di prova. Prova di impatto con un corpo morbido su pareti contelaio di legno.Versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 596 (edizione marzo 1995).Specifica un metodo di prova per la determinazione della resistenza di un pannello di paretecon telaio di legno all'impatto da parte di un corpo morbido in grado di urtare contro ilrivestimento del pannello.

    UNI ENV 1995-1-128-02-95INGEGNERIA STRUTTURALE Eurocodice 5.Progettazione delle struttur e di legno. Parte 1-1: Regole general i e regole per gli edif ici.Versione in lingua italiana della norma europea sperimentale ENV 1995-1-1 EUROCODICE 5(edizione dicembre 1993). Si applica alla progettazione di strutture di legno, oppure distrutture fatte di legno (legno massicci, segato, squadrato oppure tondo, e legno lamellareincollato) oppure di pannelli a base di legno - assemblate con adesivi o con mezzi meccanici. E'suddiviso in varie parti distinte. La presente parte prende in esame soltanto i requisiti diresistenza meccanica, comportamento in esercizio e durabilit delle strutture. Non riguarda

    l'isolamento termico e acustico.

    UNI ENV 1995-1-230/11/96INGEGNERIA STRUTTURALE Eurocodice 5.Progettazione di stru tture di legno. Parte 1-2: Regole general i - Progettazione struttur alecontro l' incendio.Versione in lingua italiana della norma europea sperimentale ENV 1995-1-2 (edizionedicembre 1994). Indica i criteri per la progettazione delle strutture di legno in situazioni diesposizione al fuoco (da usare a completamento di quelle date nelle ENV 1995-1-1 e ENV1991-2-2). Vengono identificate le differenze e le aggiunte rispetto al dimensionamento atemperatura normale. Vengono trattati soltanto i metodi passivi di protezione e non quelli

    attivi. Si applica ad edifici ove richiesto di evitare il collasso prematuro della struttura edevitare la propagazione dell'incendio oltre la compartimentazione.

    UNI 2105 01-11-42Tavell e. Tipi e dimensioni .La norma non riguarda le tavelle per solai misti con conglomerato cementizio armato.Esempio e tabelle con designazioni. Tolleranze. Le tavelle sono materiali laterizi composte diargilla, con eventuale aggiunta di adatti elementi correttivi (sabbia, ossido di ferro, ecc)essiccati e cotti in fornace. Nella loro massa presentano fori longitudinali rettangolari a spigolileggermente arrotondati. Le facce devono essere rigate per assicurare l'aderenza delle malte;

    gli spigoli longitudinali devono essere leggermente arrotondati. Dimensioni. Frecce diincurvamento.

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    UNI ISO 5329 01-09-87Blocchetti di legno per pavimentazioni . Terminologia.Versione in lingua italiana della ISO 5329 (edizione maggio 1978), adottata senza varianti.

    Definisce i termini relativi ai blocchetti di legno massiccio per pavimentazioni I termini e ledefinizioni specificati non sono limitativi.

    UNI 9339 01-07-88Blocchetti di legno per pavimentazioni . Caratter istiche e control li .Stabilisce le caratteristiche di fabbricazione, le forme e le dimensioni, le tolleranze, i difetti, imetodi di controllo, la designazione e le condizioni di consegna dei blocchetti d legno per

    pavimentazioni impiegati all'aperto o al chiuso. Chiarimenti sulla concordanza parziale con leISO 5326-78, e ISO 5327-78. ISO 5328-78.

    UNI EN 28970 01-12-91Strutture di legno. Prova degli assemblaggi realizzati tramite elementi meccanici dicoll egamento. Prescri zioni r elative all a massa volumica del legno.Versione ufficiale della norma europea EN 28970 (edizione feb. 1991) in lingua italiana.

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    PROVE SUL LEGNO E DETERMINAZIONE DI PARAMETRI VARI

    UNI ISO 3130 01-04-85

    Determinazione del l ' umiditper le prove fisiche e meccaniche.Versione in lingua italiana della ISO 3130 (edizione nov. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare l'umidit del legno nelle prove fisiche e meccaniche.

