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Edicin provisional - Forellbig udgave - Vorlufige Ausgabe - —æøæØ Œ - Provisional edition - Edition provisoire - Edizione provvisoria - Voorlopige uitgave - Ediªo provisria - Vliaikainen versio - Preliminr utgva Acta literal de las sesiones Fuldstndigt forhandlingsreferat Ausführliche Sitzungsberichte —ºæ —æƌ، ø ıæØø Verbatim report of proceedings Compte rendu in extenso des sØances Resoconto integrale delle sedute Volledig verslag der vergaderingen Relato integral das sessıes Sanatarkat istuntoselostukset Fullstndigt frhandlingsreferat 02-07-2003 PARLAMENTO EUOPEO EUROPA-PARLAMENTET EUROP˜ISCHES PARLAMENT ¯—`˚ˇ ˚ˇ˝ˇ´ˇ¸ˇ EUROPEAN PARLIAMENT PARLEMENT EUROPEEN PARLAMENTO EUROPEO EUROPEES PARLEMENT PARLAMENTO EUROPEU EUROOPAN PARLAMENTTI EUROPAPARLAMENTET 1999 2004 MiØrcoles I - Onsdag I - Mittwoch I - æ I - Wednesday I - Mercredi I Mercoled I - Woensdag I - Quarta-feira I - Keskiviikko I - Onsdag I

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Page 1: 1999 2004 - European Parliament · Mercoledì I - Woensdag I - Quarta-feira I - Keskiviikko I - Onsdag I. 3-001 ... perciò con viva tensione morale e intellettuale la respon-

Edición provisional - Foreløbig udgave - Vorläufige Ausgabe - ÐñïóùñéíÞ Ýêäïóç - Provisional edition -Edition provisoire - Edizione provvisoria - Voorlopige uitgave - Edição provisória - Väliaikainen versio - Preliminär utgåva

Acta l i teral de las sesionesFuldstændigt forhandlingsreferatAusführliche SitzungsberichteÐëÞñç ÐñáêôéêÜ ôùí ÓõíåäñéÜóåùíVerbatim report of proceedingsCompte rendu in extenso des séancesResoconto integrale delle seduteVolledig verslag der vergaderingenRelato integral das sessõesSanatarkat istuntoselostuksetFullständigt förhandlingsreferat

02-07-2003

PARLAMENTO EUOPEOEUROPA-PARLAMENTETEUROPÄISCHES PARLAMENTÅÕÑÙÐÁÚÊÏ ÊÏÉÍÏÂÏÕËÉÏ

EUROPEAN PARLIAMENTPARLEMENT EUROPEENPARLAMENTO EUROPEO

EUROPEES PARLEMENTPARLAMENTO EUROPEUEUROOPAN PARLAMENTTIEUROPAPARLAMENTET

1999 2004

Miércoles I - Onsdag I - Mittwoch I - ÔåôÜñôç I - Wednesday I - Mercredi IMercoledì I - Woensdag I - Quarta-feira I - Keskiviikko I - Onsdag I

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3-001

SESIÓN DEL MIÉRCOLES, 2 DE JULIO DE 2003

MØDET ONSDAG I DEN 2. JULI 2003

SITZUNG AM MITTWOCH I, 2. JULI 2003

ΣΥΝΕ∆ΡΙΑΣΗ ΤΗΣ ΤΕΤΑΡΤΗΣ Ι 2 ΙΟΥΛΙΟΥ 2003

SITTING OF WEDNESDAY I, 2 JULY 2003

SÉANCE DU MERCREDI I, 2 JUILLET 2003

SEDUTA DI MERCOLEDI' I 2 LUGLIO 2003

VERGADERING VAN WOENSDAG I, 2 JULI 2003

SESSÃO DE QUARTA-FEIRA I, 2 DE JULHO DE 2003

ISTUNTO I KESKIVIIKKONA 2. HEINÄKUUTA 2003

SAMMANTRÄDET ONSDAGEN (I) DEN 2 JULI 2003___________________________

3-002

IN THE CHAIR: MR COXPresident

(The sitting opened at 9.05 a.m.)

3-003

Programa de actividades de la Presidencia italiana

Det italienske formandskabs arbejdsprogram

Tätigkeitsprogramm des italienischen Ratsvorsitzes

Πρόγραµµα δραστηριοτήτων της ιταλικήςΠροεδρίας

The programme of the Italian presidency

Programme d'activité de la présidence italienne

Programma di attività della Presidenza italiana

Programma van het Italiaans voorzitterschap

Programa de actividades da Presidência italiana

Italian puheenjohtajakauden toimintaohjelma

Det italienska ordförandeskapets verksamhetspro-gram

3-004

President. The next item is the statement by the Presi-dent-in-Office of the Council on the programme of theItalian presidency.1

I now call the Prime Minister of Italy, President-in-Office of the Council, Mr Berlusconi, to introduce theprogramme of the Italian presidency to the House.

(As the President-in-Office of the Council rose to speak,Members from the Group of the Greens/European FreeAlliance held up placards stating in various languagesthat all are equal before the law; protests from Mr Pan-nella)

1 Action taken on Parliament's positions and resolutions: see minutes

We have one President in the House, Mr Pannella. I willdeal with this matter from the chair.

Colleagues, you have made your point. I ask you now torespect the dignity of the proceedings, to put away thoseplacards and allow us to hear with dignity the messageof the Italian presidency.

(Applause from the right)

3-005

Berlusconi, Presidente del Consiglio. Signor Presi-dente, in quanto paese fondatore, lItalia ha una lungaesperienza di fedeltà alla lettera e allo spirito dei Trattatiche in pochi decenni ci hanno portato a costruire, nelsegno della pace, uno dei più straordinari esperimentipolitici e istituzionali nella storia dellumanità. Sentiamoperciò con viva tensione morale e intellettuale la respon-sabilità e lonore di presiedere lUnione in una fase co-stituente, quando bisogna aggrapparsi saldamente allalezione del passato per costruire lavvenire, per affronta-re novità e occasioni fino a ieri impensabili, per superarele differenze e risolverle in una nuova ricchezza da inve-stire nel progetto comune.

Lingresso a pieno titolo di nuovi Stati membri e la con-seguente ridefinizione della nostra identità impongonooggi il rilancio dellarte della mediazione. LEuropacontemporanea, così come lhanno costruita le sue classidirigenti, è nata da grandi sforzi della volontà e da gran-di intuizioni dellintelligenza, che hanno dato unanimae un linguaggio a valori e sentimenti comuni, integrandoe rilanciando i diversi filoni in cui si suddividono la sto-ria, la tradizione e la cultura degli Stati nazionali.

LEuropa oggi è grande: è grande per il cammino che hapercorso, per le sue potenzialità, per il suo orgogliosocontributo alla pace e al diritto internazionale, ma ègrandissima per la concretezza e la perizia tecnica concui è riuscita a superare ogni tipo di crisi, ogni difformitàdi interessi, ogni diversità di visione, attraverso un me-todo comune, regole comuni e uno stile comunenelladeguare questo metodo e queste regole alla realtàdel mondo in movimento.

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Sappiamo tutti che larte della mediazione talvolta ha isuoi costi, e qualche volta costi pesanti. Senza il soffiovitale e trascinante di obiettivi condivisi, la mediazionepuò diventare qualcosa di molto simile alla paralisi bu-rocratica, ad una lunga ed estenuante serie di elusioni deiproblemi e di rinvii delle soluzioni. Il parlamento italia-no, a cui non è mai mancato il coraggio della verità, haavvertito con forte sensibilità e ha spesso denunciato consincero trasporto europeista le fasi di stanchezza e digioco al ribasso che hanno caratterizzato certi periodidella nostra vita nella Casa comune degli europei. Ed èper questo che lItalia, con la sicurezza che le deriva daun'esperienza antica e con lumiltà necessaria nel tratta-mento delle grandi e decisive questioni politiche, faràtutto quanto è in suo potere - e tutto quanto essa conside-ra suo dovere - per garantire a questo Parlamento, allaCommissione esecutiva e al governl del Consiglio euro-peo il terreno più fertile per una consapevole, serena eresponsabile decisione politica sul nostro futuro. Lo sco-po della mediazione è, infatti, decidere sulla sostanzadelle cose e la composizione delle nostre differenze saràun successo soltanto se ci consentirà di fare un grandesalto in avanti e di dotare le nostre economie in via diprogressiva integrazione, le nostre culture, la nostra po-litica estera e la nostra politica di difesa, di una nuova edefficiente fisionomia istituzionale.

Una grande Europa ha bisogno di grandi istituzioni. E seil mondo chiede unEuropa autorevole di fronte allegrandi sfide della lotta al terrorismo internazionale, dellariduzione delle ineguaglianze e degli squilibri, della ri-presa delleconomia globale, è nostro dovere offrirgliunUnione capace di pesare perché decide, un soggettocapace di decidere con voce forte e chiara in base a unachiara percezione dellinteresse e delle convinzioni co-muni, superiori a ogni tipo di particolarismo. QuestaUnione, che abbiamo deciso di costruire insieme e i cuicontorni abbiamo discusso anche nello splendido lavorodella Convenzione presieduta dal presidente Valéry Gi-scard dEstaing, con il fattivo contributo della Presiden-za greca e dei rappresentanti della Commissione, delParlamento europeo e dei parlamentari nazionali, nonpuò che fondarsi sul quadro di valori e di esperienzastorica che ci unisce da oltre mezzo secolo allaltrogrande soggetto della democrazia liberale moderna, agliStati Uniti dAmerica, cofondatori, insieme a noi,dellAlleanza atlantica. E affinché questo intreccio didiverse partnership, a un diverso livello di integrazionepolitica, ricominci a vivere allaltezza delle sue ambi-zioni e delle sue conquiste di civiltà, in uno spirito dipace e di sicurezza mondiale, occorre che dai rapportifra gli Stati sia bandita ogni forma di monologo in favo-re del più aperto, sincero e corretto dialogo.

LEuropa può curarsi della sindrome di Amleto e deci-dere di essere senza riserve un protagonista attivo dellascena mondiale; può dotarsi degli strumenti diplomatici,economici e militari per farlo in modo convincente, sen-za mettere in discussione né la sua autonomia né le sueradici né il grande impianto di libertà difeso per lunghidecenni nel quadro delle sue alleanze occidentali. Intor-no a questo, come abbiamo constatato di recente al Ver-tice di Salonicco, cè una grande consapevolezza comu-

ne, fissata in un documento di grande interesse coordi-nato dal Rappresentante per la politica estera e di sicu-rezza Javier Solana, che già tende a superare in una nuo-va visione strategica le differenze emerse negli scorsimesi a proposito della drammatica crisi irachena e deglisviluppi della cruciale questione mediorientale.

LItalia sa di non essere sola nel tentare ancora una voltalazzardo, la scommessa di una mediazione felice, posi-tiva, che faccia andare avanti le cose. Nel Parlamentopresieduto dal collega Pat Cox e nei suoi gruppi politici,che abbiamo incontrato con piacere e con profitto a Ro-ma, sentiamo di avere un interlocutore attento e pazien-te, ma che non farebbe sconti di fronte a nostri errori.Nella Commissione esecutiva, presieduta da RomanoProdi, vediamo lindispensabile elemento di continuitàdellamministrazione e di coordinamento quotidiano delnostro sistema istituzionale. E il Consiglio europeo, sianel rilancio del piano per la crescita, fondatosullinvestimento di grandi risorse nelle infrastrutturecivili, sia nella grande occasione costituzionale dellaimminente Conferenza intergovernativa, sarà la sededeputata in cui questa Presidenza semestraledellUnione, affidata allItalia, cercherà di definireunintesa coraggiosa, ma non spericolata, sulle grandiquestioni degli assetti istituzionali, dellestensione delvoto a maggioranza, dei confini della politica estera e disicurezza comune, e dello spazio giudiziario europeo.

Non possiamo ignorare che su alcuni di questi argomentiesistono tra gli Stati membri posizioni ancora differen-ziate. La Presidenza italiana compirà ogni sforzo per farconvergere queste posizioni, avendo però ben chiaro chenon sarà possibile procedere ad una completa ridiscus-sione del progetto di Trattato costituzionale della Con-venzione. La Conferenza intergovernativa dovrà quindiconcentrare i propri sforzi sui punti ancora realmentecontroversi. Da questa impostazione deriva anchelobiettivo della Presidenza di rispettare il calendariosuggerito dal Consiglio europeo di Salonicco. Apriremoquindi la Conferenza intergovernativa nel corso del mesedi ottobre e la condurremo a ritmo serrato nella auspica-bile prospettiva di pervenire ad un accordo entro dicem-bre.

(Applausi a destra)

Il Parlamento europeo sarà associato nel modo più ap-propriato ai lavori della Conferenza. Io chiederò al Con-siglio europeo di associare in via permanente il Presi-dente del Parlamento europeo ai lavori dei Primi Mini-stri e capi di governo.

(Applausi a destra)

Chiederò al Consiglio dei ministri degli esteri di associa-re in modo permanente ai loro lavori i rappresentanti delParlamento europeo. I lavori si svolgeranno ad elevatolivello politico per evitare che lo slancio della Conven-zione si areni in un negoziato tecnico-diplomatico, comesi è verificato nelle precedenti Conferenze intergoverna-tive.

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In questa prospettiva mi impegno a ritornare innanzi avoi dopo lapertura della Conferenza intergovernativa eallindomani del Consiglio europeo di dicembre per veri-ficare insieme il cammino percorso.

Lobiettivo è quello di consentire la firma del futuroTrattato costituzionale nel periodo compreso fra il 1°maggio 2004, data dell'ingresso formale dei dieci nuoviStati membri, e le elezioni per il rinnovo del Parlamentopreviste nel prossimo giugno. Un prolungamento delnegoziato oltre tali date comporterebbe, da un lato, ladispersione del prezioso patrimonio costituente elaboratodalla Convenzione, e, dallaltro, richiederebbe ai cittadi-ni europei di votare per le elezioni del loro Parlamentosenza conoscere i lineamenti istituzionali della futuraUnione.

Non posso, infine, che essere compiaciuto del fatto che,per una apprezzabile ragione di continuità storica e sim-bolica con gli originali Trattati del 1957, si sia conve-nuto che la firma conclusiva del Trattato costituzionaledebba aver luogo a Roma. Ne siamo onorati e faremo ditutto per riservare ai rappresentanti dei paesi membri unaaccoglienza degna delloccasione e naturalmenteallaltezza della nostra tradizione.

Signor Presidente, signori deputati, signor Presidentedella Commissione, la riforma costituzionale è certa-mente prioritaria per lavvenire dellintegrazione euro-pea, ma lUnione deve essere anche in grado di rispon-dere giorno per giorno alle legittime attese dei suoi citta-dini. LEuropa deve porsi sempre più come un fattore dicrescita economica e di prosperità. Muoviamo in questoambito da basi solide: lEuro rappresenta un elemento distabilità per le economie dei paesi che hanno scelto dicondividere la sovranità monetaria, e la strategia di Li-sbona ha individuato un percorso consensuale per il raf-forzamento della competitività europea. Non dobbiamoperò nasconderci le perduranti debolezze delle nostrestrutture economiche, confermate da tassi di crescita chesono inferiori a quelli previsti.

La Presidenza italiana ha predisposto, sulla base del pro-gramma operativo annuale che abbiamo presentato al-l'inizio dell'anno insieme alla Grecia, alcune iniziativeconcrete. La modernizzazione dellagricoltura, la tuteladellambiente, la protezione dei consumatori, la sicurez-za alimentare rappresentano altrettante esigenze impre-scindibili per i nostri cittadini, sulle quali lItalia lavore-rà al perseguimento delle finalità già individuate dalleprecedenti Presidenze.

In questa sede dunque mi limiterò ad indicare tre puntiche riteniamo cruciali per la competitività dellEuropa. Ilprimo è lesigenza di un più efficace sostegnoalleconomia tramite un incremento degli investimentipubblici e privati con la collaborazione delle istituzionifinanziarie europee, in primo luogo della BEI. Talestrategia deve, a nostro avviso, basarsi soprattutto su unrilancio della politica delle grandi reti infrastrutturalitranseuropee. NellUnione ampliata leffettivo funzio-namento del mercato interno richiede unaccresciutamobilità di merci e servizi, e quindi una più efficiente

rete di trasporti. Si tratta di conciliare le legittime esi-genze della stabilità monetaria e del rigore finanziario -che non vanno in alcun modo messe in discussione - conun maggiore stimolo alla crescita delleconomia, me-diante investimenti non solo nelle infrastrutture ma an-che nella ricerca e nella innovazione tecnologica, giac-chè siamo fermamente convinti del fatto che il capitaleumano rappresenti la principale risorsa delleconomiaeuropea.

(Applausi a destra)

Secondo elemento prioritario è la riflessione sulla soste-nibilità dei regimi pensionistici e previdenziali europei.La solidarietà tra le generazioni e ladattamento dei re-gimi esistenti alla realtà di un progressivo invecchia-mento della nostra società costituiscono una sfida a cuinon possiamo sottrarci. Tenendo conto delle diversesituazioni di ciascuno Stato membro, dobbiamo porreallo studio delle politiche volte ad incrementare il tassodi occupazione tra i lavoratori più anziani e a ridurre lapropensione al pensionamento anticipato.

Infine, come terzo punto poniamo la modernizzazionedei mercati del lavoro e la promozione dell'imprendito-rialità, soprattutto con riferimento alle piccole e medieimprese. Anche in questo campo solo un approccio co-ordinato tra i vari membri dellUnione europea ci per-metterà di cogliere le opportunità che sono offerte dalgrande mercato comune che si sta estendendo ai nuovidieci membri.

Queste linee di azione potranno attuarsi attraverso ildialogo tra le parti sociali. Il modello europeo, infatti, sifonda su uneconomia di mercato che mira a bilanciarela libera impresa con le esigenze di coesione e di solida-rietà. A questo proposito non possiamo non rivolgere lanostra attenzione a quell'Europa più fragile, silenziosa,troppo spesso messa in secondo piano dall'inerzia dellelegislazioni, ma non per questo meno ricca di valorecivile e significato morale: mi riferisco a quei 38 milionidi cittadini europei che sono disabili. L'Unione europeaha proclamato il 2003 Anno europeo delle persone condisabilità. La Presidenza italiana, congiuntamente allemanifestazioni e campagne di sensibilizzazione e di in-formazione già organizzate, si attiverà per gettare le basidi un'azione legislativa contro le discriminazioni: unostrumento che vada a tutelare le persone con disabilità intutti gli aspetti della vita quotidiana e ad assicurare loroun futuro di speranza.

(Applausi a destra)

Signor Presidente, signori deputati, signor Presidentedella Commissione, lUnione europea è anche un fattoredi stabilità internazionale e la sua responsabilità a questoriguardo comincia alle sue immediate frontiere e dipendedalla sua capacità di rivelarsi disponibile a forme semprepiù avanzate di cooperazione con i paesi vicini. Anche inquesto caso la Presidenza italiana intende proseguire nelsolco delle attività svolte da quanti ci hanno precedutonellesercizio delle funzioni presidenziali.

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Nellattuale fase tra la firma e lentrata in vigore deiTrattati di adesione cercheremo di assicurare la pienapartecipazione dei dieci nuovi Stati membri ai lavori delConsiglio facilitandone la completa integrazione neimeccanismi istituzionali dellUnione. Nel contempo,cercheremo di definire entro dicembre una tabella dimarcia per la Bulgaria e per la Romania che apra le portealladesione di questi due paesi entro il 2007. Continue-remo la strategia di preadesione nei confronti della Tur-chia sulla base delle condizioni definite al Consiglioeuropeo di Copenaghen dello scorso dicembre. Sappia-mo che la decisione sulla data dellavvio dei negoziatisarà presa solo alla fine del prossimo anno, ma in taleprospettiva ci sembra quanto mai opportuno chelUnione sostenga attivamente il processo di riforma giàavviato dallattuale governo turco. Continueremo a riba-dire la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occi-dentali, in linea col processo di Zagabria. Lagenda cheabbiamo approvato in materia a Salonicco rappresentaun ulteriore passo avanti. Analizzando retrospettiva-mente il ruolo dellUnione europea nei Balcani, possia-mo sentirci orgogliosi. Se compariamo la situazione at-tuale a quella di dieci anni orsono, constatiamo chelintervento dellEuropa e degli Stati Uniti ha permessodi chiudere i conflitti sanguinosi dellex Jugoslavia,lultima grande guerra civile europea, sperando che que-sta sia stata anche lultima volta in cui si è versato san-gue europeo in terra europea.

Riteniamo che ora sia opportuno passare dalla fase at-tuale degli accordi di associazione e stabilizzazione aduna strategia più integrata, con lo scopo di rafforzare ilnostro rapporto con i paesi della regione. Siamo co-scienti della complessità di tale approccio, ma sappiamoanche che la prospettiva europea è lunica in grado difornire un incentivo efficace ai governi di questi paesiaffinché procedano senza indugi sulla strada delle rifor-me, della modernizzazione, del libero mercato e delloStato di diritto.

La Presidenza italiana valuta in modo estremamentepositivo linvito della Commissione, condiviso dagliStati membri, a favorire rapporti sempre più stretti con learee a noi più prossime, per la cosiddetta Wider Europe;cercheremo quindi di rafforzare i nostri rapporti conlUcraina, la Bielorussia e la Moldavia. Cercheremoaltresì di consolidare in special modo il rapporto con laFederazione russa attraverso un dialogo sempre più ser-rato e attraverso misure concrete che diano il segno tan-gibile della volontà russa di appartenere al tessuto eco-nomico, politico, sociale e culturale dellEuropa edellOccidente.

Pensiamo che lattenzione dedicata, dopo il crollo delcomunismo, allEuropa dellEst debba essere ora bilan-ciata da un uguale interesse per il dialogo euromediter-raneo: un dialogo decisivo nei rapporti dellOccidentecon il mondo islamico, un problema che ci sembra oggidominante quanto lo fu in passato il problema dei paesidellEst. La nostra prospettiva è lattuazione di una zonadi libero scambio euromediterranea, già aperta dalla con-ferenza di Barcellona. Lo sviluppo economico e socialedellarea sud del Mediterraneo è essenziale per

lequilibrio mondiale, dato il livello culturale, politico edemografico del Mediterraneo meridionale.Lintegrazione delleconomia europea con quella deipaesi arabi è una grande sfida del nostro tempo ed è lachiave per la pace e la sicurezza di questarea edellEuropa tutta.

Coltiveremo quindi il dialogo euromediterraneo, a cuidedicheremo molteplici iniziative nel settore economico,culturale e sociale - tra cui una Fondazione per il dialogotra le culture e le civiltà - e coltiveremo il progetto ditrasformare la facility finanziaria, attualmente attiva inambito BEI, in un organismo autonomo, cioè in una verae propria Banca Mediterranea.

La Presidenza italiana, sulla base delle decisioni adottatedalle Conferenze ministeriali euromediterranee di Va-lenza e di Creta, recepite dal Consiglio europeo di Salo-nicco, conferma la volontà espressa dal Parlamento eu-ropeo e dai parlamenti nazionali distituire entro il seme-stre di Presidenza italiana, lAssemblea parlamentareeuromediterranea, segno di una permanente volontà didialogo tra lEuropa e i paesi che si affacciano sulle rivedel Mediterraneo.

Signor Presidente, signori deputati, signor Presidentedella Commissione, linstaurazione di condizioni di sicu-rezza internazionale rappresenta oggi un compito prima-rio per i paesi che condividono un sistema di valori uni-versali basati sulla libertà, sulla democrazia, sulla pace.E' questo il principale terreno su cui vanno oggi rilan-ciate le fondamentali relazioni transatlantiche e la part-nership tra Europa e Stati Uniti. Vogliamo ribadire ilnostro convincimento sul fatto che non ci siano contrad-dizioni tra un forte impegno europeo ed una altrettantoforte solidarietà transatlantica. In questo spirito inten-diamo adoperarci per restituire al rapporto tra lUnione egli Stati Uniti dAmerica spessore e dinamismo, chesono anche condizione essenziale per una maggiore au-torevolezza dellEuropa sulla scena internazionale. Ladefinizione di una solida ed equilibrata relazione transa-tlantica dipende anche da un sostanziale impegno euro-peo in materia di difesa che sia coerente con il quadroNATO.

La lotta contro il terrorismo e contro la proliferazionedelle armi di distruzione di massa, il sostegno alla pro-mozione della democrazia e al rispetto dei dirittidellUomo e delle libertà fondamentali rappresentanoterreni concreti sui quali sperimentare la nostra capacitàdi costruire un solido rapporto di collaborazione tra ledue sponde dellAtlantico: pensiamo nella fattispeciealla ricostruzione di un tessuto democratico e civile inIraq e al sostegno del processo di pace in Medio Oriente.

Quanto al Medio Oriente, ora, sappiamo bene che sitratta di una situazione è estremamente complessa. Lanostra Presidenza - unitamente a Stati Uniti, Federazionerussa e Nazioni Unite - opererà a sostegno della road-map affinché si indichino tempi e modalità per lavvio diuna conferenza internazionale di pace. Il mio paese haofferto la Sicilia ceme sede per questa conferenza. Visono almeno due linee di azione che intendiamo pro-

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muovere: da un lato, recuperare un rapporto di maggiorefiducia con Israele, nella prospettiva di una più ampia estrutturata collaborazione reciproca; dallaltro, attuare ilpiano - già lanciato dallItalia ai Consigli europei e insede di G8 - per la ricostruzione delleconomia palesti-nese, un piano che possa fungere da incentivo concretoed efficace nei negoziati tra le parti.

Signor Presidente, signori deputati, signor Presidentedella Commissione, obblighi di sintesi mi precludono lapossibilità di elencare tutti i compiti che competonoallUnione sulla scena mondiale. Ma non posso non ac-cennare agli interessi economici, culturali, civili, e direispirituali, che legano lEuropa allAmerica latina, che inquesto momento vive un periodo di cambiamento chelEuropa si augura fecondo di libertà e di giustizia. Sonogli Stati latino-americani a chiederci unapertura dellefrontiere degli scambi economici. Il successodellAmerica latina è quello dellaltra America legataallEuropa in modo diverso ma non meno profondo chelAmerica del Nord.

Desidero anche assicurare che lavoreremo per intensifi-care i rapporti già esistenti con lAfrica, cui siamo legatiper la sua storia carica di pagine dolorose, con lAsia,con le organizzazioni regionali, con il sistema delle Na-zioni Unite per portare innanzi insieme le grandi sfidedella lotta alla povertà e alle malattie, della difesadellambiente, della prevenzione dei conflitti. Saremoattenti anche allequilibrato sviluppo del commerciointernazionale come fonte di maggiore benessere e diriduzione delle disparità, che sarà loggetto della Confe-renza ministeriale dellOrganizzazione mondiale delcommercio di Cancún del prossimo settembre.

Signor Presidente, signori deputati, signor Presidentedella Commissione, i cittadini europei chiedono istitu-zioni democratiche e trasparenti, uneconomia prospera,una società libera, ma anche uno spazio di libertà e disicurezza. A Tampere, a Siviglia e, da ultimo, a Salonic-co, il Consiglio europeo ha riconosciuto lesigenza dimigliorare le capacità europee di lotta alla criminalitàorganizzata transnazionale, allimmigrazione clandestinae ai traffici ad essa collegati, attuando un più efficacecontrollo delle frontiere esterne dellUnione. Cerchere-mo di lavorare su questi temi puntando alla mobilitazio-ne di adeguate risorse finanziarie, alla graduale realizza-zione di una politica comune dei rimpatrii e ad una ge-stione integrata delle frontiere esterne. Soprattutto peròribadiremo lesigenza di inserire i temidellimmigrazione nelle relazioni tra lUnione e i paesidi origine e transito dei flussi. Dovremo avviare incisiveforme di collaborazione con alcuni dei nostri vicini, so-prattutto mediterranei e balcanici, in materia di controlloe gestione dei flussi migratori. La nostra legittima richie-sta a tali Paesi di una più efficace collaborazionenellopera di prevenzione dellimmigrazione clandestinasi accompagnerà ad una volontà di integrazione nei con-fronti dei cittadini dei paesi terzi, legalmente residentinel territorio dellUnione. Oltre al proseguimento delleattività normative in materia di asilo e di visti, riteniamoprioritario migliorare il funzionamento di tutti i mecca-nismi operativi dellUnione in materia di contrasto alle

attività criminali, a cominciare dal potenziamento diEuropol.

Signor Presidente, signori deputati, signor Presidentedella Commissione, dalle considerazioni che ho svoltoemergono chiaramente la delicatezza e la complessitàdelle sfide con cui si deve confrontare lUnione europeae alla cui soluzione la nostra Presidenza cercherà dicontribuire, compatibilmente con il limitato tempo adisposizione, con spirito di umiltà, con spirito di servizioe nel fermo e pieno convincimento che la sicurezza e laprosperità del nostro avvenire dipenderanno sempre piùdal processo di integrazione europea che ci ha già ga-rantito, per mezzo secolo sino ad oggi, pace, libertà,sicurezza e benessere. LEuropa di oggi non è più quelleggero aquilone, capace di intercettare il vento dellastoria, dei tempi del Trattato di Roma. Si è molto irrobu-stita, la nostra Unione, e dunque si è appesantita di re-sponsabilità e di doveri, verso i partner e verso il restodel mondo. La mia aspirazione è che, nel corso dellapresidenza italiana e in vista di quella irlandese, si rie-sca, con la cooperazione di tutti i soggetti interessati econ lo speciale aiuto dei nuovi paesi membri, a restituirea questo nostro gigante istituzionale qualcosa della sualeggerezza e del suo slancio originario.

(Applausi a destra)

3-006

Prodi, Presidente della Commissione. Signor Presi-dente del Parlamento, signor Presidente in carica delConsiglio, onorevoli parlamentari, la Presidenza italianasi apre in un periodo cruciale della vita dellUnione: essaha innanzitutto il compito, impegnativo ma esaltante, diportare a buon fine il processo di revisione dei Trattatifondatori dellUnione realizzando la prima Costituzioneeuropea. Durante il semestre di Presidenza italiana siaprirà, infatti, la Conferenza intergovernativa, che lavo-rerà sulla base, anzi sulla buona base, per riprendere leconclusioni di Salonicco, del progetto di trattato costitu-zionale elaborato dalla Convenzione. Grazie a questaConvenzione lEuropa ha infatti vissuto, per la primavolta, un processo costituzionale. Non possiamo quindisottovalutare lirruzione della parola "Costituzione"nella nostra vita europea. Tale irruzione ha permesso diraggiungere risultati che sembravano del tutto irrealizza-bili qualche tempo fa: la Carta dei diritti fondamentalientra a far parte del Trattato costituzionale; lUnioneacquista una sola personalità giuridica, ciò che ne raffor-za la statura internazionale dellUnione. La definizionedei poteri dellUnione consentirà ai cittadini di distin-guere meglio le competenze tra Unione e Stati membri.

Tuttavia, non ho mai fatto mistero della mia insoddisfa-zione per il fatto che alcune riforme indispensabili - einvocate da molti - o non sono state intraprese, oppure losono state con eccessiva timidezza. Ecco perché laCommissione si appresta, in settembre, nel suo parererelativo allapertura della Conferenza intergovernativa, arimettere sul tavolo negoziale della Conferenza le que-stioni chiave tuttora irrisolte. Il voto a maggioranza qua-lificata è stato esteso a molte aree ma non in misura suf-ficiente a rispondere ai bisogni di unUnione allargata.

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Vi sono altre aree in cui lunanimità va eliminata. E'difficile infatti pensare ad unEuropa efficiente se essadeve prendere decisioni col consenso unanime di 25Stati. E' impossibile.

La soluzione individuata per la composizione dellaCommissione non concilia le esigenze di rappresentati-vità e di efficienza. La Presidenza stabile del Consiglioeuropeo rischia infatti di dar luogo a sovrapposizioni econflitti con la Commissione.

Leuro, una delle più grandi realizzazioni politichedellUnione - forse la più grande - continua a non essererappresentato in modo efficace e coerente sulla scalainternazionale. Rimane inoltre necessario inserire leclausole di revisione della Costituzione a maggioranzarafforzata. Non riesco infatti a immaginare come si potràadattare la Costituzione alle nuove esigenze dellUnionesenza una procedura di revisione fondata sulle regoledella maggioranza. Nulla si riforma all'unanimità.

Un quadro istituzionale, infine, più democratico e piùefficiente dovrà scaturire dalla Conferenza intergover-nativa ed è fondamentale anche per condurre una politi-ca economica e sociale e una politica estera più incisive.La Commissione ha la volontà politica, gli argomenti e,permettetemi di dire, anche lentusiasmo per insisterecon forza e sino in fondo su questi punti.

Signor Presidente del Parlamento, signor Presidente delConsiglio, onorevoli parlamentari, laltra grande sfida diquesti prossimi sei mesi è il proseguimento della costru-zione della grande Europa e lattuazione di una nuovastrategia di vicinato. Stiamo proseguendo nella realizza-zione dellallargamento e dovremo attuare pienamente lestrategie di preadesione nei confronti dei paesi candidati.La Commissione vi lavora attivamente. Lobiettivo è chequesto processo funzioni bene, al servizio dei cittadini eal servizio degli Stati membri, vecchi e nuovi. Sotto laspinta del Vertice di Salonicco potremo inoltre prosegui-re sulla via di un partenariato sempre più stretto con iBalcani, senza cui questa fase del processo di allarga-mento non potrà mai definirsi completa.

A Salonicco abbiamo concordato lagenda che dovràportare i paesi dei Balcani a diventare membri a pienotitolo dellUnione, e io sono certo che la Presidenza ita-liana si impegnerà a fondo per continuare a mantenerequesta regione al centro degli obiettivi prioritaridellUnione. Sono lieto che la strategia da me proposta,cioè la costruzione dellanello dei paesi amici, cominci aportare i frutti attesi e che i capi di Stato e di governoabbiano dato il loro appoggio unanime a questa politicadi lungo termine dellUnione. In questo contesto è fon-damentale passare subito alla fase operativa di questanuova strategia di vicinato, attraverso specifici piani diazione e nuovi sistemi di assistenza. In tal senso stiamoelaborando alcune proposte che il Parlamento e il Consi-glio, sotto la sua Presidenza, avranno occasione di esa-minare e approfondire.

In particolare, per quanto riguarda larea mediterranea,conto che entro la fine dellanno potranno vedere la luce

la Banca euromediterranea e la Fondazione per il dialo-go tra le culture. Sarà inoltre fondamentale svolgere unruolo chiave nellattuazione, come lei ha detto, Presi-dente, della roadmap, alla cui elaborazione lUnioneeuropea ha offerto un contributo assolutamente decisivo,assieme agli Stati Uniti, alla Russia e alle Nazioni Unite.

Le relazioni transatlantiche continueranno a riceveretutta la nostra attenzione. Il recente Vertice UE-USA diWashington ha rappresentato un momento importante disvolta positiva nei nostri rapporti con gli Stati Uniti. Aldi là dei contenuti del Vertice stesso che si è dimo-strato uno dei più densi degli ultimi anni lelementopiù significativo è stata la ferma volontà, espressamentemanifestata da tutt'e due le parti, di ricreare un clima dicollaborazione e di solidarietà. Non voglio con questodire che non esistano differenze nel nostro modo di ve-dere e di affrontare specifiche questioni, ma anche quan-do questo accade, la solidità del nostro rapporto non puòessere messa in discussione. Come ho sottolineato inoccasione del Vertice, i nostri obiettivi sono gli stessi,anche se talvolta li vogliamo realizzare con metodi fra diloro assai diversi. Lesempio forse più evidente di questarealtà è il rapporto tra Stati Uniti e Unione Europea inmateria di commercio internazionale. Entrambi voglia-mo meno barriere, migliore accesso ai mercati, un com-mercio più equo, regole più certe ma anche intelligente-mente temperate per favorire i paesi più poveri.

Su alcuni di questi temi, le nostre proposte operativesono tuttavia divergenti. Questo non ci impedisce però diavere un rapporto stretto e continuo, grazie al quale noigestiamo le nostre differenze, né ci impedisce di lavorarecongiuntamente per assicurare un esito positivo ai nego-ziati multilaterali nell ambito dellOrganizzazione mon-diale del commercio. Questo vorrei sottolinearlo conforza, perché tutto ciò è possibile grazie al fatto che, inmateria commerciale, lUnione parla e negozia con unasola voce. Essa è perciò un partner autorevole e in-fluente, mentre non lo è affatto nei campi in cui la com-petenza è divisa e frammentata.

Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, ono-revoli parlamentari, la sfida più difficile che abbiamo difronte è quella di ricreare le condizioni di una crescitaeconomica dellUnione forte, equilibrata e duratura. Lasituazione è difficile: la crescita economica è molto ral-lentata, anche se mi pare fuori luogo parlare di deflazio-ne. Dobbiamo inoltre, nello stesso tempo, affrontare lariforma del sistema di sicurezza sociale europeo. Laconcorrenza dei nostri partner commerciali elinvecchiamento della popolazione rendono urgentissi-ma la realizzazione di tale riforma. Contemporanea-mente, però, disponiamo di unenorme, unica opportu-nità: un mercato interno integrato di quasi mezzo miliar-do di persone. Credo che non ci rendiamo conto di que-sto grande strumento per il nostro futuro.

E' dunque indispensabile riflettere operativamente suglistrumenti di coordinamento più stretto delle politicheeconomiche e fiscali dellUnione, per affrontare insiemele difficoltà, usufruendo insieme degli enormi vantaggiche lUnione offre. Conscia della serietà di queste sfide,

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la Commissione ha già lanciato, nei mesi scorsi, dueiniziative che hanno ricevuto un sostegno convinto daparte del Consiglio europeo: da un lato, abbiamo propo-sto, e ottenuto, di utilizzare tutta la flessibilità contenutanel Patto di stabilità e di crescita, al fine di permettere diadattare la politica fiscale di ogni paese alla specificasituazione congiunturale, senza perdere di vista gliobiettivi di stabilità e senza superare il limite del 3 percento. Come ho già detto più volte, però, questo era ne-cessario, ma non sufficiente. Bisogna allora passare auna fase di coordinamento più stretta e le politiche fi-scali degli Stati membri, specie quelle con il debito pub-blico più elevato, debbono diventare più sostenibili nellungo termine. Daltra parte, al Consiglio europeo diBruxelles del marzo scorso, avevo sollevato a nomedella Commissione il problema della necessità di rilan-ciare con urgenza la realizzazione delle infrastrutturenecessarie allo sviluppo europeo e a sostenere la ricercafino a raggiungere il tetto del 3 per cento rispetto al pro-dotto interno lordo europeo, come era peraltro previstodagli obiettivi che ci siamo, noi stessi, imposti a Lisbo-na. Nello stesso Consiglio avevo anche osservato conpreoccupazione che gli investimenti della ricerca negliStati membri sono invece diminuiti, in termini assoluti,rispetto allo scorso anno, mentre le grandi imprese euro-pee trasferiscono una parte sempre più importante dellaloro ricerca fuori dallEuropa: centinaia di migliaia deinostri migliori talenti vanno a lavorare - e vi rimangonoper tutta la vita, contrariamente agli asiatici, che tornanoa casa - negli Stati Uniti.

La Commissione ha perciò deciso di reagire. In collabo-razione con la Banca europea per gli investimenti, stia-mo finalizzando uniniziativa per contribuire ad accre-scere linvestimento complessivo e la partecipazione delsettore privato nelle due aree chiave per raggiungere gliobiettivi di Lisbona: le reti transeuropee e i progetti diricerca e sviluppo. Vogliamo mobilitare e coordinaretutte le attuali fonti di finanziamento dellUnione edesplorare possibili alternative, senza compromettere lastabilità dei bilanci dei paesi membri. La Commissioneha notato con compiacimento il forte sostegno che ilgoverno italiano ha espresso recentemente nei confrontidi questa strategia.

Infine, bisogna accelerare lapprovazione delle proposteche la Presidenza greca ha preparato ma che non sonoancora state approvate. Lapprovazione di questi prov-vedimenti nel corso della Presidenza italiana contribuiràal miglioramento delle prospettive economiche e socialidellUnione. Si tratta in particolare delle proposte legi-slative nelle seguenti materie: lavoro interinale; offertepubbliche dacquisto (OPA); misure a seguito della cata-strofe del Prestige; sicurezza degli approvvigionamentidel gas e dellelettricità; il secondo pacchetto di libera-lizzazione dei servizi ferroviari; le norme in materia diresponsabilità ambientale; l'attuazione del piano decen-nale di azione per i disabili, che sarà presentato dallaCommissione durante il semestre italiano; le norme inmateria di appalti; la creazione di un cielo unico euro-peo; la direttiva, così voluta, così importante, sulla trac-ciabilità degli OGM; la finalizzazione della direttiva sul

brevetto europeo; larmonizzazione delle proceduredasilo; lo statuto di rifugiato e, infine, accordo conlESA per lo sviluppo della politica spaziale europea.Sono fiducioso che, con laiuto della Presidenza italianae con l'aiuto suo personale, signor Presidente, potremoadottare rapidamente le decisioni operative che mancanoalla realizzazione di questi obiettivi. La ripresa econo-mica non è soltanto riforme; è anche fiducia che le pro-poste diventino rapidamente fatti concreti.

Signor Presidente del Parlamento, signor Presidente delConsiglio, onorevoli parlamentari, queste sono le sfideprincipali che dovremo affrontare nei prossimi mesi.Siamo innanzi a un vero e proprio processo di rifonda-zione europea, non solo di tipo costituzionale ma anchepolitico ed economico. La Commissione opera permantenere e consolidare unEuropa forte e prospera,giusta e solidale. La grandezza del progetto europeo staproprio nella sua capacità di rafforzare ed estendere lapace, la democrazia, la giustizia, la prosperità e la soli-darietà.

La Commissione, infine, ha avviato unampia riflessioneinterna sulle prospettive finanziarie, com'era suo dovere,per il dopo 2006. In autunno, presenteremo il nostroprogetto politico per unUnione europea allargata e ri-formata, che dovrà venire discusso sotto la Presidenzaitaliana durante il Consiglio europeo di dicembre. Leprossime prospettive finanziarie rappresentano un passofondamentale per il progetto europeo: entro il 2007lUnione avrà un nuovo assetto costituzionale, proba-bilmente 27 membri e quasi 500 milioni di cittadini.

Onorevoli deputati, stiamo vivendo un momento storicodecisivo per la nostra Unione: un momento che richiedeunità e forte volontà di cooperazione tra tutte le Istitu-zioni comunitarie, e tra queste e i nostri governi. Sonoconvinto che sapremo dare le risposte adeguate ai grandiinterrogativi dellEuropa di oggi. Per questo, abbiamobisogno di visione e di convinzione: di visione, perchéstiamo veramente ponendo le basi per lassettodellEuropa nei decenni a venire e non possiamo adotta-re soluzioni di corto respiro semplicemente legate allacongiuntura, ancorché difficile; di convinzione, perchélEuropa non è una semplice opzione, non è una dellevie possibili; lEuropa è la sola via possibile: senzalEuropa, le nostre patrie, le nostre società saranno irri-mediabilmente marginalizzate.

LItalia, sin dallinizio dellavventura comunitaria, èstata presente e ha svolto un ruolo di grandissima rile-vanza. Si pensi al trattato di Roma, si pensi alla prepara-zione dellAtto Unico, si pensi, più in generale,allentusiasmo e alla convinzione con cui lItalia hacontribuito al raggiungimento dei grandi obiettivi euro-pei, proprio partendo da questa Assemblea con grandiparlamentari come Altiero Spinelli o Emilio Colombo.Ci aspettiamo tutti con fiducia che lItalia segua ancora esenza esitazioni questa strada.

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(Applausi)

3-007

Poettering (PPE-DE). Herr Präsident, Herr Präsidentdes Europäischen Rates, Herr Kommissionspräsident,liebe Kolleginnen und Kollegen! Herr Präsident Berlus-coni, Sie haben für Ihre Rede großen Beifall hier imEuropäischen Parlament bekommen. Nehmen wir diesals ein Beispiel für den von uns allen erwarteten underhofften Erfolg der italienischen Präsidentschaft. Ichbitte alle, von welcher Seite auch immer, dass gewisseDiskussionen, die es in allen Ländern der EuropäischenUnion gibt, niemals ein Anlass sein dürfen, auf die euro-päische Ebene gehoben zu werden, um dann auf der eu-ropäischen Ebene unsere Ziele nicht zu erreichen. Wirmüssen jetzt die großen und ehrgeizigen Ziele erreichen,vor denen wir stehen.

(Beifall von rechts)

Unsere Fraktion - ich sage das mit allem Nachdruck -wird wie bei jeder Präsidentschaft auch diese italienischePräsidentschaft objektiv, fair und positiv-kritisch be-gleiten. Manchmal hat man ja kein Gespür für Symbolik.Aber wenn ich sehe, welche Kompetenz aus Italien nichtnur hier im Parlament, sondern auch beim EuropäischenRat und in der Kommission vertreten ist: Sie, Herr Prä-sident, Ihr Vertreter Fini, der eine maßgebliche Rolle imKonvent gespielt hat, Außenminister Frattini, Europami-nister Buttiglione, der Präsident der EuropäischenKommission, Romano Prodi, und last but not least deritalienische Kommissar Mario Monti.

Ich habe mich sehr gefreut, dass das, was Sie gesagthaben, und das, was die Kommission durch ihren Präsi-denten gesagt hat, übereinstimmt. Gerade in diesen Ta-gen geht unser Gedanke zurück auf den 25. März 1957,als auf dem Kapitol in Rom die Römischen Verträgeunterzeichnet wurden. Sie haben jetzt die großartigeAufgabe - man mag es als eine Last verstehen, aber esist eine großartige Chance -, jetzt Ihren Beitrag durchganz konkrete Arbeit zu leisten, so dass wir am Endedieses Jahres sagen können: Es gibt die europäische Ver-fassung von Rom, die dann in Rom unterschrieben wird,vielleicht auf dem Kapitol, wenn die zehn neuen Länderaus der Mitte und aus dem Süden Europas, nämlich Est-land, Lettland und Litauen, Polen, die Tschechische Re-publik, die Slowakei, Ungarn, Slowenien, Malta undZypern mit ihren Bürgern der Europäischen Union an-gehören werden. Es ist eine große historische Perspekti-ve. Ich weiß nicht, ob man Ihren Außenminister Frattinidafür bemitleiden oder beglückwünschen soll, dass er inden nächsten Wochen und Monaten diese gewaltigeAufgabe unter Ihrer Verantwortung, Herr Präsident, hat,nun durch praktische Arbeit dieses Ziel zu erreichen. Ichsage Ihrer Präsidentschaft und allen Freunden in Italien:Unsere Fraktion wird alles tun, damit dies ein großerErfolg wird und wir zu einer europäischen Verfassungkommen.

(Beifall von rechts)

Herr Präsident, ich möchte Ihnen ausdrücklich dafürdanken, dass Sie heute - ich glaube sogar, in Abwei-chung von Ihrem Text - hier wiederholt haben, was Siein der vorigen Woche bereits in Rom vor der Konferenzder Präsidenten gesagt haben: dass Sie sicherstellenwerden, dass, wenn Sie sich auf der Ebene der Staats-und Regierungschefs treffen, unser Parlamentspräsidentselbstverständlich dabei ist, dass Sie sicherstellen wer-den, wenn die Außenminister zusammenkommen, umüber die Verfassung zu beraten, dass dann die Vertreterdes Europäischen Parlaments selbstverständlich dabeisind. Ich danke Ihnen dafür, aber wir werden jetzt auchdarauf achten, dass dies konkret in die Tat umgesetztwird.

Ich möchte, wie bereits gestern, unseren Vertretern imPräsidium des Konvents, Iñigo Méndez de Vigo undKlaus Hänsch, für ihre großartige Arbeit herzlich dan-ken. Ich danke ihnen stellvertretend für alle Mitgliederdes Europäischen Parlaments im Konvent, auch denVorsitzenden unserer Fraktion im Konvent, Elmar Brok.Wir vertrauen darauf, dass es jetzt mit der Unterstützungdes Europäischen Parlaments möglich sein wird, bisEnde des Jahres zu einem Ergebnis zu kommen.

Herr Präsident des Europäischen Rates, Sie haben vonstarken europäischen Institutionen gesprochen. Wir ha-ben gestern in Anwesenheit des Präsidenten des italieni-schen Parlaments, Pier Ferdinando Casini, in Anwesen-heit des Ehrenbürgers Europas, Helmut Kohl, und desfranzösischen Ministerpräsidenten Jean-Pierre Raffarinsowie vielen anderen das 50-jährige Bestehen unsererFraktion gefeiert und noch einmal deutlich gemacht: Wirin der EVP-ED-Fraktion vertreten das gemeinschaftlicheEuropa, weil wir wissen, dass ein Rückfall in die bloßeZusammenarbeit der Regierungen ein Rückschritt wäre.Deswegen müssen die europäischen Institutionen starksein, und das muss am Ende das Ergebnis der Verfas-sungsdebatte sein.

Wir wissen gleichzeitig, dass wir als Europäer unsereWurzeln in der Heimat, in unseren Regionen haben unddass uns unsere europäische Bürgerschaft durch unsereNationalitäten und die Länder, aus denen wir kommen,vermittelt wird. Deswegen ist eine starke EuropäischeUnion kein Gegensatz zu unseren Vaterländern, aus de-nen wir kommen, sondern es ergänzt sich.

Leider habe ich nicht so viel Zeit wie der Präsident desEuropäischen Rates und der Kommissionspräsident.

(Gelächter und Zwischenrufe)

Deswegen will ich mich nur noch auf einen Punkt be-schränken. Sie, Herr Präsident des Europäischen Rates,haben von den Infrastrukturmaßnahmen gesprochen.Wir werden das alles sehr sorgfältig prüfen. Aber wirwerden uns auch die Frage stellen: Wird die Stabilitätdes Euro, der auch eine Außenvertretung braucht - HerrKommissionspräsident, ich stimme Ihnen nachdrücklichzu - dadurch in Frage gestellt? Wir wollen das nicht. Wirwollen einen starken Euro und die Stabilität unserer jun-gen europäischen Währung verteidigen.

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Abschließend möchte ich sagen: Wir wünschen Ihnen -ich freue mich über die Zustimmung bei den sozialisti-schen Kolleginnen und Kollegen, machen Sie weiter so,dann haben wir einen gemeinsamen Erfolg -, Herr Präsi-dent des Europäischen Rates, für Sie persönlich, für Ita-lien, dieses liebenswerte Land, aber insbesondere füruns, die Europäische Union, einen großartigen Erfolg.Dann wird immer in unseren Geschichtsbüchern stehen:Am 16. April des Jahres 2003 haben 10 Länder aus derMitte und dem Süden Europas ihre Unterschrift unter dieBeitrittsverträge gesetzt, wie andere vorher, und dannwerden wir nach dem 1. Mai des Jahres 2004 eine euro-päische Verfassung haben, unterschrieben in Rom. Da-für wünsche ich Ihnen viel Erfolg, und unsere Fraktionwird Sie auf diesem Weg positiv-kritisch immer beglei-ten.

(Beifall von rechts)

3-008

President. For a man with limited speaking time youdid well!

(Laughter)

3-009

Barón Crespo (PSE). Señor Presidente, Señor Presi-dente en ejercicio del Consejo, señor Presidente de laComisión, Señorías, el Presidente en ejercicio del Con-sejo ha comenzado hablando del papel histórico de Italiaen la construcción europea.

Le voy a hablar con franqueza en nombre del GrupoSocialista: nosotros queremos que Italia y su Presidenciahaga "bella figura", que triunfe y no que haga "bruttafigura", que fracase. Lo que nos preocupa es que, cuandooímos hablar de Europa al Presidente Ciampi, nos sen-timos más tranquilos y cuando oímos hablar de Europaal Presidente Berlusconi, nos sentimos más preocupados.Hoy ha estado usted en la línea de Ciampi. El problemaes cuando nos dice que hay que abolir la Comisión o quehay que hacer entrar a Rusia o a Israel mañana por lamañana en la Unión Europea.

Estamos de acuerdo en que la Convención ha producidoun resultado histórico y me permitirá, señor Presidente,que recuerde la primera frase del preámbulo de la Con-vención, que se escribió hace 2 500 años y sigue vigente-es nuestro credo fundamental-, que es la cita de Tucídi-des: "Nuestra Constitución ... se llama democracia por-que el poder no está en manos de unos pocos sino de lamayoría".

(Aplausos de la izquierda)

Lo cual quiere decir que tenemos la obligación de hacerleyes para el interés general y no para resolver los casosconcretos de unos pocos. Ésa es la piedra angular de laconstrucción europea.

(Aplausos de la izquierda)

En relación con la Convención y con la Constitución, hetomado buena nota de la voluntad de mediación que

usted ha manifestado. Le quiero decir que nosotros, quemejoraríamos el texto de la Convención, creemos quetiene que haber solamente formulaciones de tipo técnico,es decir, mediación sobre problemas pendientes, no re-escribir la Constitución y, sobre todo, no retroceder.

Ha hecho usted una propuesta sobre la participación delParlamento. Se lo agradezco, pero le voy a decir unacosa: eso es lo que tenemos ya desde el Tratado deAmsterdam, incluso desde el Tratado de Maastricht, queel Presidente pueda acudir a los consejos europeos y alos cónclaves, que tengamos unos representantes en laConferencia Intergubernamental -los llamamos observa-dores, queremos representantes-. Pero ahora hay algomás. La Convención ya ha tenido lugar. No se puedencerrar las puertas. Y lo que le pedimos también -y esperoque el Parlamento lo apruebe en su resolución- es que laPresidencia tenga la obligación de informar regular-mente, aquí y en la Comisión de Asuntos Constitucio-nales, presidida por Giorgio Napolitano, y que podamosinvitar, como hacemos, a los representantes de los Par-lamentos nacionales. Ayer hablamos de esto con el Pre-sidente Casini y estamos de acuerdo, porque lo que no sepuede hacer es volver a la diplomacia con puertas cerra-das.

Ha hablado usted también de la economía europea. Meha sorprendido que no se refiriera a la estrategia de Lis-boa, porque lo que ha dicho, en gran medida, es el desa-rrollo de la estrategia de Lisboa. Pero en relación con lapropuesta llamada "Tremonti", que es una resurreccióndel plan Delors y de la propuesta van Miert, da gustopoder escuchar por parte de fuerzas políticas conserva-doras y de gobiernos conservadores que hay un ciertokeynesianismo que es aceptable, porque nosotros lleva-mos diez años pidiendo ese plan. Muy bien, vamos a vercómo lo hacemos, cómo aplicarán ustedes la golden ru-le,

(Aplausos de la izquierda)

cómo se establecerán garantías ... incluso usted, que esun empresario de éxito, podría empezar haciendo la pri-mera suscripción para el puente de Messina que sería lasuperación de la división entre Escila y Caribdis, que hasido fundamental en la historia europea en los últimos 3000 años.

En cuanto al tema de la solidaridad intergeneracional yel futuro del estado del bienestar, es cierto que hay quehablar de las pensiones, no creo que usted plantee que laseguridad social y las pensiones pasen a ser competenciaeuropea -iría usted más allá de lo que decimos nosotros-,pero sí tiene importancia que eso se ligue con nuestrasituación demográfica y con nuestro futuro, sobre todoen relación con la inmigración, y usted ha vivido hacepoco el debate en su Gobierno, entre las cañoneras y unapolítica más inteligente y humana. Creemos que Salóni-ca ha sido un paso muy importante.

En cuanto a un tema también constitucional y que nospreocupa porque fue una resolución aprobada por todaesta Cámara, incluidos los votos del PPE, nosotros nos

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hemos pronunciado a finales del año pasado por la nece-sidad de desarrollar la Carta de los Derechos Funda-mentales en lo relativo a la libertad de expresión y, con-cretamente, en lo que se refiere a los medios de comuni-cación a nivel europeo para contrarrestar la crecientedisparidad de las normas nacionales anticoncentración ypara garantizar el derecho de los ciudadanos. Ese es unLibro Verde que lanzó la Comisión hace diez años yque, hasta ahora, no ha dado frutos. Creemos que es im-portante -pensando en la Europa ampliada y desde elpunto de vista de la garantía de esos derechos funda-mentales- que se trabaje en ello y le señalo, señor Presi-dente en ejercicio del Consejo, que no guarda relacióncon un tema que, cuando usted era parlamentario, nosenfrentó: el tema de la suspensión de la inmunidad enrelación con un proceso en mi país. Lo que estamosplanteando es el desarrollo de un derecho constitucionalpara todos los europeos.

Por último, señor Presidente, me voy a referir a la políti-ca exterior. Si usted sigue en las relaciones transatlánti-cas con lo que ha hecho la Presidencia griega, nos pare-cería positivo y creemos también que se puede jugar unpapel importante con el Cuarteto en Oriente Medio. Lepido que actúe como la Sra. Rice, es decir, que cuandovaya a Oriente Medio no se quede hablando solamentecon los israelíes. Ella no ha tenido problemas para hablarcon todo el mundo, ¿por qué un europeo importante losva a tener? Aprecio mucho lo que ha dicho en relacióncon América Latina que también es un tema transatlánti-co, y sobre todo con el Mercosur.

Voy a concluir agradeciéndole su generosidad y hablan-do de italianos: cuando el Tratado de Roma "II" se firmeen el Campidoglio, estoy seguro que mi compañero deGrupo y alcalde de Roma, el Sr. Veltroni, acogerá consumo gusto al Presidente italiano en ejercicio del Con-sejo.

(Risas)

Le aseguro, señor Berlusconi, que nosotros, sin secta-rismo, juzgaremos su Presidencia por los hechos, por loque usted pueda hacer, y no solamente por las promesas.

(Aplausos)

3-010

Watson (ELDR). Mr President-in-Office, until lastnight your programme was available only on your web-site and only in Italian and it is still now available onlyin Italian and English. While I have the good fortune touse a computer and to read both languages, some col-leagues do not. I hope this is not a presage.

Your primary task will be to convene the IGC to exam-ine the draft Constitution. My group shares your ambi-tion to finish this work as soon as possible, and in goodtime before next year's elections. We trust that you willprovide adequate representation of the European andnational parliaments whose involvement in the Conven-tion helped make it such a success. But the future ofEurope is up to the Member States. If they continue to

fight over it, it will be not a Treaty of Rome - not even aTreaty of Dublin - but perhaps a Treaty of Utrecht, rep-resenting peace through exhaustion.

Liberal Democrats agree with your priorities on theEuropean economy. Our economy is in a bad way; theGerman motor of European growth is stalling. So initia-tives to revive growth are welcome. Yet the completionof the trans-European transport networks must beviewed as a means to an economic end - the smootherfunctioning of the internal market - and not as an end initself.

As a British Liberal, I am delighted by the fidelity ofyour programme to John Maynard Keynes, and my de-light is matched only by my surprise. However, I hopeyou agree that the spending you propose on TENs andon defence must be compatible with Member States'commitments under the Stability Pact, which is alreadyunder great strain.