    UNI ISO 3131 01-04-85Determinazione della massa volumica per le prove f isiche e meccaniche.Versione in lingua italiana della ISO 3131 (edizione nov. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la massa volumica (rapporto fra la massa del provino edil suo volume) del legno all'umidit che esso presenta al momento della prova ed allo statoanidro, e alla sua densit basale (rapporto fra la massa del provino allo stato anidro ed ilvolume ad umidit non minore del punto d saturazione delle pareti cellulari).

    UNI ISO 3132 01-04-85Determinazione della resistenza a compressione perpendicolare all a fi bratura.Versione in lingua italiana della ISO 3132 (edizione nov. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la resistenza limite convenzionale a compressione indirezione perpendicolare alla fibratura del legno, mediante carico ripartito su tutta la superficiedel provino (in direzione radiale od in direzione tangenziale).

    UNI ISO 3133 01-04-85Determinazione della resistenza a f lessione statica.

    Versione in lingua italiana della ISO 3133 (edizione novembre 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la resistenza statica del legno.

    UNI 325201-05-87Condizioni general i per prove fisiche e meccaniche.Specifica le modalit di selezione, taglio e condizionamento del materiale, la preparazione dei

    provini e le condizioni generali richieste per le prove fisiche e meccaniche su provini netti (ciosenza difetti) di piccole dimensioni. Chiarimenti sulla concordanza parziale con la ISO3129-75.

    UNI 325301-11-52Prove del legno. Condizionatur a.Per condizionatura del legno si intende l'insieme dei trattamenti che si eseguono per portare le

    provette, occorrenti per l'esecuzione delle singole prove meccaniche normali e speciali, altenore di umidit normale del 12 per cento (stato condizionato). Praticamente lacondizionatura pu considerarsi soddisfacente quando il tenore di umidit raggiunto risultacompreso tra i valori dell' 11 per cento e del 13 per cento (stato di pratica condizionatura). Lacondizionatura deve essere eseguita su provette aventi tenore di umidit non maggiore del 25

    per cento. Procedimento per provette aventi tenore di umidit maggiore del 13 per cento eminore od uguale al 25 per cento. Procedimento per provetta con tenore di umidit minoredell' 11 per cento.

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    UNI 325401-11-52Prove sul legno. Determinazione del la f ittezza media degli anel li annual i .La fittezza media degli anelli annuali il numero medio di anelli annuali per centimetro di

    raggio che deve essere rilevato sulle sezioni trasversali dei saggi e delle provette. Esempi.UNI 326101-11-52Prove sul legno. Determinazione del modulo di elasticita compressione.La determinazione del modulo di elasticit a compressione (espresso in kg/cm2) deve essereeseguita con sollecitazione in direzione assiale. Provette. Macchina di prova. Calcolo.Espressione dei risultati.

    UNI 326301-11-52Prove sul legno. Determinazione del modulo di elasticita trazione.La determinazione del modulo di elasticit a trazione (espresso in kg/cm2) deve essere

    eseguita con sollecitazione in direzione assiale. Provette. Figura con disposizione dellaprovetta. Esecuzione della prova. Calcolo. Espressione dei risultati.

    UNI ISO 334501-04-85Determinazione dell a resistenza a trazione parall ela al la f ibratura.Versione in lingua italiana della ISO 3345 (edizione set. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la resistenza a trazione parallela alla fibratura del legno.

    UNI ISO 334601-04-85Determinazione della resistenza a trazione perpendicolare all a fibratura.

    Versione in lingua italiana della ISO 3346 (edizione dic. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la resistenza a trazione perpendicolare alla fibratura dellegno, in direzione radiale e tangenziale.

    UNI ISO 334701-05-83Determinazione dell a resistenza al taglio parall elamente alla fi bratur a.Versione in lingua italiana della ISO 3347 (edizione gen. 1976, adottata senza varianti.Specifica un metodo per la determinazione della resistenza al taglio del legno con carico dicompressione parallelo alla fibratura (direzione assiale su una superficie radiale oppuretangenziale).

    UNI ISO 334801-04-85Determinazione della resil ienza in f lessione.Versione in lingua italiana della ISO 3348 (edizione ago. 1975) adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la resilienza del legno mediante l'impiego di un martello a

    pendolo.

    UNI ISO 3349 01-10-84Determinazione del modulo di elasticita' a flessione statica.Versione in lingua italiana della ISO 3349 (edizione dic. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per la determinazione del modulo di elasticit del legno a flessione statica

    mediante misura della deformazione nella zona di flessione pura.