For Liberals the continuing value of Keynes lies in hisinsistence on solidarity. Your programme speaks muchof consumers, but we are citizens first and foremost.Market ideology tricks people into equating buyingpower with voting power, and it robs us of the civicfreedom by which we control the social consequences ofour private choices. Where regulation is needed is wherethe gains from remedying market failure for citizens orthe environment outweigh the costs of government in-tervention. In Italian political debate this is the differ-ence between liberalismo, in which we believe, andliberismo, which we very much reject.

My group supports the closer cooperation you proposewith countries around the new borders of the EU, but weshould not offer false hope of membership to our neigh-bours. Closer relations with the Union must be linked todemocracy, respect for human rights and development ofa market economy. We particularly welcome your em-phasis on the Euro-Med partnership, which has longbeen a Liberal priority, and your plans for Albania,where Italy can surely show a lead.

Your programme's proposals on transatlantic relations,which are on the mend after the breakdown caused bythe crisis over Iraq, and your aim to rebuild ties withAmerica are welcome. However, while seeking commonground with the United States, we must not shy fromspeaking up for Europe's interests where we disagree,and we welcome the strength of your statement on theInternational Criminal Court

On the Middle East too, the Union must project its voicein the Quartet strongly and clearly. Assistance in re-building the Palestinian economy must be conditional onaction against terrorism, as improved cooperation withIsrael must be conditional on progress in implementingthe road map, notably on dismantling settlements.

On agriculture and on immigration, Liberal Democratsfind much less in common with your priorities.

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These two policy areas are linked. You say very little inyour programme about CAP reform and yet at presentevery cow in Europe gets a subsidy of EUR 2 a day,while one billion of our fellow citizens worldwide mustsurvive on less than EUR 1 a day. Unless we open ourmarkets to farm produce from developing countries,their people will vote with their feet. The policies youpropose on justice and home affairs seek mainly to pre-vent immigration. They will not work because you can-not beat the law of supply and demand which operates inlabour markets like elsewhere. When you tell us you areconcerned about Europe's reputation 'Cercheremo di farebella figura per l'Europa', lei ha detto, please bear inmind that white Caucasians are in a minority on ourplanet. We hope that you will be guided in justice andhome affairs by the balanced approach of the Greekpresidency, rather than by the tenor of Seville.

Mr President-in-Office, your country assumes the presi-dency following a highly successful Hellenic presidency,marked by the search for compromise and agreement.Liberal Democrats in this House hope that in your tenurein the Chair you will, in your words and actions, respectthe dignity of the office and honour Italy's traditionalEuropean vocation.

(Applause)

3-011

Wurtz (GUE/NGL). Monsieur le Président, un certainnombre d'entre nous éprouve une tendresse particulièrepour l'Italie, pour l'extraordinaire vitalité de sa société, lacréativité de son peuple, son exceptionnel patrimoineculturel, sa riche démocratie locale et citoyenne. Nousaimons l'Italie des grandes mobilisations populaires pourl'emploi, la justice sociale et l'égalité; l'Italie du puissantmouvement antiguerre; l'Italie des manifestations ci-toyennes de Gênes contre la violence sociale et les vio-lences policières; celle du forum social européen de Flo-rence; l'Italie jeune, exigeante, enthousiaste, combativeparce qu'elle est convaincue, comme le souligne sonprincipal mot d'ordre, qu'une autre Europe est possible etqu'elle est décidée à la faire émerger.

Cette autre Europe, c'est une Europe qui se donne lesmoyens de desserrer l'étau de la mondialisation libérale,afin de sécuriser l'emploi, la formation, la retraite et laprotection sociale de ses citoyens, de garantir de vraisservices publics, d'améliorer le cadre de vie, en un mot,de placer la vie des gens au-dessus des exigences dumarché.

Cette autre Europe, c'est une Europe fondée sur l'éthiqueet l'égalité devant la loi, bannissant l'élitisme et l'exclu-sion, proscrivant les privilèges et la soumission, extir-pant à l'intérieur de nos sociétés comme dans ses rela-tions avec le monde le poison de l'intolérance, du ra-cisme et de la xénophobie. Cette autre Europe, c'est uneEurope émancipée de la tutelle américaine qui ose faireentendre une autre voix dans les grandes institutionsinternationales pour s'attaquer, avec ses alliés du Sud,aux plaies vives qui rendent la planète de plus en plus

invivable et dangereuse et qui ont pour nom pauvreté,sous-développement, désastre écologique et guerre.

Comme nous-mêmes, cette Italie, belle et rebelle, ne seretrouve pas dans les orientations actuelles de l'Unioneuropéenne. À plus forte raison est-elle révulsée par lapolitique de l'équipe dirigeante au pouvoir à Rome.Celle-ci pousse en effet les orientations européennesjusqu'à la caricature. Son libéralisme est débridé, sonatlantisme inconditionnel, son goût pour la démocratieplutôt modéré. L'une des priorités de cette présidence estun projet pharaonique d'infrastructures. Celui-ci mérite-rait un examen attentif au cas par cas, car des besoinsflagrants existent, en effet, comme celui d'un programmede ferroutage à l'échelle de l'Union. Cependant, comptersur des capitaux privés pour réaliser de tels travaux ren-tables à très long terme, c'est aller vers un échec assuréen matière d'emploi, de croissance et de qualité des ser-vices.

Une autre priorité de cette présidence vise à forcer lerythme du démantèlement des acquis en matière de re-traite et de protection sociale, c'est là la marque de fabri-que des pouvoirs les plus conservateurs. Quant aux dos-siers de l'immigration et du droit d'asile, qui doivent êtrefinalisés au cours de ce semestre, on ne peut qu'avoir unhaut-le-cur à l'idée que ce débat ultrasensible puisseêtre pollué par les vociférations barbares dont est cou-tumier l'un des personnages de la coalition en place.

Nous avons enfin appris hier que la nouvelle doctrinestratégique de l'Union, dont l'ébauche avant la prési-dence italienne suscitait déjà de vives craintes, devraaboutir à des décisions formelles d'ici décembre pro-chain. À tous égards, une vigilance extrême s'imposeradonc tout au long de ces six mois. Si le processus cons-titutionnel en cours a un sens, commençons par veillerau respect de l'article 2 du projet de la Convention, con-sacré aux valeurs de l'Union et libellé comme suit, jecite: "L'Union est fondée sur les valeurs de respect de ladignité humaine, de liberté, de démocratie, d'égalité, del'état de droit, ainsi que de respect des droits del'Homme. Ces valeurs sont communes aux États mem-bres dans une société caractérisée par le pluralisme, latolérance, la justice, la solidarité et lanon-discrimination."

(Applaudissements à gauche)

3-012

Frassoni (Verts/ALE). Signor Presidente, l'Europa, sisa, è un continente fatto di popoli e culture molto diver-se, però una cosa è certa: non c'è nulla di sorprendentenella preoccupazione che accompagna il suo arrivo allaguida dell'Unione. Esiste un'anomalia italiana che rischiadi essere contagiosa nella nuova Unione: una straordina-ria concentrazione di potere, prima economico e media-tico, e poi politico, che le permette, fra le altre cose, diessere oggi al di sopra della legge. Ma sappiamo chel'indignazione permanente non basta; preferiamo agire.Anche durante questo semestre noi continueremo a sol-lecitare la Commissione a rispettare l'impegno che avevapreso di presentare una comunicazione sullo stato del

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pluralismo nei media dell'Unione e a onorare il suo ruolodi guardiana dei Trattati. Ci pare infatti che, quando sitratta di far rispettare in Italia la direttiva "televisionesenza frontiere", essa sia un po', diciamo così, esitante.Ci siamo battuti perché fra i valori fondanti della nuovaCostituzione europea figuri il pluralismo, così da evitareche, con la scusa dell'assenza di una base giuridica, sicontinui a non agire in Europa in materia di concentra-zione e pluralismo nei media.

In un momento di crisi economica è normale ingegnarsiper trovare strade per rilanciare l'economia. E noi sap-piamo che l'Italia dispone di ministri molto creativi eansiosi di trasferire a livello europeo i loro ambiziosipiani di ponti, tunnel, autostrade. Siamo disposti ad en-trare in un dialogo costruttivo sulle TEN e sul ruolodella BEI, ma non ci dobbiamo prendere in giro. Non èvero che, dei 14 progetti decisi a Essen, se ne sono rea-lizzati tre soltanto per mancanza di soldi: se gli investito-ri non si trovano è anche perché per molti di quei pro-getti l'utilità, la viabilità socioeconomica e - aggiungia-mo noi - la sostenibilità ambientale non erano assicurate.Dobbiamo tornare allo spirito del piano di Delors e a dueidee forza contenute nel Libro bianco della Commissio-ne sui trasporti, che purtroppo a volte tutti sembriamodimenticare: gli investimenti devono servire non solo perriempire di infrastrutture il territorio ma anche per pro-muovere la coesione economica e sociale. Bisogna ab-bandonare l'idea che alla crescita economica debba perforza accompagnarsi la crescita dei trasporti, perché al-trimenti ci troveremo tra poco in un ingorgo permanente.Che senso ha spendere, per il ponte di Messina, 6 mi-liardi di euro per risparmiare mezz'ora di viaggio, semigliaia di siciliani non dispongono di acqua potabile eci mettono tre ore a percorrere 100 km in treno? Chesenso ha investire 15 anni di lavoro per la Torino-Lionein un tunnel di 54 km, bucando una montagna piena diamianto, quando l'ammodernamento e il potenziamentodella linea attuale permetterebbe di assorbire il doppiodel traffico delle merci in cinque anni? Noi vorremmodiscutere non di progetti faraonici e forse irrealizzabili,ma di investimenti che favoriscano l'innovazione, leenergie rinnovabili e la rigenerazione del territorio, per iquali la partecipazione e l'accettazione dei cittadini chein quel territorio vivono sia considerata come un valore enon come un fastidioso ostacolo.

Presidente, nel suo programma europeo c'è scritto, nerosu bianco, che bisogna aprire una nuova stagione e chebisogna battersi contro le burocrazie ambientali. Questoè un interessante giro di parole, che si riferisce - credia-mo noi - alla necessità di far passare anche in Europaun'idea di gran moda in Italia, cioè la deregulation tota-le. Noi ci opporremo a questo tentativo di esportazione,particolarmente rischiosa in tempi di allargamento, per-ché strettamente funzionale alla politica del "tutto infra-strutture" e deriva da una concezione antiquata dell'am-biente come merce da usare e da svendere.

L'Italia è seconda soltanto alla Spagna in materia diviolazione di legislazione ambientale. Il suo governo,Presidente, ha cambiato le leggi sui rifiuti in modo darendere più difficili i controlli, anche se in Italia, ogni

anno, si perdono le tracce di 11 milioni di tonnellate dirifiuti e il giro d'affari delle ecomafie è stimato intorno ai2,5 miliardi di euro; ha talmente alleggerito le normesulla valutazione di impatto ambientale da renderla unaprocedura dal valore solo formale; ha dato il benestarealla cultura indiscriminata della caccia nei parchi daparte delle Regioni; ha stanziato, per quest'anno, 56 mi-lioni di euro per le aree protette, e cioè meno del costodella costruzione di un 1 km di autostrada in galleria; stapreparando la depenalizzazione indiscriminata dei reatiambientali, e tutto questo nell'indifferenza del quadronormativo comunitario. Anche su questo tema, come perquello dei media, noi crediamo che ci sia un "caso Ita-lia". Presidente Prodi, in un settore dove l'Unione dispo-ne di reali competenze e di responsabilità internazionali,noi temiamo che la macchinosa procedura delle infra-zioni non basti più e che, mantenendo un atteggiamentotroppo tollerante e attento al dettaglio formale più chealla sostanza, si rischi seriamente di contribuire allosvuotamento della legislazione comunitaria in materiaambientale.

Presidente Berlusconi, in materia di politica estera vor-remmo che facesse approfittare tutti noi dei suoi ottimirapporti col Presidente Bush, ma non certo per organiz-zare un'impossibile competizione sul piano delle spesemilitari, riducendo magari i contributi alle organizzazio-ni di cooperazione allo sviluppo per finanziare la pre-senza italiana in Iraq. Sul Tribunale penale internazio-nale è nato un conflitto di fondo con l'amministrazioneBush. Noi vorremmo sapere, Presidente, se lei vorràportare avanti e aggiornare il piano di azione a favoredel Tribunale adottato nel maggio del 2002. E poi, lei haeccellenti rapporti col Presidente Putin. Noi vorremmodavvero che lei rendesse questa amicizia, ancora unavolta, utile a tutti. Ha fatto una lista di tutti i paesi nelmondo: come può dimenticare la Cecenia? Noi abbiamobisogno di un'azione forte per arrivare alla risoluzione diquesto conflitto. Dobbiamo prendere un'iniziativa e sa-remo con lei, se lei la prenderà, per convocare una Con-ferenza regionale per il Caucaso in cui affrontare tutti,tutti i conflitti in corso. E poi, Presidente, noi crediamoche saremmo fieri, con lei, se riuscisse a contribuire aconvincere il Presidente Putin a ratificare il Protocollo diKyoto.

Un'ultima parola sulla Costituzione europea. Sosterremol'azione della Presidenza italiana a favore di una Confe-renza intergovernativa breve per non smantellare i pe-raltro scarsi risultati positivi della Convenzione, ma,Presidente, tenga fuori - e, Vicepresidente Fini, ci aiuti atenere fuori - il nucleare dalla Costituzione. Esattamentecom'è successo per gli OGM, non sarebbe saggio sotto-valutare la reazione negativa dell'opinione pubblica dimolti paesi europei, inclusa l'Italia, di fronte alla promo-zione esplicita di una fonte energetica così costosa epericolosa, che esiste oggi nella Costituzione.

(Applausi)

3-013

Muscardini (UEN). Signor Presidente, una società incontinua trasformazione impone alla politica nuove ri-

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flessioni, capacità di decisione immediate, ma soprat-tutto disponibilità a meditare in modo approfondito e inpiena conoscenza le situazioni geopolitiche e le diverserealtà economiche e culturali che per certi aspetti rendo-no sempre più forte il divario tra nord e sud e tra cittadi-ni e cittadini.

Come membro della Convenzione esprimo soddisfazio-ne, anche a nome del gruppo che ho avuto l'onore dirappresentare alla Convenzione - il gruppo Unione perl'Europa delle nazioni - per un testo che riconosce il va-lore degli Stati nazionali nella nuova Unione europea:Unione che, ci auguriamo, dopo la Conferenza intergo-vernativa avrà Istituzioni più forti e trasparenti, per san-cire nel mondo che il polo europeo esiste come modellodi civiltà e sviluppo; di una civiltà che vuole vedere ri-conosciuti i suoi valori e non desidera prevaricare quellidi altre culture; di uno sviluppo che deve essere compa-tibile con i tempi di adattamento dell'essere umano. Au-spichiamo che la Conferenza intergovernativa, perquanto riguarda il preambolo, trovi un accordo per ilriconoscimento delle radici dalle quali ha preso vital'Unione. La storia greco-romana, la tradizione giudaico-cristiana, i valori laici e liberali che si sono via via defi-niti, non possono essere ignorati perché da essi il futurodell'Europa trae forza culturale e morale. Osserviamoinoltre che, per rendere più coese tutte le Istituzioni,sarebbe opportuno ridiscutere la necessità di un Com-missario europeo per ogni Stato membro.

Il Trattato costituzionale farà finalmente nascere un'Eu-ropa politicamente coesa, libera e indipendente, rispetto-sa delle lingue e delle tradizioni di ogni nazione. La Pre-sidenza italiana ha davanti a sè appuntamenti quanto maionerosi e siamo certi che, nello spirito di collaborazioneche saprà creare con le altre Istituzioni europee, con imembri di questo Parlamento eletto dal popolo, darànuova spinta propulsiva al processo di unificazione del-l'Europa e al ruolo dell'Europa nel mondo.

L'urgenza del problema immigrazione richiede un'otticaglobale. Come ebbi a scrivere alla vigilia del Vertice diSalonicco, solo l'Europa, anche attraverso una nuovapolitica mediterranea e finalmente con un nuovo con-cetto di cooperazione verso i paesi più poveri, potrà im-pedire che l'immigrazione clandestina da esodo biblicosi tramuti in una tragedia collettiva. Ben vengano i corpieuropei di polizia di frontiera e i nuovi accordi con ipaesi terzi; ben vengano le cooperazioni rafforzate anchein tema di lotta alla criminalità organizzata, al terrorismoe all'integralismo; ma sia pure affrontato il tema di unavia europea alla globalizzazione dei mercati, per impedi-re che culture e tradizioni siano disperse e soccombenti.

Una sana economia sociale di mercato non può conti-nuare a lasciare spazio alla speculazione finanziariasfrenata, simile a quella che abbiamo conosciuto in que-sti anni e che è esplosa qua e là senza tuttavia stroncarele radici, le cause che l'hanno determinata. La buonasalute dell'economia dipende anche dalle regole entro lequali si deve muovere, e una buona regola è che l'eco-nomia finanziaria debba muoversi di pari passo conl'economia reale. L'Europa non può ignorare che la mo-

bilità richiesta per dare più sviluppo all'economia parteanche da due postulati: la formazione culturale, che con-senta ai giovani di tutte le nazioni di poter avere basi direciproca conoscenza - e perciò i governi nazionali do-vranno affrontare il problema di una maggiore e miglio-re informazione sull'attività delle Istituzioni europee - eil problema abitativo, che non può ricadere solo sui sin-goli e sui privati ma alla cui soluzione devono concorre-re anche le Istituzioni; del pari, i problemi legati alleinfrastrutture e ai trasporti hanno bisogno di soluzionisia nazionali che europee, e per questo ricordiamo anchequi la rapida realizzazione del corridoio 5 e del corridoio8.

Nell'affrontare la lotta alle nuove povertà, che semprepiù emergono nei paesi dell'Unione, riteniamo vitale unapiù forte politica energetica per l'Europa che, basandosisulla ricerca di nuove fonti e sul miglior utilizzo diquelle conosciute, vada di pari passo con la salvaguardiadi quei valori ambientali senza i quali verrebbe messa arepentaglio la vita stessa del pianeta. Contestualmente,va affrontata la questione del finanziamento della ricer-ca: senza aumenti consistenti il livello europeo in questocampo non eccellerà, con tutte le evidenti conseguenze.In questo contesto, assume particolare significato unapiù incisiva politica europea per la sicurezza alimentare,per la difesa della qualità dei prodotti e per la tutela dellaloro origine, salvaguardando così la salute dei cittadini,bene primario dell'Unione.

Oggi l'Europa è chiamata, non solo a difendere il dirittoalla vita dei suoi cittadini e di ogni essere umano ma alanciare il messaggio che ciascuno ha diritto ad una vitadignitosa. Nel terzo millennio, infatti, i popoli più svi-luppati sono comunque chiamati, all'interno e all'esternodei loro Stati, a svolgere quell'azione politica, culturaleed economica, necessaria affinché non continuino letragedie a cui stiamo assistendo. In questo momento ibambini dell'Afghanistan hanno un'aspettativa di vitache è la più bassa del mondo, così come milioni di bam-bini - dall'Africa al Sudamerica, all'Oriente - si vedonoprivati del diritto a vivere e a vivere dignitosamente. Lalotta senza quartiere al terrorismo e il consolidamentodella pace passano anche dalla capacità dell'Europa direalizzare quanto annunciato nel corso di questi anni: ildiritto ad una vita dignitosa, signor Presidente, anche perporre fine a quelle azioni che portano alle pratiche dimenomazione fisica a cui sono sottoposte tante donnenei loro paesi di origine e che subiscono la stessa violen-za anche nel territorio europeo.

Il gruppo Unione per l'Europa delle nazioni chiede,inoltre, alla Presidenza italiana politiche volte a com-battere le discriminazioni, a colpire i trafficanti di armi edi esseri umani, a distruggere l'oscuro ma potente mondodella pedofilia. Queste attività criminali viaggiano libe-ramente su Internet, senza regole, veicolando la propriacultura malefica in ogni parte del mondo. Chiediamoperciò la definizione di regole che impediscano che unostrumento al servizio della comunicazione tra i cittadinisi tramuti in uno strumento al servizio di chi víola leleggi degli Stati nazionali dell'Unione. Per impedire chequesto avvenga l'Europa abbia per ogni scoperta tecno-

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logica il vaglio di un controllo scientifico e sperimentaleche ne garantisca l'utilizzo senza pericoli.

Signor Presidente, la libertà, per essere tale, ha bisognodi regole: poche, chiare e applicate. A queste regole noici appelliamo perché la Presidenza italiana riceva oggil'augurio e la collaborazione di questo Parlamento, delgruppo Unione per l'Europa delle nazioni e di tutti iventicinque paesi che compongono la grande Europa.

(Applausi a destra)

3-014

Bonde (EDD). Hr.formand, Italien insisterer på, atregeringskonferencen skal være færdig til december,således at Berlusconi kan invitere til topmøde i Rom oghøjtideligt begrave Rom-traktaten og give fødsel tilRom-forfatningen. Så hurtigt kan man ikke skrive enseriøs forfatning. Når EU får fælles statsborgerskab oggrundrettigheder og et helt charter med rettigheder, somkan påberåbes direkte for domstolene, ændres hele sam-arbejdets karakter, og hver enkelt bestemmelse i afsnitIII skal læses i et nyt lys og kan få ny betydning.

Et eksempel: da Maastricht-traktaten indførte det fællesstatsborgerskab, blev det udtrykkeligt skrevet, at stats-borgerskabet ikke havde direkte virkning. Alligevel gavDomstolens domme statsborgerskabet direkte virkning,og borgerne kan nu slå sig frit ned overalt i Unionen ogfå deres rettigheder yderligere udbygget gennem demange fundamentale principper i forfatningens afsnit Iog charterets afsnit II. Alle forfatningens virkninger børvære kendte af de folkevalgte og borgerne før vedtagel-sen. Det kræver et stort antal arbejdsgrupper, mulighedfor ændringsforslag, et gennemskueligt demokrati.

Hvad betyder forfatningen f.eks. for den danske som-merhusprotokol. Danmark forbyder tyskere at købesommerhuse - som danskere. Det er helt åbenlyst i stridmed artikel 4-forbuddet mod national diskrimination oglighedsprincippet i artikel 44. Kan to så fundamentaleforfatningsprincipper tilsidesættes af en protokolundta-gelse for reglerne om kapitalens fri bevægelighed? Erder et hierarki mellem de fundamentale principper og deøvrige bestemmelser i forfatning og protokoller? Ellertag artikel 51, som beskytter kirkernes struktur. Dan-mark kan altså bevare en protestantisk folkekirke, menkan artikel 51 også ophæve forbuddet mod religiøs dis-krimination i artikel 2, stk. 21 i afsnit II? Er den danskegrundlov lovlig eller ulovlig? Det er da rart at vide indenunderskrivelsen. Artikel 12, stk. 2, gør hovedparten afalle internationale aftaler ulovlige, for EU får ikke baredelt kompetence men enekompetence til at indgå alleaftaler, hvis bare en intern retsakt berøres. Skulle manikke i det mindste skrive, at alle bestående aftaler fort-sætter, indtil de ændres?(Bifald)

3-015

Pannella (NI). Signor Presidente, signor Presidentedel Consiglio, signor Presidente della Commissione,onorevoli colleghi, vediamo, in concreto, cosa sta giàaccadendo. Misuriamo in questo modo con onestà intel-lettuale e, credo, con questa forma di collaborazione, le

distanze che possono esserci fra il dire e il fare. Il 7 giu-gno, Presidente Berlusconi, a Gerusalemme, lei dicevatestualmente: "Ho sempre indicato Israele come futuromembro dell'Unione europea per le sue assolute affinitàreligiose, culturali e politiche, come unica e vera demo-crazia in tutto il Medio Oriente". Ripeto: "Ho sempreindicato Israele come futuro membro dell'Unione euro-pea". E' la dizione ufficiale del documento scritto cheabbiamo. "Nell'ambito del partenariato euromediterraneo cito non trascureremo l'opportunità di consolidare irapporti con Israele nella prospettiva di una più ampia estrutturata collaborazione reciproca". Questa è la lineache si oppone a quella di Israele nell'Unione europea,perché evidentemente quelli che si oppongono non dico-no "non vogliamo questi sporchi ebrei", dicono "basta lacollaborazione". E noi siamo con il Presidente Berlusco-ni che in quel momento non era ancora il Presidente delConsiglio nostro.

E ancora, la Turchia. Abbiamo sempre sentito dire: Rus-sia, Turchia e Israele. Beh, qui ancora il vostro testonega esplicitamente l'obiettivo dell'adesione turca. Checosa scrivete? "La presidenza italiana ritiene inoltre es-senziale ... dare contenuti più concreti al rapporto con laFederazione russa" e via dicendo. E questo è preciso. Perquanto riguarda la Turchia, "siamo impegnati a verifica-re insieme il cammino verso l'integrazione, incoraggian-do il governo di Ankara a proseguire gli sforzi nel fon-damentale processo di riforme interne". Beh, se questo èun annuncio di integrazione! E' vero che il ministro But-tiglione nei giorni scorsi diceva che è un regime militaree che non potrà mai venire da noi, ma se si aboliscono imilitari, diventa teocratico. Ma questa è l'Europa cristia-na! Qui vorrei dire, in fretta, solo una cosa, e non pos-siamo tacerla: non è vero che esiste una storia di Europa,una; ve ne sono tante: c'è la storia della Riforma e dellaControriforma; c'è la storia di un'Europa che ha prodottocomunismi vincenti, fascismi, nazismi vincenti, che haprodotto e produce antidemocrazia; e poi vi è l'altra,quella che purtroppo il Pontefice dalla Polonia accusa,quando accusa il liberalismo. A proposito, il liberalismo,collega Watson, non il liberismo; qui c'è anche il libera-lismo, da cent'anni. E c'è un'Europa degli zuaves - zua-ves europei e francesi - contro il risorgimento italiano;c'è un'Europa che è l'Europa dell'anti-nostra Europa diAltiero Spinelli, di Ernesto Rossi, dell'Europa, Presi-dente Berlusconi, che al G8 lei ha preannunciato in unmodo che io ho applaudito. Abbiamo applaudito, noiRadicali! Noi vogliamo portare l'Europa verso l'organiz-zazione mondiale della democrazia e occuparci positi-vamente delle Community of Democracies. Al G8 ab-biamo applaudito! Oggi Watson naturalmente si è subitoaffrettato a sottolineare l'impostazione keynesiana delsuo intervento, ma io ho sempre detto che fra il Presi-dente Prodi e lei vi è, culturalmente, una profonda sinto-nia di fondo, nelle scelte politiche che fate. Tremontidice "colbertismo" invece di dire keynesianesimo, mainsomma ...

Quello che dobbiamo chiedervi, allora sono semplice-mente due cose: all'Assemblea generale dell'ONUl'Unione europea iscriva, faccia iscrivere, come il Vice-presidente Fini ha annunciato, il problema della morato-

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ria sulla pena di morte e che, a partire dagli appunta-menti ONU, i caucus democratici vedano la convoca-zione da parte della presidenza dell'Unione europea.Sono due cose che per noi oggi basterebbero ampia-mente. Per il resto, auguri a lei e a noi!

3-016

Tajani (PPE-DE). Signor Presidente, Signor Presi-dente del Parlamento, Signor Presidente della Commis-sione, un anno e mezzo fa, quando iniziarono i lavoridella Convenzione, pochi erano convinti che si potessearrivare alla trasformazione di un sogno in realtà; pochicredevano che l'Europa, come sta accadendo, avrebbepotuto darsi un assetto istituzionale capace di farle as-sumere sempre maggiori responsabilità sul palcoscenicointernazionale. I pochi sono oggi diventati la stragrandemaggioranza. Si inizia con questo positivo risultato -voluto anche, e fortemente, dal suo governo, signor Pre-sidente - il semestre più denso d'impegni e di speranzedegli ultimi anni. L'Italia, paese fondatore, ha ottenuto aSalonicco il mandato da parte dei paesi dell'Unione diportare a conclusione i lavori della Convenzione. Non ètutto. L'Europa ha scelto Roma come sede della firmadella prima Costituzione: si tratta di un risultato politicodi grande rilievo, si tratta di un riconoscimento storicoper l'Italia e per il suo governo che gli elettori hannoliberamente scelto. Si tratta di un riconoscimento cheincoraggia e sosterrà il suo lavoro nei prossimi mesi, unlavoro che, ne sono convinto, ci permetterà di raggiun-gere gli obiettivi da lei illustrati in quest'Aula.

Il testo che abbiamo approvato a conclusione dei lavoridella Convenzione è certamente perfettibile ma rappre-senta, come lei ha detto, una base fondamentale di lavo-ro che non può essere stravolta. Il suo programma, chenoi Popolari europei condividiamo, disegna per domaniun'Europa riunificata, alleata degli Stati Uniti, ma capa-ce di assumersi responsabilità che fino ad oggi non èstata capace di svolgere. Il nuovo Trattato, con l'indivi-duazione di un sistema equilibrato tra Consiglio, Com-missione e Parlamento le diamo atto in quest'Aula,signor Presidente, di aver sottolineato l'importanza delruolo che svolge e svolgerà il Parlamento europeo anchein occasione della CIG con l'individuazione di un Pre-sidente del Consiglio e di un ministro degli Esteri forniràla risposta a chi cercava - con la domanda: "Dov'è Mr.Europe"? - interlocutori chiari nel nostro Continente.

La caduta del principio dell'unanimità è l'altra scelta checi permetterà di superare ostacoli che troppo spesso han-no bloccato l'iniziativa europea. Ora è auspicabile che laConferenza intergovernativa aumenti il numero dellematerie dove si possa decidere a maggioranza. Ma laCostituzione è solo uno strumento: le norme non sono ingrado di produrre effetti se manca la volontà politica.

Signor Presidente, dal suo intervento emerge chiara lascelta italiana di dare grande peso all'azione esterna del-l'Unione. Se lo vorremo, l'Europa - con lo sguardo ri-volto ad est, ma anche a sud - sarà protagonista di pace,di progresso, di sicurezza, di sviluppo e di giustizia so-ciale anche per le persone più deboli, quelle con disabi-lità, come lei ha ricordato.

Costituzione e volontà politica non sono però sufficientida soli a realizzare il progetto degli Adenauer, degliSchuman, dei De Gasperi, dei Monnet, dei Martino, de-gli Spinelli. L'Europa non sarà, se non riuscirà a parlareal cuore dei cittadini. L'Europa sarà l'Europa dei valori:sono i valori nei quali affondano le nostre origini. Miauguro che la CIG voglia inserire un riferimento espli-cito alle radici giudaico-cristiane nel preambolo dellaCostituzione laica della nostra Europa, perché, se perde-remo la cognizione delle nostre origini, non riusciremo apercorrere nuove vie, a guardare verso quei nuovi oriz-zonti che l'Europa di domani dovrà raggiungere.

(Applausi)

3-017

Napoletano (PSE). Signor Presidente, i problemi daaffrontare in questo momento sono essenziali per il futu-ro dell'Unione e ad essi intendiamo dare un'assoluta pre-valenza. E' su questi che valuteremo il lavoro della suaPresidenza. Tuttavia, le preoccupazioni che l'hanno ac-compagnata non sono tutte dettate da pregiudizi. Il con-flitto di interessi, non risolto, rimane una legittima fontedi preoccupazione che va ben oltre il nostro paese. D'al-tra parte le stesse dimissioni del ministro degli EsteriRuggiero intervennero significativamente sul modo diintendere il ruolo dell'Italia in Europa, quell'Europa cheil ministro Bossi definì "Forcolandia", cioè repressiva, eche ancora oggi egli bolla come progetto neogiacobino,intrinsecamente autoritario e globalizzatore. Forse que-sto spiega la vostra freddezza a lavorare seriamente allacostruzione di uno spazio europeo di giustizia, libertà esicurezza, a cominciare dal mandato di arresto europeo,che dovrebbe essere recepito entro dicembre 2003.

Problemi importanti, dicevo: la Costituzione, innanzi-tutto. Chiediamo che la prossima Conferenza intergo-vernativa non rimetta in discussione i risultati raggiuntidalla Convenzione e che l'Italia si adoperi per migliorareil testo su punti essenziali, quali quello dell'estensionedel voto a maggioranza. Sulle questioni economiche,vediamo che la Presidenza italiana intende rilanciarel'idea di investimenti pubblici per le infrastrutture. Noiaggiungeremo anche la formazione, la ricerca e l'am-biente. Questa proposta può fare strada solo se assumeveramente una valenza europea, se sarà saldamente an-corata al metodo comunitario e dotata di una propostacredibile sul piano finanziario. Quanto alle pensioni, leisa bene, signor Presidente, che l'Europa non ha compe-tenza sui sistemi previdenziali, tra di loro tanto diversied intrecciati con le politiche di welfare. La Presidenzaintende promuovere davvero un'iniziativa europea incampo economico e sociale? Bene, allora si adoperi af-finché nel nuovo Trattato le politiche fiscali e socialidiventino comunitarie e siano sostenute dagli orienta-menti di un vero e proprio governo europeo dell'econo-mia, come chiede da tempo questo Parlamento. Peraltrosi tratta di temi in cui si impone il metodo della concer-tazione tra le parti sociali previsto dalla strategia di Li-sbona. Così come per l'immigrazione, non si può invoca-re solo un pezzo di politica europea, quello relativo alcontrollo delle frontiere per il contrasto dell'immigrazio-ne illegale, ed ignorare tutti gli altri, riguardanti la ge-

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stione dei flussi, l'accoglienza e i diritti di quanti, venen-do qui a cercare lavoro, contribuiscono alla crescita eco-nomica dei nostri paesi, quelli per intenderci che il suoministro per le Riforme chiama in blocco "Bingo Bon-go".

Infine, sulla politica estera, si può essere allo stesso tem-po europei ed amici degli USA. L'amicizia tuttavia è unrapporto che non deve scadere nella subalternità. Perquesto, dopo la difficile crisi irachena è ancora più ur-gente definire una solida politica estera e di sicurezzacomune, sostenuta dal superamento del diritto di veto. ASalonicco è stato definito un quadro chiaro sulle relazio-ni esterne dell'Unione, distinguendo le ulteriori prospet-tive dell'allargamento dalle relazioni più strette con inostri vicini; speriamo che sulla Turchia, a questo pro-posito, dopo le contraddittorie dichiarazioni che avetefatto, lei e il suo ministro per le Politiche europee, valgaquello che ci ha detto questa mattina. Così, per il MedioOriente, noi ci auguriamo che il processo di pace siasostenuto dalla Presidenza italiana, ma, per arrivare aquesto obiettivo, occorrerà parlare e tenere in considera-zione tutte le parti in causa. Buon lavoro, Presidente!

(Applausi)

3-018

Rutelli (ELDR). Signori presidenti dell'Assemblea, delConsiglio, della Commissione, noi oggi parliamo daeuropei; non portiamo in quest'Aula opinioni sulla poli-tica interna dei nostri paesi. Nei prossimi sei mesi l'Eu-ropa deve accelerare il proprio cammino, il Trattato co-stituzionale dell'Europa a 25 dovrà far capire al mondose il nostro continente continuerà ad essere motore diprogresso economico e sociale e, dopo la grave crisiirachena, se si doterà di strumenti efficaci per essereprotagonista di sicurezza e di libertà in partnership congli Stati Uniti, in una nuova cooperazione multilaterale.Da europeo, dunque, mi auguro un successo della Presi-denza italiana in stretta collaborazione con la Commis-sione, presieduta da Romano Prodi, e con il nostro Par-lamento.

Lei, Presidente, oggi ha mostrato prudenza e uno sforzoper presentare il suo programma in una linea di collabo-razione con gli altri paesi e non in discontinuità con lestoriche linee della politica europea dell'Italia. Ci vuoletuttavia più coraggio, se non vogliamo compromessi incontinuo ribasso, soprattutto per il governo dell'econo-mia, per la politica estera e la necessaria nuova politicadi difesa, per ridurre al minimo il rischio di paralisi delvoto all'unanimità. Noi ci aspettiamo in questi sei mesiun radicale cambiamento capace di rimuovere le causedi quelle critiche, scetticismi e preoccupazioni che ac-compagnano queste prime giornate del semestre da leiguidato. Non è, infatti, la politica interna di un paese, mal'Europa che chiama ad escludere conflitti di interesse econcentrazioni mediatiche. Sono i fondamenti liberalidella separazione dei poteri e dell'equilibrio tra i poteri arispecchiarsi nei Trattati europei che noi abbiamo libe-ramente sottoscritto e a cui siamo vincolati. Lo spirito diRoma del Trattato del '57 era basato su una visione co-raggiosa e anticipatrice; ha costruito cinquant'anni di

democrazia, di prosperità, di pace. Se saremo guidati daquella visione, anche da posizioni politiche alternativeraccoglieremo frutti comuni per il bene dell'Europa e delsuo futuro.

(Applausi)

3-019

Bertinotti (GUE/NGL). Signor Presidente del Consi-glio, la nostra avversione alla sua politica e al suo go-verno, come ella sa, è radicale, e non avrebbe senso se,adesso, applicandosi questa politica all'Europa e nonsolo all'Italia, la nostra posizione cambiasse segno. Pen-so che ci sia una retorica sul semestre di una nazione,che non può nascondere la realtà politica: la politica èche ogni semestre è il semestre di un governo, non di unpaese, cosicché, se uno è contro l'AmministrazioneBush, non per ciò è antiamericano, e se uno in Italia e inEuropa è contro il suo governo, non per ciò è control'Italia.

L'Europa è, certo, un passaggio importante, è una sfidache giustamente è stata definita storica. Noi temiamo cheil suo governo aggravi, anziché favorire, le scelte neces-sarie. Lei parte con un handicap: incrinato in Italia ilconsenso del paese, avversa una parte importante del-l'opinione pubblica europea - e le cause io credo sianoproprio nella sua politica -, falsificate le premesse dellacrisi economica nel paese, sottoposto a una forte tensio-ne sul conflitto di interessi, sul conflitto fra poteri costi-tuiti. Personalmente, sento persino di più la lesione di unministro del suo governo che può parlare dell'esigenza dicannoneggiare i convogli degli immigrati sul mare.

Non grideremo tuttavia allo scandalo per il semestre delsuo governo; ci soffermiamo invece sulla critica alla suapolitica, i cui fondamenti sono essenzialmente il primatodegli Stati Uniti d'America e il primato del mercato. En-trambi sono fattori di crisi per l'Europa da costruire:l'uno, gli Stati Uniti d'America, guidati oggi da una dot-trina, quella della guerra preventiva; l'altro, il mercato difronte ad un'evidente produzione di crisi della coesionesociale. Lei ha avanzato una proposta, signor Presidentedel Consiglio, di un'Europa transatlantica, neoliberista,postdemocratica. Noi pensiamo che questa propostacontraddica la vocazione e la missione storica dell'Euro-pa, oggi, di un'Europa che ha bisogno di un'altra pro-spettiva. Hanno parlato di una politica keynesiana; mipermetto di dubitare: le grandi infrastrutture non sonouna politica keynesiana; possono essere invece una mi-naccia per la condizione ambientale attraverso la dere-golamentazione, e rischiano peraltro di non potersi fareinteramente per la difficoltà di finanziamenti.

C'è un altro lato della sua politica che invece è organi-camente neoliberista: è quella che noi chiamiamo dellaprecarizzazione del lavoro, che lei chiama di flessibilità;è quella che si manifesta, del resto in sintonia con altripaesi europei, nell'attacco al sistema previdenziale. Que-sta, signor Presidente, non è l'Europa. L'Europa che c'è èquella che chiede un'autonomia dalla politica nordameri-cana in nome di una diversa cultura politica, che chiedeun diverso modello sociale. Oggi il suo punto di forza è

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la debolezza dell'Europa politica, perché è vero che que-st'Europa politica è fondata su un deficit democratico eperché penso che anche la Convenzione risulti ambiguae debole, lontana dalle grandi costituzioni progressiste.

Per questo, signor Presidente del Consiglio, noi non lefaremo un'opposizione in nome di quest'Europa, ma innome di un'altra Europa: di un'Europa sociale e demo-cratica. Ed è per questo che il nostro augurio - e non loprenda invece come una propensione nemica - è che nelsemestre italiano crescano la partecipazione e il protago-nismo dell'azione di massa dei movimenti in Europa. Suuna sola cosa vorremmo poter convergere con lei: alzareforte la richiesta di una moratoria sulla pena di morte.Questo almeno sarebbe un buon segno di civiltà.

3-020

Maes (Verts/ALE). Mijnheer de Voorzitter, mijnheerde voorzitter van de Commissie, mijnheer de Raads-voorzitter. Het Italiaanse Voorzitterschap wordt metgemengde gevoelens begroet. U sprak over Italië's trotsebijdrage aan de vrede en het internationaal recht en wijvragen of uw Voorzitterschap op dit gebied een mijlpaalzal zijn. Hoe gaat u om met bijvoorbeeld de druk die deVerenigde Staten op dit ogenblik op Servië uitoefenenom het verdrag over het Internationaal Strafhof niet teondertekenen terwijl Europa de Balkanlanden een per-spectief wil bieden op lidmaatschap? De vluchtelingendie aanspoelen aan de kusten van de Middellandse Zeezijn een aanklacht tegen de onmenselijkheid van onssysteem. Zonder legale immigratiemogelijkheid zal hetnooit lukken.

U sprak vooral over controle en over terugsturen maareen duurzame ontwikkeling en vrede in de landen waarde mensen vandaan komen moet een prioriteit worden inde onmiddellijke toekomst. Die ontwikkeling vergt nietalleen handelsmaatregelen maar ook respect voor hetleefmilieu en de ontwikkelingskansen van die landen.Nu worden ze leeggeroofd en de mensen krijgen wapensin de plaats.

Ook vrede in de regio's in Europa is belangrijk. In alletoetredingslanden zijn regio's die wachten op kansen enop duurzame ontwikkeling want ze verarmen en ze ont-volken. Dat is ook voor sommige van onze eigen regio'shet geval. Wij vragen een grotere zichtbaarheid van deregio's in de grondwet. Vooral de constitutionele regio'swillen respect krijgen in plaats van een hooghartige be-handeling waarbij de lidstaten overal de dienst uitmaken.Dat doet alleen maar de frustraties in de constitutioneleregio's toenemen. Ik hoop dat uw Voorzitterschap daarbegrip zal voor opbrengen.

3-021

Speroni (NI). Signor Presidente Berlusconi, ritengoche il compito più importante del semestre italiano siaquello relativo al nuovo Trattato costituzionale che, ri-cordiamolo, non mira solo a delle idee, a dei concetti,ma si rivolge a un territorio e alle persone che in questoterritorio abitano. Il lavoro fatto dalla Convenzione è unlavoro buono, la base di partenza è buona, ci potrebberoessere solo pochi aggiustamenti. Accenno ad una miglio-re definizione delle competenze legislative fra l'Europa,

fra l'Unione e i singoli Stati. Quanto al problema dellamaggioranza o dell'unanimità per le decisioni, si tratta dicontemperare due esigenze: l'esigenza di efficienza el'esigenza del rispetto della sovranità e degli interessidegli Stati che compongono l'Unione. Nel suo discorsolei ha ripetuto più volte la parola mediazione. Penso cheanche in questo settore sia necessaria un'opera di con-temperamento di esigenze diverse.

Da ultimo vorrei accennare a qualcosa che penso nonsarà possibile ottenere, ma che mi preme sottolineare:un'attenuazione del monopolio d'iniziativa legislativadella Commissione anche a favore di questa Camera.Questo Parlamento non ha il diritto di iniziativa legisla-tiva, caso, ritengo, unico al mondo. Anche un sempliceconsigliere comunale può fare proposte, ma il parla-mentare europeo non ha questo diritto. Ritengo, quantomeno, che questa questione meriti la sua attenzione. Lerivolgo anch'io i migliori auguri per il suo semestre diPresidenza.

3-022

Galeote Quecedo (PPE-DE). Señor Presidente, esta-mos debatiendo hoy aquí, y a alguno habría que recor-dárselo, el programa de la Presidencia italiana con elcual -y me apresuro a decirlo- yo estoy fundamental-mente de acuerdo.

Espero que durante todo el semestre, yo diría que siem-pre, sepamos distinguir las discrepancias ideológicasdomésticas de las responsabilidades institucionales comolas que ahora asume ese gran país que es Italia. Toma-mos nota, en ese sentido, del compromiso del Gruposocialista.

La primera tarea del Gobierno italiano es gestionar conéxito la Conferencia Intergubernamental y desplegartoda su capacidad de diálogo para acercar las posicionesde los Estados miembros. Agradecemos el compromiso,en ese sentido, de la Presidencia del Consejo. El objetivoes que la CIG, en todo caso, empiece y termine en Ro-ma.

Los plazos aquí, señor Presidente, son muy importantesde forma que los países que decidan celebrar un referén-dum sobre la ratificación de la Constitución de Roma,haciéndolo coincidir con las elecciones europeas del 13de junio de 2004 -y ojalá, fuera en todos-, puedan ha-cerlo. En ese sentido, permítame, señor Presidente, queaprovechando la ocasión invite a la oposición política demi país a acordar una reforma consensuada de la norma-tiva que regula el referéndum para que una consulta seaposible, como todos deseamos.

Quisiéramos también que en estos seis meses se produje-ra un fuerte impulso a las negociaciones para la adhesiónde Rumania y Bulgaria y le pedimos a la Presidencia quehaga todo lo posible para que esas negociaciones puedanfinalizar en el marco temporal de la actual legislaturaeuropea.

En políticas internas de la Unión Europea todo nuestroapoyo para profundizar en la estrategia de Lisboa y para

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seguir progresando en el espacio de justicia, libertad yseguridad, particularmente en la lucha contra la inmigra-ción ilegal y en la política exterior de la Presidencia ita-liana esperamos que relance el diálogo euromediterráneoen Nápoles y celebramos, en ese sentido, sus compromi-sos sobre la creación de la Asamblea parlamentaria Eu-romediterránea pero, muy particularmente, el relanzar laidea del Banco Euromediterráneo.

Y le animamos también para que promueva un avanceen las negociaciones con el Mercosur que la OMC favo-recerá y que, sin duda, sus compatriotas italoargentinosagradecerán.

Señor Presidente en ejercicio del Consejo le deseamosmucha suerte porque su éxito en estos seis meses será eléxito de Europa.

(Aplausos)

3-023

Swoboda (PSE). Herr Präsident, Herr Ratspräsident,liebe Kolleginnen und Kollegen! Noch nie wurde eineRatspräsidentschaft so kritisch und skeptisch in der Öf-fentlichkeit betrachtet wie die italienische. Nicht nur inder linken Medienwelt, sondern durchaus auch in derkonservativen Medienwelt gibt es heftige Kritik. Das istaber für uns Sozialdemokraten keine Freude, denn wirwollen und können die inneritalienische Oppositionnicht ersetzen. Im Interesse Europas wünschen wir deritalienischen Regierung eine erfolgreiche Präsident-schaft, denn zu viel steht auf dem Spiel.

Das Problem aber ist, Herr Ministerpräsident Berlusconi,das Widersprüchliche, das wir in den letzten Monatenvon der italienischen Seite gehört haben. Nehmen wirzum Beispiel die Außenpolitik. Herr Ministerpräsident,Sie haben heute in Ihrer Rede davon gesprochen, dassEuropa auf der Weltbühne ein aktiver Protagonist seinmuss, dass wir auch diplomatische und militärische In-strumente brauchen. Wir müssen ein starker Partner fürdie Vereinigten Staaten von Amerika sein. Absolut rich-tig, dreimal Ja!

Aber in den letzten Monaten haben wir einen Minister-präsidenten Berlusconi erlebt, der nicht die Partnerschaftzu den USA gepflegt hat, sondern eher die Unterwerfungund den blinden Gehorsam. Wir haben einen Minister-präsidenten Berlusconi erlebt, der sich sehr zurück-gehalten hat, als es darum ging, Europa auch eine militä-rische Komponente zu verschaffen. Ich hoffe überdies,Herr Ministerpräsident, dass Sie in der Frage des NahenOstens zu einer ausgeglicheneren Position finden, dassSie mit Nachdruck beide Seiten auffordern, der Gewalt-anwendung abzuschwören. Wir müssen den Terrorismusim Nahen Osten genauso bekämpfen, wie wir den Rück-zug des israelischen Militärs und den Abbau der un-menschlichen Mauer quer durch Palästina fordern müs-sen.

Auch was die wichtige Aufgabe der Wirtschafts- undFinanzpolitik betrifft, sind die Aussagen der italieni-schen Präsidentschaft bisher widersprüchlich. Das von

Ihnen bzw. Minister Tremonti vorgeschlagene Investiti-onsprogramm für die Infrastruktur, für die Forschungund Entwicklung ist als solches ein guter Vorschlag.Aber noch ist nicht klar, ob nur die Haushaltsdisziplingeschwächt werden soll oder ob Italien seine schwerfinanzierbaren Projekte über Europa finanzieren möchte.Auch hier darf ich Sie bitten, mehr Klarheit und Offen-heit an den Tag zu legen, wenn wir gemeinsam die An-sätze des Delors-Weißbuchs und die Vorschläge derKommission umsetzen wollen. Insbesondere denke ichan die Vorschläge, die die Kommission zuletzt unterVorsitz von Karel Miert gemacht hat. Wenn Sie dasschaffen, Herr Ministerpräsident, nämlich einen kohä-renten, präzisen Vorschlag zu machen, werden Sie auchvon der Sozialdemokratie unterstützt werden.

Herr Ministerpräsident, jede Ratspräsidentschaft läuftGefahr, dass sie nationale und europäische Interessenvermischt. Leider ist in der Öffentlichkeit in den letztenMonaten der Eindruck entstanden, dass in Ihrem Fallauch persönliche und politische Interessen hinzutreten.Es wäre gefährlich für eine Präsidentschaft der Europäi-schen Union, wenn es hier zu einer Vermischung vonpersönlichen, nationalen und europäischen Interessenkäme, ...

(Beifall)

... und ich hoffe, dass Sie alles daran setzen, währendIhrer Präsidentschaft klar und deutlich zu machen, dassSie hier nicht als parteiischer italienischer Ministerpräsi-dent sprechen, sondern als der Präsident des Rates derEuropäischen Union. Wenn Sie das tun, dann werdenwir Sie zwar kritisch beobachten, Sie aber in Ihren Auf-gaben unterstützen.

(Beifall)

3-024

Di Pietro (ELDR). Signor Presidente, da italiano e daparlamentare europeo, provo ad un tempo imbarazzo,preoccupazione, ma anche orgoglio per il fatto che ilmio paese, l'Italia, assuma oggi il ruolo di guida del-l'Unione europea. Provo imbarazzo di fronte alle tantecritiche, censure, sarcasmi, derisioni riservate al miopaese per quella che è stata definita, purtroppo a ragione,l'anomalia italiana, ovvero il grave conflitto di interessiche coinvolge il nostro Presidente del Consiglio. Provoanche umiliazione perché riconosco che, in effetti, ognivolta che il nostro Presidente del Consiglio esprime unconcetto, illustra una proposta, vara un provvedimento inmateria di economia, finanza, informazione, soprattuttogiustizia, non sappiamo mai se lo fa pensando ai nostriinteressi o ai suoi e a quelli dei suoi amici. Anzi, noi inItalia purtroppo lo sappiamo benissimo, visto quello cheha fatto finora.

Provo preoccupazione perché non vorrei che il virus delconflitto di interessi che sta umiliando la democraziaitaliana si espandesse anche a livello europeo, perchéquesto sì è il vero cancro per la democrazia, PresidenteBerlusconi, e non il lavoro dei magistrati, come lei stol-tamente ha affermato l'altro giorno. Provo però anche

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orgoglio - sì, orgoglio - perché, grazie a Dio, le istituzio-ni italiane non sono composte solo dal Presidente delConsiglio e dagli amici che si è portato appresso, specienel parlamento italiano. Per questo sono certo che ladirezione italiana dell'Unione europea, nel suo comples-so, con il concorso e la collaborazione di tutte le Istitu-zioni, opposizioni comprese, saprà farsi onore nono-stante l'anomalia italiana, per fortuna transeunte.

3-025

Cossutta (GUE/NGL). Signor Presidente, l'Italia, chetanto tempo fa è stata tra i fondatori della Comunità eu-ropea, ha oggi il grande compito di portare compiuta-mente l'Europa al suo storico allargamento continentalee al varo della sua prima Carta costituzionale. Questo è ilnostro augurio ed è anche il nostro impegno ma, franca-mente, è un male per l'Italia e per l'Europa che la perso-na che dovrà rappresentarci in questo semestre sia SilvioBerlusconi. Tutta l'Europa sa che nella sua persona siesprime un'anomalia unica al mondo. Su di lui e sul suooperato pesa un macigno immenso per il conflitto per-manente fra i suoi interessi personali e quelli della col-lettività italiana ed europea. E' l'uomo più ricco d'Italia,la sua immensa potenza economica e i suoi affari privati,presenti in ogni campo, confliggono con le leggi, lenorme, i postulati stessi dello Stato; confliggono con lagiustizia, ed è la verità. E' motivo tristissimo per l'Italia eper l'Europa dover leggere sui quotidiani più illustri diogni paese giudizi feroci su di lui. Li avete letti tutti,colleghi; non li ripeto: sono giudizi severi, ma sono veri.

È per tutti noi motivo di fortissima preoccupazione ve-dere alla testa del Consiglio chi, durante la guerra inIraq, ha operato non per unire ma per dividere l'Europa,schierandosi in contrasto con i sentimenti espressi dallastragrande maggioranza del popolo europeo e collocan-dosi, oggi come ieri, su posizioni subalterne rispetto agliStati Uniti d'America; chi, sulle questioni internazionali,agisce al di fuori della prevalente linea europea, peresempio a proposito dei rapporti con Israele e con laPalestina, o della situazione drammatica dell'immigra-zione; chi, per quanto riguarda le vicende economiche esociali, a partire dall'attacco alle pensioni, ha sposatouna linea iperliberista, profondamente antipopolare.

Berlusconi è la destra, è la peggiore destra europea, lapiù pericolosa, e dunque io non mi faccio nessuna illu-sione. Francamente prevedo che la gestione Berlusconisi rivelerà del tutto fallimentare. Auspico che per lo me-no si riesca, nell'interesse dell'Europa e della mia patriaitaliana, a ridurne al minimo i danni e, sia ben chiaro,per questo noi opereremo decisamente con limpido sen-so di responsabilità nazionale e convinto spirito europeoe, appunto per questo, in opposizione a lui e alla suapolitica.

3-026

Nogueira Román (Verts/ALE). Señor Presidente,señor Presidente en ejercicio del Consejo, señor Presi-dente de la Comisión, en este Parlamento, Señorías, y enla sociedad europea, existe una profunda desconfianzahacia la Presidencia italiana. No, naturalmente, por Ita-lia, fundamento de nuestra cultura, de muchas de nues-

tras lenguas y de la misma idea de Europa, sino por lapersonalidad política del Presidente Berlusconi.

Usted, señor Berlusconi, es uno de los representantesprincipales de la derecha autoritaria de nuestro tiempo,protagonista de la lucha de clases, interna y mundial, delos ricos contra los pobres y los trabajadores, que llega allamar "comunista" incluso a personas como el Presi-dente Prodi, a los periodistas críticos o a los jueces quele juzgan. Utiliza un lenguaje antiguo, incluso troglodita,equivocándose de siglo. Es amigo de Sharon contra Ara-fat.

Esa desconfianza fue ratificada por elementos clave desu discurso de hoy. Subordina la constitución de laUnión Europea a las relaciones con los Estados Unidos.Ignora la situación caótica y trágica del Iraq, producidapor sus gobiernos amigos. Olvida la catástrofe del Pres-tige, que sufrió principalmente mi nación, Galicia. Des-preció las continuas muertes de inmigrantes, tanto antenuestras costas como en su Sicilia. No dijo una palabrasobre la Europa social, la cohesión social y territorial, nisiquiera ante la perspectiva de ampliación. No defendióexpresamente el proyecto de constitución.

En Italia, señor Presidente, le concedieron una treguapatriótica. Aquí, como Presidente en ejercicio del Con-sejo, no la tendrá.

3-027

Abitbol (EDD). Monsieur le Président du Conseil,après avoir salué comme il se doit votre arrivée à la têtede l'Union européenne, je dois aussitôt exprimer un pro-fond désaccord avec l'accent principal que vous comptezdonner à votre présidence: inscrire l'Union européennedans le sillage des États-Unis d'Amérique. Les peupleseuropéens ne le souhaitent pas et l'ont manifesté pendantla guerre en Iraq. Ce n'est pas davantage le choix desinstitutions européennes. Ainsi, à l'instar du Parlement,la Commission, par la voix du Commissaire Patten - quin'est pas un dangereux gauchiste - et par celle de M.Prodi - qui l'est peut-être un peu davantage - et même leConseil, du moins en apparence, ont exprimé leur atta-chement à un monde multilatéral sous l'égide des Na-tions unies et non sous l'égide des États-Unis.

C'est l'affirmation d'une identité européenne proprequ'attendent les Européens. Une opinion publique estnée, Monsieur Berlusconi. Ne la décevez pas. À quoiservirait, en effet, cette prétendue constitution qui cons-titue - que l'on s'en félicite ou que l'on s'en émeuve - unsaut considérable vers la souveraineté européenne, sinotre continent devenait au bout du compte la succursalede l'empire américain? Monsieur le Président, puisque cetraité doit être signé à Rome au début de mai 2004, j'es-père que vous aurez à cur de proposer à vos collèguesde la Conférence intergouvernementale que cette Cons-titution soit soumise au référendum des peuples euro-péens, seuls détenteurs de la souveraineté et donc seulshabilités à s'en départir.

Enfin, Monsieur le Président, la Conférence ministériellede l'Organisation commerciale du monde - appellation

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qui me semble plus justifiée qu'Organisation mondialedu commerce - se tiendra à Cancun durant votre Prési-dence. Dans lemême esprit, je souhaite que cette réunion ne soit pasl'occasion pour notre vieille Europe, à laquelle noussommes finalement plutôt attachés, de sacrifier ses cul-tures, ses modes de vie, sa Communauté, sur l'autel d'unlibre-échange débridé. Déjà, notre agriculture a été plusou moins remodelée conformément aux règles de l'Or-ganisation du commerce. Je crains que nos cultures, nosidentités et notre spécificité, qui a pourtant été la matricedes civilisations mondiales, subissent le même sort.

3-028

Dillen (NI). Mijnheer de Voorzitter, mijnheer de Eer-ste Minister, ik wil mij allereerst vandaag verontschuldi-gen voor de vele beledigingen door Belgische ministersen partijvoorzitters aan het adres van de Italiaanse rege-ring en haar Eerste Minister. Ik denk dan in het bijzon-der aan Louis Michel, minister van Buitenlandse Zaken,en Elio di Rupo, voorzitter van de Waalse parti socia-liste. De Italianen moeten weten dat een grote meerder-heid van de Vlamingen slechts plaatsvervangendeschaamte voelt voor deze heren, die voor universele mo-raalridders wilden spelen terwijl ze beter voor hun eigendeur zouden vegen.

Niettemin zijn wij het op enkele punten niet eens met depolitiek van de Italiaanse regering. Ik denk dan aan uwstandpunt over de toetreding van Turkije tot de EuropeseUnie. Toch hoopt mijn partij, het Vlaams Blok, dat on-der het Italiaanse voorzitterschap werk gemaakt zal wor-den van een stringente immigratiepolitiek en van eendoortastend beleid tegen de steeds verder woekerendeillegale immigratie en alle problemen van criminaliteiten sociale verloedering die daarmee gepaard gaan.

Europa verdient krachtdadige politici die weigeren op deknieën te gaan voor de terreur van de politieke correct-heid. Als het Italiaans voorzitterschap op deze domeineneen concreet Europees beleid zal weten uit te stippelen,zult u op onze steun kunnen rekenen.

3-029

Evans, Jonathan (PPE-DE). Mr President, Mr Presi-dent-in-Office, I want to begin by offering you our un-qualified good wishes for a successful presidency. Re-cently the debate over the structure, the powers and theinstitutions of the European Union has come to dominatealmost every European discussion. It therefore comes asa breath of fresh air to see that you have put the pursuitof the Lisbon strategy at the forefront of your policyobjectives.

We need to face up to the challenges of economicchange and reform. At a time when Europe is facingdeflation and stagnation, it is encouraging to see that yourecognise the need to revive the process of major liber-alisation of European economies. We need real action onthe Lisbon strategy rather than empty rhetoric.

The millions of unemployed throughout Europe wantsustainable jobs, rather than our apparent obsession withinstitutional design and architecture. Jobs and prosperity

will have a more direct and real impact on the lives ofthe people that we are here to represent than tinkeringwith EU institutions.

Turning then to the IGC and the prospective new con-stitutional treaty, I urge you and your fellow Heads ofState to return to the objectives that were set out inLaeken. You were amongst the European leaders whocalled for the Convention to bring the EU closer to thecitizens. Some of us seriously question whether the out-come really achieves that. The European governmentsshould have that Laeken statement firmly in their mindswhen they begin the negotiations in the IGC.

Our political élites have always assumed that the onlyway that Europe can succeed is by regular, institutionalchange. But our enlarged Europe of 25 states should be aplace where proper respect for the diversity of nationstates is upheld and defended. Imposing a straitjacket ofuniformity can only damage the true interests of unity inthe EU.

I also applaud the statement that you made in your pri-ority objectives, in which you say your desire to com-plete the work of the IGC is dictated by respect for thevalues of democracy and transparency. We trust that youwill keep to this in the intergovernmental negotiationsthat lie ahead.

I would also like to clarify a matter I raised in Parlia-ment with President Cox yesterday. The accessioncountries will be affected by the outcome of the IGC inthe same way as the current 15 EU states. I note thatthey will participate in the IGC on an equal footing withcurrent Member States. President Cox repeated thatstatement to me yesterday after my speech. But whatdoes it really mean in practice? Surely it should meanthat the accession countries have a full and equal right tovote in the Council on the outcome of the IGC? Perhapsyou can confirm whether that is also your understanding.

I also welcome your clear commitment to revive andreinvigorate the transatlantic relationship. Recent eventshave damaged the strong ties that exist between Europeand the USA. In a newspaper yesterday, you said thatthe West must be united. There cannot be competitionbetween us and America. Given the growing strainsbetween America and some countries in recent times, weare looking to you to take this priority forward as a highpriority. We must ensure that the European Union in thedefence field does not pursue objectives that lead to an-tagonism with the institutions of the NATO Alliance.

(Applause)

3-030

Schulz (PSE). Herr Präsident, meine Damen und Her-ren! Ich wende mich zunächst an den Kollegen Poette-ring. Der Kollege Poettering hat in geradezu euphori-scher Form die Kompetenz auf der Ratsbank, die ausItalien hier angereist ist, gelobt: Berlusconi, Fini, Fratti-ni, Buttiglione, ich hatte Angst, er kommt noch mit Mal-dini und Del Piero und Garibaldi und Cavour, aber einen

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hat er vergessen, nämlich den Herrn Bossi. Das ist auchein Mitglied dieser Regierung, und die kleinste Äuße-rung, die dieser Mann macht, ist schlimmer als alles,worüber dieses Parlament gegen Österreich und die Mit-gliedschaft der FPÖ in der österreichischen RegierungBeschlüsse gefasst hat. Über den müssen wir dann jaauch einmal reden.

(Beifall)

Sie sind nicht verantwortlich, Herr Ratspräsident, fürden Intelligenzquotienten Ihrer Minister, aber verant-wortlich für das, was die sagen, sind Sie schon. Die Äu-ßerungen von Bossi, Ihrem Minister für die Einwande-rungspolitik, die Sie in Ihrer Rede erwähnt haben, sindin keinster Weise vereinbar mit der Grundrechte-Chartader Europäischen Union. Sie sind als Ratspräsident auf-gefordert, diese Werte zu verteidigen. Dann verteidigenSie diese Werte gegen Ihren eigenen Minister!

Ich will ein Wort aufgreifen, das der Kollege Di Pietrohier erwähnt hat. Der Virus des Interessenkonflikts, hater gesagt, dürfe nicht auf die europäische Ebene gehobenwerden. Ja, da hat er Recht, und jetzt ist man hier in die-sem Haus seit Tagen immer in der schwierigen Situati-on, wenn man über die italienische Ratspräsidentschaftredet, dann heißt es immer: Ja, nun seid vorsichtig, dassihr den Berlusconi nicht kritisiert wegen dem, was er inItalien tut, denn das hat ja hier im Europäischen Parla-ment nichts verloren. Wieso? Ist Italien nicht Mitgliedder Europäischen Union?

(Beifall)

Natürlich hat das hier etwas verloren, und ich sage Ihnenwarum: Was Sie als Premierminister Italiens machen,dafür sind die Kolleginnen und Kollegen des italieni-schen Parlaments gewählt, um mit Ihnen darüber zu dis-kutieren, aber was Sie als Präsident des Rates tun, dafürsind wir hier zuständig. Da sage ich Ihnen: Sie habenüber den Raum der Sicherheit, der Freiheit und desRechts geredet, über den Tampere-Prozess. Da habenSie einen Begriff verwendet: EUROPOL, aber drei Beg-riffe haben Sie nicht verwendet, und daran will ich Sieerinnern und Sie fragen, ob Sie bitte zu diesen drei Din-gen etwas sagen können. Was gedenken Sie zu tun zurBeschleunigung der Einrichtung einer EuropäischenStaatsanwaltschaft?

(Beifall)

Was gedenken Sie zu tun zur Beschleunigung des In-krafttretens des europäischen Haftbefehls? Was geden-ken Sie zu tun bei der gegenseitigen Anerkennung vonDokumenten in grenzüberschreitenden Strafverfahren?Da hätten Sie übrigens in Ihrem eigenen Land ein biss-chen Reformbedarf, was die Dokumentenechtheit an-geht. Wenn Sie im eigenen Land eine Reform durchfüh-ren, könnte nämlich der europäische Haftbefehl vielschneller in Kraft treten.

Ich freue mich trotzdem, dass Sie heute hier sitzen undich mit Ihnen diskutieren kann. Das verdanken wir nicht

zuletzt Nicole Fontaine, denn wenn Nicole Fontaine esnicht so gut geschafft hätte, die ImmunitätsverfahrenBerlusconi und Dell'Utri, ihres Assistenten, der heuteausnahmsweise einmal anwesend ist, so lange zu verzö-gern, dann hätten Sie die Immunität, die Sie brauchen,nicht mehr besessen. Auch das ist eine Wahrheit, die andiesem Tag hier gesagt werden darf!

(Zwischenrufe)

3-031

Sbarbati (ELDR). Signor Presidente del Consiglio,come europarlamentare italiana del movimento Repub-blicani europei nell'ELDR e per i liberalsocialisti del-l'onorevole Martelli, non posso che auspicare che questosemestre rappresenti un sicuro successo per l'Europa eper l'Italia. La soluzione dei difficili compiti che l'atten-dono, dalle grandi infrastrutture alle pensioni, all'immi-grazione clandestina, non ha però bisogno di suggestiveformule televisive ma di un lavoro intelligente, creativodi mediazione politica per onorare l'impegno assunto difronte a questo Parlamento. Il profilo della sua azionedovrà perciò essere molto alto e centrato sulle grandiscelte internazionali, prima fra tutte la nuova Costituzio-ne a venticinque, sul cui testo saranno benvenuti tutti ipassi in avanti, ma su cui non dovrà essere assoluta-mente consentito alcun passo indietro.

La ricostruzione di una reale partnership con gli USApassa per un rapporto diretto con l'Unione europea attra-verso una graduale assunzione di responsabilità e di gui-da europea della NATO, con una visione moderata, nonantagonista né subalterna dei rapporti. Per questo, Presi-dente, crediamo che si debba assolutamente incoraggiarel'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione monetaria perrafforzare l'Europa sul piano internazionale. L'altro dif-ficile banco di prova che l'attende è la soluzione del pro-blema mediorientale con l'attenzione al fatto che laroadmap richiede un atteggiamento di grande imparzia-lità, per cui l'intervento europeo non può essere rivoltoad una sola parte. Sono grandi appuntamenti, Presidente,per i quali le formulo ancora i migliori auguri, anche perconto del nostro paese.

3-032

Fiori (PPE-DE). Signor Presidente, se c'è una cosache mi preoccupa della situazione europea - e anchestamattina abbiamo avuto qualche esempio - è una poli-tica che troppo spesso ha manifestazioni di autoreferenzae quindi sono certo - e i fatti lo confermeranno - che ilsuo impegno di rispondere giorno per giorno alle aspet-tative dei suoi cittadini europei contraddistinguerà il suosemestre di Presidenza. La regola nei nostri interventi èquella di cercare di dare un contributo alle relazioni.Qui, signor Presidente, c'è una grande difficoltà, perché itemi trattati hanno coperto tutte quelle che sono le nostreaspettative. C'è solo un punto su cui vorrei richiamare lasua attenzione: nel semestre di Presidenza italiana noiavremo la costruzione delle nuove regole sulle politichedi coesione, per cui penso che la Presidenza italianadebba richiamare l'Unione europea a una serie di respon-sabilità precise che sono: il rafforzamento della coesioneeconomica sociale, la riduzione della disparità fra i li-velli di sviluppo di molte regioni, ancora presenti nella

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nostra Unione e ancor più accentuati dall'allargamento, el'attuazione di concetti di solidarietà geografica, e alriguardo pensiamo alle regioni più lontane. Questo sullabase, fra l'altro, di tre principi: che la politica di coesionesenza risorse è difficile da attuare; che le politiche setto-riali che l'Unione sta elaborando - pensiamo soltanto alleconseguenze della riforma della politica agricola - do-vranno contribuire a una grande idea di coesione euro-pea; che la nuova idea di coesione europea debba recepi-re anche il criterio della flessibilità nella nuova idea dicoesione europea.

Un ultimo punto, già toccato dal mio collega Tajani:tutte queste politiche si concretizzeranno nel lavoro dellaCIG, di conferma della Convenzione. Bene, un richiamoai valori fondanti dell'Europa, un esplicito richiamo deivalori cristiani ritengo sia un contributo alla nostra sto-ria.

3-033

Titley (PSE). Mr President, I have been a Member ofthis House for 14 years. In that time, every six months, Iget mounds of documents from the incoming presidencytelling me about its priorities - but not this time. I havehad nothing. Yesterday I went to the presidency website- it was the first day of the presidency - to see what itspriorities were, and there was a sign saying that nothingwould be available until 16.30 hours. So I thought 'ah,the secrecy is because there is going to be some big an-nouncement'. I waited with bated breath. But what wegot was the usual warm words.

This suggests to me that the real reason for this delayand the lack of information is simply because this presi-dency is not ready. That is what concerns me. WhenEurope is faced by some of its greatest challenges, suchas how to prepare for next year's enlargement, we have apresidency that appears to have been so distracted byinternal affairs that it has not properly prepared for itspresidency. I wonder whether this is the worst-preparedpresidency of my time in Parliament.

I am also concerned by a lack of consistency. I will notrepeat what Mr Swoboda said, although I agree with it.However, today we have heard of the presidency's en-thusiasm for developing European defence. I note thatthis is the very government that rejected the A-400 M,which is, after all, the key element in European defencecapability. That makes me wonder just how many ofthese warm words will be turned into reality.

I am also concerned by contradictory statements withinthe government about migration. We have had somevery emotive speeches on this subject. Quite frankly, wecannot run the important issue of asylum and immigra-tion on knee-jerk rhetoric that only upsets and fuels theanxieties of our population. We have to show politicalleadership and a balanced approach, both in looking atthe integration of migrants - something that the Euro-pean Parliament will look at for the first time during thispresidency - as well as the management of migrationbased on our economic needs and the needs of migrants

themselves. I hope the presidency will show exactly thatpolitical leadership on this issue.

3-034

Schmidt, Olle (ELDR). I Italien hävdar ni ofta att niutsätts för politisk förföljelse av era kritiker. Det kom-mer inte att ske här. Däremot kommer ert arbete attgranskas noga. Här finns nämligen ingen immunitet motpolitiska missgrepp och övertramp. I höst skall EU enasom en asyl- och migrationspolitik som bygger på huma-nism och medmänsklighet. Om detta, herr Berlusconi,sade ni inte så mycket i ert anförande. För att lyckaskrävs ett tydligt ledarskap som kan agera med legitimitetoch auktoritet. Jag måste tyvärr ställa mig frågan om denitalienska regeringen verkligen är kapabel att axla detansvaret idag. En av era egna ministrar, som nämnts härtidigare, kräver att polisen skall skjuta skarpt mot flyk-tingar som söker friheten i ert land, herr Berlusconi.Detta måste ni idag ta tydligt avstånd ifrån.

Er egen ägarroll i italiensk media har lett till att rege-ringen styr innehållet i såväl privat press som offentligTV. Detta är en mycket oroande utveckling som berörhela EU och som inte skulle ha accepterats om det skett inågot av EU:s nya medlemsländer. Den dystra fråganman har att ställa sig i dag är om Italien är ett land somuppfyller de politiska Köpenhamnskriterierna. Må ni,herr Berlusconi, bevisa att vi kritiker och skeptiker harfel. Jag önskar er ändå slutligen lycka till under detkommande halvåret.

3-035

Sudre (PPE-DE). Monsieur le Président, permettez-moi de vous dire, Monsieur le Président du Conseil, quenous avons confiance dans la présidence exercée parl'Italie. Nous savons que vous saurez allier volontarismepolitique et esprit de conciliation pour faire progresser laconstruction européenne.

Dans le domaine international, les relations transatlanti-ques sont bien évidemment fondamentales. L'Union eu-ropéenne, comme elle vient de le faire à Washington,doit s'entretenir plus régulièrement avec les États-Unis.Des questions qui font l'objet de conflits entre les deuxrives de l'Atlantique, comme la protection de l'environ-nement, devraient faire l'objet d'une approche pluspragmatique.

Nous partageons l'avis de la présidence italienne sur lanécessité d'une CIG courte, reprenant si possible en l'étatle projet de constitution de la Convention européenne etne rouvrant surtout pas la boîte de Pandore des requêtesnationales. Nous sommes sur le point d'adopter uneconstitution commune préparée au grand jour. Sachonssaisir cette chance unique et mobilisons-nous pour lenouveau traité constitutionnel de Rome.

Parallèlement à l'élargissement de l'Union, il faut que lescitoyens se sentent en sécurité dans les frontières d'uneUnion vigilante aux menaces externes que sont l'immi-gration clandestine, la criminalité organisée et le terro-risme. Il nous appartient désormais de faire preuve dedétermination pour réaliser les vux du Conseil euro-péen de Thessalonique.

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Sur le plan économique, le projet de la présidence ita-lienne de donner un nouvel élan au réseau transeuropéende transport routier, ferroviaire et maritime, ainsi qu'auprojet de recherche et développement est une nécessité.Comme l'a rappelé le Premier ministre français, Jean-Pierre Raffarin, le pacte qui lie les Européens s'intitule"Pacte de stabilité et de croissance". Nous sommes doncfavorables à ce que l'Union européenne prenne des ini-tiatives sur ce deuxième volet.

La représentante des régions d'outre-mer que je suis in-siste sur l'importance pour la cohésion sociale de l'Unionde mettre tout en uvre pour désenclaver les régionséloignées du centre de l'Europe. La solidarité de l'Europepasse par cet effort.

Nous ne pouvons qu'encourager la nouvelle présidence,dans la perspective de la Conférence euroméditerra-néenne de Naples les 2 et 3 décembre prochain, à déve-lopper ses relations, notamment dans le domaine ducommerce, de l'agriculture, des infrastructures et de lamigration, afin d'éviter que le processus de Barcelone nes'essouffle.

Enfin, nous encourageons vivement toute politique eu-ropéenne et nationale destinée à promouvoir la diversitélinguistique. Une Europe riche de 20 langues et d'autantde cultures ne saurait se réduire à une Europe d'une seulelangue. Mais cela nécessite des efforts de la part de touset nous attendons de la nouvelle présidence des initiati-ves concrètes en la matière.

3-036

Berès (PSE). Monsieur le Président, Monsieur le Pré-sident en exercice du Conseil, je vous ferai une confi-dence: je préfère votre présentation en douceur à laprestation du Premier ministre de la France, hier, ici, àStrasbourg, venu jouer les diviseurs de la patrie. Pourautant et j'imagine que vous l'aurez perçu au cours dece débat , au-delà des paroles et des paroles, nous vousjugerons sur les actes. Et vous savez que ce Parlement aune haute ambition pour l'exercice qui est le vôtre: uneCIG réussie. C'est l'ambition de ce Parlement, c'est l'am-bition de mon groupe au service d'une démocratie euro-péenne qui fonctionne à tous les échelons, que ce soit auniveau de l'Europe ou dans chacun de nos États mem-bres, dans le respect de cette Charte des droits fonda-mentaux que nous venons d'intégrer au projet de Cons-titution.

Je viens de découvrir votre programme, très tardivement,en anglais je ne lis malheureusement pas l'italien etj'y découvre que l'on reparle du livre blanc de JacquesDelors. Je m'en réjouis, car je crois que Jacques Delorsavait raison. Simplement, depuis que Jacques Delors aproposé à l'Union ce grand projet de réseaux transfron-taliers et d'infrastructures européennes, nous butons surle même problème: le financement. Vous évoquez l'idéed'un financement par la BEI, mais la BEI reste une ban-que. Vous ne trouverez pas de solution en dehors del'emprunt européen. Êtes-vous prêt, Monsieur le Prési-dent en exercice du Conseil, à vous battre pour un em-prunt européen pour financer ces grands travaux? Sinon,

ce seront des paroles et encore des paroles. Au bout ducompte, ce plan de relance est-il un plan de relance auservice de la croissance européenne, ou simplement auservice de l'économie italienne en difficulté pour res-pecter le pacte de stabilité?

3-037

Bodrato (PPE-DE). Signor Presidente, tra le questionidell'agenda della Presidenza italiana particolare atten-zione questo Parlamento ha naturalmente dedicato allaConferenza intergovernativa che dovrà approvare laproposta della Convenzione. La Costituzione sarà unasvolta storica che ricorda il Trattato di Roma del 1957.Questo Parlamento si attende, tuttavia, un passo avantinel voto a maggioranza ed una politica estera comune,che ritiene unica alternativa all'unilateralismo americanoe la base più seria per un'intesa euroatlantica. Mi auguroanche una riflessione sul fatto che i valori umani, chesono tradotti in modo chiaro nelle norme della Costitu-zione e sono posti a presidio della cittadinanza europea,abbiano radici cristiane. Il cristianesimo non è un limitealla laicità della politica.

La Presidenza italiana ha l'opportunità di inquadrare inun più ampio programma le reti transeuropee che i pro-getti prioritari della Commissione hanno segnalato comeobiettivo per rafforzare la coesione territoriale europea.Bisogna però dedicare - come lei ha detto, onorevoleBerlusconi, e come ha ribadito il Presidente Prodi - piùrisorse alla politica della ricerca e dell'innovazione poi-ché la competitività dell'economia europea dipende so-prattutto da questi investimenti.

Questa Presidenza dovrà infine rendere concreta l'inizia-tiva delineata a Salonicco per una politica dell'immigra-zione che trovi un equilibrio concreto tra legalità ed ac-coglienza, cioè che sia rispettosa dei valori che leggiamonella Carta dei diritti fondamentali europei.

Infine, per rilanciare la politica mediterranea dell'Europadobbiamo essere consapevoli che nessuna iniziativa ver-so i paesi del Mediterraneo meridionale potrà avere suc-cesso se non sarà fondata su una forte politica di paceche garantisca la sicurezza di Israele ma anche una patriaper i palestinesi. Buon lavoro!

3-038

Goebbels (PSE). Monsieur le Président, la présidenceitalienne propose des initiatives de politique économiqueintéressantes et déroutantes à la fois. En fait, le gouver-nement italien semble pratiquer la stratégie du gelatocaldo, de la glace chaude. Il dit tout et son contraire.Ainsi, le pacte de stabilité devrait-il devenir à la fois plusfort et plus flexible. On parle d'un "Maastricht des pen-sions": ce slogan est, à première vue, vide de sens.

Le Président Berlusconi vient de nous inviter à réfléchirsur la durabilité de la couverture sociale européenne. Legroupe socialiste ne méconnaît pas les problèmes quepose actuellement le contrat entre les générations. L'heu-reux allongement de l'espérance de la vie, couplé à despériodes de travail plus courtes, mène à une diminutiondu nombre d'actifs par rapport à celui des retraités. Celapose évidemment un problème de financement aux sys-

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tèmes publics fonctionnant par répartition.On constatecependant que les fonds de pension privés fonctionnantpar capitalisation connaissent des problèmes similaires.Aux États-Unis, en Grande-Bretagne et ailleurs, lesfonds de pensions accumulent les pertes et connaissentde sérieux problèmes de liquidités. Partout des entrepri-ses transforment leurs fonds de pension à prestationsdéfinies en fonds de pension à contributions définies.Autrement dit, les salariés savent ce qu'ils doivent payer,mais ne connaissent plus les ressources auxquelles ilsauront droit une fois atteint l'âge de la retraite. Ce"Maastricht des pensions" ne cacherait-il pas la volontéde réduire l'engagement public en matière de retraites?La présidence doit clarifier au plus vite ses intentionsréelles en la matière. Les socialistes n'accepteront, enaucun cas, un Waterloo des pensions.

Les propositions du ministre Tremonti en faveur destransports transeuropéens rencontrent une priorité politi-que défendue par mon groupe depuis des années. Maiscomme le concept n'est pas très clair et comme le finan-cement n'est nullement assuré, on voit mal l'impact de laréalisation des réseaux transeuropéens futurs sur la si-tuation conjoncturelle européenne.

Comme l'a dit le Président Ciampi, et j'en termine, Mon-sieur le Président, il n'y aura pas de stabilité sans crois-sance et pas de croissance sans stabilité. Croissance etstabilité sont les deux moteurs qui permettront à l'éco-nomie européenne d'aller de l'avant.

3-039

De Sarnez (PPE-DE). Monsieur le Président, je veuxformer ici des vux de succès pour la présidence ita-lienne et je souhaite que cette présidence, qui intervientà un moment extrêmement important pour l'avenir del'Europe, soit à la fois harmonieuse et efficace. Je m'as-socie à ce que les uns et les autres ont déjà exprimé, àsavoir la volonté de donner jour pendant cette présidenceà un nouveau traité constitutionnel. L'Italie est un grandpays européen, c'est aussi un pays de grands Européenset je suis sûre que fidèles à cet héritage, le Président enexercice du Conseil, le Président de la Commission et leVice-président de la Convention auront à cur de s'unirsur l'essentiel pour offrir à l'Europe un nouveau visage.

Cette Constitution nouvelle que nous adopterons, je l'es-père, par référendum aura un grand mérite à mes yeux:celui d'exister enfin. Mais ce texte fondamental doit êtreun point de départ pour une nouvelle Europe et non pasune fin en soi. Je pense d'ailleurs que les prochainesélections seront l'occasion pour nos concitoyens d'affir-mer leur souhait d'aller plus loin dans les politiquescommunes européennes, qu'il s'agisse de la coordinationdes politiques économiques, budgétaires, fiscales, so-ciales, de la création d'une Europe de la défense et de larecherche ou de la définition d'une politique étrangèrecommune pour enfin peser dans le monde. Ce sera leprochain défi de ceux qui aiment cette idée d'une Europequi nous dépasse et qui nous rassemble.

La présidence italienne aura aussi la grande responsabi-lité de marquer des avancées dans les domaines de l'édu-

cation et de la culture. Il vous faudra faire progresserl'Europe de la connaissance et je souhaite que nous puis-sions adopter le plus rapidement possible le programmeErasmus Mundus pour que sa mise en uvre puisse in-tervenir dès 2004.

Enfin, je me permets d'attirer votre attention sur la réu-nion de l'Assemblée générale de l'Unesco en octo-bre 2003, qui devrait se saisir du projet de conventioninternationale sur la diversité culturelle. Une positionclaire et affichée de l'Union sur ce projet est plus quesouhaitable.

En conclusion, je veux former le vu que l'esprit dessignataires du traité de Rome soit au rendez-vous decette présidence italienne.

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Terrón i Cusí (PSE). Señor Presidente en ejerciciodel Consejo, el calendario le ha llevado a usted a ejercerla Presidencia en el semestre clave para la puesta enmarcha de la orden de búsqueda y captura, petición deeste Parlamento, petición de mi país, España. Le pido,por favor, que haga lo necesario para que ello sea posi-ble. La Unión Europea debe aportar su propia vía en lalucha contra el terrorismo, sobre todo, porque hemosvisto, en los últimos tiempos, que la vía militar tiene suslímites.

Tiene también sus límites en relación con la cuestión dela inmigración. Con medios militares no resolvemosnada, y no le hablo de derechos, le hablo de eficacia.Señor Presidente en ejercicio del Consejo, nada es másfácil que criticar la política de inmigración del Gobiernoactual. Ustedes, Italia, son un ejemplo claro. Se cebaroncon el Gobierno anterior en el tema de la inmigración, yahora se encuentran confrontados con los mismos o peo-res problemas y ni siquiera necesitan a la oposición paraque se lo diga: se lo dicen en su propio Gobierno.

Usted nos pide que no traigamos aquí las discusionesitalianas. Vamos a hacer un pacto: yo le pido exacta-mente lo mismo. No eleve el tono enviando hacia sedeeuropea los problemas que no puede resolver en el ám-bito nacional. No nos traiga aquí el debate italiano sobreinmigración. No lo necesitamos. No necesitamos unaescalada de titulares de prensa.

Necesitamos, en cambio, continuar con las conclusionesde Salónica, con su contenido y con el tono con que hansido escritas. Necesitamos establecer una política deadmisión, de control de fronteras, de integración -palabra que ha desaparecido de su programa- y de diálo-go con los terceros países, no sobre inmigración clan-destina, sino sobre inmigración, sobre todo lo relaciona-do con inmigración. Y en un tono sereno y racional, sinmezclar clandestinidad, seguridad y legalidad, sin insi-nuaciones que funcionan siempre, no porque no sea po-líticamente correcto, señor Presidente en ejercicio delConsejo, sino porque entonces fracasaremos en gestionarla inmigración y en luchar contra el crimen y eso nopodemos permitírnoslo.

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(Aplausos)

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Podestà (PPE-DE). Signor Presidente, lei ha parlatodi grande Europa e in effetti, con l'arrivo dei nuovi paesi,stiamo vivendo un momento di riconciliazione dell'Eu-ropa con la propria storia, con la propria civiltà. Ma l'Eu-ropa sarà grande se tale saprà restare anche nella propriacapacità di competere nell'ambito economico. Come leiha detto, l'Europa sarà in grado di pesare se saprà deci-dere. Se oggi vi è uno spettro che si aggira per l'Europa,questo è il rischio di perdere capacità competitiva suscala mondiale. Per questo plaudo al suo richiamo allastrategia di Lisbona e anche al riferimento, nel suo pro-gramma, alla competitività messa al servizio di una pro-sperità condivisa. Dopo Lisbona, signor Presidente, sisono sprecati - dico, sprecati - tre anni. Per questo è giu-sto cercare, come lei ha fatto, nuove linee di sviluppo,nuovi strumenti di volano economico. Ci vuole immagi-nazione, ci vuole capacità di vedere al di là dell'ovvio, epertanto la proposta di infrastrutture materiali e immate-riali quindi capitale umano, ricerca mobilizzandoanche risorse private, oltre che quelle pubbliche, è lastrada giusta.

E' anche necessario portare a livello dell'Unione il temadi un sistema pensionistico sostenibile. In tanti, dentro efuori questo Parlamento, siamo convinti che la sua Pre-sidenza sarà chiave di successo per questo passaggiocosì critico nella costruzione dell'Europa unita. A coloroche anche oggi hanno portato qui i veleni di una certa,mediocre politica italiana voglio ricordare che in demo-crazia è il voto dei cittadini che legittima, e null'altro.Forse per costoro il concetto di democrazia è tropporecente perché l'abbiano assunto completamente. Siamoorgogliosi, da italiani e da europei, che sia lei a guidarel'Europa in questi sei mesi. Buon lavoro, Presidente!

3-042

Roth-Behrendt (PSE). Herr Präsident, Herr Ratsprä-sident! Das Programm der italienischen Ratspräsident-schaft ist ja nicht wirklich verfügbar. Ich habe es heuteMorgen aus dem Netz ziehen und auf Englisch lesenmüssen. Zum Glück verstehe ich Englisch, Italienischleider nicht. Das, was ich dort zum Bereich Umweltpo-litik gefunden habe, hätte ich aber auch nicht auf Eng-lisch lesen müssen, es existiert nämlich nicht wirklich.Sie haben in einigen warmen Worten etwas Freundlichesgesagt, was Sie aber eigentlich auch aus einer Tageszei-tung hätten abgeschrieben haben können. Sie haben aufden Lissabon-Prozess verwiesen, dann frage ich Sie,Herr Ratspräsident: Haben Sie wahrgenommen, dass derLissabon-Prozess verlangt, dass Nachhaltigkeit undumweltpolitische Maßnahmen in alle anderen Politikbe-reiche einbezogen werden? Wenn Sie das gehört haben,sagen Sie mir doch bitte, wie Sie das machen wollen?Sagen Sie mir bitte auch, ob es stimmt, dass es aus IhrerRegierung ein Papier gibt, das Environment as an Op-portunity, also Umweltpolitik als Chance heißt und dasvorsieht, dass die italienische Ratspräsidentschaft dashalbe Jahr nutzen soll, um die Umweltgesetzgebung derEuropäischen Union zurückzuschrauben und zu nivellie-ren. Wenn dies der Fall ist, Herr Berlusconi, gehe ich

davon aus, dass Sie dieses Papier sofort einstampfen undsagen werden, dass es illegal ist.

Ich möchte auch von Ihnen wissen, ob Sie Ihre Zeit inder Ratspräsidentschaft nutzen werden, um sicherzu-stellen, dass die existierende Gesetzgebung der Europäi-schen Union in Italien umgesetzt wird, zum Beispiel dieUmweltverträglichkeitsprüfung und anderes. Ich möchtevon Ihnen hören, Herr Berlusconi, ob Menschen, wennsie diese Gesetzgebung nicht einhalten, strafrechtlichverfolgt werden, denn dies ist ein Vergehen, und ichfordere die Kommission auf, auch entsprechend tätig zuwerden, wenn sie das weiß.

Dann, Herr Berlusconi, möchte ich von Ihnen wissen, obSie während Ihrer Ratpräsidentschaft auch das Umwelt-recht verfolgen werden, für das Sie verantwortlich seinwerden. Insbesondere wird während Ihrer Ratspräsident-schaft die Umwelthaftung auf Ihrer Tagesordnung ste-hen. Ich wäre Ihnen dankbar, wenn Sie sagen würden,wie Sie das vorantreiben wollen.

3-043

Tannock (PPE-DE). Mr President, I wish to begin bythanking the House for allowing the President-in-Officeto present his important message uninterrupted. I am agreat Italophile and a friend of Alleanza nazionale and ofForza Italia in Parliament.

Mr Berlusconi wisely refers positively to the widerEuropean debate. I agree, and I welcome strengtheningthe links with Ukraine and Moldova in particular. Iwould ask for a formal acknowledgement for the firsttime that under Article 49 of the Treaty they are entitledto apply for eventual EU membership. Nevertheless, theabsence in Chisinau of a European Commission delega-tion and the fact that Italy, unlike Britain, France andGermany, does not have an embassy in Moldova - inspite of links with the Romanian-speaking peoples - isregrettable. Pressure must be brought to finally resolvethe Transnistrian question, which truncates and corruptsthe Moldovan state. The regime recently snubbed adelegation of MEPs from this House from entering theoccupied territory. Pressure on Russia and Ukrainewould help solve this matter.

It is important also that the EU engages constructivelywith Belarus where, notwithstanding our differences, wemust engage positively in areas of mutual interest, likeborder controls, and in order to encourage reforms anddemocracy and discourage self-isolation by that gov-ernment.

I call upon the Council to grant a political mandate to theEIB for the first time to extend its operations to Ukraineand Moldova in expectation of their eventual EU candi-datures. After all, the EIB is already active in Russia,where I, of course, welcome Mr Berlusconi's interest andengagement. I applaud the beefing up of the trans-European networks and a good start would be for a fasttrain between Brussels and Strasbourg to make our livesas MEPs much more bearable.

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I also welcome the reinvigoration of the Lisbon Agenda,without which our continent will lose out to the emerg-ing markets of the East and the proposed free-trade areasof the Americas.

Lastly, I welcome Italy's efforts to robustly secureEurope's southern frontiers against illegal immigration.However, how can this be reconciled with the Commis-sion's communication on a wider Europe, which seemsto controversially promise eventual freedom of move-ment to people from the Euro-Med partnership coun-tries?

3-044

De Rossa (PSE). Mr President-in-Office, I, like eve-rybody else in this House, would like to wish the Italianpresidency success over the next six months. There isimportant work to be done and I am hopeful that, despitethe concerns that many of us have with regard to yourexercise of power in Italy, the European agenda will beadvanced.

The judgement that this House will make in relation toyour work as President-in-Office will be based on howwell you advance the European agenda. Other matterswill be dealt with in the fullness of time by the Italianelectorate and presumably also the Italian courts. How-ever, in terms of what we must do now, the most impor-tant issue that you must address is the IntergovernmentalConference.

It is essential that the Intergovernmental Conference isnot allowed to withdraw into the shadows. The Conven-tion on the Future of Europe has met in public, has de-bated in public, all the issues have been thrashed out inpublic. Unelected diplomats should not be allowed towithdraw behind closed doors to dismantle the goodwork of the Convention.

It is therefore an extremely important responsibility ofyour presidency to ensure that the documentation of theIntergovernmental Conference is made available in pub-lic, as well as all responses to that documentation. It isnot enough simply to have occasional, carefully-editedreports presented to this House every now and then overthe next six months. We need to know exactly what isgoing on. The public needs to know, the national parlia-ments need to know and the European Parliament needsto know the debate that is going on in the Intergovern-mental Conference. We cannot ensure the support of theelectorate of Europe for the outcome of the Intergov-ernmental Conference unless people are fully engaged inthe debate that takes place there.

3-045

Brienza (PPE-DE). Signor Presidente del Parlamento,signor Presidente del Consiglio, signor Presidente dellaCommissione, due regole auree sono emerse dall'inter-vento del Presidente Berlusconi: continuità per la politi-ca estera e la sicurezza e il richiamo al giudizio sui fatti.La linea della mediazione annunciata dal PresidenteBerlusconi è la linea della saggezza e della vera opero-sità, la linea di cui l'Europa ha bisogno nell'interesse ditutti. I fatti urgono; l'Europa è a una svolta storica, deve

darsi una Costituzione, ma la bozza presentata ha rice-vuto un generico gradimento che ha però, per il mo-mento, messo sottotono le obiezioni di diversi governi,obiezioni che verranno alla luce nella Conferenza inter-governativa. La mediazione sarà l'unica strada per creareuna conclusione positiva.

In politica estera gli obiettivi sono quattro: il processo dipace in Medio Oriente, il recupero delle relazioni tran-satlantiche incrinate dalla crisi irachena; il lancio neiBalcani di nuove operazioni gestite da forze europeesotto la bandiera europea e, infine, il dialogo con i paesidel sud del Mediterraneo, che è uno dei punti di forzadella linea della Commissione europea, ottimamenteguidata da Romano Prodi. Anche in questi casi, la me-diazione da lei indicata, signor Presidente del Consiglio,sarà determinante. Lei doveva, fin dal suo esordio inquesta sede, fare chiarezza, non solo sulle priorità dellaPresidenza italiana ma anche sul metodo che essa inten-deva seguire, e lo ha fatto con chiarezza, con coerenza,con il senso della vera democrazia, soprattutto con l'averannunciato un maggior coinvolgimento del Parlamentoeuropeo.

Infine, abbiamo apprezzato l'impegno a favorire il rilan-cio economico dell'Unione, a definire il futuro della po-litica agraria comune e a sottolineare il suo spirito dicollaborazione su problemi spinosi come quelli dell'im-migrazione e della politica di sicurezza.

Voglio concludere esprimendo l'orgoglio di un parla-mentare italiano - un sentimento che qualsiasi altro col-lega europeo sentirebbe nelle stesse condizioni - di ap-partenere ad un'azione fondatrice dell'Unione europea,un'Unione che oggi vede ai vertici due rappresentantiitaliani, Berlusconi e Prodi. Siamo persuasi che essi nondeluderanno e saranno anzi degni della storia italiana edella creazione comunitaria. Presidente Berlusconi, lasua Presidenza avrà successo, nonostante i gufi italianied europei che imperversano oggi, e avrà il pieno ap-poggio del gruppo DC di questo Parlamento. Auguri peril suo successo, che sarà il successo dell'Europa!

3-046

Santos (PSE). Senhores Presidentes, a Presidênciaitaliana da União Europeia inicia-se num quadro de op-ções complexas e difíceis no plano económico. Para quepossa ter êxito é absolutamente necessário que a fase deeurocepticismo que ainda há pouco tempo levou o Go-verno italiano a formular reticências à moeda única já seencontre totalmente ultrapassada.

Reconheça-se, no entanto e desde já, como positivo oobjectivo eleito como prioridade da Presidência italianaem relançar a economia europeia que permanece actu-almente em estagnação, na aparência excessivamentedependente da retoma da economia americana. Por isso éimportante conhecer muito bem as propostas concretasda nova Presidência, quer em relação ao lançamento deum vasto programa de investimento em infraestruturascom o apoio do BEI, quer quanto à reabertura do debateem torno da flexibilização do Pacto de Estabilidade eCrescimento, que impõe às economias europeias um

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duro espartilho de contenção orçamental mesmo quando,como é actualmente o caso, as suas taxas de crescimentosão negativas ou muito próximas do zero.

O pleno sucesso desta Presidência, independentementede que circunstancialmente a protagoniza, só pode re-sultar de um desejo global de todos orientado para osucesso da integração europeia. Espero que o senhorPresidente tenha êxito.

3-047

Jarzembowski (PPE-DE). Herr Präsident, sehr ge-ehrter Herr Ratspräsident, sehr geehrter Herr Kommissi-onspräsident, sehr geehrte Frau Vizepräsidentin Loyolade Palacio! Das bisherige Tätigkeitsprogramm der ita-lienischen Ratspräsidentschaft im Verkehrssektor weistleider zwei große Lücken auf, nämlich einmal dieDurchführung und den Abschluss des Vermittlungsver-fahrens zum zweiten Eisenbahn-Paket und zweitens dasVermittlungsverfahren zur Seehafen-Richtlinie.

Als Berichterstatter des Europäischen Parlaments appel-liere ich an die italienische Ratspräsidentschaft, sichdieser beiden Gesetzgebungsvorhaben vorrangig anzu-nehmen, zumal die Förderung des Eisenbahnverkehrsund der Seehäfen auch im nationalen Interesse Italiensliegen dürfte. Gerade diese italienische Regierung dürfteein großes Interesse an der weiteren schrittweisen Öff-nung der Eisenbahnnetze haben, um so durch eine Wie-derbelebung des Eisenbahnsektors mehr Güter und Per-sonen von der Straße auf die Schiene zu bringen. AlsBerichterstatter des Europäischen Parlaments biete ichder Ratspräsidentschaft an, bereits im Rahmen derzweiten Lesung des Parlaments ein vorgezogenes Ver-mittlungsverfahren durchzuführen, so dass wir noch biszum Ende der italienischen Ratspräsidentschaft daszweite Eisenbahnpaket abschließen können.

Aber auch die Effizienzsteigerung der Seehäfen durchmehr Wettbewerb und Transparenz dürfte im Interesseder Gesamtunion, aber auch Italiens mit seinen langenKüsten und seiner zentralen Rolle im Mittelmeer liegen.Deshalb hoffe ich, dass sich die italienische Präsident-schaft auch dieses Vermittlungsverfahrens ernsthaft undvorrangig annehmen wird.

Herr Ratspräsident, erlauben Sie mir, auch an Sie alsfrüheren Kollegen und Kollegen unserer Fraktion zuappellieren, diese beiden wichtigen Verkehrsprojekte,nämlich die Öffnung der Eisenbahn, die Öffnung derHäfen für mehr Wettbewerb, für mehr Effizienz schnellund effizient gemeinsam mit uns über die Bühne zubringen. Vielen Dank!

(Beifall)

3-048

Napolitano (PSE). Signor Presidente, avendo la ven-tura di prendere la parola al termine di questo dibattito,desidero esprime innanzitutto la mia soddisfazione, co-me italiano, per il riconoscimento, che è venuto da tanteparti, del ruolo storico dell'Italia nel processo di integra-zione europea: un ruolo, aggiungo, sempre teso a valo-rizzare in modo particolare quelle originali Istituzioni

sovrannazionali che si chiamano Commissione europeae Parlamento europeo. Sono sicuro, Presidente Berlu-sconi, che lei condividerà, da italiano, questo sentimentodi soddisfazione e comprenderà come le riserve, lepreoccupazioni, le sollecitazioni che le vengono rivolterispecchino le attese di tutti per il semestre di Presidenzadi un grande paese fondatore e federatore dell'Europacomunitaria.

Esprimerò ora le mie preoccupazioni e aspettative comepresidente della commissione per gli affari costituziona-li. La Convenzione sul futuro dell'Europa ha rappresen-tato un'innovazione di straordinaria importanza. Il pro-getto di Costituzione che essa ha adottato viene certa-mente rimesso, ai sensi del Trattato, alle decisioni finalidei capi di Stato e di governo, ma sarebbe insensatometterne in questione le innovazioni più significativedopo sedici mesi di intenso lavoro, cui hanno contribuitoi rappresentanti sia dei governi sia dei parlamenti, diquelli nazionali e di quello europeo. Lei, PresidenteBerlusconi, ha parlato di opinioni differenziate e dunquedi mediazione necessaria, ma sforzi notevoli di media-zione sono stati già fatti nella Convenzione e in partico-lare nel suo Praesidium. Ora la mediazione della Presi-denza italiana nella preparazione e nello svolgimentodella Conferenza intergovernativa deve mirare a un ulte-riore avanzamento del progetto di Costituzione, all'as-sunzione netta di quelle scelte essenziali rimaste irrisol-te, che il Presidente della Commissione ha indicato ogginonché già ieri mattina in questa sede. Il Parlamentocondivide pienamente le indicazioni della Commissione.Tra poco in questa Aula si voterà una risoluzione, soste-nuta da popolari, socialisti e liberali, che chiede unaformulazione coraggiosa delle parti III e IV della Costi-tuzione e, in particolare, l'ulteriore estensione dei voti amaggioranza qualificata. Daremo, come Parlamento, ilnostro contributo alla Conferenza intergovernativa neimodi che sono stati indicati dalla commissione costitu-zionale e che lei si è impegnato a proporre al Consiglio.Ho anch'io naturalmente apprezzato questa sua presa diposizione che spero si estenda agli altri aspetti suggeritidal collega Barón. Guardi con serenità e con apertura,Presidente Berlusconi, al dialogo col nostro Parlamento.

3-049

Gemelli (PPE-DE). Signor Presidente, signor Presi-dente del Consiglio, signor Presidente della Commissio-ne, condivido sinceramente il programma della Presi-denza italiana e credo che con la prudenza necessaria,con l'umiltà che contraddistingue il popolo italiano e conla quasi unica capacità di mettere al servizio dei piùl'estro e l'intelligenza, saremo in grado di guadagnare ilporto della nuova Europa. Il senso alto della politicadeve essere il nobile governo dei bisogni delle genti inuna società in continua e sempre più veloce evoluzione.Per fare questo c'è bisogno di una grande sensibilità po-litica che governi la tecnostruttura e si opponga alla tec-nocrazia. Questa società così governata è fatta per lastragrande maggioranza, e fuori dal gergo, di gente co-mune, buona, semplice, uomini, donne, giovani, anziani,bambini, diversamente abili, che lavorano, vivono nel-l'anonimato ma sono animati da buoni e semplici senti-menti di solidarietà e amore. Questa è l'Europa impor-

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tante a cui dobbiamo rivolgerci, piegando la strutturaeconomica alla crescita di questa gente comune che nondeve vivere nella precarietà e nella provvisorietà a cuil'economia globalizzata vorrebbe costringerla.

Il partenariato euroatlantico con tutte le Americhe non èsolo un'esigenza, una scelta economica e politica, esso èun fatto culturale che si motiva con le comuni radici econ la condivisione di comuni valori. Va rafforzato, de-ve crescere, anche attraverso la trasformazione dellaNATO, per divenire uno strumento di polizia internazio-nale al servizio dell'ONU riformata, superando la logicadi Yalta.

Un'ultima riflessione riguarda la povertà nel mondo. Viè troppa povertà che va aiutata. Per questo, nella discus-sione delle prospettive finanziarie dell'Unione, dobbia-mo porci quale obiettivo una proiezione della contribu-zione verso il 2 per cento del PIL con coraggio e deter-minazione, perché alle agenzie internazionali non è suf-ficiente l'apertura dei mercati e la riforma delle istituzio-ni.

Signor Presidente, mi auguro che la nostra Presidenzaitaliana abbia una grandissima capacità di ascolto, per-ché solo così potrà celebrare la costituzione della nuovaEuropa con soddisfazione anche della Commissionepresieduta da Romano Prodi, convinto assertore delmetodo comunitario e di questa Europa che vogliamo.

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Lisi (PPE-DE). Signor Presidente, signor Presidentedel Consiglio, signor Presidente della Commissione,molti colleghi hanno sottolineato la straordinarietà degliappuntamenti e degli snodi della politica europea che sisvolgeranno sotto la sua Presidenza, dal Trattato costitu-zionale alla roadmap per il Medio Oriente, al preavviodell'allargamento, al rilancio della strategia di Lisbona.Io intendo certamente riconoscere la storicità, l'impor-tanza di questi appuntamenti, ma vorrei richiamare lasua attenzione, signor Presidente, anche sulla ordinarietàdel lavoro delle Istituzioni europee. Noi abbiamo neces-sità di far avanzare, passo dopo passo, molti dossier im-portanti, e mi riferisco in particolare - lo ha già fatto ilcollega Jarzembowski - al settore della mobilità e deitrasporti. Ci troviamo in questo settore in una felice cir-costanza: la proposta Van Miert che finalmente ci dà unanuova prospettiva di nuovi progetti all'altezza delle sfideche abbiamo come continente, la proposta del suo go-verno per un'idea intelligente di finanziamento di questiprogetti, la proposta della Commissione che propone diaumentare al 20 per cento il finanziamento europeo.Questo è certamente uno scenario di prospettive impor-tanti ma bisogna chiudere il cerchio, signor Presidente.

Il Consiglio si è un po' rilassato in tema di liberalizza-zione dei servizi portuali, in tema di pacchetto ferrovia-rio, per quanto riguarda il problema annoso, spinoso, deivalichi alpini. Questo Parlamento domani voterà perl'ennesima volta una richiesta di archiviazione del temadegli ecopunti e io spero che il Consiglio voglia questavolta seguire le nostre indicazioni. C'è poi il settore ae-reo, nonché il settore della sicurezza marittima. Solo un

esempio dunque, Presidente, per richiamarla all'impegnoche, sono certo, la sua Presidenza sarà pronta a dimostra-re in questi settori, proprio perché, ogni volta che suquesti dossier riusciremo a fare dei passi avanti, forni-remo ai nostri concittadini europei una prova tangibileche l'Europa offre maggiori opportunità, benessere eprosperità per tutti.

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Gawronski (PPE-DE). Signor Presidente, gli attacchivolgari e tendenziosi di certa stampa straniera - ed ancheitaliana, devo dire - di cui c'è stata eco in questa salanegli interventi di alcuni colleghi e poi in quella pateticadimostrazione, hanno dato un carattere inutilmente po-lemico a questo inizio di semestre italiano. Paradossal-mente, credo che tutto questo sia di buon augurio, Presi-dente Berlusconi: ricordiamo che malignità di questogenere si manifestarono già prepotentemente nel 2001 econtribuirono solo alla sua schiacciante vittoria in quelleelezioni. Voglio augurarmi che, dopo questi schiamazziiniziali, il successo del semestre italiano sarà giudicatonon dalle vicende private del cittadino Berlusconi o dalsuo conflitto di interessi - che sta cercando di risolvere espero risolva presto - ma dalla sua capacità di imprimerealla costruzione europea quella leadership e quella ac-celerazione di cui ha molto bisogno, e il discorso-programma di oggi è un ottimo primo passo in questadirezione.

Come membro della commissione per gli affari esteri diquesto Parlamento, sono sicuro che in questo settore, nelsettore che mi riguarda, alcuni problemi potranno essererisolti, come quello di ricucire i rapporti lacerati con gliStati Uniti. Su altri problemi ci saranno progressi comeil Medio Oriente, dove l'Italia ha già dimostrato grandeagilità diplomatica, o come l'assimilazione dei nuovipaesi aderenti che vedono giustamente in Berlusconi undifensore dei loro interessi e dei loro principi, un leaderpolitico che ha capito, a differenza di altri, che non c'ècontraddizione fra impegno europeo e solidarietà atlanti-ca. ò

Detto questo, il suo compito, Presidente Berlusconi, ri-mane difficile perché per lei non ci saranno sconti; ognisua decisione, ogni suo gesto saranno valutati e scrutatida vicino, nessun passo falso le verrà perdonato. Ma nonè la prima volta che subisce questo tipo di esami: auguri,Presidente Berlusconi!

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Brunetta (PPE-DE). Signor Presidente, signor Presi-dente del Consiglio, signor Presidente della Commissio-ne, onorevoli colleghi, riforma costituzionale e riformeeconomiche oggi in Europa non rappresentano altro chedue facce della stessa medaglia. Competitività, coesionesociale, solidarietà tra generazioni, valorizzazione delcapitale umano, solidarietà verso i paesi dei tanti sud delmondo non solo sono tanti obiettivi alla nostra portata,ma sono anche i valori fondanti delle storie migliori deinostri popoli. Oggi abbiamo di fronte una grande occa-sione. Mettere insieme il processo costituente con lavolontà, con la necessità delle riforme: le riforme comeimplementazione quotidiana e progressiva di quel can-tiere aperto che è, e sarà, la nostra Costituzione formale.

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Le condizioni ci sono tutte, tanto nelle luci quanto nelleombre, che si possono trasformare in opportunità: unmercato interno integrato come ha ricordato il PresidenteProdi, il più grande e ricco del mondo; bassi tassi di inte-resse ma anche - come ombra che può trasformarsi inopportunità - ancora alta disoccupazione; mercati dellavoro ancora troppo rigidi; insufficienti infrastrutture. Ilpiano d'azione da lei proposto per lo sviluppo dellegrandi reti infrastrutturali transeuropee attraverso inve-stimenti pubblici e privati va in questa direzione. Com'ènoto, gli investimenti infrastrutturali producono più red-dito attraverso il moltiplicatore keynesiano, più compe-titività, più coesione economica e sociale, a nord, sud,est, ovest.

Lo stesso dicasi per l'obiettivo di rendere sostenibili at-traverso le riforme i nostri regimi di welfare, non pertogliere ma per dare di più con equità, anche ai nostrifigli, garanzie e sicurezza. Ma gli investimenti in infra-strutture e le riforme del welfare richiedono un mercatodel lavoro efficiente, flessibile, ben strutturato, con buo-ne regole e più giusto.

Signor Presidente, lei in Italia ha vinto le elezioni con unprogramma modernizzatore, così come modernizzatore èil suo programma presentato oggi. Non ho alcun dubbioche lei li realizzerà entrambi. Auguri e buon lavoro!

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Mauro (PPE-DE). Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, il mio è l'ultimo intervento e quindi anche in qual-che modo il più confuso. Ha contribuito a confondermil'acume di alcuni degli interventi che mi hanno prece-duto. Non so più se a Roma il Presidente del Consigliopresiederà la CIG nella pienezza delle sue prerogative ose sarà, come sostiene Enrique Barón Crespo, ospiteoccasionale del sindaco di quella città. Ma soprattuttonon so più se l'appellativo di "bomba atomica umana"spetti, come l'ha dato la storia, all'indimenticabile RitaHayworth o vada trasferito, come vuole l'amica Frasso-ni, al Vicepresidente Fini.

Perciò, per rimettere ordine nei miei valori, ho deciso difare un intervento ottuso ma chiaro, qualcosa del tipo"Dio, patria, famiglia", tornando sul tema delle radicicristiane dell'Europa, che non è un tema ideologico, ben-sì un tema di procedure democratiche. Infatti, quel rife-rimento non è un contributo all'ansia clericale di alcunigruppi sociali, ma la memoria storica del senso più verodelle nostre Istituzioni. Le istituzioni democratiche sonoinfatti frutto di un patto di libertà tra i cittadini, che ce-dono ad esse quote della propria sovranità in cambio digaranzie e di servizi. Da questo punto di vista gli Stati, edi più le istituzioni sovrannazionali, sono garanti deitentativi che noi cittadini facciamo per rispondere ainostri bisogni - sono garanti, non sono padroni - e sonotali perché hanno chiaro di non potere essere la rispostaesaustiva ai desideri del cuore dell'uomo. Il riferimentoalle radici cristiane dell'Europa non è altro che la presadi coscienza, dell'Europa di oggi, del fatto che, senza illegame alla tensione unitiva e personalistica del cristia-nesimo, l'Europa di sempre è più fragile, più esposta allascorciatoia politica dei totalitarismi che, sempre, per

poter negare l'uomo fino in fondo, hanno preferito co-minciare negando Dio, seppure con motivazioni più softdel politicamente corretto di oggi.

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Berlusconi, Presidente del Consiglio. Signor Presi-dente, voglio cominciare ringraziando il collega Poette-ring per le sue parole di sostegno, di incoraggiamento, diaugurio, e tutti i colleghi del gruppo del Partito popolareeuropeo che nei loro interventi ci hanno sollecitato, suun punto o sull'altro, ma ci hanno dato il segno del so-stegno con cui vorranno seguirci in questi mesi di lavo-ro. Ringrazio anche il presidente del gruppo liberale edestendo il mio ringraziamento al presidente del grupposocialista, l'onorevole Barón Crespo, che ha espresso lesue sollecitazioni critiche con grande cortesia e anchecon fine senso dell'umorismo. Vorrei dirgli che io sonosempre convinto che la grande Europa del futuro, sevorrà davvero essere un protagonista della politica mon-diale e poter sedersi a un tavolo in condizioni di paritàcon gli Stati Uniti d'America, dovrà essere una grandeEuropa, che possa comprendere anche l'Ucraina, la Bie-lorussia, la Moldavia, Israele, la Federazione russa e lasua potenza militare. Certamente questa è una visioneche il Presidente del Consiglio italiano ha e che, natu-ralmente, può esprimere in piena libertà, quando parlaper se stesso e per il suo governo, ma quando il Presi-dente del Consiglio diventa il Presidente del Consiglioeuropeo, si deve attenere a quello che è il parere preva-lente nel Consiglio europeo e quindi è chiaro che ciò cheegli esprime e le attività a cui si dovrà consacrare nonpotranno che riflettere il mandato che gli viene dato daisuoi colleghi del Consiglio.

(Applausi)

Voglio rispondere anche a quell'altra battuta spiritosa,che finalmente un liberale doc si accodi a una dottrinache fa parte del pensiero socialista, cioè al keynesismo.Sono d'accordo con lei, onorevole, che si può vedereun'atmosfera keynesiana o colbertiana nella richiesta diun intervento dell'Europa attraverso la BEI e il reperi-mento di capitale privato per la realizzazione delle gran-di infrastrutture transeuropee, già previste dieci anni fadal Presidente Delors, ma, vede, siamo di fronte a unfatto che nessuno può contraddire. Che cosa è successonel mondo dopo l'11 di settembre? E' successa la guerrain Afghanistan, è successa la guerra in Iraq, ma soprat-tutto sono crollate le Borse del mondo. Questo ha provo-cato un abbassamento di tutti i patrimoni finanziari im-piegati in titolo azionari e ha provocato un abbattimentocruciale di tutti i loro rendimenti. Chi aveva un patrimo-nio che valutava 100, si trova ora ad un patrimonio chevale 35; chi aveva un reddito dell'8 o del 10 per cento sulsuo patrimonio, si trova ora ad avere un reddito dell'unoper cento. Questo ha provocato una riduzione della do-manda privata sul mercato dei beni di consumo e deibeni elevati di consumo e, quindi, quando la domandaprivata scende, quando scendono i consumi, non c'è altromodo che ricorrere alla domanda pubblica per sostenerel'economia. Questa domanda pubblica non può veniredai singoli Stati, perché i singoli Stati non hanno più lapossibilità di svolgere una politica monetaria perché c'è

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l'euro, non hanno la possibilità di intervenire sui cambi,non hanno la possibilità di una politica di sviluppo, per ilsemplice fatto che devono restare dentro i parametri diMaastricht. Allora è soltanto l'Europa che si deve dare,finalmente, una sua capacità di politica economica. Laproposta italiana è che sia l'Europa - attraverso una suaIstituzione, la BEI - a reperire quei fondi di capitali pri-vati che sono sul mercato e che si possono avere a deibassi tassi di interesse, per cercare di dare un impulsoalla domanda attraverso opere transnazionali per quantoriguarda le infrastrutture, anche attraverso le necessità diinvestimenti nelle nuove tecnologie militari, attraversoinvestimenti nella ricerca e nella scuola. E' solo per que-sto, di fronte a una realtà economica che è cambiata, chesi deve far ricorso agli investimenti degli Stati e, in que-sto caso, all'investimento dell'Unione europea.