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    UNI ISO 335001-04-85Determinazione della durezza statica.Versione in lingua italiana della ISO 3350 (edizione ago. 1975), adottata senza varianti.

    Specifica un metodo per determinare la durezza statica del legno (noto anche come metodojanca).

    UNI ISO 335101-04-85Determinazione della resistenza alla penetrazione dinamica.Versione in lingua italiana della ISO 3351 (edizione dic. 1975), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare la resistenza alla penetrazione dinamica.

    UNI ISO 3787 01-04-85Metodi di prova. Determinazione del la resistenza a compressione paral lela alla fibratura.Versione in lingua italiana della ISO 3787 (edizione set. 1976), adottata senza varianti.

    Specifica un metodo per determinare la resistenza a compressione parallelamente alla fibraturadel legno.

    UNI 414301-12-58Prove sul legno. Prova di spacco in dir ezione assiale. Si determina la resistenza del legno a sollecitazione di spacco esercitata in direzione assiale.Provette, con forma, dimensioni, e direzione delle fibre del legno macchina ad azione gradualedi trazione. Procedimento. Calcolo. Resoconto.

    UNI 414501-12-58

    Prove sul legno. Determinazione della capacitd'assorbimento d' acqua.Si determina, con riferimento al peso, del legno allo stato secco, la quantit percentualemassima d'acqua che una data specie di legno pu assorbire. Procedimento. Calcolo.Resoconto.

    UNI ISO 4469 01-04-85Determinazione del r iti ro radiale e tangenziale.Versione in lingua italiana della ISO 4469 (edizione novembre 1981), adottata senza varianti.Specifica un metodo per determinare il ritiro lineare del legno nelle direzioni radiale etangenziale. Apparecchiatura.

    UNI 4712 01-03-61Prove sul legno. Prova d'impronta sul legno per pavimentazione.Viene determinata la profondit dell'impronta permanente lasciata nel legno della provetta da

    punzoni aventi forme convenzionali e che esercitano una sollecitazione di 200 kg/cm2.

    UNI ISO 4858 01-03-88Determinazione del r it ir o volumetri co.Versione in lingua italiana della norma ISO 4858 (edizione dic. 1982), adottata senza varianti.Specifica due metodi per la determinazione del ritiro volumetrico del legno: metodostereometrico, applicabile a provini preparati in conformit alla UNI ISO 4469; metodo del

    volumenometro a mercurio, applicabile per provini di qualsiasi forma.

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    UNI ISO 485901-03-88Determinazione del r igonfiamento r adiale e tangenziale.Versione in lingua italiana della norma ISO 4859 (edizione dic. 1982), adottata senza varianti.

    Specifica un metodo per la determinazione del rigonfiamento lineare del legno nelle direzioniradiale e tangenziale.

    UNI ISO 4860 01-03-88Determinazione del r igonfi amento volumetr ico.Versione in lingua italiana della norma ISO 4860 (edizione dic. 1982), adottata senza varianti.Specifica due metodi per la determinazione del rigonfiamento volumetrico del legno: metodostereometrico, applicabile a provini preparati in conformit alla UNI ISO 4859; metodo delvolumenometro a mercurio, applicabile a provini di qualsiasi forma.

    UNI 882801-01-86Segati di l egno. Determinazione delle tensioni interne.Specifica un metodo per determinare le tensioni interne in un segato trasversalmente allafibratura, in uno dei due casi seguenti: esistenti al momento dell'estrazione dei provini dalsegato; residue. Il metodo si basa sulla misurazione delle deformazioni dei singoli strati di un

    provino preparato a forma di pettine, estratto mediante segagione trasversale da un segato. ledeformazioni si riferiscono all'allungamento o all'accorciamento dei singoli denti del pettine.Apparecchiatura prelievo e preparazione dei provini; procedimento.

    UNI 882901-01-86Segati di legno. Determinazione del gradiente di umidit.

    Specifica un metodo per determinare il gradiente di umidit nei segati. Il metodo si basa sulladeterminazione dell'umidit per pesata (prog. Unicl 26/2 legno. Determinazione dell'umidit.Metodo per pesata) di strati successivi ricavati da un pezzo tagliato trasversalmente da unsegato. Apparecchiatura; preparazione dei provini; procedimento. Riferimenti: prog. Unicl26/2.