(Applausi)

Rispondo anche, se mi consente, onorevole, a quell'ap-punto che mi ha fatto dicendo: "Io spero che l'attitudineitaliana del signor Berlusconi a fare leggi soltanto percasi concreti, magari in qualche modo a lui vicini, non sipossa estendere all'ambito europeo". Io vorrei ricordarlecon i numeri che il mio governo, che è il cinquantasette-simo in cinquant'anni d'Italia e che ha la responsabilità,ma anche l'opportunità, dato che ha una grande maggio-ranza nei due rami del Parlamento, di lavorare per cin-que anni, sta operando ventiquattro diverse riforme. Haereditato infatti uno Stato in cui nessun governo prece-dente, avendo potuto lavorare in media per meno di cin-que anni, le ha potute evidentemente fare. Ricordo che ilmio governo ha raggiunto il record di trecentocinquantadisegni di legge e decreti legge, di cui duecento sono giàtrasformati in legge dalla nostra maggioranza parlamen-tare. Quindi, se non concedo, ma posso aprirmi a quei tredisegni di legge che sono stati la risposta con gli stru-menti della democrazia, un voto parlamentare a chi in-vece profitta del suo ruolo di funzionario della giustiziaper attaccare con la giustizia dei nemici politici, se credoche questo è stato fatto, è stato fatto soltanto in tre casisu trecentocinquanta: l'uno percento, signor Crespo.

Confermo invece - Dio perdoni coloro che non sanno -che terremo informati i colleghi del Parlamento ed ilParlamento per quanto riguarda il procedere della nostraopera di mediazione che non sarà così facile concluderenel poco tempo a disposizione. Informo che noi, da quial quindici di ottobre circa, impiegheremo questo tempoper contattare i Primi Ministri e i ministri degli Esteri ditutti i ventiquattro altri membri dell'Unione europea alfine di presentarci all'apertura della Conferenza con giàdelle ipotesi di soluzione che possano mettere d'accordotutti.

Ringrazio naturalmente anche gli altri oratori che sonointervenuti - il signor Graham Watson, la signora Moni-ca Frassoni, il signor Francis Wurtz - per gli auguri dibuon lavoro, ma non posso non rispondere a lui e a tutticoloro che hanno guardato all'Italia dandone una versio-ne assolutamente caricaturale e lontana dalla realtà. Io liinvito a venire a godere di qualcosa che il governo Ber-lusconi evidentemente non è riuscito a negare, cioè del

sole, della bellezza, dei centomila monumenti e chiesedell'Italia, dei tremilacinquecento nostri musei, dei due-milacinquecento siti archeologici, delle quarantamilacase storiche dell'Italia che non siamo riusciti a distrug-gere in questi due anni. Signor Schulz, so che in Italiac'è un produttore che sta montando un film sui campi diconcentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò.Lei è perfetto!

(Risate, proteste)

Concludo questa polemica dicendo che probabilmentegli amici e colleghi socialdemocratici dovrebbero am-pliare le loro frequentazioni al di là dei colleghi italianiche trovano qui in Parlamento e dovrebbero forse am-pliare le loro letture al di là dei giornali di estrema sini-stra, che evidentemente hanno formato questi loro con-vincimenti.

Vorrei rispondere anche al collega Pannella che mi face-va presente la linea personale che ho sempre seguito eche è ancora mio convincimento per quanto riguardaIsraele - di cui ho poc'anzi parlato - e la Turchia. Anchea lui devo dire che io in questi sei mesi devo interpretarela linea del Consiglio europeo; avrò la possibilità suc-cessivamente, nell'ambito del Consiglio europeo, di so-stenere queste mie visioni, che sono naturalmente visioninon dei prossimi sei mesi, visioni che non si possonoconcretizzare in un semestre ma che abbisognano di untempo molto più lungo. Lo rassicuro invece per quantoriguarda la moratoria sulla pena di morte. Ho sempresostenuto la necessità di questo intervento e quindi mifarò premura di portare all'Assemblea delle NazioniUnite di settembre questa richiesta come richiesta condi-visa dal Parlamento europeo.

(Applausi)

Mi è stato anche addebitato un assoggettamento agliStati Uniti. Ho ricordato diverse volte che vedo l'Europacome coprotagonista per il mantenimento della sicurez-za, della pace, per lo sviluppo de benessere nel mondo,ma per farlo l'Europa non dev'essere soltanto un giganteeconomico, dovrà essere anche un gigante politico chepossa trovare il modo di esprimersi con una sola voce inpolitica estera e che possa investire di più, anche, perquanto riguarda le forze militari. Nessuna diplomazia,nessuna politica nella storia ha mai avuto successo senon sostenuta da un'adeguata potenza militare. Allora,per quanto riguarda gli Stati Uniti, io penso che noi dob-biamo essere amici degli Stati Uniti ma non credo chenulla nei comportamenti del governo italiano possa averfatto pensare ad una posizione di assoggettamento. Hocercato a molte riprese di convincere quello che qui èstato ricordato essere mio amico, il Presidente GeorgeBush, dalla iniziativa militare in Iraq. Non ci sono ri-uscito, e allora ho insistito -anche firmando quella letteracon altri sette paesi europei, cui poi si sono aggiunti altridieci paesi, soprattutto tra i paesi nuovi membri del-l'Unione europea - affinché ad un male, la guerra in Iraq,non si aggiungessero altri mali, e precisamente non siaggiungesse il discredito, che purtroppo è accaduto, del-l'Organizzazione delle Nazioni Unite che si è mostrata

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impotente; non si aggiungesse la crisi dei rapporti tran-satlantici, che è avvenuta; non si aggiungesse l'ultimomale, che è la divisione tra i paesi europei, cosa anch'es-sa avvenuta e che stiamo cercando tutti insieme di com-porre e di superare.

Sul conflitto di interesse a cui molto hanno fatto riferi-mento: bene, forse non avete la conoscenza del fatto che,in Italia, i giornali ma soprattutto le televisioni, che an-cora appartengono al mio gruppo e alla mia famiglia,sono tra i nostri più decisi critici. Perché? Perché? Evi-dentemente vi manca il sole dell'Italia; non siete venuti enon avete mai acceso una televisione italiana. Dovrestesapere - e molti di voi vengono dal giornalismo - cheogni giornalista ha come massima sua preoccupazionequella di apparire indipendente nei confronti dei suoicolleghi. E questa indipendenza lo porta ad essere ognigiorno critico nei confronti di colui che considera il pa-drone. Se questa è la forma di democrazia che intendeteusare per chiudere la bocca al Presidente del Consiglioeuropeo, vi posso dire che dovreste venire come turistiin Italia, perché qui sembrate turisti della democrazia.

(Tumulti)

Sono stato sei anni capo dell'opposizione in Italia, nonmi fanno paura questi interventi, ho l'abitudine ad esserecontraddetto. Sull'immigrazione vorrei ricordarvi che, sec'è un paese che affonda le sue radici nel cristianesimo,un paese generoso, aperto a chi ha di meno e a chi sof-fre, questo paese ho l'orgoglio di dire che è il mio, èl'Italia. Non confondiamo quindi la guerra che si devefare tutti insieme ai trafficanti di schiavi, alla nuovatratta di schiavi con l'accoglienza che si deve dare a chiviene per migliorare la sua vita nel continente europeo.Questa accoglienza noi la diamo e la diamo con genero-sità. Vogliamo lottare contro questa nuova forma dischiavismo che si manifesta attraverso numerose orga-nizzazioni internazionali: nulla di più e nulla che possacontraddire la generosità italiana.

Circa l'ambiente, forse i signori Verdi non sanno che tragli hobby del Presidente Berlusconi il principale è quellodei fiori, del verde, dei giardini e dei parchi. E' pratica-mente l'unico hobby, dopo che il calcio si è allontanatoda me. Se legge a pagina quarantanove del nostro pro-gramma, lei troverà che vogliamo introdurre degli altilivelli di tutela ambientale; la nostra politica, al di là diciò che si dice erroneamente, va esattamente nella dire-zione di una maggiore tutela dell'ambiente, e siamo iprimi ad essere perplessi sul fatto che troppe voltel'espansione produttiva e industriale è andata control'ambiente. Per quanto riguarda l'applicazione del proto-collo di Kyoto, anche qui interporremo la nostra attivitàper convincere chi ancora non l'ha siglato a farlo.

Infine, agli avversari vorrei dire con il sorriso che nondevono fare una tragedia di questa nostra Presidenza. Infondo, sei mesi passano molto in fretta. Agli amici inve-ce, a coloro che ci hanno incoraggiato e ci incoraggeran-no vorrei dire che, per quanto riguarda il passato che fal'uomo e l'uomo stesso, credo che valga non solo perquello che dice - in politica poi si cambia, o altri cam-

biano molto spesso le cose che si dicono - ma vale la suastoria, ciò che ha fatto. Bene, io credo che nella mia sto-ria ci sono solo successi e ci sono soltanto cose tese afini buoni. Quindi, anche questi sei mesi noi li faremofruttare e cercheremo di arrivare a una conclusione checonsenta all'Europa di essere un fattore positivo per lapace, per la sicurezza, per il benessere nel mondo. Ciapplicheremo, signor Presidente, alla nostra attività conumiltà, con serietà, con passione, ci applicheremo allamediazione tra le varie e ancora distanti posizioni tra ivari membri per arrivare a un risultato che ci dia un'Eu-ropa più forte, capace di decidere sul piano internazio-nale; per arrivare ad un'Europa attraverso la nuova Co-stituzione, un'Europa che sia più vicina ai cittadini. Que-sta è la nostra speranza, questo è il nostro impegno, que-sto è il nostro traguardo.

Ringraziandovi ancora per gli auguri di buon lavoro,faccio a voi tutti gli auguri migliori per il vostro lavoro eperché tutti possiate trasformare le speranze che avetenel cuore in effettive realtà. Tanti auguri a tutti e buonlavoro ancora!

(Applausi a destra)

3-055

President. In the course of Mr Berlusconi's vigorousand colourful response to the debate, a remark was madein respect of one of our colleagues, Mr Schulz, who,under the Rules of Procedure, is entitled to make astatement to the House if he so wishes. I would like tomake that quite clear before I invite President Prodi tospeak. What I will do first, following procedure, is hearPresident Prodi and then, if he wishes, I will invite MrSchulz to make a personal statement at the end of thedebate, as provided for under Rule 122.

(Protests)

3-056

Barón Crespo (PSE). Señor Presidente, me he levan-tado para pedirle que usted, como Presidente, proteja losderechos de los diputados y, en particular, el honor delSr. Schulz.

(Aplausos)

Usted ha hecho una propuesta. Le pido que, además dedar la palabra al Sr. Schulz, ruegue al Sr. Berlusconi, alPresidente en ejercicio del Consejo, que retire esas pala-bras, en honor a los valores que compartimos todos loseuropeos.

(Aplausos)

3-057

President. It is perhaps better that we should deal withthis matter directly. I do not want to open up a wholedebate. There is considerable emotion in the House re-garding this. It is very clear that a Member is entitled tomake a contribution in a debate and to have it respondedto with some serenity. In this case, in the vigour andflow of his response, Mr Berlusconi perhaps allowedhimself to go beyond the ordinary rules of engagement.

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(Mixed reactions)

I will first hear Mr Schulz, who is entitled to speak, andthen I shall return to the President-in-Office of theCouncil, if he wishes to respond. We will close the de-bate after hearing Mr Prodi.

3-058

Schulz (PSE). Herr Präsident! Vielen Dank, dass Siemir das Wort geben. Ich brauche keine drei Minuten. Ichwill es ganz kurz machen. Herr Berlusconi hat in seinenAusführungen Folgendes gesagt - wenn die Übersetzungrichtig war: In Italien wird zurzeit von einem Regisseurein Film über die Konzentrationslager gedreht, und erlädt mich ein, die Rolle des Kapo,

(Zwischenruf)

also des SS-Schergen, zu übernehmen. Ich sage Ihnennur eines dazu: Mein Respekt vor den Opfern des Fa-schismus verbietet mir, darauf auch nur mit einem Worteinzugehen. Aber mir ist klar geworden, dass es schwie-rig ist, zu akzeptieren, dass ein amtierender Ratspräsi-dent, wenn er mit der geringsten widersprüchlichen De-batte konfrontiert wird, seine Contenance in dieser Formverliert.

(Lebhafter und langanhaltender Beifall der Linken undder linken Mitte)

(Standing Ovation)

3-059

Berlusconi, Presidente del Consiglio. Signor Presi-dente, chi non è stato qui a sentire l'intervento del signorSchulz? Che mi ha offeso gravemente sul piano perso-nale, gesticolando e con un tono di voce che, quello sì,non è ammissibile in un Parlamento come questo. Io hodetto con ironia quello che ho detto. Se non siete in gra-do di capire l'ironia, mi spiace. Ma non ritiro quanto conironia ho detto, se il signor Schulz non ritira le offesepersonali che mi ha rivolto. Io l'ho detto con ironia, luil'ha fatto con cattiveria!

(Applausi a destra, tumulto)

3-060

President. Colleagues! Please, could we have somecalm!

There are many colleagues who wish to make points oforder and to speak. We are running very late. I will nottake those points.

I wish to say, as President of the House, that I personallyregret the tone that the latter part of this morning's de-bate has taken. It is unfortunate. It is a distraction fromthe European business we have in hand. It is regrettable.

I should now like to invite the President of the EuropeanCommission to close this debate in some serenity andthen to proceed to the vote.

(Sustained applause)

3-061

Prodi, Presidente della Commissione. Signor Presi-dente del Parlamento, signor Presidente del Consiglio,onorevoli parlamentari, il dibattito di stamane ha mag-giormente messo in rilievo come grandi siano i compiti ele difficoltà del semestre che oggi si è aperto: un seme-stre di importanza cruciale per le grandi iniziative daconcludere e per le strade nuove da aprire. Tra gli obiet-tivi è emerso su tutti la Conferenza intergovernativa, checi deve dare una Costituzione che non solo deve conte-nere un'architettura istituzionale ma costituire un insie-me di visioni, di valori e di modelli di società. Noi ciattendiamo molto dalla Presidenza italiana perché questaè la nostra grande sfida e perché questa Costituzionedetterà a lungo le regole della nostra Europa.

La linea di azione dovrà essere nella continuità con laPresidenza greca ma con alcuni momenti di particolarerilevanza. In questi momenti la Commissione svolgerà ilsuo compito - compito non solo esecutivo ma di impulsoe di proposta - ripeto, nella continuità politica e di colla-borazione che, insieme al Parlamento europeo e alle di-verse Presidenze, abbiamo, in questi anni, costruito. LaCommissione dev'essere la garanzia di questa continuitàe inciterà e sosterrà la Presidenza italiana a camminarenella nostra stessa direzione.

Il dibattito si è svolto proprio su queste linee di grandiproblemi e la Commissione metterà concretamente inatto questi obiettivi, li concretizzerà utilizzando i suoistrumenti istituzionali per la rappresentanza e la promo-zione degli interessi dell'Unione. In quali campi? Lofaremo nel campo delle riforme istituzionali, come ab-biamo detto, nello sforzo per il rilancio economico, perla normalizzazione dei rapporti di amicizia con gli StatiUniti in una posizione di dignità e di parità; lo faremoproseguendo e accelerando il difficile, complicato pro-cesso di adesione dei paesi balcanici all'Europa, e con laprogressiva realizzazione del progetto dell'anello deipaesi amici, che dà concretezza alla nostra visione. Vor-rei richiamare qui, onorevoli parlamentari, il dibattitoche, lungo tutto quest'anno, si è svolto sui confini del-l'Europa: un dibattito difficile e complicato che, voi ri-cordate, è stato impossibile cominciare all'inizio dellalegislatura e che vede il completamento della nostraUnione con i paesi candidati, con l'aggiunta dei paesibalcanici, e vede una costruzione intorno ad essi di rap-porti forti, stretti e amichevoli con i paesi che ci stannointorno, dalla Russia fino al Marocco, con cui noi do-vremo condividere tutto tranne le nostre Istituzioni poi-ché la nostra Unione deve avere un suo confine, una suaforza e una sua profondità. Lo faremo proseguendo ilnostro lavoro per la sicurezza dei nostri cittadini, sulleregole e sui diritti degli emigranti.

Su alcuni punti di questi che ho elencato io vorrei sof-fermarmi soltanto un attimo perché li ritengo punti qua-lificanti del nostro lavoro futuro. In primo luogo, voglioassicurare gli onorevoli parlamentari che saremo sempreguardiani corretti e rigorosi del rispetto dei Trattati edelle nuove Costituzioni; in secondo luogo, sosterremocon forza uno sviluppo equilibrato alla nostra società. Ilprocesso di Lisbona, che oggi è emerso come punto for-

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te, è il nostro punto di riferimento perché l'Europa devevincere la sfida mondiale, ma la deve vincere con unosviluppo equilibrato e socialmente sostenibile. L'au-mento delle differenze fra i cittadini dei diversi paesieuropei in quasi tutte le nostre nazioni, nell'ultimo de-cennio, mi preoccupa almeno quanto la mancata crescita.Non possiamo, in questa fase storica, buttare a mare ildialogo sociale, la concertazione, che costituiscono ilpilastro del modello sociale europeo su cui abbiamotanto lavorato in questi anni.

Sulle infrastrutture abbiamo già sottolineato il nuovoimpegno e sarà nostro compito e dovere di essere rigoro-si e selettivi nella valutazione dei costi e dei benefici, ealtrettanto rigorosi nel reperire le fonti di finanziamentocompatibili con le nostre regole e con la sostenibilità dilungo periodo. Noi lavoriamo a questo proposito fiancoa fianco con la Banca europea degli investimenti, e lostesso sforzo lo faremo nel campo della ricerca senza laquale l'Europa sarà un continente perduto.

Sull'immigrazione la Commissione sosterrà un impegnoeuropeo contro i nuovi mercanti di schiavi ma non tolle-reremo, come già avvenuto a Salonicco, che si confondafermezza con disumanità, regolamentazione dei flussicon violenza e discriminazione.

(Applausi)

Sulle relazioni internazionali, infine, la Commissionemantiene il suo impegno per la pace e per un approcciomultilaterale per la soluzione dei conflitti. L'impegnoumanitario dell'Unione continuerà a fornire l'aiuto digran lunga importante a tutti i paesi della terra.

Queste sono le linee direttive del semestre. Io credo chesarà un semestre di collaborazione e sarà un semestreche, attraverso la conclusione della Conferenza intergo-vernativa, aprirà veramente un nuovo capitolo della sto-ria europea.

(Applausi)

3-062

President. I know that many colleagues wish to speak,but we have considerably run over our time.

Before closing this debate and handing over to one ofthe Vice-Presidents to conduct the vote, I should like tosay that personally I regret the offence caused to ourrespected Member and colleague, Mr Schulz.

(Loud applause)

The debate is closed.

WRITTEN STATEMENT (RULE 120)

3-063

Berthu (NI), par écrit. La présidence italienne a citéla politique de l'immigration et la lutte contre l'immigra-tion clandestine parmi ses priorités, et nous l'assurons denotre soutien.

Nous espérons en particulier qu'elle se montrera plusclaire et plus résolue que le Conseil de Thessalonique,tenu il y a deux semaines. Bien qu'il ait consacré à lapolitique de l'immigration une grande partie de ses con-clusions - sept pages et demie, contre une et demie auxsuites de la Convention! -, le Conseil a été particulière-ment obscur, voire impossible à comprendre, définissantnotamment son objectif par un "processus à doublesens", visant à la fois à combattre l'immigration illégale,et à "rechercher des voies de migration légale".

L'Europe a aujourd'hui besoin d'une politique claire etferme de contrôle des frontières, de retour au pays desillégaux et de réforme du droit d'asile pour mettre finaux abus. À cet égard, nous regrettons que le Conseil deThessalonique n'ait pas vraiment traité la demande bri-tannique de créer des centres de transit chargés d'exami-ner les demandes d'asile aux frontières extérieures del'Union et des "zones régionales de protection" à proxi-mité des pays d'origine des demandeurs. Nous comptonssur la présidence italienne pour faire avancer ce dossier.

3-064

PRESIDENZA DELL'ON. IMBENIVicepresidente

3-065

Votaciones

Afstemning

Abstimmungen

Ψηφοφορίες

Vote

Votes

Votazioni

Stemming

Votações

Äänestykset

Omröstning

3-066

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0218/2003) della commissione per i problemi econo-mici e monetari, sulla posizione comune definita dalConsiglio in vista dell'adozione della direttiva delParlamento europeo e del Consiglio relativa al pro-spetto da pubblicare per l'offerta al pubblico o l'am-missione alla negoziazione di valori mobiliari e recan-te modifica della direttiva 2001/34/CE[5390/4/2003 - C5-0143/2003 - 2001/0117(COD)](Relatore: onorevole Christopher Huhne)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

3-067

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0242/2003) della commissione giuridica e per il mer-cato interno, sulla posizione comune definita dalConsiglio in vista dell'adozione della direttiva delParlamento europeo e del Consiglio relativa al coor-

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dinamento delle procedure di aggiudicazione degliappalti pubblici di lavori, forniture e servizi[11029/3/2002 - C5-0141/2003 - 2000/0115(COD)](Relatore: onorevole Stefano Zappalà)

Prima della votazione

3-068

Wuermeling (PPE-DE). Herr Präsident! Wenn ichdas richtig sehe, haben Sie bisher nicht über den Ände-rungsantrag 75 der Fraktion der Europäischen Volks-partei (Christdemokraten) und europäischer Demokratenabgestimmt. Das ist ein Antrag, über den vor allen ande-ren Anhängen abgestimmt werden muss, weil das Zielist, den Gemeinsamen Standpunkt des Rates abzulehnen.

3-069

Andersen (EDD). Hr. formand, jeg vil stille etmundtligt ændringsforslag. Det indebærer, at ordet"europæiske" udgår, således at man kan anvende mær-ker, der både er nationale og internationale. Det svarer tildet, vi har besluttet under ændringsforslag nr. 32, hvor vistadigvæk kan bruge alle mærker, og det gælder bådeændringsforslag 88 og 89, dvs. jeg opfordrer til, at manhar et mundtlig ændringsforslag, hvor ordet "europæi-ske" udgår.

3-070

(L'Assemblea manifesta il suo assenso alla presentazio-ne dell'emendamento orale)

3-071

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0245/2003) della commissione giuridica e per il mer-cato interno, sulla posizione comune definita dalConsiglio in vista dell'adozione della direttiva delParlamento europeo e del Consiglio che coordina leprocedure di appalto degli enti erogatori di acqua, dienergia e degli enti che forniscono servizi di trasportoe postali[12634/3/2002 - C5-0142/2003 - 2000/0117(COD)](Relatore: onorevole Stefano Zappalà)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0202/2003) della commissione per l'ambiente, la sani-tà pubblica e la politica dei consumatori, sulla posi-zione comune definita dal Consiglio in vista dell'ado-zione di un regolamento del Parlamento europeo edel Consiglio relativo agli alimenti e ai mangimi ge-neticamente modificati[5204/3/2003 - C5-0133/2003 - 2001/0173(COD)](Relatore: onorevole Karin Scheele)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

3-072

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0204/2003) della commissione per l'ambiente, la sani-tà pubblica e la politica dei consumatori, sulla posi-zione comune definita dal Consiglio in vista dell'ado-zione del regolamento del Parlamento europeo e delConsiglio concernente la tracciabilità e l'etichettaturadegli organismi geneticamente modificati, la traccia-bilità di prodotti alimentari e mangimi prodotti apartire da organismi geneticamente modificati, non-ché recante modifica della direttiva 2001/18/CE[15798/1/2002 - C5-0131/2003 - 2001/0180(COD)](Relatore: onorevole Antonios Trakatellis)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0191/2003) della commissione per l'ambiente, la sani-tà pubblica e la politica dei consumatori, sulla posi-zione comune definita dal Consiglio in vista dell'ado-zione della direttiva del Parlamento europeo e delConsiglio che modifica la direttiva 2000/13/CE perquanto riguarda l'indicazione degli ingredienti con-tenuti nei prodotti alimentari [15514/2/2002 - C5-0080/2003 - 2001/0199(COD)] (Relatore: onorevoleChrista Kla)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0201/2003) della commissione per l'ambiente, la sani-tà pubblica e la politica dei consumatori, sulla posi-zione comune definita dal Consiglio in vista dell'ado-zione della direttiva del Parlamento europeo e delConsiglio che modifica la direttiva 96/22/CE del Con-siglio concernente il divieto di utilizzazione di talunesostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle so-stanze B-agoniste nelle produzioni animali[14502/1/2002 - C5-0079/2003 - 2000/0132(COD)](Relatore: onorevole Karl Erik Olsson)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0200/2003) della commissione per l'ambiente, la sani-tà pubblica e la politica dei consumatori, sulla posi-zione comune definita dal Consiglio in vista dell'ado-zione della direttiva del Parlamento europeo e delConsiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugliimballaggi e i rifiuti di imballaggio[14843/1/2002 - C5-0082/2003 - 2001/0291(COD)](Relatore: onorevole Dorette Corbey)

Prima della votazione sull'emendamento 24

3-073

Posselt (PPE-DE). Herr Präsident! Ich bitte um Ge-hör. Ich gehöre wie auch die anderen noch Anwesenden

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zu den Kollegen, die bis zum Schluss einer solchen Ab-stimmung bleiben. Andere haben längst dieses Gebäudeverlassen. Ich möchte ganz klar sagen, dass man diejeni-gen, die wirklich arbeiten, nicht dafür bestrafen soll,dass andere bereits am Donnerstagvormittag abreisen.

(Beifall)

3-074

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

***

Raccomandazione per la seconda lettura (A5-0207/2003) della commissione per l'ambiente, la sani-tà pubblica e la politica dei consumatori, sulla posi-zione comune definita dal Consiglio in vista dell'ado-zione della direttiva del Parlamento europeo e delConsiglio che istituisce una disciplina per lo scambiodi quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Co-munità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Con-siglio[15792/1/2002 - C5-0135/2003 - 2001/0245(COD)](Relatore: onorevole Jorge Moreira Da Silva)

(Il Presidente dichiara approvata la posizione comune)

3-075

DICHIARAZIONI DI VOTO

- Relazione Huhne (A5-0218/2003)

3-076

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - Como afirma orelator, a directiva relativa ao prospecto é um dos pontosbásicos do plano de acção dos serviços financeiros, parteintegrante da Estratégia de Lisboa, que visa a integraçãodos mercados financeiros até 2005. É compreensível,assim, que o relator considere crucial alcançar um con-senso e garantir uma rápida adopção da directiva, umavez que desta depende a criação de um quadro jurídicoque optimizará as condições de mobilização de capitalao nível dos mercados financeiros europeus". Ou seja,para além de garantir o refinanciamento das (grandes)empresas, visa promover uma maior liberalização doinvestimento e dos capitais.

Neste contexto, as alterações reintroduzidas pelo relatorà posição comum adoptada pelo Conselho visam flexi-bilizar regras, acelerar os processo de aprovação doprospecto e reduzir o papel de decisão autónoma dosEstados e da legislação nacional, designadamente a fa-culdade do Estado definir quem pode ser consideradoinvestidor qualificado e reduzir prazos de aprovação doprospecto, introduzindo o conceito de aprovação tácita.A directiva considera ainda desproporcionado que a au-toridade competente faça inspecções in loco para verifi-car o cumprimento da directiva. Quer mesmo aumentar olimiar de investidores abaixo do qual não haja obrigaçãode publicar um prospecto. Em suma, liberalizar. Daí anossa rejeição.

3-077

Ribeiro e Castro (UEN), por escrito. - Acompanho emgrande medida as preocupações do relator quanto àscondições de optimização das mobilizações de capitalatravés dos mercados financeiros europeus.

Considero que a transparência e clareza destes merca-dos, que decorrerá da simplificação processual preconi-zada, constituem motivo válido para, neste tocante, se-rem justificados padrões mínimos de regulamentação anível comunitário. Estas medidas poderão contribuirpara a criação de um quadro jurídico que reforce e faci-lite a mobilização de capitais através dos mercados fi-nanceiros da Europa e melhore as normas relativas àinformação dos investidores, beneficiando, desta forma,emitentes, investidores, operadores e os próprios merca-dos.

Registo a sensibilidade do relator quanto à necessidadede aligeirar algumas obrigações a fim de adaptar a le-gislação às exigências e vicissitudes do mercado e dereduzir os encargos que recaem sobre as pequenas e mé-dias empresas, nomeadamente suprimindo a obrigaçãode manter um "registo" dos organismos consideradoscomo investidores qualificados e permitindo aos peque-nos bancos regionais que emitam obrigações sem teremde suportar os custos de elaboração de um prospecto.

Por isso, votei a favor.

3-078

- Relazione Zappalà (A5-0242/2003)

3-079

Korhola (PPE-DE). Arvoisa puhemies, monet kolle-gani ovat vierastaneet ajatusta ympäristötavoitteidensisällyttämisestä julkisten hankintojen kriteereihin. Tämäon kuitenkin täysin sopusoinnussa sen perustamissopi-muksessakin olevan ajatuksen kanssa, että ympäristöpo-litiikka nivotaan kaikkeen EU-politiikkaan. Parlamenttion tehnyt hyvää työtä lisätäkseen kestävää kehitystätukevia säädöksiä tuotantoa säätelevään lainsäädäntöön.Tämä tarjonnan puolelta tuleva vaikutus tarvitsee kui-tenkin tukea myös kysynnän puolelta ja siihen juuri jul-kisin hankinnoin voidaan vaikuttaa, silloin kun perusteympäristökriteerin sisällyttämisestä tarjouspyyntöönvoidaan esittää.

Niin sanottu Helsingin tapaus, josta yhteisön tuomiois-tuin on antanut päätöksen, tuo esille tärkeän näkökoh-dan. Kun tilaajana on julkinen taho, se edustaa yleisöä.Silloin ei tule suojella vain yleisön taloudellista etua,vaan on ajateltava myös vaikkapa yleisön terveydensuojelua. Juuri tästä Helsingin tapauksessa oli kysymys.On sanomattakin selvää, että kansanterveys on samallapitkän tähtäimen taloudellinen etu, jossa julkinen tahosäästää vähintään saman verran kuin se olisi voinutsäästää valitsemalla halvimman tarjoajan.

3-080

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - Seguindo deperto as orientações da Estratégia de Lisboa, pretendem,com esta proposta de directiva, estabelecer as regras decoordenação para garantir a livre circulação de mercado-rias em matéria de contratos públicos e a concretização

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de liberdade de estabelecimento e da livre prestação deserviços ao nível dos contratos públicos de serviços edos contratos de empreitada de obras públicas.

Com o argumento da necessidade de garantir a não dis-criminação, nomeadamente a baseada na nacionalidade,e facilitar a concorrência através de uma maior unifor-mização dos procedimentos nacionais existentes, esco-lhendo a proposta economicamente mais vantajosa, im-põem que as regras nacionais, nomeadamente técnicas,fiquem dependentes de não serem discriminatórias nemincompatíveis com objectivo de abertura dos mercadosno sector dos contratos públicos.

Contudo esquecem que, apesar da transparência doscontratos públicos ser indispensável, estes podem ser umimportante instrumento de política económica, mesmoque discriminando positivamente a favor das pequenas emédias empresas no fornecimento público, tendo ematenção o desenvolvimento regional, promovendo ob-jectivos sociais e ambientais, nomeadamente as condi-ções de trabalho e a protecção do emprego ou os própri-os métodos de produção, utilizando condições especiaisdo contrato. Os factores economicamente mais vantajo-sos podem não ser o preço mais barato, mas, sim, o em-prego criado. Daí rejeitarmos esta proposta.

3-081

Meijer (GUE/NGL), schriftelijk. Openbare aanbeste-dingen zijn lange tijd gezien als een wondermiddel.Enerzijds zijn ze een alternatief voor vriendjespolitiek,het weggeven van opdrachten door overheden aan metpolitici of hoge ambtenaren bevriende ondernemers.Anderzijds zijn ze bedoeld om een eind te maken aanproductie en dienstverlening door bedrijven die in ei-gendom van de overheid zelf zijn, en om daardoor parti-culiere bedrijven toegang te geven tot nieuwe markten.

Bij de eerste lezing op 17 januari 2002 heb ik al aange-geven dat ik met die eerste bedoeling kan instemmen,met de tweede niet. Die maakt overheden steeds verderafhankelijk van ondernemingen. Het beperken van dieschade kan alleen door middel van allerlei bureaucrati-sche regels, maar die zullen voor velen onbekend blijvenen dus veelvuldig worden overtreden. De Nederlandseondernemersorganisatie VNO-NCW heeft zelfs verzochtom de aanbestedingsrichtlijnen niet uit te breiden met'een veelvoud aan sociale en milieucriteria'. Zij vindtaanbesteding 'een zuiver economisch proces dat nietmoet worden vertroebeld teneinde andere doelstellingente verwezenlijken'. Ook de rapporteur zelf schrapt al eenaantal punten op het gebied van sociale bescherming enmilieu. Ik wijs die aanpak af.

Wel ben ik het met de rapporteur eens dat de schoolboe-kenmarkt niet grensoverschrijdend functioneert en geenvrije concurrentie kent, zodat het beter is om geen regelsvast te stellen die ervan uitgaan dat dit wel zo is.

3-082

Moreira da Silva (PPE-DE), por escrito. - A adjudica-ção de empreitadas, serviços e fornecimentos em con-curso público é responsável por mais de 14% do PIBeuropeu. Apesar disso, o sector dos contratos ou concur-

sos públicos tem beneficiado pouco da criação do mer-cado interno. Sendo certo que estas Directivas são muitoimportantes para o equilíbrio do mercado interno e paraa adjudicação trasnfronteiriça, a verdade é que o maiorbenefício destas Directivas não reside aí mas antes napossibilidade de impulsionar o desenvolvimento susten-tável. É fundamental que os objectivos ambientais e so-ciais façam parte dos concursos e contratos públicos.Infelizmente, nem a proposta de Directiva nem o relató-rio do colega Zappala concedem o direito (nem sequerestamos a falar da obrigação!) das entidades públicasescolherem um determinado serviço ou produto, emconcurso público, com base na sua sustentabilidade.Apoio, assim, as alterações que visam dotar as entidadespúblicas desse direito. É difícil de justificar que a UE,por um lado assuma, na sua estratégia europeia para oDesenvolvimento Sustentável e nos compromissos deJoanesburgo, que é fundamental internalizar os custosambientais na economia, e por outro proíba os Esta-dos-Membros de basear a sua política de compras nessemesmo princípio.

3-083

Thyssen (PPE-DE), schriftelijk. Voorzitter, het ver-slag Zappalà is in dit Huis een controversieel dossiergeworden als gevolg van een aantal amendementen metbetrekking tot de toewijzingsfase van openbare beste-dingen. Sociale en milieu-overwegingen moeten mede-bepalend kunnen zijn in een overheidsopdrachtendos-sier, maar dan wel op het niveau van de conformiteitsei-sen die het product of de dienst in kwestie omschrijven,en van de selectiecriteria die de potentieel deelnemendeleveranciers omschrijven.

Maar die overwegingen kunnen niet zonder meer bepa-lend zijn in de fase van de gunning. De toewijzingsfasemoet zich kunnen voltrekken op basis van een objectievevergelijking. Daarom heb ik niet kunnen stemmen voorvele sociale en milieu-amendementen op de gunnings-criteria.

Hetzelfde geldt voor bekommernissen met betrekking totdiscriminatie. Ook dit moet tegengaan worden. Met hetoog dáárop kunnen wetgevende maatregelen wordengetroffen, maar dergelijke maatregelen zijn niet op hunplaats bij de gunningscriteria voor overheidsopdrachten.

3-084

- Relazione Zappalá (A5-0245/2003)

3-085

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - A presente di-rectiva, seguindo de perto as orientações no âmbito daEstratégia de Lisboa, visa completar a directiva geralque estabelece as regras de coordenação no âmbito doscontratos públicos, dando resposta às especificidades dasregras de adjudicação de contratos no sector da água, daenergia e dos transportes e serviços postais.

Estes relatórios enquadram-se, em grande medida, nafilosofia mais geral de liberalização e privatização dosmercados/serviços públicos, que tiveram um novo im-pulso na último Conselho de Primavera, nomeadamentenestes sectores básicos. Há igualmente uma ligação com

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as próximas negociações da OMC, não só sobre o acor-do geral para a liberalização dos serviços o GATTS mas também na inclusão da questão da abertura dosmercados/contratos públicos que ficou na agenda deDoha e à qual a UE dá muita importância.

Ora, tratando-se de sectores essenciais ao nível só-cio-económico, não podemos deixá-los ao sabor dosdesígnios do mercado, obedecendo aos princípios daabertura dos mercados e da não discriminação, limitandoo poder dos Estados e das administrações nacionais.

Também por isso rejeitamos a actual proposta.

3-086

Meijer (GUE/NGL), schriftelijk. Voor deze richtlijngelden in nog sterkere mate dezelfde bezwaren als tegenhet tegelijk behandelde verslag van de heer Zappalà overoverheidsopdrachten voor werken, leveringen en dien-sten. In dit geval gaat het om grote en duurzame op-drachten en betreft het taken die gedurende een eeuw oflanger werden gerekend tot de kerntaken van de over-heid zelf.

Het gaat om producten en diensten die voor de samenle-ving als geheel, voor huishoudens en bedrijven, onmis-baar zijn en die ooit welbewust uit handen van particu-liere bedrijven werden genomen. Die bedrijven haddengefaald in het bieden van continuïteit, kwalitatief goededienstverlening, aanvaardbare prijzen en een redelijkebehandeling van de consument. Een overheidsmonopolieonder democratische controle werd gezien als de enigaanvaardbare oplossing om het verlangde product en deconsumentenbescherming te kunnen garanderen. Datwas ook bij voorstanders van het kapitalisme toen eennauwelijks omstreden keuze. Particuliere bedrijven wa-ren voor leveranties en diensten op deze gebieden lieverafhankelijk van een bedrijfszeker overheidsmonopoliedan van de onzekerheid en het gebrek aan continuïteitdat kenmerkend is voor de vrije markt.

Inmiddels hebben overheden, die hun belastingen willenverlagen en in geldnood komen, zulke bedrijven ver-kocht aan internationaal opererende concerns die erwinst mee willen maken. Als men daarvoor kiest zijnregels inderdaad hard nodig, maar dan is het verkeerdom veel rekening houden met bedrijfsgeheimen en ande-re bedrijfsbelangen.

3-087

- Relazione Scheele (A5-0202/2003)

3-088

Breyer (Verts/ALE). Herr Präsident, liebe Kollegin-nen und Kollegen! Wir haben dem Kompromiss zuge-stimmt, den wir zwischen Rat, Parlament und Kommis-sion gefunden haben, weil heute ein guter Tag für denVerbraucherschutz ist.

Wir haben erreicht, dass es jetzt endlich eine umfassendeKennzeichnung gibt, dass die Verbraucher nicht mehrhinters Licht geführt werden, sondern die Produkte dieWahrheit darüber sagen müssen, was in ihnen an Gen-manipulation enthalten ist. Ich denke, das wird dazu

führen, dass sich die Industrie künftig überlegen wird,ob sie die Gentechnik nutzt, denn die Verbraucher wol-len in ihrer Mehrheit diese Produkte nicht. Es bedeutetaber auch, dass wir weiterhin dafür Sorge tragen müs-sen, dass wir jetzt eine gute Regelung im Saatgutbereichfinden. Mich hat gestern sehr beunruhigt, dass dieKommission nicht auf meine Frage eingegangen ist, wiedies künftig geregelt werden soll.

Wir brauchen diese Kennzeichnung. Sie ist ein guterVorschlag, und sie wird dazu führen, dass die Verbrau-cher nicht länger entmündigt werden, sondern dass siejetzt endlich die Möglichkeit haben, sich frei für odergegen diese Produkte zu entscheiden. Dann wird manweiter sehen, denn dann wird der Markt entscheiden, obdiese Produkte angenommen werden. Die EU-Genehmigungsverfahren sind also nicht das großeProblem, wie es die Industrie darzustellen versucht, son-dern das Problem für die Industrie wird der Markt sein,denn der Markt wird die Entscheidung treffen, und derMarkt sind die Verbraucherinnen und Verbraucher.

3-089

Berthu (NI), par écrit. Au cours de cette deuxièmelecture du projet de réglement sur les denrées alimentai-res et aliments pour animaux génétiquement modifiés(rapport Scheele), j'ai voté pour les amendements sui-vants, sensiblement plus sévères que ceux retenus par leConseil:

- amendements abaissant de 0,9 à 0,5 % le seuil d'éti-quetage pour les OGM autorisés, en particulier l'amen-dement 19;

- amendements supprimant la tolérance d'OGM non au-torisés dans la chaîne alimentaire, lorsque leur pourcen-tage est inférieur à 0,5 %, en particulier l'amendement43 (au passage, on se demande comment le Conseil peutproposer ici un seuil de 0,5 %, alors qu'il le prétendtechniquement impossible lorsqu'il s'agit du seuil d'éti-quetage des OGM autorisés);

- amendements demandant aux États membres de pren-dre des mesures évitant la non-contamination des cultu-res traditionnelles par des cultures OGM (amendementsde compromis 44 et 45) ;

- amendements autorisant les États membres à prendredes mesures d'urgence pour la restriction ou l'interdic-tion de l'utilisation d'un OGM autorisé, lorsque celui-cis'avère ensuite présenter un risque (par exemple l'amen-dement 40).

Au delà de ces questions techniques, j'exposerai ma po-sition de principe dans mon explication de vote sur lerapport parallèle relatif à la traçabilité des OGM.

3-090

Bordes, Cauquil et Laguiller (GUE/NGL), par écrit. Dans la série d'amendements venant en deuxième lecturenous avons voté tout ce qui va dans le sens de la transpa-rence et de l'étiquetage le plus complet possible. En re-vanche, nous avons voté contre les amendements de

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compromis qui, de fait, avaliseraient la levée du mora-toire.

3-091

De Keyser (PSE), par écrit. Aucun compromis n'estpleinement satisfaisant. Celui que le Parlement européenvient de voter sur les OGM signifie simplement qu'iln'était pas possible de pousser la négociation plus loin.Le moratoire sur les OGM sera donc levé, comme lesouhaitaient les États Membres. Le seuil des 0,5%, àpartir duquel les tenants du principe de précaution sou-haitaient que soit signalée la présence d'OGM, n'auraitemporté la majorité qualifiée ni au Parlement ni au Con-seil: un seuil de O,9 % a donc été voté et je le regrette.

Néanmoins, les acquis de ce compromis ne sont pas né-gligeables, car on a aussi voté une traçabilité plus im-portante, qui permettra une vigilance accrue des con-sommateurs, une règlementation sévère en matière dedétection d'OGM, une précision d'étiquetage et la possi-bilité de distinguer clairement une production d'OGM decelle qui ne l'est pas. La transparence y a gagné, même sile principe de précaution est un peu écorné. Ce n'est pasune victoire, mais les amendements votés tracent desbalises importantes qu'il faudra encore renforcer à l'ave-nir. C'est pourquoi j'ai voté en faveur du rapport Scheele.

3-092

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - A presente posi-ção comum do Conselho, apesar de ficar aquém de al-gumas das propostas do Parlamento Europeu, melhora oactual quadro legal no domínio dos organismos geneti-camente modificados, apesar de sabermos que será maisum passo para justificar o levantamento da moratória,que deveria ser mantida.

O compromisso encontrado, apesar de estar longe de serperfeito, garante que todos os alimentos para consumohumano e animal que contenham, consistam ou venhama ser produzidos com OGM tenham, no futuro, um pro-cesso de autorização mais coerente e uniforme, com umalimitação de 10 anos nas autorizações.

Por outro lado, a rotulagem obrigatória estende-se a to-dos os alimentos geneticamente modificados, indepen-dentemente da detectabilidade dos OGM. Realce, tam-bém, para a possibilidade dos Estados-Membros pode-rem tomar medidas apropriadas visando impedir a con-taminação acidental das culturas convencio-nais/biológicas por OGM, embora seja difícil concebermedidas eficazes de controlo após a libertação de OGMno meio ambiente, tendo em conta a abolição de frontei-ras e a livre circulação de mercadorias.

Lamento, no entanto, que os limiares para a contamina-ção acidental, ou tecnicamente inevitável, por OGMainda não autorizados tenha ficado em 0.5%, mesmo queseja por um período transitório. Este é um domínio emque devia haver tolerância zero.

3-093

Ribeiro e Castro (UEN), por escrito. - A problemáticados organismos geneticamente modificados (OGM) de-para-se com questões que vão em sentidos aparente-

mente inversos. Por um lado, temos a perspectiva dainvestigação científica e tecnológica, designadamente nasua aplicação às actividades da vida diária, e em relaçãoà qual os esforços de apoio e incentivo não devem nuncacessar. Por outro lado, deparamo-nos com os riscos ine-rentes a quem tem como objecto de trabalho a investiga-ção científica em matéria de alimentação, bem comocom a qualidade alimentar que importa garantir aos ci-dadãos tudo aspectos que não podem deixar de mere-cer a máxima atenção e cautela. Assim, a minha posiçãoface a este relatório funda-se na ausência de provas ca-bais quanto ao carácter absolutamente inócuo para asaúde humana e animal de tais mutações genéticas, asquais me merecem as reservas e as cautelas inerentes aquem cuida do bem comum. Mas, em contrapartida,também não quis que a minha posição fosse entendidacomo obstrução ao progresso científico, o que é sempredesejável e não deve ser sujeito a óbices legislativosexcessivos. Relevo, no entanto, a necessidade de seremrespeitadas as diversas formas de vida e os estritos códi-gos deontológicos que presidem ao manuseamento eutilização de matérias desta delicadeza e complexidade.

3-094

Souchet (NI), par écrit. A propos des OGM, nous nevoulons pas que l'Europe s'engage à la légère, commel'ont fait les États-Unis, en faveur d'une diffusion irréflé-chie et incontrôlée à grande échelle d'organismes généti-quement modifiés, guidée par le seul intérêt des firmesqui les produisent. Mais nous ne voulons pas non plusqu'elle se tienne par principe à l'écart d'une technique quipeut être porteuse de certains espoirs pour l'alimentationde l'humanité.

Face à une technique qui permet à l'homme de manipu-ler le génome, c'est-à-dire d'agir sur le coeur même duvivant, il est indispensable que la société s'interroge etque les nécesaires débats éthiques ne soient pas esca-motés. Il est du devoir de la puissance publique de légi-férer et de réglementer. La souveraineté des États impli-que qu'ils gardent le pouvoir de n'admettre sur leur ter-ritoire que des produits désirés, choisis et correspondantà un besoin réel. Le protocole de Carthagène sur la bio-diversité reconnaît ce droit. Utilisons-le pleinement pourgarder, en Europe, notre maîtrise en matière de culturedes OGM. La liberté de choix du consommateur et duproducteur implique également que les mesures néces-saires soient prises pour garantir la coexistence d'uneproduction qui fait appel aux OGM et d'une productionqui ne le fait pas.

3-095

Van Brempt en Van Lancker (PSE), schriftelijk. DeSP-A-delegatie heeft ingestemd met de compromisvoor-stellen van de rapporteur met de Raad en de Commissie.

Deze compromissen maken het mogelijk om snel totdegelijke wetgeving te komen inzake ggo-voedsel endiervoeder, traceerbaarheid en etikettering. Tegelijker-tijd worden een aantal garanties afgedwongen inzakecoëxistentie van ggo- en niet-ggo-landbouw omdat eenwijziging van richtlijn 2001/18/EG de lidstaten explicietde mogelijkheid zal geven om niet-doelbewuste aanwe-zigheid van ggo's te voorkomen. Tevens wordt duidelijk

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gemaakt dat het Parlement de vragende partij is om Eu-ropese regelgeving inzake coëxistentie op te stellen.

Traceerbaarheid en etikettering zijn immers onvoldoen-de om de keuzevrijheid van de consument op lange ter-mijn te kunnen garanderen en daarom zijn coëxistentie-maatregelen even belangrijk. In ruil voor deze compro-missen laat het Parlement zijn eisen inzake strengeredrempelwaarden voor ggo-contaminatie (0,5%) vallen,waarden die niet door iedereen in het EP noch in deRaad ondersteund zouden worden. Bijgevolg lijkt hetons belangrijker zeker te zijn van een akkoord over co-existentie, want zonder dergelijke maatregelen zal geenenkele lidstaat in staat zijn de drempelwaarden te hand-haven.

Met deze wetgeving, zelfs met het compromis, is Europade eerste om een strenge regelgeving inzake de toelating,traceerbaarheid en etikettering van ggo's in te voeren.Maar ook aansprakelijkheid moet zo snel mogelijk gere-geld worden en dat heeft het EP tijdens de eerste lezingvan de milieuaansprakelijkheidsrichtlijn aan de Com-missie gevraagd.

3-096

- Relazione Trakatellis (A5-0204/2003)

3-097

Berthu (NI), par écrit. Le rapport Trakatellis sur latraçabilité et l'étiquetage des OGM, comme le rapportScheele, sont pour nous l'occasion d'adresser un avertis-sement sérieux à la Commission et aux États membres.

Nous sentons bien, en effet, qu'ils n'attendent quel'adoption finale des réglements sur la traçabilité pourlever le moratoire imposé actuellement aux OGM enEurope. Cette adoption servirait donc de caution, alorsmême que deux autres conditions essentielles ne sonttoujours pas remplies : l'existence d'une claire définitiondes responsabilités (accompagnée de garanties financiè-res correspondantes) pour les dommages susceptiblesd'être causés par les OGM et l'entrée en vigueur de rè-gles - inexistantes à ce jour - garantissant de manièresûre la non-contamination des cultures traditionnellespar les cultures OGM.

Ce dernier point est essentiel : on se souvient que le diri-geant syndical José Bové a été condamné en France pouravoir arraché des plants de maïs transgénique, acte con-sidéré comme une violation d'un droit de propriété pri-vée. Mais cette violation n'avait-elle pas été précédée parune autre, beaucoup plus grave : la violation que le ris-que de contamination par les OGM fait subir aux pro-priétés privées voisines, et à l'environnement naturel engénéral, qui est une propriété commune ?

3-098

Caudron (GUE/NGL), par écrit. Au nom du principede précaution et parce que le développement des OGMme fait penser à l'apprenti sorcier au service de l'argentfacile et d'un productivisme dépassé, je suis aujourd'huihostile à la pratique et au développement des OGM.

Au demeurant, puisque les OGM existent, que l'on soitpour ou contre, on ne peut pas être - et je ne peux pasêtre - opposé à l'amélioration de la traçabilité et de l'éti-quetage. Cette amélioration est un moindre mal, qui nedoit pas nous faire oublier la question de fond.

3-099

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - Este regula-mento completa o sistema comunitário de autorização econtrolo de OGM: um sistema obrigatório de rotulagempara todos os alimentos geneticamente modificados paraa alimentação humana e animal.

Sabemos que a sua aprovação representa mais uma etapano levantamento da actual moratória, que deveria sermantida perante os riscos associados à libertação deOGM no meio ambiente e da coexistência dos OGMcom culturas convencionais/biológicas.

São grandes as pressões da indústria da biotecnologiados EUA para abrir o mercado europeu às importaçõesde OGM e, com isso, impor a aceitação destas tecnolo-gias, nomeadamente nos países em vias de desenvolvi-mento, como ficou demonstrado no recente discurso deBush na Convenção da Indústria de Biotecnologia, emWashington, onde acusou a UE de estar a contribuir paraa fome em África ao bloquear as importações de OGM eexigindo o fim das restrições comunitárias, enquanto serecusa a ratificar o Protocolo de Cartegena sobrebio-segurança.

É esta pressão dos EUA e das multinacionais, que que-rem ter na sua dependência não só agricultores, mas aspolíticas agrícolas e alimentares dos Estados, que avançao levantamento da moratória e o sistema de rastreabili-dade e rotulagem, o qual se transforma numa primeiralinha de defesa na luta e na mobilização dos consumido-res/agricultores contra a libertação de OGM no meioambiente e dos alimentos geneticamente modificados.

3-100

Martinez (NI), par écrit. Tout un chacun est favorableà l'étiquetage des denrées alimentaires contenant desOGM, afin d'informer le consommateur et assurer latraçabilité de ces produits le long de la chaîne de pro-duction et de distribution. Pourtant, ces mesures jettentsurtout de la poudre aux yeux, parce que les étiquettes,les contrôles et autres inspections pourront difficilementéviter la propagation des pollens, l'interpénétration desdeux circuits alimentaires, à savoir avec OGM et sansOGM, et enfin la victoire des biotechnologies de la mul-tinationale Monsanto et des autres grandes sociétés se-mencières américaines.

Ce pharisaïsme des dirigeants européens, qui feignentd'encadrer le phénomène OGM pour des raisons sanitai-res aussi incertaines que les apports positifs que ces pro-duits génétiquement manipulés amèneraient à l'agricul-ture mondiale, se double d'une ironie de calendrier. Eneffet, c'est au moment où le dirigeant agricole français,José Bové, symbole mondial de l'alerte sur les dangersréels ou surévalués des OGM, est incarcéré dans l'excèset la disproportion des moyens que le Parlement euro-péen se prononce sur ce sujet.

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Étiquetage pour les OGM, bouclage pour l'anti-OGM,voici résumée l'ambiguïté de ces biotechnologies et de laposition européenne.

3-101

Moreira da Silva (PPE-DE), por escrito. - Face à au-sência de legislação robusta e integrada sobre os orga-nismos geneticamente modificados (OGM) capaz de dargarantias aos consumidores e à indústria, há já três anosque se encontram suspensos os processos de concessãode autorizações de comercialização a nível da UE. Con-gratulo-me com a legislação que hoje aprovamos (rastre-abilidade e rotulagem dos OGM), dado que torna possí-vel o registo e acompanhamento do movimento de OGMno mercado, bem como dos alimentos para consumohumano e animal com eles produzidos. Deste modo,permite-se que o consumidor faça as suas escolhas efacilita-se o processo de retirada de um produto, caso talseja considerado necessário. No entanto, a proposta deDirectiva continha disposições que poderiam abrir cami-nho à falsificação, ao engano do consumidor e à distor-ção da concorrência. As regras devem ser claras e sim-ples. Por isso, apoiei as propostas de alteração no sentidode: ser reforçada a detectabilidade; ser assegurada aco-existência entre culturas OGM e culturas livres deOGM; ser efectuada a rastreabilidade e consequente ro-tulagem apenas sobre os OGM e produtos nos quais fordetectado ADN geneticamente modificado ou proteínasgeneticamente modificadas e não sobre todos os produ-tos.

3-102

Souchet (NI), par écrit. La traçabilité est le principede base sur lequel doivent se fonder la protection desconsommateurs et le respect de leur libre choix face auxOGM.

Cette traçabilité passe par l'introduction de systèmes dereconnaissance de l'identité des OGM, c'est-à-dire deprocédures garantissant la possibilité de savoir, à tous lesstades de la chaîne de production et de commercialisa-tion, qui a mis les produits sur le marché et de connaîtreleur provenance.

Les entreprises ont également l'obligation de signaler siun produit est obtenu à partir d'OGM, de conserver cesinformations relatives à l'identité et à la traçabilité et deles mettre à la disposition des autorités compétentes.

En ce qui conerne la présence d'OGM autorisés, noussoutenons les seuils les plus exigeants étant entendu quele taux retenu doit être réaliste, c'est-à-dire se fonder surdes critères techniques et mesurables. Cette exigencedevra être maintenue de manière évolutive, au fur et àmesure que les méthodes de détection et d'analyse s'affi-neront.

Il faut enfin veiller à ce que les opérateurs qui choisis-sent de ne pas utiliser d'OGM puissent tirer un avantagecommercial de leur choix.

3-103

- Relazione Scheele (A5-0202/2003)

- Relazione Trakatellis (A5-0204/2003)

3-104

Bowe (PSE), in writing. With our vote today, we aretrying to give people the right to make a genuine choiceabout GM products. We have listened to the concerns ofpeople calling for the right to make an informed choiceabout GM food and we are trying to put in place a label-ling and information scheme which makes that choice areality. But we have to work within the boundaries ofwhat is scientifically provable and in practical termspossible to implement.

We live in an imperfect world and the use of thresholdsreflects that reality. In all labelling regimes there is acut-off point born of the practical and scientific realitythat it's the best we can do with the science we've got.Organic regulations allow for the presence of up to 5%non-organic ingredients. Whilst we don't label very lowlevels of residues of pesticides or chemical contaminatesin foodstuffs, we know they are present. We welcomeco-existence rules, which, by allowing GM crops to begrown alongside conventional crops, are another steptowards making real consumer choice a reality.

3-105

Ferreira (PSE), par écrit. J'ai voté en faveur desamendements adoptés en commission de l'environne-ment, car ils améliorent nettement la position communedu Conseil et donnent des garanties fortes en matière detraçabilité et d'étiquetage, visant à préserver la liberté dechoix du consommateur entre produits OGM et nonOGM.

Contrairement à la décision de mon groupe politique et àla majorité du Parlement européen, j'ai voté contre lesamendements de compromis 44 et 45, conclus avec leConseil. Ces derniers renvoient à la discrétion des Étatsmembres l'adoption de mesures en matière de coexis-tence des filières OGM et non OGM.

Or, en raison du rejet de l'amendement 40 au rapportScheele, il est interdit aux États membres de restreindreou d'interdire, pour des raisons valables, les denrées ali-mentaires génétiquement modifiées et leur importationprésentant un risque pour la santé humaine ou animale,ou pour l'environnement.

Où est garantie la liberté de choix du consommateur?

Il s'avère que la seule finalité de cette législation est depermettre le plus rapidement possible la levée du mora-toire européen sur les OGM.

Une forte majorité du Parlement européen, ainsi que leConseil européen viennent d'adopter une législation in-opérante et imposeront les OGM aux Européens contreleur volonté.

3-106

Thyssen (PPE-DE), schriftelijk. Voorzitter, de rap-porteurs over de GGO-dossiers hebben zich ingespannenverslagen neer te leggen die met elkaar sporen en die eenovereenkomst met de Raad mogelijk maken. Ik heb res-

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pect voor hun werk. Ik ga er ook vanuit dat het nodig isvooruitgang te boeken in deze dossiers, zodat het feite-lijk moratorium op het toelaten van nieuwe GGO-toepassingen kan worden opgeheven. Om die twee rede-nen heb ik met mijn fractie meegestemd.

Toch ben ik allesbehalve overtuigd van de kwaliteit vansommige onderdelen van deze stukken wetgevend werk.Ik vrees dat we ze later zullen moeten herzien. Natuur-lijk wil ik ook het vertrouwen van de consument in 'G-GO-voeding' verhogen. Ik denk dat daarvoor vooral veelinformatie nodig is over het nut van het gebruik van denieuwe technieken en over de veiligheid van de levens-middelen in kwestie.

Ik hoop dat ook de consumentenorganisaties en de uni-versiteiten hieraan meedoen, want volgens de 'euroba-rometer' hebben zij de grootste overtuigingskracht t.a.v.de consument. Ook ik wil de consument een zo grootmogelijke keuzevrijheid laten, zelfs wanneer het ge-scheiden houden van variëteiten, de traceerbaarheid ende etikettering het voedsel duurder maken. Maar danmoet de informatie die de consument krijgt, wel glashel-der en loepzuiver zijn. En dan moet ook de detecteer-baarheid het papieren criterium vervangen.

Jammer genoeg hebben we met de EVP-fractie dezestrijd al in eerste lezing verloren. Dit doet mij ertoe be-sluiten, Voorzitter, dat we nu een dure weg volgen -kosten voor de landbouwer, de industrie en dus ook voorde consument - zonder het echte doel te bereiken.

De vraag is of we dan niet beter voor andere vertrou-wenwekkende maatregelen hadden gezorgd, te wetenmassale en objectieve informatie. Gelukkig hebben weeen reddingsboei: de evaluatie die na enkele jarenplaatsvindt, brengt hopelijk het gezond verstand terug.

3-107

- Relazione Klaß (A5-0191/2003)

3-108

Martinez (NI), par écrit. Après les salmonelloses, leslistérioses et autres infections alimentaires, l'intégrismesanitaire de l'Europe du Nord s'en prend maintenant auxallergies que pourraient susciter des ingrédients présentsdans les denrées alimentaires. D'où la nécessité d'unedirective pour l'étiquetage de ces additifs allergisants.

Mais le vin étant traité comme un aliment, l'étiquetages'imposerait aussi aux bouteilles au nom du droit à l'in-formation sur les risques d'intolérance, notamment auxoeufs et poissons, visés à l'annexe III bis, énumérant les20 ingrédients à risque. En effet, pour entraîner en coursd'élaboration l'élimination de suspensions dans le vin,des colles à base d'oeuf ou de poisson sont utilisées.Mais il est évident qu'elles disparaissent avec les dépôtspar floculation qu'elles permettent. Il n'y a donc aucuneraison de faire figurer ces auxiliaires technologiques surune étiquette puisqu'il n'y a plus d'allergènes en bout dechaîne.

Avec les amis des vignerons et du bon sens, nous avonsdéposé les amendements nécessaires pour sortir le vin decette exigence phobique et névrotique d'étiquetage.

3-109

- Relazione Olsson (A5-0201/2003)

3-110

Staes (Verts/ALE), schriftelijk. De voorbije 15 jaarzetten vleeskeurders in België, en dat zijn geen technicimaar gediplomeerde dierenartsen, al hun energie, al hunkracht, al hun creativiteit in om het illegale gebruik vanhormonen in de veeteelt te bestrijden.Dat gebeurt in moeilijke omstandigheden waarbij zemoeten weerstaan aan pogingen tot omkoping, waarbijze fysiek geïntimideerd worden, waarbij sommigen ookgetroffen worden in de privé-sfeer omdat er aanslagenwerden gepleegd op hun eigendommen en zelfs op hunleven en dat van hun familieleden. Dierenarts-keurderKarel Van Noppen werd daarbij zelfs op 20 februari1995 vermoord. De moordenaars en opdrachtgeverswerden gelukkig vorig jaar hiervoor veroordeeld. Zezitten nu achter slot en grendel.

Dat zijn dus de moeilijke omstandigheden waaronderdeze moedige ambtenaren het Europese totaalverbod ophet gebruik van hormonen doen handhaven. De keurderswerden in hun noeste arbeid soms ook gehinderd doorondoordachte uitspraken van bepaalde wetenschapsmen-sen die hardop kwamen vertellen dat het gebruik van diegeslachtshormonen totaal onschadelijk was voor devolksgezondheid. Wie het verslag-Olsson erop naleestweet dat dit nonsens is. Ik beschouw de goedkeuring vanhet verslag-Olsson dan ook als een EERBETOON aanalle vleeskeurders in Europa die degelijk werk leverenen een AANSPORING tot blijvende waakzaamheid.

3-111

- Relazione Corbey (A5-0200/2003)

3-112

Bowe (PSE), in writing. Britain has made phenomenalstrides in recycling over the last ten years, but most ofthat has come from the business cycle, now we have tomove to the domestic waste stream. Householders willmove towards separating glass, paper and plastic fromgeneral rubbish, and business will have to work withlocal councils to fund new equipment and set up newinstallations to deal with the flow of materials. A realis-tic timetable for implementation is five years, any at-tempt to compress that time will result in spirallingcosts. A 2007 target date will cost an extra £143 million,bringing the costs of meeting the new targets from £397up to £540 million over a five-year period. That meansbottle banks, trucks for doorstep collections and buildingnew waste transfer, storage and handling stations, all ofwhich takes time and money. These EU packaging rulesrequire a step change in recycling activity from Britishbusiness, consumers and local councils. Introduction ofthe necessary changes in an efficient and cost-effectiveway needs a little more time. For these reasons we haveabstained on those amendments seeking to advance thecompliance date beyond 2008.

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3-113

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - Pensamos serfundamental desenvolver medidas que contribuam para aredução de resíduos urbanos e industriais, bem comopara a sua reciclagem e reutilização, com soluções raci-onais e integradas, nomeadamente quanto às embala-gens, e incentivando a utilização de materiais biodegra-dáveis.

Mas a definição e implementação de tais medidas deveráter em conta a realidade e os interesses de cada país,pelo que não se compreenderá que se faça uma traduçãode forma avulsa, a nível nacional, de normas da UE,quando estas não tenham em conta as diferentes realida-des existentes. Assim, acompanhando preocupaçõesexpressas neste relatório, nomeadamente a nível do des-envolvimento de medidas incidindo na prevenção, nãoposso deixar de me questionar sobre a viabilidade dosprazos e metas propostos quanto à reciclagem de pro-dutos.

Reafirmo que a eficácia de uma política de ambientedepende da vontade e do empenhamento das instituiçõesa nível nacional, a quem compete o seu delineamento emobilização de recursos, da responsabilização directa daindústria quanto à redução de resíduos de embalagens,mas também do papel que cabe à participação das po-pulações na protecção e valorização ambiental, o queexige um esforço contínuo na educação, sensibilização emobilização perante os problemas existentes e aos cami-nhos para os ultrapassar.

3-114

Grossetête (PPE-DE), par écrit. L'examen de cetteproposition de la Commission qui vise à réviser les seulsobjectifs de recyclage et de réutilisation des emballageset des déchets d'emballages constitue pour notre Assem-blée un exercice laborieux.

En effet, les situations nationales, voire locales, sont trèsdiverses. Les résultats des États membres quant au res-pect des objectifs prescrits dans la directive de 1994 sontinégaux. Les efforts qu'ils devraient aujourd'hui consen-tir pour atteindre les objectifs fixés dans la propositionde la Commission sont donc très différents d'un État àl'autre et cela, sans compter le cas spécifique des Étatscandidats.

C'est pourquoi le Conseil n'est à ce jour parvenu qu'àune position commune jugée très insuffisante par leRapporteur.

Je ne peux personnellement pas partager son point devue. On ne peut pas nier la réalité, même si cette der-nière ne correspond pas à nos idéaux. Dans un mondevirtuel, idéal, Mme Corbey aurait reçu mon soutien etj'aurais pu même être encore plus audacieuse qu'elle.Mais dans le monde bien réel où nous vivons, chaquedécision a des conséquences et implique des coûts quipèsent sur les contribuables et les consommateurs quenous sommes tous.

Voter aujourd'hui des dispositions qui n'ont jamais étéchiffrées et qui imposent à l'ensemble de nos États

membres des obligations qui ne sont pas réalistes auraitété contreproductif.

La position commune du Conseil n'est pas davantage lapanacée. Le Conseil a tenu jusqu'ici une ligne trop dé-fensive qu'il nous faudra assouplir au cours de la procé-dure de conciliation. Entre la position du Rapporteur etcelle du Conseil, un juste équilibre devait être trouvé.

Dans ce contexte, notre Parlement a voté en faveur de laligne la plus raisonnable, présentée sous la forme d'uncompromis partagé par les différents groupes politiques.J'en suis heureuse, car nous pourrons ainsi présenté enconciliation un texte équilibré, adopté à une large majo-rité.

Seule une position forte, mais aussi réaliste, permettra deréaliser les progrès nécessaires en matière de gestion desdéchets d'emballages.

3-115

Moreira da Silva (PPE-DE), por escrito. - O primeirovector essencial na política de valorização e reciclagemdos materiais é a prevenção. A prevenção dos resíduosdas embalagens passa por assegurar que o produtor ba-seia a sua decisão, quanto ao tipo e à quantidade de ma-teriais utilizados, numa análise do ciclo de vida dos pro-dutos, quantificando as suas externalidades ambientais(desde o projecto até à eliminação) e, dessa forma, inter-nalizando esses custos ambientais no preço final do pro-duto. Infelizmente a Directiva proposta pela Comissãonão foi suficientemente longe na prevenção dos resídu-os. O segundo vector essencial é a definição de metasvinculativas. Desse ponto de vista a Directiva é maisambiciosa uma vez que estabelece metas relativas à va-lorização e à reciclagem dos resíduos de embalagens, emparticular para os seguintes materiais: vidro, papel, plás-tico, metais e madeira. Ora, as metas só asseguram umamudança de comportamentos se forem credíveis, isto é,exequíveis. Por isso, apoio as metas definidas na PosiçãoComum e contesto as metas apresentadas pela relatora.Contesto, especialmente, a proposta de antecipar de2012 para 2009 os prazos de reciclagem e valorizaçãodefinidos para Portugal, Grécia e Irlanda. Importa recor-dar que aqueles três Estados-Membros apresentam ca-racterísticas que tornam mais difícil a obtenção dos ob-jectivos de reciclagem e valorização dos resíduos deembalagens, nomeadamente a dispersão territorial (regi-ões ultraperiféricas) e populacional.

3-116

Ribeiro e Castro (UEN), por escrito. - Acompanhei,globalmente, a posição da relatora. Esta matéria reúne,felizmente, um amplo consenso entre todos os cidadãos,expresso, nomeadamente pela quase unânime votaçãoem primeira leitura. É indispensável promover a valori-zação dos resíduos de embalagens, a sua reciclagemquando possível e a prevenção da sua produção. Os ob-jectivos estratégicos da União delineados em Lisboa e,em especial, a dimensão ambiental acrescentada emGotemburgo traduzida na sustentabilidade do desen-volvimento obrigam à adopção de medidas e políticassusceptíveis de combater o desperdício e a agressão aoambiente. É um dado adquirido que a protecção do am-

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biente é, a prazo, a única garantia de protecção dos cida-dãos consumidores. Devo, no entanto, na linha expressapor vários colegas na comissão da especialidade, expres-sar preocupação pelo encurtamento dos prazos propostopara que os Estados-Membros procedam à transposiçãoda directiva proposta. Julgo preferível uma abordagemmais realista, como proposto na posição comum, emfunção das unidades de tratamento, valorização e reci-clagem existentes, de facto, no terreno. A realização dosobjectivos, que a todos interessa, passa por uma estraté-gia credível e também ela sustentada.

3-117

- Relazione Moreira Da Silva (A5-0207/2003)

3-118

Breyer (Verts/ALE). Herr Präsident! Auch wir habendem Kompromiss zum Emissionshandel zugestimmt,weil er ein wirklich neues Instrument im Umweltschutzist, das dazu führt - und das ist einmalig und als positivzu begrüßen -, dass künftig 50 % der CO2-Emissionenquasi einen Deckel bekommen. Wir begrüßen es auch,dass sich in Deutschland nicht das Wirtschaftsministeri-um mit der Forderung durchgesetzt hat, ganze Sektorenvon dieser Richtlinie auszunehmen, sondern dass wir eserreicht haben, dass wirklich alle Industrien erfasst wer-den und dass bestimmte Anlagen mit sehr hohen Aufla-gen - also in der Realität eigentlich keine - ausgenom-men werden dürfen.

Wir hoffen, dass dies das Instrument ist, das dazu führt,dass alle Mitgliedstaaten tatsächlich nächstes Jahr imFrühjahr ihre nationalen Allokationspläne vorlegen unddass wir dann auch die Möglichkeit haben, mit diesemneuen Instrument wirklich ein ökonomisches Instrumentzu schaffen, das sich hoffentlich auch für den Klima-schutz auszahlt. Wir werden dann auch sehen, dass Kli-maschutz sich für Unternehmen rechnet, sich für allerechnet. Dennoch brauchen wir in Zukunft auch eineneue Regelung, einen Aktionsplan für die CO2-Emissionen im Straßen- und Luftverkehr, die ja drama-tisch zunehmen.

Wir haben als grüne Fraktion diesem Kompromiss zuge-stimmt. Wir halten ihn für ein gutes Instrument. Es wirddazu führen, dass Klimaschutz ernst genommen wird,dass wir Kyoto-Verpflichtungen auch einhalten können.Nur dann sind wir glaubwürdig gegenüber anderenStaaten. Ich hoffe auch, dass diese Entscheidung dazuführen wird, dass Länder, die noch nicht ratifiziert haben- wie Russland -, das noch tun werden, damit wir wirk-lich anfangen, im Klimaschutz zu handeln.

3-119

Caudron (GUE/NGL), par écrit. Face au péril mortelque l'effet de serre fait planer sur le monde, les proposi-tions visant à améliorer les mesures prises pour en atté-nuer l'ampleur ne peuvent être négligées.

Néanmoins, je suis de ceux qui pensent qu'on ne peutpas spéculer sur la pollution et permettre aux richesd'acheter un droit de polluer à ceux qui n'ont pas lesmoyens de se développer.

C'est la raison de mon vote négatif, auquel je joins unedemande pressante d'accélérer les programmes de re-cherche pour produire des énergies non polluantes. Lafusion en fait partie, c'est pourquoi il est urgent de com-mencer la construction d'ITER.

3-120

Figueiredo (GUE/NGL), por escrito. - Consideramosser uma prioridade e uma urgência a promoção do com-bate à destruição da camada de ozono e ao efeito de es-tufa, com o consequente aquecimento global do planeta,seja aumentando o recurso a energias alternativas e re-nováveis que reduzam o consumo de combustíveis fós-seis, seja através da aplicação de medidas que reduzamas emissões de indústrias poluentes e seus efeitos - o queexige investimento na investigação e na aplicação denovas tecnologias - que poderão contribuir para o cum-primento das metas apontadas no Protocolo de Quioto.

Mas reafirmamos a nossa rejeição à criação de um "co-mércio de direitos de poluição" - transformando-osnuma mercadoria - permitindo aos países mais desen-volvidos comprarem "quotas de poluição" aos paísesmenos desenvolvidos, assegurando, os primeiros, o seuestatuto de "poluidores privilegiados" e promovendo onão desenvolvimento dos segundos. Aliás, dados recen-tes das Nações Unidas indicam uma tendência para oaumento das emissões por parte dos países industrializa-dos.

O presente relatório integra-se nesta perspectiva, acei-tando o comércio de direitos de emissão de gases, quealguns encaram como instrumento para alcançar as me-tas do Protocolo de Quioto. Pensamos não ser este ocaminho.

3-121

Grossetête (PPE-DE), par écrit. J'ai voté en faveur dece texte

Je ne suis pas particulièrement favorable à ce systèmemondial de vente de "droit à polluer". En effet, des expé-riences concrètes que j'ai pu mener avec les industrielsde mon secteur montrent que des efforts conséquentspeuvent être entrepris par ces acteurs économiques pourréduire l'émission de gaz à effet de serre.

Pour autant, j'ai souhaité apporter des modifications à laproposition initiale présentée par la Commission euro-péenne.

En effet, il paraissait très important d'étendre le champdapplication de la directive aux secteurs des produitschimiques et de laluminium. Par le biais de mes amen-dements, le Parlement a rejoint ma position. Aussi, jeregrette vivement que sur ce point le Conseil des Minis-tres n'ait pas accepté la position adoptée par mes collè-gues, et retarde ainsi l'inclusion des secteurs de la chimieet de l'aluminium.

3-122

Lulling (PPE-DE), par écrit. Afin de ne pas retarderd'avantage l'adoption de cette directive controversée, j'ai

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voté, sans grand enthousiasme toutefois, le compromisavec le Conseil.

Ma première préoccupation a trait au potentiel de réduc-tion d'émissions. Dans ce texte, il manque une référenceaux liens techniques existant entre les activités d'opéra-teurs différents.

Dans le cas particulier de la sidérurgie, cette référenceaurait pu éviter que les droits correspondant aux gaz dehauts fourneaux qui sont envoyés aux compagniesd'électricité pour être transformés en énergie destinée àla consommation des installations sidérurgiques puissentêtre octroyés, dans le cadre des plans nationauxdallocation, aux compagnies d'électricité qui pourraientautrement remplacer ces sources d'énergie par d'autrescomme le gaz naturel. Paradoxalement, les compagniessidérurgiques devraient brûler à la torchère les gaz dehauts fourneaux, en augmentant ainsi les émissions deCO2, sans compter les droits démission quelles de-vront racheter aux compagnies électriques. Ce coût ad-ditionnel peut parfaitement mettre en détresse la sidérur-gie européenne qui doit faire face à une concurrencemondiale grandissante.

Une référence plus explicite au droit déchanger, au seindune même société, les droits correspondant à des ins-tallations de cette société sises dans des pays différents,aurait favorisé la création et le développement des so-ciétés paneuropéennes.

3-123

Ribeiro e Castro (UEN), por escrito. - Saúdo esta pro-posta de directiva que constitui o primeiro momento dacriação de um mercado internacional de comércio dedireitos de emissão de gases com efeito de estufa em quea União soube ser pioneira antes da aplicação, em2008, do regime internacional previsto pelo protocolo deQuioto para o que muito contribuiu o excelente traba-lho do relator.

A Directiva criará um mercado das emissões de gasescom efeito de estufa na UE, introduzindo direitos para asemissões dos complexos industriais, que deverão seratribuídos pelas autoridades dos Estados-Membros.

Julgo particularmente louvável a alteração sugerida pelacomissão e aprovada, em primeira leitura prevendoum método híbrido, segundo o qual 15% dos direitos deemissão deverão ser vendidos e os restantes cedidosgratuitamente (sistema de "grandfathering" preferido,também, pela Comissão), para o conjunto do período de2005 a 2012.

A adopção desta Directiva inaugurará uma nova era decultura de responsabilidade quer empresarial, quer esta-tal, associando operadores e responsáveis políticos numcaminho que os cidadãos querem intensamente prosse-guido.

3-124

Ries (ELDR), par écrit. L'Union européenne doit agirconcrètement pour réduire ses émissions de gaz les pluspolluants.

Elle doit le faire pour protéger la santé de ses citoyens,pour rencontrer les objectifs de Kyoto, pour montrerl'exemple au monde et pour éviter le scénario catastro-phe qui se dessine: le dernier rapport des climatologuesde l'Agence internationale de l'énergie évoque un dou-blement de la consommation énergétique et des émis-sions de gaz à effet de serre en 2030!

C'est pourquoi, j'ai voté pour la mise en place de ce"permis de moins polluer" applicable dès le 1er janvier2005 aux principaux secteurs industriels. Les entreprisesqui dépasseront leurs quotas seront mises à l'amende: 40euros par tonne de dépassement, puis 100 euros la tonneaprès 2008.

Ce système d'échange de quotas apparaît donc commeun véritable bol d'air frais qui permettra une réduction deplus de 20% de ces émissions à partir de 2010 sans par-ler d'une économie d'énergie de 2 milliards d'euros.

Un bémol tout de même: il me semble déraisonnable quela Belgique soit amenée à supporter 1/8e du coût global"Kyoto" européen, alors qu'elle ne compte qu'environ2,5% des habitants et représente près de 3% du PNBeuropéen. Protéger la planète est l'affaire de tous, de tousles pays riches, de toutes les industries, y compris cellesdes transports, et aussi des particuliers.

3-125

Presidente. Con questo si conclude il turno di vota-zioni.

(La seduta, sospesa alle 14.20, riprende alle 15.00)

3-126

PRESIDENZA DELL'ON. PODESTÀVicepresidente1

3-127

Chechenia

Tjetjenien

Tschetschenien

Τσετσενία

Chechnya

Tchétchénie

Cecenia

Tsjetsjenië

Chechénia

Tetenia

Tjetjenien

3-128

Presidente. L'ordine del giorno reca le dichiarazionidel Consiglio e della Commissione sulla Cecenia.

1 Approvazione del processo verbale della seduta precedente: cfr.Processo verbale

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Dò il benvenuto in quest'Aula al ministro Frattini, Presi-dente in carica del Consiglio.

3-129

Frattini, Consiglio. Signor Presidente, saluto il rap-presentante della Commissione e tutti gli onorevolimembri del Parlamento europeo presenti in Aula. Se leime lo permette, signor Presidente, vorrei introdurre que-sta mia dichiarazione sulla Cecenia con la più fermavolontà di un impegno mio personale a continuare sind'ora la mia presenza, la mia partecipazione assidua ailavori del Parlamento europeo, la mia volontà di ascolta-re le considerazioni che in questo e in altri casi racco-glierò e di tenere costantemente informato il Parlamentosui dossier e sulle attività del Consiglio per quanto dimia competenza.

Venendo alla questione della Cecenia, voi tutti sapeteche la situazione della Repubblica cecena, una delle Re-pubbliche che compongono la Federazione russa è datempo all'attenzione dell'Unione europea per i gravi epi-sodi di violenza bellica e terrorismo che la caratterizzanoe per le conseguenze che è suscettibile di causare perl'Europa. La partita che si gioca in Cecenia ha una va-lenza ben più ampia che non questa piccola Repubblica.

Le sue conseguenze, negative o positive, avranno effettiin tutto il Caucaso. Ritengo che la sia pur sommaria co-noscenza degli eventi passati sia importante per il giudi-zio sul presente e sulle prospettive future.

Fin dalla disgregazione dell'Unione Sovietica, con lasuccessiva nascita della Federazione russa, la Repubbli-ca cecena è stata teatro di violenti scontri russo-ceceni edi sanguinose iniziative indipendentiste. Il trattato dipace del 1997 pose le premesse per una situazione dilarghissima autonomia di fatto sotto la presidenza delleader ceceno Maskhadov mentre sul territorio agivanoformazioni di guerriglia. Nel 1999, Mosca intervenne inInguscezia e in Ossezia nel nord, mentre in Cecenia letruppe russe occuparono la capitale Grozny. Seguironoanni di attentati, di repressioni in un clima di violenze,sia da parte degli irriducibili indipendentisti che da partedelle forze russe.

Già allora, l'Unione europea, il Consiglio d'Europa el'OSCE riconobbero il diritto della Russia a difendere lapropria integrità territoriale e a combattere il terrorismoma condannarono l'uso sproporzionato della forza invi-tando il governo russo ad avviare una soluzione politicadella crisi, consentendo l'accesso delle organizzazioniumanitarie per assistenza nel territorio ceceno. Dopo l'11settembre del 2001 la tesi russa della lotta al terrorismosi rafforzò benché il collegamento tra Cecenia e integra-lismo islamico, collegamento che pure esiste, appaiaindiretto. Le radici della guerra rimangono essenzial-mente di natura nazionalista, nonostante la crescente epericolosa contaminazione con l'estremismo islamico,soprattutto nei metodi e negli strumenti. Malgradol'apertura nel settembre del 2001 di un canale di dialogotra le autorità russe e uno dei principali esponenti dellaresistenza cecena, restarono nebulose, confuse, le pro-spettive di una soluzione politica del conflitto. Fu in

questo quadro che si verificò il grave episodio di terrori-smo al teatro Na Dubrovke cui seguirono i numerosiattentati, egualmente violenti, degli ultimi mesi. La si-tuazione sul terreno è molto difficile: economia locale indisfacimento, contese interne all'amministrazione filo-russa, minacce terroristiche da parte degli irriducibili eviolenze, operazioni militari violente da parte delle mili-zie russe. Mentre in passato la Cecenia ebbe un'econo-mia florida, dovuta ovviamente, innanzitutto al petrolio ead un settore metalmeccanico molto sviluppato, attual-mente l'economia è a livelli ridotti. La disoccupazione èal 42 per cento, ci sono 64.000 rifugiati ceceni nella vi-cina Repubblica di Inguscezia, 8.000 sfollati in campi diraccolta, 290.000 senza tetto. La vita civile è, in granparte azzerata, ridotta veramente in condizioni dramma-tiche per la distruzione degli archivi e degli uffici.

Onorevoli membri del Parlamento, su queste basi si èinnestata l'importante iniziativa di riforma istituzionaleavviata dal Presidente Putin con il varo di una nuovaCostituzione da approvare con un referendum locale.Nel piano del Presidente Putin questo percorso dovrebbeavvalersi del sostegno della comunità internazionale, inparticolare dell'Europa, del Consiglio d'Europa e del-l'OSCE. Il disegno politico è la concessione di ampiaautonomia e forti poteri agli organismi locali, nell'am-bito della Federazione russa di cui viene salvaguardatal'integrità territoriale. Per favorire la progressiva norma-lizzazione della regione e lo svolgimento del referendumè stato avviato il ritiro dei contingenti militari non neces-sari e la diminuzione dei posti di blocco. L'esito del refe-rendum del 23 marzo con l'89 per cento di partecipazio-ne al voto è stato, come noto, ampiamente favorevole alprogetto di Costituzione. Ciò dimostra che il popoloceceno, stanco della situazione bellica, ha scelto la solu-zione politica all'interno della Federazione russa. Alcontempo è emerso come il leader indipendentista ri-belle Maskadov e i suoi seguaci abbiano in buona misuraperso il sostegno della società civile. In base alla Costi-tuzione, quella appena adotta, è prevedibile che le ele-zioni presidenziali si terranno entro ottobre, mentrequelle parlamentari avranno luogo non prima di tre mesidalla elezione del futuro Presidente.

Malgrado il buon risultato, il referendum è solo il primopasso di questo processo di transizione politica. C'è unlargo numero di questioni non risolte, come la delimita-zione dei poteri tra Repubblica cecena e Federazionerussa, le compensazioni a chi ha perduto i propri beni, lemisure per combattere la criminalità, inclusi i reaticommessi dalle forze federali. Come tutti lorsignori san-no, ci sono attualmente 200 procedimenti penali per gra-vi reati contro membri delle forze dell'ordine. Il 6 giugnoscorso, la Duma di Stato ha approvato l'amnistia per laCecenia, sia per i ribelli, sia per i componenti delle forzedell'ordine che, beninteso, non abbiano commesso delittidi sangue. E' stata offerta inoltre clemenza a coloro cherinunceranno alla lotta armata e al separatismo entro il1° settembre prossimo. Malgrado l'amnistia, continuanoperò sul terreno gli attentati con la conseguente, conse-quenziale, dura attività di risposta delle forze dell'ordine.La comunità internazionale ha svolto, ha seguito attiva-mente gli eventi e le iniziative di Mosca. Mentre l'As-

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semblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha appro-vato una risoluzione che contempla la possibilità di unTribunale internazionale per processare i colpevoli digravi violazioni di diritti umani in Cecenia. Più di re-cente il percorso politico istituzionale è stato esaminatonel corso di colloqui svolti dal Commissario per i dirittiumani a Mosca. Nell'ambito OSCE, la Presidenza inesercizio sta preparando d'accordo con la Russia la ripre-sa delle attività di quella organizzazione nella Repubbli-ca, basata su specifici programmi concordati: in materiaelettorale, di good governance, di sistema giudiziario,mezzi di comunicazione, polizia, aiuti umanitari. I 15membri dell'Unione hanno presentato in aprile a Ginevraalla Conferenza dei diritti umani, un progetto di risolu-zione che stigmatizzava, condannava le gravi violazioniperpetrate in Cecenia, risoluzione che come sapete non èstata adottata per non aver raggiunto la maggioranza deivoti favorevoli. La mancata adozione di quella risolu-zione è stata, come è noto, qualificata, definita da Moscail trionfo del buon senso.

Onorevoli parlamentari, il Consiglio recepisce le sensi-bilità espresse dal Parlamento europeo sulla situazionedella Repubblica cecena e si impegnerà affinché il pro-cesso politico avviato di recente conduca al ripristinodello stato di diritto e alla ricostruzione del tessuto eco-nomico-sociale in quella regione. L'Unione è concordenel giudicare in modo complessivamente positivo l'iniziodel processo istituzionale avviato dal Presidente Putinnei confronti della Cecenia. Ci si aspetta ora ancheun'inversione di rotta nel rispetto dei diritti dell'uomo esi auspica la punizione di chi ha commesso degli abusi.L'attenzione continua dell'Unione europea si è esplicatasia, attraverso una recente visita in aprile, proprio inCecenia, della troika dei capi missione a Mosca, sia at-traverso il sostegno al ritorno delle attività dell'OSCEnelle regione, circostanza che ho appena richiamato. IlConsiglio di cooperazione Russia/Unione europea del 15aprile scorso è stato la prima occasione per l'Unione diinviare ad alto livello politico questo messaggio di atten-zione, di interesse e di disponibilità di principio. Il verti-ce tra Russia e Unione europea di San Pietroburgo haespresso l'auspicio che il processo politico avviato con laricostruzione economico-sociale conducano al ripristinodello stato di diritto, alla promozione dei diritti umani ea una sincera riconciliazione. Quel vertice di San Pietro-burgo ha condannato ogni atto di violenza, in particolarela violenza del terrorismo, che possa mettere rischio leattuali prospettive di soluzione politica ed ha ricono-sciuto il contributo di sostanza che le organizzazioniinternazionali possono fornire in collaborazione con leautorità russe.

Infine, una volta avviata la ricostruzione economica,l'impegno dell'Unione dovrà essere anche finanziario,pur se ovviamente sottoposto a rigorose condizioni. Ilrappresentante della Commissione, che parlerà tra nonmolto, potrà illustravi il pacchetto di aiuti che si sta defi-nendo. La cooperazione delle autorità russe sarà essen-ziale per assicurare che questi aiuti possano raggiungereeffettivamente coloro che si trovano in stato di gravebisogno. In prospettiva appare meritevole di approfon-dimento serio la possibilità di avviare un'iniziativa del-

l'Unione in Cecenia, un'iniziativa che, assecondando ilprocesso avviato dal Presidente Putin, possa estenderel'intervento comunitario dal settore dell'assistenza uma-nitaria sul quale sinora ci siamo tutti concentrati verso ildiverso settore - altrettanto importante, mi permetto didire - dell'institution building e della promozione dellosviluppo socieconomico, inquadrando alcune iniziativeconcrete nella collaborazione attualmente operante tral'Unione europea e l'OSCE, che sta attualmente, que-st'ultima, valutando insieme alla controparte russa, lapossibilità di interventi di assistenza in determinati setto-ri. Ho già richiamato il settore elettorale, di grande im-portanza, il settore giudiziario, la riforma dell'ordina-mento delle forze di polizia e il reinserimento di profu-ghi e sfollati. Questi elementi di istitution building sonotradizionalmente una priorità anche per l'Unione.

In conclusione, in riferimento al percorso istituzionaleavviato da Mosca, la presidenza italiana si impegneràper incoraggiare una definitiva soluzione politica checoinvolga possibilmente tutti i rappresentanti e segmentidella popolazione cecena non compromessi con il terro-rismo. Riteniamo che un miglioramento degli standardattuali di rispetto dei diritti umani della popolazione ce-cena possa essere concreta e forte conseguenza - mipermetto di dire quasi automatica conseguenza - dellariforma istituzionale avviata.

3-130

De Palacio, Loyola, Comisión. Señor Presidente, des-pués de la posición del Consejo, claramente manifestadapor el Presidente en ejercicio del Consejo, Sr. Frattini,tengo que decir que la Comisión no puede sino reiterarque la Unión Europea tiene un firme compromiso en lalucha contra el terrorismo y, en ese sentido, que apoya aRusia en su lucha legítima contra el terrorismo, en Che-chenia y en cualquier lugar. No debe quedar ningunaduda al respecto. Ello quiere decir que la defensa de losderechos humanos es un todo y que, si el primer ataque alos derechos humanos lo constituye el propio terrorismo,que no respeta el derecho básico a la vida, eso no quieredecir que no debamos tener siempre presente, en cual-quier acción y lucha contra el terrorismo, que los dere-chos humanos son un elemento fundamental y básicoque hay que respetar en todo momento.

Dicho todo esto, y entrando en las áreas más directa-mente relacionadas con la actividad de la Comisión -donde me voy a centrar para no repetir lo que ya ha sidodicho-, quiero señalar que es necesario que se haganprogresos en la posibilidad de prestación de ayuda hu-manitaria en Chechenia. Como saben sus Señorías, laUnión Europea, a través de la Oficina de ayuda huma-nitaria de la Comunidad Europea, es el mayor donantede ayuda humanitaria en el Cáucaso septentrional. Desdeoctubre de 1999, hemos proporcionado más de 110 mi-llones de euros de ayuda a las víctimas de los conflictosen Chechenia. Las condiciones de seguridad en el Cáu-caso septentrional siguen siendo deficientes, lo cual ge-nera no pocos problemas logísticos. No obstante, la Co-misión confía en que las autoridades rusas adopten unaactitud más abierta, por ejemplo, en relación con los

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intentos de liberación de Arjan Erkel, el cooperante eu-ropeo que todavía permanece secuestrado.

La renuencia, en algunos casos, de las autoridades rusasa permitir que las organizaciones no gubernamentalesutilicen las comunicaciones por radio necesarias, asícomo el sistema de concesión de permisos de estancia ytrabajo en Chechenia, siguen siendo los principales obs-táculos al suministro de ayuda humanitaria. A este res-pecto, seguiremos abogando por la mejora del trato ofre-cido, a fin de facilitar la realización de las operacioneshumanitarias, de conformidad con las normas básicas deseguridad, eficiencia y supervisión y, por supuesto,evaluación independiente.

Por otra parte, si bien las autoridades rusas nos han ga-rantizado que no repatriarán por la fuerza a Chechenia alos miles de personas desplazadas en las zonas limítro-fes, a las que ha hecho referencia hace un momento elPresidente en ejercicio del Consejo, lo cierto es queECHO nos ha informado de que está viendo cómo se leniega la posibilidad de reemplazar las tiendas de campa-ña deterioradas y de construir refugios más sólidos en lavecina Ingushetia.

Los desplazados no deberían tener como única opciónregresar a Chechenia. Amén de seguir de cerca la evolu-ción de los acontecimientos en general, seguiremos in-sistiendo especialmente en que cualquier repatriación dedesplazados chechenos se produzca de una manera vo-luntaria y sin condiciones. Con miras al futuro, la Comi-sión continuará siguiendo la evolución de la situación,incluidos los trabajos en curso, con vistas a la conclusiónde un Tratado destinado a clarificar el estatuto de Che-chenia dentro de la Federación de Rusia, así como lospreparativos para las elecciones presidenciales y parla-mentarias en la República rusa, previstas para octubre ydiciembre. En ese sentido, seguiremos analizando cómose desarrolla esta situación.

La Comisión hace ahora hincapié en que todas estasactuaciones, todos estos avances, se produzcan de lamanera más transparente, más conforme a las normasinternacionales, y, sobre todo, que se produzcan de talsuerte que faciliten que, de una vez por todas, se puedaresolver este conflicto.

3-131

Oostlander (PPE-DE). Voorzitter, de fungerendvoorzitter van de Raad heeft daarstraks op een positieveen constructieve wijze meegedeeld dat hij bereid is ommet ons samen te werken. Hartelijk welkom in ons mid-den in dit Parlement, mijnheer Frattini.

Mevrouw de Commissaris, u hebt daarstraks heel terechtook de naam van de Nederlander Arian Erkel vermeld.Ik ben u daar bijzonder dankbaar voor, want Arian Er-kel, het hoofd van de Artsen-Zonder-Grenzen-missie inDagestan, is al sinds augustus vorig jaar verdwenen. Hijis gekidnapt en het is bijzonder belangrijk dat de Com-missie en ook de Raad aandacht besteden aan deze ont-voering. Wij weten dat Arian's vader al maanden lang

bezig is om iedereen te informeren over deze zaak en ikhoop dat deze tot een goed einde kan worden gebracht.

Mijnheer de voorzitter, wij zouden terugkomen opTsjetsjenië na de reis die wij onlangs hebben gemaaktmet een viertal leden van ons Parlement. Ik moet u zeg-gen dat wij daar niet vrolijk van zijn geworden: vergele-ken met Bosnië en Sarajevo - ik kan dat vergelijken metde oorlogstoestand van toen - zijn Grozny en Tsjetsjeniëeigenlijk erger.

Bij ons, en met name ook bij de Amerikanen, bestaat degevaarlijke neiging om deze oorlog van de Russen tedefiniëren op de manier die het best uitkomt. Zo in detrant van "als jullie onze oorlog niet bekritiseren, dandoen wij dat niet met die van jullie". Daar moeten wij alsEuropese Unie voor oppassen: het zijn niet alleen maarrebellen en terroristen die daar tegen de Russischestrijdkrachten optreden, er zijn ook anderen die wel de-gelijk onder de categorie verzetsstrijders vallen. DeTsjetsjenen hebben niet per definitie ongelijk, evenminals de Russen dat hebben. Maar het is wel zo dat veelburgers in Tsjetsjenië vanwege het optreden van de Rus-sische troepen er in hun wanhoop toe neigen om naar deanti-Russische kant over te gaan. We hebben zelf ook uitgesprekken op straat kunnen opmaken dat er terechteklachten zijn van mensen die hun vrienden in elkaarhebben zien slaan en die dus weten dat anderen te bangzijn om naar hun werk te gaan in Grozny, omdat hetgevaar van willekeurig optredende, zeer ruw optredendeRussische militairen levensgroot is. Dat kun je je ookeen beetje voorstellen als je weet dat velen van ons ookin hun eigen land een koloniale geschiedenis hebbenwaar ook allerlei zaken hebben plaatsgevonden die pasna lange tijd aan het licht kwamen. Met het Russischeoptreden in Tsjetsjenië komt dat sneller aan het licht endat is ook goed. Daarom zou ik zowel de Commissie alsde Raad met klem willen verzoeken om alle politieke endiplomatieke middelen die ons ter beschikking staan,aan te wenden om het geweld in Tsjetsjenië in te dam-men. Dat is namelijk hard nodig, en we kunnen daarbijniet eens vreselijk kieskeurig zijn.

3-132

Paasilinna (PSE). Arvoisa puhemies, arvoisat neu-voston ja komission edustajat ja kollegat, johtamanivaltuuskunta on tyytyväinen siihen, että se saattoi tutus-tua tilanteeseen paikan päällä. Näin tapahtui ensim-mäistä kertaa. Tapasimme Venäjän, Inguetian jaTetenian johtoa ja hallintoa, tapasimme ihmisiä niinleireissä kuin Groznyissakin sekä diasporassa oleviateteenejä Moskovassa ja tietysti humanitaarisia järjes-töjä, niin kansallisia kuin kansainvälisiäkin. Ihmisoike-uksien ohella halusimme tutustua sosiaalisiin, taloudelli-siin, koulutuksellisiin ja sairaanhoidon asioihin, pako-laisten asemaan ja yleensäkin normaalin elämän mah-dollisuuksiin.

Ensimmäiseksi haluan tuoda esille Venäjän strategisenmuutoksen. Se ei pyri enää sotilaalliseen ratkaisuun vaanpoliittiseen. Tämä on myönteistä ja Euroopan parlamen-tin jo kauan vaatima linja. Toiseksi on ilmeistä, ettäkaikki osapuolet ovat väsyneitä sotaan ja haluavat rau-

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haa. Nyt en tarkoita rikollisia elementtejä, jotka ovattehneet sodasta oman rikastumisensa lähteen. Kolman-neksi näyttää siltä, että nyt on syntynyt noin vuodenmittainen "mahdollisuuksien ikkuna" - window of op-portunity - kunnes vaalit ovat Venäjän federaatiossa jaTeteniassa ohi. Pelättävissä on, että vaalien jälkeentilanne voi palata ennalleen. Siitä syystä aloitettua po-liittista prosessia on nyt syytä voimaakkasti tukea.

Uhkana on niin ikään konfliktin "tetenisaatio", väki-vallan siirtyminen yhä enemmän sisällissodan suuntaan.Rauhan tiellä on välttämätöntä, että Venäjä tuomitseesotarikolliset ja armeija vetäytyy. Ihmisoikeudet on tur-vattava. Teteenien on myös lopettava aseellinen tais-telu ja terrori-iskut. Useista lähteistä on havaintoja siitä,että jo viime vuoden puolella Venäjän armeijan taiste-lutoimet alueella ovat vähentyneet. Samaan aikaan kui-tenkin aseellisten ryhmien harjoittama väkivalta on li-sääntynyt, mikä on erittäin huolestuttavaa.

On päättäväisesti jatkettava aluillaan olevaa sosiaalista,sivistyksellistä ja taloudellista jälleenrakentamista. Ku-ten eräs mahdollinen Tetenian presidenttiehdokas sa-noi minulle, raha luo rauhaa. Venäjän hallitus on raken-tanut eräänlaisen poliittistaloudellisen paketin tilanteennormalisoimiseksi. Siihen tarvittaneen kyllä korjauksiaja lisäyksiä, mutta suunnan valinta on tässä tärkeätä.

Tähän liittyen Euroopan unionin tulisi niin ikään voi-mistaa toimenpiteitään alueella. Euroopan unioni on jonyt suurin ulkopuolinen avunantaja. Komissio myönsi-kin äskettäin 16 miljoonaa euroa humanitääriseen apuun,mikä on oikein.

Valtuuskuntamme vaatimus on, että avustusjärjestötpääsevät nopeasti, esteettä ja turvallisesti alueelle. Ilmanulkopuolista apua tilanteen korjaaminen vaatii vielä pi-demmän ajan. Niin ikään on välttämätöntä, että ETYJintoimisto Znamenskojessa voidaan viivytyksettä saadatäyteen toimintaan.

Muutaman kuukauden kuluttua suunnitellaan vaaleja javaalikampanjan aloittamista. On erittäin tärkeätä seurata,että kampanja saadaan avoimeksi ja demokratian vaati-mukset täyttäväksi. Tämä vaatii pitkäaikaista läsnäoloa.Jos kampanjat eivät ole demokraattisia, tuskin vaalitkaanvoivat olla.

Lopuksi, on esitetty myös rauhankonferenssin ajatus,johon voisivat osallistua kaikki osapuolet sekä myösEuroopan unioni, Euroopan neuvosto ja ETYJ. En pu-heessani luetellut syyllisiä, sillä nyt on rauhan etsimisenaika.

3-133

Väyrynen (ELDR). Arvoisa puhemies, ELDR-ryhmäkannattaa poliittisten ryhmien yhteistä julkilausumaaTeteniasta. Tuemme siis Venäjän hallituksen pyrki-myksiä vakauttaa alueen olot äskettäin toteutetun kan-sanäänestyksen pohjalta. Samalla korostamme, ettäTeteniassa on kunnioitettava ihmisoikeuksia.

Ellei Venäjän nykyinen politiikka ala pian johtaa toi-vottuun tulokseen, Venäjän on mielestäni viisasta pohtia,onko sille vaihtoehtoa. Olojen rauhoittaminen Teteni-assa on äärimmäisen vaikeaa, kun vahvat ryhmittymätpyrkivät irrottamaan sen Venäjästä. Toisaalta Venäjäpitää tiukasti kiinni alueellisesta yhtenäisyydestään, jollemyös kansainvälinen yhteisö on antanut selkeän tukensa.

Venäjällä on epäilemättä riittävät voimavarat hallitaTeteniaa sotilaallisesti, mutta siitä joudutaan maksa-maan erittäin kova hinta sekä ihmishenkien uhrauksina,taloudellisina tappioina että poliittisesti. Ellei aseellinenvastarinta ala laantua, venäläiset joutuvat kysymään it-seltään, kannattaako sotien raunioittaman Teteniansotilaallisesta hallinnasta maksaa näin kovaa hintaa. Hejoutuvat pohtimaan, onko heidän nykyiselle Tetenia-politiikalleen löydettävissä vaihtoehtoa.

Periaatteellisen esikuvan voisi ehkä tarjota se ratkaisu,johon Kosovossa on päädytty. Tällöin Tetenia kuuluisiedelleen kiistattomasti Venäjän federaatioon, mutta senturvallisuudesta vastaisivat kansainväliset rauhanturva-joukot ja paikalliset poliisivoimat. Tällaista ratkaisuaVenäjän olisi varmasti vaikea hyväksyä, mutta helppoaei ole nykyisen tilanteen jatkuminenkaan.

Ratkaisu on venäläisten itsensä käsissä. Ulkopuoliseteivät voi heitä neuvoa eivätkä opastaa. Venäjän on itsepäätettävä, millaista politiikkaa se haluaa Teteniassatoteuttaa. Ainakin toistaiseksi Venäjä jatkaa nykyistäpolitiikkaansa, ja kuten aluksi sanoin, liberaaliryhmätukee siihen perustuvaa poliittisten ryhmien yhteistäpäätöslauselmaa.

3-134

Markov (GUE/NGL). Herr Präsident, verehrte Kolle-ginnen und Kollegen! Ich sehe in der Volksabstimmungvom 23. März einen ersten Schritt hin zum Versuch derStabilisierung der Situation in Tschetschenien. Ich be-grüße auch die Bemühungen der Administration, dasLeben erträglicher zu gestalten, den Schulbetrieb all-mählich wieder aufzunehmen, Energieversorgung, öf-fentlichen Transport und medizinische Versorgung zu-mindest in Grosny teilweise zu installieren, was aber beiWeitem noch nicht ausreicht. Der Wiederaufbau ist vonrussischer Seite forciert anzugehen. Vor diesem Hinter-grund hoffe ich, dass die Wahlen im Dezember 2003bzw. März 2004 eine politische Stabilisierung in Tsche-tschenien bringen werden.

Die Europäische Union sollte bereit sein, die notwendigeUnterstützung bei der Durchführung von freien und fai-ren Wahlen zu leisten. Ich halte es jedoch für sehr prob-lematisch, dass internationalen Organisationen noch keinfreier Zugang nach Tschetschenien gewährt wird, um diedringend benötigte humanitäre und medizinische Hilfezu leisten. Es ist schon gesagt worden: Die Lage derFlüchtlinge ist nach wie vor prekär. Die humanitäre Hil-fe darf nicht gekürzt werden, ebenso dürfen Flüchtlingenicht gegen ihren Willen zurückgeführt werden, solangedie Voraussetzungen dafür nicht erfüllt sind.

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Ich halte es für problematisch, dass der Rat und dieKommission nach dem 11. September die Auseinander-setzungen um das Vorgehen der russischen Armee inTschetschenien, unter dem in erster Linie die Zivilbe-völkerung massiv gelitten hat, de facto eingestellt haben.Wir verurteilen die menschenverachtende Gewalt tsche-tschenischer Terroristen, aber wir verurteilen auch dieunproportionale Anwendung militärischer Gewalt undWillkür seitens der russischen Armee. Menschenrechtesind unteilbar, und deren Verletzung führt nicht zur De-eskalation des Konflikts. Will die Europäische Unioneinen Beitrag zur Konfliktlösung leisten, muss sie aufweitere Veränderungen, in Zusammenarbeit mit Russ-land, in der Tschetschenien-Politik dringen!

3-135

Staes (Verts/ALE). Voorzitter, collega's, mevrouw deCommissaris, mijnheer de eerste minister, ik zou tochwillen aanraden ons reisverslag te lezen, want ik denkdat het een evenwichtig verslag is en dat daar toch meergenuanceerde zaken in staan dan wat ik tot nu toe vansommige sprekers heb gehoord.

Mevrouw de Commissaris, de strijd in Tsjetsjenië isgeen strijd uitsluitend tegen het terrorisme. De situatie iser veel ingewikkelder, veel complexer. Als u daar eenswat over leest, zult u merken dat u dan nog op een meergenuanceerde wijze over Tsjetsjenië spreekt.

We zijn in Tsjetsjenië geweest, collega's, en ik kreegdaar niet de indruk dat de Russen de situatie onder con-trole hebben. Dagelijks worden mensen ontvoerd. Dage-lijks worden soldaten gedood, tien per dag is het gemid-delde. De mensenrechten worden er geschonden en deRussen zijn inderdaad van strategie veranderd en zijnovergstapt van een militaire strategie naar een politiekestrategie, die bestaat in een referendum en straks verkie-zingen. Maar beste minister, beste Commissaris, het iseen strategie die van bovenaf wordt opgelegd. Het isgeen inclusief proces, het is geen proces waarbij alledelen van de Tsjetsjeense bevolking betrokken worden.Het is evenmin een proces waarbij de rebellen, de ver-zetstrijders betrokken worden, of zelfs de heer Mascha-dov, de laatst verkozen president. Ik denk dat we daarnog serieus aan zullen moeten remediëren.

Wat de humanitaire situatie betreft, kan ik volledig on-dersteunen wat de Commissaris heeft gezegd. Ik geloofdat ze die op een juiste wijze heeft samengevat. Wat dehumanitaire organisaties daar meemaken, daar moet ietsaan worden gedaan.

Ten slotte, mijnheer de Voorzitter, de zaak Arjan Erkel.De vader van Arjan zit op de tribune, samen met verte-genwoordigers van Artsen zonder Grenzen. Ik zou hemhier officieel willen zeggen dat er in onze resolutiewaarover we morgen gaan stemmen een paragraaf aande ontvoering van zijn zoon gewijd is. Ik verzeker u ookdat die tekst overmorgen nog zal worden vertaald in hetRussisch. We hebben een delegatievergadering van deRussische delegatie in Moskou volgende week maandagen dinsdag en als voorzitter van die delegatie verzeker ikde familie dat wij de zaak van hun zoon ter sprake zullen

brengen tijdens onze delegatievergadering in de Doemavolgende week dinsdag.

3-136

Dupuis (NI). Signor Presidente, signor Presidente delConsiglio, signora Commissario, onorevoli colleghi,credo davvero che non ci sia peggior cieco di chi nonvuole vedere. Di che tipo di processo politico stiamoparlando? Abbiamo visto un referendum nel quale havotato meno del 15 per cento della popolazione, nelquale dei giornalisti occidentali presenti a Grozny hannopotuto votare: di che cosa ancora abbiamo bisogno perdimostrare quanto fasullo era? Apprendo con soddisfa-zione che il collega Oostlander, recatosi in Cecenia, hascoperto che il processo di normalizzazione di cui ciparla il suo amico Putin da mesi non ha prodotto alcuneffetto. Quella che è in corso in Cecenia è una politicaterrorista di uno Stato che è riuscito e non ne parliamonella risoluzione ad ammazzare 200 mila persone nelcorso di dieci anni; che è riuscito a produrre, su una po-polazione di un milione di abitanti, 300 mila rifugiati;che ogni giorno fa fuori, attraverso le forze armate russepresenti in Cecenia, decine e decine di civili ceceni, eparlo di civili, non di militari ceceni. E questo sarebbe ilprocesso di normalizzazione! Se noi vogliamo fingere,in nome di un grande mercato potenziale russo, che que-sta politica di terrore della Federazione russa in Cecenianon esiste, possiamo continuare a farlo; ma allora siamo,e dobbiamo esserne consapevoli, complici di un genoci-dio, perché quando si sopprime il 20-25 per cento di unpopolo in meno di dieci anni, questo si chiama genoci-dio; questo è peggio della Bosnia, questo è peggio delKosovo e quindi, signor Presidente del Consiglio, iocredo l'ha detto l'onorevole Bart Staes che il proble-ma sia quello di un negoziato tra le due parti, quindi trail Presidente Putin e il Presidente Maskadov; tutto ilresto sono delle vere e proprie balle che ci raccontiamoin nome di interessi che non vogliamo confessare.

3-137

Posselt (PPE-DE). Herr Präsident! Es wurde vorhindavon gesprochen, dass der Krieg in Tschetschenien mitdem Krieg gegen den Terrorismus zu tun habe. Ichmöchte klar sagen: Das, was Russland in Tschetschenientut, ist kein Krieg gegen den Terrorismus, es erzeugtTerrorismus.

Wir müssen uns darüber im Klaren sein, dass ElenaBonner - die Witwe von Andrej Sacharow - Recht hat,wenn sie davon spricht, dass das, was in Tschetscheniengeschieht, Völkermord ist, Genozid ist. Ich möchte ganzklar sagen, dass es sich um einen Kolonialkrieg handelt,der aus Energieinteressen von Gazprom und anderengespeist ist, darum geht es in Wirklichkeit. Aus diesemGrund ist es dringend notwendig, dass wir uns nichtselbst in die Tasche lügen. Das so genannte Referendum- und das haben viele anerkannte internationale Men-schenrechtsorganisationen festgestellt - war ein durchund durch gefälschtes Referendum. Man hat sich dortbequeme Gesprächspartner geschaffen, mit denen mandann Pseudo-Friedensverhandlungen führt.

Die OSZE hat schon einmal Wahlen in Tschetschenienbeobachtet. Es gab schon einmal einen Frieden in

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Tschetschenien. Herr Maschadow wurde unter Aufsichtder OSZE demokratisch gewählt, warum verhandelt mannicht mit ihm? Warum hat man ihn in den Untergrundabgedrängt? Man hat dies getan, eben weil er sein Volkvertritt und keine Marionette ist. Dies kann nicht zumFrieden führen, Herr Ratspräsident, und deshalb sind dieGrundvoraussetzungen dieser Debatte vollkommenfalsch. Man will sich Marionetten als Gesprächspartnerhalten, das hat aber noch niemals zum Ziel und nochniemals zum Frieden geführt.

Deshalb möchte ich eines ganz klar sagen: Für mich istdas Verräterischste an dieser ganzen Debatte und anmanchen Reden - auch an den Reden von Herrn Putin,der mit Tschetschenien den blutigsten Wahlkampf derMenschheitsgeschichte geführt hat, nämlich seinenWahlkampf, mit dem er an die Macht gekommen ist -das Wort Normalisierung. Wann war zum letzten Malvon Normalisierung die Rede? 1968 in Prag, als derVolksaufstand der Tschechen und Slowaken niederge-schlagen wurde. Eine solche Normalisierung wollen wirnicht!

(Beifall)

3-138

Fava (PSE). Signor Presidente, signora Commissario,una certezza che mi ha consegnato l'aver partecipato aquesta delegazione è che, oggi, la parola "pace" in Cece-nia è una parola assolutamente bugiarda. Ci sono tremilamorti ammazzati dall'inizio dell'anno, hanno scopertoquarantanove fosse comuni, che in minima parte posso-no essere attribuite al terrorismo, in massima parte alleviolenze quotidiane di un esercito che si pone come for-za di occupazione. Il referendum è stato una simulazionedi normalità. E' difficile in un paese appendere la nor-malità alla canna di un kalashnikov.

E allora, di fronte a tutto ciò, noi crediamo che la solu-zione politica debba essere realmente una soluzione po-litica e per essere tale, ministro Frattini, mi rivolgo a lei:occorre che partecipino tutte le parti, occorre che parte-cipi anche l'ex presidente Maskadov, che non può esseredefinito, così sbrigativamente, ministro Frattini, un indi-pendentista ribelle. L'ex presidente Maskadov fu elettodemocraticamente dal popolo ceceno alla fine della pri-ma guerra. Oggi l'ex presidente Maskadov è un punto diriferimento fondamentale se si vuole arrivare a una pacereale, a una pace vera. Il rischio è che anche la Ceceniasi trasformi in un teatro di guerra permanente dove avecchi odii se ne sovrappongono di nuovi.

Un'ultima raccomandazione al ministro Frattini e allaCommissione. Facciamo in modo che la Russia vengacoinvolta in questo processo di pace e venga responsa-bilizzata. Continuare oggi a prospettare l'eventualità diun'adesione della Russia all'Unione europea, senza con-siderare l'insistenza di questo conflitto come un ele-mento che determina in ogni caso difficoltà nelle rela-zioni con la Russia, certamente non è un argomento cheserve a facilitare questo processo di pace. Oggi parlaredell'ingresso della Russia, oltre che essere assolutamente

prematuro, nei confronti del destino della Cecenia ri-schia di essere molto dannoso.

3-139

Thors (ELDR). Herr talman, kommissionsledamot,rådsordförande! Jag tycker att det finns mycket sant i detsom kollegerna Fava och Staes sade om det kontinuerli-ga våld som finns i Tjetjenien. De rapporter som de harlämnat om avsaknad av uppbyggnad och om hinder förde humanitära organisationerna att verka är upprörande.De uppgifter som vi har fått om att 30 000 ryska soldaterhar deltagit i referendum är skrattretande.

Tjetjenien är en internationell fråga. Jag tycker att det ären förlegad tanke som inte motsvarar EU:s allmännapolitik att säga att det är Rysslands inre sak att avgöradetta. Vi måste efterlysa starkare insatser och stöd samtatt OSSE får öppna sitt kontor på nytt. Vi behöver enfungerande valövervakning. Samtidigt måste vi ocksåfrån EU:s sida bidra till uppbyggnaden.

3-140

Presidente. La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani, alle 12.00.

Comunico di aver ricevuto sei proposte di risoluzione aisensi dell'articolo 37, paragrafo 2, del Regolamento.1

3-141

Preparación de la reunión de la Organización Mun-dial del Comercio (Cancún, 10/14 de septiembre de

2003)

Forberedelse af mødet i WTO (Cancun, 10.-14. sep-tember 2003)

Vorbereitung der Ministerkonferenz der Welthan-delsorganisation (Cancún, 10.-14. September 2003)

Προετοιµασία της συνεδρίασης του ΠαγκόσµιουΟργανισµού Εµπορίου (Κανκούν, 10/14 Σεπτεµβρίου

2003)

Preparation for the World Trade Organization Min-isterial meeting

(Cancun, 10/14 September 2003)

Préparation de la réunion de l'Organisation mon-diale du commerce (Cancun, 10/14 septembre 2003)

Preparazione della riunione dell'Organizzazionemondiale del commercio (Cancún, 10/14 settembre

2003)

Voorbereiding van de bijeenkomst van de Wereld-handelsorganisatie (Cancun, 10/14 september 2003)

Preparação da reunião da Organização Mundial doComércio (Cancum, 10 a 14 de Setembro de 2003)

Maailman kauppajärjestön (WTO) kokouksen val-mistelu (Cancun, 10. - 14. syyskuuta 2003)

Förberedelser inför Världshandelsorganisationensmöte (Cancun den 10-14 september 2003)

1 Cfr. Processo verbale

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3-142

Presidente. L'ordine del giorno reca la dichiarazionedella Commissione sulla preparazione della riunionedell'Organizzazione mondiale del commercio (Cancún,10/14 settembre 2003).

3-143

Lamy, Commission. Monsieur le Président, j'ai essayéde faire aussi vite que possible. Il est très heureux que leParlement prenne parfois de l'avance sur l'ordre du jour.Cela nous change de nos réflexes habituels et j'en suistrès content.