    UNI 9091/101-04-87Determinazione del l ' umi dit. Metodo elettr ico.Specifica un metodo per determinare l'umidit media di un pezzo di legno, mediantemisuratore elettrico di umidit de legno (detto anche igrometro elettrico). Le prescrizioni siriferiscono in modo particolare ai segati ma possono essere impiegate anche su altri prodotti dilegno, purch ci sia tecnicamente possibile. Il metodo descritto si applica per legname aventeumidit compresa fra il 7 ed il 28%; non applicabile su legname avente temperatura di 0c,oppure contenente sostanze che ne alterino le propriet elettriche (per esempio che sia statotrattato con preservanti od igniritardanti aventi tale propriet, oppure che sia rimasto immersoa lungo in acqua di mare). Apparecchiatura; procedimento. Appendice: elementi per la sceltadel metodo. Chiarimenti sulla concordanza parziale con la ISO 4470-81.

    UNI 9091/2 01-04-87Determinazione del l ' umidit. Metodo per pesata.Specifica un metodo per determinare l'umidit media di un pezzo di legno, ricavandone dei

    provini e determinando l'umidit di questi ultimi mediante essiccazione in stufa. Le prescrizionisi riferiscono in modo particolare ai segati ma possono essere impiegate anche su altri prodotti

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    di legno purch ci sia tecnicamente possibile. Il metodo descritto nella presente norma puessere impiegato per legname avente qualsiasi valore di umidit, ed considerato il metodo diriferimento, in caso di contestazioni. Apparecchiatura; procedimento. Appendice: elementi per

    la scelta del metodo. Chiarimenti sulla concordanza parziale con la ISO 4470-81.UNI 9091/301-04-89Determinazione del l ' umi dit. Metodo per distil lazione azeotropica.Specifica un metodo per determinare l'umidit di frammenti di legno di dimensioni e massalimitate, assunti come rappresentativi di un intero pezzo o lotto. Specifica inoltre, per alcunicasi particolari come pali o traverse ferroviarie, i criteri da seguire nel prelievo dei frammenti.Il metodo per distillazione azeotropica applicabile a qualsiasi lotto o pezzo di legno dal qualesia possibile prelevare frammenti in posizioni e quantit opportune, ed particolarmenteraccomandato quando il legno contenga sostanze conduttrici o volatili, che renderebbero meno

    precisi i risultati ottenibili con altri metodi. Appendice: fornisce elementi utili per la scelta del

    metodo da seguire per la determinazione dell'umidit del legno, contiene informazioni dicarattere generale relative all'impiego, alla precisione ed alle principali particolarita' operativedei diversi metodi di prova.

    UNI 9091/401-04-89Determinazione del l ' umidit. Metodo igrometr ico.Specifica un metodo per determinare l'umidit di frammenti di legno di dimensioni e massalimitate, assunti come rappresentativi di un intero pezzo o lotto. Il metodo igrometrico applicabile a qualsiasi lotto o pezzo di legno avente umidit minore del punto di saturazionedelle pareti cellulari, e dal quale sia possibile prelevare frammenti in posizioni e quantita'

    opportune. particolarmente utile, anche se meno preciso del metodo per distillazione,quando occorra eseguire rapidamente misurazioni in legno contenente quantita' anomale dielettroliti. Appendice: fornisce elementi utili per la scelta del metodo da seguire per ladeterminazione dell'umidit del legno, contiene informazioni di carattere generale relativeall'impiego, alla precisione ed alle principali particolarita' operative dei diversi metodi di prova.

    UNI 9594 01-04-90Adesivi. Determinazione del tempo aperto massimo di adesivi per legno mediante prove ditaglio per trazione.Definisce un metodo per la determinazione del tempo aperto massimo di adesivi per legnomediante prove di taglio per trazione, eseguito su provini normalizzati accoppiati a tempi

    aperti crescenti. Per tempo aperto massimo di un adesivo si intende il valore di tempo entro ilquale gli aderenti, su cui spalmato l'adesivo, possono rimanere disaccoppiati garantendo unvalore di potere collante finale minimo pari al 70% del valore determinato secondo Pr EN 204.Il metodo si applica agli adesivi per legno. Origine: prog. UNICHIM 749.