Je vous remercie de m'avoir convié à faire le point surl'échéance importante que représente la cinquième con-férence ministérielle de l'OMC, qui aura lieu en septem-bre à Cancun. Notre position sur le fond est bien connue:nous souhaitons la réussite du programme de Doha pourle développement, en poursuivant trois objectifs fonda-mentaux pour l'Union européenne.

Le premier objectif a trait au soutien de la croissanceéconomique, dont nous avons bien besoin en Europecomme dans le monde. Le second concerne l'encadre-ment de marchés plus ouverts par des règles multilaté-rales, afin de permettre une meilleure articulation entrenos intérêts commerciaux et les valeurs de nos sociétés.Le troisième objectif vise l'intégration des pays en voiede développement dans le système commercial interna-tional, objectif qui constitue le fil rouge de ce cycle denégociations. Nous le concevons non pas de manièrerhétorique, mais très concrètement. Chacune des partiesdu programme de négociations doit avoir une valeurajoutée pour le développement.

Quelques semaines nous séparent de la conférence deCancun; le temps qui nous reste pour réussir cette confé-rence est donc compté et le processus préparatoire doitêtre intensifié. Il convient de donner l'impulsion politi-que nécessaire dans plusieurs domaines, à savoir l'agri-culture, l'accès aux marchés industriels, les investisse-ments, la concurrence, la facilitation des échanges, lesmarchés publics. Dans tous les domaines que je viens deciter, des modalités doivent être arrêtées pour préparer lanégociation finale. Dans d'autres matières, comme lesindications géographiques, le lien entre le commerce etle développement, les questions de règlement des diffé-rends, nous souhaitons obtenir, lors de la conférence deCancun, de premiers résultats, probablement modestes,qui devront être amplifiés dans l'accord final.

Il reste donc encore beaucoup à faire. Notre sentimentest que ces objectifs sont réalisables et que la complexitédes questions n'est pas en cause, mais bien la volontépolitique. Cette constatation est vraie pour un sujet queje n'ai pas cité et qui sera important pour la conférencede Cancun: il s'agit du problème de l'accès des pays pau-vres aux médicaments. Sur ce point, comme vous le sa-vez, les États-Unis ont bloqué la décision, en décembredernier, en dépit d'un équilibre auquel nous étions par-venus autour de la table de l'Organisation mondiale ducommerce. Il semble y avoir quelques évolutions, maiselles ne sont pas confirmées et il est clair que la position

américaine devra changer pour pouvoir obtenir un ac-cord global à Cancun.

Examinons chacun de ces sujets sans entrer dans le dé-tail.

Premièrement, l'agriculture. Nous avons besoin d'unensemble complet de modalités et d'une date pour lasoumission des offres. De ce point de vue, l'accord in-tervenu la semaine dernière au Conseil "Agriculture"renforce la main de vos négociateurs. Cet accord marqueclairement le début d'une ère nouvelle. Qu'il s'agisse desagriculteurs, des consommateurs ou des contribuables,cette avancée permettra une meilleure utilisation desressources, une plus grande transparence, un renforce-ment de la qualité et de la protection de l'environnement,ainsi que du bien-être des animaux, qui sont les diverssoucis exprimés sur ce point. Cette réforme envoie aussiun signal clair au reste du monde: nous tournons large-ment le dos à un système ancien, générateur de certainesdistorsions commerciales. La nouvelle politique agricoleest plus favorable aux échanges, comme d'ailleurs lesouhaitaient les pays en développement.

Ainsi, après l'avis de votre Parlement, les ministres del'agriculture ont accordé à vos négociateurs, Franz Fis-chler et moi-même, une ligne de crédit que nous ne ren-drons pas publique - nous ne sommes pas naïfs - mais àlaquelle nous aurons recours dans les limites de ce quiest nécessaire et justifié. Cette ligne de crédit ne serad'ailleurs ouverte que si nous sommes sûrs d'obtenir descontreparties. Je pense, par exemple, aux disciplinesqu'il faut mettre en place pour d'autres systèmes de sou-tien, notamment le système américain dont nous con-naissons l'effet néfaste sur les échanges commerciaux. Jepense aussi à la protection des dénominations géogra-phiques. Pour tout ceci, des contreparties seront néces-saires, personne ne doit se tromper sur ce point. Il n'estpas question de désarmement unilatéral, comme l'a trèsbien dit mon collègue Franz Fischler. Nous avons fait,en matière agricole, ce qui nous incombait. Il appartientmaintenant à nos partenaires de prendre des initiatives,notamment les Américains, qui ont réintroduit ces der-nières années un système générateur de distorsions.

Deuxième point, l'accès au marché des produits indus-triels. Il s'agit d'un objectif majeur du programme deDoha. L'ouverture des échanges doit être la plus globalepossible, afin que ces avantages bénéficient au plusgrand nombre. Notre objectif est de faire en sorte que lespays en développement obtiennent un meilleur accès ànos marchés, c'est-à-dire ceux des pays développés, maisaussi de permettre une diminution significative des obs-tacles au commerce, qui peuvent exister entre les paysen développement. Il ne faut pas perdre de vue l'impor-tance de la dimension Sud-Sud de l'accès au marché.

Troisièmement, les sujets dits de Singapour, à savoir laconcurrence, les investissements, la facilitation deséchanges et la transparence des marchés publics. Nousdevons déterminer les modalités des négociations, afinde les lancer formellement. Cet objectif reste une despriorités de l'Union. Ces questions sont indissociables de

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l'engagement unique. Nous résisterons aux tentations desuppression de l'un ou l'autre élément, car elle remettraiten cause l'ensemble de l'équilibre du cycle. Il nous fautdonc trouver un accord sur les modalités.

Quatrièmement, les questions importantes pour les paysen voie de développement, à savoir le traitement spécialet différencié et la mise en uvre. Nous cherchons àaccroître la flexibilité vis-à-vis des pays en voie de dé-veloppement, en allant dans le sens de leurs désirs et deleurs souhaits, sans pour autant créer une sorte d'OMC àdeux vitesses. À cet égard, nous sommes prêts à avancer,à élaborer un accord-cadre ou même un ensemble deprincipes directeurs à adopter à Cancun, afin de garantirune plus grande attention à ces questions, je le répète,importantes pour les pays en voie de développement.

S'agissant du commerce et de l'environnement, sujetssensibles dans cette Assemblée, nous devrions nous pro-noncer, à la conférence de Cancun, sur le statut d'obser-vateur à l'OMC des accords environnementaux multila-téraux et sur l'approfondissement des discussions surd'autres sujets environnementaux. Vous connaissez notreprogramme dans ce domaine: plus grande cohérenceentre les accords environnementaux multilatéraux et lesrègles du commerce international. C'est pourquoi nousavons demandé, par exemple, que les secrétariats desaccords multilatéraux et le PNUE, qui fait office de se-crétariat pour certains types d'accords multilatéraux,bénéficient du statut d'observateur lors des sessions spé-ciales du Comité du commerce et de l'environnement,qui ont lieu à Genève et sont consacrées à cette question.

Nous pensons aussi que la conférence ministérielle deCancun devrait décider d'approfondir les discussions surl'étiquetage volontaire à des fins environnementales. Il ya là une possibilité de dialogue constructif en faveur ducommerce de produits respectueux de l'environnement,en particulier lorsqu'ils sont originaires de pays en voiede développement.

Je termine par un mot sur nos méthodes de travail, c'est-à-dire la relation entre votre Parlement et la Commissiondans ce domaine. Comme toujours, nous travaillons enétroite collaboration avec le Parlement pour préparer laconférence de Cancun. Nous avons, en quelque sorte,anticipé un certain nombre de résultats heureux de laConvention dans ce domaine, puisque le texte actuelle-ment sur la table propose de donner au Parlement qua-siment les mêmes droits que ceux du Conseil en matièrede politique commerciale, à savoir la codécision pourl'adoption des lois qui mettent en oeuvre la politiquecommerciale, le droit d'information tout au long de lanégociation d'accords internationaux, le droit de donnerun avis conforme sur le résultat de la négociation - cequi correspond à l'alignement que ceux d'entre vous quise sont penchés sur cette question cherchaient. Dès lors,je crois que nos efforts conjoints ont payé.

Sans doute peut-on penser qu'à certains égards, le texteest encore un peu alambiqué et qu'il peut être amélioré.Je pense qu'il subsiste quelques poches d'unanimité,qu'un certain nombre d'entre vous ont continué à mettre

en cause à juste titre. Néanmoins, les progrès sont effec-tifs et la démocratie européenne sera manifestement ga-gnante, si le texte de la Convention sur ce point n'est pasaffaibli par la conférence intergouvernementale. C'estdonc dans cet esprit que nous allons collaborer en vue dela conférence de Cancun.

Comme vous le savez, une délégation de membres duParlement européen sera présente à nos côtés à Cancun,comme c'était le cas à Seattle et à Doha. J'en suis per-sonnellement ravi. De même, nous sommes favorables àl'idée d'une conférence parlementaire de l'OMC, car lacontribution parlementaire ne peut que renforcer la légi-timité du négociateur. Pour parvenir aux résultats que jeviens d'exposer, et qui, comme je l'ai dit, sont ambitieuxet réalisables, nous devons travailler vigoureusementjusqu'à la conférence de Cancun. Nous le ferons avecvous. Ce dialogue et ces débats sont nécessaires, carnous savons qu'à défaut, nous n'aurons pas votre soutien.C'est pourquoi nous attendons avec impatience la réso-lution qui, si j'ai bien compris, sera votée demain.

3-144

PRESIDENZA DELL'ON. IMBENIVicepresidente

Presidente. - La ringrazio, Commissario Lamy.

Circa le ultime parole che lei ha pronunciato, Commissa-rio, a proposito della Conferenza parlamentare, vorreiinformare i colleghi che è stato concordato, tra Unioneinterparlamentare e Parlamento europeo, di predisporreuna brochure che raccoglie gli interventi, il dibattito egli atti conclusivi della Conferenza interparlamentareche abbiamo tenuto a Ginevra nel febbraio scorso, a cuidiversi colleghi che si apprestano a prendere la parolaerano presenti e che è stato praticamente l'atto fondativodi questa Conferenza parlamentare sui temi dell'Orga-nizzazione mondiale del commercio.

3-145

van Velzen (PPE-DE). Mijnheer de Voorzitter, mijn-heer de Commissaris, Collega's, De EVP/ED Fractieondersteunt alle inspanningen van Commissaris Lamyom in Cancun een goed resultaat te bereiken en uiteraardzijn wij het volstrekt met hem eens dat we de tekst dienu is vastgesteld in de Conventie op het gebied van han-delsbeleid er ook in de IGC doorheen moeten slepen,dus daar kunt u op rekenen. Een succesvolle uitkomstvan de DOHA-ontwikkelingsronde blijft een belangrijkefactor in het stimuleren van wereldwijde economischegroei, voor het versterken van multilateralisme en deGlobal Governance. De EVP/ED Fractie steunt de al-gemene benadering ten opzichte van de onderhandelin-gen zoals is vastgelegd in het mandaat van de Raad voorde derde ministeriële WTO-conferentie in Seattle. Wewillen alle WTO-leden oproepen de nodige verrijkendebeslissingen in Cancun te nemen om de Single Underta-king, de onderwerpen van die Ronde succesvol af teronden binnen de afgesproken deadlines. De politiekewil waarvan de lidstaten tijdens de ministeriële vergade-ring van de OESO eind april en de G8-top in Evian blijkhebben gegeven, zou cruciaal blijken in het succesvolmaken van de conferentie in Cancun en de handelsronde.

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Nu gaat het erom dat we geen woorden maar daden wil-len zien en dat het juiste onderhandelingsklimaat wordtgeschapen.

In de afgelopen drie maanden hebben we niet veelvoortgang gezien in de WTO-onderhandelingen. Veelstreefdata over specifieke onderwerpen zijn niet gehaalden staan daardoor helaas op de agenda in Cancun waar-door die agenda nu al overladen dreigt te worden. Weverwelkomen in dit kader natuurlijk de overeenkomstdie de Europese Unie vorige week in de Raad heeft be-reikt inzake de hervormingen van het EU-landbouwbeleid en we feliciteren in het bijzonder Com-missaris Fischler met het resultaat. Terecht sluiten wijons ook aan bij wat de Commissaris heeft gezegd. Wehopen nu dat met name de Verenigde Staten zoals de EUstappen zullen zetten in vergelijkbare richting. Maar wemoeten natuurlijk wel constateren dat het hier gaat omeen fundamentele doorbraak.

Belangrijke onderwerpen op de agenda van Cancun zijnvoor ons ook de zogenaamde Singapore-onderwerpen,investeringen, mededinging, handelsprocedures, transpa-rantie van overheidsaanbestedingen en we roepen deCommissaris op met deze onderwerpen stevig bezig tezijn in Cancun. Ook op het gebied van het mededin-gingsbeleid verzoekt de EVP/ED Fractie de formeleopening van de onderhandelingen. We benadrukken depotentiële voordelen van bindende de basisprincipes ophet gebied van mededingingsbeleid zoals transparantie,non-discriminatie, proceduriële eerlijkheid en internatio-nale samenwerking tussen mededingingsauthoriteiten.

Op het gebied van overheidsaanbestedingen is deEVP/ED Fractie voorstander van een multilateraal enjuridisch bindende overeenkomst over overheidsaanbe-stedingen, inclusief goederen en dienstencontracten.

Voorzitter, we zijn het er natuurlijk volstrekt over eensdat onderwijs, gezondheidszorg en de audiovisuele sec-tor sectoren zijn die apart moeten worden behandeld endat willen we ook zo houden. De Europese Unie heeftsteeds behoord tot de voorstanders van deze WTO-Ronde en als grootste handelsblok ter wereld is zij hetaan zichzelf verplicht te blijven ijveren voor een enormgroot succes in Cancun.

3-146

Van den Berg (PSE). Voorzitter, commissaris, langvoor de top in Doha, waar de huidige handelsbesprekin-gen zijn gestart, heeft mijn PSE-Fractie benadrukt datdeze onderhandelingen een bijzonder karakter en eenbijzondere verantwoordelijkheid hebben. Aan de enekant hebben we natuurlijk de gebruikelijke agendapun-ten over het opengooien van de markten, wat mijn Frac-tie van harte steunt. We kennen immers de kracht vanhandel om voorspoed te brengen voor onze burgers envoor onze handelspartners. Aan de andere kant zijn dezeonderhandelingen, zoals ook de resolutie onderschrijft,bovenal een test voor de capaciteit van de WTO om degrote onbalans in het handelssysteem te corrigeren, devoordelen van handel eerlijker te verdelen en duurzameontwikkeling te steunen. Ze zijn een test van onze mo-

gelijkheden globalisering in te zetten voor de belangenvan alle mensen.

Daarom stellen we de volgende kernvragen: zullen deonderhandelingen leiden tot een aanzienlijk eerlijkereverdeling van de winsten van handel, met name tussenZuid en Noord? Zullen de onderhandelingen bewijzendat het handelssysteem de wens van onze burgers vanecologische en sociale vooruitgang dient in plaats vanonderwerpt? Zullen de onderhandelingen de transparan-tie en aansprakelijkheid van de WTO versterken naarintegratie in het bredere systeem van Global Governan-ce? Het mandaat dat wij de commissarissen Lamy enFischler in Cancun willen meegeven is ervoor te zorgendat het antwoord op deze vragen bevestigend is. MijnFractie ziet daarvoor de volgende vier testen.

In de eerste plaats moeten de EU-onderhandelaars meeropschuiven in de richting van de eisen van de ontwikke-lingslanden op het gebied van de industriëlemarkttoe-gang, implementatie, speciale en differentiële behande-ling en bovenal de handel in landbouwproducten, maarook moeten ze dezelfde inzet vragen van de VerenigdeStaten en andere ontwikkelde landen. De Verenigde Na-ties vroeg de geïndustrialiseerde landen onlangs aan-zienlijk te snijden in de handelsverstorende landbouw-subsidies en die uiteindelijk uit te faseren, zonder eenquid pro quo van ontwikkelingslanden. We steunen dieoproep en vragen de EU-onderhandelaars hetzelfde tedoen.

In de tweede plaats moet de WTO in Cancun, zo nieteerder, eindelijk de belofte van Doha waarmaken om devoordelen van de TRIPS in de openbare gezondheids-zorg ook te verbreden naar landen met een kleine ofgeen farmaceutische industrie, wat de Verenigde Statenin hun eentje sinds december 2002 hebben geblokkeerd.

In de derde plaats moet Cancun de juiste boodschapoverbrengen over de relaties tussen handel en niet-handelszaken. In de landbouwmodaliteiten betekent dithet veilig stellen van het recht van WTO-leden om voed-selstandaarden te bepalen en publieke goederen, zoalsplattelandsontwikkeling, milieubescherming en dieren-welzijn, te bevorderen. Dat betekent ook dat er duidelij-ke vooruitgang moet worden geboekt op de handels- enmilieuagenda van Doha. Cancun moet de lopendeTRIPS-herziening een nieuwe impuls geven en duidelij-ker gericht zijn op de belangen van ontwikkelingslan-den, en het moet de impasse van de fundamentele ar-beidsnormen doorbreken.

Ten slotte moet de versterking van de transparantie endemocratische aansprakelijkheid van de WTO, waarDoha slechts een voorzichtig stapje zette, stevig op deonderhandelingsagenda worden gezet. Wij willen eensterk EU-initiatief in lijn met de voorstellen die het Par-lement in overgrote meerderheid in oktober 2001 heeftaangenomen.

Voorzitter, mensen over de hele wereld hebben tweebezwaren tegen de WTO zoals ze nu is: gebrek aan eer-lijkheid en gebrek aan democratie. Laten we luisteren

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naar onze burgers, laten wij daarvan onze prioriteitenmaken. Mijnheer de commissaris, we weten dat op ditmoment in West-Afrika katoen een concreet voorbeeldis van voorstellen en onderhandelingen waarbij Europaeen wezenlijk verschil zou kunnen maken. Als u daar inde komende maanden aan zou kunnen bijdragen, zou dateen mooie opstap zijn. Op dat punt horen we graag eenconcrete reactie van u.

3-147

Clegg (ELDR). Mr President, I would like to ask threesets of questions in the very generous allocation of 120seconds given to me this afternoon.

Firstly, on agriculture. Obviously, like everybody, we inthe ELDR Group share the enthusiasm for the outlines ofthe deal on the reform of the common agricultural pol-icy. We accept entirely that the tactical priority mustnow be to turn the tables on the Americans in particular,and to see if they will put their money where their mouthis as far as agricultural reform is concerned.

My group has a number of outstanding questions.Firstly, whilst there is visible progress in this reform onthe elimination or the reduction of trade-distorting inter-nal support, what about market access? There is nothingin that package that a priori includes improved marketaccess: beyond a reiteration that the European Uniontakes in more products than anybody else, I want toknow at what point are we going to offer greater marketaccess? Also at what point are we going to really tacklesome of the unforgivable aspects of certain sector-specific regimes still in place, notably in sugar?

The second set of questions concerns the Singapore is-sues. My group accepts the basic view that the Singa-pore agenda is one that is worthwhile pursuing, but weare still not quite convinced that the legitimate concernsof developing countries about the scope and complexityof those talks have been addressed. What assurances canthe Commissioner give us that those concerns will beaddressed by or at the Cancun summit?

Final set of questions. The Commissioner suggested inhis opening remarks that he would act as if he were an-ticipating the outcome of the next IntergovernmentalConference as far as increased powers for the EuropeParliament are concerned. Could he give me an assur-ance today that, even if the treaty flowing from the In-tergovernmental Conference, which includes the powerof assent of the European Parliament, is not yet ratified,in those circumstances he would still submit the out-come of next year's conclusion of this round to us for avote of assent?

3-148

Miranda (GUE/NGL). - Senhor Presidente, as dificul-dades que se fazem sentir neste momento crucial dasnegociações que precedem Cancum não permitem vis-lumbrar uma reunião ministerial fácil, no próximo mêsde Setembro. Tais dificuldades decorrem, em larga me-dida, do actual sistema comercial mundial, da sua ten-dência liberalizadora e das respectivas incidências,quantas vezes negativas, para as frágeis economias dos

países menos desenvolvidos. O Norte e o Sul não têmbeneficiado de forma equitativa deste sistema. É indis-pensável, assim, um cabal respeito pelos temas maisimportantes suscitados por esses países, como funda-mental é que se dê uma paragem naquela tendência, pelomenos até que um balanço efectivo seja feito dos res-pectivos resultados.

A Agenda do Desenvolvimento não pode ser uma desi-gnação sem consequências, antes deve determinar umavontade e uma orientação sem equívocos. É indispensá-vel, para além do mais, que um conteúdo real e impor-tante seja concedido à cláusula do tratamento especial ediferenciado em favor dos países em desenvolvimento,com os quais, aliás, a União Europeia deve estabeleceruma aliança estratégica.

Todos conhecemos os temas fulcrais em questão. Limi-tar-me-ei a breves notas sobre três deles: os medica-mentos podem ser ou são já uma questão-chave. Os Es-tados Unidos bloquearam o acordo, vêm exercendo pres-são junto de alguns países para que renunciem ao direitode importarem medicamentos genéricos. Importará in-sistir e sublinhar que o direito à saúde deverá prevalecersobre quaisquer interesses comerciais; quanto ao comér-cio de produtos agrícolas - outro tema relevante - previ-sivelmente o acesso aos mercados estará no centro dasnegociações. O aumento espectacular dos subsídios agrí-colas para os Estados Unidos em nada facilitam umacordo, mas um importante passo poderá ainda ser dadopela União Europeia, nomeadamente se contribuir para asupressão, a prazo, de todos os subsídios à exportação;finalmente, e quanto ao acesso ao mercado industrial,uma especial atenção merece o sector dos têxteis e dovestuário, dada a respectiva vulnerabilidade e as conces-sões já efectuadas, especialmente no âmbito bilateral.Podemos admitir neste domínio algumas medidas espe-cíficas orientadas exclusivamente para os países menosavançados, mas acautelando sempre esta importante fi-leira e o seu potencial de emprego.

3-149

Rod (Verts/ALE). Monsieur le Président, beaucoupd'incertitudes planent sur la Conférence de Cancun, dontles négociations préparatoires sont loin d'être abouties,en particulier dans les secteurs censés être favorablesaux pays en développement. Révélateur du peu d'en-gouement des pays riches, et en premier lieu des États-Unis, bien qu'ils soient engagés dans le cycle du déve-loppement, à abandonner leurs privilèges, le démantèle-ment des subventions agricoles reste très limité. L'Unioneuropéenne, obnubilée par ses propres intérêts, a égale-ment revu à la baisse la réforme de la PAC.

Réviser l'accord ADPIC afin d'interdire le brevetage duvivant devrait être une priorité de Cancun. En s'appli-quant à toutes formes de vie, les droits de propriété in-tellectuelle violent la souveraineté des États et des po-pulations à protéger leurs ressources et leur savoir-faireet nient l'existence même de bien public. Messieurs lesnégociateurs, écoutez l'appel du groupe Afrique, si vousvoulez que Cancun soit un succès, et abandonnez lesSingapore issues.

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Quant à l'absence de solutions sur le fameux paragraphe6 de la déclaration de Doha sur l'accès aux médicaments,cela prouve que nos gouvernements, sous la pression desfirmes pharmaceutiques, tremblent d'adopter une posi-tion courageuse et véritablement humaniste. Une foisencore, le risque est grand que l'on encense in fine unesolution de compromis que l'on aurait jugée inacceptablea priori.

En Égypte, la semaine dernière, les Américains ont sem-blé faire un pas en avant en renonçant à une liste restric-tive des maladies. Subsiste alors le problème des payséligibles. Qu'entend-on par capacité de production suffi-sante? Ne devrait-on pas, plutôt que d'accepter un com-promis au rabais, repartir sur une base nouvelle de négo-ciations qui débouche sur une solution économique etpratique pour les pays en développement? N'oublionspas l'esprit de Doha. Rien ne doit empêcher les pays deprotéger la santé de leur population. Surtout, rien ne doitempêcher un quelconque membre de prendre part équi-tablement et dans la transparence aux négociations del'OMC. Présents à Cancun, nous y serons particulière-ment vigilants.

Monsieur le Commissaire, je vous demande de ne pasrenier nos engagements. Le cycle de Doha doit être celuides pays en développement. La nature et les êtres hu-mains ne sont pas des marchandises. L'environnement etla santé sont plus importants que les règles de l'OMC.N'altérez pas la crédibilité et la bonne foi de l'Union eu-ropéenne. uvrez à Cancun pour des solutions durableset équitables.

3-150

Ó Neachtain (UEN). Mr President, WTO gatheringshave in recent years become the focus of anti-globalisation protesters. A common fear that we hearvoiced is that mechanisms of global governance whichare removed from democratic control and participationare being put in place and that a world order is beingcreated which serves the goals of capitalism, and notpeople. Clearly, against this backdrop, it is vital that weparliamentarians, as the directly elected representativesof the European people, be completely involved inshaping the process and the outcome.

The current round which began at Doha is being hailedas the development round. We all share the belief thatpriorities should be given to the needs of developingnations. These have not shared the benefits of previoustrade rounds and the European Union must insist on theirfull and active participation in the Cancun negotiations.

Market access is a very important element in encourag-ing integration of developing countries into the worldeconomy. The EU has offered ambitious market open-ings for developing countries in goods as well as inservices, while avoiding the risk of going for total liber-alisation, which most developing countries could notcope with at this stage.

The 'Everything But Arms' initiative is evidence of theEU's approach in this regard. I urge the Commission to

press other developed countries, particularly the UnitedStates of America, to follow the European Union's ex-ample. It is intolerable for the EU to be criticised by thePresident of the United States of America for its rela-tionship with the developing world when, in terms ofboth aid and market access, we are light years ahead. EUimports from developing countries grow at an averagerate of 12% and now account for 4% of total EU im-ports, representing EUR 420 million in 2001.

Following on from last week's agreement on reform ofthe common agricultural policy, it is imperative that wesafeguard the European agricultural model in the nego-tiations. We have a duty to our own consumers and toour farmers to maintain the stability of national agricul-tural markets and protect them from international pricefluctuations and to uphold the models of production andland use which are typical features of European agricul-ture.

I stress that any reductions agreed in the WTO on importtariffs, export refunds or trade-distorting domestic agri-cultural supports can only be agreed on the basis of a fairdistribution of costs among all developed countries, par-ticularly the United States of America.

In conclusion, in Cancun this September the EU will beparticipating in a set of talks which are of crucial im-portance to many sectors of our national economies,from agriculture to culture. In this context it should gowithout saying that the Commission is obliged to defendstrenuously vital interests in these areas, in particular ininsisting on full inclusion of the so-called non-trade as-pects, such as environmental sustainability, consumerprotection, social and regional equilibrium. Failure to doso would result in an agreement that would not be ac-ceptable either to European citizens or indeed to theirparliamentary representatives.

3-151

Bernié (EDD). Monsieur le Commissaire, vous avezréformé la politique agricole commune pour soi-disantdonner à l'Europe des marges de manuvre en vue desnégociations à l'OMC. Le compromis conclu à Luxem-bourg la semaine dernière suit dans une large mesure lesrecommandations de la Commission. Permettez-moi devous poser quelques questions. Pouvez-vous me direaujourd'hui quels horizons nouveaux ouvrent cette ré-forme dans la négociation? Pouvez-vous me préciser ceque l'agriculture y gagnera malgré une réforme qui vaengendrer des conséquences très néfastes pour nos agri-culteurs?

Les consommateurs européens expriment des exigencesde plus en plus fortes en matière de sécurité alimentaire,de qualité des produits et de conditions de production.Elles se traduisent en contraintes de plus en plus strictespour les agriculteurs en matière de respect de l'environ-nement et de prise en compte du bien-être animal. Pen-sez-vous pouvoir répondre à leurs attentes en imposantque seuls les produits répondant aux mêmes exigencespuissent pénétrer le marché européen? Dans le cas con-traire, cela créerait sur nos propres marchés une distor-

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sion de concurrence pénalisant nos produits. En matièrede santé publique, l'Union a opté pour l'interdiction de laviande aux hormones. Défendrez-vous fermement cetteposition que nous ne souhaitons voir remettre en causesous aucun prétexte?

Notre agriculture produit aussi des denrées de très hautesqualités reconnues par des appellations d'origines repré-sentant souvent le fer de lance des économies régionales.Comment comptez-vous enfin les faire valoir auprès denos partenaires de l'OMC?

Enfin, nous soutenons le moratoire de l'Union sur lesOGM face à la plainte déposée par les États-Unis. Nouscomptons, Monsieur le Commissaire, sur une attitudeoffensive et sans faille de votre part pour défendre l'agri-culture européenne, les exigences des consommateurs etrefuser toute concession en matière d'ouverture des mar-chés. Tout céder au libéralisme reviendrait à finir decondamner l'agriculture européenne.

3-152

Della Vedova (NI). Signor Presidente, signor Com-missario, anch'io mi auguro che l'appuntamento di Can-cún possa essere un appuntamento per lo sviluppo, madovrà esserlo soprattutto per lo sviluppo del commerciointernazionale, per un'ulteriore liberalizzazione degliscambi. Stiamo attenti, noi europei, a non caricare dielementi estranei alla liberalizzazione del commerciol'agenda, perché finiremmo per mettere piombo nelle alidelle trattative. E' stato detto da lei, signor Commissario,che abbiamo fatto quello che era necessario per quantoriguarda la PAC. Io credo che abbiamo fatto il minimoindispensabile per evitare che le trattative fossero defi-nitivamente sepolte, ma non abbiamo fatto di più, ab-biamo fatto troppo poco e troppo tardi: l'impianto dellapolitica agricola comunitaria resta un impianto forte-mente e duramente protezionista. Il collega NicholasClegg è già intervenuto su questo. Io volevo riprenderel'esempio dello zucchero: come facciamo a dire che lapolitica agricola comunitaria non è protezionista, peresempio sullo zucchero? Cosa c'entra lo zucchero con losviluppo rurale? Cosa c'entra lo zucchero con le clausoleambientali o le clausole sociali? Sullo zucchero conti-nuiamo a fare protezionismo puro e duro ai danni dellacomunità degli agricoltori, ad esempio del Mozambico.E quello dello zucchero "protezionismo puro e basta"non è che un esempio. Su questa base, signor Commissa-rio, a Cancún l'Europa sarà ancora in gravissima diffi-coltà.

3-153

Suominen (PPE-DE). Arvoisa puhemies, arvoisa ko-mission jäsen Lamy, Dohan neuvottelukierros WTO:npuitteissa nimettiin jo Dohan kokouksessa kehityskier-rokseksi, jonka lopputuloksena erityisesti kehittyvienmaiden kyky hyötyä globaalisaation eduista kasvaisi.Tämän tulee olla päämääränä myös Cancunissa syys-kuussa.

Tässä suhteessa teknisen ja taloudellisen avun varmis-taminen kehittyville maille auttamaan niitä kehittämäänhallinnollista, teollista, kaupallista ja vientikapasiteetti-aan on tärkeää. Samalla näille maille on kuitenkin myös

korostettava hyvän hallinnon, naapuri- ja sisäisen sovunsekä korruption vastaisen taistelun suurta merkitystämaiden pyrkiessä kehittyneiden maiden rinnalle.

Aidsin, mutta ei vain sen, vaan myös monen muun kul-kutaudin huolestuttava levinneisyys edellyttää, että en-nen Cancunin kokousta avataan umpikuja suhteessakohtuuhintaisten lääkkeiden saantiin kaikkialla. Kysy-mys on poliittisesti ja teollisuuspoliittisesti vaikea, muttase on ratkaistava.

Eräs resursseiltaan ja potentiaaliselta kauppamahdiltaansuurvalta, Venäjä, on vielä WTO:n ulkopuolella. Cancu-nin kokouksen agendaan ei kuulu eikä voi kuulua Ve-näjän sisäisen lainsäädännön ja järjestäytyneen hallinnonpohtiminen ja Venäjän WTO-jäsenyysneuvottelujennopeuttaminen. Kuitenkin on varsinkin EU:n keskeistenintressien mukaista, että Venäjä mahdollisimman nope-asti saadaan WTO:n jäseneksi. Nykyisestä tilanteesta eisuinkaan kärsi vain Venäjä, vaan olotila heikentää oleel-lisesti EU:n ja Venäjän taloudellista vuorovaikutustainvestointien ja keskinäisen kaupankäynnin osalta. Sa-moin kuin kehitysmaille - vai sanoisinko samoin kuinmuille kehitysmaille - myös Venäjälle tulisi antaa tukeahallinnon, tullin järjestelmien, verotuksen ja maksujenynnä muun kehittämisessä sellaiselle luotettavalle tasol-le, jota WTO-jäsenyys edellyttää.

Siinä on tulevaisuudessa komissiolla kova työ. Komissi-on jäsen Lamy on tottunut tulokselliseen ja kovaan työ-hön, mutta tämä työsarka tuottaa myös EU:lle taloudel-lista hyötyä.

3-154

McNally (PSE). Mr President, we welcome, and donot take for granted, Mr Lamy's cooperative approach inworking with Parliament.

There are issues which the Socialist Group, like others,finds difficult: the Singapore issues, especially invest-ment and competition. Of course we appreciate the im-portance of both.

On investment: currently there are over 2000 bilateralinvestment treaties. That leads to great complexity fordeveloping countries and an imbalance of power, whichwill not disappear with a multilateral treaty.

On competition: naturally domination by just a fewcompanies leads to high costs, and developing countriesare the prime victims. However, we are still concernedabout our approach to the Doha Agenda, and we are notyet convinced that the WTO is the right place or that thisis the right time to discuss investment and competition.

Like the Commissioner, we have listened very carefullyto developing countries. We know that they show verygreat disquiet about the Singapore issues. The declara-tion of the trade ministers of the least developed coun-tries of 2 June made this absolutely clear. Some of thelarger developing countries are downright opposed tonegotiations on these issues. Therefore, there is no waynear the explicit consensus which is needed. What

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should the EU do in those circumstances? Should wepersist and foist an agenda on unwilling developingcountries? If we do, there will be a price to pay in othernegotiations! There are many more important issues andthey are identified in our resolution and in the Commis-sion's mandate. Let us concentrate on them at Cancun.

3-155

Herzog (GUE/NGL). Nous sommes tous convaincusque se battre pour le multilatéralisme est un bon combat.Comme le multilatéralisme est menacé, nous devons toutfaire pour faire réussir Cancun. Mais c'est un peu la qua-drature du cercle: d'un côté, les Américains défendentleurs intérêts par tous les moyens, tout en cultivant lemythe du libre échange intégral et, de l'autre, de nom-breux pays du Sud ne trouvent pas leur place dans l'éco-nomie mondiale, discutent les règles actuelles du com-merce et exigent des discriminations positives.

Comment l'Union peut-elle jouer son rôle de traitd'union en emmenant les Américains dans la bonne di-rection? Tout en notant les efforts positifs accomplis, jem'interroge sur plusieurs points de la ligne de conduitesur Cancun, car nous ne sommes pas non plus à l'abri decontradictions entre nos intérêts et nos intentions.

Premièrement, comment pouvons-nous mieux défendrele traitement spécial et différencié? Les pays en déve-loppement ne sont pas les seuls en faute; nous non plusne sommes pas clairs sur ce point. Le champ de ce trai-tement est excessivement large, ce qui prive la notion dedifférenciation d'une réelle pertinence. Et la question desrègles est en pleine zone grise. Pouvons-nous les réexa-miner pour les TRIPS, pour les zones régionales, et nepas éluder la question des transferts de technologies?

Deuxièmement, je soutiens la volonté de ne pas lâcherl'objectif de la préparation des questions concernant"Singapour" - et ici, je m'écarte un peu d'Erik McNally -car cela concerne des dimensions clés du lien entrecommerce et développement. Mais l'Union doit-ellecamper sur sa ligne initiale? Je suis d'accord pour l'ap-proche bottom-up, mais ne devons-nous pas mieux sou-tenir les restrictions, notamment préétablissement, quisont associées à la revendication d'un espace politique?De plus, il est urgent d'appuyer les négociations de Can-cun par des initiatives parallèles puissantes visant à re-distribuer les investissements directs et en garantir ladurabilité.

Troisièmement, pour ce qui est de l'agriculture, nousdéfendons une position solide en ce qui concerne lessoutiens internes et le calcul des baisses tarifaires. Maisles pays du Sud les plus vulnérables, qui sont monopro-ducteurs et importateurs nets, y trouvent-ils leur compte?Ne devons-nous pas renforcer l'accès aux marchés etéliminer les subventions à l'exportation en ce qui con-cerne les produits stratégiques pour ces pays et adopterune intiative-cadre en faveur du commerce équitable?

3-156

Auroi (Verts/ALE). Monsieur le Président, Monsieurle Commissaire, merci d'avoir rappelé que le fil rouge deCancun serait l'intégration des pays en voie de dévelop-

pement. Merci, alors, de joindre la parole aux actes dansl'un ou l'autre domaine que l'OMC devrait traiter de ma-nière différente. Si nous voulons être solidaires du sudcomme des populations les plus fragiles de notre zone, ilest impossible de traiter comme de simples marchandi-ses la santé, l'éducation, mais aussi l'eau, l'énergie, ou lesnécessaires progrès des systèmes sanitaires. Il faut quel'ensemble des populations bénéficient de prix aborda-bles pour ces véritables services publics à l'humanité.

Les négociations sur les AGCS doivent changer de cap.Le droit de se nourrir suffisamment et de manière saineest aussi un bien commun de l'humanité. Les agricul-teurs du nord et du sud doivent pouvoir soutenir uneperspective de vraie multifonctionnalité. Le développe-ment rural, symbole même du secteur non marchand,enjeu fondamental pour aujourd'hui comme pour de-main, fait effectivement partie de la réorientation de laPAC telle qu'elle vient d'être actée par le Conseil. Elleconforte la modulation qui constitue un signal positifpour nos petits paysans et pour ceux des pays du sud.Mais si vous pouvez vous appuyer sur le début du dé-couplage qui touche les produits céréaliers ou la viande,alors il faut que les subventions à l'exportation soientmoins patentes et continuent à l'être moins. Encore faut-il protéger les spécificités des agriculteurs européens.Mais pour que la solidarité avec les paysans du sud soitclaire, il faut leur permettre de bénéficier de systèmes desoutien analogues à la PAC qui protège encore les agri-culteurs européens. Les uns et les autres gardent la mis-sion première de nourrir leurs concitoyens en produisantlibrement les aliments appropriés. Il faut les y aider faceaux deux ou trois monopoles de l'industrie agroalimen-taire.

3-157

Sandbæk (EDD). Hr. formand, siden WTO blev op-rettet i 1995 er afstanden mellem rige og fattige landeblevet større. Doha-udviklingsrunden var ikke sit navnværdigt. Nu skal tidsfristerne fra Doha overholdes. FruMcNally har fuldstændig ret i, at tiden ikke er inde til atoptage nye emner på dagsordenen, der hverken tagerhensyn til ulandene eller miljøet. Det vil afspore debat-ten om de emner, som vil fremme målet om en bære-dygtig udvikling. Et mål, der sammen med fri og fairhandel og udryddelse af fattigdom er skrevet ind i udka-stet til EUs nye forfatning, som EU nu har en eneståendechance for at vise, ikke kun er en papirtiger. Det EU børfokusere på, er, at alle lande kommer til orde i forhand-lingerne, og ikke kun, som sædvanlig, de rige, privilige-rede lande, der vil pleje deres egne interesser. Cancunskal resultere i konkrete fremskridt for ulandene samtvise, at der fra de rige landes side er reel vilje til at prio-ritere fattigdomsbekæmpelse. Endelig bør man omsidersikre, at regeringer ikke har monopol på at forhandle ogimplementere WTO-aftaler, men at der oprettes en fol-kevalgt forsamling.

3-158

Souchet (NI). Monsieur le Président, dans une négo-ciation, quand elle est bien menée, on donne et on reçoit.Si l'Europe reçoit à la mesure de ce qu'elle a déjà donné,elle devrait donc recevoir beaucoup à Cancun. Le butavoué de la réforme de la PAC n'était-il pas d'améliorer

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la posture de négociation de l'Union dans le cycle deDoha et non de définir la politique agricole dont les Eu-ropéens ont besoin?

Ma question est donc la suivante: quelles concessionssubstantielles l'Union demande-t-elle à ses partenaires encontrepartie de la cascade de concessions unilatéralesqu'elle-même a consenties depuis la conclusion del'Uruguay round? J'en nomme quelques-unes: l'initiative"Tout sauf les armes", l'abandon unilatéral des droitsd'importation sur les céréales de la mer Noire, l'octroi decontingents tarifaires, le découplage des aides compen-satoires et le démantèlement corrélatif de nos OCMagricoles.

J'espère que l'Union va au moins remettre sur la table denégociation le fâcheux accord de Blairhouse, qui nousinterdit de mener une politique cohérente de développe-ment des oléagineux et fait stagner notre production à unniveau dérisoire d'un million de tonnes, alors que la pro-duction mondiale croît de 5% par an et dépasse aujour-d'hui 300 millions de tonnes. J'espère également que laCommission fera entériner le principe du droit des peu-ples à se nourrir eux-mêmes, principe élémentaire de lasécurité alimentaire quantitative et qualitative. Nous nedevons pas, en effet, nous laisser imposer par des paysstructurellement exportateurs un prétendu droit d'accèsau marché communautaire pour des produits dont laproduction, dans l'Union européenne, est excédentaireou pour des produits, Monsieur le Président, que nousentendons réglementer strictement comme les OGM.

3-159

Schwaiger (PPE-DE). Herr Präsident, Herr Kommis-sar Lamy! Wir sind uns in der heutigen Diskussion alledarüber einig, dass wir die Entwicklungsländer besserals bisher von den Vorteilen eines freien und fairenWelthandels profitieren lassen müssen. Sie müssen des-halb auch einen besseren Zugang für ihre Industrie- undAgrarprodukte auf unserem Markt haben. Dazu gehörtaber auch die Verbesserung ihrer Kenntnisse, um aufden verschiedenen Märkten Fuß fassen zu können, undihrer Fähigkeit, ihre Interessen in den WTO-Verhandlungen aktiv und sachkundig zu vertreten.

Wir unterstützen daher nachdrücklich die Anstrengungder Kommission, diesen Ländern die Aufnahme als selb-ständige Akteure in den Weltmarkt durch technischeHilfe zu erleichtern. Wenn wir aber nicht aus den Augenlassen wollen, dass wirtschaftliches Wachstum für alleHandelspartner eigentlich das wichtigste Ziel der WTO-Verhandlungen ist, dann bedeutet dies natürlich auch,dass wir in den Verhandlungen, indem wir diesenMarktzugang anbieten, gerade gegenüber den Entwick-lungsländern eine adäquate Strategie entwickeln können,um ihnen auch die Vorteile der Verhandlungen überdiese klassischen Themen des Marktzugangs, des Wett-bewerbs und auch andere Themen praktisch ins Be-wusstsein zu rufen.

Wir sind auch daran interessiert, im Rahmen der GATS-Verhandlungen eine behutsame Ausdehnung des Gel-tungsbereichs der Dienstleistungen zu erreichen, wir

bestehen aber auf der kulturellen und organisatorischenVielfalt Europas, die sich auch in den Bereichen Ge-sundheit, Erziehung, audiovisueller Sektor sowie lokaleDaseinsfürsorge niederschlägt. Wir meinen aber, dasswir kein Interesse daran haben sollten, zusätzliche Be-reiche in diese Ausnahmesituation zu bringen und ausdem Bereich der Marktordnung für Dienstleistungen zuentlassen. Europa ist der weltweit führende Dienstleis-tungsanbieter. Diejenigen, die hier eine defensive undprotektionistische Haltung einnehmen, erkennen nichtdie Stärken und die Wettbewerbsvorteile der Europäi-schen Union.

Zum Regelwerk der WTO wäre zu sagen, dass wir ins-besondere die Verfahrens-, Transparenz- und Streit-schlichtungsregeln weiterführen sollen und dass dieWTO auch zu einer unabhängigen, internationalen Han-delsgerichtsbarkeit ausgebaut werden sollte.

3-160

Mann, Erika (PSE). Herr Präsident! Herr Kommissar,ich möchte die Gelegenheit nutzen, Sie darüber zu in-formieren, dass das Europäische Parlament gemeinsammit der International Parliamentarian Union wiedereine Veranstaltung in Cancún ausrichten wird. Wir ha-ben das bereits vorher gemacht. Sinn des Unternehmensist es, dass die Parlamentarier, die Mitgliedstaaten derWTO angehören, auch zusammentreffen sollten, umeinen Informationsaustausch vorzunehmen. Hinzukommt, dass viele Handelsthemen unserer Meinungnach immer mehr von den klassischen Handelsthemenabweichen, die sie in der Vergangenheit abgedeckt ha-ben, und sehr sensible Bereiche, die für viele Bürger vongroßem Interesse sind, berühren. Dazu gehört derDienstleistungssektor, aber dazu gehören auch viele an-dere Bereiche. Die Veranstaltung wird am 9. und 12.September in Cancún stattfinden, und das EuropäischeParlament ist federführend daran beteiligt. Viele Kolle-ginnen und Kollegen werden anwesend sein. Wir wür-den uns natürlich freuen, wenn alle Kolleginnen undKollegen, die Interesse daran haben, die entsprechendenInformationen darüber auch verbreiten würden.

Erlauben Sie mir, einen zweiten Punkt anzusprechen,den der Kollege Nick Clegg aufgeworfen hat, und zwardie Frage: Werden Sie auf jeden Fall zustimmen, unab-hängig davon, ob der Konvent entscheidet, dass das Ho-he Haus die Zustimmung zu dem Abkommen, über dasin Cancún verhandelt wird, geben muss, wie immer undwann immer es geschlossen wird?

Mein dritter Punkt: Könnten Sie sich vorstellen, heutenoch einmal zu erklären, dass das Parlament seine Zu-stimmung geben und im Rahmen des 133er Ausschussesgleichberechtigt wie der Rat beteiligt und informiertwerden soll, und können Sie zusätzlich noch einmal eineErklärung abgeben, dass das Parlament auch im Rahmender Mandatseinteilung beteiligt sein sollte?

3-161

Boudjenah (GUE/NGL). Quelques jours avant ledernier sommet Union européenne/États-Unis, vous ex-primiez, Monsieur le Commissaire, votre satisfaction del'existence, je cite, "de relations commerciales solides

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entre l'Union et les États-Unis qui permettent de tra-vailler de concert au programme de Doha." Pourtant, à laveille de Cancun, un engagement européen qui n'auraitpas peur de se démarquer des orientations américainesdans plusieurs domaines est vital. C'est ce qu'attendent,me semble-t-il, les voix qui dénoncent, comme tout ré-cemment encore des ministres du commerce des PMA,l'incapacité de l'OMC à respecter le calendrier de Doha,à faire aboutir les négociations sur des décisions en fa-veur du développement, sur l'accès aux médicaments, letraitement spécial et différencié ou le commerce de pro-duits agricoles. Pour le moment, rien n'a avancé.

Je redis ici ma crainte de voir disparaître cette "dimen-sion" du développement au profit d'une politique quiprivilégierait les seuls échanges commerciaux et le choixdogmatique de la libéralisation des échanges. Alors quele fossé s'aggrave entre pays riches et pays pauvre, diffi-cile d'accepter cette volonté d'inclure de nouveaux sujetstels que l'investissement, la concurrence ou les marchéspublics.

L'AGCS, de son côté, menace les services publics et lesmissions d'État alors qu'aucun bilan n'est pour le mo-ment réalisé sur les conséquences des libéralisations.Dans ces conditions, il faut un moratoire. Le droit à lasanté, à l'éducation, à la sécurité alimentaire, à l'énergie,doivent prévaloir sur les intérêts commerciaux. L'Unioneuropéenne doit au contraire agir en faveur de la démo-cratisation du système commercial international et coo-pérer étroitement avec les pays en développement afinque les objectifs du développement l'emportent.

3-162

Belder (EDD). Mijnheer de Voorzitter, de agenda vande komende ministeriële conferentie is meer dan gevulden kent een aantal essentiële onderwerpen. Ik noem le-vensreddende medicijnen en landbouw. Daarnaast heb-ben we de taak arme landen in staat te stellen om te vol-doen aan de normen voor arbeidsomstandigheden, die-renwelzijn en milieu, waardoor zij hun producten in Eu-ropa kunnen invoeren. Daarvoor zullen producenten inontwikkelingslanden hulp moeten krijgen op het gebiedvan het produceren en het verhandelen van productenovereenkomstig de Europese normen.

Hierbij pleit ik voor een beperkte agenda met genoemdeessentiële onderwerpen. Ik vraag de commissaris danook of hij zijn inzet wil concentreren op deze onderwer-pen, zodat concreet resultaat geboekt kan worden. Even-eens onderhandelen over nieuwe onderwerpen is welis-waar commercieel ietwat aantrekkelijker voor Europamaar ontwikkelingslanden hebben daarvoor echter sim-pelweg niet de capaciteit.

De maatstaf, Mijnheer de Voorzitter, voor het slagen vanCancún heeft dus betrekking op de belangen van deontwikkelingslanden. Het is immers een ontwikkelings-ronde.

3-163

Ferrer (PPE-DE). Señor Presidente, señor Comisario,lograr que en Cancún se produzcan avances significati-vos en la realización de la Agenda del desarrollo no va a

ser fácil, teniendo en cuenta la necesidad de reflejar losintereses de todos los miembros de la OMC, de recogerlas preocupaciones de los países menos desarrollados yel alcance en la amplitud de los temas a negociar.

Temas cada uno de ellos fundamentales para conseguirque las relaciones comerciales multilaterales sean factorde crecimiento económico, si queremos que este creci-miento sea equitativo y que sus beneficios alcancentambién a los países menos desarrollados. De ahí la ne-cesidad de avanzar en todos los frentes de la Agenda deldesarrollo y, a poder ser dentro de los plazos previstos,en la línea de los refuerzos que está usted realizando ennombre de la Unión Europea.

En aras de la brevedad obligada de mi intervención, voya limitarme al acceso a los mercados de los productosindustriales, en particular, como es lógico, los del sectortextil y de la confección y al respeto de las normas querigen el comercio internacional.

En este sentido, le pido, señor Comisario, que vele paraque no se produzca ninguna reducción de los arancelesde la Unión Europea mientras los demás países no hayanalcanzado los niveles arancelarios que rigen en la Unión.

Segundo, que preste una especial atención en el marcodel TRIPS al tema de los diseños y modelos y del ago-tamiento internacional de la marca registrada y a las ac-ciones de lucha contra la falsificación y la piratería.

Por último, le pido que impulse la simplificación de losmecanismos de defensa comercial para hacerlos máságiles y eficaces, porque la persistencia de barreras aran-celarias y de picos arancelarios y barreras no arancela-rias es incompatible con el proceso de liberalización delos mercados. Porque las reglas de la OMC obligan atodos los miembros y, por tanto, debe garantizarse sucumplimiento. Pero también, porque el futuro de la in-dustria textil y de la confección europea va en ello, comomuy bien sabe el señor Comisario.

3-164

Garot (PSE). Monsieur le Président, Monsieur leCommissaire, après la réforme de la PAC c'est doncmaintenant Cancun qu'il faut affronter. Il est bien évi-dent que, dans ce cadre, nous devrons affirmer nos ob-jectifs commerciaux européens en montrant notre vo-lonté de réduire les écarts de développement entre leNord et le Sud, entre les pays développés et les autres.

Dans ce sens, sur le dossier agricole, il faut bien sûr ac-cepter de renforcer le traitement spécial et différencié enfaveur des PVD déjà intégrés dans le traité de Marra-kech. Il nous faut aussi confirmer les résultats de Doha,concernant la réduction substantielle de nos restitutions àl'exportation, et obtenir, parallèlement, l'extension decette mesure à toutes les formes de subventions aux ex-portations parce que l'Union, nous le savons, n'est pas laseule concernée.

En même temps, il est clair que l'Union doit dénoncer ledernier farm bill américain qui protège les producteurs

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américains contre les aléas du marché et qui risque, dece fait, de générer une surabondance de l'offre et unerégression des prix sur les marchés internationaux.Au-delà, Monsieur le Commissaire, l'Union doit défen-dre le droit de chaque État membre de l'OMC de fixerses normes de production et de sécurité alimentaire et deles appliquer aux produits qui pénètrent sur son marché.Les producteurs européens ont droit à cette garantie surles importations, de même qu'à la reconnaissance inter-nationale des indications géographiques pour valoriserleur territoire et leur savoir-faire traditionnel.

Au total, Monsieur le Commissaire, Cancun doit être unplus pour le monde en développement, sans être pourautant un moins pour la grande majorité des petits etmoyens agriculteurs européens.

3-165

Chichester (PPE-DE). Mr President, we must bewareof arousing too many expectations and too great ambi-tions on too many fronts by overloading the agenda forCancun. Yet we cannot overemphasise that trade is goodfor both parties. There is plenty of research and empiri-cal evidence supporting this view. We must concentrateon removing barriers and improving access because thatbenefits all parties to trade.

I express the hope that the CAP package of reform willconvince our trading partners of our goodwill in thismatter. But I cannot help wondering whether they, aswell as we, will have to wait until the final text when thedevil in the detail becomes available to us. I note thenumber of disputes that we have with our partners acrossthe Atlantic, in particular one concerning GMOs andaccess to the EU market, which has now been referred tothe disputes procedure. I hope that Cancun or the dis-putes procedure will enable us to resolve this sort ofdispute because the EU must not be seen as a fortress ofprivileged countries.

Cancun is in the new world. I hope that will create anopportunity to bring the two sides, on either side of theAtlantic - the old world and the new world - together toresolve trade differences to the mutual benefit of ourcitizens and our economies. So I wish CommissionerLamy and my colleagues who will go as part of theEuropean Parliament delegation a successful meeting.

3-166

Désir (PSE). Monsieur le Président, Monsieur leCommissaire, la Conférence de Cancun ne se présentepas bien. Or on a le sentiment que l'Union européenneva la rendre plus compliquée encore par sa stratégie denégociations. Cancun ne se présente pas bien en raisondes frustrations accumulées par les pays en développe-ment depuis la fin de l'Uruguay round, frustrations quiavaient déjà conduit à l'échec de la Conférence de Seat-tle. Or, de nouveau, la confiance est mise à l'épreuve,puisque plusieurs des engagements importants qui ontété pris à Doha n'ont pas été tenus et les échéances n'ontpas été respectées. C'est le cas pour l'accès aux médica-ments mais aussi pour le traitement spécial et différen-cié, pour les questions de mise en uvre, pour la ré-forme du règlement des différends et d'autres sujets. La

question qui se pose est de savoir à quoi l'Europe vautiliser son poids, qui est important, au cours de ces né-gociations. Va-t-elle le mettre au service des réponses àapporter aux pays en développement pour rétablir laconfiance, ou va-t-elle en rester à une vision étroite deses intérêts commerciaux.

Prenons les sujets de Singapour. Pourquoi cette insis-tance à vouloir imposer à tout prix aux pays en dévelop-pement, qui n'en veulent, pas un accord multilatéral surles investissements? Ils ne voient pas pourquoi les règleset les conditions dans lesquelles interviennent les inves-tisseurs étrangers dans leur pays devraient passer sous lajuridiction de l'OMC. Mais vous vous obstinez à en faireune condition de l'Union européenne pour un accord àCancun. N'avez-vous pas le sentiment de charger la bar-que inutilement? Vous vous engagez dans un bras de ferentre l'Union européenne et les pays en développement.Nous voudrions au contraire une alliance entre l'Unioneuropéenne et les pays du sud.

Et vous avez entendu, sur de nombreux bancs, dans cetteAssemblée, les orateurs de différents groupes vous de-mander de vous concentrer sur l'essentiel. Mettez votrepoids, celui de l'Union européenne, qui est considérable,au service d'une amélioration du traitement spécial etdifférencié, du progrès de l'accès aux marchés, d'uneréforme du règlement des différends, d'une prise encompte de l'environnement, de l'accès aux médicaments,et non d'un accord sur les investissements, les marchéspublics ou la concurrence, qui n'ont pas à relever de lacompétence de l'OMC.

3-167

Rübig (PPE-DE). Herr Präsident, Herr KommissarLamy, meine sehr geehrten Damen und Herren! Wennwir von den WTO-Verhandlungen in Cancún sprechen,haben wir ein klares Ziel vor Augen. Wir brauchenRahmenbedingungen für die Weltwirtschaft. Wenn esuns nicht gelingt, die Rahmenbedingungen rechtzeitig zuschaffen, dann werden wir Konfliktsituationen gegenü-berstehen, die für uns in Europa zu großen Problemenführen könnten, und nicht nur bei uns in Europa, sondernin der ganzen Welt.

20 % unserer Arbeitsplätze hängen vom Welthandel ab,d. h. es ist in unserem ureigensten Interesse, zu schauen,welche Märkte uns in Zukunft zur Verfügung stehenwerden. Wir haben jetzt zehn neue, beitrittswillige Län-der, wodurch die Bevölkerung in Europa um 20 % an-wächst und die uns einen interessanten Markt bieten, dieinteressante Produktionstechnologien haben. Weltweitwarten Milliarden von Konsumenten auf Produkte undDienstleistungen, die wir herstellen.

Wir sollten uns aber immer wieder dessen bewusst sein,dass Europas Erfolg eigentlich auf der aktiven Arbeitvon kleinen und mittleren Betrieben basiert. 80 % derSteuern werden von diesen Betrieben gezahlt. Deshalbsollte es unser Hauptanliegen sein, für die kleinen undmittleren Betriebe die notwendigen Voraussetzungen zuschaffen, um sich am internationalen Handel beteiligenzu können. Deshalb fordern wir, dass bei der WTO die

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Notifizierung von allen Importbestimmungen aufliegt,so dass es endlich transparent und klar erkennbar wird,welche Bestimmungen - welche Etikettierung, welcheVerpackung, welche Zollsätze - man erfüllen muss,wenn man in ein gewisses Land liefert.

Viele, viele Fragen, die heute für einen Konzernbetriebund seine Spezialisten sehr leicht beantwortbar sind,deren Beantwortung für einen kleinen Betrieb mit zweioder fünf Personen aber unmöglich ist. Deshalb fordernwir ein Register, das bei der WTO eingerichtet ist, indem die Importbestimmungen aller Länder notifiziertwerden, sowie dass im Internet ein Standardformular ineiner gängigen Sprache abrufbar ist, das ausgefüllt wer-den kann.

Wir wollen erreichen, dass gerade die kleinen und mitt-leren Betriebe in den Entwicklungsländern eine Chancebekommen, auch zu exportieren, aber auf der anderenSeite fordern wir, dass die 18 Millionen kleinen undmittleren Betriebe, die wir derzeit in der EuropäischenUnion haben, und insbesondere jene, die am weltweitenExport interessiert sind, zu ihrem Recht kommen, unddass sie bei der WTO eine faire Chance bekommen.Diese Betriebe beschäftigen nämlich zwei Drittel derArbeitnehmer der Europäischen Union, und ich glaube,es ist wert, sich für diese einzusetzen.

3-168

Cunha (PPE-DE). - Senhor Presidente, Senhor Comis-sário, colegas, gostaria de deixar aqui duas notas sobre aestratégia a seguir para Cancum em Setembro próximo.A primeira é que a declaração de Doha é muito clara nosentido de assegurar o melhor equilíbrio entre os aspec-tos comercias e os aspectos não comerciais associadosao comércio. Neste sentido, questões como o princípioda precaução, a segurança alimentar, as regras de basesobre a OGM, ou ainda o respeito pelas denominaçõesde origem e indicações geográficas são aspectos deter-minantes. Haverá que dizer que é completamente ina-ceitável que vários países terceiros utilizem as nossasindicações geográficas e denominações de origem liga-das a uma cultura, a um território e a uma história comoprodutos genéricos ou semi-genéricos. Produzir e venderprodutos com a designação de "Vinho de Porto", "Ma-deira", "Champanhe", "Presunto de Parma" ou "QueijoManchego", ou outros, nos Estados Unidos, na Austrá-lia, no Canadá e na Nova Zelândia é algo de inaceitávelporque significa apropriação indevida de uma vantagemcomercial que não lhes pertence.

A segunda nota é para lembrar que a recente reforma daPAC dá-nos todas as condições para uma postura maisofensiva nas negociações, não apenas na defesa de todoo dossier da protecção das indicações geográficas e daspreocupações não comerciais, mas também para tentarimpor um vasto conjunto de regras, designadamentedisciplinar os créditos à exportação, as empresas comer-ciais públicas e o abuso da ajuda alimentar e da cláusulade minimis; conseguir que todos os países ricos dêemaos 49 países mais pobres do mundo as mesmas condi-ções que a UE deu com a iniciativa "Tudo menos ar-mas"; que se faça uma clara distinção entre os países em

vias de desenvolvimento e os países mais pobres domundo, já que não é realista pôr no mesmo plano paísescomo a Índia, a Malásia, a Indonésia ou países da Amé-rica do Sul e países dramaticamente pobres como Mo-çambique, Chade ou Burquina-Fasso, ou a maior partedos países ACP. Para além da agricultura, isto tambémse passa, por exemplo, nos têxteis e confecções onde acompleta abertura do mercado comunitário aos produtosdaquele primeiro grupo de países iria destruir centenasde milhar de empregos na União Europeia, designada-mente nos países mais pobres e atrasados como Portugal,a Grécia e a Espanha, ou os novos países do Leste euro-peu.

Espera-se, pois, que de Cancum saia um equilíbrio fun-damental entre todas estas dimensões sob pena de a glo-balização ser rejeitada pela nossa sociedade.

3-169

Maat (PPE-DE). Ik kan de Commissie complimente-ren met het feit dat zij erin is geslaagd een nieuw land-bouwakkoord te bereiken, dat volop mogelijkheden biedtvoor een nieuw WTO-akkoord. Voor geen enkel productbestaat nog rechtstreekse steun en voor zover er in deEuropese Unie nog importtarieven zijn, is de productiebeperkt en een belangrijk deel van de wereldmarkt op-gegeven. Zo heeft de quotering van de zuivel in de Eu-ropese Unie ertoe geleid dat wij vijf procent van onsaandeel in de wereldhandel hebben opgegeven. Helaasmoet ik constateren dat die vijf procent nog op geen en-kele manier is benut door ontwikkelingslanden.

Daarnaast heeft de Europese Unie een handelsakkoordgesloten met de 48 armste landen in de wereld en biedenwij vrije markttoegang aan veel voormalige koloniën enaan de Balkanlanden. Als we daarbij bedenken dat weaan de vooravond staan van een enorme uitbreiding vande Unie, moeten we constateren dat de Europese Unieeen geweldige impuls heeft gegeven aan de vrije handel.Nu al is het zo dat wij meer landbouwproducten uit dederde wereld importeren dan de Verenigde Staten, Ca-nada, Japan, Australië en Nieuw-Zeeland samen. Datbetekent dat de Europese Unie een open houding heeften daarbij wel degelijk bijdraagt tot een nieuw wereld-handelsakkoord.

Het zou me dan ook bevreemden als bepaalde groepe-ringen, ook in dit Parlement, zouden stellen dat dit ak-koord niet ver genoeg gaat. Wij zijn verder gegaan danenig ander handelsblok, wij bieden meer markttoegangdan enig ander handelsblok. Dat betekent dat juist dezesterke positie ons zal verzwakken als wij niet eensgezindoptreden. Door de gezamenlijke Europese positie te on-dergraven, zal er nog minder oog zijn in de wereld voorniet-handelszaken als dierenwelzijn, voedselveiligheid,milieu maar ook sociale aspecten. Dat is juist de kwali-teit die Europa kan bieden in een nieuw te sluiten we-reldhandelsakkoord.

Voorzitter, nogmaals mijn complimenten voor de Euro-pese Commissie, voor commissaris Lamy en zijn collegaFischler. Ik hoop dat dit Parlement eensgezind achter deCommissie gaat staan. Op basis van de huidige akkoor-

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den over de hervorming van het landbouwbeleid staanwij namelijk sterk bij nieuwe onderhandelingen en heb-ben wij de wereld veel te bieden op het terrein van soci-ale rechtvaardigheid, maar ook op het terrein van niet-handelszaken.

3-170

Lamy, Commission. Monsieur le Président, commel'ont montré les interventions, une négociation commer-ciale multilatérale au XXIe siècle présente de nombreu-ses facettes et mêle, de manière en quelque sorte indis-sociable, en tout cas pour nous Européens, des intérêts etdes valeurs. Se posent aussi, on s'en est rendu compte àvous écouter, des questions de grands équilibres sur lascène internationale, entre le Nord et le Sud, le Nord etle Nord et le Sud et le Sud. Je voudrais répondre briè-vement à un certain nombre de vos interventions en lesregroupant en trois thèmes: d'abord ce qui a trait à l'ac-cès au marché, ensuite ce qui a trait aux règles du com-merce international et enfin, plusieurs autres questionsqui ne sont pas forcément directement liées aux deuxprécédentes mais qui méritent des précisions.

Sur l'accès au marché d'abord, concernant le secteur in-dustriel, je suis d'accord avec ce qui a été dit. Nous de-vons aller dans la direction de ce que souhaitent un cer-tain nombre de pays en développement. C'est leur intérêtet c'est le nôtre. Rappelons-nous toutefois qu'il y a aussiun intérêt Sud-Sud à la libéralisation du commerce pourles produits manufacturés. Le commerce des produitsmanufacturés représente toujours 80% du commercemondial. Il y a donc bien là toutes les dimensions quej'évoquais et Mme Ferrer a raison de dire que, dans cesmatières, il ne faut pas s'arrêter aux questions de tarif,mais il faut aussi s'intéresser aux barrières non tarifaires.

Vous avez tous - et c'est bien normal - beaucoup parléd'agriculture: l'actualité le veut. Il est vrai que la réformede la politique agricole commune qui a été adoptée lasemaine dernière donne des résultats plus spectaculairesen termes de discipline - la question du soutien budgé-taire à nos agriculteurs - qu'en matière de promessesd'accès plus large aux marchés pour l'avenir. Pour au-tant, nous n'avons pas encore accepté de confirmer, enquelque sorte, au niveau de l'Organisation mondiale ducommerce, les disciplines que nous avons décidées entrenous. Nous sommes libres de les confirmer ou non auplan international et nous le ferons si d'autres en fontautant. Il y a donc là des contreparties à rechercher etc'est ce à quoi nous allons nous employer à présent,puisque le soutien sert effectivement à compenser uncertain nombre de handicaps ou à prendre en compte uncertain nombre de préoccupations qui sont celles desconsommateurs et des citoyens européens. Comme l'ontdit Mme Auroi et M. Bernier, effectivement, nous com-pensons grâce à notre soutien les handicaps ou les con-traintes supplémentaires de ce type.

M. Clegg demande s'il y a encore de la marge en matièred'accès au marché dans les négociations? Il nous per-mettra, j'en suis sûr, à M. Fischler et moi-même, de res-ter discrets sur la question de savoir combien nous avonsdans la poche. Négocier avec des poches transparentes

est un exercice dont M. Clegg sait qu'il n'est pas com-mode. Nos poches ne seront donc pas transparentes dansune séance publique comme celle d'aujourd'hui. Cepen-dant, il a raison et M. Della Vedova l'a dit aussi. Sansdoute la réforme à venir du marché du sucre, que M.Fischler et que la Commission ont annoncée pour l'au-tomne, est-elle de ce point de vue probablement plusprometteuse pour un produit présentant un grand intérêtpour les pays en voie de développement.

Je rappelle - et je réponds à M. Souchet - que cette ré-forme de la politique agricole commune a été faite pourdes raisons européennes, par les Européens et pour lesEuropéens. Tant mieux si elle améliore notre positiondans une négociation internationale, mais ce n'était pasla motivation à l'origine. Notre motivation, commed'ailleurs le prévoyait le Conseil européen de Berlin,était de revoir à mi-parcours un certain nombre d'organi-sations de marché et le fonctionnement de notre soutienà l'agriculture.

En ce qui concerne les règles, vous avez les uns et lesautres évoqué l'accès aux médicaments. Je ne répète pasce que j'ai dit dans mon intervention liminaire. La posi-tion de l'Union européenne là-dessus est claire: noussoutenons le compromis de décembre et nous attendonsque les Américains y adhèrent, sans quoi il y aura effec-tivement un problème majeur à Cancun.

Concernant les préoccupations non commerciales, no-tamment évoquées par M. van den Berg, oui, elles sontsur la table, y compris en matière agricole: bien-être desanimaux, environnement, sécurité alimentaire. Il y aaussi des sujets qui visent à la réglementation du com-merce international, comme les indications géographi-ques citées par MM. Garot et Cunha. Vous avez raison.Nous ne pouvons pas dire à nos agriculteurs que letemps est venu de songer moins à la quantité et plus à laqualité sans être logique avec cet agenda qui est le nôtreet qui consiste à renforcer, à rendre plus opérationnel,plus aisé, ce que les textes de l'OMC prévoient aujour-d'hui d'ores et déjà en matière de protection: les indica-tions géographiques.

Dernier sujet délicat: les sujets dits de Singapour, et no-tamment l'investissement. Notre point de départ a tou-jours été qu'il vaut mieux un bon socle internationalmultilatéral qu'une mauvaise jungle d'accords bilatéraux.Vous avez dit, à juste titre, que certains pays en voie dedéveloppement ne sont pas enthousiastes. Pas tous,d'ailleurs! Certains autres sont tout à fait favorables àl'ouverture de négociations sur ces sujets, et notammentsur l'investissement. Au fond, les pays en voie de déve-loppement qui s'expriment à cet égard le font un peucomme ce que j'ai entendu cet après-midi dans cette en-ceinte: il y en a qui sont très pour, il y en a qui sont trèscontre, il y en a qui sont pour "peut-être" et il y en a quisont contre "sauf si". C'est la situation dans laquelle noussommes et je réponds à M. Désir que, dans ce choix en-tre la jungle du bilatéral et l'ordre multilatéral, je l'aisouvent entendu tenir des propos plus multilatéralistesque cet après-midi.

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Quelle est la voie que nous devons suivre? Nous devonsrester fermes sur la nécessité d'aborder ces questions,tout en répondant aux soucis justifiés et répétés d'uncertain nombre de pays en voie de développement, à lacrainte qu'ils ont qu'en s'engageant dans des accordsmultilatéraux sur ces sujets, ils réduiraient l'espaced'autonomie de leur politique économique. Nous devonseffectivement trouver des modalités qui répondent à cesouci. En tout cas, d'une manière générale, je reste per-suadé qu'il vaut mieux du multilatéral que du bilatéraldans ces domaines.

Concernant le traitement spécial et différencié et lesquestions de mise en uvre, je crois que j'ai indiquédans mon intervention initiale que l'Union européenneétait ouverte et qu'il s'agissait plutôt de convaincre d'au-tres partenaires du Nord, les États-Unis, le Japon, le Ca-nada, de faire preuve d'un peu plus de flexibilité. Nous ytravaillons.

J'aborderai encore deux ou trois questions. Concernant lecoton, Monsieur Van den Berg, ce n'est pas l'Union qui,pour une fois, est sur le banc des accusés des pays envoie de développement. S'agissant du coton, nous n'enexportons pas. Nous importons énormément de coton etla production que nous avons ne donne lieu à aucunsoutien à l'exportation. Nous devons produire 2 % à 3 %du volume mondial de la production de coton. Aujour-d'hui, ce sont donc les États-Unis qui sont en cause surce point.

Mme McNally et M. van den Berg ont parlé des normesfondamentales du travail. Hélas, ce sujet n'est pas auprogramme de Cancun, parce qu'il n'a pas été mis auprogramme du cycle de négociation lancé à Doha. Figu-rent au programme de Cancun une partie des sujets quiont été lancés à Doha, pas tous. Cela dit, nous ne pou-vons pas ajouter de nouveaux sujets au programme deDoha. Vous connaissez notre position: nous regrettonsde ne pas être parvenus à une meilleure articulation entreles normes fondamentales du travail et les règles del'Organisation mondiale du commerce. Nous nous som-mes rabattus, en quelque sorte, sur nos politiques bilaté-rales pour le faire. Donc nous ne pouvons, hélas, espérerde bonnes nouvelles de Cancun sur ce point. Il faudraattendre un autre cycle de négociation pour remettre lesujet sur la table.

Sur la question de savoir ce que pense la Commission del'association du Parlement à la fin des négociations, jen'ai aucune objection, au nom de la Commission, à ceque les résultats du cycle se soldent par un vote du Par-lement européen, sauf évidemment avis contraire duConseil de ministres. En tout cas, la position de laCommission est celle que je viens de vous donner et jeréponds, ce faisant, à Mme Mann et à M. Clegg.

Monsieur Suominen, l'adhésion de la Russie à l'OMC,nous y travaillons. Je passe d'ailleurs ma journée d'au-jourd'hui dans vos murs, avec mon collègue GermanGref, qui est le ministre russe de l'Économie et des Fi-nances et qui est le négociateur désigné par M. Poutine.C'est probablement notre sixième séance de négociations

et vous lui avez donné, grâce au débat de cet après-midi,l'occasion d'aller faire un tour dans cette jolie ville deStrasbourg, et je suis sûr qu'il vous en sera très recon-naissant.

Sur l'AGCS, Madame Auroi, Madame Boudjenah, nousen avons débattu il y a à peine quelques semaines. LeParlement européen a pris position. Je n'y reviens doncpas.

Enfin, sur la bonne nouvelle que nous a annoncée MmeMann concernant la manifestation commune, à Cancun,du Parlement européen et de l'Union parlementaire in-ternationale, ainsi que le travail qu'elle, M. Schwaiger,Mme Plooij-van Gorsel et bien d'autres ont mené pourassocier davantage les parlements nationaux aux travauxde l'OMC, c'est effectivement, pour la Commission, unebonne nouvelle. Vous savez que nous soutenons vosefforts dans ce domaine.

3-171

Presidente. La ringrazio, signor Commissario.

La discussione è chiusa.

La votazione si svolgerà domani, alle 12.00.

Comunico di aver ricevuto sei proposte di risoluzione aisensi dell'articolo 37, paragrafo 2, del Regolamento. 1

3-172

Corte Penal Internacional

Den Internationale Straffedomstol

Internationaler Strafgerichtshof

∆ιεθνές ποινικό δικαστήριο

International Criminal Court

Cour pénale internationale

Corte penale internazionale

Internationaal Strafhof

Tribunal Penal Internacional

Kansainvälinen rikostuomioistuin

Internationella brottmålsdomstolen

3-173

Presidente. L'ordine del giorno reca le dichiarazionidel Consiglio e della Commissione sulla Corte penaleinternazionale.

3-174

Frattini, Consiglio. Signor Presidente, signor Com-missario Lamy, onorevoli parlamentari, per la Presiden-za italiana è un grande onore ma anche una grande re-sponsabilità prendere la parola di fronte al Parlamentoeuropeo sul tema della Corte penale internazionale. E'certamente un onore perché l'Italia, fin dall'inizio, hasostenuto più di molti altri paesi la Corte penale ed è ilpaese che ha dato il suo nome allo Statuto di Roma. E'

1 Cfr. Processo verbale

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allo stesso tempo però una responsabilità quella di con-tinuare a sostenere, con la stessa determinazione dei no-stri predecessori, gli sforzi della comunità internazionaleper rendere vitale una giurisdizione internazionale cheponga termine all'impunità per i colpevoli dei criminipiù aberranti.

La Corte si sta dimostrando un grande successo. Fino adoggi, 90 Stati sono divenuti parte dello Statuto di Roma.La Corte ha tenuto quest'anno la sua sessione inauguralecon l'elezione del Presidente, dei giudici, del procuratoree del cancelliere. Essa è oggi una realtà pienamente fun-zionale nelle relazioni internazionali e l'Unione europeapuò essere orgogliosa per aver dato un contributo deter-minante a questo sviluppo. La Presidenza italiana haun'importante eredità da difendere e intende difenderla.Pochi giorni fa, il 16 giugno, il Consiglio ha ribadito ilsuo impegno nei confronti della Corte con una posizionecomune che ha il significato politico di riaffermare ilsostegno pieno dell'Unione europea nei confronti di que-sta istituzione. Sulla base della posizione comune verràaggiornato il piano di azione del maggio 2002. L'azionea favore della Corte rimarrà una componente essenzialedell'azione di politica estera dell'Unione. E' a tutti notoche in tale azione l'Unione europea si troverà ad affron-tare questioni delicate e complesse, ma questo certa-mente non diminuirà il nostro impegno.

La nostra iniziativa andrà in diverse direzioni. In primoluogo l'Italia rappresenterà l'Unione europea nel corsodella seconda Assemblea degli Stati Parte in settembre.Noi ci prepariamo con impegno per questo appunta-mento e non risparmieremo gli sforzi per risolvere tuttele questioni che sono ancora in sospeso, relative all'isti-tuzione e al funzionamento. In secondo luogo, per assi-curare l'effettivo funzionamento della Corte e garantirela sua indipendenza, l'Unione europea continuerà a inco-raggiare gli Stati a trasferire rapidamente e per intero iloro contributi fissati secondo le decisioni prese dall'As-semblea e ad aderire all'accordo sull'immunità e i privi-legi della Corte. Terzo: l'Unione europea continuerà achiedere agli Stati che non lo hanno ancora fatto di dive-nire parte dello Statuto, perché noi riteniamo che siaauspicabile e necessaria l'adesione più larga possibile. Inconformità con quanto previsto dalla posizione comune,è già stata avviata un'ampia opera di sensibilizzazione inquesto senso, in particolare negli appuntamenti di dialo-go politico con gli Stati terzi. Quarto: l'Unione europeacontinuerà a difendere l'integrità dello Statuto di Roma equesto vale anche nell'ambito delle nostre relazioni con inostri amici degli Stati Uniti d'America.

Come potete immaginare, questo è un argomento fre-quente nell'Agenda del dialogo euroatlantico ed è statosollevato la scorsa settimana ancora nel corso del Sum-mit Unione europea/Stati Uniti, a Washington. Onore-voli membri del Parlamento, la nostra ambizione è dicontinuare, con gli Stati Uniti, un ampio dialogo su tuttigli aspetti della questione. Noi condividiamo con gliStati Uniti d'America gli stessi valori fondamentali eattribuiamo la stessa importanza - una grande importan-za - all'obiettivo di far cessare l'impunità per i criminipiù gravi e di individuare le responsabilità personali

nella loro commissione. Ma obiettivamente, dobbiamoammetterlo, vi sono diverse sensibilità nella valutazionedel ruolo della Corte. Gli Stati Uniti, nella loro impo-nente proiezione su scala globale, sono preoccupati dellapossibilità di accuse motivate politicamente contro i lorocittadini. L'Unione europea ritiene che lo Statuto dellaCorte dia sufficienti garanzie di imparzialità e autorevo-lezza, quali l'alta qualità dei giudici e il principio dicomplementarità dell'operato della Corte, per attenuare,direi per dissipare, le preoccupazioni circa una possibilestrumentalizzazione dell'attività di tale istituzione. I mieipredecessori hanno aggiornato questo Parlamento suglisviluppi di questa dialettica che è in corso tra Unioneeuropea e Stati Uniti d'America e circa le iniziative svi-luppate da entrambe le parti. Non ripeto quanto è noto atutti, ma vorrei indicarvi come, da parte italiana, si in-tenderebbe procedere durante la Presidenza.

Gli Stati Uniti temono, tra l'altro, che la Corte possa co-stituire una minaccia, sia pure indiretta, per lo svolgi-mento e l'attuazione delle operazioni di pace delle Na-zioni Unite. L'Unione europea ritiene che la Corte siaun'importante salvaguardia per proteggere anche le forzedi pace e in tale contesto il Consiglio di sicurezza del-l'ONU ha esaminato per due anni consecutivi le propostedegli Stati Uniti per escludere le forze di pace dalla giu-risdizione della Corte. In entrambi gli anni l'Unione eu-ropea ha potuto esprimere la sua posizione di fermo so-stegno per la Corte durante le riunioni del Consiglio diSicurezza aperte agli Stati non membri. Quest'annol'Unione si è anche espressa pubblicamente a favoredella convocazione della riunione del Consiglio di sicu-rezza, che si è svolta lo scorso 12 giugno. In tale occa-sione si è chiesto a tutti i membri del Consiglio di sicu-rezza di impegnarsi a trovare una soluzione che preservil'integrità dello Statuto di Roma e il regolare svolgi-mento delle operazioni di pace: due fattori che sono evi-dentemente non incompatibili. Gli Stati Uniti, come ènoto, perseguono la stipula di una rete di accordi bilate-rali per esentare i propri cittadini dalla giurisdizionedella Corte. E' di ieri la notizia della sospensione dell'as-sistenza militare americana ad alcuni paesi, tra cui cin-que che stanno per aderire all'Unione europea, che sisono dichiarati non disponibili a tali accordi. L'Unione sirammarica di tale iniziativa. Ci riserviamo, ovviamente,di approfondirla in vista di ulteriori contatti con Was-hington.

Ricordo che lo scorso settembre il Consiglio ha appro-vato delle conclusioni con alcuni principi guida da ri-spettare nella conclusione di accordi di esenzione perpreservare l'integrità dello Statuto di Roma. Le conclu-sioni e i principi guida erano indirizzati in primo luogoagli Stati membri e ai paesi candidati, ma essi sono evi-dentemente rilevanti per tutti gli Stati che sono partedello Statuto di Roma. Questi documenti sono stati dif-fusi in un vasto numero di Stati terzi allo scopo di rende-re nota la posizione di principio che l'Unione europea hagià assunto sulla questione. L'Unione europea è ferma-mente convinta che la Corte penale internazionale rende-rà il mondo più sicuro, o meglio, contribuirà a rendere ilmondo più sicuro, giusto e pacifico. Riteniamo che lasemplice istituzione concreta della Corte avrà un valore

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di deterrenza verso la commissione dei crimini più gravi.Ponendo termine all'impunità, la Corte rafforzerà il pri-mato della legge e fornirà un contributo di fondamentaleimportanza alla pace.

La Corte, per concludere, dimostrerà molto presto diessere un'istituzione realmente indipendente ed efficace.Lo farà lavorando in concreto e coloro che sono diffi-denti verso di essa potranno constatare, lo ripeto, nelconcreto lavoro della Corte, che lo Statuto di Roma ga-rantisce i più alti criteri di giustizia e non si presta, oalmeno noi dobbiamo lavorare perché non si presti mai,a strumentalizzazioni politiche. Sarà questo evidente-mente uno degli impegni nel dialogo franco e amiche-vole che la Presidenza avrà con gli Stati Uniti d'Ameri-ca.

3-175

Lamy, Commission. Monsieur Moreno Campo, ré-cemment nommé Procureur de la Cour pénale interna-tionale, a dit lors de sa prestation de serment: "Une Courpénale internationale totalement indépendante et impar-tiale est un gage d'espoir, mais elle suscite aussi descraintes et des malentendus".

Cette Cour suscite effectivement l'espoir d'une nouvelleère pour la justice internationale, elle procure un outilefficace pour combattre l'impunité et est donc un facteurde dissuasion comme vient de le dire le Président duConseil pour ceux qui seraient tentés de perpétrer desactes criminels graves que cette Cour a la compétence dejuger. Mais elle éveille aussi, si l'on s'en réfère à la posi-tion des États-Unis, des craintes et des malentendus.C'est, en effet, cette crainte des Américains de voir leurpersonnel poursuivi pour des motifs politiques qui a in-cité ce pays à déployer des efforts dans le monde entierpour obtenir des accords bilatéraux d'immunité pour sesressortissants et qui a également abouti à la reconductionde la résolution du Conseil de sécurité qui porte le nu-méro 1422.

Pour obtenir ces accords, les États-Unis n'ont pas hésitéà brandir la menace du refus d'aider militairement lespays qui ne les signeraient pas. Que signifie cette posi-tion? N'ayant pas adhéré au Statut de Rome, lesÉtats-Unis se considèrent libres de conclure des accordsd'immunité, notamment en raison du nombre considéra-ble de soldats américains déployés aux quatre coins de laplanète. Quelle que soit la valeur de cet argument, il estcertain que la contribution importante des États-Unis auxactions de maintien de la paix ne peut pas être passéesous silence. Il est aussi évident que les pays qui, eux,ont adhéré au Statut de Rome, ne peuvent pas emprunterune sorte de porte dérobée pour se soustraire à leursobligations vis-à-vis de la Cour pénale internationale.

Les principes directeurs, adoptés en septembre 2002 parl'Union, auxquels la Présidence du Conseil s'est référéesont on ne peut plus clairs sur ce point: nous ne considé-rons pas que ces accords soient nécessaires, mais nousles acceptons à condition qu'ils satisfassent à certainscritères bien définis. Les accords que les États-Unis s'ef-forcent de conclure ne correspondent pas à nos condi-

tions et ont clairement pour but de saper le Statut deRome dans la mesure où ils ne prévoient aucune dispo-sition ferme destinée à éviter l'impunité et où ils éten-dent l'impunité au-delà du cadre des ressortissants amé-ricains présents sur un territoire pour certains motifsmilitaires ou strictement administratifs. Comment, dèslors, faisons-nous valoir notre position?

Nous l'avons fait, notamment, à l'occasion de la positioncommune du 16 juin dernier qui indique sans ambiguïtéque les principes directeurs ne se réduisent pas à unesorte de cuisine interne, mais qu'ils doivent s'appliquerpour justifier la protection de l'intégrité du Statut deRome dans nos relations avec les pays tiers. Cette posi-tion est le fruit de démarches et de dialogues. Mes collè-gues Patten et Verheugen ont conjugué leurs efforts àceux de la Présidence grecque pour envoyer des lettrescommunes aux ministres des affaires étrangères des paysadhérents, aux ministres des affaires étrangères des payscandidats et aux ministres des affaires étrangères despays des Balkans. Il y mettent l'accent sur la nécessité detenir compte de la position de l'Union.

Nous avons donné des instructions à nos chefs de délé-gation dans les pays tiers pour qu'ils insistent sur l'im-portance de cette question. Dans les pays qui ont déjàsigné un accord d'immunité, nos chefs de délégation ontété invités à analyser de plus près la probabilité de ratifi-cation de ces accords.

Ces efforts diplomatiques s'appuient sur le soutien im-portant que nous avons accordé aux ONG qui militent enfaveur d'une Cour pénale internationale efficace parl'intermédiaire de l'Initiative européenne pour la démo-cratie et les droits de l'Homme. Tout récemmentd'ailleurs, le Conseil européen de Salonique a confirméque l'Union soutient sans réserve la Cour pénale interna-tionale.

Qu'en est-il des résultats? Après avoir rappelé nos prin-cipes et notre action, soyons lucides. Les résultats sontplutôt mitigés. Même si je laisse de côté l'accord signéprécipitamment par la Roumanie en août 2002, et mêmesi les pays adhérents et les pays candidats ont résisté auxpressions américaines pour s'aligner sur la position del'Union du 16 juin, il est clair que la situation dans lesBalkans reste floue: l'Albanie, la Bosnie-et-Herzégovineet tout récemment l'ancienne République yougoslave deMacédoine ont signé de tels accords dont aucun ne res-pecte les conditions définies par les principes directeursde l'Union. Nous n'avons pas caché notre déception etnous en avons fait part à ces pays. Quant à la reconduc-tion de la résolution 1422 du Conseil de sécurité, il nefait aucun doute dans notre esprit que la légalité de cettemesure est, au mieux, sujette à caution.

Nous avons permis un débat ouvert au sein du Conseilde sécurité où les inquiétudes sur la légalité de cette pro-position ont pu s'exprimer. Dans une intervention remar-quable, le Secrétaire général des Nations unies,M. Koffi Annan, a non seulement émis des doutes surl'opportunité de fonder cette résolution du Conseil desécurité sur l'article 16 du statut de Rome, mais il a re-

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mis en cause sa nécessité. En effet, les soldats de main-tien de la paix des Nations unies demeurent sous la juri-diction de l'État dont ils sont ressortissants et ils seraientimmédiatement rapatriés au cas où ils auraient perpétrésun crime grave. Pour autant que l'État d'origine traitedûment l'affaire, la juridiction complémentaire de laCour pénal n'entrerait pas en ligne de compte.

Au nom de l'union, enfin, la Présidence grecque a décla-ré sans équivoque qu'il n'était pas question d'accepterune reconduction automatique de cette résolution dansles années à venir, empêchant ainsi que ce procédé -puisqu'il s'agit bien d'un procédé - se perpétue sans con-testation.

Je cite enfin l'aide importante - 13 millions d'euros, cen'est pas rien - fournie par l'Union depuis 1995 à la Courpénale internationale par l'intermédiaire de l'Initiativeeuropéenne pour la démocratie et les droits de l'homme,les actions de sensibilisation que nous avons menéesauprès de parlementaires, de fonctionnaires, de la sociétécivile, de fonctionnaires de justice et même auprès depersonnel militaire, par exemple, dans les nouveauxÉtats indépendants. À cela s'ajoutent nos efforts en ma-tière de formation d'avocats de la défense pour faire decette Cour une réalité concrète et immédiate. Nous réflé-chissons, d'ailleurs, aux modalités que prendra notresoutien dans les prochaines années en écoutant les ONGet plusieurs parlementaires européens qui s'exprimerontlors d'un séminaire que la Commission organisera le14 juillet pour entendre divers points de vues sur cettequestion.

J'ai le sentiment d'avoir défendu et exposé une ligne toutà fait en harmonie avec ce que la Présidence du Conseilvient d'indiquer. Nul ne s'en étonnera. La Cour pénaleinternationale place, certes, la relation transatlantiqueface à un défi. Au moment où cette éminente équipeformée de 18 juges et procureurs entame son travail,nous sommes, nous Européens, convaincus que la Courpénale internationale justifiera notre soutien et notreconfiance. Ce faisant, elle contribuera aussi à dissiper lesinquiétudes qui subsistent ici et là dans le chef, commedisent nos amis belges, des Américains.

3-176

Oostlander (PPE-DE). Voorzitter, ik wil me aanslui-ten bij de commissaris, die zojuist zei dat hij het volko-men eens was met de standpunten van de Raad. Uit deresolutie van het Parlement blijkt dat het Parlement uwbeider standpunt volledig steunt. Het is namelijk niet zo,zoals men vroeger wel dacht, dat de economische ordeen de interne markt het belangrijkste zijn in de EuropeseUnie. Het hart van de zaak - en dat hebben we bij deuitbreiding heel uitdrukkelijk ontdekt - is het feit dat wijeen rechtsgemeenschap zijn, die zich inzet voor derechtsstaat en voor de internationale rechtsorde. Dat zijnde dingen die het hart van de Europese Unie uitmaken,die het karakter van de Europese Unie bepalen. Daaromis het vanzelfsprekend dat de drie belangrijke organenbinnen de Europese Unie deze zelfde lijn verdedigen.

Er wordt wel eens gezegd dat mikken op het recht eenteken van zwakte is. Europa is militair zwak en daaromzouden wij met name op de internationale rechtsorde endergelijke letten. De Amerikanen zijn militair sterk,daarom kunnen zij het stellen zonder die zorg voor deinternationale rechtsorde en kunnen zij vertrouwen opmachtspolitiek. Dat is een buitengewoon cynische op-vatting, hoewel er in het verleden natuurlijk wel eensreden is geweest om zo te denken.

De voorganger van het Internationaal Strafhof, het Tri-bunaal voor Joegoslavië, werd destijds naar mijn meningopgezet omdat degenen die zich toen verantwoordelijkvoelden voor, of zich gedroegen alsof ze verantwoorde-lijk waren voor de oorlog in Joegoslavië en het beëindi-gen ervan, een manier zochten om militair ingrijpen uitte stellen. Toen kregen we dat Tribunaal voor Joegosla-vië. Gelukkig is het Internationaal Strafhof waar het nuom gaat allang geen doekje voor het bloeden meer.

Het is natuurlijk wel zo dat de Europese Unie op andereterreinen wel overtuigd zal moeten zijn dat ze ook inmachtsontplooiing niet tekortschiet. Want de uitoefeningvan het recht behoeft altijd ondersteuning door macht enzoiets geldt ook voor de Amerikanen. Het uitoefenenvan macht dient om recht te bedelen. In feite kunnen weons daarbij ook op de grondwet van de Amerikanen be-roepen, die internationale rechtsorde, rechtstaat, demo-cratie tot hun landsbelang rekenen. Dat is een erg aardi-ge definitie van nationaal belang.

De huidige bedreigingen van derde landen met het doeldeze landen bilaterale onschendbaarheidsovereenkom-sten te laten tekenen, zijn natuurlijk een ernstige zaak.De nieuwe toetreders zijn tegelijkertijd nieuwe NAVO-leden; het is de vraag hoe serieus de Amerikanen hetbestaan van de NAVO nog nemen als de bijstand opmilitair gebied zomaar wordt ingetrokken. Bovendienlevert het ICC alleen maar aanvullende rechtspraak,waarbij ervan uit wordt gegaan dat de landen die hetakkoord hebben getekend zelf ook rechtsstaten zijn enwel degelijk degenen ter verantwoording roepen die zicheventueel bij een militaire taak misdragen.

Nu maken we onszelf in sommige lidstaten misschienwel eens schuldig aan ketelmuziek die het wantrouwenwekt van de Amerikanen, zoals het eigenaardige feit datgeneraal Franks in België werd aangeklaagd wegensoorlogsmisdaden. Als het recht op deze manier wordtgebruikt, levert dat een verpolitisering van het recht op,zoals de minister daarnet ook heeft gezegd, en dat leidttot wantrouwen tegen het recht. Ik denk daarom dat hetheel belangrijk is dat ook de lidstaten van de EuropeseUnie goed weten hoe ze zich in dit verband moeten ge-dragen om geen wantrouwen bij Amerika op te wekken.

Het is natuurlijk zo, dat moeten we de Amerikanen toe-geven, dat Amerika meer risico's loopt dan wij, met na-me vanwege de grootschalige activiteiten op militairgebied. Toch meen ik dat met name vanwege dit begripeen dialoog met de VS voorop moet staan. Daarin kaneventueel ook een stuk humor doorklinken - de wet overde mogelijkheid van een invasie van Den Haag bijvoor-

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beeld is natuurlijk iets waar we alleen maar om kunnenlachen.

3-177

De Keyser (PSE). Monsieur le Président, je ne vou-drais pas répéter ce que le commissaire Lamy a déjà dit,c'est-à-dire que, même si la Cour pénale internationalen'est pas un instrument politique, elle voit le jour dansun contexte politique particulièrement difficile et que,depuis 2002 déjà, les États-Unis tentent, de façon mar-quée, par la violence, tant à l'ONU que par la signatured'accords bilatéraux avec un nombre important de pays,de court-circuiter cette juridiction. Alors je voudrais direà quel point, à la fois, je suis choquée, en tant que par-lementaire, par les moyens qui sont utilisés pour fairepression sur certains pays et je pense notamment à lapression que subit la Colombie, menacée de se voir sus-pendre l'aide américaine pour la lutte contre les narcotra-fiquants ou à la pression exercée sur les Pays baltes oud'autres pays candidats à l'OTAN mais aussi à quelpoint l'Europe entière est pour le moment suspendue àl'Union européenne; et le fait que nous soyons en accord,Conseil, Parlement européen et Commission, a une si-gnification symbolique toute particulière.

Il est absolument important que la présidence italienneprenne conscience de ce que cette Cour pénale interna-tionale est bien davantage qu'un instrument de lutte con-tre les Américains et leur unilatéralisme, la garantie pournous de retrouver une cohérence européenne en matièreà la fois de politique internationale et de droit internatio-nal. Nous veillerons donc de très près à ce qui adviendrade cette Cour.

3-178

Ludford (ELDR). Mr President, the good news is thatthe ICC has been successfully established with 139countries having signed up and the president, prosecutorand judges appointed. It will prosecute the worst kind ofcrimes, such as genocide, mass slaughter, widespreadrape and ethnic cleansing. It will help make the world asafer place. The European Union must live up to itsleadership in establishing the Court by ensuring that allMember States fulfil their funding and legal obligations.

The United States' opposition to the Court is totally irra-tional. There are ample checks and safeguards to preventpolitically motivated prosecutions. It is absurd to claimthat US peacekeepers would run the gauntlet of anti-American prejudice.

US domestic political ideology is in conflict withAmerican security interests. Surely an international courtwhich signals that the international community will notallow gross breaches of law to go unpunished coincideswith the objectives of the United States global securitydoctrine.

We may not be able to stop the US from shooting itselfin the foot, but we ought to be able to stop it shootingthe rest of us in the foot. It is deploying the most outra-geous bullying tactics to get small countries to sign bi-lateral immunity agreements. Six of the seven EU acces-

sion states which are candidates to NATO have not ob-tained a waiver and have had military aid cut off.

It is alarming to see the Bush Administration pursuingits anti-ICC campaign to such lengths as to cut off mili-tary assistance to its allies in the war against terrorism.Indeed, most ICC member states are democracies withrelatively strong commitment to the rule of law, so theaid cut-offs represent a sanction targeting states thatabide by democratic values. That is extremely perverse.

The Balkan states are in a very vulnerable position.Croatia and Bulgaria have refused to sign. Romania,Albania and Bosnia have granted immunity and Mace-donia, too, I understand. It is no good just saying weregret that they do not live up to EU criteria. We have toboth sanction and protect these accession and aspirantstates. This is the kind of exercise which, if the EU can-not hang together, with its candidate and aspirant states,makes people despair of a common foreign and securitypolicy. We should be able to do more and I hope we willbe able to do so.

3-179

Wuori (Verts/ALE). Arvoisa puhemies, eilen yksi-vuotissyntymäpäiväänsä viettänyt kansainvälinen rikos-tuomioistuin sai pahalta haltijattareltaan uuden myrky-tetyn lahjan, kun Yhdysvallat alkoi toteuttaa uhkaustaankohdistaa sanktioita niihin valtioihin, jotka eivät ole tai-puneet sen painostukseen kahdenvälisten immuniteetti-sopimusten solmimiseksi. Suvereniteetin ja oikeudenvälisessä kamppailussa uudesta maailmanjärjestyksestäUSA on näin yhä selvemmin valinnut oman suvereni-teettinsä maksimoimisen kansainvälisen oikeusjärjestyk-sen kustannuksella.

Kun meidän perimmäinen tarkoituksemme on turvatalaillisuusperiaate sekä sotarikoksista ja muista kansain-välisistä rikoksista rankaisemattomuuden vastustaminen,on siksi entistäkin tärkeämpää, että tiivistämme yhteis-työtämme universaalin oikeudenkäytön toteuttamiseksi,jotta näihin vakaviin rikoksiin syyllistyneet saadaanasianmukaisesti ja kattavasti vastaamaan teoistaan. Semerkitsee sekä kansainvälisen rikostuomioistuimen tu-kemista kaikin keinoin että tuomiovallan käytössä edel-leen olevien suurten aukkojen poistamista muun muassalisäämällä EU:n jäsenvaltioiden lainsäädännössä oleviavalmiuksia kansainvälisten rikosten käsittelyyn.

Kaikkien on oltava yhdenvertaisia lain edessä. Taka-askeleet tässä merkitsisivät taantumista kohti barbariaa.

3-180

Crowley (UEN). Mr President, I would like to con-gratulate the President-in-Office of the Council on hisfirst day and hope his response to us today on the Inter-national Criminal Court is a reflection of his future co-operation with this House.

A former Nuremberg prosecutor, Benjamin B. Ferencz,said: 'There can be no peace without justice, no justicewithout law, no meaningful law without a Court to de-cide what is just and lawful under any given circum-stance.' The International Criminal Court affords us the

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opportunity to ensure that not only captured prisoners orthe lowest of the service people involved in conflicts,but also generals and heads of state can be brought tojustice for genocide and for crimes against humanity. Itis unfortunate that, while so many positive things hap-pened in the latter half of the 20th century, words suchas 'ethnic cleansing' and 'genocide' have come into ournormal vocabulary. We must have a proper mechanismin place to ensure that, if a national court is not able orwilling to bring a case against somebody who is accusedof crimes against humanity, then there must be an inter-national forum to do so. That is why we ascribe and sub-scribe to the International Criminal Court.

However, I would hate it if people - especially the peo-ple in the gallery watching us today - went away fromthis Chamber thinking that this is merely an opportunityfor the European Union to bash America. America iswrong in its stance with regard to the InternationalCriminal Court. However, it is entitled to take thatstance; it is entitled to put forward its own viewpoint andits own ideas; it is entitled to make new agreements withthird countries, if it so wishes. However, those countrieswill have to deal with the consequences of those nego-tiations.

Finally, we can give leadership, as we already havedone, and the best way to do so is by example, notmerely by criticising people who do not agree with us.

3-181

Theorin (PSE). Herr talman! Internationella brott-målsdomstolen har nu påbörjat sitt arbete. Domstolenförtjänar stöd från alla världens stater. De personer sombegår allvarliga krigsförbrytelser, inklusive våldtäkter,skall inte kunna undgå att ställas inför rätta. EU står hel-hjärtat bakom domstolen och ger den sitt fulla stöd.

Det är obegripligt att ett demokratiskt land som USAkan begära att deras medborgare som är medaktörer viddenna typ av brott inte skall kunna ställas till ansvar förallvarliga krigsförbrytelser. Om USA själv lagför sådanaförbrytare är detta i överensstämmelse med den interna-tionella brottsmålsdomstolens stadga och domstolen hardå ingen anledning att åtala amerikanska medborgare.

USA:s agerande kan dock inte ge annat intryck än attUSA inte har för avsikt att lagföra sina medborgare omde gör sig skyldiga till allvarliga krigsförbrytelser. Dettavore förödande, inte minst för USA som rättssamhälle.Det är naturligtvis även oacceptabelt att USA utövarutpressning mot andra länder i akt och mening att un-derminera den internationella brottmålsdomstolen.USA:s hot om indraget militärt eller ekonomiskt stöd omett bilateralt avtal om straffrihet inte undertecknas, är ettmaktspråk som inte skall accepteras.

Jag utgår ifrån att kommissionen och rådet med kraftmotarbetar detta agerande och verkar för att USA skallacceptera den internationella brottmålsdomstolen som ettviktigt rättsligt instrument mot allvarliga krigsförbrytel-ser.

3-182

Lamy, Commission. Je voudrais dire juste un mot,Monsieur le Président, pour répondre sur un point quebeaucoup d'intervenants ont mentionné, qui est cetteannonce par les États-Unis de la suspension de leur as-sistance militaire aux pays qui refusent de s'engager dansdes accords qui exemptent les Américains des disposi-tions de l'accord sur la Cour pénale internationale. Cettenouvelle ne nous surprend pas, ce qui ne nous empêchepas de le regretter et même - comme l'a dit tout à l'heurela Présidence du Conseil - de le déplorer. Et nous cons-tatons, d'un autre côté, avec une certaine satisfaction,que beaucoup de pays ont su résister aux pressions qu'ilsont subies. Je crois que le courage dont font preuve cespays en uvrant pour le succès de l'accord sur la Courpénale internationale mérite à la fois notre respect etnotre admiration.

J'en termine en disant qu'une fois de plus, les pressionsdont ces pays font l'objet sont d'autant plus inopportu-nes, d'autant plus incompréhensibles, inopportunes parcequ'incompréhensibles, que le statut de la Cour prévoitdes moyens pour apporter une réponse aux soucis améri-cains, soucis qu'à certains égards nous pouvons, commebeaucoup d'entre vous, comprendre. Pourquoi, dès lorsque des solutions existent, cet acharnement à tenterd'aller plus loin? Cette attitude ne peut que nous laisser,les uns et les autres, dans le doute.

3-183

Presidente. Ringrazio il Presidente in carica del Con-siglio e il Commissario Lamy. Sono sicuro che il Parla-mento sosterrà tutti gli sforzi perché la Commissione e laPresidenza del Consiglio, nelle relazioni con il governodegli Stati Uniti, ottengano dei risultati positivi. Devodire, anche sulla base dell'esperienza personale, che sa-rebbe opportuno trovare delle orecchie più sensibili diquanto non abbiamo trovato noi, come delegazione delParlamento europeo, quando abbiamo sollevato questoproblema con il presidente della commissione per gliaffari esteri del Congresso degli Stati Uniti, che ci harisposto, diciamo, in modo non molto diplomatico. Noiabbiamo i nostri tribunali e la nostra Costituzione e nonpermetteremo mai che un cittadino degli Stati Uniti siaprocessato e giudicato al di fuori di questi. Sono sicuroche, all'interno dell'amministrazione americana e anchedel parlamento americano, si troveranno delle orecchiepiù sensibili.

3-184

PRESIDENCIA DEL SR. PUERTAVicepresidente1

3-185

Turno de preguntas (Consejo)

Spørgetid (Rådet)

Fragestunde (Rat)

´Ωρα των Ερωτήσεων (Συµβούλιο)

Question Time (Council)

1 Comunicación de la Presidencia, Demanda de amparo de lainmunidad parlamentaria: Cf. Acta.

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Heure des questions (Conseil)

Tempo delle interrogazioni (Consiglio)

Vragenuur (Raad)

Período de perguntas (Conselho)

Kyselytunti (neuvosto)

Frågestund (rådet)

3-186

El Presidente. De conformidad con el orden del día,se procede al turno de preguntas (B5-0098/2003).

Examinaremos una serie de preguntas dirigidas al Con-sejo.

Quiero dar la bienvenida a este turno de preguntas alseñor Ministro, señor Frattini, que encontrará la mejorcolaboración del Parlamento para este diálogo entre elConsejo y el Parlamento.

Tiene la palabra el Sr. Carnero para una cuestión de or-den.

3-187

Carnero González (PSE). Señor Presidente, graciaspor darme la oportunidad de manifestar ante esta Cáma-ra nuestro pesar por la noticia de que una joven coope-rante de 22 años, española, toledana, Ana Isabel SánchezTorralba, fue asesinada ayer por la noche en GuineaEcuatorial.

Evidentemente, ha sido víctima, según las noticias, delos disparos de unos militares de ese régimen que, deforma injustificable y criminal, abrieron fuego contra unvehículo civil que acababa de atravesar un control mili-tar.

Creo, señor Presidente, que estamos ante una acción quedemuestra el comportamiento de unas fuerzas del ordenque están acostumbradas a maltratar y a agredir a losciudadanos. Sin duda, presentaremos las preguntas co-rrespondientes, pero yo quiero, además de manifestarnuestra indignación, nuestra condena y nuestro pesar,decir ya que creo que el Consejo de la Unión debe esta-blecer cuantas medidas sean necesarias para exigir res-ponsabilidades, claridad y justicia a esa dictadura conesos elementos capaces de asesinar a esta joven verdade-ramente excepcional.

3-188

El Presidente. Señor Carnero, como Presidente delParlamento en esta sesión no puedo menos que suscribirsus palabras y sus intenciones. El Consejo habrá tomadobuena nota y este tema, que compartimos sin duda todoslos diputados, será motivo de actuaciones y seguimientopor parte del Parlamento.

Como ustedes saben, el tiempo disponible para este tur-no de preguntas se limita a una hora. Con el fin de deba-tir el mayor número posible de preguntas durante esteturno, se dará una respuesta conjunta a las preguntas 2 y3 y le propongo al Consejo que también responda de

forma conjunta a las preguntas 5 y 11 porque tratan delmismo tema.

Pregunta nº 1 formulada por Alexandros Alavanos (H-0351/03):

Asunto: Prohibición, a ciudadanos europeos, de viajardesde Palestina hacia Europa

Los ciudadanos europeos titulares de pasaportes europeos queviven en los territorios palestinos se enfrentan a grandes difi-cultades a la hora de viajar a Europa debido a los obstáculosque plantean las autoridades israelíes. A dichos ciudadanos,como a los palestinos, se les prohíbe viajar hacia Europa des-de un aeropuerto, y la única opción es hacerlo a través de Jor-dania, país que sin embargo establece distintas limitaciones alos pasajeros (límites cuantitativos, requisito de carta de invi-tación por jordanos, etc.).

¿Qué medidas tiene intención de tomar el Consejo a fin depersuadir a Israel de que permita la libre circulación de ciuda-danos europeos hacia Europa?

3-189

Frattini, Consiglio. Il Consiglio è perfettamente con-sapevole delle difficoltà causate dalle restrizioni di viag-gio imposte dalle autorità israeliane ai cittadini europeiresidenti nei territori palestinesi, problema a cui l'onore-vole interrogante ha fatto riferimento. Tali restrizioninon sono in nessun caso giustificabili. Come in passato,l'Unione europea, e ora quindi la Presidenza del Consi-glio, si avvarrà dei suoi frequenti contatti con le autoritàisraeliane per sottolineare l'importanza della libera cir-colazione dei cittadini di paesi europei, con passaportieuropei, che intendono viaggiare da e verso i Territorioccupati.

3-190

Αλαβάνος (GUE/NGL). Ευχαριστώ τονπροεδρεύοντα. Είναι πολύ θετική η απάντησή του. Θέλωνα πω ότι αυτό αφορά σε πάρα πολλούς µε ευρωπαϊκάδιαβατήρια, ανάµεσα στους οποίους και γυναίκες καιπαιδιά, Ιταλοί, Έλληνες, άλλης εθνικότητας τηςΕυρωπαϊκής Ένωσης, που έχουν παντρευτείΠαλαιστίνιους. Θα ήθελα αυτά που είπε να γίνουνπράξη, δηλαδή µε την πρώτη ευκαιρία και παίρνονταςυπόψη και τη φιλική στάση της ιταλικής κυβέρνησηςπρος το Ισραήλ, που εκφράστηκε ακόµη και µε τηνεπιθυµία να γίνει κάποτε το Ισραήλ µέλος τηςΕυρωπαϊκής Ένωσης, να θέσουν µε επιτακτικότητααυτό το θέµα, ώστε να υπάρξει γρήγορα µια λύση στηνπολύ δυσχερή κατάσταση που αντιµετωπίζουν.

3-191

El Presidente. Por tratarse de asuntos semejantes, laspreguntas nº 2 y 3 recibirán una respuesta conjunta.

Pregunta nº 2 formulada por Josu Ortuondo Larrea (H-0352/03):

Asunto: Atentados suicidas en Casablanca contra entida-des europeas

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El pasado 17 de mayo, cinco atentados suicidas en Casablancadejaron un saldo de 41 muertos y un centenar de heridos, va-rios españoles, teniendo por escenarios, entre otros, la Casa deEspaña y la Cámara Española de Comercio, así como las pro-ximidades de un restaurante italiano.

Mientras el Gobierno español negaba la relación entre estosatentados y su apoyo a la guerra de Irak, en la prensa españo-la, destacados escritores expresaban lo contrario, como Anto-nio Gala quien decía no puede combatirse el terrorismo conel terrorismo: tenga un origen nacional o internacional o co-mo F. López Agudín que señalaba estaba escrito que unaguerra ilegal, una forma descarada de terrorismo de Estado,potenciaría el terrorismo islámico. Opiniones similares seleían en otros medios de comunicación europeos.

El Sr. Rodríguez Zapatero decía me temo que lamentable-mente vamos a tener razón cuando dijimos que el arma dedestrucción masiva más preocupante era el odio y el fanatis-mo que podría crear esa guerra (Irak).

Además de expresar mi condena por dichos actos y mi solida-ridad con las víctimas, pregunto: ¿Ha valorado el Consejoestos atentados contra entidades europeas? ¿Considera elConsejo que son válidas las afirmaciones que todos hemos es-cuchado a determinados gobernantes con respecto a que hoyel mundo es más seguro y hay menos riesgo de padecer aten-tados terroristas?

Pregunta nº 3 formulada por Camilo Nogueira Román, aquien sustituye Josu Ortuondo Larrea (H-0355/03):

Asunto: Los Estados de la Unión y el atentado terroristacon 41 víctimas mortales en Marruecos

¿Qué opina el Consejo acerca de los atentados terroristas ocu-rridos en Casablanca que se cobraron 41 víctimas mortales,entre ellas varios ciudadanos de la Unión, además de un grannúmero de heridos? Dado que los atentados han ocurrido trasla guerra de los EE.UU. y sus aliados en el Iraq, ¿atribuye al-gún significado al hecho de que gran parte de los muertos yheridos se produjera en un establecimiento relacionado con unEstado miembro? ¿Qué medidas políticas piensa tomar elConsejo para evitar o limitar el peligro que suponen estas ac-ciones terroristas?

3-192

Frattini, Consiglio. Risponderò congiuntamente alledue interrogazioni, dicendo anzitutto che l'Unione euro-pea condanna ancora una volta con fermezza i barbariattentati terroristici perpetrati a Casablanca e in ognialtra parte del mondo, come è evidente. Quegli attentatidi Casablanca hanno brutalmente confermato che il ter-rorismo rappresenta una crescente minaccia per la de-mocrazia, la pace, la sicurezza internazionale, da cuinessun paese può ritenersi libero o sicuro. La lotta con-tro il terrorismo impone alla comunità internazionale lamassima determinazione, la più forte volontà per coope-rare e avviare un'azione concertata. L'Unione europeacontinuerà - e ritengo che sia questa una priorità assolutadella Presidenza italiana - a fare la propria parte per pre-venire e sradicare questa minaccia.

L'Unione ha adottato un approccio globale per la lotta alterrorismo che abbraccia tutte le politiche dell'Unioneeuropea, si basa su un piano d'azione la cui attuazioneprocede secondo le previsioni e una tabella di marcia

regolarmente aggiornata. Una relazione aggiornata dellaPresidenza sulle attività nella lotta contro il terrorismo èstata, come lorsignori sanno, presentata al Consiglionella tornata di giugno 2003. Sul piano interno l'Unioneopera con strumenti politici, economici e giudiziari; pa-rallelamente l'Unione provvede ad incorporare la lotta alterrorismo in tutti gli aspetti della sua politica esterna.Nelle riunioni di dialogo politico con tutti i paesi terzi - eovviamente per quel che ci interessa ora, il Marocco -tale questione è regolarmente inserita nell'ordine delgiorno. L'Unione europea, infine, continua nello stessotempo a promuovere il dialogo e gli scambi tra culture,religioni e civiltà. Un lavoro sostanziale è effettuato se-gnatamente nel quadro del processo di Barcellona per lacreazione di una fondazione euromediterranea per ildialogo tra le culture e la civiltà, misura questa in gradodi contribuire a sradicare le cause di ogni forma di vio-lenza estremista che possa condurre al terrorismo.

3-193

Ortuondo Larrea (Verts/ALE). Señor Presidente,señor Ministro, hablando sobre esta cuestión de losatentados suicidas, me viene a la memoria un recientelibro del sociólogo y pensador francés Emmanuel Toddque lleva por título "Después del imperio". En el mismoseñala cómo las sociedades, a medida que mejora sueducación, evolucionan hacia la democracia por ser unsistema político que garantiza las libertades y la justicia,y, en este devenir, Occidente aparece como el gran im-pulsor de la democracia, del progreso y del desarrollo delos pueblos, al mismo tiempo que líder y árbitro de con-flictos.

No obstante, si anteponiendo y buscando sus propiosintereses, Occidente no actúa con justicia y equidad enlas relaciones internacionales, lo que hace es generar unanueva forma de autarquía antidemocrática que acabarápor enfrentarlo al resto del mundo y le originará su in-sostenible declive.

Al hilo de estas reflexiones del Sr. Todd, me gustaríapreguntarle si no cree usted que con imposiciones y ex-plotaciones injustas, con guerras preventivas basadas enfalsas pruebas de armamento de destrucción masiva y deriesgos para la seguridad mundial -como es el caso delIraq- lo que se ha generado, por parte de los gobernantesinvasores, en lugar de paz y libertad, han sido nuevasdesesperanzas y nuevos odios que no vean otra salidaque la de los atentados y la autoinmolación terroristapara lograr un mundo más justo para quienes sufren laexplotación y la agresión.

3-194

Frattini, Consiglio. Credo che il terrorismo non possamai avere - dico mai - una giustificazione quando si uc-cidono donne, bambini, persone innocenti, quando sicolpisce la vita civile. Detto questo, è evidente che lecause strutturali del terrorismo debbono essere affronta-te, e quelle cause possono trovarsi anche nella dispera-zione, nella povertà, nella difficoltà di dialogo tra cultu-re. Ecco perché credo che la strategia europea comples-siva deve essere, da un lato, una lotta senza quartiere adogni forma di terrorismo e, dall'altro, un dialogo profon-do tra civiltà e culture. Si tratta di affrontare le ragioni

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strutturali che possono portare - ma, lo ripeto, mai giusti-ficare - ad azioni di terrorismo.

3-195

Ortuondo Larrea (Verts/ALE). Señor Ministro, yotambién, créame, condeno tajantemente las accionesterroristas y los crímenes cometidos, pero quiero co-mentarle que el profesor norteamericano experto en is-lamismo John Esposito, que dirige el centro para el en-tendimiento entre musulmanes y cristianos, ha afirmadoque Washington siempre ha basado sus relaciones conlos países del Golfo Pérsico en el interés del petróleo, yno en el entendimiento de su cultura y de su gente. Haafirmado que hay que distinguir entre los extremistas yla mayoría ciudadana y que, para luchar contra el terro-rismo, sin alienar a los musulmanes y provocar un ver-dadero choque de civilizaciones, se necesita diplomaciapública, tender puentes e ir a las raíces de los problemas,no siendo suficiente para ello la mera utilización de losmedios militares y económicos.