    UNI 959501-04-90Adesivi. Determinazione della rapiditdi presa a freddo di adesivi per legno medianteprove di taglio per trazione.Stabilisce un metodo per la determinazione della rapidit di presa a freddo di adesivi per legnomediante prove di taglio per trazione, eseguite su provini normalizzati e per tempi prefissati.

    Origine: prog. UNICHIM 750.

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    PALI DI LEGNO

    UNI 351201-01-84

    Pali di pino e di lari ce impregnati per l inee di telecomunicazioni e di segnalamentoferrotranviarie. Ti po comune.Specifica le caratteristiche che i pali di pino e di larice impregnati, di tipo comune, devonoavere per la costruzione di linee di telecomunicazioni e di collegamento ferrotranviarie.Rappresentazione; designazione; dimensioni, prestazioni e masse; tolleranze; prove (vedereUNI 8580, UNI 8579); marcatura; entit del campione e criteri di collaudo.

    UNI 351301-01-84Pali di pino e di lari ce impregnati per l inee di telecomunicazioni e di segnalamentoferrotranviari e. Tipo pesante.Specifica le caratteristiche che i pali di pino e di larice impregnati, di tipo pesante, devonoavere per la costruzione di linee di telecomunicazioni e di segnalamento ferrotranviarie.Rappresentazione; dimensioni, prestazioni e masse; tolleranze; prove (vedere UNI 8580, UNI8579); marcatura; entit del campione e criteri di collaudo.

    UNI 351401-01-84Pali di castagno per l inee di telecomun icazioni e di segnalamento ferrotranviari e e perl inee elettri che. Tipo comune.Specifica le caratteristiche che i pali di castagno di tipo comune devono avere per lacostruzione di linee di telecomunicazioni e di segnalamento ferrotranviarie e di linee elettriche.Rappresentazione; dimensioni, prestazioni e masse; tolleranze; prove (vedere UNI 8579);

    marcatura; entit del campione e criteri di collaudo.

    UNI 351501-01-84Pali di castagno per l inee di telecomun icazioni e di segnalamento ferrotranviari e e perl inee elettr iche. Tipo pesante.Specifica le caratteristiche che i pali di castagno di tipo pesante devono avere per lacostruzione di linee di telecomunicazioni e di segnalamento ferrotranviarie e di linee elettriche.Rappresentazione; designazione; dimensioni, prestazioni e masse; tolleranze; prove (vedereUNI 8579); marcatura; entita' del campione e criteri di collaudo.

    UNI 8576 01-01-84Pali di pino e di larice impregnati per linee elettriche. Tipo leggero.Specifica le caratteristiche che i pali di pino e di larice impregnati, di tipo leggero, devonoavere per la costruzione di linee elettriche. Rappresentazione, designazione, dimensioni,

    prestazioni e masse, tolleranze, prescrizioni e prove, marcatura, entita' del campione e criteri dicollaudo.

    UNI 857701-01-84Pali di pino e di larice impregnati per linee elettriche. Tipo comune.

    Specifica le caratteristiche che i pali di pino e di larice impregnati, di tipo comune, devonoavere per la costruzione di linee elettriche. Rappresentazione, designazione, dimensioni,

    prestazioni e masse, tolleranze, prescrizioni e prove, marcatura, entita' del campione e criteri dicollaudo.

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    UNI 857801-01-84Pali di pino e di lari ce impregnati per li nee elettri che. Tipo pesante.Specifica le caratteristiche che i pali di pino e di larice impregnati, di tipo pesante, devono

    avere per la costruzione di linee elettriche. Rappresentazione, designazione, dimensioni,prestazioni e masse, tolleranze, prescrizioni e prove, marcatura, entit del campione e criteri dicollaudo.

    UNI 857901-01-84Pali di l egno per l inee di telecomunicazioni e di segnalamento ferrotranviari e e per l ineeelettri che. Determinazione del tiro.Descrive un metodo per determinare la resistenza a flessione dei pali di legno. Il metodo siapplica a tutti i pali di legno di castagno, di pino e di larice da impiegare per la costruzione dilinee di telecomunicazioni e di segnalamento ferrotranviarie e di linee elettriche. Principio: sisottopone un palo allo sforzo di flessione fino a rottura. Apparecchiatura, campione di prova,

    procedimento, valutazione dei risultati (vedere UNI 3512 a UNI 3515, UNI 8576 a UNI8578).

    UNI 8580 01-01-91Pali di legno per li nee elettri che e di telecomunicazione. Trattamenti preservanti.Prescrive i procedimenti di impregnazione, a scopo preservante, per i pali di legno daimpiegare per la costruzione di linee e di telecomunicazione.

    TRAVERSE IN LEGNO

    UNI 356101-12-78Materiale minuto d'armamento di binari ferroviari e tranviari. Tavolette di legno. Esempio etabella con designazione. Materiale: faggio. Prospetto delle dimensioni delle tavolette grezze.Origine: UNIFER 7.97.

    UNI 3561 FA 1-9101-01-91Materiale minuto d'armamento di binari ferroviari e tranviari. Tavolette di legno. Punto 1,sostituire la parola faggio con la seguente dicitura: latifoglie facilmente impregnabili, pannellidi fibra di legno e compensati per uso esterno. Punto 3, aggiungere dopo trattamentod'impregnazione quanto segue: profonda con creosoto-CCA (o altro preservante di pari

    efficacia).

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    LEGNO TRATTATO

    SS UNI U40.02.234.0 31-01-93

    Legname per recinzioni , sostegni ed altr i usi non strutturali . Trattamenti preservanti.

    UNI EN 20-1 09/1997Preservanti del legno - Determinazione dell 'eff icacia protettiva contro Lyctus brunneus(Stephens). Appli cazione mediante trattamento superf iciale (metodo di laborator io).

    UNI EN 20-2 11/1997Preservanti del legno - Determinazione dell 'eff icacia protettiva contro Lyctus brunneus(Stephens). Appl icazione mediante impregnazione (metodo di laborator io).

    UNI EN 22 03/1990Preservanti del legno - Determinazione dell 'eff icacia curativa contro le larve di H ylotrupesBajulus (L innaeus) (metodo di laborator io).

    UNI EN 46 04/1990Preservanti del legno - Determinazione dell'efficacia preventiva contro le larve diHylotrupes Bajulus (L innaeus) (metodo di laboratorio).

    UNI EN 47 03/1990Preservanti del legno - Determinazione della soglia di efficacia contro le larve diHylotrupes Bajulus (L innaeus) (metodo di laboratorio).

    UNI EN 48 02/1990Preservanti del legno - Determinazione dell ' eff icacia curativa contro le larve di AnobiumPunctatum (De Geer) (metodo di laboratorio).

    UNI EN 49-1 03/1998Preservanti del legno - Determinazione dell'efficacia protettiva contro AnobiumPunctatum (De Geer) mediante deposizione di uova e sopravvivenza delle larve.Appli cazione mediante trattamento superf iciale (metodo di laborator io).

    Note: In lingua inglese, revisione con la UNI EN 49-2 della UNI EN 49:1985.

    UNI EN 49-2 03/1998Preservanti del legno - Determinazione dell'efficacia protettiva contro AnobiumPunctatum (De Geer) mediante deposizione di uova e sopravvivenza delle larve.Appli cazione mediante impregnazione (metodo di laborator io).

    Note: In lingua inglese, revisione con la UNI EN 49-1 della UNI EN 49:1985 e sostituisce laUNI EN 21.

    UNI EN 73 02/1990Preservanti del legno - Invecchiamento accelerato del l egno trattato prima del le provebiologiche. Procedimento di evaporazione.

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    UNI EN 117 03/1991Preservanti del legno - Determinazione dell a sogl ia di eff icacia contro Reticul itermessantonensis (de Feytaud) (metodo di laborator io).

    UNI EN 118 05/1991Preservanti del legno - Determinazione del l eff icacia preventiva contro Reticul itermessantonensis (de Feytaud) (metodo di laborator io).

    UNI EN 152-1 05/1989Metodi di prova dei preservanti in legno - Metodo di laboratori o per determinare l eff icaciapreventiva di un tr attamento di protezione del legno in opera contro l azzur ramento.

    UNI EN 152-2 06/1989Metodi di prova dei preservanti in legno - Metodo di laboratori o per determinare l eff icacia

    preventiva di un trattamento di protezione del legno in opera contro l azzur ramento.Appl icazione con metodi di versi dal metodo a pennel lo.

    UNI EN 212 01/1988Preservanti in legno -