En este sentido, pregunto: la decisión de invadir el Iraq,adoptada con la participación de gobernantes europeos,como el Sr. Aznar, el Sr. Blair, e incluso el Sr. Berlus-coni, que ha comportado gran número de muertos, des-trucción, emigración y desolación, ¿le parece al Consejoque ha sido más acertada para abordar el problema de laseguridad mundial que iniciativas como el Acuerdo deViernes Santo, en Irlanda del Norte, o la Hoja de Rutapara el conflicto palestino-israelí? ¿No le parece que,como señala el profesor Esposito, si queremos que hayademocracia en Oriente Próximo o en cualquier parte delmundo, no podemos ir diciendo a los de fuera en quédebe consistir la democracia, cómo tiene que estar arti-culada y quiénes tienen que dirigirla?

3-196

El Presidente. Pregunta nº 4 formulada por SarahLudford (H-0354/03):

Asunto: Creación de perfiles de los presuntos autores deactos terroristas

Al parecer, se prevé llevar a cabo un proyecto piloto en res-puesta a la recomendación aprobada en el marco del Consejode Ministros de Justicia y Asuntos Internos de la UE celebra-do en noviembre de 2002, en Bruselas, sobre la elaboraciónde perfiles de terroristas.

El primer informe (marzo de 2003) de la red europea de ex-pertos independientes en materia de derechos fundamentales,señalaba que dichos perfiles presentan un gran riesgo de dis-criminacióny que tan sólo pueden aceptarse a la vista de una demostraciónjusta y significativa a nivel estadístico de las relaciones exis-tentes entre las características y el riesgo de terrorismo, de-mostración que no se ha efectuado hasta la fecha.

¿Qué medidas preventivas están aplicando el Consejo y losEstados miembros para garantizar que el proyecto piloto nocorre el riesgo de entrañar discriminación o menoscabo algu-no de las libertades democráticas?

3-197

Frattini, Consiglio. Il Consiglio non conosce, non èstato informato dell'avvio del progetto pilota riguardantela materia che è citata nell'interrogazione dell'onorevole

parlamentare. Nelle considerazioni e nel dispositivo,invece, del rapporto concernente l'elaborazione di profilidi terroristi, citato dall'onorevole parlamentare nella suainterrogazione, viene sottolineato l'obbligo di rispettare idiritti e le libertà fondamentali. Ripeto, non conoscol'avvio di un progetto pilota, ma quel richiamo all'obbli-go di rispetto assoluto dei diritti e delle libertà fonda-mentali credo non possa in ogni caso venire né cancel-lato né attenuato.

3-198

Ludford (ELDR). I am grateful for the Minister's as-surance that there is no pilot project so far. My under-standing was that there was an intention to run one. Icertainly do not see the point in passing the recommen-dation if it was not intended to be implemented.

My alarm comes from the fact that the recommendationpassed last November did not even acknowledge therisks of discrimination. That must be acknowledged be-cause the network of fundamental rights experts pointedout that such profiling presents a major risk of discrimi-nation. If one is to profile people by their characteristics,such as nationality and psycho-sociological features, andthen decide from that who is likely to be a terrorist, onehas to be very sure, it said, that there is a valid statisticallink between the characteristics and the risks.

I would like an assurance from the Minister that, if hehas not done any pilot projects yet, if there are going tobe any, or any real projects by Member States, he carriesout that statistical exercise before allowing the projectsto take place.

3-199

Frattini, Consiglio. Credo di poter confermare al-l'onorevole interrogante che è e sarà dovere del Consi-glio tener conto di quanto emerso nel dibattito di oggi.Ne darò certamente informazione alla segreteria delConsiglio affinché possa tenerne conto ove questa inten-zione vi fosse e ove questo progetto pilota dovesse infuturo essere preparato, cosa che - lo ripeto - allo statonon mi risulta.

3-200

El Presidente. El Consejo me ha comunicado quequiere contestar las preguntas 5 y 11 por separado y enel orden en que han sido presentadas y así lo vamos ahacer.

Pregunta nº 5 formulada por Patricia McKenna (H-0361/03):

Asunto: Ocupación ilegal del Iraq

El Reino Unido, miembro del Consejo, está ocupando ilegal-mente el Iraq.

¿Qué opinión le merece al Consejo el hecho de que uno de susmiembros esté ocupando ilegalmente otro país y qué medidaspiensa adoptar para resolver esta situación?

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3-201

Frattini, Consiglio. Il Consiglio non ha dibattuto lanatura giuridica della guerra in Iraq e, come l'onorevoleparlamentare sa bene, sulla questione sia la comunitàinternazionale sia gli Stati membri dell'Unione europeahanno avuto opinioni differenti. Il Consiglio si è forte-mente rallegrato per la fine dell'azione militare e l'ado-zione unanime della risoluzione 1483 del Consiglio disicurezza sul dopoguerra in Iraq. Ciò è la dimostrazionedi un nuovo spirito di cooperazione nella comunità in-ternazionale sul quale dobbiamo costruire il futuro. Larisoluzione e la nomina di un rappresentante speciale inIraq dà alle Nazioni Unite un ruolo importante nel pro-cesso di ricostruzione dell'Iraq, secondo quanto avevaraccomandato proprio l'Unione europea. L'Unione si èimpegnata a svolgere una funzione significativa proprionella ricostruzione politica ed economica dell'Iraq.Un'assistenza umanitaria è già in atto: la Commissione egli Stati membri dell'Unione hanno sottoscritto impegniper oltre 700 milioni di euro per aiuti umanitari. Nell'an-no 2003 la Commissione e il Segretario generale/Altorappresentante Javier Solana, si tengono in stretto con-tatto con il Rappresentante speciale delle Nazioni Uniteper esplorare eventuali azioni ulteriori dell'Unione euro-pea proprio per il dopoguerra in Iraq, per contribuire inquesta fase, comunque e in via assoluta, ai bisogni diassistenza immediata del popolo iracheno.

3-202

McKenna (Verts/ALE). It is quite clear that there isno international legality for the invasion and currentoccupation of Iraq. It has now been revealed that theBritish Government, Blair and company, told lies to jus-tify backing the American and British invasion and oc-cupation. There are two things I would like to ask theCouncil.

Firstly, in relation to the resolution. It is quite clear thatthe resolution just gives succour to the US and the UKfor the illegal action that they took. The country is incrisis: there are a huge number people that are food de-pendent; law and order has broken down; people in Iraqare saying that now that they come out on the streetspeople are dead; the whole structure has broken down.That is the first thing I would like to know from theCouncil, in relation to the current situation in Iraq, whichdefinitely cannot be left in the hands of the British andthe Americans.

Secondly, what is the Council going to do in relation to anumber of EU citizens who are imprisoned in Guan-tanamo Bay, as it is clear that the British are too scaredto stand up to the Americans and defend their own citi-zens?

They are citizens of the EU as well and it is up to the EUto do something about this and also about the illegaloccupation of Iraq. It is absolutely unacceptable that theUS and Britain are allowed to gain advantage from ille-gal activities.

3-203

Frattini, Consiglio. Posso dire soltanto all'onorevoleinterrogante che l'Unione europea ha già affrontato la

questione in varie occasioni, a livello anche di riunionidi ministri degli Esteri come credo continuerà a fare esia opportuno che faccia per esplorare quali ulterioriazioni di coinvolgimento dell'Europa per l'Iraq, anzituttoa beneficio del popolo iracheno, quali ulteriori contribu-ti, quali ulteriori iniziative l'Europa può disporre sul ter-ritorio iracheno. Credo che l'esame attualmente in corsovada approfondito, evidentemente in stretto contatto conle forze angloamericane che sono sul territorio. AlcuniStati, com'è noto, hanno svolto azioni di intervento uma-nitario sul territorio a titolo nazionale. L'Italia è tra que-sti paesi, ma io credo che sia importante radicare un im-pegno dell'Europa in quanto tale per il popolo iracheno,per le sue necessità e per i suoi bisogni.

3-204

Ortuondo Larrea (Verts/ALE). Señor Ministro, noha contestado usted a mi pregunta, en relación con laimplicación de los Sres. Aznar, Blair y Berlusconi en laguerra del Iraq. Usted ha hablado del Consejo de Bar-celona y del diálogo euromediterráneo, -eso está muybien- y ha dicho también, en la respuesta a la Sra.McKenna, que el Consejo no había tratado el tema de laguerra del Iraq. Yo le pregunto: ¿no es cierto que la Pre-sidencia griega estuvo intentando reunir al Consejo Eu-ropeo para tratar este asunto de la guerra y precisamentelos Sres. Blair, Aznar y Berlusconi se opusieron a queeste asunto se tratara en el Consejo Europeo?

3-205

El Presidente. No estoy seguro que esta sea una pre-gunta complementaria a la pregunta nº 5, se lo tengo quedecir con toda franqueza, pero esto lo decide el señorPresidente en ejercicio del Consejo que puede contestarsi lo cree oportuno.

3-206

Αλυσσανδράκης (GUE/NGL). Κύριε Προεδρεύοντα,είπατε ότι το Συµβούλιο δεν συζήτησε τη νοµική φύσητης επέµβασης στο Ιράκ, εν τούτοις η ελληνικήΠροεδρία, µε τη δήλωσή της στις 16 Απριλίου, στηνουσία νοµιµοποίησε την αγγλοαµερικανική επέµβαση- επιδροµή θα έλεγα εγώ - και παρόµοια θέση πήρε καιτο Συµβούλιο της Θεσσαλονίκης. Αυτό είναι βέβαια σεέκδηλη αντίθεση µε τις διαθέσεις των λαών των χωρώνµελών της Ευρωπαϊκής Ένωσης, που έχουν διαδηλώσεισε όλες τις χώρες κατά της δολοφονικής αυτήςεπιδροµής. ∆εν ανησυχεί το Συµβούλιο για τη διάστασηανάµεσα στις πράξεις του και τις διαθέσεις των λαών;

3-207

Frattini, Consiglio. La mia risposta sarà particolar-mente breve perché io credo che noi, Stati e popoli del-l'Unione europea che ci siamo tutti rallegrati fortementee abbiamo fortemente auspicato l'intervento delle Nazio-ni Unite con la risoluzione 1483, dobbiamo oggi guarda-re al futuro. Guardare al futuro vuol dire preoccuparcidella gente che soffre in Iraq, preoccuparci di creare lecondizioni perché in un futuro, che speriamo non lonta-no, il popolo iracheno riprenda in mano il proprio desti-no e quindi il proprio paese. Credo che guardare al futu-ro significhi come poter assistere, come poter aiutare ilpopolo iracheno a far funzionare nuovamente lo Stato, leistituzioni, la pubblica amministrazione dopo la cadutadi una brutale dittatura. Questo credo che voglia dire

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guardare al futuro; questo hanno inteso fare il Consigliodi Salonicco e la Presidenza greca che ha gestito inmodo eccellente la crisi dell'Iraq.

3-208

El Presidente. Pregunta nº 6 formulada por John Jo-seph McCartin (H-0363/03):

Asunto: Derechos Humanos en Rusia

¿Es consciente el Consejo del alcance de la violencia ejercidacontra las mujeres en Rusia y, en particular, de la violenciadoméstica, que provoca la muerte de aproximadamente 14000 mujeres por año? ¿Tiene conocimiento el Consejo de queel Gobierno ruso no ha ratificado el Protocolo opcional de laConvención sobre la eliminación de todas las formas de dis-criminación contra la mujer que declara al Comité sobre laeliminación de todas las formas de discriminación contra lamujer (CEDAW) autoridad competente para analizar las que-jas de particulares o grupos de particulares? Por último, ¿secompromete el Consejo a examinar este problema y a infor-mar al Parlamento al respecto?

3-209

Frattini, Consiglio. Al Consiglio non sono pervenuteinformazioni dettagliate riguardanti quei casi di violenzacontro le donne che sono oggetto dell'interrogazionedell'onorevole parlamentare, né sulle ragioni della man-cata ratifica da parte della Duma del protocollo allaConvenzione sull'eliminazione di tutte le forme di di-scriminazione nei confronti della donna, convenzionefirmata dalla Russia l'8 maggio del 2001. Il Consigliosegue attentamente gli sviluppi relativi ai diritti umaninella Federazione russa e affronta periodicamente lequestioni dei diritti dell'uomo e dello Stato di dirittonelle riunioni con le autorità russe. Il Consiglio, possoassicurarlo, solleverà la questione della violenza controle donne, nonché della mancata ratifica di quel Proto-collo, in un ambito appropriato. Occorre tener presenteche anche Stati membri di questa Unione europea nonhanno ancora ratificato il Protocollo. L'Unione europeacontinuerà inoltre a manifestare le sue generali preoccu-pazioni in quest'ambito - per promuovere la tutela delladignità della persona umana senza distinzioni tra donnae uomo, con particolare riferimento ai diritti della donna- anche nel quadro delle organizzazioni internazionali,prima fra tutte le Nazioni Unite.

3-210

McCartin (PPE-DE). I should like to thank the Presi-dent-in-Office for the positive reply to my question. Thisis a problem we should be aware of in the EuropeanUnion, with its share of world trade, with its economicweight in the world and with the political clout that itundoubtedly has. This question should be addressed andI am happy that the President-in-Office agrees with methat this is an issue which the European Union shouldtake up.

We should bear in mind that, even if there are states inthe Union which have not ratified this treaty, the Euro-pean Union in its own treaties nevertheless guaranteesequality for women in the workplace and in many othersituations, so it is not a serious question within the Euro-pean Union as it is in the Russian state.

The Russian state today is achieving economic growth.It is making progress again. We are happy to note that,but progress will not be sustained unless there is equalityfor all its citizens, and particularly the weaker ones.

3-211

El Presidente. Pregunta nº 7 formulada por MalcolmHarbour (H-0372/03):

Asunto: Marca de contraste en los metales preciosos

¿Podría confirmar la Presidencia si tiene la intención de vol-ver a presentar la propuesta de Directiva sobre la armoniza-ción de los requisitos para el contraste y las pruebas de losmetales preciosos y, en caso afirmativo, cómo va a procedercon esta propuesta?

3-212

Frattini, Consiglio. La Presidenza italiana proporrà lariapertura delle discussioni, interrotte nel 1998, relativealla proposta di direttiva sull'armonizzazione delle di-sposizioni legislative, regolamentari e amministrativesulla verifica dei pesi e delle misure per i metalli prezio-si, come presentata dalla Commissione europea il 22aprile del 1996. Alla luce delle ultime evoluzioni nor-mative in alcuni Stati membri, la Presidenza ritiene op-portuno rilanciare il dibattito per evidenziare delle pos-sibili soluzioni di compromesso. In tal senso la Presi-denza italiana intende ricercare soluzioni su punti ancoranon risolti, quali l'accrescimento del livello di protezionedei consumatori attraverso l'obbligo del rispetto dei re-quisiti tecnici armonizzati per tutti i prodotti immessi sulmercato; la posizione di marchi con un contenuto infor-mativo maggiore per quanto riguarda l'identificazione; laresponsabilità dei fabbricanti e degli organismi di con-trollo e, infine, il completamento della libera circolazio-ne dei prodotti nel mercato interno per questo settore.

3-213

Harbour (PPE-DE). I would like to thank the Presi-dent-in-Office for that comprehensive reply. However, Iam concerned that, from the point of view of my owncountry, the United Kingdom, the current proposal ta-bled by the Commission would seriously undermine aproven system of consumer protection that has existedfor hundreds of years.

I would put it to the presidency that we already have anInternational Convention on Hallmarking of preciousmetals, which the European Union could accede to andwhich would provide a proven system of consumer pro-tection without the necessity of moving in a directionthat, as he knows, many countries oppose.

Secondly, I would put to him that there is a major inter-est in the accession countries. I can send him a statementfrom the assay offices in Poland, Hungary, the CzechRepublic and Slovakia, which are seriously concernedabout this proposal and are alarmed that the Italianpresidency is pushing for a conclusion to this directivebefore they have a chance to accede to it. It is extremelyunsatisfactory that the Italian presidency is opening atext to which it knows that it will be difficult to find a

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solution and which will seriously affect consumer pro-tection.

3-214

Frattini, Consiglio. Ringrazio l'onorevole interroganteper aver richiamato queste difficoltà. Evidentemente laPresidenza terrà doverosamente conto, prima dell'apertu-ra concreta del dossier, delle difficoltà cui l'onorevoleparlamentare ha fatto riferimento. La funzione delloscambio continuo tra Consiglio e Parlamento è, appunto,anche quella di raccogliere perplessità e problemi.

3-215

El Presidente. Pregunta nº 8 formulada por LennartSacrédeus (H-0377/03):

Asunto: Informe sobre la libertad religiosa y de culto enel mundo

La Comisión Parlamentaria sobre Libertad Religiosa Interna-cional (USCIRF) desempeña una función asesora para el Go-bierno de los Estados Unidos en cuestiones relativas a la li-bertad religiosa. En su informe anual, la USCIRF manifiestasu preocupación por el hecho de que el régimen árabe sauditainvierta fondos en el extranjero para difundir su interpretaciónextremista del Islam wahabita y, de este modo, aumentar laintolerancia religiosa en otros países. Ejemplos de ello son laformación de los funcionarios de la sharia en los Estados delnorte de Nigeria, la financiación árabe saudita para la cons-trucción de mezquitas wahabitas y las misiones, así como elhecho de que los musulmanes wahabitas extremistas hayanoptado por viajar a Afganistán, Bosnia, Chechenia y Cache-mira para participar en la "guerra santa". A la vista de lo men-cionado, la USCIRF recomienda al Departamento de Estadode los Estados Unidos que incluya a la Arabia Saudita en lalista de "países especialmente problemáticos" que dicho De-partamento elabora todos los años.

¿Qué opinión le merecen al Consejo las informaciones conte-nidas en el informe de la USCIRF relativas a la Arabia Sau-dita y a la violencia y el terrorismo motivados por el Islamwahabita? ¿Está el Consejo dispuesto a reforzar las medidaspara defender la libertad religiosa y de culto en todo el mundoelaborando informes y análisis anuales sobre la libertad reli-giosa, así como una lista semejante a la del Gobierno nortea-mericano?

3-216

Frattini, Consiglio. La relazione cui fa riferimentol'onorevole parlamentare non è stata discussa da nessunodei gruppi pertinenti del Consiglio. La relazione annualedell'Unione europea sui diritti dell'uomo illustra, tra l'al-tro, la chiara posizione che noi abbiamo in merito allalibertà di religione e alle azioni intraprese su tale base.L'Unione coglie, credo, ogni occasione per sollecitare gliStati a perseguire leggi e prassi che favoriscano la tolle-ranza e il rispetto reciproco. Le preoccupazioni relativealla libertà di religione sono manifestate regolarmentepresso tutti i governi interessati, sia nei contatti bilateralisia nelle sedi multilaterali come, ad esempio, le riunioniannuali della Commissione per i diritti dell'uomo delleNazioni Unite e il terzo comitato dell'Assemblea gene-rale delle Nazioni Unite. Nel corso della più recente ses-sione della Commissione per i diritti umani l'Unione haespresso, tra l'altro, la sua viva preoccupazione per l'at-tuazione delle norme internazionali fondamentali relati-ve ai diritti umani in Arabia Saudita, tra cui le persistentirestrizioni alla libertà di religione e di espressione e la

discriminazione sistematica delle donne. Credo si possadire che alla 59a sessione della Commissione per i dirittiumani, come negli anni precedenti, l'Unione ha soste-nuto la risoluzione, presentata proprio dal governo irlan-dese, sull'eliminazione di tutte le forme di intolleranzareligiosa e dove si esortano gli Stati ad adottare le azioninecessarie a combattere l'odio, l'intolleranza, la violenzae la coercizione dovuti a motivi di religione o di credospirituale.

3-217

Sacrédeus (PPE-DE). Jag vill först välkomna Italiensom ordförandeland och tacka så mycket för svaret. Jagvet att den italienska regeringen, inte minst ministerRocco Buttiglione, har ett starkt engagemang för frågorsom handlar om religionsfrihet och trosfrihet runtom ivärlden. Jag vill dock ändå upprepa min fråga om hurrådet ser på den rapport som USCIRF utarbetat om Sau-diarabien och det wahhabitisk-islamitiska motiveradevåldet och terrorismen. Vad kan EU göra under Italiensledarskap för att stärka EU:s positioner i denna fråga?

Jag vill också ställa en följdfråga: Är ni beredda att stär-ka EU:s insatser på detta område? Skulle EU kunna ut-arbeta rapporter motsvarande de amerikanska årliga rap-porterna om religionsfrihet?

3-218

Frattini, Consiglio. Non ho difficoltà a confermarequanto detto in apertura: il Consiglio non esprime, oggi,una valutazione su quella relazione perché quella rela-zione non è stata ancora discussa dai gruppi competentidel Consiglio. Prendo atto della sollecitazione dell'ono-revole interrogante per dire che sottoporrò al Segreta-riato del Consiglio l'opportunità di farla esaminare perpotere, eventualmente e ovviamente, esprimere una no-stra valutazione. Posso dirle sin d'ora, onorevole depu-tato, che ritengo sia importante rafforzare il principio ditutela a cui ella ha fatto riferimento nella sua interroga-zione.

3-219

El Presidente. Pregunta nº 9 formulada por BerndPosselt (H-0379/03):

Asunto: Prohibición de clonar seres humanos

¿Qué opina la Presidencia del Consejo de los esfuerzos que seestán realizando para prohibir todo tipo de clonación de sereshumanos en todo el mundo y en la Unión Europea?

3-220

Frattini, Consiglio. La Presidenza del Consiglio rin-grazia l'onorevole parlamentare per avere richiamatol'attenzione su questo argomento così importante. Laquestione della clonazione umana e del divieto dellamedesima non rientra, come tutti sappiamo, nelle com-petenze dell'Unione europea. Tuttavia la Presidenza ri-corda, a tale riguardo, i principi che sono sanciti nellaCarta dei diritti fondamentali dell'Unione europea: l'arti-colo 1 stabilisce che la dignità umana è inviolabile edev'essere rispettata e tutelata; l'articolo 3 stabilisce,inoltre, che nell'ambito della medicina e della biologiadevono essere in particolare rispettati, tra l'altro, il di-

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vieto delle pratiche eugenetiche, in particolare quelle chehanno per scopo la selezione delle persone, il divieto difare del corpo umano e delle sue parti una fonte di gua-dagno, il divieto della clonazione riproduttiva degli esse-ri umani. La risposta credo possa essere quella che - al dilà di un valore profondo che chi vi parla personalmentesente dentro di sé - il divieto della clonazione riprodutti-va degli esseri umani è chiaramente stabilito dall'articolo3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione euro-pea.

3-221

Posselt (PPE-DE). Herr Präsident! Vielen Dank fürdiese sehr gute und klare Antwort, Herr Ratspräsident.Ich möchte nur zwei kurze Nachfragen stellen. Erstens:In der Grundrechte-Charta ist ja nur vom reproduktivenund nicht vom therapeutischen Klonen die Rede, obwohlbeides ein und dieselbe Sache ist. Es gibt ja einen Vor-stoß Deutschlands, Frankreichs und anderer Staaten inden Vereinten Nationen, weltweit alle Formen des Klo-nens zu verbieten. Ich wollte Sie nur fragen, ob dieRatspräsidentschaft auch in diese Richtung tätig werdenkönnte.

Zweitens: Sie verweisen mit Recht auf das Subsidiari-tätsprinzip in dieser Frage. Aber besteht nicht die Ge-fahr, dass die strengeren Embryonenschutzbestimmun-gen, die es in vielen Mitgliedstaaten gibt, derzeit vonSeiten der Europäischen Union relativiert oder unterlau-fen werden, etwa in der Frage der Embryonenforschung?

3-222

Frattini, Consiglio. La sollecitazione che oggi ho rac-colto sarà oggetto di un esame approfondito che la Pre-sidenza del Consiglio farà, proprio allo scopo di valutarele iniziative della Germania e della Francia, che lei harichiamato, onorevole, e proprio per evitare quei pericoliche possono in qualche modo toccare un principio tantoimportante nella coscienza delle persone umane, vorreidire ancor prima che nelle regole del diritto.

3-223

Liese (PPE-DE). Herr Präsident! Herr Ratspräsident,vielen Dank für Ihre Stellungnahme. Ich möchte nocheine Nachfrage zur Präzisierung stellen. Ich denke, derPräsidentschaft ist bekannt - weil sich auch Gesund-heitsminister Sirchia sehr in dieser Frage engagiert -,dass das Europäische Parlament durchaus der Meinungist, dass für ein umfassendes Klonverbot - ein Verbotdes so genannten reproduktiven Klonens und ein Verbotdes Klonens zu Forschungszwecken - eine Rechts-grundlage besteht. Das Parlament hat diese Position imMitentscheidungsverfahren zum Bericht über Qualitätund Sicherheit von Zellen und Geweben beschlossen.Professor Sirchia hat auf der Ratstagung am 2. Juni diePosition des Parlaments als durchaus begründet angese-hen. Ich frage die Präsidentschaft, ob sie sich der Be-deutung dieser Frage für das Parlament bewusst ist undob sie sich auch darüber im Klaren ist, dass das Parla-ment diesen Antrag in zweiter Lesung wieder stellenwird.

3-224

Frattini, Consiglio. Ne sono certamente consapevole,con il limite che ho indicato in premessa, ovvero che

l'Unione europea non ha una competenza ad adottareazioni normative direttamente incidenti su tutto questo.Evidentemente, un'azione politica, un'azione forte, que-sta sì - come le ho detto, onorevole deputato - sarà da mesottoposta, previo esame approfondito, alle valutazionidel Consiglio.

3-225

Sacrédeus (PPE-DE). Jag vill tacka så mycket försvaret. Det italienska ordförandeskapet har genom Itali-ens premiärminister i dag lyft fram vikten av ett närasamarbete med USA, en nordatlantisk allians i olikaglobala frågor.

På vilket sätt kan Europeiska unionen använda den godarelation som finns mellan Italiens premiärminister, dvs.den nye ordföranden i Europeiska unionen, och USA:spresident för ett samfällt agerande mellan USA och Eu-ropeiska unionen för att få till stånd ett kloningsförbudinom FN-systemet?

3-226

El Presidente. El Consejo ha tomado nota pero no vaa contestar esta pregunta.

Pregunta nº 10 formulada por Linda McAvan (H-0381/03):

Asunto: Trabajadores de derechos humanos en Indonesia

Los recientes secuestros y asesinatos de trabajadores de dere-chos humanos en Aceh son un motivo de gran preocupación.Según la Oficina de las Naciones Unidas para la Coordinaciónde Asuntos Humanitarios, el Gobierno indonesio ha aconseja-do a cinco de las seis ONGs internacionales y a cuatro agen-cias de las Naciones Unidas que operan en Aceh que suspen-dan sus actividades por su propia seguridad. Es responsabili-dad del Gobierno indonesio garantizar la seguridad de susciudadanos y de los trabajadores de derechos humanos en suterritorio.

¿Qué medidas está dispuesto a tomar el Consejo a la luz delrápido deterioro de la situación?

3-227

Frattini, Consiglio. Il Consiglio segue la situazionedei diritti umani in Indonesia, e in particolare nell'Aceh,con molta attenzione. Fin dalla rottura delle trattative perla pace e la successiva proclamazione della legge mar-ziale in questa provincia, nel maggio del 2003, le forzedi sicurezza dell'Indonesia hanno avviato una rilevanteoperazione combinata contro il movimento per l'Acehlibero. In questa provincia si stanno svolgendo operazio-ni militari di polizia su vasta scala che potrebbero effet-tivamente mettere in pericolo la sicurezza del personaledelle organizzazioni non governative internazionali edelle agenzie dell'ONU.

In varie occasioni l'Unione europea ha esortato, in pub-blico e in privato, il governo indonesiano a proteggere icivili nelle battaglie in corso, a salvaguardare i dirittiumani della popolazione di quella provincia e a ricercareuna soluzione pacifica e negoziata. L'Unione ricorda larecente risoluzione sui difensori dei diritti umani, adot-

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tata per consenso nella 59a Commissione dei dirittiumani a Ginevra. Tale risoluzione chiede a tutti gli Statidi adottare le misure necessarie per la protezione deidifensori dei diritti umani ed in questo contesto possoassicurare che l'Unione europea inviterà il governo in-donesiano a permettere la visita in quella provincia diHina Hilani, rappresentante speciale del Segretario gene-rale dell'ONU per la situazione dei difensori dei dirittiumani. L'Unione continuerà inoltre a seguire da vicinogli sviluppi sul posto e a manifestare nel modo appro-priato le proprie, serie preoccupazioni al governo indo-nesiano.

3-228

McAvan (PSE). Is the Council aware that only in thelast few days there has been a further crackdown on theactivities of human rights organisations in Aceh. Forexample, they are now forbidden to talk to the press andto make statements. If the Council is aware of this, whatwill it be doing about it? Will the Council make contactwith the Indonesian authorities?

Effectively it is becoming more and more difficult tofind out what is happening and whether human rights arebeing abused as we sit here today in this Chamber.

3-229

Frattini, Consiglio. Confermo all'onorevole interro-gante che, anche alla luce degli episodi degli ultimigiorni e delle ultime settimane, i nostri contatti e la no-stra presa di posizione saranno fermi, anzitutto per cono-scere e poi per rappresentare quello che il Parlamentoeuropeo e il Consiglio europeo condividono su questotema.

3-230

El Presidente. Pregunta nº 11 formulada por MaríaIzquierdo Rojo (H-0308/03):

Asunto: Víctimas de la guerra del Iraq

En relación con la guerra del Iraq y de acuerdo con los datosque tiene el Consejo:

¿Qué número de víctimas civiles ha contabilizado? ¿Cuántasde ellas son militares? ¿Cuántas mujeres? ¿Cuántos niños?¿Cuántos informadores? ¿Qué número de heridos civiles?¿Cuántos son los heridos militares? ¿Cuántos los informado-res? ¿Cuántos niños heridos? ¿A cuántas asciende el númerode mujeres heridas? ¿Qué otro tipo de datos cabría reseñar eneste sentido?

3-231

Frattini, Consiglio. Sono spiacente di non poter ri-spondere nel merito all'onorevole interrogante perché ilConsiglio non è, evidentemente, in possesso dei datirichiesti. Per quanto ho dettopoc'anzi - credo a propositodell'interrogazione n. 5, sempre sull'Iraq - l'Europa haassunto di recente delle iniziative per partecipare al pro-gramma di aiuti umanitari per l'Iraq ma, certo, non cono-sciamo questi dati, che sono certamente conoscibili inaltri modi, probabilmente rivolgendosi alle organizza-zioni, agli Stati che sono presenti sul territorio e cheprobabilmente di quei dati sono a conoscenza. Quel che

posso dire, e me ne dispiaccio, è che il Consiglio questidati non li ha.

3-232

Izquierdo Rojo (PSE). Señor Presidente, el señorPresidente en ejercicio del Consejo está dando unas res-puestas tan enfáticas, cautas, esquivas, tacañas e insulsascomo ésta, que es inadmisible.

Señor Presidente en ejercicio del Consejo, hay silenciosque claman, que se hacen presentes, en su sonoridad,hasta el horror, por su complicidad. ¡Qué vergüenza parauna institución como el Consejo de Ministros!

La Unión Europea contabiliza minuciosamente los mo-luscos y peces, polluelos, aves, ganado bovino o caprino;identifica burocráticamente animales y vegetales de todotipo de especie, que analiza exhaustivamente; analiza elchasis de los motores, las piezas y herramientas indus-triales, los recauchutados de las ruedas..., resulta inadmi-sible que no pueda contar las víctimas de una guerra deapenas tres semanas. Teniendo en cuenta que se trata deuna guerra al margen de la legalidad internacional y sinel apoyo multilateral de las Naciones Unidas, yo le pre-gunto a usted -conteste, señor Presidente en ejercicio delConsejo-, ¿condena usted la violación del derecho a lavida que se ha cometido con las víctimas de esta guerrailegal?

3-233

Rübig (PPE-DE). Herr Präsident, meine sehr geehrtenDamen und Herren! Ich würde auch die Kollegin bitten,die Formen des Hauses zu wahren. Man muss dafür Ver-ständnis haben, dass der Ratspräsident natürlich nur dieAufgaben des Rates wahrzunehmen hat und nicht dieVerantwortung für die einzelnen Mitgliedstaaten trägt.Deshalb auch meine Frage: Ist eigentlich bekannt, ob ausden Gefängnissen im Irak auch politische Häftlinge be-freit werden konnten, die sonst von der Todesstrafe be-droht gewesen wären?

3-234

Frattini, Consiglio. Prenderò certamente informazionisu quanto l'onorevole interrogante mi ha ora chiesto e, sesarà ammissibile, presenterò una risposta scritta.

3-235

Κόρακας (GUE/NGL). Κύριε Πρόεδρε, συµφωνώ µετην συνάδελφο Izquierdo ότι η απάντηση του Προέδρουδεν ήταν η απάντηση που έπρεπε. Είχε τις ερωτήσειςέγκαιρα και µπορούσε να επιδιώξει να ενηµερωθεί καινα ενηµερώσει και εµάς. Ωστόσο όµως, εγώ θέλω ναεπανέλθω σε ένα πρόβληµα που είναι βασικότερο.

Άκουσα σήµερα τον Πρωθυπουργό σας, κ.προεδρεύοντα, τον κ. Berlusconi, που είπε ούτε λίγοούτε πολύ ότι ήταν αντίθετος µε την επίθεση που έγινεστο Ιράκ, ότι είναι αντίθετος µε την περιφρόνηση πουυπήρξε προς τον ΟΗΕ και ότι εν πάση περιπτώσει έκανεό,τι µπορούσε για να αποφευχθούν αυτά τα κακά.Σήµερα όµως, έχουµε µια κατοχή. Και είναι µια κατοχήπαράνοµη, η οποία συνεχίζεται παρά τη σθεναρήαντίσταση που αναπτύσσει καθηµερινά ο ιρακινός λαός.

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Εγώ θέλω να ρωτήσω τι θα κάνει η Προεδρία αυτή,αφού υποτίθεται ότι ήταν αντίθετη µε αυτή την ιστορίαόπως εξελίχθηκε, αν και εγώ έχω διαφορετική γνώµη γιατη στάση της κυβέρνησής σας, για να σταµατήσει αυτότο κακό; Ακόµα περισσότερο που το πρόσχηµα πουπροβλήθηκε περί ύπαρξης όπλων µαζικής καταστροφήςαποδείχθηκε ότι ήταν ψεύτικο. Οι ίδιοι οι Αµερικανοίιθύνοντες λένε ότι δεν υπάρχουν αυτά τα όπλα. Άρα,άλλοι ήταν η λόγοι. Τι θα κάνει η ιταλική Προεδρία; Θαενεργήσει για να σταµατήσει αυτή η εγκληµατικήκατοχή;

3-236

Frattini, Consiglio. Credo di poter rispondere a questaulteriore domanda confermando quanto ho detto giàprima, a proposito dell'azione della precedente Presiden-za della Grecia, azione che sarà seguita anche dalla Pre-sidenza italiana, in assoluta continuità. Noi riteniamoche si debba guardare al futuro, riteniamo che si debba,nel quadro delle Nazioni Unite e della risoluzione 1483,preoccuparsi delle esigenze umanitarie, della ricostru-zione e stabilizzazione dell'Iraq, e credo che si debbapensare, in prospettiva, ad un impegno dell'Unione eu-ropea non limitato agli aiuti umanitari, come in questomomento sta accadendo. Evidentemente guardare al fu-turo vuol dire guardare in prospettiva alle condizioni chepotranno riportare il popolo iracheno al governo del pro-prio paese dopo la caduta della dittatura. Questo è il per-corso sul quale abbiamo iniziato a lavorare sotto la pre-cedente Presidenza e la Presidenza italiana continuerà amuoversi in tale direzione.

3-237

El Presidente. Pregunta nº 12 formulada por Seán ÓNeachtain (H-0384/03):

Asunto: Las regiones del Objetivo 1 y los Fondos Es-tructurales y de Cohesión

¿Puede explicar el Consejo, bajo la Presidencia italiana, supostura sobre el futuro de los Fondos Estructurales y el Fondode Cohesión en las regiones del Objetivo 1?

3-238

Frattini, Consiglio. Il Consiglio non prevede di illu-strare la sua posizione sul futuro dei Fondi e del Fondodi coesione per le regioni dell'obiettivo 1 durante la Pre-sidenza italiana. Infatti, il Consiglio non sarà in grado diavviare i suoi lavori sul futuro della politica di coesionefino a quando la Commissione non avrà presentato le sueproposte. Tuttavia, in vista della presentazione del terzorapporto sulla coesione economica e sociale, la Presi-denza italiana del Consiglio intende mantenere vivo nel-l'agenda dei lavori di questo semestre il dibattito sullariforma della politica di coesione dell'Unione. A tal fineverranno organizzati un certo numero di eventi, a livellopolitico come tecnico, tra cui in particolare un incontroinformale dei ministri per lo sviluppo regionale incen-trato proprio sulla relazione tra coesione e competitivitàregionale e tra coesione e cooperazione. E' intenzionedel ministro competente dare informazioni più detta-gliate su questa attività in occasione del suo interventoalla commissione per gli affari regionali del Parlamento

europeo, intervento che evidentemente avrà luogo neiprossimi giorni.

3-239

Ó Neachtain (UEN). I would like to thank the Presi-dent-in-Office for his answer, although I did not learnmuch from that answer. I still believe that the subject ofStructural and Cohesion Funds in Objective 1 regions isthe competence of the European Union and as such de-serves a more thorough answer. Coming from an Objec-tive 1 region in the west of Ireland, I believe that weshould have the benefit of hearing what the President-in-Office has in mind regarding future plans for this veryimportant area, particularly since a transition period isrequired for Objective 1 regions, which would utilise allthe benefits that have come from the funds that havebeen received.

3-240

Frattini, Consiglio. Certamente un elemento di meritoin più potrebbe arrivare dalla Commissione che, comeho cercato di spiegare, non ha ancora presentato il pro-prio rapporto di merito. Solamente dopo quel rapporto laPresidenza del Consiglio potrà avviare un'azione. Hodetto anche che, vista l'importanza della materia, la Pre-sidenza italiana affronterà ugualmente questo argomentoe che il ministro italiano competente esporrà alla com-petente commissione di questo Parlamento i contenuti dimerito. Queste sono le conclusioni a cui oggi, mancandoil rapporto della Commissione, si può pervenire.

3-241

Rübig (PPE-DE). Herr Präsident! Ich habe noch eineFrage an Präsident Frattini. Es wurde sehr viel über diederzeit nicht genutzten Mittel aus den Struktur- und Ko-häsionsfonds diskutiert, die den Finanzministern in je-dem Jahr zurücküberwiesen werden. Jetzt ist eine sehrintensive Debatte darüber entstanden, ob man dieseMittel nicht besser dafür einsetzen sollte, die transeuro-päischen Netze auszubauen. Gibt es hier bereits eineDiskussion im Rat, und welchen Zeitplan könnten Siesich vorstellen, um diese Mittel so schnell wie möglichfür die wettbewerbsfähigste Region dieser Welt einset-zen zu können?

3-242

Frattini, Consiglio. Mi permetterei, anche in merito aquesta domanda, di fare riserva di una risposta scrittaall'onorevole interrogante, positiva o negativa che sia.Trattandosi di una materia molto delicata, vorrei evitaredi dire cose che non siano perfettamente chiare e precise.

3-243

El Presidente. Al haberse agotado el tiempo asignadoal turno de preguntas al Consejo, las preguntas nºs 13 a29 recibirán respuesta por escrito .

El turno de preguntas al Consejo queda cerrado.

(La sesión, interrumpida a las 19.03 horas, se reanuda alas 21.00 horas)

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ÍNDICE

SESIÓN DEL MIÉRCOLES, 2 DE JULIO DE 2003.... 3Programa de actividades de la Presidencia italiana........ 3Votaciones................................................................. 35Chechenia ................................................................. 46Preparación de la reunión de la Organización Mundial

del Comercio (Cancún, 10/14 de septiembre de2003).............................................................. 52

Corte Penal Internacional........................................... 65Turno de preguntas (Consejo) .................................... 70

INDHOLD

MØDET ONSDAG I DEN 2. JULI 2003 ..................... 3Det italienske formandskabs arbejdsprogram................ 3Afstemning................................................................ 35Tjetjenien .................................................................. 46Forberedelse af mødet i WTO (Cancun, 10.-14.

september 2003) ............................................. 52Den Internationale Straffedomstol.............................. 65Spørgetid (Rådet) ...................................................... 70

INHALT

SITZUNG AM MITTWOCH I, 2. JULI 2003 .............. 3Tätigkeitsprogramm des italienischen Ratsvorsitzes ..... 3Abstimmungen .......................................................... 35Tschetschenien .......................................................... 46Vorbereitung der Ministerkonferenz der

Welthandelsorganisation (Cancún, 10.-14.September 2003)............................................. 52

Internationaler Strafgerichtshof.................................. 65Fragestunde (Rat) ...................................................... 70

ΠΕΡΙΕΧΟΜΕΝΑ

ΣΥΝΕ∆ΡΙΑΣΗ ΤΗΣ ΤΕΤΑΡΤΗΣ Ι 2 ΙΟΥΛΙΟΥ 2003 . 3Πρόγραµµα δραστηριοτήτων της ιταλικής Προεδρίας .. 3Ψηφοφορίες............................................................... 35Τσετσενία.................................................................. 46Προετοιµασία της συνεδρίασης του Παγκόσµιου

Οργανισµού Εµπορίου (Κανκούν, 10/14Σεπτεµβρίου 2003) ......................................... 52

∆ιεθνές ποινικό δικαστήριο........................................ 65´Ωρα των Ερωτήσεων (Συµβούλιο) ............................ 70

CONTENTS

SITTING OF WEDNESDAY I, 2 JULY 2003 ............. 3The programme of the Italian presidency...................... 3Vote 35Chechnya .................................................................. 46Preparation for the World Trade Organization

Ministerial meeting ......................................... 52(Cancun, 10/14 September 2003) ............................... 52International Criminal Court ...................................... 65Question Time (Council) ........................................... 70

SOMMAIRE

SÉANCE DU MERCREDI I, 2 JUILLET 2003............ 3Programme d'activité de la présidence italienne............ 3

Votes 35Tchétchénie............................................................... 46Préparation de la réunion de l'Organisation mondiale du

commerce (Cancun, 10/14 septembre 2003) .... 52Cour pénale internationale ......................................... 65Heure des questions (Conseil).................................... 71

INDICE

SEDUTA DI MERCOLEDI' I 2 LUGLIO 2003 ........... 3Programma di attività della Presidenza italiana ............ 3Votazioni .................................................................. 35Cecenia ..................................................................... 46Preparazione della riunione dell'Organizzazione

mondiale del commercio (Cancún, 10/14settembre 2003) .............................................. 52

Corte penale internazionale........................................ 65Tempo delle interrogazioni (Consiglio) ...................... 71

INHOUD

VERGADERING VAN WOENSDAG I, 2 JULI 2003. 3Programma van het Italiaans voorzitterschap................ 3Stemming.................................................................. 35Tsjetsjenië................................................................. 46Voorbereiding van de bijeenkomst van de

Wereldhandelsorganisatie (Cancun, 10/14september 2003) ............................................. 52

Internationaal Strafhof............................................... 65Vragenuur (Raad)...................................................... 71

INDICE

SESSÃO DE QUARTA-FEIRA I, 2 DE JULHO DE2003 ................................................................. 3

Programa de actividades da Presidência italiana ........... 3Votações ................................................................... 35Chechénia ................................................................. 46Preparação da reunião da Organização Mundial do

Comércio (Cancum, 10 a 14 de Setembro de2003).............................................................. 52

Tribunal Penal Internacional ...................................... 65Período de perguntas (Conselho)................................ 71

SISÄLTÖ

ISTUNTO I KESKIVIIKKONA 2. HEINÄKUUTA2003 ................................................................. 3

Italian puheenjohtajakauden toimintaohjelma............... 3Äänestykset ............................................................... 35Tetenia ................................................................... 46Maailman kauppajärjestön (WTO) kokouksen valmistelu

(Cancun, 10. - 14. syyskuuta 2003) ................. 52Kansainvälinen rikostuomioistuin .............................. 65Kyselytunti (neuvosto)............................................... 71

INNEHÅLL

SAMMANTRÄDET ONSDAGEN (I) DEN 2 JULI2003 ................................................................. 3

Det italienska ordförandeskapets verksamhetsprogram. 3Omröstning ............................................................... 35Tjetjenien .................................................................. 46

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82 02-07-2003

Förberedelser inför Världshandelsorganisationens möte(Cancun den 10-14 september 2003) ............... 52

Internationella brottmålsdomstolen ............................ 65Frågestund (rådet)...................................................... 71

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EDICIÓN PROVISIONALLa presente edición contiene todas las

intervenciones en la lengua usada por el orador.La edición definitiva en cada una de las lenguas

oficiales será publicada posteriormente.Las correcciones que los oradores deseen

efectuar en el texto de su intervención deben serenviadas a la División de Actos de la Sesión

Plenaria lo antes posible. Los textos corregidosque no hayan podido ser enviados a la citada

división antes del fin del período parcial desesiones deberán enviarse a la dirección que

figura en la última página.

FORELØBIG UDGAVEDenne udgave indeholder samtlige taler på det af

taleren anvendte sprog. En endelig udgave påhvert af de officielle sprog offentliggøres

senere.Afdelingen for Plenarmødedokumenter bør så

hurtigt som muligt underrettes om de ændringer,som talerne måtte ønske at foretage i deres

indlæg. De rettede tekster, der ikke har kunnetafleveres direkte til denne afdeling inden

mødeperiodens afslutning, bedes sendt til den på bagsiden anførte adresse.

VORLÄUFIGE AUSGABE Diese Ausgabe enthält alle Reden in der vom

Redner verwendeten Sprache. Eine endgültigeAusgabe in jeder der Amtssprachen wird später

veröffentlicht.Etwaige Korrekturen, die die Redner am Text ihrerReden vorzunehmen wünschen, sollten so raschwie möglich der Abteilung Parlamentarische Akte

mitgeteilt werden. Korrigierte Texte, die nicht biszum Ende der Tagung unmittelbar dieser Abteilung

zugeleitet werden können, sind an die auf derRückseite angegebene Adresse zu senden.

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¶Ú¿Íˆv √ÏÔ̤ÏÂÈ·˜ ÙÔ Û˘vÙÔÌfiÙÂÚÔ ‰˘v·Ùfi.∆· ‰ÈÔÚıˆÌ¤v· ΛÌÂv· Ô˘ ‰Â ı· ‹Ù·v ‰˘v·Ùfi

v· ‰È·‚È‚·ÛıÔ‡v ·Â˘ı›·˜ ÛÙËv ·ÚÌfi‰È·˘ËÚÂÛ›· ÚÈv ·fi ÙÔ Ù¤ÏÔ˜ Ù˘ ÂÚÈfi‰Ô˘

Û˘vfi‰Ô˘ ı· Ú¤ÂÈ v· ·ÔÛÙ·ÏÔ‡v ÛÙˉȇı˘vÛË Ô˘ ·v·ÁÚ¿ÊÂÙ·È ÛÙÔ ÔÈÛıfiÊ˘ÏÏÔ.

PROVISIONAL EDITIONThis edition contains the original texts of all

speeches. A final edition in each of the officiallanguages will be published later.

Speakers wishing to correct their speeches arerequested to transmit the revised versions to theParliamentary Acts Division as soon as possible.

Corrected speeches which could not be handed indirect to the above-mentioned division before the

end of the part-session should be sent to theaddress shown on the back cover.

EDITION PROVISOIREDans la présente édition, chaque intervention

figure dans la langue utilisée par l’orateur. Uneédition définitive dans chacune des

langues officielles sera publiée ultérieurement.

Les orateurs qui désirent voir apporter des corrections au texte de leur intervention sont priésde transmettre celles-ci à la division des Actes de

la Séance plénière le plus rapidement possible.Les textes corrigés qui n’auraient pu être remis

directement avant la fin de la période de session,au service indiqué, doivent être envoyés à

l’adresse figurant en dernière page.

Lista de las siglas que siguen a los nombres de los oradores

PPE-DE Grupo del Partido Popular Europeo (Demócrata-Cristianos) y Demócratas Europeos

PSE Grupo Parlamentario del Partido Socialista EuropeoELDR Grupo del Partido Europeo de los Liberales, Demócratas y ReformistasVerts/ALE Grupo de los Verdes/Alianza Libre EuropeaGUE/NGL Grupo Confederal de la Izquierda Unitaria Europea/Izquierda Verde

NórdicaUEN Grupo Unión por la Europa de las NacionesEDD Grupo por la Europa de las Democracias y las DiferenciasNI No inscritos

Liste over de forkortelser, som anvendes efter talerens navn

PPE-DE Gruppen for Det Europæiske Folkeparti (Kristelige Demokrater) og De Europæiske Demokrater

PSE De Europæiske Socialdemokraters Gruppe ELDR Det Europæiske Liberale og Demokratiske Partis Gruppe Verts/ALE Gruppen De Grønne/Den Europæiske Fri Alliance GUE/NGL Den Europæiske Venstrefløjs Fællesgruppe/Nordisk Grønne Venstre UEN Gruppen Union for Nationernes Europa EDD Gruppen for Demokratiernes og Mangfoldighedens Europa NI Løsgængere

Abkürzungen hinter den Namen der Redner

PPE-DE Fraktion der Europäischen Volkspartei (Christdemokraten) und europäischer Demokraten

PSE Fraktion der Sozialdemokratischen Partei Europas ELDR Fraktion der Liberalen und Demokratischen Partei Europas Verts/ALE Fraktion der Grünen / Freie Europäische Allianz GUE/NGL Konföderale Fraktion der Vereinigten Europäischen Linken/Nordische

Grüne Linke UEN Fraktion Union für das Europa der Nationen EDD Fraktion für das Europa der Demokratien und der Unterschiede NI Fraktionslos

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PPE-DE √Ì¿‰· Ùo˘ ∂˘Úˆ·˚Îo‡ §·˚Îo‡ ∫fiÌÌ·Ùo˜ (ÃÚÈÛÙÈ·vo‰ËÌoÎÚ¿Ù˜) Î·È Ùˆv ∂˘Úˆ·›ˆv ¢ËÌoÎÚ·ÙÒv

PSE √Ì¿‰· ÙÔ˘ ∂˘Úˆ·˚ÎÔ‡ ™ÔÛÈ·ÏÈÛÙÈÎÔ‡ ∫fiÌÌ·ÙÔ˜ELDR √Ì¿‰· ÙÔ˘ ∂˘Úˆ·˚ÎÔ‡ ∫fiÌÌ·ÙÔ˜ Ùˆv ºÈÏÂÏ¢ı¤Úˆv ¢ËÌÔÎÚ·ÙÒv ηÈ

ªÂÙ·ÚÚ˘ıÌÈÛÙÒvVerts/ALE √Ì¿‰· Ùˆv ¶Ú·Û›vˆv / ∂˘Úˆ·˚΋ ∂χıÂÚË ™˘ÌÌ·¯›·GUE/NGL ™˘vÔÌÔÛÔv‰È·Î‹ √Ì¿‰· Ù˘ ∂˘Úˆ·˚΋˜ ∂vˆÙÈ΋˜

∞ÚÈÛÙÂÚ¿˜/∞ÚÈÛÙÂÚ¿ Ùˆv ¶Ú·Û›vˆv Ùˆv µÔÚ›ˆv ÈÚÒvUEN √Ì¿‰· ã∂vˆÛË ÁÈ· ÙËv ∂˘ÚÒË Ùˆv ∂ıvÒvEDD √Ì¿‰· ÁÈ· ÙËv ∂˘ÚÒË Ù˘ ¢ËÌoÎÚ·Ù›·˜ Î·È Ù˘ ¢È·ÊoÚ¿˜NI ªË ∂ÁÁÂÁÚ·Ì̤vÔÈ

List of symbols to be added after speakers’ names

PPE-DE Group of the European People’s Party (Christian Democrats) andEuropean Democrats

PSE Group of the Party of European Socialists ELDR Group of the European Liberal, Democrat and Reform Party Verts/ALE Group of the Greens/European Free Alliance GUE/NGL Confederal Group of the European United Left/Nordic Green Left UEN Union for Europe of the Nations Group EDD Group for a Europe of

Democracies and Diversities NI Non-attached

Liste des sigles suivant les noms des orateurs

PPE-DE Groupe du Parti Populaire Européen (Démocrates-Chrétiens) et Démocrates Européens

PSE Groupe Parlementaire du Parti Socialiste Européen ELDR Groupe du parti européen des libéraux, démocrates et réformateurs Verts/ALE Groupe des Verts/alliance libre européenne GUE/NGL Groupe confédéral de la gauche unitaire européenne/gauche verte

nordique UEN Groupe Union pour l’Europe des nations EDD Groupe pour l’Europe des démocraties et des différences NI Non inscrits

ES

DA

DE

EL

EN

FR

Page 84: 1999 2004 - European Parliament · Mercoledì I - Woensdag I - Quarta-feira I - Keskiviikko I - Onsdag I. 3-001 ... perciò con viva tensione morale e intellettuale la respon-

EDIZIONE PROVVISORIA La presente edizione contiene tutti i discorsi nella

lingua usata dall’oratore. L’edizione definitiva inciascuna delle lingue ufficiale sarà pubblicata

successivamente.Gli oratori che desiderino rivedere il testo dei loro

interventi sono pregati di far pervenire il più prestopossibile le correzioni alla Divisione degli Atti della

Seduta plenaria. Nel caso in cui non sia stato possibile rimettere direttamente i testi corretti al

competente servizio entro la tornata stessa, questidebbono essere inviati all’indirizzo indicato

all’ultima pagina.

VOORLOPIGE UITGAVE Deze uitgave omvat alle redevoeringen in de

taal waarin zij zijn uitgesproken. Een definitieve uitgave in elk van de officiële talen zal later

verschijnen.Sprekers die verbeteringen in de tekst van hun

redevoeringen wensen aan te brengen, wordtverzocht deze zo spoedig mogelijk aan de

Afdeling Verslaglegging plenaire vergaderingen tedoen toekomen. Gecorrigeerde teksten die niet

vóór het einde van de vergaderperiode aan dezedienst konden worden overhandigd, dienen naar

het op de achterkant aangegeven adres te wordengezonden.

EDIÇÃO PROVISÓRIAEsta edição contém todas as intervenções na

língua utilizada pelo respectivo orador. A ediçãodefinitiva será publicada ulteriormente em cada

uma das línguas oficiais.Pede-se aos oradores que desejarem corrigir o

texto das respectivas intervenções o favor detransmitir as correcções à Divisão dos Actos da

Sessão Plenária o mais rapidamente possível. Nocaso de não ter sido possível entregar os textos

corrigidos ao serviço citado antes do fim do período de sessões, estes deverão ser enviadospara o endereço indicado na última página deste

caderno.

VÄLIAIKAINEN VERSIO Julkaisu sisältää kaikkien puheiden alkuperäisetversiot. Lopullinen julkaisu ilmestyy myöhemmin

kaikilla virallisilla kielillä.Puhujia, jotka haluavat tehdä korjauksia

puheisiinsa, pyydetään toimittamaan korjatut versiot täysistuntoasiakirjoista vastaavalle jaostolle

mahdollisimman nopeasti.Korjatut puheet, joita ei voida toimittaa yllä

mainitulle jaostolle ennen istunnon päättymistä,on lähetettävä takakannessa mainittuun

osoitteeseen.

PRELIMINÄR UTGÅVADenna utgåva innehåller samtliga anföranden på

originalspråket. Talare som önskar justera sinaanföranden bör så snart som möligt underrättaAvdelningen för plenarandlingar. De justeringar

som det inte varit möligt att anmäla direkt tilldenna avdelning, bör sändas till nedan angivnaadress. En slutlig version med översättningar tillvart och ett av de officiella språken kommer att

offenliggöras senare.

Elenco delle sigle che seguono i nomi degli oratori

PPE-DE Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratico-cristiano) e Democratici Europei

PSE Gruppo del Partito del socialismo europeo ELDR Gruppo del Partito europeo dei liberali, democratici e riformatori Verts/ALE Gruppo Verde/Alleanza libera europea GUE/NGL Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica UEN Gruppo “Unione per l’Europa delle nazioni”EDD Gruppo per l’Europa delle democrazie e delle diversità NI Non iscritti

Lijst van afkortingen van de fracties, achter de naam van de sprekers

PPE-DE Fractie van de Europese Volkspartij (Christendemocraten) en Europese Democraten

PSE Fractie van de Partij van de Europese Sociaal-democraten ELDR Fractie van de Europese Liberale en Democratische Partij Verts/ALE Fractie De Groenen/Vrije Europese Alliantie GUE/NGL Confederale Fractie Europees Unitair Links/Noords Groen Links UEN Fractie Unie voor een Europa van Nationale Staten EDD Fractie Europa van Democratieën in Diversiteit NI Niet-ingeschrevenen

Lista das siglas consoante o nome dos oradores

PPE-DE Grupo do Partido Popular Europeu (Democratas-Cristãos) e dosDemocratas Europeus

PSE Grupo do Partido dos Socialistas Europeus ELDR Grupo do Partido Europeu dos Liberais, Democratas e Reformistas Verts/ALE Grupo dos Verdes/Aliança Livre Europeia GUE/NGL Grupo Confederal da Esquerda Unitária Europeia/Esquerda Nórdica

Verde UEN Grupo União para a Europa das Nações EDD Grupo para a Europa das Democracias e das Diferenças NI Não-inscritos

Puhujien nimien jäljessä olevat lyhenteet

PPE-DE Euroopan kansanpuolueen (kristillisdemokraatit) ja Euroopan demokraattien ryhmä

PSE Euroopan sosiaalidemokraattisen puolueen ryhmä ELDR Euroopan liberaali- ja demokraattipuolueen ryhmä Verts/ALE Vihreät / Euroopan vapaa allianssi –ryhmä GUE/NGL Euroopan yhtyneen vasemmiston konfederaatioryhmä/Pohjoismaiden

vihreä vasemmisto UEN Unioni kansakuntien Euroopan puolesta -ryhmä EDD Demokratian ja monimuotoisuuden Eurooppa -ryhmä NI Sitoutumattomat

Förkortningar för gruppnamnen, som står efter en talares namn

PPE-DE Gruppen för Europeiska folkpartiet (kristdemokrater) och Europademokrater

PSE Europeiska socialdemokratiska partiets gruppELDR Europeiska liberala, demokratiska och reformistiska partiets gruppVerts/ALE Gruppen De gröna/Europeiska fria alliansenGUE/NGL Gruppen Europeiska enade vänstern/Nordisk grön vänsterUEN Gruppen Unionen för nationernas EuropaEDD Gruppen för demokratiernas och mångfaldens EuropaNI Grupplösa

PARLEMENT EUROPEENSecrétariat général - Division des Actes de la séance plénièreL-2929 LUXEMBOURG

Internet: http://www.europarl.eu.int/plenaryIntranet: http://www.europarl.ep.ec/plenary

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